#La Buona Novella
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ortodelmondo · 1 year ago
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Fabrizio De Andrè La Buona Novella Full Album
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pier-carlo-universe · 29 days ago
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Cagliari: Al Teatro Massimo la Stagione 2024-2025 targata CeDAC
Presentati gli appuntamenti de “La Grande Prosa e Danza”.
Presentati gli appuntamenti de “La Grande Prosa e Danza”. Ben 151 eventi artistici che vanno dalla prosa alla danza, e con una visione sempre più inclusiva e accessibile anche grazie all’adesione al progetto “Teatro no limits” rivolto a persone non vedenti e ipovedenti, e alla collaborazione del Ctm che tra le fermate dell’Amico Bus inserisce il teatro. Il Teatro Massimo di Cagliari riparte con…
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Salmi 73:26 La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma DIO è la rocca del mio cuore e la mia parte in eterno.
My flesh and my heart fail; But God is the strength of my heart and my portion forever. — Psalm 73:26 | La Nuova Diodati (LND) and New King James Version (NKJV) La Nuova Diodati Copyright © 1991 by La Buona Novella s.c.r.l. and The Holy Bible; New King James Version®. Copyright © 1982 by Thomas Nelson. All rights reserved. Cross References: Job 19:27; Psalm 16:5; Psalm 22:14; Psalm 38:10; Psalm 40:12; Psalm 84:2; Psalm 119:81
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wolfythewitch · 11 months ago
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am i annoying if i recommend fabrizio de andré's album "la buona novella" ?? and take a look at the lyrics maybe?? it may be your thing or i may just be delusional. it seemed fitting for one of your fics, one in particular. or at least a response to it.
👀
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elperegrinodedios · 4 months ago
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Vent'anni di cammini con la stessa motivazione.
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Ed egli disse loro: "Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo ad ogni creatura". Mr. 16:15
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"Testimoniare la buona novella a tutte le genti".
Fino all'estremità della terra. Eccoci a Finisterra.
E mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, e in Samaria, e fino all'estremità della terra. (At. 1:8)
lan ✍️📷
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donaruz · 7 months ago
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Via della croce
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"Poterti smembrare coi denti e le mani,
sapere i tuoi occhi bevuti dai cani,
di morire in croce puoi essere grato
a un brav'uomo di nome Pilato."
Ben più della morte che oggi ti vuole,
t'uccide il veleno di queste parole:
le voci dei padri di quei neonati,
da Erode per te trucidati.
Nel lugubre scherno degli abiti nuovi
misurano a gocce il dolore che provi;
trent'anni hanno atteso col fegato in mano,
i rantoli d'un ciarlatano.
Si muovono curve le vedove in testa,
per loro non è un pomeriggio di festa;
si serran le vesti sugli occhi e sul cuore
ma filtra dai veli il dolore:
fedeli umiliate da un credo inumano
che le volle schiave già prima di Abramo,
con riconoscenza ora soffron la pena
di chi perdonò a Maddalena,
di chi con un gesto soltanto fraterno
una nuova indulgenza insegnò al Padreterno,
e guardano in alto, trafitti dal sole,
gli spasimi d'un redentore.
Confusi alla folla ti seguono muti,
sgomenti al pensiero che tu li saluti:
"A redimere il mondo" gli serve pensare,
il tuo sangue può certo bastare.
La semineranno per mare e per terra
tra boschi e città la tua buona novella,
ma questo domani, con fede migliore,
stasera è più forte il terrore.
Nessuno di loro ti grida un addio
per esser scoperto cugino di Dio:
gli apostoli han chiuso le gole alla voce,
fratello che sanguini in croce.
Han volti distesi, già inclini al perdono,
ormai che han veduto il tuo sangue di uomo
fregiarti le membra di rivoli viola,
incapace di nuocere ancora.
Il potere vestito d'umana sembianza,
ormai ti considera morto abbastanza
e già volge lo sguardo a spiar le intenzioni
degli umili, degli straccioni.
Ma gli occhi dei poveri piangono altrove,
non sono venuti a esibire un dolore
che alla via della croce ha proibito l'ingresso
a chi ti ama come se stesso.
