#La Senza Canada
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La Senza Girl (1999-2009)
#la senza girl#mine#clothes#fashion#retail#stores#y2k#y2k nostalgia#2000s#2000s nostalgia#90s#90s kis#90s kids#la senza#canada#canadian#nostalgia#2000s aesthetic#y2k aesthetic#early 2000s#90s aesthetic#90s nostalgia
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Matteo Brandi - Canale Ufficiale:
Gente che frigna per i dazi imposti da Trump a Canada, Cina e Messico.
Principesse, lo volete capire che alla fine della Storia credono solo quegli idioti degli europei? Che poi sono gli stessi che credono che affidarsi al sacro mercato senza difendere le proprie produzioni possa portare giovamento?
E invece, guarda un po', esistono ancora gli interessi nazionali. E chi apre le frontiere, indiscriminatamente, a merci, capitali e persone lo prende in quel posto.
Dunque gli USA continueranno a fare i propri interessi, sia quelli strategici-militari sia quelli economici. E Trump agirà da presidente degli Stati Uniti d'America.
Se non lo avete capito nel 2025, quanto volete aspettare?
Ecco l'immancabile picchetto di immigrazionisti globalisti ad attendere, tutti contenti, il ritorno dei 43 clandestini rispediti indietro dall'inutile centro migranti in Albania.
E quale sigla spunta fuori sugli striscioni? Quella dell'Arci. Sì, gli "antifascisti" che scrivono sui muri "vendetta per Ramy", che organizzano i pride LGBT con tanto di schwa nei manifesti, che ripetono le boiate green e portano avanti "la lotta al patriarcato".
Lo schifo più assoluto.
Perché se è vero che il paradigma economico dominante è oggi accettato soprattutto a destra, è a sinistra che la cancrena culturale della globalizzazione ha sfondato. Entrando come un coltello nel burro.
Il perché dovrebbe tenere svegli coloro che ancora si sentono vicini a quel mondo rosso. Ma per chi pensa di far parte dei buoni, il dubbio, come si sa, non può esistere.
👉 Segui MATTEO BRANDI
Pro Italia - Segreteria Nazionale
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A NUOTO DAL PORTOGALLO AL GIAPPONE (IN LINEA RETTA E SENZA INTERRUZIONI) PASSANDO PER IL CANALE CINOTEO, QUELL'ENORME TRATTO DI MARE TRA CANADA E MESSICO, FORMATOSI DOPO IL 6 NOVEMBRE 2024. ALMENO NELLA MIA TESTA.
E nulla, non ci sono più buone notizie.
Vorrei dire che la sertralina stia attutendo il colpo e invece ho dovuto raddoppiare il dosaggio.
Vorrei potermi concentrare sui piccoli gesti di gentilezza quotidiana ma sento solo parole come pugno di ferro, inasprimento delle leggi, tradizione, confini, normalità, merito, produttività, invasori, patria, orgoglio.
Una volta Seneca scrisse a Lucilio 'Anche se la paurà avrà sempre più argomentazioni, tu scegli la speranza'
Ecco, la paura ha avuto più argomentazioni e io non so davvero più cosa fare.
Sono stanco, stanco come il protagonista di Fight Club senza la scusa di un Tyler Durden che gli sottrae ore di sonno per fare a pugni.
Le mie lance e le mie asce si stavano accumulando quindi sono passato a costruire voliere
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ne ho fatta una per i piccioni mutanti di mia cognata ma visto come stanno andando le cose forse dovrei costruirne una per allevare piccioni viaggiatori, velocità 1 mega al giorno.
Il mio striscione contro il genocidio a Gaza si sta sbiadendo e quando scomparirà del tutto lo prenderò come un avvertimento: le pale dei mulini a vento fanno male.
Se avete qualcosa di buono e/o bello da condividere, mandatemelo perché ne ho bisogno.
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La matrigna bugiarda e fascista, insieme all'insipido minestrino delle infrastrutture, crede che la 💩arancione sia un sovranista.
In realtà il sovranismo USA di trAmp è soltanto un imperialismo senza la maschera democratica indossata dai presidenti che l'hanno preceduto nell'esportazione della democrazia a suon di bombe.
Canada, Panama, Messico e Groenlandia per iniziare, poi arriverà il turno della UE e anche della nazione a rovescio, il tutto per razziare quante più risorse possibili, proprio come gli USA hanno sempre fatto da quando sono nati.
TrAmp ci piscia in testa ma Meloni e Salvini ci raccontano che piove.
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Noi c'eravamo.
