#Lasciami solo
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Emelin se stai leggendo questo non capisci più l'italiano. sto prendendo l'abilità da te
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Spesso mi soffermo a cercare di capire le persone invece che di mandarle direttamente a fanculo, cerco di capire i loro stati d'animo, cerco di comprendere i loro gesti, le parole, gli atteggiamenti, ma invece dovrei fregarmene come fanno loro, trattarle come si meritano, cioè con un bel calcio nel sedere, ma non sono cosi. Forse perché do un peso alla parola ''amicizia'' o" all'amore" e, per me, è un valore inestimabile, si fa presto a dire amici o fidanzati, ma dopo è il tempo e le azioni che giudicano se davvero è quel sentimento o quel legame come si vuol dire, mi piacerebbe aprire il cervello di alcune persone e vedere se, all'interno, hanno un cervello o un ometto che balla la break dance magari con una canna in mano come in un famoso film, vorrei cercare se hanno dei sentimenti o se sono talmente pieni di sé stessi da passare sopra alla gente come un treno in corsa, ti riempie di balle, ti fa credere di essere pulito e limpido come un angelo ma alla prima che ti giri ti pugnala alle spalle! Ecco vedi caro\a il mio\a se vogliamo chiamarti cosi, leggi bene queste mie parole e cerca di farne buon uso, cerca di non far più quello che hai fatto a me, cerca di viverti la vita al meglio e lasciami vivere la mia, cerca di non guardarmi in faccia quando mi vedi, girami al largo per non farmi altro male, non cercare un discorso con me, non voglio sentire le stupide parole bugiarde di un falso ipocrita quale sei tu. Vedi la vita è fatta di scale , cè chi le scende, in questo caso tu, e chi le sale, come faccio io. Rimarrai sempre un nulla perché tutta la tua vita è fatta di innumerevoli e inutili bugie, ti circonderai di persone come te, false e ipocrite, perché solo quello sai fare, vai per la tua strada fatta di menzogne e di giochetti stupidi che io andrò per una via sicura e trasparente quale sono io. Non ho bisogno di raccontarti storie non ne voglio di persone come te. Non so che farmene di un ipocrita quale sei tu. Viviti la vita al meglio ma ricorda che il male che si fa alle persone ritorna tutto indietro come un boomerang, non sai quando e non sai come ma ritorna, troverai un giorno chi ti userà, ti imbambolerà di frottole, ti farà credere chissà che, ma l amara verità ti ferirà ed allora ti verrò in mente ma ti prego scacciami subito, non voglio passare nemmeno un lurido minuto in quel tuo mondo putrido.
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Ti aspetto per il buongiorno
Ho preparato il nostro caffè. L'ho fatto col cuore e come piace a te: nero e bollente. Con un cucchiaino di miele e un goccio di latte. Di fianco alla tazzina, sul piattino, tre biscotti integrali. Ti tengo a dieta, perché ti amo. Anzi, di più: ti voglio bene. E ti circondo di attenzioni, di piccole e semplici cure che ti facciano sentire sereno, soddisfatto e il vero, unico centro del mio mondo.
Di quanto siano importanti tutte queste dolcezze ti rendi conto solo quando sono fuori casa per qualche giorno. Me l'hai confessato. E mi hai resa felice. Perché il cuore dell'universo è quello che tu sei, per me. T'ho preparato solo tre biscotti. Però di converso, lavata e molto profumata, ho scoperto il mio petto, desiderosa e maliziosa. Spudorata, lo offrirò alla tua vista sorridendo, affinché quando dopo il caffè sentirai sicuramente ancora fame, potrai tuffarti su di me e mangiarmi i seni.
Mi solleverai e mi porterai di sicuro a letto per saziarti di me. Io ti tempesterò il petto di pugni debolissimi, gridandoti: “lasciami… non voglio” quando invece non cerco altro… Mentre desidero che del mio amore e di me tu non smetta mai di avere bisogno. Perché anch'io ti voglio sempre, costantemente. Ti curo anche quando non ci sei. Organizzo e preparo diligentemente il tuo mondo e le tue cose di maschio. Lo faccio in maniera discreta e scrupolosa.
