#La Festa della Rete
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Come ho già detto non ho copiato o memorizzato quelle foto viste le mie scarse attitudini tecniche. la foto estiva ricordo che era in un gruppo di foto insieme ad altre degli interpreti di Outlander, come se ne trovano anche adesso quando si cerca sotto S e C o C e T. In quei momenti non eravamo alla divisione del fandom come ora e il signor T non era ancora diventato famoso .La foto della festa durante la quale C era seduta sulle ginocchia del signore di cui ho parlato sono state messe in rete dai blogger molte volte , anche se non tutte, e credo che quelli di quel periodo possano ancora ritrovarle. Ho solo messo mano ai miei ricordi e ho voluto condividerli.Spero che ciò non provochi altri rumori . So che quando si dice qualcosa la prima parola è “provalo!” ed è giusto. Se ci saranno critiche lo capirò ma non mi faranno male perché la mia coscienza è tranquilla.Grazie, grazie davvero .
Dear @findanserwers,
Grazie per la tua risposta e grazie per il tuo coraggio!
Traduzione e dopo, reazione:
'Like I already said, I did not copy or save those pictures, on account of my very limited technical abilities. I remember the summer picture was included in a bigger batch, together with other photos of the OL cast, like the ones you can still find when you look for S and C or C and T. At that time, we didn't have these fandom wars, like nowadays, and Mr. T was not famous yet. The picture of the party when C was sitting on that gentleman's lap has been shared many times by bloggers and I think the more senior bloggers could still have it or find it. I was just revisiting my memories and I wanted to share. I hope I did not start even more rumors. I know that every time someone says something the first reaction is 'prove it!' and it's only fair. If this post will be criticized, I will understand, but I will not be hurt, because my conscience is clear. Thank you, truly thank you.'
I am now wondering if this mysterious summer pic is not one of the series taken for RDM's birthday party and if memory serves (and I can, of course, be awfully wrong and sure - always correct me, please), it was a whole flurry at the time about S being cut off some pictures. That would mean you have somehow seen a picture that was not very widely circulated. As for the lap pic, still no clue - but many pics of C with many other men (dr. Colbert comes to mind, too) are very affectionate, whereas with McIdiot - flat cardiogram and blink twice if you want us to rescue you.
Maybe one of the veterans could help? At the moment, I feel like looking for the proverbial needle in a haystack and there is nothing more irritating for someone like me (granted, chronically curious - a detail that, remember, got me here, LOL).
I will never blame you for not finding those photos, by the way. I think it was incredibly brave to step out with your handle and own your thoughts and words: it is rare and for this, my dear, I do admire you! And I can only look back, with my historian glasses, this time, and think of all the tiny details that were forever lost with each and every deactivated or erased blog, all those comments and all those tidbits that once kept this community on tenterhooks every single day. Back when this place was lively, and fun and smiling and young and naïve.
A time I never knew. But a story I can relate to and understand maybe as well as our veterans, who lived through the sorrow and puzzlement and are still here, with us. And I feel incredibly honored to see you found this page to be a safe haven. It will always remain so, for all the shippers who will engage with me. You have my word.
Please don't be a stranger. Grazie, grazie mille e un abbraccio per te. Pace e Bene! 😘
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L'esame di Maturità è "Una festa. E, a differenza di molte altre manifestazioni dell’homo festivus, una festa che non separa ma unisce le generazioni: lo si capisce già giorni, settimane prima degli esami, quando in rete comincia a circolare Notte prima degli esami di Venditti, e al povero professore di lettere viene chiesto da giornalisti ammiccanti se Dante era un uomo libero o un fallito o un servo di partito (ma vattene affanculo), e i genitori e i nonni si commuovono raccontando di quanto seriamente la prendano i loro figli e nipoti, che uno ne parla male ma poi quando la Storia chiama…, e la mattina della prima prova ecco fiorire le foto su Instagram, i messaggi d’incoraggiamento su X (“Ragazzi, d’ora in poi sarà tutto un esame!”), i commenti ai temi del redattore laureato in Filosofia riesumato per l’occasione dalla sezione Cultura, i servizi al telegiornale, questo articolo… Una festa, e ci mangiamo in tanti. Abolirla, lo dico senza ironia, sarebbe un gesto da misantropi. (...) Più che invitare ad apprezzare la qualità di un testo, o la sua coerenza, praticamente tutte le tracce proposte sollecitano una risposta virtuistica: la poesia di Ungaretti servirà a dire quanto è brutta la guerra, il brano di Pirandello quanto fa paura il mondo meccanizzato, la pagina di Galasso quanto è dissennato un mondo che corre ad armarsi o a riarmarsi… Sono colpito, non meravigliato, perché questa curvatura la vedo già nei manuali, nelle scuole, nel corrente dibattito sulla letteratura: le librerie sono piene di libri scritti coi piedi, e pensati peggio, che presumono però di trasmettere al lettore preziosissime lezioni morali. La letteratura non serve a questo, in realtà: quello è il catechismo. Ma credo che sia una battaglia perduta."
Claudio Giunta
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“ Il primo dei “lupi solitari” a entrare in azione è stato il norvegese Anders Breivik: il 22 luglio 2011 ha compiuto la strage di sessantotto giovani radunati per un seminario nell'Isola di Utoya in Norvegia. Gesti come questi fanno scattare l’emulazione. Pochi mesi dopo, il 13 dicembre, c’è una strage a Firenze in pieno centro: due migranti senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, vengono uccisi da un estremista di destra, sostenitore di Casa Pound, Gianluca Casseri, che si suicida per evitare l’arresto. Un altro “lupo solitario”, David Sonboly, un diciottenne tedesco di origine iraniana, il 22 luglio 2016 uccide nove persone nel centro commerciale Olympia di Monaco. Il 3 febbraio 2018, a Macerata un raid razzista: Luca Traini, ventottenne leghista e ammiratore di Hitler, spara dalla propria auto in corsa in alcune zone della città, ferendo sei persone, tutti africani, colpevoli di avere la pelle nera come l’assassino della povera Pamela Mastropietro. Al suo arresto fa il saluto romano. Il 13 maggio 2019, il suprematista Brenton Tarrant uccide a Christchurch in Nuova Zelanda quarantanove musulmani che pregavano in due moschee e ne ferisce altri quarantotto. Sul fucile, usato, c’era scritto il nome di Traini. Prima di compiere un tale orrendo gesto, aveva messo in rete il suo manifesto: “Il genocidio dei bianchi, causato dall'immigrazione di massa”. Il 28 settembre dello stesso anno l’americano Patrick Crusius uccide ventidue persone a El Paso (Texas), ferendone altre ventiquattro. “Difendo il mio Paese dalla sostituzione etnica e culturale portata avanti da un’invasione.” Gli stessi messaggi di odio che si ritrovano sul social di Tarrant. Pochi giorni dopo, il 9 ottobre, un attentato antisemita: Stephan Balliet, ventotto anni, estremista di destra, durante la festa ebraica dello Yom Kippur, prende d’assalto la sinagoga di Halle (Germania), dove si trovano cinquantadue fedeli. Non riuscendo a entrare, uccide a caso due passanti e un ragazzo di vent’anni in una tavola calda. Prima dell'azione aveva pubblicato un documento nel quale affermava che “la radice di tutti i problemi sono gli ebrei”. Per poi aggiungere: “Gli Stati hanno l’obiettivo di uccidere il maggior numero di anti-bianchi, meglio se ebrei”.
