#LE COLAZIONI DI UN TEMPO
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Pensavo, in questa sera di fine anno, alla meravigliosa complessità della vita. Pensavo a quanto sia difficile raccontarla. Che siamo fatti delle persone che abbiamo incontrato e che incontreremo. Di quelle che abbiamo perso, di quelle che stimiamo e amiamo e di quelle che nemmeno si accorgono della nostra esistenza. Di quelle che a cui ci affezioniamo, di quelle che dimentichiamo in un nulla, e quelle che salutiamo solo per educazione o circostanza. Siamo fatti di libri e delle storie che ci sono rimaste dentro e che sono diventate parte di noi. Siamo fatti di canzoni e musica, di circo e di balli. Di film e attori, di sport e di campioni. Siamo fatti dell’arte di Velasquez, di Caravaggio, di Klimt, di Rothko, Botticelli, Gauguin, Van Gogh, Monet, Picasso, Vermeer.. Siamo fatti di scuola, di studio e di insegnanti, di lavoro, di viaggi, di paesaggi e di ritorni. Siamo fatti di mare, cielo, nuvole, pioggia e sole. Di sere e mattini e lune calanti. Di madri e padri e figli e nipoti e nonni e amici. Di cene, colazioni, caffè, vino, regali Di eventi politici, tecnologia, religione, proverbi e miti lontani. Di follie quotidiane, di malattie e paure, di cattiverie e violenza e di gesti bellissimi. E poi siamo fatti di sogni, di aspirazioni e fallimenti, di traguardi raggiunti e di quelli mancati per un soffio. Siamo fatti di speranze, di consolazioni, di lacrime e risate. E siamo fatti di tempo, di tempo che passa e di tempo sospeso. E di tempo che verrà.
Tanti auguri allora, per questo nuovo pezzo di vita. Tanti auguri per un anno che porti nuove speranze e meno paure. Un tempo con più dubbi e curiosità e meno certezze. Che faccia guardare e sognare e pensare e provare ancora meraviglia. Tanti auguri per un anno che sia un po’ da raccontare e molto da ascoltare. Perché, per usare le parole di Danny Boodmann T.D. Novecento, “non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla”. Buon anno.
V. Buccino. (immagine di Janine Niepce)
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Ogni giorno, perdo tutto
e tu con me
e te;
e si sfuocano
le colazioni,
si induriscono
i biscotti al burro;
perdo il quadro
che ride e vive,
la cornice delle tende,
le verità stupende
che non ho detto e
la stupidità
di avere paura.
Perdo tutto, ogni giorno;
la pelle nuova,
la ruga che ho sorriso,
la ruga che ho pianto,
la voce,
la mia e la tua,
il coro che sono,
l’assolo.
Perdo parole
che avremmo potuto dirci, non dirci,
dire meglio.
Perdo possibilità
e una possibilità,
il ritmo del respiro,
la pazienza,
le sementi di un’idea.
E perdo le facce degli altri
in strada,
la mia su una vetrina buia.
Ogni giorno perdo uno scorcio
carico di sole,
e la mia età
salda,
che mi ancora alla terra
come un macigno
o una nascita,
che mi seduce
e trascina,
che tracima;
perdo la speranza
che esonda sulla mia fretta,
sulla mia calma.
Perdo
il miracolo di un giorno,
l’elemosina del tempo,
lo scialacquio degli attimi,
con la risacca magra
di qualche
felicità.
Ogni giorno perdo tutto:
il significato,
la velleità del buio
e gli abbagli,
la vastità sul bivio
e l’ombra lunga
degli sbagli,
le rime,
le rime per te,
l’amore,
la bambina che crede,
la bambina in cui credi,
e un’ansia del petto
che può fremere
e domandare
e guardare
e regnare ogni giorno,
mentre perde.
E perde tutto.
Perdo giurisdizione
ed emozione;
si consuma,
si annebbia,
sbraita come un fumo
la mia vita,
che ogni giorno perde me,
mentre perdo tutto.
Perdo il timpano dolce
sotto le voci affettive
che sono un’ala,
a curarmi,
o macerie.
Ogni giorno,
poi,
mi sveglio –
se mi sveglio –
e tutto,
tranne te
e tu con me,
ritrovo.
- Beatrice Zerbini
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Il mondo è fatto a scale.