Sono egoista e precisa, al fine ultimo di legarti a me, perché ti voglio solo mio. Perché tu senta durante la tua giornata il bisogno di mandarmi un messaggio, di farmi sapere che anche tu mi pensi. "Ehiiiii, ti alzi o noooo? Schiodi il tuo culo dal letto? Non basta un supplemento di cinque minutiiii? Vieni qui per favoreeee, che il caffè si raffreddaaaaa?" E nel frattempo ti desidero un po’ di più. E scopro un po’ più il mio seno, nell'attesa dei tuoi occhi avidi su di me…
RDA
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Io ti voglio respirare
Dolcissimo mio fiore
E voglio farlo solo con te
Io ti voglio respirare, dolcissimo mio fiore
E voglio far l'amore solo con te
Io ti voglio respirare come iodio che dal mare
Si va a depositare dentro di me
Sei tu l'aria che dentro ha particelle purissime
Tu lasciami respirarti (respirarti)
Distinguenti in mezzo al vento
Io la voglio respirare la fragranza dell'amore
Che profuma e ha sapore solo di te...
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'Ho interrogato i mari e mi hanno risposto:
“Basta che tu fluisca con la vita.”
Ho domandato ai fiori e mi hanno sorriso:
“Fa come noi, sii felice semplicemente perché sei!”.
Ho minacciato il tempo e mi ha spiegato:
“Lasciami passare.”
Ho chiesto alla notte stellata e mi ha consigliato:
“Guarda quante infinite possibilità.”
Poi al grande Abete ho rubato un abbraccio e quando ho chiesto al vento di essere cullato, lui si è fatto madre e padre e una carezza si è infilata tra i miei capelli.
Ho dormito sul nudo fogliame e ho sentito i miei piedi dialogare con la terra, parole di sollievo e guarigione e quanto ancora ho da imparare.
Ho indagato libri nelle pietre, letto poesie nel volteggio degli uccelli e tra i ricami di cielo ho percepito che c’è solo amore dappertutto, a volte in incognito dietro al dolore più estenuante.
Nessuna colpa, nessun tradimento, nessun abbandono, ma solo prove che la nostra Anima sceglie per realizzarsi e sentire il gusto di riabbracciare se stessa in seno all'eterno.
Perché vivere alla fine è questo: è tornare a casa, allenandosi a ritrovare, percorrere, diventare, la via semplice del cuore.'
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Helpless part 30, never thought I would get this far tbh
"What's going on?" Nico whispered waking up with Will grasping his hand. Why was he in the infirmary?
"You're awake." Will said with a sigh of relief, "Neeks, we were so fucking scared we'd lost you."
"What?" He said before he looked down at his arms, chest and thighs, all covered in blood soaked bandages. "Mi dispiace," he whispered, sitting up and curling into a ball. Tears fell from his eyes,
"Neeks, starai bene e riceverai aiuto." Will said, sitting down next to him
"L-Lasciami in pace Will, lasciami morire.... Tanto non c'è niente- che valga la... pena salvare, sono solo un frocio c-che scappa da tutti i miei problemi. Tutti starebbero meglio senza di me."
"Non dirlo, non è vero."
"Sì, lo è davvero-" Will pressed a finger to his lip, starting to sing.
"Da bambina, non dicevo a nessuno le mie ansie
Ma qualcosa mi faceva sentire grande grande
È che so, io ero innamorata, nnnamorata di te
Segreto, segreto, chi lo scoprirà
Un dolce segreto la complicità
Tu per me e io per te
Segreto, segreto, falsa ingenuità
Un dolce segreto, sogni di un’età
Tu per me e io per te mano in mano
Nella notte guardando luna e stelle
Solo ora io mi sento quel tempo sulla pelle
Io, mai più sarò innamorata, innamorata così
Segreto, segreto, chi lo scoprirà
Un dolce segreto la complicità
Tu per me e io per te
Segreto, segreto, falsa ingenuità
Un dolce segreto, sogni di un’età
Tu per me e io per te
Segreto, segreto, chi lo scoprirà
Un dolce segreto la complicità
Tu per me e io per te"
"Perché stai facendo questo? Perché ti interessi?"
"Perché ti amo." Shock covered Nico's face, he tried to speak but no words came out so he decided to just go for it. He pressed his lips against the blonde boy, he kissed him back, cupping his face with his hand. "I'll always be here for you Angel."
"T-thank y-you." Nico whispered, barely able to process what had just happened. He'd just kissed Will Solace, he'd just fucking kissed Will Solace. After a few more minutes the son of Apollo got up, grabbing some bandages and disinfectant. He started with the left arm, slowly unwrapping it, cleaning off any dried blood with a wipe and re-wrapping it.
"It'll need stitches." He muttered, mostly to himself, but a look of panic washed over Nico's face. "Don't worry, everything's going to be okay." He whispered, placing a hand on his shoulder, trying to stabilise the small boy. He gave him a small smile before Will had gone on. He started wiping off the dried blood when the the message 'sorry' cut out into his skin with jagged writing, he placed a kiss on his forehead before going on. Nico stayed perfectly still, not flinching through the stinging of the antiseptic, he barely felt it.