Sembra che, nella sola Germania, siano oltre dodicimila le persone appartenenti a gruppi neonazisti. E questi gruppi sono spesso armati. Sempre in Germania, un’altra strage di nove stranieri è avvenuta a Hanau il 20 febbraio 2020. Morto anche il “lupo solitario” che aveva scritto: “Alcuni popoli che non si riescono a espellere dalla Germania vanno sterminati”. Nel solo 2020 sono stati sciolti tre gruppi neofascisti pronti alla lotta armata. Ritornando nel nostro Paese, vorrei sottolineare l’arresto il 22 gennaio 2021 di Andrea Cavalleri, un ventiduenne di Savona. Voleva imitare Anders Breivik e Brenton Tarrant, mosso da un’ideologia suprematista. Contava di realizzare stragi tramite il suo gruppo il “Nuovo Ordine sociale” che propagandava sul canale Telegram “Sole Nero”. È accusato di associazione con finalità di terrorismo, di incoraggiare a compiere massacri nelle scuole. “Io una strage la faccio davvero. L’unica cosa da fare è morire combattendo. Ho le armi. Farò Traini 2.0.” Oltre agli ebrei, il giovane savonese aveva preso di mira anche le donne. “Gli ebrei sono il male primo da eliminare.” In quel giorno saranno dodici le perquisizioni nei confronti di persone legate al giovane ventiduenne, nelle città di Genova, Torino, Cagliari, Forlì, Cesena, Palermo, Perugia, Bologna e Cuneo. Questa è la chiara manifestazione di quanto sia esteso il fenomeno dell'estrema destra e del suprematismo bianco anche nel nostro Paese. “
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
#Alex Zanotelli#razzismo#demagogia#saggistica#sessismo#Lettera alla tribù bianca#discriminazione#leggere#terrorismo#strage di Utøya#Anders Breivik#Utoya#Norvegia#Diop Mor#Gianluca Casseri#Casa Pound#Firenze#David Sonboly#libri#Monaco di Baviera#Luca Traini#Macerata#Halle#Germania#Pamela Mastropietro#Christchurch#Patrick Crusius#Savona#Brenton Tarrant#Stephan Balliet
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Festa?
Ieri sono stato ad una festa di compleanno, di un'amica di vecchia data, c'era la sorella con la morosa, il moroso e svariati amici un pò così. Così sta per poco aperti a nuove conoscenze, alcuni si sono messi a giocare a scarabeo, quel gioco con le lettere che si devono formare le parole gioco preferito di Alan Harper e già questo la dice lunga. Non è durata molto per fortuna, giusto un paio di ore il tempo di fare dei brindisi, loro, e mangiarsi un pò di pasticceria mignon e sono tornato a casa. Lo sapevo che era così infatti non ho forzato Spock a venire prima che mi prendeva a calci, ma pazienza, io preferisco sempre non festeggiare che fare una festa noiosa, se il termine è quello adatto perché non saprei come definirla. Ho regalato un porta banana, un oggetto inutile tra Warhole e Cattelan, che ha suscitato quei 4 minuti di ilarità dove ognuno ha esposto l'uso che ne può fare oltre a portarsi dietro una banana. Ha fatto strano ad alcuni che io abbia lasciato l'auto lontanissimo, mi volevano accompagnare, ma ho detto a loro che camminare non mi disturba e che fa anche bene, uno di loro ha detto "Si, ma ci metti 20 minuti almeno", beh si e allora? Mi sono accorto che molti usano l'auto anche per fare 5 minuti di strada, giusto per non stancarsi, come se camminare a piedi sia una fatica immane, ho fatto notare che io vado spesso a piedi in Estonia, anche d'inverno a temperature fredde, basta coprirsi bene, ma loro hanno avuto un brivido forse più per la strada a piedi che per il freddo. Al rientro mi sono messo a suonare un pò ma poi sono crollato perché era tardi.
Ieri ho riscritto il curriculum e mi sono accorto che alcune date del passato non coincidevano, sistemato tutto, ma poco fa prima di iniziare a scrivere mi sono reso conto che avrei bisogno di una lettera di presentazione con i fiocchi, vedrò di fare un giro in rete per trovare un modello da sfruttare. Mentre che sono qua magari riesco a trovare qualcosa per darmi da fare e trovare un pò di equilibrio, lo so che l'ho scritto più di una volta che il lavoro convenzionale non mi piace, ma siccome è un pò che non ho nessun tipo di entrata magari sarebbe simpatico avere un lavoro anche per un pò. Vedrò di fare una buona ricerca anche tramite amicizie, visto che in Italia si tende ancora ad andare in quella direzione.
Per il resto tutto più o meno uguale, mi manca lei, i ragazzi, i gatti, la casa, la sauna e il mio mondo che ho costruito con calma negli anni, dallo studio agli angoli di riflessione alla mia cucina e alla tranquillità che avevo durante i giorni passati a crucciarmi per via della situazione, quindi direi che magari mi mancano ma per ora sto bene così, anche se non è proprio il massimo qua, sapevo che andavo incontro ad un periodo di transizione un pò duro, ma la vita è così anche se sai che sarà dura l'affronti lo stesso, tanto passa tutto.
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(COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI) - "Il corpo di marmo, col bel sorriso, di zia Angela" di Marco Pozza
Ho un esubero d'infanzia da smaltire. Mi verrebbe da dire, ripensando alla mia infanzia, ch'è stato il paese più bello nel quale io abbia abitato finora. È una stagione cruciale, a guardarla a posteriori: quando la vita pressa con urgenza, è lì che vado ad agganciare le mie mani alle radici. Come un naufrago che, verso un naufragio, cerca appigli per non naufragare completamente. Un'immagine mi si è conficcata nella memoria più di altre: la morte di “zia Angela”, la moglie del fratello di nonno. Non era, dunque, propriamente zia, ma l'affetto, certe volte, se ne frega anche della correttezza dei rapporti parentali. Lei, sul letto, composta e vestita, con il suo rosario tra le mani e un leggerissimo velo di seta nero messo sulla sua testa. Sembrava uscita dalla parrucchiera, con un breve passaggio in un negozio di bei vestiti tanta era la delicatezza con la quale avevan “preparato” - come si dice – il cadavere. Ricordo lei morta, ma ricordo noi bambini dentro la camera assieme ai nonni: “Recitiamo il rosario per zia Angela!” ci dissero. Con noi, poi, c'erano gli adulti di casa: i vicini, i parenti più stretti. Se qualcuno fosse passato di lì, avrebbe potuto sospettare che fosse in atto una piccola festa della contrada da quant'era il pubblico partecipante. Invece si stava svolgendo uno di quei gesti di pietà cristiana che, ai miei occhi, mi hanno fatto amare la vita.
Capitava spesso che la morte fosse l'occasione per una lezione sulla vita. Quando la vidi così serena, mi venne da toccarle il mento con la mia manina: “Sembra sorridere, nonna!” le ho detto. E lei, la mia prima catechista, a darmi la sua risposta più bella: “Ricordatevi bambini – allargò lo sguardo - che si muore come si vive. Chi vive col sorriso morirà sorridendo, chi vive con il muso morirà con il muso” sintetizzò lei. Di quella sera di lutto, ricordo un senso di struggente serenità che m'invase: era pur sempre morta zia Angela, ma era come se quella morte mi facesse meno paura. Capitava spesso così in paese: che moriva una persona e in tanti si andava a trovarla stesa sul letto di casa. La morte ci veniva mostrata, la persona morta veniva esposta, era la nostra prima percezione della morte. Oggi, invece, avviene il contrario: la morte si maschera, la si nasconde, il sospetto è che sia una cosa difficile da gestire persino per gli addetti alle pompe funebri. A me le camere ardenti fanno paura, anche gli obitori non mi sono per nulla attraenti: mi sembrano l'immagine di un mondo senz'anima, privo di cuore. Un morto ospitato in casa, invece, mi illumina meglio la fragilità della vita. Della mia vita. Invece oggi ho come la sensazione che si rischi di arrivare alla propria morte senza mai aver avuto l'occasione di familiarizzare con la morte di qualcun altro. Non calcolare un'evenienza così naturale - “E l'unica cosa certa!” diciamo noi a parole, coi fatti la teniamo a bada – la fa diventare un tabù che, quando poi capita, più che di sorpresa ti coglie d'angoscia. Non ci accorgiamo, mentre viviamo, che la morte viene a prenderci le misure: in un incidente, una malattia, in un pensiero. Possiamo anche dimenticarci della visita, ma la percezione che il vestito si stia cucendo addosso resta: «Sin dal giorno della mia nascita, la mia morte ha iniziato il suo cammino – scrive J. Cocteau – Sta camminando verso di me, senza fretta». Io, nella mia fantasia e ripensando a zia Angela, la paragono ad un pescatore. Cosa fa un pescatore? Piglia un pesce nella rete e, per un po' di tempo, lo lascia nell'acqua: quel pesce nuota ancora, ma tutt'intorno ha una rete che il pescatore tirerà su appena gli sembrerà opportuno.