Il Sapiens era lì 18.000 anni fa, quando c'era l'ultima era glaciale.
Quando il nord Europa, il Canada e parte degli Stati Uniti erano coperti da ghiacciai spessi più di 1 km.
Poi c'eravamo anche quando, nel giro di 8.000 anni, si sono sciolti i ghiacci, si è avuta la prima Brexit, quella fisica, e la Gran Bretagna si è staccata dall'Europa perché i mari si sono alzati di 120 metri.
Noi c'eravamo e abbiamo vissuto in quel periodo un riscaldamento non di un grado o due, ma di 10°C.
Con quel riscaldamento siamo stati meglio, abbiamo inventato l’agricoltura, si sono sviluppate le prime civiltà e siamo arrivati all'oggi. Ma sembra nessuno ricordi più questi fatti, sembra invece che ora un eventuale ulteriore aumento di 1°C sia la fine del mondo.
Nessuno di quei cambiamenti era dovuto all'attività umana.
Siamo diventati un Sapiens senza memoria e senza buon senso.
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Sono convinto che il mio numero sia finito nel dark web, perché spesso vengo molestato da numeri sconosciuti. Oggi hanno ripreso a chiamarmi senza sosta, fin dal mattino, e persino durante la notte, intorno alle 2-3. Ho già bloccato le chiamate da numeri sconosciuti, ma anche se non mi parte la chiamata, continuo a ricevere notifiche. Questi numeri provengono da diversi Paesi, come Israele, Regno Unito, Canada e vari stati anche molto lontani dall’Italia.
Non ho denunciato la situazione alla polizia postale perché, purtroppo, non mi fido delle forze dell’ordine. È brutto da dire, ma provo una certa diffidenza nei loro confronti, al punto che, se mai dovessi denunciare qualcosa di grave, penso che mi sarebbe molto difficile farlo. Non so esattamente da dove venga questa sfiducia, ma è un sentimento che non riesco a superare. Poi non penso prenderebbero sul serio la mia situazione , comunque a parte questo proverò a contattare il servizio clienti del mio operatore telefonico e vediamo cosa fare, queste chiamate continuano a essere molto fastidiose. Non so se qualcuno di voi ha subito la stessa cosa e se ne è uscito come ha fatto, perché io le ho provate tutte, anche a scaricare app apposta per bloccare sta gente ma nulla da fare.
Luposolitario00🐺
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Storia Di Musica #336 - Neil Young, On the Beach, 1974
I dischi di Agosto avranno come caratteristica che li accumuna la presenza di una spiaggia. Un po' perché è argomento decisivo del periodo agostano, e un po' per l'autoironia che io la spiaggia ad Agosto la vedrò solo di passaggio perché, fortunatamente, è un periodo di grande impegno professionale. La piccola antologia inizia con un disco capolavoro, che è perfetto anche per il titolo ad entrare a far parte di questo piccolo gruppo. Neil Young nel 1974 è ormai un artista pienamente affermato: arrivato dal Canada in California quasi dieci anni prima, nel 1966, attraversa da protagonista la grande stagione del rock californiano, quello legato alla tradizione del folk, che si riafferma dopo la spettacolare, e breve, stagione psichedelica a cavallo tra i due decenni,'60 e '70. Young è protagonista con i Buffalo Springfield, con il più famoso supergruppo degli anni '70, Crosby, Stills, Nash & Young e con la sua parallela attività da solista, che ha inizio nel 1969 quando pubblica il suo prima album a suo nome, Neil Young. È stato anche il fondatore di due gruppi, i Crazy Horse, dall'animo più rock ed elettrico, e gli Stray Gators, più country folk. alternando i due gruppi. Dopo l'uscita dal quartello con David Crosby, Stephen Stills e Graham Nash, con cui rimane in bellissimi rapporti, nel 1972 pubblica il disco più famoso della stagione folk rock: Harvest (1972) che con le sue canzoni famose ancora oggi ( tra le altre, perle come Heart Of Gold, Old Man, Alabama) diviene un successo mondiale che gli apre definitivamente le porte della fama. Che tra l'altro è un concetto abbastanza distante dallo "Young-pensiero", che ha sempre ritagliato per sé la massima libertà espressiva e creativa. A questo fastidio, si aggiunte un periodo di grandi dolori: le morti per droga di Danny Whitten, il chitarrista dei Crazy Horse, quella del suo roadie più fidato, Bruce Berry, per lo stesso motivo, è un dramma più privato. La sua relazione privata con l'attrice Carrie Snodgress sta giungendo al termine, al figlioletto della coppia, Zeke, viene diagnosticata una forma di paralisi cerebrale. È con questo animo tormento e addolorato che Young scrive in due anni tre dischi che formano la non ufficiale "ditch trilogy", la trilogia del dolore: Time Fades Away (1973), che è il primo allontanamento dalle gioiose armonie folk per un rock più duro, sfilacciato, nervoso e impregnato di cupezza. Il successo è decisamente minore dei precedenti, ma Young non cambia linea e sforna un album ancora più cupo, Tonight's The Night, che in un primo momento la sua casa discografica gli rifiuta: registrato in presa diretta, senza post produzione, è il suono grezzo e cupo di un uomo che sta cercando di trasformare il suo dolore in musica. Verrà pubblicato nel 1975, in mezzo Young registra il disco di oggi, che esce il 16 luglio 1974.