"Nico, I need to talk to you about something." Will said sitting down next to him, he swallowed, this couldn't be a good thing.
"What?"
"Well, you might be in here for a while." Shit, fucking shit.
"How long." Nico demanded, determined to keep his voice from breaking.
"It's going to depend okay? Please Neeks, it's for your own good. Jason asked me about it and later on so did Percy, you have some say in this, you only have to stay here a week, but if it's helping you could and probably should stay for longer. None of us can force you in here for that long, well unless you're hurting yourself but I feel like forcing you to stay here won't help. We just want to help." Nico sobbed, curling himself up.
"F-fine."
***
#percy jackson#percy jackson and the olympians#percy jackson fandom#nico di angelo#pjo#will solace#fanfic#annabeth chase#solangelo#fanfiction#jason grace#frank zhang#piper mclean#hazel levesque#leo valdez#reyna avila ramirez arellano#percyjackson#solangelo fic#percy jackson fanfiction#percy jackson fan fiction#percy jackson fanfic#percy jackson fic#fan fic writing#fan fiction#my fic#fic writing
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May, 07 2024
Lasciami andare.
Lascia che mi dissolva
come l'ombra delle nuvole.
Lascia che vada.
Ovunque il vento mi porterà.
Tornerò, forse.
Perché, alla fine, siamo davvero solo ciò che ricordiamo
Abbiamo un sogno in tutto un altro mondo
Anima, vita e sentimento
E Il prezioso dolore di ogni incoscienza d'amore.
#let me go#clouds#shadows#poesia#poesiaitaliana#poesiadelgiorno#poesiacontemporanea#nuoviautori#life
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Domani 14 giugno
il 14 giugno 1928, nasceva Ernesto Guevara, il rivoluzionario di origine argentina più noto come Che Guevara o el Che. Fu un rivoluzionario, un guerrigliero, uno scrittore e medico che fece la storia della rivoluzione cubana. La sua vita fu intensamente dedicata all’impegno politico e alla lotta.
Personaggio controverso, molto criticato ma ancor di più amato in tutto il mondo; medico e guerrigliero, dedicò la sua vita alla causa rivoluzionaria in un momento storico fra i più interessanti e ambigui di tutti: la guerra fredda. Ernesto Guevara de la Serna, nome che per molti rappresenta un’icona. Jean-Paul Sartre disse di lui dopo la morte in Bolivia: “Non era solo un intellettuale, ma era l’essere umano più completo della nostra epoca”
Le sue parole appassionate, la determinazione e la fede nella rivoluzione, ci lasciano un messaggio importante: quello di non arrendersi mai, di combattere sempre per salvare ciò in cui crediamo.
Qui di seguito alcune sue frasi che condivido appieno.
L’unico modo di conoscere veramente i problemi è accostarsi a chi vive questi problemi, e trarre, da loro, da questo scambio, le conclusioni.
La mia casa ambulante avrà ancora due gambe e i miei sogni non avranno frontiere.
Un popolo che non sa né leggere né scrivere, è un popolo facile da ingannare.
Credo nella lotta armata come unica soluzione per i popoli che lottano per liberarsi
Lasciami dire, a rischio di sembrare ridicolo, che il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d’amore.
Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Sì, è vero, ma lo siamo in modo diverso, siamo di quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamo.
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Dicono “non fermarti dove non puoi amare” ma tu sei il porto dove approdo perché la corrente mi riporta ancora e sempre a te e il tuo ventre è l’unico luogo che sa incantare i miei serpenti a sonagli.
Non mi dovrei fermare da te, sei sempre impegnato, ti senti sbagliato, sei tutto un segnale d’allarme e pieno di bandiere rosse, e dicono anche “è più forte di me” quel richiamo antico a mescolarsi con anime che hai già sentito dentro.
Solo in sogno posso spogliarti, solo in un altro pianeta fosti mio, in un’altra vita ti ho già consumato come si fa con i cibi che riempiono bene la fame.
Qualcuno dovrebbe aggiungere parole al vocabolario per descrivere quanto sei bello e quello che sento.
Dicono “ti piace sognare amori impossibili”.
Forse è così.
Forse un edipo di troppo.
Forse qualcosa in me è andato storto.
Ma tu, tu saresti quel manuale per inserire i pezzi al posto giusto, la chiave che apre le resistenze che nemmeno cento analisti, la droga che non vorrei smettere mai di usare.