Sono pallidi al volto, scavati al torace,
non hanno la faccia di chi si compiace
dei gesti che ormai ti propone il dolore,
eppure hanno un posto d'onore.
Non hanno negli occhi scintille di pena.
Non sono stupiti a vederti la schiena
piegata dal legno che a stento trascini,
eppure ti stanno vicini.
Perdonali se non ti lasciano solo,
se sanno morir sulla croce anche loro,
a piangerli sotto non han che le madri,
in fondo, son solo due ladri.
De Andre
Via della Croce
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poesiablog60 · 1 year ago
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Grazie del tuo amore
è il mio ultimo miracolo
passato il tempo dei prodigi.
Grazie del tuo amore…
mi ha insegnato a leggere, a scrivere
mi ha regalato meravigliose parole
è quel che ha annullato le altre donne…in un momento
catturando i miei più bei ricordi.
Grazie dal profondo
a te che sei apparsa dai libri del culto e della preghiera.
Grazie del tuo abbraccio che ha esteso per me sogni e immagini
e del tuo viso che si è insinuato come un uccellino
tra i miei quaderni e appunti.
Grazie perché vivi nelle mie poesie,
Grazie…
perché regni tra le mie dita
Grazie perché sei nella mia vita.
Grazie del tuo amore
mi ha dato la buona novella prima di tutti i credenti
e mi ha fatto re…
mi ha incoronato
mi ha battezzato con l’acqua del gelsomino
Grazie del tuo amore,
mi ha onorato, educato ed insegnato la scienza degli avi
mi ha concesso la felicità del Paradiso dinnanzi agli uomini.
Grazie…
dei giorni incerti sotto le volte delle nubi e l’acqua triste d’Ottobre,
degli attimi di smarrimento e di certezza.
Grazie dei tuoi occhi che viaggiano soli
verso le isole delle violette e della nostalgia.
Grazie…
di tutti gli anni trascorsi
perché sono gli anni più dolci.
Grazie del tuo amore
è il più caro e leale degli amici
è quello che piange sul mio petto
quando piange il cielo.
Grazie del tuo amore, è un’elica,
un pavone…menta…acqua,
una nuvola rosa che è passata per caso all’equatore,
è la sorpresa che disorienta i profeti.
Grazie dei tuoi capelli…distrazione del mondo,
ladri di ogni foresta di palme.
Grazie per ogni minuto…
i tuoi occhi ne sono stati generosi in un’epoca avara.
Grazie delle ore di imprudenza e di sfida
e della ricerca dell’impossibile…
Grazie di tutti gli anni del tuo amore
del loro autunno e del loro inverno,
delle nuvole e del sereno,
del reciproco contrasto del loro cielo.
Grazie per il tempo del pianto e le stagioni della lunga insonnia
Grazie per questa dolce tristezza…
Grazie per questa dolce tristezza…
Nizzar Qabbani
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omarfor-orchestra · 1 month ago
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La buona novella
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stregh · 2 months ago
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La lupa, #incipit
"Era alta, magra, aveva soltanto un seno fermo e vigoroso da bruna e pure non era più giovane; era pallida come se avesse sempre addosso la malaria, e su quel pallore due occhi grandi così, e delle labbra fresche e rosse, che vi mangiavano.
Al villaggio la chiamavano la Lupa perchè non era sazia giammai — di nulla. Le donne si facevano la croce quando la vedevano passare, sola come una cagnaccia, con quell’andare randagio e sospettoso della lupa affamata; ella si spolpava i loro figliuoli e i loro mariti in un batter d’occhio, con le sue labbra rosse, e se li tirava dietro alla gonnella solamente a guardarli con quegli occhi da satanasso, fossero stati davanti all’altare di Santa Agrippina. Per fortuna la Lupa non veniva mai in chiesa, nè a Pasqua, nè a Natale, nè per ascoltar messa, nè per confessarsi. — Padre Angiolino di Santa Maria di Gesù, un vero servo di Dio, aveva persa l’anima per lei.
Maricchia, poveretta, buona e brava ragazza, piangeva di nascosto, perchè era figlia della Lupa, e nessuno l’avrebbe tolta in moglie, sebbene ci avesse la sua bella roba nel cassettone, e la sua buona terra al sole, come ogni altra ragazza del villaggio."