Oggi ho fatto un colloquio, albergo 4 stelle con cucina Michelin cerca cuoco per le colazioni, questo era sommariamente l'annuncio, ieri mi ha chiamato questa tizia e tenuto al telefono una ventina di minuti tra domande e spiegazioni, poi mi chiede se oggi potevo andare così vedevo il posto e parlavo anche con gli chef, ok. Stamane barba e capelli, per quel poco che c'è da fare, doccia e di corsa perché mi sono accorto che ero in ritardo, arrivato c'è sta tipa che mi porta su una sala con un divano due poltrone e un televisorone piatto, arriva uno dei cuochi, solite domande di rito poi mi portano nella sala mi fanno vedere dove si prepara il tutto, cucina open, poi il tizio va via, mentre mi accompagna alla porta la tipa mi snocciola orari e paga, nonostante le avessi detto che sotto una soglia di pagamento non vado lei comunque è scesa, già sta cosa non mi piace, altro problema i turni sono pessimi, il primo arriva alle 5 di mattina, il secondo alle 8, poi alla fine del turno oltre le pulizie si deve preparare il pranzo per i colleghi, ha detto più o meno 35 persone con quello che c'è, quindi random tanto sono i lavoratori. Mi farà sapere Lunedì o Martedì quando e se mi fanno una prova, non penso di andare per vari motivi uno su tutti è l'orario, cioè mi dovrei svegliare alle 3:30 di notte per essere là alle 5, anzi un pò prima, e alle 6:30 se ho il turno alle 8, è alternato, quindi a che ora dovrei andare a letto? Alle 7 di sera? Altra cosa che non mi è piaciuta è che mi sono sentito un pò preso per il culo, la tipa ha esordito con "ho letto il tuo CV e mi è piaciuto molto", cosa c'è di bello in un curricula con svariati lavori, non ti sei neanche accorta che nella sessione studio ho fatto il liceo musicale e che quindi non ho studiato all'alberghiero e per me è un lavoro come un altro, bah, alla faccia degli esperti nelle assunzioni del personale. Penso che siccome nessuno vuole fare sti orari assurdi non hanno alternative, ricordo che quando aprirono quell'albergo lavoravo in piazza in un wine bar e siccome c'era aria di bancarotta avevo iniziato a cercare, feci un colloquio proprio li con una signora che ad un certo punto mi diede una pacca sulla spalla dicendomi in estone "il tuo livello di estone è pessimo, torna quando impari meglio", quando lo raccontai ad una collega mi disse che non è vero che il mio livello è basso e aggiunse che era stata scortese, meglio così disse. Altro motivo è il mio bioritmo, cioè già faccio fatica a dormire in una situazione rilassata figuriamoci se devo sballare tutti gli orari, no no, quando e se mi chiama dirò di no, poi il tizio che c'era al colloquio mi guardava in modo strano come se fossi un alieno e non ha sorriso mai, faccia serissima, sembrava infastidito da quell'incontro, boh fatti suoi. Poi sono andato a mangiarmi una cosa e a prendere un caffè così per ammazzare un pò il tempo, si lo so cosa pensi che facendo così non troverò mai un lavoro, me l'ha detto anche Spock oggi aggiungendo che finirò a lavorare al Mcmerda, beh almeno non c'è bisogno che faccia il figo tanto è merda :D

Questa foto l'ho fatta mentre andavo, in fondo alla strada c'è il fiume ed è evidente dal fogliame che siamo in pieno autunno anche se stamane quando mi sono svegliato nevicava, senza attecchire, ma faceva freddo, si lo so che per il mio compleanno ci sarà un metro di neve me lo sento.
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Le tazze di porcellana e i centrini ricamati sul tavolo mi illudono che tu sia ancora qui. Ti aspetto da almeno 10.952 colazioni, tutte in solitaria. I tuoi biscotti preferiti si sono rammolliti e l'orologio si è fermato, forse per formare un'alleanza, guardando i miei occhi umidi. Ma ora sbrigati a fare ritorno, è da troppo tempo che il citofono di casa non suona più, e anche il tè caldo è ormai diventato ghiacciato e amaro come l'attesa di un non ritorno già annunciato.
