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#Lio Piccolo
blueiscoool · 1 year
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Roman Gem Engraved with Mythological Figure Discovered in Italy
During excavations at Lio Piccolo (Cavallino-Treporti), conducted by Ca’ Foscari University, a precious agate stone carved with a mythological figure was found in the flooded site from the Roman period.
Researchers found the ancient piece of jewelry during an excavation dive in Lio Piccolo, a village just north of Venice city.
The cut agate gem is engraved with a mythological figure and is considered an unusual artifact, particularly in an underwater environment. The high quality of the jewelry suggests that wealthy Romans visited the area.
Professor Carlo Beltrame, who led the excavation alongside Dr. Elisa Costa, said in a statement that it was a rare find, especially in an underwater environment.
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“In a lagoon environment it is a rather rare find, to date we have news of two other precious gems found in Torcello and at Barena del Vigno,” Beltrame said.
Lio Piccolo used to be, and remains, a thriving fishing area. The underwater excavations have helped archeologists to understand the history of the area.
A structure with a brick base and oak walls from the first and second centuries CE sits 11 feet below the water’s surface. Initially, researchers thought it was used for oyster conservation and farming, but it was later determined to be a holding tank for oysters prior to consumption.
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“Alongside this system there is a brick paving laid on poles, many fragments of valuable frescoes and some fragments of black and white mosaic which, in the 1980s, prompted the discoverer of this site, the amateur archaeologist Ernesto Canal, to interpret it as a prestigious villa,” Beltrame said. “The basin and the floor plans offer a precious marker, because they are well dated, for the study of the variations of the sea and of the local subsidence.”
Lio Piccolo is less than 10 miles northeast of Venice.
By Leman Altuntaş.
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legitedigiulia · 1 year
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Couple of Secred Ibis flying on Venetian skies Lio Piccolo, sept 2022
Italy
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storiearcheostorie · 1 year
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ARCHEOLOGIA / Lio Piccolo, dagli scavi subacquei in Laguna spunta una preziosa gemma incisa di età romana
ARCHEOLOGIA / Lio Piccolo, dagli scavi subacquei in Laguna spunta una preziosa gemma incisa di età romana Articolo completo su Storie & Archeostorie
Frammenti musivi emersi dallo scavo (foto: ©Ca’ Foscari) Una preziosa gemma di agata, incisa con una figura mitologica, è stata ritrovata nei giorni scorsi durante la terza campagna di scavo archeologico sul sito sommerso di età romana a Lio Piccolo (Cavallino-Treporti) condotta dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia sotto la direzione del prof. Carlo Beltrame,…
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2020 Lio Piccolo ( VE )
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2020 Lio Piccolo ( VE ) da angelo aldo filippin Tramite Flickr: immagine digitale
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: la Milanesiana, Alessandro Bergonzoni lunedì 10 al Piccolo Teatro Grassi
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Milano: la Milanesiana, Alessandro Bergonzoni lunedì 10 al Piccolo Teatro Grassi. LA MILANESIANA, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, arriva al Piccolo Teatro Grassi di Milano (Via Rovello, 2) lunedì 10 luglio con Alessandro Bergonzoni. Inizio ore 21.00. Ingresso libero su prenotazione a questo link. In un momento in cui è necessario restituire alla terra quello che le abbiamo tolto, TERRA: TERRÀ? non è solo denuncia politica o protesta, non solo un lavoro contro qualcosa, ma per qualcosa. Non si tratta di uno spettacolo ma di una lettura, tiene a precisare l'autore, che si metterà a nudo attraverso le parole, ritornando al "bene", il bene artistico, il bene sociale, perché l'arte ha a che fare con la bellezza, l'etica e la giustizia. La serata avrà inizio con i saluti istituzionali di Carlotta Ventura (Chief Communication, Sustainability and Regional Affairs Officer A2A). Introduce Elisabetta Sgarbi. La performance vocale e scritta è ideata per La Milanesiana. L’evento è in collaborazione con A2A. Alessandro Bergonzoni: Bologna nel 1958. Artista, attore, autore. Quindici spettacoli teatrali al suo attivo e sei libri. Nel cinema: Pinocchio (2001) di Roberto Benigni e Quijotet (2006) di Mimmo Paladino. Da anni scrive Aprimi Cielo una rubrica sul Venerdì di Repubblica e dal 2005 si avvicina al mondo dell’arte esponendo in varie gallerie e musei. Unisce al suo percorso artistico un’interesse profondo per i temi legati al coma, alla malattia, e al mondo carcerario, tenendo su questi argomenti incontri in vari ambiti. Ha vinto il Premio