Giovanni Verga ✍// Anna Magnani è in teatro "La lupa" , Franco Zeffirelli, 1965
#AccadeOggi: Il 2 settembre 1840 nasce Giovanni #Verga, noto per essere il principale esponente del verismo. Tra le sue opere più famose ricordiamo "I #Malavoglia" e "Mastro-don Gesualdo", che fanno parte del ciclo dei Vinti, sottolineando la realtà nuda e cruda. Appunto per questo si chiama "verismo", perché rappresenta il vero, dai rovesciamenti di fortuna ai vizi e peccati dell'umanità.
A proposito di peccati, non possiamo dimenticare "La Lupa", una novella che evidenzia la natura umana: la passione, la gelosia, l'esasperazione, l'ipocrisia, i pregiudizi, ecc. Quando leggo che vogliono abolire Verga o che è uno #scrittore di cui si può fare a meno, mi salgono i nervi.
Perché Verga ti sbatte in faccia la realtà, anche quella poco piacevole. Ti mostra la natura umana, anche negli aspetti più nascosti. Molte volte ti fa ragionare sui comportamenti e sui simboli, forse proprio per questo qualcuno lo vorrebbe "far fuori".
Il Magnifico Press
Ph.web
#accadevaoggi #Giovanniverga #novelle #romanzi #letteratura #letteraturaitaliana
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Storia Di Musica #264 - Fabrizio De André - Non Al Denaro Non All’Amore Nè Al Cielo, 1971
La piccola scelta di dischi ispirati a grandi romanzi non poteva che finire con questo disco. Senza dubbio è forse il primo che viene a mente riguardo al tema di un disco italiano che ha la caratteristica appena citata, e rimane uno degli episodi più significati della carriera, straordinaria, del suo autore. Fabrizio De André aveva appena pubblicato un disco che, in teoria, poteva benissimo rientrare nel tema principale di Febbraio: La Buona Novella (1970) infatti era un concept, tipologia molto cara all’autore genovese, che si ispirava ai Vangeli Apocrifi. Il Gesù di De André è profondamente umano, in una Palestina antica che in molti passaggi rimanda ai riflessi dell’Italia degli anni ‘70, in una sorta di porta incantata di quotidianità. Allora lo aiutarono Roberto Danè, produttore, paroliere, arrangiatore che proprio in quegli anni fondava la Produttori Associati (che pubblica il disco) e gli arrangiamenti di Giampiero Reverberi. Album toccante, ha una delle mie canzoni preferite di De André, il Testamento Di Tito. Proprio questa canzone fu registrata dal cantante Michele, nome d’arte di Gianfranco Michele Maisano, come lato b di Susan Dei Marinai, scritta dallo stesso De André nei cui titoli non appare, sostituito dal grande Sergio Bardotti. Il progetto iniziale di un disco ispirato ad uno dei libri più amati da De André doveva essere infatti un progetto curato dallo stesso trio De André, Darè e Reverberi per il cantante Michele, ma dissidi interni ruppero l’accordo, e Reverberi se ne va. A questo punto, De André riprende l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, il libro in questione, e ne inizia a ragionare con la sua amica Fernanda Pivano, colei che, su suggerimento di Cesare Pavese, per prima portò in Italia e tradusse questo viaggio sentimentale e particolare che Lee Masters fa dell’America di provincia, ancora più ricca di contraddizioni e storie marginali. Per chi non lo ricordasse, l’Antologia è una raccolta di poesie-epitaffio della vita dei residenti dell'immaginario paesino di Spoon River sepolti nel cimitero locale, pubblicato tra 1914 e il 1915 sul Reedy's Mirror di Saint Louis, che la Pivano tradusse e che Einaudi pubblicò  nel 1943 (prima edizione parziale) e nel 1945 (tutti i 212 epitaffi dei personaggi). De André collabora con un suo amico paroliere, Giuseppe Bentivoglio, con cui scrisse Ballata Degli Impiccati da Tutti Morimmo A Stento del 1968, per i testi e sceglie agli arrangiamenti un fresco diplomato del conservatorio, Nicola Piovani, al suo primo impiego importante di una carriera che lo porterà fino