Registrato in moltissimi studi di registrazione, con una caterva di musicisti ad aiutarlo (e ne parleremo tra poco), On The Beach insiste sul dolore e la disperazione ma lascia trasparire una tregua, una speranza. È un disco blues, il canto della tristezza e del dolore per eccellenza, ma che Young puntella di sprazzi di luce, rendendo più distesa e godibile la musica. Eppure è un disco potentissimo, soprattutto per i temi delle canzoni. Walk On ritrova spirito e brio, e See The Sky About To Rain, che risale addirittura come embrione ai tempi di Harvest, solo voce e pionoforte Wurlitzer, quasi sembrano una riappacificazione, ma il resto è ancora rabbioso e dolente. Revolution Blues è la prova: un atto esplicito di accusa contro la società del tempo, con Young che sembra volersi identificare nello psicopatico Charles Manson, con versi rabbiosi quali: «ho sentito che Laurel Canyon è piena di famose star / Ma io le odio peggio dei lebbrosi / e le ucciderò nelle loro auto». I due si conobbero quando Young viveva in una piccola villetta a Topanga Canyon, il Laurel canyon, che una volta era il territorio delle tribù native americane, negli anni '60 era uno dei luoghi della Controcultura losangelina, dove vivevano moltissimi musicsti. Eppure, pur se controversa, la metafora non vuole celebrare la figura di Manson, ma, esorcizzarla attraverso un'identificazione nel senso di colpa collettivo di una società malata. Young diventa nostalgico dell'America rurale in For The Turnstiles, dove compaiono il banjo e il dobro, Vampire Blues è un blues ecologista, tema che sarà sempre al centro delle tematiche di Young, e che ha una curiosità niente male: Tim Drummond "suona" la carta di credito sfregandosela sulla barba di una settimana creando un curioso effetto fruscio. On The Beach, la meravigliosa e dolente ballata da 7 minuti, è una dichiarazione di difficoltà nell'essere una rockstar, esplicitata nel famoso verso «I need a crowd of people, but I can't face them day to day». Motion Pictures (For Carrie) è probabilmente un'amara riflessione sulla sua storia d'amore che sta andando a rotoli e il disco si conclude con i 9, angoscianti e febbrili, minuti di Ambulance Blues, che è una summa del pensiero di Young sulla politica (con i riferimenti alle bugie del presidente Nixon), sulla musica e il suo mondo, persino sui suoi amici Crosby, Stills e Nash, in un periodo dove c'erano insistenti voci di un ritorno a 4. Suonano con lui David Crosby (che suona in Revolution Blues, e si dice impallidì letteralmente nell'ascoltare la famosa e incendiaria strofa, tanto che cercò di persuadere Young a cambiare testo ed iniziò a girare armato per paura che qualche squilibrato facesse come cantato da Young), Graham Nash, e due grandi musicsti della The Band, Rick Danko e Levon Helm, più i Crazy Horse.
Young prese il titolo dell'album da un film, On The Beach di Stanley Kramer del 1959, basato sull'omonimo romanzo di Nevil Shute. Sia il romanzo che il film erano di tipo apocalittico. E in questo senso è da intendere la copertina, leggendaria, che vede Young vestito di giallo di spalle, un ombrellone, le sdraio, la coda di una Cadillac insabbiata e sotto l'ombrellone una copia di un giornale che si riferisce allo scandalo Watergate di Nixon. La scritta del titolo, in pieno eco psichedelico, è di Rick Griffin, il disegnatore ufficiale dei Grateful Dead.