della Critica 2004/2005, il Premio Hystrio nel 2008 e il Premio UBU nel 2009. Parallelamente allo spettacolo Trascendi e sali ha presentato in varie Pinacoteche Nazionali l’installazione performativa Tutela dei beni: corpi del (C)reato ad arte (il valore di un’opera, in persona). Nel 2020 per Garzanti esce Aprimi cielo, dieci anni di raccoglimento, articolato. Nel 2022 gli viene assegnata la Coppa Volponi per il lavoro letterario e il Premio Nazionale Cultura della Pace-Città di Sansepolcro per l’azione civile in difesa della non violenza e dell’aiuto ai migranti. Elisabetta Sgarbi: dopo 25 anni come editor e Direttore editoriale della casa editrice Bompiani, ha fondato nel novembre 2015, assieme ad altri autori tra cui Umberto Eco, Mario Andreose ed Eugenio Lio, La nave di Teseo Editore, di cui è Direttore generale e direttore editoriale. È Presidente di Baldini+Castoldi e Oblomov Edizioni e Direttore responsabile della rivista “Linus”. Ha ideato, e da 24 anni ne è Direttore artistico, il Festival Internazionale La Milanesiana - Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia Teatro Diritto Economia Sport Fumetto e Linus - Festival del Fumetto, giunto alla seconda edizione. Dal 1999 dirige e produce i suoi lavori cinematografici, presentati nei più importanti Festival internazionali del Cinema. Nel 2020 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia un film sul gruppo musicale Extraliscio, dal titolo Extraliscio - Punk da balera. Il film ha ricevuto il Premio Siae al talento creativo e il Premio FICE - Federazione Italiana Cinema d’Essais. Il suo film più recente è Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza, realizzato nel 2022, che è stato selezionato per i Nastri d'Argento, presentato al Festival del Cinema di Roma. Nel 2020 ha fondato la Betty Wrong Edizioni musicali che ha esordito producendo il doppio album degli Extraliscio È bello perdersi, che include il singolo presentato al 71^ Festival di Sanremo, Bianca Luce Nera. Nel 2022 ha pubblicato insieme a Margutta 86 il singolo È così di Luca Barbarossa e Extraliscio, seguito dall’album di Extraliscio Romantic Robot. È Presidente della Fondazione Elisabetta Sgarbi che promuove la lettura, la diffusione della cultura e della conoscenza dell’arte. È membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Paulo Coelho, con sede a Ginevra. È membro, su nomina del Pontefice Francesco I, della Pontificia Accademia delle Arti e delle Scienze. La 24esima edizione de La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, dopo l’anteprima ad aprile con Quentin Tarantino in libreria, attraversa dal 22 maggio al 27 luglio ben 23 città italiane in 7 diverse regioni, con oltre 60 incontri ed eventi e più di 200 ospiti italiani e internazionali provenienti da diverse discipline. Un festival di respiro internazionale che promuove il dialogo tra le arti e tesse relazioni tra letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia, sport, fumetto. Il tema di questa 24esima edizione è RITORNI, ispirato dallo scrittore nigeriano, Ben Okri. Un tema-mondo per interpretare la cronaca attuale (chi lascia la propria terra sperando di non farci più ritorno, chi parte sognando di tornarci), che abbraccia anche altri nuclei tematici: il rapporto con la natura, quello con l’intelligenza artificiale e quello tra genitori e figli. La Rosa dipinta da Franco Battiato, che fin dalla prima edizione è il simbolo de La Milanesiana, è stata rielaborata anche quest’anno da Franco Achilli che in onore del nuovo tema l’ha raffigurata avvolta in un uroboro verde, ideale unione tra il tema della Natura e quello del Ritorno. I Premi de La Milanesiana 2023: Premio Rosa d’oro della Milanesiana a Abdulrazak Gurnah Premio SIAE / La Milanesiana a Zerocalcare Premio Jean-Claude e Nicky Fasquelle / La Milanesiana a Joël Dicker Premio Omaggio al Maestro / La Milanesiana a Quentin Tarantino e Fatih Akin La Milanesiana è organizzata da Imarts International Music and Arts e Fondazione Elisabetta Sgarbi, con il Patrocinio del Comune di Milano e con il contributo di Regione Lombardia. Radio 24 per il primo anno è media partner del festival.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Nella laguna veneziana nasce una foresta che moltiplica i pesci
(ANSA) – MILANO, 17 APR – Un bosco in grado, con la sua sola presenza, di “produrre” più di diecimila pesci ogni anno nelle acque sottostanti. Accade a Lio Piccolo, località della laguna veneziana vicina all’aeroporto del capoluogo veneto, dove sono cominciati i lavori di messa a dimora di 12.000 alberi lungo gli argini di valli da pesca abbandonate, antiche vasche di popolamento e riproduzione…
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peachsthoughts · 2 years
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Non si piange sul latte versato
E' innamorata di lui, vero? Per questo vuole essere operata: ha paura che smettendo di ballare potrebbe perderlo? Mette a rischio la sua vita per salvare una cosa che non esiste?
Noi condividiamo la stessa vita: siamo una coppia sotto tutti gli aspetti, a parte uno.