Viviamo tutti come pesci impigliati dentro la rete che, giorno dopo giorno, stringe sempre più. Con delicatezza! Pensate al calendario: ogni anno, per tanti anni, passa sopra il giorno della nostra morte senza avvisarci. Poi, un giorno, si ferma sopra, ci prende per mano e ci conduce via. E noi che ci lamenteremo: “E stato tutto all'improvviso! Non c'era nessun sintomo”. La morte, dunque, non è il contrario della vita: e la vita non è il contrario della sua morte. Sono una sorta di crepuscolo, dove la notte e il giorno si danno il cambio senza riuscire a definire bene questo passaggio. Per alcuni è crespuscolare, per altri è “tuono e fulmini”, per altri ancora è nebbia in Val Padana. Sta di fatto che, se lo volessimo, ogni giorno la morte ci aspetta, dall'alba, per accompagnare le nostre giornate. “Gran bella compagna!” potrà opporre qualcuno. Dipende da dove tu guardi il mondo: per qualcuno, calcolare la morte, è imparare a vivere. Per non sprecare i giorni, imparando ad abitare il limite, a non rimuoverla perchè non diventi mostro che spaventa. Al mio paese, ogni volta che la campana batte il suono lento del lutto, io penso che un giorno suonerà anche per me. Non è un'induzione alla sfiga, è essere realisti: cercare di separare la vita dalla morte è come voler separare la luce dal sole. «Impossibile tenere distinte vita e morte perchè – si legge nella brochure del Festival di Torino -, per quanti sforzi noi facciamo per rimuoverla, la morte punteggerà sempre la vita e la vita saprà farsi spazio nella morte».
Si può anche ragionare per sillogismi, certamente: “Gli altri muoiono ma io non sono un altro. Dunque io non morirò”. Non è che mi appassioni molto come criterio di lettura della mia piccola esistenza: preferisco pensar che la morte sia la posta in gioco per giocare al gioco della mia vita. Sapendo che non è affatto un gioco. Oppure lo è nella misura in cui si vive solo divertendosi. Cioè facendo battere e ribattere il cuore. Questo, sotto sotto, ho scoperto (anni dopo) d'avere appreso quella sera accanto al cadavere di zia Angela. Adesso che, purtroppo, non ho più quell'ingenuità affamata di quel bambino alle prime armi, mi alleno a pensare che se la vita è una grande sorpresa, non vedo perchè la morte non potrebbe essere una sorpresa più grande. È il bello del mistero: lascia aperte infinite possibilità, a seconda dei calcoli che uno è disposto a giocarsi nella vita.
Nulla toglie, comunque, lo spaesamento che la morte arreca.
***
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Ascolti tv, Aldo Cazzullo su La7 parte in quinta con Una Giornata Particolare
Gli ascolti tivù di mercoledì 9 ottobre 2024 premiano la serata di La7. Se l'access prime time con Lilli Gruber e il suo 8 e 1/2 viaggia come sempre forte con 1.723.000 spettatori e l’8.3% (sul fronte di Rete 4 nel frattempo Paolo Del Debbio e il 4 di Sera convince 950.000 spettatori e il 4.7% nella prima parte e 967.000 spettatori e il 4.6% nella seconda), la festa è nel prime time dove il debutto di Una Giornata Particolare by Aldo Cazzullo è da punto esclamativo. Prime time vinto da Io Canto Generation di Gerry Scotti su Canale 5 con 2.458.000 spettatori e uno share del 18.1% (da Chi l'ha visto a Fuori dal Coro, qui tutti i trend Auditel nella prima serata). La puntata d'esordio con il racconto del Viaggio di Adolf Hitler in Italia (che, dietro la celebrazione dell'amicizia tra Benito Mussolini e il Führer, ha analizzato il rapporto tra i due) ha abbattuto il muro del 7% di share, volando sino al 7.3%. con 1.199.000 spettatori. Ascolti tv, Gruber-Mentana sempre super e Flavio Insinna risale Detto del Tg La7 di Enrico Mentana informa 1.429.000 spettatori alle 20 con il 7.4%, si registra una crescita, nel preserale da parte di Flavio Insinna e delle sue Famiglie d’Italiache viene visto da 321.000 spettatori con il 2.3% con un trend positivo rispetto ai 295.000 spettatori con il 2% di martedì 8 ottobre 2024 (dopo la partenza a 378.000 spettatori pari al 2.6% di lunedì 7 ottobre 2024). La fascia del preserale vede il testa a testa al vertice tra Reazione a Catena di Pino Insegno su Rai1 con 3.507.000 spettatori e il 21.4% e Canale 5 La Ruota della Fortuna di Gerry Scotti che piazza uno sprint vincente a quota 3.351.000 spettatori (22%). Read the full article
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24 giugno 2024
La festa scolastica di fine anno dedicata ai rappresentanti della rete degli Amici di Jangany
Ecco una carrellata di immagini https://jangany-festascuola2024.tumblr.com/
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Justine Triet
Justine Triet, regista e sceneggiatrice, è tra le figure più interessanti e premiate del nuovo cinema francese.
Col suo film Anatomia di una caduta, ha vinto l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale, la Palma d’oro al Festival di Cannes, due Golden Globe, un Critics Choice Award e un Premio BAFTA.
Le sue sono piccole storie che si agitano dentro la Storia. Nei suoi film cortocircuitano finzione e realtà, pubblico e privato, video arte e performance.
Nata a Fécamp, in Normansia, il 17 luglio 1978, si è laureata all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, nel 2003.
Dopo la laurea, si è fatta presto notare con le sue prime opere che hanno partecipato a diversi concorsi cinematografici. Il cortometraggio Trasverse (2004) è stato selezionato ai Rencontres Internationales Paris/Berlin e L’amour est un chien de l’enfer (2006) è stato proiettato alla Biennale d’arte contemporanea di Lione. Entrambi i film affrontano aspetti legati all’attualità sociale e politica, concentrandosi sulla “coreografia” delle manifestazioni politiche e degli assembramenti pubblici.
Sur Place, del 2007, che ha ricevuto la menzione speciale al Festival di Brive è stato inserito nelle collezioni del Centre Pompidou e del Museu Berardo di Lisbona. Girato da una finestra durante le proteste studentesche anti CPE a Parigi nel 2006, il suo sguardo è sul conflitto e sul ruolo dell’individuo all’interno di un gruppo, l’ambiguità e la visione stereotipata che i media rilanciano di questi eventi. La cittadinanza diventa protagonista pur restando una massa compatta e uniforme.
Nel 2009 ha diretto il cortometraggio-documentario Des ombres dans la maison, ambientato nella periferia di San Paolo, in Brasile, che racconta la storia del quindicenne Gustavo, della madre alcolista e dell’assistente sociale, pastore della chiesa evangelica, che deve deciderne o meno l’affidamento. Questo film rappresenta una svolta nel suo lavoro, perché pur confermando il suo interesse per i fenomeni di massa, come quelli che hanno al centro i predicatori, introduce una più marcata attenzione e un’intimità con i personaggi di cui narra la storia.