Il disco, pur vendendo meglio del precedente, non ebbe un grande successo, anche perchè la critica lo definì subito un disco "depresso", a cui si aggiungeva la natura quasi anti-commerciale di musica e testi. Tra l'altro, per decenni, il disco fu messo fuori catalogo, e per certi versi fu introvabile, tanto che i vinili degli anni '70 originali valgono oggi una settantina di euro. Questo fece salire l'interesse per il disco fino alle ristampe degli anni '90, ampiamente rivalutato con gli altri due lavori della trilogia del dolore come uno dei momenti più interessanti della ultra decennale carriera di Young. Un disco dolente ma potentissimo. Che non penso sia il migliore da ascoltare in spiaggia.
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[...] In sintesi, nell’incontro del 29 marzo 2022 a Istambul, russi e ucraini erano sul punto di raggiungere un compromesso con un testo redatto dagli ucraini e accettato provvisoriamente dai russi come possibile base di un accordo: nel testo era previsto che Kiev avrebbe rinunciato all’adesione alla NATO, diventando uno Stato permanentemente neutrale e senza armi nucleari. Malgrado la neutralità, l’Ucraina avrebbe potuto avvicinarsi alla Ue, in quanto non erano previsti divieti espliciti al suo ingresso nell’Unione. Inoltre, le due parti si sarebbero impegnate a risolvere pacificamente la disputa sulla Crimea nei successivi quindici anni. I garanti dell’intesa sarebbero stati i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (inclusa la Russia) insieme a Canada, Germania, Israele, Italia, Polonia e Turchia. Tuttavia, secondo le dichiarazioni di Victoria Nuland, quell’accordo non vide la luce a causa delle ingerenze statunitensi e britanniche: «In quel periodo l’Ucraina ci avevo chiesto suggerimenti sull’andamento di queste trattative. E divenne chiaro per noi, così come per i britannici, che le principali condizioni poste da Putin erano inserite in un allegato a questo documento e includevano limiti a precisi tipi di sistema di armamenti che l’Ucraina avrebbe dovuto avere dopo l’accordo. Questo avrebbe sostanzialmente ucciso le forze armate ucraine», ha dichiarato la diplomatica americana in un’intervista. La questione ruoterebbe, dunque, intorno alle strategie occidentali per l’Ucraina. La Nuland è nota per avere in passato preso parte ad azioni che hanno destabilizzato la politica ucraina, in particolare con la “rivoluzione di Maidan” del 2014, quando era assistente del Segretario di Stato per gli affari europei e eurasiatici. Allora, Nuland aveva fatto pressione sull’ex presidente ucraino Viktor Janukovic perché accettasse un accordo di libero scambio con l’UE; successivamente è stata fotografata in piazza Maidan durante i disordini del 2014 mentre distribuiva del cibo ai manifestanti. In seguito al golpe che ha portato alla cacciata di Janukovic, inoltre, è diventata virale la registrazione di una telefonata in cui la diplomatica americana parlava con l’ambasciatore USA a Kiev circa chi avrebbe dovuto sostituire Janukovic tra i rappresentanti dell’opposizione: alla dichiarazione dell’ambasciatore, secondo cui sul punto avrebbero dovuto consultare anche i capi europei, la Nuland rispose con la celebre frase “fuck the UE” (“l’UE si fotta”), cosa che ha suscitato l’imbarazzo dimesso delle cancellerie europee. Moglie del politologo neoconservatore Robert Kagan, cofondatore del Progetto per un nuovo secolo americano (Project for the New American Century), è membro del Council on Foreign Relations, la Nuland è considerata un falco antirusso, protagonista delle vicende che hanno preceduto i disordini di Maidan e presente a Kiev in quegli stessi giorni, ben informata sul quadro geopolitico eurasiatico e russo in particolare. Le sue ultime dichiarazioni rivelano le determinanti influenze di Washington e Londra nel sabotare le trattative del 2022, così come i preponderanti interessi che la sfera anglo-americana ha in Ucraina, smentendo allo stesso tempo l’ipotesi che a far fallire i negoziati siano stati i crimini di guerra russi, in molti casi smentiti da indagini e testimonianze successive. Sebbene la stampa occidentale continui a negare che l’Occidente abbia avuto un ruolo nell’influenzare i negoziati, le affermazioni della Nuland sembrerebbero suggerire che USA e Gran Bretagna non abbiano voluto un’Ucraina neutrale, scegliendo piuttosto di continuare a utilizzare il Paese est europeo come “bastione” antirusso.
L’ex segretario di Stato USA rivela come Washington ha sabotato gli accordi tra Russia e Ucraina
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Una storia personale e collettiva, intima e generale, di donne e uomini e persone che lavorano e soffrono e resistono e hanno poche alternative e poco ascolto. Parla di ambienti di lavoro e di conseguenze individuali e sociali e generazionali. Parla di politiche economiche che ignorano o fingono di ignorare troppe cose per l'interesse di pochi, innescando circoli viziosi di dipendenza ed emigrazione sostanzialmente forzata.