Quando ero piccolo la mia migliore amica era una ragazza di nome Rachel. Vivevamo in una comunità religiosa, quindi pensavano che ci saremmo sposati. A me andava bene perché lei era bellissima, intelligente e simpatica. E la amavo. Poi mi sono innamorato del ragazzo in fondo alla strada: non l'ha mai saputo e non c'è mai stato niente. Fu come se di colpo il mondo intero si illuminasse e capii che stavo mentendo a me stesso e a lei. Meritava di essere amata e desiderata, ma al punto di illuminare qualcuno. Invece spese anni ad amare qualcuno che non l'avrebbe mai amata. Deve dire a Lio quello che prova.
Ci confidiamo i segreti, i dolori, mi ascolta quando ho avuto una giornataccia e mi abbraccia quando ho paura. Non voglio che tra noi cambi qualcosa.
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lespaulcd · 5 years
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[Landscapes]: Lio Piccolo
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twsted-princess · 2 years
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"I guess it can't be helped, if you do this for me I'll give you a reward~"
(picrew linked here)
BIOLOGICAL INFORMATION
Name: Flavia Piccolo
Voice Actor: Hina Suguta Gender: Female (She/Her)
Nicknames: Flavi, Puta, (Isla) Dumb bitch, (Minvera) Kitten (Geo)
Race: Human
Height: 5'8 Age: 18 Birthday: 2/9 Starsign: Aquarius
Family: Father, Mother, Grandparents
Sexuality: Pan Homeland: Necrosis City Twisted from: Formaggio
SCHOOL LIFE
Dorm: Outlandical
School Year: 3rd
Class: 3-C
Club: Dance
Sports Team: Volleyball
Best Subject: Magical Combat
FUN FACTS
Dominant hand: Right
Favorite food: Four-cheese pizza (she's lactose intolerant)
Least favorite food: Orange sorbet
Preferred Combat style: Close combat
Likes: Money, Lio, Hot guys, Fashion, Soccer, Cats, Looking pretty
Dislikes: Work, Having no money, Minvera not helping her with classwork, Getting a broken nail, Harper and her dumb friends
Hobbies: Being annoying, Playing soccer, Shopping (with stolen credit cards)
Talent: Pickpocketing
Unique Magic: One Foot at a Time
By slicing anything (excluding herself) she can then shrink them down in the near size of an ant. She herself can shrink along with anything in her person.
Backstory
Oh joy another bimbo. Flavia is considered the brawns of a little clique with herself, Minerva and Isla who roam the halls for hot boys and trouble. She's chill and likes to mess around but she's also stupid as hell, often letting others to the hard work for her. Preferring to spend crazy amounts of madol on material goods. However much she can be a bitch she'll be there for her friends.
Her father is part of a local gang in Necrosis City, dealing with drugs. When she was six she witnessed her mother being assaulted by a member of a rival gang and trying to save her, killed the man. She served jail time and it's something she'll talk about but it wasn't a goof time in her life.
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jazzluca · 2 years
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Di Scourge RiD, Black Convoy e Nemesis Prime vari...
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In quasi 40 anni di storia di marchio, il riutilizzo anche un po’ a caso di nomi classici per personaggi di altre serie, successive alla Transformers G1, è diventata un’abitudine un po' fastidiosa, sopratutto in Armada o nei vari film dal vivo del Movieverse, ma un eccezione si presenta quando parliamo di SCOURGE, poichè spesso non intendiamo più solo il barbuto araldo di Unicron del film del 1986, dato che quel nome è diventato ormai anche sinonimo di “Copia cattiva di Optimus Prime”, o semplicemente NEMESIS PRIME per gli amici.
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Accenni all’idea di un Optimus cattivo o di un suo doppio malvagio sono state le basi delle trame di alcuni storici episodi del cartone animato G1, come in “Attack of the Autobots”, con tutti gli eroici Cybertroniani riprogrammati da Megatron per compiere impensabili malvagità, o “A Prime Problem”, con sempre il comandante Decepticon che crea un duplicato di Commander da poter controllare per seminare zizzania tra le fila degli Autorobot; infine in “Dark Awakening” il defunto Optimus diviene addirittura uno zombie riprogrammato dai Quintesson, sempre con lo scopo di portare caos ed eliminare gli odiati Autobot.
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Ma il primo vero Optimus nero, non è manco effettivamente un Optimus, dato che l’idea salta fuori per un repaint scuro di Lio Convoy, “successore” di Optimus Primal in una delle serie animate giapponesi nate in coda a Beast Wars, Beast Wars 2. 
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Arriviamo appunto a Black Convoy di Car Robots, ribattezzato Scourge per la versione occidentale di Robots in Disguise ( o anche detta RiD 2000, suffisso numerico aggiunto a posteriori per non confondersi con l’omonima serie del 2015 ): CR / RiD presentano il nostro come una protoforma Autobot non solo corrotta e riprogrammata dai Predacon, ma con l'aspetto basato sull'Optimus Prime di quella serie, capitato in mezzo durante la scansione del veicolo per la formattazione del neonato robot. Un clone malvagio di Optimus per caso, quindi, che emerge come uno spietato capo dei Commandos Decepticon pronto a spodestare Megatron alla prima occasione.