Vilaine fille, mauvais garçon, il suo primo cortometraggio di finzione ispirato nel titolo a una canzone di Serge Gainsbourg, è la storia di due trentenni che la solitudine fa incontrare per caso a una festa, Thomas e Laetitia. Tra dramma e leggerezza, per loro è l’inizio di una notte “fuori orario” sulla strada della felicità. Il corto, nominato ai César nel 2012 ha vinto numerosi premi in vari festival francesi e internazionali, candidato all’Orso d’oro per il miglior cortometraggio, ha vinto il Prix UIP Berlin.
Il suo primo lungometraggio è stato La Bataille de Solférino del 2013, candidato ai César per la migliore opera prima, selezionato all’ACID di Cannes, Premio del Pubblico al Festival Paris Cinéma, considerato dai Cahiers du cinéma uno dei dieci film più belli dell’anno, è la storia di una giornalista che affronta la giornata delle elezioni vinte da François Hollande in Rue de Solferino, storica sede del Partito socialista francese. Girato in presa diretta tra i sostenitori che aspettano il risultato delle urne, il film si immerge nella realtà di un grande evento nazionale facendo rimbalzare la “guerra” politica con quella famigliare della protagonista che, per assicurare i servizi alla rete ha lasciato a casa le sue bambine, proprio il giorno in cui il padre separato vuole vederle. Un pezzo di metatelevisione e metacinema che fotografa angosce private e pubblici conflitti.
Anche Victoria, commedia sofisticata presentata in anteprima mondiale alla Settimana della Critica del Festival di Cannes 2016 è il ritratto di una donna complessa, contesa tra vita professionale e personale. Un film cinico e romantico sulla spirale emotiva di una donna che cade, sbaglia e si rialza, e sulle ossessioni della regista: le difficili relazioni tra i sessi, la solitudine, i figli, la giustizia, i soldi, il sesso.
Sempre a Cannes, in concorso, ha presentato Sibyl – Labirinti di donna nel 2019 a cui è seguito il pluripremiato Anatomia di una caduta del 2023, un legal drama che ha come protagonista una scrittrice sospettata della morte del marito in una remota località di montagna.
Un film appassionante, femminista, sfaccettato, intimista e pieno di colpi di scena. Un’opera di alto livello sull’ambiguità del reale. Un grande lavoro sull’infanzia rubata, violentata, sulla lotta estrema di un adolescente per riappropriarsi il più possibile di quanto stanno cercando di sottrargli. L’opera era stata anche candidata agli Oscar per la miglior regia.
Justine Triet non smette di sorprendere e di collezionare critiche positive per il suo sguardo che penetra nel profondo delle cose e delle persone, per la grandezza nel mostrare i diversi punti di vista. Un’artista che si dà tanto e che in ogni sua fatica riesce a sorprendere e incantare il pubblico.
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Notte di San Giovanni, o Solstizio d'Estate
Sulla fotografia dei propri teatri naturali
"Festa stanotte di misere tribù sparse impotenti Di nuclei solitari che è raro di vedere insieme ancora E s'alzano i canti e si muove la danza E s'alzano i canti e si muove la danza, danza, danza, danza, danza"
"Muoiono i preti rinsecchiti e vecchi e muoiono i pastori senza mandrie Spaventati i guerrieri, persi alla meta i viaggiatori La saggezza è impazzita, non sa l'intelligenza La ragione è nel torto, conscia l'ingenuità
Ma non tacciono i canti e si muove la danza Quietami i pensieri e il canto E in questa veglia pacificami il cuore Così vanno le cose, così devono andare Così vanno le cose, così devono andare"
"Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è Chi è stato è stato e chi è stato non è Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è" - CSI, Fuochi Nella Notte (Di San Giovanni) dall'album: La terra, la guerra, una questione privata Se c’è una cosa che mi riscalda il cuore da quando sono tornata a vivere al Sud è che sono tornata a fotografare e a guardare il mondo come quando avevo 14 anni. Nelle mie fotografie sono tornati i miei paesaggi, i miei cieli, i miei teatri quotidiani, seppur con uno sguardo e una consapevolezza diversa, forse più entusiasta ma allo stesso tempo più protettiva di questi tesori segreti, fatti di persone, luoghi, piante, animali, profumi, situazioni che urlano ricchezza da tutte le parti.
Chi mi conosce come fotografa da quei primi giorni ricorda benissimo su cosa si concentrava il mio sguardo e come esso trasformava il banale in magico, come una bambina che disegna il mondo come se lo immagina. Negli anni e con l’adibire di questi atti creativi a professione posso confermare che si perde qualcosa di essenziale. La costruzione degli immaginari diventa un atto meccanizzato che a volte solo la potenza di mezzi che si possiede permette all’artista di superare la mediocrità, e quindi lega la creatività all’economia. Questo compromesso non mi è mai piaciuto. Ho sempre ammirato chi è riuscito, in questi anni di trasformazione del linguaggio digitale, a mantenere la stessa magia con i mezzi più datati, senza luci, una scuola post-dogma95 del mondo fotografico. Ho iniziato a fotografare con il telefono per sottolineare questa mancanza di costruzione, limitando alla porzione di vita selezionata l’artefatto umano. Ho lasciato indietro la carriera del mio ego per lasciare spazio a qualcosa che è già spettacolo di per sé, seppur non stia facilitando la fruizione, caricando i colori o aggiungendo dei punti di luce come insegna la scuola americana. In questi 10 anni non mi è neanche mai interessato esporre, ho sempre voluto che il mio mondo fosse alla portata di tutti, gratuito, popolare.
L’ultima mia mostra, nell’innocenza dei miei 16 anni, l’ho fatta a Matera 10 anni fa, mettevo in scena la Lucania dei boschi, raccontando fiabe. Di lì in poi internet, quello coatto, quello della rete dei fotografi italiani, quello degli hashtag, dei gruppi, dei forum, non quello dei magazine e delle gallerie online, è stato il mio migliore amico. Il mondo dell’arte fisico, e quello del suo mercato mi ha continuata a deludere, giorno per giorno. I fotografi stampano libri che non compra nessuno, fanno mostre in luoghi dove la commistione sociale di un’opera non può entrare se non accuratamente veicolata al raggiungimento di terzi fini meno puri.
Qualcuno mi accusa di essere tornata indietro, di essere regredita, ma è esattamente quello che cerco: recuperare quello stupore di vita di bambina, presente al mondo e a sé stessa, senza distrazioni fiscali, politiche, strutturali di una società di cui non mi sono più sentita parte. Forse un giorno tornerò a usare mezzi più potenti, ad edulcorare tutto un po’ di più, ma spero di farlo mantenendo viva questa onestà. Si dice che i bambini vengano da mondi superiori e atterrino qui con una coscienza più alta dell’esistenza: negli occhi una luce, simile a quella negli occhi degli animali, che perdiamo nel decorso di questa vita materiale. Ho trovato la strada per la serenità mettendo questa luce come stella polare, ricalibrando la rotta e tornando a navigare dritto, senza paura. Notte di San Giovanni, o solstizio d’estate. Luna che sorge, fuoco di ferule e iperico. Murgia 2024.