Dicono “forse nemmeno esiste” ma lasciami raccogliere le ossa rotte sotto le tue stelle amore, lasciami sognare questo luogo da cui fuggo e che bramo e che chiamo Casa.
Claudia Crispolti
Agli amori non corrisposti.
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Samuele Bersani - Giudizi universali (Official Video)
youtube
Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane
Ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l'aquilone
Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace
Liberi com'eravamo ieri, dei centimetri di libri sotto I piedi
Per tirare la maniglia della porta e andare fuori
Come Mastroianni anni fa
Come la voce guida la pubblicità
Ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già
Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza calpestare il cuore
Ci si passa sopra almeno due o tre volte I piedi come sulle aiuole
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini per scivolare meglio sopra l'odio
Torre di controllo, aiuto, sto finendo l'aria dentro al serbatoio
Potrei ma non voglio fidarmi di te
Io non ti conosco e in fondo non c'è
In quello che dici qualcosa che pensi
Sei solo la copia di mille riassunti
Leggera, leggera si bagna la fiamma
Rimane la cera e non ci sei più
Vuoti di memoria, non c'è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia
Piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l'aquilone
Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace
Libero com'ero stato ieri ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi
Adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori
Come Mastroianni anni fa, sono una nuvola, fra poco pioverà
E non c'è niente che mi sposta o vento che mi sposterà
Potrei ma non voglio fidarmi di te
Io non ti conosco e in fondo non c'è
In quello che dici qualcosa che pensi
Sei solo la copia di mille riassunti
Leggera, leggera si bagna la fiamma
Rimane la cera e non ci sei più, non ci sei più, non ci sei e non ci sei
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“I wake up each morning only to realize you're not by my side. And if this emptiness is nothing but a nightmare, let me wake up and go back to the time we were together.” – Sanhita Baruah
“Mi sveglio ogni mattina solo per rendermi conto che non sei al mio fianco. E se questo vuoto non è altro che un incubo, lasciami svegliarmi e tornare al tempo in cui eravamo insieme.” – Sanhita Baruah
© Kevin Charles Ward
#kevincharlesward#photography#kevinward#fujixt1#streetphotography#italy#architecture#galatina#salento#puglia
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Dolcezza? No, grazie!
Brava: è così che mi piaci! Sai che sei la mia schiava, che mi piace vederti girare nuda per casa, pronta a soddisfare eventuali mie voglie. Le catene te le toglierò più tardi, quando ti donerai tutta a me. Perché accontentare i miei desideri deve essere di fatto la tua preoccupazione principale, il tuo vero lavoro: perché tutto quello che fai durante il giorno per tenerti impegnata, per guadagnarti da vivere, come pensiero deve venire soltanto dopo il mio piacere. E il tuo corpo è il mio giocattolo preferito. Assolutamente. Devi curarlo ed essere sempre in forma, scattante per farmi godere appieno. Certo che potrai sempre continuare a mangiare a tavola assieme a me: perbacco! Si, sono il tuo padrone, però sono anche un uomo generoso, lo sai. Ma ora mia dolce sottomessa preparati per prendere il digestivo che tanto ti piace. Più ne bevi, più io godo. E tanto più ne produrrò per te: l'esercizio sviluppa l'organo e la funzionalità delle ghiandole preposte.
Finita l'eiaculazione infatti, il processo di produzione del seme maschile riprende immediatamente e viene completato dopo circa 20 minuti. Vieni qui e fammi sentire se sei già bagnata, bricconcella! Aaah… ci siamo, godi al solo tocco delle mie dita. Sdraiata a pancia in sotto, sulle mie gambe, ora divarica un po’ le natiche, alza le natiche verso di me… ecco: fatti un po’ in avanti e lasciami sentire anche il tuo bellissimo culo a che punto sta… Si: sento che sei cotta a puntino e fremi di passione. Mi vuoi. Ora muovi il tuo cazzo di culo, puttana di una donna sposata. Dai, vai in camera mia e preparati. Lubrificalo per bene, che arriverò fra un po’. Voglio trovarti languida, completamente aperta, profumata di pulito, ben oliata e soprattutto assetata. Placherò la tua arsura, come primissima cosa: so che non aspetti altro che attaccarti al mio uccello e succhiarmelo. Poi proseguirò umiliandoti in mille maniere e costringendoti a subire il mio trattamento molto rude e spartano.