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Essendo Rid una serie con personaggi sì inediti, ma rimpolpata anche con altri modelli presi da linee precedenti, per dare corpo a questo Optimus nero viene preso nientemeno che l'ottimo G2 Laser Optimus Prime uscito qualche anno prima, ridipinto di ... beh, nero, e col colpo di genio di ribaltare a testa in giù il simbolo degli Autobot G2 ( inciso sui dischi del lanciamissili del rimorchio / base del giocattolo ) e creare così il simbolo di questi Decepticon.
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Il resto è storia, potremmo dire, dato che da questo episodio scaturisce la nuova abitudine di fare versioni nere di qualsiasi Optimus Prime sia stato fatto o si farà, perlopiù come edizioni speciali sopratutto per il mercato giapponese, ripescando quindi lo stampo del Commander originale...
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... ed altre sue versioni come il Powermaster / God Ginrai...
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... nuovi stampi come il piccolo Hybrid Style...
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... il Classic del 2007...
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... e figuriamoci se non tocca i vari Masterpiece, non sempre però scomodando Scourge ma citando cose ben più macabre, come l’aspetto al momento della morte di Optimus nel film del 1986!! ^^’
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Ma il concetto di Optimus cattivo si sfila dal nome altisonante di Scourge e viene ribattezzato Nemesis Prime in Armada, qui un essere creato da Unicron basato su... indovina chi? esatto! ...  sempre per promuovere il repaint nero dell’Optimus Deluxe della linea. Ironia della sorte, in Giappone l’hanno chiamato ... Scourge!! ^^’’
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Meno banalmente, qualche anno dopo nel rilancio fumettistico dei Transformers per la casa editrice IDW, il guru dei fumetti dei nostri beniamini Simon Furman crea il suo Nemesis, qui non un Optimus ma bensì il suo predecessore, Nova Prime, corrotto dall’Oscurità dell’Universo Morto ed adeguatamente ribattezzatosi.   
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Come dicevo, ogni scusa è buona per fare un Optimus nero, ma diciamo che quelle più gradite, di solito, almeno si basano un cavolo di cannovaccio di trama visto in qualche media, così ecco che Takara sforna, fra gli altri, il Nemesis Prime basato sull’apparizione di un clone robot creato dai terrestri nella serie Prime.
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E se per caso in Reveal the Shield prima e Titans Return poi compaiono degli Optimus che come look omaggiano il G2 Laser, vuoi mica che non ci scappi un paio di versioni moderne dello Scourge RiD? Non sia mai! ^^’
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Intanto al cinema esce l’ultimo film della pentalogia di Michael Bay, e la trama de L’Ultimo Cavaliere vede Optimus Prime venire corrotto da Quintessa e rivoltarsi contro i suoi alleati Autobot... ma com’è che si chiamerà ora questo Prime, eh? eh?? EH??? Appunto! ^^
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 Il nero per Optimus si porta anche nella trilogia War for Cybertron, con il sempre macabro “Sleep Mode” in stile cadavere, e ben due versioni di Nemesis, di cui una con rimorchio, che nella omonima serie a cartoni di Netflix altro non è che una versione futura di Commander, again, corrotta dal solito Unicron ed alleata di Galvatron! :O
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Siamo ormai ai giorni nostri, e... ok, sto sembrando ripetitivo, ma non è colpa mia se nella nuovissima linea frittomisto Generations Legacy come Optimus ci troviamo il Laser G2, e quindi telefonatissimo è il suo repaint esclusivo di Scourge, sempre da RiD 2000, no? é___è
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Cavolo, quasi dimenticavo la menzione d’onore agli Optimus Prime non neri ma viola di Shattered Glass, universo alternativo con i ruoli scambiati e quindi con gli Autobot malvagi ed i Decepticon buoni, ma sopratutto buona scusa per tutta una serie di repaint iniziati come esclusive per Botcon nel 2008 e ripresa recentemente con una serie a fumetti ed esclusive stile Select. 
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E visto che tutto è cominciato con quella bestia di Black Lio Convoy, potremmo chiudere con quell’altro animale, esclusiva Buzzworthy, di Nemesis Primal, che mica Black Jack è l’ultimo arrivato dei Prime e deve convivere senza la sua bella versione malvagia e corrotta, eh... 
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... e invece restiamo in tema bestiale e guardiamo al futuro, ovvero al prossimo anno quando uscirà il nuovo film dal vivo, Rise of the Beasts, che come principale avversario vedrà esordire il buon vecchio Scourge, appunto, a capo di un gruppo di inediti Terrorcon, ma al soldo del solito Unicron, da quel che si vocifera. 