all’Oscar. Ad aiutarli una squadra di musicisti grandiosa:  il violista Dino Asciolla, Edda Dell'Orso, soprano, i chitarristi Silvano Chimenti e Bruno Battisti D'Amario, questi tre ultimi storici collaborato di Ennio Morricone, il bassista Maurizio Majorana, membro dei Marc 4, il violoncellista classico d'origine russa Massimo Amfiteatrof, il batterista Enzo Restuccia, il maestro beneventano Italo Cammarota e il polistrumentista Vittorio De Scalzi, membro fondatore dei New Trolls. De André compone 9 brani, partendo come Lee Masters da La Collina, il luogo dove sorge il cimitero dove riposano i defunti di Spoon Rivers. 7 brani sono divisi in due grandi categorie: uomini morti d’invidia, ovvero Un Matto, Un Giudice, Un Blasfemo, Un Malato Di Cuore e uomini di scienza, con le sue contraddizioni etiche, ovvero Un Medico, Un Chimico, Un Ottico. Rimane poi Il Suonatore Jones, l’unico che rimane con lo stesso titolo del libro, che chiude il disco, con De André che però gli “toglie” il violino e lo fa suonatore di flauto. Straordinario è il lavoro di rifacimento e di ricreazioni nei testi: per esempio ne Un Giudice, ispirato a Selah Lively, deriso per la sua statura, in Masters è 5 piedi e 2 pollici (=157 cm circa) e nel testo di De André diviene così: Cosa vuol dire avere\Un metro e mezzo di statura\Ve lo rivelan gli occhi\E le battute della gente. I personaggi dell’invidia sono il giudice che ha trovato nella vendetta la sua alternativa alla derisione di essere basso, il matto che è stato spinto dall'invidia a “imparare la Treccani a memoria” (anche qui splendido gioco di trasposizione, in Lee Masters è l'Enciclopedia Britannica), il malato di cuore che riesce a vincere l'invidia attraverso l'amore, nonostante muoia appena porge le sue labbra su quelle della ragazza di cui è innamorato, Un Blasfemo invece è la canzone più politica, essendo uno strale contro chi “non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato / ci costringe a sognare in un giardino incantato”. Degli uomini di scienza, un medico è costretto dalla sua benevolenza, cioè curare i malati gratis, a vendere pozioni “miracolose” essendo caduto in miseria, un chimico è invece una storia di disillusione sull’amore, di un uomo che non capisce le unioni imperfette degli uomini rispetto a quelle perfette delle sostanze chimiche, un ottico invece, che vorrebbe regalare ai clienti un paio di occhiali magici per vedere davvero la realtà, è l’unico che probabilmente non è morto, dato che parla al presente (unicità che è presente anche in Lee Masters). Chiude il disco Il Suonatore Jones, inno alla libertà, di chi non ha voluto chiudere la sua libertà lavorando nei campi ma “Finii con i campi alle ortiche\Finii con un flauto spezzato\E un ridere rauco\E ricordi tanti\E nemmeno un rimpianto”. Oltre la qualità immensa del lavoro testuale è la musica che stupisce: gli arrangiamenti orchestrali, gli sviluppi tematici (come nel caso del motivo principale dell’iniziale La Collina, in continua trasformazione), la sovrapposizione di parti in forma di suite (un Ottico, con evidenti echi progressive ad un certo punto), l’uso di strumenti classici come clavicembali e violini. Sulla copertina della prima edizione, quella che ho pubblicato anche io, c’è un evidente errore grafico, con l’errata accentazione di "né". L’errore fu aggiustato nelle edizioni successive, e nel disco era presenta una lunghissima e delicata intervista di Fernanda Pivano a De André sulla genesi di questo disco e sul libro di Edgar Lee Masters, e alcuni racconti dello scrittore americano erano inseriti all’interno della confezione. Disco memorabile, da riscoprire e che formerà con il successivo, l’amatissimo e criticatissimo Storia Di un Impiegato uscito appena un anno più tardi (ad inizio del 1973) una trilogia lucidissima e potentissima sull’Italia di inizio anni ‘70.