Solo tu resisti da anni ai miei giochi senza un lamento. Perché soffri, piangi ma… vieni! Questa cosa non cessa di stupirmi e di gratificare il mio ego di maschio. Ti adoro, schiava. Sei l'unica puttana che desidero avere nel mio letto. A mia completa disposizione, ogni volta che vorrò. Durerà fino a che non mi stuferò. È sempre stato così, con le mie donne. Però stai tranquilla, schiava: ormai hai capito che di te probabilmente non mi stancherò mai. Forse. Vedremo in seguito se te lo meriti, il mio amore ossessivo per te. Porca miseria: sto invecchiando e affiorano tratti di dolcezza e generosità prima insospettabili, nel mio carattere di orso scorbutico e stronzo. Gongoli e ti infili sempre più nei miei punti deboli. Maledetta…Perché sai bene che mi piace troppo toccarti, strizzarti, trattarti come un puro oggetto sessuale. Ma soprattutto farti venire! Non c'è gusto a godere di una donna senza far divertire anche lei.
Non si fa: se non sai cavarle fuori il nettare, non te la meriti. È forse la parte più bella. Sai anche che amo la tua pelle morbida e che mi soggioga totalmente il tuo odore. E che il sapore dei tuoi seni è migliore di quello del miele d'acacia, per la mia lingua. Adoro vederti lusingata e contenta della mia voglia di te. Mi piace soprattutto quando abbassi gli occhi e arrossisci, se solo ti guardo le gambe con insistenza e a seguire non resisto: te le allargo e ti metto una mano nella fica. O quando ti do delle sonore pacche sul culo. Perché lo voglio vedere rosso. E molto caldo, prima di infilarmici dentro per goderne. Provi un bel po’ di dolore quando ti inculo d'un colpo, ma ti offri comunque tutta a me. Senza fiatare, anzi: bramosa di altre punizioni. È bravissima, la mia puttana. E vabbè: oggi eccoti il regalo. Non te l'aspettavi un anello così, eh? Si, mi costa una fortuna, ma te lo sei guadagnato. Cazzo: non piangere.
E basta co’ ste braccia al collo e i baci sulle guance! Dai troia: datti da fare adesso. Inginocchiati, inizia a lavorare di lingua e a ciucciarmelo. Ecco, da brava: per prima cosa scopri sempre il tuo seno e offrimelo da accarezzare. O pizzicare e torturare. Ora succhia, mentre ti strizzo i capezzoli e i tuoi occhi lacrimano di rabbia e dolore. Oooh… che tiraggio, che avidità… siii… cosiii… Al contrario della maggior parte degli uomini, a me ogni tanto piace sentire i denti che scorrono sull'asta o che mi mordicchiano il glande. Perché adoro sapere che rischio, che ho l'uccello nella bocca della tigre selvaggia che ho domato e resa docile. Aaaaah… ecco che sborroooo… godoooo… bevi, troia! Ingoia ogni fiotto rapidamente e continua a tenere tutta la mia verga in gola… siii, cosiii… dai succhia ancora… aaaah! Ora che fai con quel dito tra le mie natiche? Ooooh… siiii! Sei proprio una gran troia… Continuo a sborrare dentro di te… brava la mia puttana… succhia, che fa un po' potrai tornare a casa da tuo marito e dai tuoi figli...
RDA
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Potrei farlo, potrei fingere di non desiderarti, di ignorarti, di farti credere che tu sia una come tante.
Ma, ingannerei solo il fantasma di me stesso.
Porgimi, dunque, i tuoi grandi occhi, sì ch'io ti dica la verità di ciò che sento
E lasciami vagare in questo mio tormento.
E.D’Agata
#me soltanto me#io che amo le parole#oltre le parole#ti sto ancora aspettando#a te che non esisti#occhi profondi#sguardo profondo
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Perché la canzone si chiama "Bohemian Rhapsody"?
Perché dura esattamente 5 minuti e 55 secondi?
Di cosa parla realmente questa canzone?
Perché il film dei Queen è stato rilasciato il 31 ottobre?
Il film è stato rilasciato il 31 ottobre perché il singolo è stato ascoltato per la prima volta il 31 ottobre 1975. La canzone è intitolata così perché una "Rapsodia" è una composizione musicale libera, composta da diverse parti e temi apparentemente non correlati tra loro. La parola "rapsodia" deriva dal greco e significa "parti assemblate di una canzone". La parola "bohemienne" fa riferimento a una regione della Repubblica Ceca chiamata Boemia, luogo di nascita di Faust, il protagonista dell'opera di Goethe. Nell'opera di Goethe, Faust è un anziano molto intelligente che sa tutto tranne il mistero della vita. Non comprendendolo, decide di avvelenarsi.