E questo, finora, è quanto: ci si rivede al prossimo, inevitabile, Commander nero come l’inchiostro. ^^  
fonte immagini: https://tfwiki.net/wiki/Main_Page
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rideasyouare · 2 years
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Ole’ (t-shirts😂😉) #profunever . . . . . #me #laraur #shoponline #babila #raur #rideasyouare #laguna #cavallino #liopiccolo #summer #fitnessmotivation #lovetshirts (presso Lio Piccolo Cavallino Venezia) https://www.instagram.com/p/CgHFkhOMdd5/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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storiearcheostorie · 2 months
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Scavi / Ostriche, mosaici e affreschi romani: conclusa la quarta campagna nel sito sommerso di Lio Piccolo (Venezia)
ARCHEOLOGIA - Scavi / Ostriche, mosaici e affreschi romani: conclusa la quarta campagna nel sito sommerso di Lio Piccolo (Venezia)
Redazione Dopo tre settimane di lavori, si è conclusa la quarta campagna di scavo archeologico sul sito di Lio Piccolo, lungo canale Rigà, nella laguna nord. Le indagini hanno permesso di conoscere meglio una vasca per il mantenimento in vita di ostriche, conservate all’interno a centinaia, costruita in mattoni e legno. La vasca (vivarium) è stata costruita circa nella seconda metà del I secolo…
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2020 LIO PICCOLO ( Venezia )
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2020 LIO PICCOLO ( Venezia ) da angelo aldo filippin Tramite Flickr: immagine digitale
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itslexkno-w-x · 3 years
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IV anno, “essere un maschio… spacca”
C: «Buon pomeriggio!» Esclama, tranquilla, facendo il suo ingresso nell’ “aula” di erbologia. «Come sta, professore?» Molto cordiale, come al solito, ma con una strana frenesia a turbarle i movimenti. «Vorremmo chiederle una cosa!»
A: «Parli tu, vero?» a Cheryl, mentre cammina a braccetto con lei che fa da separatore tra lei e LaLaurie, per fortuna. Tanto, in ogni caso lei non parla, e si lascia guidare dalla Corvonero nel varcare la soglia della serra «buon pomeriggio, professore!» saluta, prima di buttare uno sguardo d’obbligo all’outfit del docente «sa che questo arancione le dona proprio?» domanda, inclinando un po’ la testa di lato. E no, non sta mica cercando di ammorbidirlo in vista della richiesta, l’arancione piace davvero, a lei (!)
L: « Salve! » Molto generico e con tono sostenuto, quel che basta a farsi udire dall`uomo, rimanendo sempre estremamente cordiale. Fa il suo ingresso con calma, guardandosi un po` intorno e sulle ultime parole di Cheryl gratta flebilmente la gola. « Se non la disturbiamo, chiaramente. » Aggiunta pronunciata con pacatezza, fissando una volta per tutte lo sguardo sul docente, in attesa. O così sarebbe, se l`ultima uscita della tassorosso non gli facesse inarcare leggermente un sopracciglio.
« Buon pomeriggio a voi, figliuoli » li saluta infatti, con un sospiro, prendendosi qualche istante per riprendersi da quello scatto. La vecchiaia (...). Intanto sfodera uno dei suoi sorrisi più larghi, per quanto visibilmente stanco, in direzione del trio. Ammicca verso Alexa « e tu lo sai che la tua salopette spacca? » scusatelo, è un boomer in fase di aggiornamento sul lessico dei giovani. E` indietro solo di qualche decennio ma ci prova. Ascolta la corvonero iniziare con un preambolo, e gli altri non fornire nessun dettaglio in più; addirittura Lionel mette le mani avanti sul disturbo. Inarca un sopracciglio in direzione dei tre, battendo le mani guantate « Che cosa sono tutti questi convenevoli? Vi è morto il gatto? » Bruno non era in questa serra, ma comunque. Li fissa, uno a uno, con un cenno del capo come per invitarli a parlare.
C: «Va bene!» Parla lei, sì. «Tu però aiutami. E anche tu, Lio.» Che qua devono comunque convincere il docente. Deve parlare lei, no? Tiene le mani incrociate fra loro, gli occhietti vispi che non si staccano dal volto del docente, per studiarne le espressioni. Sembra prendersi il suo tempo per parlare, soppesando le parole da pronunciare. «Ecco, sappiamo che potrebbe sembrare una richiesta strana…» Un ottimo inizio, no? «Ma siamo rimasti molto incuriositi dagli ultimi argomenti studiati.» Oh no. «Sa, professore, ci piacerebbe provare la Giana. Siamo curiosi, e… Magari potremmo fare una relazione, dopo, sugli effetti che ha su chi la assume. E sarebbe una belliiiiissima relazione, perché la Giana poi l’avremmo presa veramente!» E pare estasiata dall’idea, mentre batte una sola volta le mani. La relazione sarebbe solo un piccolo prezzo da pagare per la gloria, sempre che i due compagni non la ammazzino prima.