È una biografia frammentata, concreta e onirica al tempo stesso, nella sua narrazione che scorre spesso senza soluzione di continuità, calata nella specifica realtà del Canada eppure piena di corrispondenze con qualunque altro posto in cui la gente va e viene e si ritrova e si perde e cerca di stare a galla nonostante tutto.
Qui in Italia è impossibile non pensare al Sud, al Nord, e a tutto quello che ha significato per il nostro paese.
instagram
Mesi fa l'ho trovato in offerta come e-book in italiano e mi sono ricordata che Zerocalcare l'aveva consigliato e in un impeto di fiducia l'ho comprato senza leggerne nemmeno una pagina, contrariamente al solito. L'ho tenuto lì, come faccio con tanti libri, in attesa del momento giusto, che è arrivato ieri pomeriggio, in cui l'ho letto tutto di fila e poi sono pure andata a cercarmi un paio di interviste per saperne di più sull'autrice e sulla storia che ha raccontato.
So che nei prossimi tempi dovrebbe cominciare una collana della Bao a cura di Zerocalcare e se anche gli altri titoli saranno come questo, voglio proprio tenerla d'occhio.
#ducks: two years in the oil sands#ducks#graphic novel#kate beaton#books#recommended#zerocalcare#note to self#cose mie
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"GLI ANNI PIÙ BELLI"
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Pochi giorni fa la Camera dei Comuni del parlamento Canadese, con la presenza del presidente ucraino Zelens'kyj, ha riservato un lungo applauso al 98enne Yaroslav Hunka, ucraino naturalizzato canadese, per ringraziarlo di aver combattuto i russi durante la II Guerra Mondiale. Strano che nessuno (almeno inizialmente) abbia pensato all’ovvio: se negli anni ’40 combattevi i russi, la tua posizione era abbastanza ovvia. Al vecchio Hunka non è parso vero di essere accolto come un eroe di guerra, soprattutto ripensando alle operazioni militari del suo reparto. Hunka faceva parte della famosa Divisione Galizia, una formazione composta da volontari ucraini che si erano uniti al Terzo Reich. Non semplici soldati, ma uomini appartenenti alle SS che al processo di Norimberga furono accusati di aver ucciso centinaia di ebrei e civili polacchi. Le SS della Galizia furono infatti protagoniste nel reprimere la rivolta di Varsavia mettendo in atto gli ordini di Himmler: incendiare gli edifici senza curarsi di chi li occupava e sparare ai bambini, alle donne e al personale medico. Al termine dell’operazione, i civili superstiti lasciarono la città e furono pochissimi quelli che si nascosero tra le macerie. Tra questi c'era Władysław Szpilman, il musicista polacco di cui si racconta la storia nel film “Il pianista.” Dopo il conflitto, Hunka e altri 8000 appartenenti alla Divisione Galizia furono prima rinchiusi in un campo di prigionia britannico vicino a Rimini, poi con l’aiuto del Vaticano furono fatti transitare verso Spagna, Francia e Inghilterra. Da qui, il nostro “eroe” raggiunse il Canada negli anni '50, restando attivo nei circoli frequentati da ex SS. Su un blog di veterani ucraini, Hunka descrisse gli anni della guerra come il periodo più bello della sua vita. Chissà cos’hanno pensato gli ex abitanti di Huta Pieniacka, villaggio polacco raso al suolo dalle SS galiziane nel febbraio del ���44, ricordando i bambini gettati contro i muri e le donne incinte squartate. Una volta in Inghilterra, gli autori del massacro non furono interrogati e il governo inglese respinse sempre ogni richiesta di indagare sul loro passato. Nonostante i crimini di guerra dei quali si sono macchiati, una Commissione d'inchiesta canadese ha decretato che, da quando giunsero in Canada, gli uomini della Galizia "hanno tenuto una condotta soddisfacente e niente ha indicato che fossero infetti dall'ideologia nazista.” Oggi l’ex Divisione viene onorata dai nazionalisti ucraini e ogni 28 aprile si tiene una marcia per celebrarne la fondazione. Lo scorso anno la Corte suprema dell'Ucraina ha stabilito che i suoi simboli non sono riconducibili al nazismo, perciò possono essere esposti e messi in mostra. In fondo, come disse il mai pentito Hunka, si tratta solo di ricordare gli “anni più belli", non è vero?