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Napoli: Manfredi interviene alla Giornata Mondiale del Rifugiato: "Soluzioni urgenti per chi fugge da guerra e povertà"
Napoli: Manfredi interviene alla Giornata Mondiale del Rifugiato: "Soluzioni urgenti per chi fugge da guerra e povertà". Il Comune di Napoli celebra oggi la Giornata Mondiale del Rifugiato in collaborazione con la Città Metropolitana di Napoli ed in partenariato con gli Enti Gestori del SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), con l'Università L'Orientale di Napoli e con l'UNHCR. La Giornata del Rifugiato è l'appuntamento annuale voluto dalle Nazioni Unite per riconoscere la forza e il coraggio di milioni di persone costrette a fuggire nel mondo a causa di guerre, violenza, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. Nel corso della mattinata il Console Generale USA a Napoli, Tracy Roberts Pounds ha fatto dono al Comune di Napoli di volumi in italiano ed inglese per la creazione di punti di lettura nelle sedi dei SAI e della Consulta degli Immigrati. "La celebrazione della Giornata Mondiale del Rifugiato spinge a riflessioni profonde sulla necessità di soluzioni efficaci e urgenti per dare una nuova prospettiva di vita a tutti quei popoli che sperimentano l'orrore e la sofferenza della guerra, della povertà e dell'emarginazione e che cercano salvezza in un nuovo paese". Così il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi "Una ricorrenza che assume oggi un significato ancora più profondo alla luce dei conflitti e delle tragedie umanitarie a cui assistiamo quotidianamente. Napoli è una città che dell'accoglienza ha fatto una vocazione e rappresenta per molti immigrati uno spiraglio di luce per ricostruire le basi di nuova esistenza, lontana da un passato di sofferenza e dolore. L'accoglienza non è quindi mero atto caritatevole e di solidarietà, ma azione concreta per l'effettivo sviluppo di un nuovo progetto di vita. La mia Amministrazione ha lavorato molto in questo senso, mettendo in atto politiche e azioni volte alla reale integrazione degli immigrati nel tessuto sociale della città. Un lavoro concretizzatosi anche grazie al supporto delle associazioni del territorio e al mondo del terzo settore". La mattinata di festa e di riflessione in corso nel chiostro di Santa Maria la Nova è stata introdotta dall'assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli, Luca Fella Trapanese, e vede protagonisti i rappresentanti delle realtà che si occupano di accoglienza e integrazione, ma anche tanti immigrati che a Napoli hanno trovato una nuova casa. "La Giornata Mondiale del Rifugiato è per noi ormai un appuntamento fisso" dichiara l'Assessore alle politiche Sociali Luca Fella Trapanese "per riflettere insieme alle altre istituzioni, alle associazioni, alle comunità, su quanto realizzato in favore delle persone che arrivano nella nostra città da ogni paese del mondo, fuggendo a guerre, persecuzioni, carestie e povertà, in cerca di speranza e di un nuovo progetto di vita. La partecipazione di Prefettura, Questura, Regione, UNHCR e di tutti gli enti che in città si impegnano con grande esperienza e competenza, ma soprattutto con profonda umanità, nel settore dell'Immigrazione, confermano il grande lavoro in rete che si sta facendo e che ha come primo obiettivo superare l'approccio emergenziale in favore di interventi integrati, strutturati coerenti ed efficienti". Hanno partecipato anche il Prefetto di Napoli Michele di Bari, l'Assessore all'Immigrazione della Regione Campania Mario Morcone, Stefano Losco Dirigente Ufficio Migrazione della Questura di Napoli, Renata Monda Referente UNAR per la Città Metropolitana di Napoli, Andrea De Bonis Senior Integration Associate UNHCR, Massimo Cilenti presidente della Commissione Politiche Sociali del Comune di Napoli, Savary Ravendra Jeganesani e di Fatou Diako, presidente della Consulta degli Immigrati.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Ultime Notizie Roma: Cronaca, Attualità e Eventi nella Capitale
Tutte le ULTIME NOTIZIE Roma: economia, politica, elezioni, lavoro e impresa, problemi con i migranti. Sul quotidiano Roma-24 si parla degli avvenimenti più attuali online.
Benvenuti su Romanotizia.it, il punto di riferimento per tutte le notizie Roma, dove troverete le ultime notizie Roma, aggiornamenti in tempo reale su eventi, cronaca e molto altro ancora. La nostra missione è fornire una copertura completa e accurata su ciò che accade nella capitale, offrendo ai nostri lettori informazioni utili e dettagliate.
Cronaca Roma
La cronaca di Roma è sempre ricca di eventi e avvenimenti che catturano l'attenzione di residenti e visitatori. Nelle ultime settimane, la città è stata teatro di vari episodi significativi. Dall'arresto di una banda specializzata in furti in appartamento alla scoperta di un giro di droga nel quartiere di San Basilio, le forze dell'ordine sono costantemente impegnate per garantire la sicurezza dei cittadini.
Un recente episodio di cronaca nera ha visto un clamoroso inseguimento nel quartiere di Tor Bella Monaca, dove la polizia ha intercettato e arrestato un noto latitante. Le indagini continuano per svelare i legami del malvivente con altre organizzazioni criminali attive sul territorio romano.
Attualità e Politica
Roma è anche il cuore pulsante della politica italiana. Gli ultimi sviluppi vedono la giunta capitolina impegnata in una serie di riforme volte a migliorare la vivibilità della città. Tra i principali temi in discussione ci sono la gestione dei rifiuti, il miglioramento della rete dei trasporti pubblici e l'implementazione di nuovi spazi verdi.
Un recente dibattito ha riguardato la proposta di introdurre una zona a traffico limitato (ZTL) notturna per combattere l'inquinamento e ridurre il traffico nel centro storico. La misura, ancora in fase di valutazione, ha suscitato diverse reazioni tra cittadini e commercianti.
Eventi Culturali e Spettacoli
Roma, con la sua ricca storia e cultura, offre un calendario fitto di eventi e spettacoli. Le prossime settimane vedranno l'apertura della tanto attesa mostra su Caravaggio ai Musei Capitolini, un evento imperdibile per gli amanti dell'arte. Inoltre, il Teatro dell'Opera di Roma presenterà una nuova produzione de "La Traviata", con la partecipazione di artisti di fama internazionale.
Non mancano poi le iniziative per i più giovani. La Festa del Cinema di Roma tornerà ad ottobre con una selezione di film e documentari provenienti da tutto il mondo. Un'occasione unica per gli appassionati di cinema di vivere da vicino il glamour del tappeto rosso e di partecipare a incontri con registi e attori.
Notizie di Servizio e Utilità
Per chi vive o lavora a Roma, le notizie di servizio sono fondamentali per affrontare la quotidianità nella capitale. Gli ultimi aggiornamenti riguardano il piano straordinario di manutenzione delle strade, con lavori programmati in varie zone della città per migliorare la viabilità e la sicurezza stradale.
Importanti novità anche per i pendolari: è stata annunciata l'apertura di nuove stazioni della metropolitana Linea C, che collegheranno il centro con le periferie esterne, rendendo gli spostamenti più rapidi ed efficienti.
Sport
Il calcio rimane uno degli argomenti più seguiti dai romani. Le squadre della capitale, AS Roma e SS Lazio, sono pronte a dare battaglia nella nuova stagione calcistica. I tifosi seguono con passione le vicende dei loro beniamini, sperando in una stagione ricca di successi e soddisfazioni.
Non solo calcio, però. Roma è anche sede di importanti eventi sportivi internazionali, come la Maratona di Roma e il torneo di tennis degli Internazionali BNL d'Italia, che attirano ogni anno migliaia di atleti e appassionati.Per rimanere sempre aggiornati su tutte le notizie Roma, visitate Romanotizia.it. Qui troverete le ULTIME NOTIZIE Roma e le notizie di cronaca Roma più rilevanti, insieme a un'ampia gamma di contenuti che coprono tutti gli aspetti della vita nella Città Eterna.