A: Lascia parlare Cheryl, cui tocca il lavoro sporco. Lei si limita ad annuire, al suo parlare, finché quella non accenna ad una relazione, a quel punto sgrana gli occhi voltandosi per un attimo verso la Corvonero in un’occhiata fulminante. Questione di un secondo, eh, perchè poi spunta un sorrisino di circostanza e lo sguardo dinuovo verso il docente. Poi, con la Turner ci parla dopo, per informarla che tre relazioni le scrive tutte lei (!). Ma lo sguardo di “aiuto” lo capta ed è costretta a mettere assieme le prime cose che le vengono in mente «sa, è stato così bello provare una trasformante, l’altra volta…» sì, apparire per un giorno interno come un tronchetto della felicità? Ma sorvoliamo «e poi secondo me, provare a essere un maschio…» tentativo disperato «…spacca»
L: Alla corvonero il diritto di parola, come prestabilito prima di entrare, sebbene nessuno possa proteggerla dal secondo sguardo indecifrabile — ergo: ne parliamo dopo — che fiorisce dalla ingiustissima proposta di una relazione. Dopo aver ascoltato anche le nuove aggiunte della Knox, vagliate sotto le iridi apparentemente tranquille, meglio comunque tornare su Zev. « Siamo tutti d`accordo che la teoria è importante » e con ciò non vogliono mettere in dubbio il giudizio del docente o l`utilità del libro di testo, assolutamente (!). « Però la pratica e l`esperienza diretta possono aiutare a conoscere ancora meglio quello che studiamo » una lezione che ha appreso come Merlino comanda proprio nel corso degli ultimi anni. In fondo, non è Zev — direttamente o indirettamente, certo — ad aver insegnato loro quanto possa essere prezioso sperimentare in prima persona gli effetti delle sue amabili piantine? « Pregi e difetti soprattutto » Come rifiutare un manipolo di studenti così determinati e votati alla causa? No, nella testa del quartino proprio non si può.
Non si rende conto dell`operazione di ruffianaggine compiuta dal trio, o forse se n`è reso conto ma ha finto di no. Ad ogni modo, continua a tenere il sopracciglio inarcato, fissando Cheryl e non staccandole gli occhi di dosso fino a che lei non nomina la giana. A quel punto, un`ondata di comprensione gli attraversa il viso « Capisco » afferma semplicemente, spostando gli occhi su Alexa e poi su Lionel. Senza fretta, lascia che i quartini dicano tutto ciò che serve, secondo loro, a portare acqua al proprio mulino. E sorride anche, beffardo e sornione, mettendo su un`espressione da figlio di Morgana incredibile. « Certamente la pratica e l`esperienza diretta sono fondamentali per comprendere il mondo » fa da eco al serpeverde « come sapete, abbraccio questa filosofia » considerando che ha sempre messo i suoi studenti in situazioni più o meno scomode. « Visti i problemi causati dalla giana gli scorsi anni, quest`anno ho deciso di non costringere nessuno ad assumerla » spiega infatti, semplicemente, scrollando le spalle. « Di certo, essendo un`esperienza comunque utile, se voi volontariamente volete provarla... » non termina la frase, lasciandola in sospeso e facendo sventolare la mano destra in un gesto eloquente. « ricordatevi però che sotto l`effetto della giana non sarete consapevole di non essere realmente voi... » puntualizza verso tutti e tre. « Ad ogni modo, se proprio ci tenete allora non vi dirò di no. E voglio quella relazione, naturalmente » ops. Ci avevate sperato, eh? « La volete adesso? Ho ancora le foglie preparate a lezione, se volete seguirmi » schiarisce la gola « tempo di un infuso, insomma » lancia uno sguardo all`orologio appeso fra i rampicanti, poi torna su Cheryl « mi hai creato delle aspettative figliuola » sulla relazione belliiiiissima. Su Alexa « questo lo vedremo » se essere maschi spacca. Infine su Lionel, con un occhiolino « Bel discorso... andiamo? »
A: «sa cos’altro spacca, professore?» attimo di pausa, giusto per lasciare spazio ad eventuali supposizioni da parte del docente «lei!» ecco qua.
“Venerdì 26 novembre, a metà del pomeriggio, alcuni studenti - due ragazzi e una ragazza - apparentemente sconosciuti varcano le soglie del castello. La voce non ha faticato a spargersi e già a cena sarà stato chiaro il nesso tra questo avvenimento e l'apparente sparizione di Alexa Knox, Cheryl Turner e Lionel LaLaurie. Si dice che siano andati nelle serre a chiedere di poter provare l'infuso di Giana, pianta studiata solo in teoria il mese scorso.”
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calyentee · 3 years
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24 gennaio ‘78
( la sera di mercoledì 12 a lionel sarà stato consegnato un biglietto per mezzo di un primino che serve la causa (...). la grafia è disordinata, incapace di proseguir dritta su una linea che possa esser chiamata tale - un po' scarabocchiata. )
caro sir gigio. sì, ho proprio scritto SIR GIGIO perché sono così sicuro della mia scelta che puoi anche togliermi un altro tentativo! la tua fastidiosina che si concia male è BI. la ragazza dell'altra sera, così non puoi dire che "bi" non basta. per il mio incantesimo ci accordiamo!!!!!
theo
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Ed è con una certa sicurezza che si fionda all’interno dell’aula, mani aggrappate allo stipite della porta e busto tutto sbilanciato in avanti, a dare una prima rapida occhiata. Occhiata che si conclude nel momento esatto in cui inquadra Lio. « ma che fai. » s’annuncia, sbrigativo e cornish-centrico. « studi? sei impazzito? » leggere per diletto non è nelle sue corde, temiamo.