Proprio in quel momento, suonano le campane della chiesa e lui esce. Al ritorno, incontra un cane che si trasforma in una sorta di uomo: è il diavolo Mefistofele, che gli promette una vita piena in cambio della sua anima. Faust accetta, ringiovanisce e diventa arrogante. Incontra Gretchen e hanno un figlio, ma la moglie e il figlio muoiono. Faust viaggia attraverso il tempo e lo spazio, sentendosi potente, ma invecchiando di nuovo, si sente nuovamente infelice. Non avendo rotto il patto con il diavolo, gli angeli si contendono la sua anima. Questa opera è fondamentale per comprendere "Bohemian Rhapsody".
La canzone parla dello stesso Freddie Mercury. Essendo una rapsodia, ci sono 7 parti diverse:
Primo e secondo atto A Capella
Terzo atto Ballata
Quarto atto Solo di chitarra
Quinto atto Opera
Sesto atto Rock
Settimo atto "Coda" o atto finale
La canzone parla di un ragazzo povero che si chiede se questa vita sia reale o una sua immaginazione distorta. Dice che, anche se smettesse di vivere, il vento continuerebbe a soffiare senza la sua esistenza. Così fa un patto con il diavolo e vende la sua anima. Dopo aver preso questa decisione, corre a raccontarlo a sua madre e le dice: "Mamma, ho appena ucciso un uomo, gli ho messo una pistola alla testa e ora è morto. Ho buttato via la mia vita. Se non torno domani, continua come se nulla importasse..." Quell'uomo che uccide è se stesso, Freddie Mercury.
Se non rispetta il patto con il diavolo, morirà immediatamente. Si congeda dai suoi cari e sua madre scoppia in lacrime, lacrime che si riflettono nelle note di chitarra di Brian May. Freddie, spaventato, grida "Mamma, non voglio morire" e inizia la parte operistica. Freddie si trova su un piano astrale dove vede se stesso: "Vedo una piccola silhouette di un uomo" e chiede "Scaramouche, vuoi fare una lite?" Scaramouche è una piccola disputa tra eserciti a cavallo (i 4 cavalieri dell'Apocalisse del male combattono contro le forze del bene per l'anima di Freddie) e continua dicendo "Fulmini e saette mi spaventano molto". Questa frase appare nella Bibbia, precisamente in Giobbe 37: "il tuono e il lampo mi spaventano: il mio cuore batte nel mio petto". Sua madre, vedendolo così spaventato per la sua decisione, supplica che venga salvato dal patto con Mefistofele. "È solo un povero ragazzo... Perdona la sua vita da questa mostruosità. Ciò che viene facile, facile se ne va, lo lascerai andare?" Le sue suppliche vengono ascoltate e gli angeli scendono per combattere contro le forze del male. "Bismillah" (parola araba che significa "Nel nome di Dio") è la prima parola che appare nel Corano, il libro sacro dei musulmani. Così Dio stesso appare e grida "Non ti abbandoneremo, lascialo andare".
Di fronte a tale confronto tra le forze del bene e del male, Freddie teme per la vita di sua madre e le dice "Mamma mia, mamma mia, lasciami andare". Dal cielo gridano di nuovo che non lo abbandoneranno e Freddie grida "no, no, no, no, no" e dice "Belzebù (il Signore delle Tenebre) potrebbe aver messo un diavolo con te madre". Freddie rende omaggio a Wolfgang Amadeus Mozart e Johann Sebastian Bach quando canta "Figaro, Magnifico" riferendosi a "Le Nozze di Figaro" di Mozart e al "Magnificat" di Bach. Finisce la parte operistica e inizia la parte rock. Il diavolo, collerico e tradito da Freddie per non aver rispettato il patto, dice "Pensi di poter insultarmi in questo modo? Pensi di poter venire da me per poi abbandonarmi? Pensi di potermi amare e lasciarmi morire?" È sconvolgente come il signore del male si senta impotente di fronte a un essere umano, di fronte al pentimento e all'amore. Persa la battaglia, il diavolo se ne va e si arriva all'ultimo atto o "coda" dove Freddie è libero e quella sensazione lo conforta. Suona il gong che chiude la canzone. Il gong è uno strumento utilizzato in Cina e nell'estremo oriente asiatico per curare persone sotto l'influenza di spiriti maligni.