(Ada Nocita – “Cuori scaduti”)
Herbert Badham artist
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eccomi! ti auguro: 💓(batticuore. ora mi rendo conto che ti potrei star augurando aritmia? ops) 🌌(di vedere la via lattea!!!!)🌅(tante belle albe perché mi piacciono più dei tramonti e ti meriti il meglio)⛈️(tempeste!)🫂(abbracci) 🌈(that something really lgbt happens to you😏)🪿🔪(di portare caos e distruzione nel mondo😈)🐚(di passare tanto tempo ad ammirare il mare...)🥞(colazioni lussureggianti)♥️(l'ammmore)🍵(tè)🏞️(passeggiate sul lungopò!!!!!!)🌕(notti di luna piena)🥂(aperitivi con amici lontani)🚃(vabbe' questo è un treno ora che lo guardo meglio ma doveva essere il GTT. ti auguro GTT in orario, ma anche tanti bei viaggi in treno a questo punto)🧛🏻♀️(milf vampira😏)💐(fiori!!!!!!)🏔️(inverni lunghi)🧳(tanti viaggi per lavoro)💋(baci 😳)📴(tanti momenti in cui non ti può contattare nessuno)💰(soldi. perché non guastano mai)🧸(questa perché è troppo carina)🗻(ok in modalità dark è più figa perché si vedono le stelle e ho deciso che è il monte olimpo. ti auguro il monte olimpo?)🖼️(di andare a tante belle mostre e musei!!!!!)🍀(quadrifogli, perché mi piacciono, e fortuna, ché anche quella non guasta mai)👩❤️💋👩(baci gay 😏)🌠(di vedere stelle cadenti! esprimi un desiderio...)🐱(di fare amicizia con tanti gatti. ma ora che ci penso, ti auguro anche p[GUNSHOT]😏)🕳️(buchi 😏)🍋(limoni 😏 si capisce che è un incantesimo? più lo ripeto e più... chissà)⛸️(di andare a pattinare, perché no)🫀(cannibalismo)📜(la legge? sono come una mamma ansiosa che non capisce fino in fondo la passione del figlio, ma tenta lo stesso di essere partecipe lol)🦺(momenti umarell)💌(lettere d'amore!!!)🛌(di dormire tanto e bene)🕊️(di rientrare nelle grazie di dio)🥐(un cornetto all'albicocca, spero ti piaccia) 🎥(di andare al cinema!!!!)🧿(questo era contro il malocchio, non guasta mai)🎶(di assistere a tanti concerti)🕉️(arabo!!!!!!!!!!)🪆(una matrioska perché mi piacciono molto)🍷(calici di buon vino)📚(di avere tempo e energia di leggere i libri che hai voglia di leggere!!!)🃏 (carta jolly, ti auguro una cosa bella a sorpresa) fineeeee buon compleanno!!!!!
ma ma ma


ma grazie bestie è tutto bellissimo ily💛💛💛💛
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Anche questo pezzo di strada insieme è terminato,
Ti ringrazio per la presenza, per la forza ed il sostegno, per ogni scelta condivisa, per i tanti noi di cui mi sono sentita parte, per casa nostra, per i nostri errori e per i nostri successi,
Ti ringrazio perché è bello scegliere insieme, insieme a te,
Ti ringrazio per aver diviso...per aver diviso la spesa e le colazioni, per aver lavato i piatti che ho sporcato, per i primi caffè e per le ultime sigarette della giornata,
Ti ringrazio per aver creduto in me più di quanto io creda in me, ti ringrazio per esserti messo in gioco...
Mi scuso per le volte che ti ho deluso, per quelle in cui ho perso le staffe o la speranza,
Per le volte in cui non sono stata abbastanza forte,
Per le volte in cui ho lasciato che il mio catastrofismo prendesse il sopravvento,
Per il mio nervosismo e per le lacrime che a volte salgono senza preavviso, senza senso e senza sosta,
Vorrei chiederti di non escludermi, di ferirmi se serve, di essere vero, anche se pensi mi farebbe male, perché preferisco toccare il fondo per te, che fingere che vada tutto bene senza...
Tante volte avrei voluto chiederti come era andata, come ti senti, cosa vorresti, cosa ti aspetti, cosa ti da LEI...e perché, sì...perché lei...ma è come se avessi paura di entrare in una stanza in cui non mi vuoi...
....non mi vuoi.....
Ti auguro di passare una bella estate...o quello che ne resta..., di aver trovato una persona che ti vuole bene, ti auguro che non ti dica "per me va bene così"....perché qualsiasi cosa voglia dire...beh non è la risposta che uno vorrebbe...ma che si impegni ed investa su di te, su di voi,
Ti auguro di essere felice, di quella felicità che ferisce gli occhi di chi guarda, quella felicità da baciarsi stropicciati la mattina e fare l'amore arrabbiati per fare pace, ti auguro di volerla stringere anche quando si muore di caldo e che lei ti stringa anche quando russi così forte da essere insopportabile...
Ti auguro che sia la persona che saprà amarti come meriti.
E quando mi chiedi MA COME CI RIESCI?
L'unica cosa che mi viene in mente (nella mia vita straordinariamente folle ed in equilibrio sopra la follia) è "ma come riesco a starti accanto anche quando, a volte, fa così male?" E la risposta è che non ho scelta...non sei una scelta sei una parte di me...e non posso strapparmi un organo, un braccio, un occhio...solo perché a volte mi fa dannatamente male, perché non voglio soprattutto sentirmi esclusa, un'estranea.