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sabinesybill · 1 year ago
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non penso di aver mai riso così tanto come a leggere "suo figlio non farà come il Trota" 😭😭😭
Ti prego continua con questo AU perchè tutto quello che dici è oro puro
Ahahahahah glad to hear it, questi sono i riferimenti culturali che ci piacciono. Ironicamente non ho più sentito parlare tanto di lui, Trota che fine hai fatto? Come sta andando con la laurea comprata con i punti del conad?
Sicuro continuerò!! Un'idea che avevo da tempo era che cantanti italiani ascoltano e mi sono soffermata sui Green kids però magari questa cosa la estenderò ai Blacks ✨
Allora:
Aemond ascolta de André dall'età di tredici anni e ne ha fatto la sua personalità, anche quando lo prendevano in giro o bullizzavano per questa cosa, lui si faceva grande e dava importanza dicendo "eh sì ma io so anche le canzoni in ligure". Per un periodo sapeva pi�� il dialetto ligure che napoletano, cue altre prese in giro.
A 17 anni si è innamorato de "Il bombarolo" e ha passato una forte fase anarchica. "Valzer per un amore" lo fa diventare nostalgico per un tempo e una relazione mai passata, e anche "Canzone dell'amore perduto". "Inverno" lo fa piangere a singhiozzo così come "Preghiera in Gennaio".
Ha dedicato non ironicamente "Carlo Martello ritorna dalla guerra" ad Aegon (questo perché io costantemente penso a quali canzoni di de André associare ai personaggi e questa è la canzone di Aegon, nessuno può cambiare la mia mente).
La cosa più vicina alla religione che contempla è l'album la Buona Novella, Alicent è contenta così. A win is a win.
Helaena ovviamente è fan di Franco Battiato, suo padre spirituale e penso che lei avrebbe amato conversare con lui perché sarebbe stato uno dei pochi sulla sua lunghezza d'onda. I mean, secondo me sarebbe stato bellissimo parlare con una persona del genere su concetti come anima, universo e tutto il resto.
Helaena ha stampato un santino con la faccia di Battiato e l'ha nascosto in camera di Alicent, lei ancora non l'ha trovato. Urlerà molto quando succederà. Conosce le canzoni back to back, ritornelli inclusi e conosce tutte le reference che sembrano buttate a caso (monaci vestiti da bonzi alla corte degli imperatori a quanto pare è basato su fatti storici, io stupita dalla sua cultura!!)
E anche le cose che non hanno apparentemente spiegazione? Helaena annuisce e ha capito. Lei sa, basta.
Canzone preferita di de André: "Un matto". Non la ascolta spesso però perché la deprime. Ovviamente dopo tutto quel tempo a Bolo, Dalla è d'obbligo e sa di casa. Ama le luminarie con le sue canzoni ♥️
Aegon è un grandissimo eclettico, come anche i fratelli ma lui all'ennesima potenza. Ama Liberato ofc, dedica le canzoni alla povera sfortunata di turno. Però ai concerti la parte preferita è quando Liberato inizia "do re mi fa..." Alicent scandalizzata quando ha visto il video.
Gli piace anche Vasco e Zucchero - gli piace anche de André ma non lo ammetterà davanti ad Aemond. Ascolta anche i trapper del momento per darsi un tono con i suoi amici. Alicent scuote la testa perché non ha ascoltato musica classica di continuo durante la gravidanza per farlo uscire così.
Fannissimo dei Rolling Stones e dei Queen, grande desiderio viaggiare nel tempo e vedere Freddie Mercury dal vivo. (Lo comprendo.) E anche di Lady Gaga, ma non lo ammetterà mai ad Helaena che è stata la prima monster in casa.
Daeron,,, Daeron è complesso. Lui ha avuto un sacco di influenze dai fratelli ma è anche un grandissimo nerd e ama i Beatles, da piccolo lo ascoltava cantando in un falso inglese e saltando sul letto. Fa un'ottima imitazione di Massimo Ranieri. Ovviamente ascolta i Måneskin e ha modellato il suo look su di loro. Ha una crush per Mengoni. I suoi album preferiti di Taylor Swift sono Midnights e Lover.
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ladyofmelk · 7 months ago
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If you're interested in the whole "humanised depiction of jesus/biblical figures" topic i recommend listening to the album "La buona novella" (Good news, 1970) by Fabrizio de André.