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Abbattere e seppellire alberi per fermare il cambiamento climatico: l’idea di una startup sostenuta da Bill Gates
Un anno fa Merritt Jenkins si è trasferito da Boston a Twain Harte, in California, ai piedi della Sierra Nevada. Un mattiino si dirige verso un bosco di dieci acri nella Stanislaus National Forest. Qui la sua startup, Kodama Systems, sta perfezionando la sua macchina per la raccolta del legname, che pesa 17 tonnellate ed è lunga 7metri e mezzo. I taglialegna usano macchine del genere, per prendere tonnellate di alberi tagliati e detriti e trascinarle fuori dal bosco. La versione di Kodama è progettata per svolgere questo compito anche di notte, con meno persone, grazie a connessioni satellitari e camere avanzate a lidar (light detection and raging), le stesse utilizzate sulle auto a guida autonoma, per monitorare il lavoro da remoto. Non è facile. “Gli alberi hanno molte texture diverse”, dice Jenkins, 35 anni. “Ogni 3 metri il cammino è leggermente diverso”. Ma tagliare legna nell’oscurità non è la parte più intrigante dei programmi di Kodama, che ha raccolto 6,6 milioni di $ di finanziamenti dalla Breakthrough Energy di Bill Gates e da altri. Dopo avere tagliato gli alberi, Jenkins vuole seppellirli per contribuire a rallentare il cambiamento climatico e raccogliere compensazioni di carbonio che potrà poi vendere (e forse, un giorno, anche crediti d’imposta). L'idea è quella di piantare alberi per assorbire la CO2 dall’aria e poi vendere i crediti alle aziende, ai proprietari di jet privati o a chiunque altro abbia bisogno o voglia compensare le sue emissioni. Gli scienziati, però, sostengono che anche seppellirli possa ridurre il riscaldamento globale. Soprattutto nel caso di alberi che finirebbero altrimenti per bruciare o decomporsi, disperdendo nell’aria il carbonio che hanno immagazzinato. I giganteschi incendi divampati in California nel 2020 hanno evidenziato i rischi per l’aria, le proprietà e la vita posti dalle foreste troppo estese. “I cieli arancioni di San Francisco hanno rappresentato un punto di svolta”, afferma Jimmy Voorhis, head of biomass utilization and policy di Kodama. “Ora queste storie hanno un’eco diversa. L’allarme suona ancora più forte quest’anno, dopo che gli incendi in Canada hanno messo a rischio l’aria di New York, Washington e Chicago. Per affrontare il problema, lo Us Forest Service intende tagliare 70 milioni di acri delle foreste occidentali, soprattutto in California, nei prossimi 10 anni. In questo modo estrarrà più di un miliardo di tonnellate di biomassa secca. È consuetudine, dopo un disboscamento del genere, che i tronchi di dimensioni tali da essere di interesse commerciale finiscano alle segherie, mentre il resto viene in gran parte accatastato e bruciato in condizioni controllate. Kodama, invece, vuole seppellire gli avanzi in vasche di terra progettate per mantenere condizioni asciutte e senza ossigeno e proteggere il legno dalla putrefazione o dalla combustione. Oltre ai fondi raccolti da venture capital, Kodama ha già ricevuto sovvenzioni per 1,1 milioni di dollari dall’agenzia californiana che si occupa degli incendi boschivi. Altri si sono già impegnati ad acquistare i crediti di carbonio legati alle prime 400 tonnellate di alberi seppellite. Sul mercato, quei crediti dovrebbero fruttare 200 $ a tonnellata. Kodama conta di arrivare ad abbattere e seppellire più di 5000 tonnellate di alberi all’anno. L’idea di seppellire gli alberi sembra semplice e poco tecnologica, soprattutto se paragonata alle complesse tecnologie per la cattura del carbonio che vengono sviluppate per estrarre la CO2 dall’aria. Grazie all’Inflation Reduction Act approvato dai DEM nel 2022, società come Occidental Petroleum ed ExxonMobil potrebbero beneficiare di 85 $ di crediti d’imposta per ogni tonnellata di CO2 se riusciranno a perfezionare i sistemi per aspirare il gas direttamente dall’aria e trasferirlo tramite condutture, per poi iniettarlo nel sottosuolo. La legge incentiva alcuni di questi progetti con crediti d’imposta pari al 30% o più del capitale iniziale investito.
https://forbes.it/2023/08/04/kodama-systems-startup-abbatte-alberi-salvare-clima/
Non ho parole per commentare, se non che basta piantare nuovi alberi. Ma evidente non rende così tanto
https://www.science.org/doi/10.1126/science.aax0848
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NO NON CI PAGHERANNO LE PENSIONI - il basso livello dei redditi medi degli stranieri (13.000€ anno) comporta che non versano imposte e non contribuiscono al sostegno della fiscalità generale.