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Ecco la potenza del clan dei CASALESI. Cena da 320 euro “a cranio” tra Nicola Schiavone monaciello, l’uomo più potente del Pd in materia di lavori pubblici e ferroviari e il dirigente dei dirigente, il direttore dei direttori di Rete Ferroviaria Italiana
Nella prima parte dell’articolo che colleghiamo allo stralcio dell’ordinanza che poi pubblichiamo integralmente in calce allo stesso, ci soffermiamo su un pranzo di compleanno a cui Pierfrancesco Bellotti, quello che pietiva al cospetto di Schiavone un incontro con il notabile politico Salvatore Margiotta, per diventare direttore del Compartimento ferroviario di Bari. Il clou riguarda però un altro pranzo, molto più ristretto, molto più importante che dimostra chiaramente quanto contasse Nicola Schiavone monaciello dentro ad Rfi e anche dentro alle strutture politiche più importanti del nostro paese. Ricordatevi che magari quel giorno, dopo aver pagato con American express il super conto, monaciello ha preso la sua auto e da Roma si è trasferito a Casal di Principe a consegnare soldi per il mantenimento della famiglia di Francesco Schiavone Sandokan, così come è risultato dalle dichiarazioni della moglie di Sandokan, Giuseppina Nappa e del figlio Nicola Schiavone junior
CASAL DI PRINCIPE (G.G.) Quanto può costare, n pranzo luculliano per 10 o più persone in una delle sale importanti dell’Hotel Adrovandi di Roma? Non certo 100 euro a testa ma a nostro avviso, quale migliaia di euro. L’Aldrovandi, per chi si fosse perso le puntate precedenti di questo nostro lungo focus, è il sontuoso albergo che NicolaSchiavone Monaciello aveva trasformato nel suo quartier generale dove riceveva la maggior parte dei suo ed interlocutori “di danari” con cui stabiliva trame e stipulare accord.
Il pranzo in questione è quello che si tenne per la festa dei 40 anni dello scalpitante medio-dirigente, di voraci ambizioni, di Rete Ferroviaria Italiana Pierfrancesco Bellotti.
Subito dopo il blitz dei carabinieri, dopo le perquisizioni dei carabinieri del 3 aprile 2019, Bellotti, forse non sapendo quanto materiale gli inquirenti avessero raccolto su di lui – soprattutto intercettazioni ambientali- chiede ed ottiene di verbalizzare spontanee dichiarazioni in cui afferma che a pagare il pranzo di compleanno al quale avrebbe partecipato una decina di suoi congiunti, fu lui stesso tra il 29 e il 30 dicembre 2018.
Pagamento in contanti. E già questo risulta molto strano. Un dirigente di un’azienda di stato, quando fa una spesa significativa, dovrebbe tenere a che tutto sia chiaro, evidente e tracciato. Bellotti che al pari di molti suoi colleghi, era in tutta evidenza un dirigente sui generis, dice, al contrario, di aver pagato mille euro, cioè 100 euro a testa, che lo paghi da Mimì alla Ferrovia o alla Zì Teresa, e di aver acquisito ricevuta dall’hotel attraverso una mail. Dice ancora, il Bellotti, che l’Aldrovandi lo scelse perchè ne aveva apprezzato la qualità nelle volte in cui lì si era incontrato con Nicola Schiavone su invito di quest’ultimo.
Ovviamente, questa testimonianza, questa ricostruzione non ci convince affatto. Prima di tutto perchè il pranzo si è tenuto il 9 dicembre, dunque il pagamento in contanti ci sarebbe stato 20 giorni dopo. Risulta strano che un dirigente di un’azienda di stato, che comunque un 4mila/5mila euro al mese, per la sua mansione, li intasca, oltre alla tredicesima e alla quattordicesima, debba spettare 20 giorni per pagare, per di più in contanti, mille euro.
Avrebbero chiosato i famosi Trettrè di cui qualche settimana si è pianta la scomparsa di uno dei componenti, “A mmè m’ par ‘na strunzat“.
Chi aveva un conto aperto all’Aldrovandi era, in tutta evidenza, Nicola Schiavone. Ora, può anche darsi che la cifra in contanti sia stata versata da Bellotti. Ma siccome quel tipo di albergo non è che si emoziona più di tanto se ha come ospite un dirigente di Rfi e neppure di prima fascia, essendo abituato a ben altri vip, un ritardo di 20 giorni nel pagamento di un conto tutto sommato non salatissimo, a meno che non abbia ordinato solamente bruschette e acqua minerale, potrebbe essere giustificabile solo in quanto perorata, garantita dallo Schiavone, il quale, all’Aldrovandi, portava, come si suol dire, denari “con la pala” e dunque, accipicchia, se il monaciello non era un cliente di prima classe.
Ciò, ammesso e non concesso che quel conto l’abbia pagato realmente Bellotti. La scelta del contante (non a caso la cifra dichiarata ammonta a mille euro, dunque nel rispetto del limite di circolazione di moneta liquida per le transazioni), ha reso difficile, se non impossibile il lavoro di tracciamento degli inquirenti, il lavoro dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Caserta che stavolta non si sono imbattuti nel “solito” pagamento con la carta di credito intestata a quella gran testa di legno di Luca Caporaso ma utilizzata sempre e in ogni circostanza da Nicola Schiavone con prelievi effettuati dal conto corrente della TEC srl, con sede a Napoli nel borghese Viale Gramsci, una delle aziende della combriccola.
Questa, evidentemente, era considerata dall’istituto di credito a cui si rapportava, tanto solida, da poter tranquillamente accedere al circuito dei circuiti delle carte, la mitica American Express, con cui puoi fare realmente di tutto e che ti consente di pagare quando il tuo conto è in rosso di 5mila o 10mila euro anche di cifre ancora più ingenti.
LA CENA DELLE CENE: CASALESI, POLITICA E BOIARDI DI STATO – Questa carta ricompare, invece, per uan super cena, svoltasi al ristorante Il San Lorenzo, lussuosissimo locale, ubicato dietro a Campo de’ fiori e in quella zona del Pantheon nella quale Nicola Schiavone monaciello si muoveva da padrone, visto e considerato che lì convocava, seppur in ristoranti di rango leggermente inferiore, ad esempio La Rosetta, altri dirigenti Rfi tipo Paolo Grassi, sulla quale abbiamo dedicato lo scorso 18 agosto uno dei capitoli più esilaranti di questo focus un regalo di piccoli ma elegantissimi due gemelli da camicia (CLIKKA E LEGGI), acquistati da monaciello el celeberrimo negozio di Cartier in via Condotti e regalatigli dallo stesso Schiavone proprio durante una cena a La Rosetta. Locale che prende il suo nome proprio dalla strada in cui si trova.
Ma questa a cui faremo cenno è la cena delle cene. Sicuramente quella più importante, a più alto peso specifico, da noi raccontata tra le tante che costituiscono ossatura della narrazione di questa ordinanza. Attorno ad un tavolo del San Lorenzo, oltre a Nicola Schiavone, sono seduti, infatti, Salvatore Margiotta, il senatore del Pd salvatosi in extremis da una condanna per corruzione (CLIKKA E LEGGI), sancita dalla corte d’appello e riscattata con un’assoluzione dalla corte di Cassazione, e diventato il fulcro, il dominus del Pd, nel settore dei lavori pubblici, soprattutto nel settore dei grandi lavori ferroviari.
Un uomo tanto potente, da ricoprire, contemporaneamente, la carica di vicepresidente della commissione infrastrutture, lavori pubblici, trasporti, del Senato, unica carica che non ha lasciato in occasione della sentenza di condanna di cui sopra per la quale Margiotta si autosospese dal partito, si dimise da vicepresidente della commissione interparlamentare di vigilanza sulla Rai ed entrò nel gruppo misto, prima di litigare al suo interno chiedendo asilo a quelli di Area Popolare cioè al partito fondato dall’allora ministro Angelino Alfano, scissionista da Forza Italia. Una carica che Margiotta ha fatto coesistere a lungo con una altra di minore visibilità, ma probabile importanza ancora maggiore: quella di presidente, della potente associazione armamentisti che raccoglie tutti i produttori di attrezzature, strutture, a partire dai binari – roba costtosissima -, che riempivano le casse elle aziende di questi imprenditori in occasione degli appalti realizzati da Rfi.