Here's translated bit to give you a taste of the vibe from one of the last songs, "Tre madri" (Three mothers), in which Mary is weeping over Jesus' (and the robbers') bodies.
Blood of my blood, child of my heart,
Those who call you "Our Lord"
In the painfulness of your smile
Look for a glance of Paradise.
Dying creature, you are my son
This womb of mine carried you blind
Like in my belly, now on the cross
My voice is calling you "love" .
Hadn't you been the Child of God,
Now you would still be my son.
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marimayscarlett · 9 months ago
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Italian anon here to bring ‘la buona novella’:
HE’S BAAAAAAAAACK THANK GOD HE’S BACK I WAS SCARED
Hi 🎉
And I'm so very happy about it. It's an older picture, but I think it's a great sign that Richard feels comfortable enough to make a digital appearance again!
With all the older images he's been posting lately, you'd think he might be working on something for Emigrate again - but I'm not sure if that's the case in the anniversary year of Rammstein. Olsen Involtini, who worked with him on Emigrate records, also was brought into the Rammstein work process by Richard for the untitled album (if I remember this correctly), so maybe there's something in the works Rammstein-music-wise. Or we're really getting the long rumoured documentary this year, which would be wonderful 😇 Speculations, speculations... No matter what, it was so nice (and calming, to be honest) to see that Richard's back with the Sunday posting, at least for the moment 🤍
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kanako91 · 10 months ago
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Mi piacciono i FORSE ahah E per la seconda domanda, sì, sono sempre io :) Allora, sì, la tipa scrive femdom e l'ultimo uscito è con un sick sub. E no, non ho letto nulla di lei anche se le trame m'intrigano. Ecco perché chiedevo: la tua lista mi sta aiutando molto a trovare letture interessanti e quindi mi sono detta "chissà se Alex conosce questa autrice". Grazie mille per le risposte e, buona scrittura <3
Direi che dopo un anno quella lista può avere un sequel, perché ho aggiunto altri titoli in wishlist e ne ho letti un paio! Giacché c'ero, ne ho approfittato anche per indicare quelli della vecchia lista che ho letto nel frattempo, se vuoi andare a recuperartela ;)
Letti e piaciuti
Curio The Complete Series di Cara McKenna, che non è propriamente Femdom, ma la protagonista va da un gigolò per avere le sue prime esperienze s3ssuali e nelle novelle successive esplorano vari aspetti del loro rapporto e c'è una parte più Femdom, comprensiva di p3gging. Ho scritto una lunga recensione, se vuoi più dettagli!
Pleasure and Purpose di Megan Hart, che è un fantasy erotico composto da tre racconti: il primo è decisamente Maledom/femsub, ma il secondo già è più sfumato come dinamica (il protagonista maschile domina a mo' di principino viziato che è) e il terzo è puramente Femdom. Storie davvero meravigliose, il worldbuilding mi è piaciuto molto!
The Gargoyle's Captive di Katee Robert, fantasy romance in cui nonostante l'asta in cui la protagonista femminile viene "acquistata" dal protagonista maschile, c'è una bella dinamica enemies-to-lovers e Femdom (per quanto solo a letto).
Saving Suzy di Stefanie Simpson, questo è più romance erotico e devo dire che la parte romance non mi ha coinvolta molto, ma il Femdom è abbastanza vario e con praticità che non si vedono spesso.
If She Says Yes di Tasha L. Harrison, è anche age gap in cui è lei quella più grande (la madre del migliore amico di lui!) e c'è un percorso molto bello di riscoperta di sé dopo la morte del marito e soprattutto in una posizione più dominante.
Bonus: non è Femdom (se non nella novella extra), ma Release di Suzanne Clay è stata una lettura meravigliosa che consiglio vivamente!
Abbandonati
I'll Do Anything di Daisy Jane, è un bully romance con Femdom... almeno così promette. Mi aspettavo una bella storia di vendetta che si trasforma in amore, ma alla fine c'è molto angst per il 40% e quando inizia il Femdom è così concentrato su di lui (c'è una c0ck cage, ci speravo!) e poco su di lei. L'ho messo in pausa due settimane e quando l'ho ripreso ho detto "nope" così forte che l'ho abbandonato. Ho altri libri della stessa autrice già acquistati in sconto e quindi li leggerò, nella speranza che siano migliori.