La canzone dura 5 minuti e 55 secondi. A Freddie piaceva l'astrologia e il 555 in numerologia è associato alla morte, non fisica, ma spirituale, la fine di qualcosa dove gli angeli ti proteggeranno. Il 555 è legato a Dio e al divino, una fine che darà inizio a una nuova fase. La canzone è stata ascoltata per la prima volta la vigilia di Ognissanti. Una festività chiamata "Samhain" dai celti per celebrare la transizione e l'apertura all'altro mondo. I celti credevano che il mondo dei vivi e dei morti fossero quasi uniti e il giorno dei morti entrambi i mondi si unissero permettendo agli spiriti di transitare dall'altra parte. Nulla in "Bohemian Rhapsody" è casuale. Tutto è molto misurato, lavorato e ha un significato che va oltre l'essere una semplice canzone. È stata votata a livello mondiale come la miglior canzone di tutti i tempi. Questo tema ha rappresentato un cambiamento radicale per i Queen, come se davvero avessero fatto un patto con il diavolo, ha cambiato le loro vite per sempre e li ha resi immortali.
rubato dalla pagina Facebook
*Il Rock è la miglior musica del mondo*
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Attendendo, prego
Il foglio è bianco e vengo istigato a scrivere dalla barra lampeggiante. Appare e scompare, cerca di stimolarmi a buttare giù i miei pensieri ma non so come fare a dirle che ne sono privo. Mi sento svuotato. Ho la testa gravida di progetti che dovrebbero partire ma non partono. Sono una stazione piena di treni stracolmi di viaggiatori durante uno sciopero dei trasporti generale e totale in cui i sindacati si rifiutano di comunicarne la durata. Come sono finito così? Ho spremuto tutto lo spremibile forse, o sono diventato geloso dei miei pensieri e li tengo dentro di me, sperando crescano così tanto da partorirli già in grado di farcela da soli.
Se non avessi imparato dalle mie malattie croniche l'arte dell'attesa penso inizierei a preoccuparmi. È arrivato il momento di cominciare con una nuova terapia, oramai sarà la ventesima dopo diciannove fallimenti, ma i dottori non hanno fretta (quando mai ne hanno) e quindi se la prendono con calma. Il termine "paziente" credo si riferisca proprio a questo. Devi portare pazienza. Io non solo porto pazienza ma porto anche il laptop e un libro da leggere e il telefono carico. L'attesa sarà lunga e io sono sempre più un oggetto che arreda le corsie dell'ospedale.
Ogni volta che vado a presentare il mio libro in giro devo essere entusiasta, positivo, pieno di energia. Devo convincere che è un investimento di tempo sensato, anzi no, necessario, che ti cambierà la vita e ti riempirà come solo un capolavoro può farlo. Io sono così scarso a vendermi. Cioè si vede che sto mentendo. Ok l'ho scritto io e a me piace, ma boh a te potrà fare schifo che ne so. Chi sono io per dirti cosa ti deve piacere o cosa fare. Fai quello che ti pare. Non comprarlo. Non leggerlo. Lasciami in pace. Dico queste cose mentre sono sul palco, la presentatrice della serata mi guarda stranita. "Ma Matteo io non ti ho posto nessuna domanda, perché stai parlando da solo?". Ah cavolo, l'ho fatto ancora. Mi sono sabotato. Come si fa a fingere di essere interessanti? Neanche quando si tratta di amore o sesso riesco a vendermi bene. Se ti piaccio è perché hai problemi e sarebbe ora tu li risolvessi. Oppure subisci la fascinazione da una certa tipologia di ruderi. Quelli oramai quarantenni, panciuti, spelacchiati e incapaci di prendersi seriamente. Ma molto, molto bravi ad aspettare. Io sarò felice di godere del tuo amore, finché non tornerai in te e capirai che puoi avere di meglio, ecco. Io aspetto, ma nel frattempo wow, davvero posso toccare? Ok, ok. La ringrazio signorina lei è molto gentile.
Stamattina ho fatto una cosa che stavo rimandando da troppo tempo: mi sono pesato. Le cose che rimando da troppo tempo sono: - pesarmi e rendermi conto quanto mi sono lasciato andare - aprire la app del conto in banca e osservare il baratro - la risonanza magnetica (ma quella l'ho prenotata) - chiedere quanti libri ho effettivamente venduto alla casa editrice - rasarmi completamente la testa e archiviare i capelli come esperienza passata - comunicare alla padrona di casa che me ne vado e vendere tutto quello che ho collezionato in 11 anni di vita a Vienna Rimando perché tutto è ancora piuttosto stabile, rassicurante, come un edificio in piedi dopo un terremoto devastante. Mi sono pesato e in effetti eccoli lì quei chili di troppo che rendono difficile chiudere i pantaloni. Poi però, per non affrontare questa consapevolezza da solo, sono andato a prendere il gatto e ho pesato anche lui che è bello cicciotto e allora ecco amico mio, siamo in due a doverci dare una regolata, si torna a fare sport e mangiare sano. Ma mica lo facciamo subito, eh no, si aspetta. Ti faccio vedere io come attendere.