« E tu? » Piccola pausa, il giusto per eseguire uno scanner della sagoma altrui e andare a concludere con una minima contrazione dell`arco di Cupido. « Sei appena stato vomitato fuori dal baule del prof Thingread? » Dai, a parte il docente di erbologia e la tassorosso peggio vestita chi altro indossa più le salopette nel `78. « Su dai » mantenendo salda la presa sulla bacchetta con anulare e mignolo che la premono contro il palmo, muove la stessa mano, indice in particolare, per compiere un gesto che invita il secondino a rompere gli indugi e avvicinarsi « Vieni qua. » Non che ritenga ce ne sia davvero bisogno, di aiuto a cancellare esitazioni del caso si intende.
« guardaaa, meglio che non mi fai parlare però eh. » staccandosi dall’appiglio trovato sullo stipite e ritornando dritto, ridistribuendo il peso in modo da non avere l’impiccio della tracolla a sbilanciarlo in avanti. [ ... ] Però l’invito lo accoglie con un ghignetto piccolo e sghembo dei suoi, quelli fatti sotto i baffi e di chi non è troppo abituato a sorridere come si deve; annulla le distanze in poco tempo, allungandosi alla ricerca di un banco non accatastato da poter trascinare davanti a quello occupato da Lio. 
Le correzioni in fatto di moda sono per la prossima puntata. E mentre il secondino si adopera per preparare il luogo di lavoro, il LaLaurie dal canto proprio non muove un dito, seguendo con lo sguardo il fare e il brigare altrui, silente, finché quest`altro non riesce finalmente ad appallottolarsi lì affianco. Sogghigna sibillino, scollando il piede dalla sedia, così da potersi voltare interamente — viso, torace e spalle — in direzione del Payne. « Comunque » eh « Ho già pensato a qualcosa per te. » Un tremolio all`altezza di uno degli angoli delle labbra anticipa la genesi di un nuovissimo sorrisino storto, uno di quelli che non promettono bontà per il prossimo, sebbene quest`ultimo non riesca a trasmettere granché al resto del viso, e infatti più di assottigliarsi vagamente agli estremi esterni, persino il taglio degli occhi rimane pressoché immutato. « Però prima vorrei sapere se tu hai delle esigenze particolari » inclina il capo da un lato, interessato « Per esempio se conosci qualcuna delle paure dei tuoi amici, qualcosa che potrebbe dar loro fastidio, o cose così » … « Sennò ti faccio la mia proposta. » Scrolla le spalle in un`alzata superficiale, standosene a sentire, mansueto e con un`aria di finta pazienza, perché in fondo sappiamo tutti quanti che quella qualità non esiste nell`elenco dei pregi.
« allora pensavi che la tua amica » sempre lei, ha sostituito l’abusatissimo “ammioccugino” « non la scovavo? e invece. » indovina il mago se lo porta a casa lui, con una botta di culo stratosferica. « però va bene, okay, ci sta. sei proprio saggio– » si vede, nel modo in cui si blocca, che l’appellativo con cui concludere la frase ce l’ha appeso sulla punta della lingua. Lo lascia lì in sospeso, in una pausa piuttosto lunghina nella quale lo fissa dritto dritto negli occhi, e poi si perde a stiracchiare le labbra in un altro ghignettino formato mini. « ..Lio. » e diremmo che si è corretto. Anche perché, ad occhio e croce, tirare la corda proprio quando gli viene qualcosa non è la più furba delle decisioni. E a tal proposito.. « in realtà no, a parte il classicone del suicidio sociale. o tipo perdere un braccio, ma non voglio che mi insegni a staccar le braccia. » non si sa mai. « caccia la proposta! » quei palmi già poggiati alle gambe finisce a batterli contro il jeans della salopette, fino poi a ritirarsi per tornare a sostenersi sui gomiti, appena ingobbito in avanti e tutto attento.
Un super striminzito « Mh » è tutto ciò che l`altro potrà ottenere riguardo il topic del gioco, o su chi mai abbia collezionato la vittoria — anche il linguaggio del corpo si dimostra scarno, fermo ad un secondo fare spallucce. [ ... ] e no, non è un caso se il focus delle iridi scure si impiglia proprio nella capigliatura altrui — potrebbe essere per mero giudizio, scaturito dall`aria da pulcino spennacchiato del serpeverde junior, e magari è proprio ciò che vuole far credere, soprattutto dopo esser reduce di critiche aspre in fatto di outfit, quando invece non è niente del genere: è concentrazione. Quella che gli serve per figurarsi in testa l`esito che desidera ottenere, una pelata lucida e bella pulita, che culmina nella pronuncia netta di un « Caput Polito. » Deciso, sicuro, così come lo è il movimento con cui va a puntare l`apice del catalizzatore — o ci prova, almeno —, ora meglio impugnato nella destra, verso il cuoio capelluto della povera vittima, cercando di privarla del prezioso groviglio di riccioli. « Allora, che te ne pare? » Carezzevole, fintantoché osserva l`opera d`arte, ritraendo il braccio armato verso di sé, calmo e pacioso come un felino. « Ti offrirei uno specchio, ma mi pare che tu ce l`abbia già. » La capoccia glabra, sì, proprio quella. « Mi sono scordato di dirti una cosa, poi » quindici anni e una memoria che fa cilecca, prossimamente a radio Hogwarts « Non era Blythe la risposta giusta. » Sorpresa?