Inoltre, avendo tipicamente nuclei familiari numerosi (con la possibilità di autocertificare i figli che vivono all’estero, circostanza molto difficile da verificare), ciò consente detrazioni fiscali e la percezione di assegni familiari, l’accesso prioritario rispetto agli italiani a molte integrazioni al reddito, quali i contributi all’affitto, gli alloggi popolari, gli asili nido.
Il che significa una differenza tra quanto versano e quanto usufruiscono per titoli di sanità e di altri servizi e assistenze, con uscite di circa 16 miliardi a carico del bilancio pubblico (...). Da ciò si evince quanto sia falsa e infondata la tesi che “gli immigrati ci pagano le pensioni”, semmai sono un onere rilevante.
Tra l’altro, gli immigrati si avvalgono del diritto di inviare nei loro Paesi di provenienza parte dei guadagni: sono circa 5 miliardi l’anno che non vengono spesi nel territorio italiano e nella sua economia. (...) Inoltre, l’immigrato che fa ritorno nel proprio Paese (...) chiede i trasferimenti dei contributi versati in tale Stato. (...)
Tutte le nazioni del mondo, circa l’ingresso degli immigrati, pretendono il possesso preventivo di un contratto di lavoro: ad esempio Regno Unito, Canada, Usa, Australia (...). Si può aderire online e partecipare a un’intervista o a un colloquio da remoto in videoconferenza. Anche l’Italia ha simili liste quantificate in quote. Come mai coloro che giungono sui barconi, tutti dotati di cellulare, invece di farsi traghettare dalle Ong non accedono alle liste del Ministero Interno e si mettono in contatto con i datori di lavoro, per un colloquio online? Non hanno i requisiti? Allora non possono entrare.
Evidentemente (...) ci sono interessi per favorire l’ingresso illegale di migranti, (...) un sistema di fondi e contributi che arricchiscono organizzazioni e soggetti coinvolti nel miliardario affare della cosiddetta accoglienza (il famoso "business più lucroso del traffico di droga", cit. un protagonista della prima ora, Buzzi)
Solo in Italia si consente l’ingresso di stranieri che non sono in grado di mantenersi ed entrano senza alcun reddito o patrimonio. (...)
(G)li altri Paesi (...) intendono attrarre immigrati che vogliono scambiare lavoro in cambio di una retribuzione, non una immigrazione finalizzata allo sfruttamento dello Stato sociale (...). Senza questa clausola di salvaguardia il Paese si sta trasformando in una sorta di bancomat al servizio delle popolazioni mondiali bisognose, rendendo insostenibile la spesa pubblica, il welfare e l’equilibrio dei conti pubblici.
da https://opinione.it/politica/2023/09/28/elena-vigliano_migranti-pensioni-welfare-contribuenti-reddito/
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Quindi assicura di voler tenere la barra dritta sulla transizione green, ma anche su questo punto, senza gli States, l'obiettivo appare molto più difficile da realizzare. "Tutti i continenti dovranno accelerare la transizione verso le emissioni nette zero e sostenere il peso sempre maggiore del cambiamento climatico. I suoi effetti non possono essere ignorati. Ondate di calore in Asia, inondazioni dal Brasile all'Indonesia, dall'Africa all'Europa. Incendi boschivi in Canada e California. Uragani negli Stati Uniti e nei Caraibi. Il cambiamento climatico è ancora in cima all'agenda globale", ha assicurato Ursula.
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Apposto siamo!
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Autunno. Da qualche parte nel Michigan, una colonia di farfalle monarca formata da circa quindicimila esemplari inizia la sua migrazione annuale verso sud. Nel giro di due mesi, da settembre a novembre, queste farfalle si sposteranno, un battito d’ali per volta, dal sud del Canada e degli Stati Uniti verso alcune aree del Messico centrale, dove passeranno l’inverno. Si posano tra di noi, sui davanzali e le inferriate, sulle corde del bucato steso ad asciugare ancora sbavate dal peso degli abiti appena stesi, sul cofano di una Chevy blu ormai stinta, con le ali che si ripiegano lentamente, come per deporsi, prima di schioccarle una volta sola e aprirsi al volo. [...] Una migrazione può essere innescata dal taglio di un raggio di sole che indica un cambio di stagione o di temperatura, di stadio nella vita vegetale o di assenza di scorte di cibo. Le femmine delle farfalle monarca depongono le uova durante il tragitto. Ogni storia ha più di una diramazione, ogni diramazione è la storia di una divisione. Il viaggio richiede settemila settecento chilometri, più della lunghezza di questo intero paese. Le farfalle che volano a sud non torneranno a nord. Ogni partenza, dunque, è definitiva. Solo i figli tornano, solo il futuro ritorna al passato. Che cos’è un paese se non una frase senza confini, una vita?