Il foglio è meno bianco, o meno nero, dipende dalle impostazioni del vostro schermo. Nel mio caso dovrei dire che è meno nero. Se lo dico ad alta voce, nel bar dove sono, che sono felice tutto sia meno nero mi danno del razzista e mi cacciano via. Anzi no, non credo, con la situazione politica attuale finisce che mi danno un ministero. Meglio se sto zitto, io di lavorare non ho voglia. Ho voglia di aspettare di trovare il lavoro giusto e il lavoro giusto per me è attendere.
Mi immagino insieme a degli anziani in qualche sala d'attesa, ascoltare i loro discorsi mentre la segretaria aspetta di ricevere ordini dal dottore curante per convocarli. Potrei imparare a fare a maglia. Aiutare con i cruciverba. Sentire gossip sulla vita amorosa di alcuni vip che pensavo morti da un decennio. Forse sono morti ma fanno lo stesso l'amore, cioè mica solo io mi merito di essere fortunato eh. Aspetterei l'esito delle analisi e poi troverei un modo per abbracciare, sostenere, diventare spalla su cui piangere. Potrei stare vicino alle persone che aspettano una risposta a una mail "Non ti preoccupare, potrebbe anche non arrivare mai la risposta ma ora siamo insieme, sono al tuo fianco, ti faccio vedere cosa altro si può fare di utile con il tuo computer, hai mai sentito parlare dei siti porno?". Potrei viaggiare con chi odia stare fermo in un treno e giocare a "trova la mucca" salvo poi rendermi conto che stiamo viaggiando verso Milano e al massimo si vede a pochi metri di distanza causa smog. Povere mucche lombarde, con quel loro latte dal sapore affumicato quanto un whisky disgustoso.
Vivere per me è diventato applicare ogni giorno, quando mi sveglio, la frase motivazionale "aspetta e spera". Lo dico a Ernesto, quando mi salta in faccia per reclamare la sua porzione di pappa. "Aspetta e spera bello mio". Lo dico a me stesso quando mi ricordo che ancora non hanno deciso di finanziare il mio prossimo progetto. Era meglio essere un lavoratore dipendente e odiare colui che fu il mio capo? O essere un libero pensatore che come hobby parla con il gatto e odia il suo di capo? Inteso come testa, perché rende impossibile riuscire a fingere entusiasmo per le cose.
Per questo idealizzo gli anziani. Anche loro ne hanno le palle piene di fingere. Per questo faccio schifo alle presentazioni del mio libro o quando invio richieste di finanziamento, perché dai, i vostri soldi potreste investirli in qualcosa di più utile. Tipo una campagna di riqualificazione dei piccioni come animali da compagnia.
Fossi nato ricco avrei sperperato tutta la mia fortuna in carte Pokémon. Lo so. In quello e in allucinogeni, che poi sono la stessa cosa. Però la bellezza di dire "Ehi, vuoi salire da me a vedere la mia collezione di carte Pokémon?" e sentirsi rispondere cavolo sì, che bello, sono curiosa. Poi magari deludo anche lì. Magari illudo e pensavi che il mio Pikachu fosse molto più grosso, però dipende da come lo usi, se aspetti un po' magari si evolve. Ti chiederei "Sai a che livello si evolve Pikachu" e tu risponderesti "Non so, al 50?" e io ti caccerei di casa perché Pikachu si evolve tramite pietratuono non avanzando di livello e non mi concederò mai a una persona così ignorante. Che disgusto.
Aspetto mio nipote cresca un altro po' così da poter finalmente avere una conversazione decente con lui senza desiderare di stropicciargli quelle guanciotte tonde e rosa pesca che si ritrova. Oppure questo non accadrà mai e io, inquanto zio, lo vedrò sempre come un esserino piccolo e carino e gli stropiccerò le guanciotte il giorno del suo matrimonio.
Un treno, nella metaforica stazione dei miei pensieri, è partito. Con incalcolabile ritardo. Sarebbe più pratico i miei pensieri fossero aerei. Volerebbero da te. Si schianterebbero a pochi metri da casa tua spaventando i vicini. Ma gli aerei mi terrorizzano ancora, quindi i miei pensieri viaggiano su lente, prevedibili rotaie. Poi io ci tengo al pianeta, non lo voglio distruggere, è il posto ideale dove passare il tempo aspettando nella fine del mondo.
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