Del potere di Salvatore Margiotta si ebbe poi una ulteriore prova quando, nel 2019, in occasione della nascita del governo giallorosso, guidato da Giuseppe Conte, lui assunse la carica di sottosegretario presso il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, riteniamo con una delega specifica relativa alle ferrovie, in nome e per conto di un Pd guidato al tempo da Zingaretti e quindi a nome di un Pd antitetico rispetto alla precedente gestione di Matteo Renzi, a cui Margiotta doveva molto per gli incarichi parlamentari nelle commissioni per lui fondamentali, e per le candidature ottenute.
Insomma a quel tavolo del ristorante Il San Lorenzo, c’era un numero 1, in grado di muovere tantissimo sia in Parlamento, sia in un governo di cui non faceva ancora parte ma che non poteva non tener conto di quella fase, era il 26 settembre 2018, in cui la cena di svolse.
Il terzo commensale era Umberto Lebruto. Fino ad ora hanno sfilato dentro ai nostri articoli, decine di nomi di dirigenti di Rfi. Nessuno di questi, però, aveva il potere di Lebruto, direttore d produzione presso la sede centrale di Rfi a Roma. Dalla struttura asciutta di questa definizione si capisce che non c’è molto da spiegare dato che Lebruto era il direttore centrale di produzione sotto al quale si muovevano tutte le direzioni territoriali di Rfi. Insomma, il direttore di tutti i direttori.
Ora, il fatto che Nicola Schiavone monaciello, una persona creata imprenditorialmente da Francesco Schiavone Sandokan, da questi sostenuta prima e dopo il suo arresto, uno che, mentre incontrava il gotha della politica italiana e dei manager di stato, si preparava, magari subito dopo quella cena o magari il giorno dopo a recarsi a Casal di Principe per portare soldi in contanti a sostegno del tenore di vita della famiglia di Francesco Schiavone, soldi in contanti che erano serviti quando era a piede libero e continuavano a servire da arrestato ancora non pentito per il pagamento degli avvocati, all’altro Nicola Schiavone cioè il figlio di Sandokan, che lui, il monaciello, peraltro come abbiamo più volte sottolineato negli articoli a commento di questa ordinanza, aveva battezzato.
Al di là di quelli che sono le motivazioni tecnico giuridiche che hanno indotto il tribunale del Riesame a ritenere non sussistente la contestazione dell’articolo 416 bis, il buonsenso, l’esperienza, la conoscenza dei luoghi, dei contesti, i racconti convergenti, sovrapponibili dei collaboratori di giustizia, a partire dallo stesso Nicola Schiavone junior, fino ad arrivare a quelli, volontariamente concessi da sua madre Giuseppina Nappa, ci consentono di dire con serenità e assumendocene interamente le responsabilità, che a quel tavolo del ristorante Il San Lorenzo, fossero sedute 3 aziende o tre enormi potentati: il clan dei casalesi, Rete Ferroviaria Italiana rappresentata ai suoi massimi livelli e il politico più potente nel settore dei trasporti, dei lavori pubblici riguardanti le reti ferroviarie, tanto potente che pur non essendo un imprenditore, era stato scelto da imprenditori veri come presidente di un’associazione datoriale, quella degli armamentisti, un potere forte, una lobby che, fino a prova contraria si occupava solamente di strutture ferroviarie, dunque di binari, di carrozze, di cavi senza coltivare anomale relazioni esterne, magari riguardanti solo qualche sua componente interna con mondi che in Italia hanno contato e contano ancora e che all’Italia hanno arrecato solo guai.
Per la cronaca, un pranzo di tre persone, costò a monaciello la cifra di 960 euro, dunque, per dirla alla romanesca maniera, 320 euro “a cranio” che gli altri due commensali cioè il senatore Margiotta e il super manager Umberto Lebruto si guardarono bene da pagare “alla romana”, e corrisposti con la citata American Express della TEC srl. Sicuramente un super conto, tutto sommato congruo rispetto a chi c’era attorno a quel tavolo, cioè il clan dei casalesi, un uomo che di lì a pochi mesi sarebbe diventato, da sottosegretario di stato, un uomo del governo del paese e, infine, il terzo/quarto dirigente per ordine di importanza di una gigantesca azienda di stato, dell’ormai famigeratissima Rfi.
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European Writers' Festival, il 18 e 19 maggio alla British Library
Di Pietro Nigro Si tiene il 18 e 19 maggio 2024 alla British Library di Londra l'evento European Writers' Festival intitolato Transformation. L'italia è presente Igiaba Scego. European Writers' Festival, il 18 e 19 maggio alla British Library di Londra Apre i battenti il 18 e 19 maggio 2024 alla British Library di Londra European Writers' Festival, il Festival degli Scrittori Europei organizzato da Eunic in collaborazione tra gli altri con Istituto Italiano di Cultura di Londra. La manifestazione sarà preceduta da una festa di lancio venerdì sera 17 maggio, e prevede due giorni di panel e spettacoli che riuniranno 30 autori di ogni Paese d'Europa dall'Austria all'Ucraina per discutere della letteratura e delle idee che definiscono i nostri paesi e l'Europa oggi. Il festival di quest'anno presenta come ospite speciale l'autore ucraino Andrey Kurkov e gli autori premiati Laurent de Sutter (Belgio), Joanna Elmy (Bulgaria), Igiaba Scego (Italia), Nora Ikstena (Lettonia), Afonso Cruz (Portogallo) e molti altri. Trenta scrittori affermati ed emergenti dunque che risponderanno al tema di quest'anno, Trasformazione, perché il cambiamento, e alle sfide dei rapidi e furiosi cambiamenti nella società, nella politica, nel clima, nell'identità, nella tecnologia, nella scienza, nelle arti, nella salute, nella lingua, nell'umorismo e nei diritti umani, sconvolge le nostre vite. Mentre in Europa siamo ancora una volta scossi nel profondo dalla guerra e dalla divisione, European Writers' Festival spera di dimostrare che la comunità, il dibattito, l’intrattenimento e la narrazione possono unirci nel creare speranza e trasformazione positiva. Organizzato dall'Istituto nazionale di cultura dell'Unione europea (EUNIC) di Londra, in collaborazione con la Rete letteraria europea e la British Library, e co-organizzato con la delegazione dell'Unione europea nel Regno Unito e l'Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in UK, il secondo Festival degli scrittori europei è ancora una volta curato dall'ex giornalista della BBC Rosie Goldsmith, direttrice dell'European Literature Network e caporedattore delle riviste Riveter. Al Festival per l'Italia ci sarà Igiaba Scego, L'ospite italiana Igiaba Scego prenderà parte al panel dedicato a Cambiamento e Conflitto, che si terrà sabato 18 maggio alle 16.15: i nostri scrittori del festival provengono da tutto il mondo. Qual è l’impatto della guerra, dei conflitti e degli sfollamenti sul modo in cui vivono, pensano e scrivono? In che modo il conflitto e la geografia influenzano il loro senso di appartenenza e identità? Riusciranno mai a dimenticare traumi e perdite oppure l'ombra della guerra e del conflitto è sempre presente, sempre parte del loro processo creativo? Con Pajtim Statovci (Finlandia), Igiaba Scego (Italia) e Iryna Shuvalova (Ucraina). Altri scrittori che partecipano al Festival sono Dean Atta (Cipro), Selcuk Altan (Turchia), Anne Berest (Francia), Christos Chomenidis (Grecia), Emma Dabiri (Irlanda), Joanna Elmy (Bulgaria), Ioana Parvulescu (Romania), Margo Rejmer (Polonia), Iryna Shuvalova (Ucraina) e molti altri. L'ospite speciale Andrey Kurkov converserà con Luke Harding di The Guardian. La lista completa degli autori a questo link. Maggiori informazioni e biglietti a questo link. ... Continua a leggere su
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Ieri ti pensavo.