Ancora da leggere
Unbound di Cara McKenna
Love and Pretence di Stefanie Simpson
The Only One di Daisy Jane
Cohen's Control di Daisy Jane
Soul of a Witch di Harley LaRoux (mi dà vibes fortissime Femdom, ma non ricordo se l'autorə ha confermato)
Surrendering to Scylla di Wren K. Morris (monster romance, lei è il mostro! E mi pare proprio sia Femdom)
In wishlist
Bound to Me di Katie Ashley
Servicing the Target di Cherise Sinclair
Femdom Tales di Lola Bowie (3 racconti)
Crossing the Line di Megan Hart
Wanna Be Yours/Voglio essere tuo di Megan Hart
Vanilla di Megan Hart (la protagonista è una Femdom, ma non ho capito bene se poi "coinvolge" il protagonista maschile)
Beg For It di Megan Hart
Sanctuary di Rebekah Weatherspoon
The Devil's Doorbell di AA.VV. (raccolta di racconti erotici tra cui ce ne sono forse un paio con del Femdom, dalle recensioni che ho letto)
Stray di Daisy Jane
Crystals and Contracts di A.A. Fairview (è esplicitato che il protagonista maschile è sub, almeno)
Bind Me di Esme Taylor
Prelude to Hope di Stefanie Simpson
Mutual Beginnings di Stefanie Simpson
Neon Hearts di Stefanie Simpson
Lay Me Down in Ivy di Stefanie Simpson
Maneater di Emily Antoinette
Power Play di Charlotte Stein (mi sembra di aver capito sia Femdom, da confermare)
Direi che ti ho dato parecchio da spulciare :D
(Lato scrittura posso dirti: con il fill non sto andando avanti al momento, ma sto lavorando alla revisione di una novella MMF k1nky che voglio pubblicare quest'anno 😬 Poi, la fine del fest è lontana, vediamo come vanno le cose...)
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elperegrinodedios · 6 months ago
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Amigos desde el 2004. Buenos dias peregrino!
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Pellegrini una volta, pellegrini per sempre. Lo so che avresti tanta voglia di camminare per portar la buona novella a tutte le genti, ma si può esser discepoli e testimoni anche da fermi. E tu lo sei.
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📷 Cosi non devi seguire me e la nostra amicizia ma la fede e la testimonianza del Signore. Adios amigo peregrino! 📖 "Se qualcuno vuole seguire me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua". (Mt. 16:24)
lan ✍️
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intotheclash · 2 years ago
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Dio è morto? È da vedere. Una buona novella come questa avrebbe dovuto produrre effetti solari di cui si aspetta sempre, e invano, la minima prova. Al posto di un campo fecondo scoperto da una simile scomparsa si constata piuttosto il nichilismo, il culto del niente, la passione del nulla, il gusto morboso del notturno tipico di civiltà che finiscono, il fascino per gli abissi e i buchi senza fondo nei quali si perde l'anima, il corpo, l'identità, l'essere e ogni interesse per qualunque cosa. Dio infatti non è né morto né moribondo - contrariamente a quanto pensavano Nietzsche e Heine. Né morto né moribondo perché non mortale. Una finzione non muore, un'illusione non trapassa mai, un racconto per bambini non si confuta. Né l'ippogrifo né il centauro subiscono la legge dei mammiferi. Un pavone e un cavallo sì: un animale del bestiario mitologico no. Dio appartiene al bestiario mitologico, come migliaia di altre creature registrate sotto uno degli innumerevoli lemmi dei dizionari, tra Demetra e Dionisio. L'ultimo Dio sparirà con l'ultimo uomo. E con lui spariranno il timore, la paura, l'angoscia, macchine per creare divinità. Il terrore di fronte al nulla, l'incapacità di considerare la morte come un processo naturale, inevitabile, col quale è necessario venire a patti, davanti al quale solo l'intelligenza può essere efficace. La morte di Dio presuppone l'addomesticamento del nulla. Noi siamo lontani anni luce da un tale progresso ontologico.
Michel Onfray - Trattato di ateologia
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