Lo lascia fare, bello comodo nella sua seduta e con questo sguardo carico di attesa e aspettative che si traduce in un unico e modesto ghignino abbastanza neutro. Lo stesso, immobile, che gli si pietrifica sul faccino lentigginoso non appena l’incantesimo viene articolato e la bacchetta finisce a puntargli la capoccia. Salato in questo limbo tra il sorriso morto cadaverico sulle labbra e il vago terrore negli occhi, ha ridotto la reattività a: zero. « … » sta ancora fissando Lio e gli ci vorrà un pochino per inquadrare come si deve la mancanza dei riccioli che gli solleticano il viso, ed immaginare con estrema chiarezza cosa stia colonizzando in questo momento la sua testolina, al posto della zazzera disordinata: il nulla cosmico. Quando esplode, lo fa praticamente di punto in bianco. « CHE COSA HAI FAAATTOOOH– » in un boato disperato che, finalmente, lo sblocca. Entrambe le mani salgono verso il capo in uno smanacciare goffo e confusionario, che però si ferma un attimo prima dell’impatto contro la nuova pelata che s’è guadagnato. « NO— non ce la faccio a toccarla, non ci riesco. TI SEI VENDUTO A MIA NONNA SEI ‘N’INFAMEEE » [ ... ]  « DIMMI CHE TORNANO– dimmi che sono comunque più bello di te! » le priorità e il terrore. « come non era– COME NON ERA BLYTHE. mo’ pure bugiardo, ma incredibile. scusa eh, ce le aveva tutte. » il dramma nel dramma non può mica ignorarlo così. « MI VIENE DA PIANGERE. » non è molto credibile, è evidentemente incapace di versare una lacrima che sia una - ma, abbiamo detto, a lagnarsi ci riesce benissimo.
e aspetta, attende con insolita pazienza la reazione altrui, mantenendo la capoccia lustra sotto il peso di un`osservazione insistente e a dir poco soddisfatta, perché non esiste altro termine adatto a descrivere la piega presa dalle labbra. Candida, ma di un candore artefatto, insincero. « A chi? » Come se potesse anche solo averla sentita nominare, nonna Payne. Niente da fare, ad un certo punto non riesce nemmeno più a soffocare l`ilarità, che si esprime nel suono flebile e rauco di una risata di gola, sottofondo dell`improvvisa drammaticità dell`accaduto, che rende meno tragico l`appigliarsi disperato di Theo al proprio braccio, sebbene il quintino cerchi in qualche modo di sottrarsi alla sua presa, mancando di dimenarsi granché, come se non ci tenesse sul serio. « Per tornare, dovrebbero » dovrebbero « Tornare » inizia, nel suo perverso modo di divertirsi che comprende addirittura una scelta ben congegnata di termini « Ma no. » Sicuramente non è più bello del sottoscritto. « Non metterla come fosse una perdita » che tanto non lo è mai stato. Sorry not sorry. La calma placida con cui si esprime cozza con l`angoscia che arriva dall`altra parte, vittima ancora sottoposta all`interesse degli occhi d`ossidiana, il cui taglio risulta ristretto a causa del divertimento che ha bellamente piazzato in viso. « Non ho mai detto che avessi indovinato » e, per una volta, su qualcosa è onesto « Eri tu ad esserne convinto, tanto da giocarti tutte e due le possibilità che ti rimanevano. » Insomma, più che un dispetto — anche se non dubitiamo sia tale — la mette come fosse una lezione di vita. [ ... ] « È questo ciò che avevo in mente, comunque » nel caso alla dimostrazione fossero sopravvissuti grossi dubbi — per esplicitare ulteriormente, va ad indicare con la destra, tutt`ora armata di bacchetta, la bellissima pelata ottenuta.
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Le origini del ricco Nordest: i gaudenti romani di Altino e Lio Piccolo
Le origini del ricco Nordest: i gaudenti romani di Altino e Lio Piccolo
Nella ricca età imperiale, il Nordest e la città di Altino erano un luogo di delizie e di svago. E la mostra a Lio Piccolo (VE) lo conferma.
Altino e Lio Piccolo luogo di delizie in età romana
Acque placide di laguna, greggi di pecore che danno buona lana, ricchi campi, belle ville ornate con gusto e vita placida che si può godere stando a tavola, distesi su un comodo triclinio. Questa è…
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