Pensavo a come il mare fosse irrealmente infinito e come il silenzio della notte possa fare così tanto rumore.
Al parco al centro città vedi questi piccoli bambini, socializzare tra di loro tramite smartphone. Ma quando mai noi avevamo un telefono cellulare? Noi organizzavamo le nostre uscite tramite bigliettini che giravano in tutta la classe. Appuntamento sotto il grosso albero del paese, in piazza.
Mi ricordo ancora quando uscirono i primi telefoni moderni(all’epoca) un motorola a mattone con un’antenna lunghissima.
Oggi se non hai un iPhone non sei pronto ad essere parte integrata nella società.
Il periodo dell’uscita dei primi computer misi in croce mio padre per farmene comprare uno. Anche usato.
Bhe diciamo che non ho ottenuto subito quello che volevo.
Ho ricevuto il mio primo pc alla fine delle medie.
All’epoca esisteva MSN e il trillo.
Le prime chiamate virtuali, da webcam di merda.
Sono sempre stato curioso, anche troppo. Il giravoce in rete di questa nuova piattaforma. MySpace. Era un MSN molto più complicato. Un pò più simile a twitter, ma nemmeno così tanto.
Proprio con MySpace ho scoperto i flayer animati. Vi starete chiedendo, cosa sono? Bho vi spiego subito.
I flayer erano queste locandine, inviti animati che facevi difficoltà a capire il senso e il significato. Mi ricordo il primo flayer che mi arrivò, dove ci misi mezz’ora per capire dove vi era una data un luogo e un orario di inizio.
Funzionava così se saresti voluto andare ad un Rave party. Era un giro di parole, tipo telefono senza filo facendo sempre attenzione a chi giravi il messaggio.
Era quasi sempre impossibile scoprire dove si tenevano queste manifestazioni.
Il Rave non è altro che covo di ritrovo di una generazione che vuole urlare e ribellarsi alle etiche che la stessa società voleva e vuole ancora tutto’ora imporci. Dress code, pagamenti prevendita. Si sa cosa gira inutile prenderci in giro. Ma giuro che la stessa merda l’ho visto nello stesso locale tanto rinomato e moderno al centro città. Negli uffici c’è gente che consuma droga in totale tranquillità. Ma poi fanno la morale di quello che succede ai Rave.
Non dovrebbe essere associato solo ai drogati, oppure ai BPM troppo alti,ma molto semplicemente ad un movimento rivoluzionario, che vorrebbe far capire a questa banda di coglioni che l’autogestione di un posto tra l’altro abbandonato al suo essere è possibile, mettendo su progetti,ma sopratutto radunare chiunque e da ovunque, dalla provincia più piccola dell’Italia al mondo intero. La fratellanza, gli abbracci di sconosciuti, i primi telefoni cellulari e lo scambio di contatto, bere e parlare di politica, ballare e divertirsi, nessun odio, nessuna assegnazione a nessuna categoria. Ecco cosa è un Rave. Ma poi diciamocelo apertamente la droga è ovunque. Ti arriva pure con Deliveroo.
Il primo Rave è come il primo amore non si scorda mai. Ti guardi intorno capisci le situazione. Tre giorni passati sotto cassa, ma sei felice e non lo sai.
Ne ho viste e ne ho riviste.
Che poi chiunque su questo mondo ha cercato a modo suo lo sballo.
Chi con l’alcol,chi con la marjuana e le lingue anestetizzate. Chi semplicemente con le droghe sintetiche. Chi ha vissuto una sera da leoni e poi basta.
Provare responsabilmente. Il piacere non deve essere un vizio.
Ho smesso con i Rave quando ho capito che la dipendenza non era più piacere. Ma forse l’ho fatto nel momento che mi stava per morire tra le braccia la mia anima e quella di chi era con me.
Ora voi mi direte “eh ma perché nei rave si fa principalmente questo” .
Stronzate,chiunque cerca il brivido ma non bisogna cercare la morte per nessuna ragione al mondo. E vi ho elencato prima cosa si fa in un Rave.
Ormai questa tipologia di festa sono un pò lontane dai miei standard attuali, ma se mi capita la compagnia giusta perché no. Chissà.
Intanto penso al ricordo, ma sopratutto di quando mi han tolto la pelle.
Mi hanno sempre affascinato le persone senza pelle, senza voce, forse senza palle per dire basta.
Voglio proprio essere la voce di coloro che urlano e non riescono a farsi sentire. Sei debole ma ti credi roccia.
Voglio essere l’ancora di salvezza.
Ma spesso essere l’ancora è anche la tua stessa rovina.
Ecco a cosa pensavo a quando mi hai lasciato completamente senza pelle, nudo totalmente nella brina mattutina.
Lo penso ancora, ammiro chi rinuncia. Ammiro chi dice NO!
Non siamo stati capaci a salvarci a vicenda. Sono il primo senza pelle.
Ma forse anche meglio, avremmo salvato quel poco o quasi niente. Sono stati gli altri che ci hanno salvato.
Il chiarimento dopo anni di silenzi e sofferenze, come giusto che sia al baretto di provincia dove tutto è nato.
Siamo persone risolte ora.
Ricorda di scrivermi ogni tanto.
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Ben Dj Company & Ben Dj Academy, tutto ciò che serve per party e dj set perfetti
BEN DJ COMPANY, creata dallo storico artista internazionale Ben Dj, attivo in tutto il mondo in ambito party deluxe e non solo, questa realtà va oltre il concetto di semplice startup. E' già oggi il cuore pulsante dell'innovazione nel campo dello scouting, del management e della fornitura di DJ di altissimo livello. Con una passione travolgente per la musica e un impegno senza eguali nel servizio clienti, trasformiamo ogni evento in un'esperienza straordinaria. Che si tratti di una festa privata, di un evento corporate o evento pubblico, la società di tutto: dalla selezione musicale, alla formazione del DJ, fino alla fornitura di tutto ciò che serve per garantire il successo dell'evento.
Si contraddistingue per il suo ampio repertorio di case history, che dimostra il nostro know-how, l'affidabilità e la capacità di produrre risultati concreti.
Grazie alla sua vasta esperienza nella gestione di molteplici eventi e concerti, riusce a soddisfare appieno ogni esigenza dei suoi clienti, fornendo una selezione musicale accurata e mirata al pubblico di riferimento, rispettando il budget concordato. Con una profonda comprensione del settore e una rete di contatti consolidata, l'agenzia guidata da Ben DJ è in grado di proporre una pianificazione e un'esecuzione impeccabile di ogni evento, indipendentemente dal tipo di location e di tipologia.
Riassumendo, è la soluzione completa per ogni tipo di evento: offre una gamma completa di servizi per garantire che ogni evento sia impeccabile e indimenticabile.
Tra i servizi: noleggio di impianti DJ e sistemi audio di alta qualità; organizzazione di dancer e ragazze immagine; animazione VJ loop live; artisti e live band; noleggio e installazione di impianti luci e effetti speciali (…).
Non è tutto, l'agenzia non si limita solo alla fornitura di servizi per eventi, ma rappresenta anche una vera e propria scuola per gli aspiranti DJ. E' Ben Dj Academy...
Fin dai primi passi, guida i suoi studenti attraverso un percorso di apprendimento che include la formazione tecnica, l'aggiornamento sulle ultime tendenze musicali e una comprensione a 360° del panorama musicale globale. Grazie al supporto di esperti DJ coach, siamo impegnati a plasmare le menti creative di domani e a fornire loro le competenze necessarie per eccellere nel mondo della musica e dell'intrattenimento. Maggiori informazioni scrivendo a: [email protected]
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