Le farfalle monarca sopravvissute alla migrazione hanno trasmesso questo messaggio alla prole. Il ricordo dei membri scomparsi della famiglia dopo il primo inverno è intessuto nei loro geni.
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Ciao Tumblr. Siamo noi di Tumblr. Stiamo lanciando il live streaming su Tumblr e lo chiameremo… beh, Tumblr Live.
Tumblr Live porta lo streaming direttamente sulla dashboard, il che significa che il tuo pubblico di Tumblr e il tuo pubblico in streaming possono convergere. Come dici? Sinergia? Wow!
Inizialmente, abbiamo lanciato Tumblr Live negli Stati Uniti solo tramite le nostre app per Android e iOS. Ma ormai è giunto il momento di lanciare Tumblr Live in più posti, nel corso di questa settimana su tutte le piattaforme (iOS, Android e web).
Ciò significa che se ti trovi in uno dei Paesi o delle regioni elencati di seguito, potrai guardare gli stream, nonché trasmettere in streaming le tue avventure di Minecraft, il tuo ranocchio all'uncinetto, le tue passeggiate mattutine, i tuoi rituali di personalizzazione di Furby o, qualunque cosa ti stia succedendo che vuoi condividere con il mondo.
Eccoti l'elenco:
Brasile
Canada
Corea del Sud
Giappone
Malesia
Messico
Regno Unito
Turchia
Unione Europea
Ecco come funziona:
La piccola icona 🎥 nella parte inferiore della dashboard nella tua app mobile ti porterà a una scheda Tumblr Live, dove potrai scorrere gli stream che sono in diretta in quel momento, indicati con "live".
Finché lo mantieni pulito, puoi trasmettere in streaming tutto ciò che ti piace, toccando il pulsante "Go Live!": anatre nel parco, il pupazzo di neve traballante che hai costruito, il tuo maledetto punto croce, ecc.
Lo streaming funziona sia con la fotocamera anteriore che con quella posteriore, quindi se ti vergogni con la videocamera, puoi eseguire lo streaming senza mostrare il tuo viso.
Puoi conferire lo stato di moderatore ai tuoi spettatori più fidati e fedeli, il che significa che possono aiutarti a moderare il tuo streaming per eventuali problemi mentre sei in diretta.
Puoi toccare qualsiasi avatar dal vivo per saltare nel loro stream, indipendentemente dal fatto che tu segua quel blog o meno.
Puoi inviare piccoli regali allo streamer durante il suo streaming se ti piace quello che sta facendo.
Puoi raccogliere i tuoi streamer preferiti in una scheda speciale per dopo.
E questo è tutto per ora. Basta immaginare! Streaming live di gioco! Club del libro! Cibo per funghi vivi! Campagne D'n'D! L'artista che disegna dal vivo! Fatti sugli squali! GRWM! Cosplay e truffe! L'ora del lavoro a maglia! Tutorial di fotografia! Ora della favola! Suggerimenti per la cura delle piante! Concerti da salotto! Officina Furby! Tour di musei! Granchi! (solo granchi!)
C'è una vasca di palline completamente nuova là fuori. Siamo così impazienti di vedere cosa ti viene in mente.
Quindi eccolo. Vai avanti e distinguiti ❤
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Ci sono voluti 2 anni e l’intervento di un giudice federale particolarmente scrupoloso ed equo, ma alla fine la giustizia canadese ha usato contro il premier Trudeau lo stesso pugno di ferro che lui aveva sventolato contro i no-green pass del Freedom Convoy: il giudice federale Richard Mosley ha stabilito che l'uso da parte del Canada dei poteri di emergenza per porre fine alle proteste è stato “irragionevole” e “ingiustificato”. Mosley ha anche dichiarato di essere “preoccupato” per il modo in cui il governo ha congelato i conti bancari di alcuni manifestanti senza preoccuparsi degli effetti collaterali, ossia le conseguenze subite dai familiari e dai titolari di conti congiunti. “Le misure - ha concluso - hanno violato il loro diritto di essere al sicuro da perquisizioni e sequestri irragionevoli”.
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ATTENZIONE
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