Ma tu, tu sei libero di scegliere, di prendere la tua strada e lasciarmi indietro, di rincontrarci magari tra molto tempo, quando questo strano noi sarà solo un ricordo, perché non voglio essere qualcosa di brutto, un peso, qualcosa che ti rattrista....o ancora peggio, un rapporto finto, una falsa amicizia, non sopporterei di essere una come tante (beh...cioè, si ok....probabilmente lo sono sempre stata) e come tanti rapporti, ma piuttosto preferisco restare un bel ricordo...se qualcosa di vero c'è stato....e questo lasciamelo, lasciami pensare sia così...
Mi auguro che avremo ancora della strada da percorrere assieme, ma se così non fosse...
Grazie.
...l'ultima frase l'hai già letta e resterà solo per te...

cit.
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Ho toccato il fondo così tante volte che ora non riesco più a ricordarmele.
Tutte le volte mi sono sempre ripromessa che se andasse male avrei mollato senza provarci perché mollare dopo averci creduto sempre e sperato, fa ancora più male.
Dormire pensando di aver buttato via tutto e avercela messa tutta è semplice, forse più leggero, ma più doloroso, perché alla fine di tutto, tu ci hai messo tutta te, e non ti resta nient'altro che il vuoto cosmico, un silenzio che fa rimbombare tutti i momenti belli e brutti, tutte le emozioni, le cose vissute.
Ho toccato il fondo, ancora, dopo averci messo tutta me stessa tutta la forza, l'energia, l'amore, ma ciò non è bastato, ho toccato il fondo e ora, non mi amo più nemmeno io, perché non so, se rimanere in questo fondo ad aspettare qualcuno che mi tiri su, o tirarmi su e aspettarmi che un altro sasso mi porti giù con esso.
Forse in realtà non ho toccato il fondo, forse questa volta l'ho scavato io un altro fondo, forse per cercare se sotto sotto ci fosse ancora qualcosa, un qualcosa che mi facesse dire, guarda hai attraversato tutto il globo per trovare qualcosa di bello.
Ho amato, con tutta me stessa, ho vissuto tutti i bei momenti senza la preoccupazione di non ricordarmeli, ho le lacrime piene di ricordi, di momenti, di pranzi, cene e colazioni, di attimi sfuggenti, di sguardi condivisi, ho le lacrime piene di tante cose, lacrime che perdo, ma ricordi che restano, e fanno male, male al pensiero di dovermi rifare una vita senza di te, male di dover crearmi di nuovo una routine tutta mia, di non potermi svegliare con te accanto e abbracciarti, di rimanere dietro a te per paura che qualcuno ti colpisca alle spalle.
Ho paura, e questo mi fa male, sapere che nella mia vita uno come te, due come noi, non staranno più insieme, mi fa male tornare a casa e non trovarti, io sto male a saper che dopo tutto questo tempo ancora non mi conosci, non mi comprendi e ancor di più sto male a saper che ancora non riconosci il significato delle mie lacrime, dei miei silenzi e delle mie parole.
Perché se lotto, se parlo, se urlo, se ti dico ciò che dico, se faccio ciò che faccio è solo perché ti amo, ti ho amato, e ti amerò per sempre, fino alla fine dei miei giorni, anche se i nostri sono ormai scaduti.
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Fotogiornalismo in Italia: l’arte far morire un nobile mestiere Un tempo, il fotogiornalismo era un mes... #crisidelfotogiornalismo #fotogiornalismo #fotografiaeinformazione #mercatofotografico #professionistivsdilettanti https://agrpress.it/fotogiornalismo-in-italia-larte-far-morire-un-nobile-mestiere/?feed_id=9705&_unique_id=67bee9d5d5965
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Agriturismi e B&B: Le Migliori Offerte in Italia

Abbiamo voglia di una vacanza unica, “scortati” da cibo genuino e aria di campagna? Perchè allora non optare per Agriturismi e B&B? La scelta e ardua e dipende assolutamente dal gusto personale. Gli agriturismi offrono un tipo di vacanza originale spesso con visite guidate e alla scoperta di sapori genuini. I B&B di contro puntano su una scelta a basso costo, comoda e con il vantaggio della totale libertà… Cosa scegliere allora? Tutto dipende naturalmente da cosa si cerca in una vacanza. Vediamo quindi i vantaggi e svantaggi di vacanze in agriturismi e B&B.

Agriturismi e B&B, cosa sono?
Per comprendere al meglio come organizzare il nostro tempo libero fuori città, diamo una spiegazione dettagliata di cosa sono gli agriturismi e cosa sono i B&B. Definizione di agriturismo Nel primo caso, parliamo di strutture per la maggiore situate in campagna che offrono al villeggiante un “assaggio” della vita rurale e agricola. Spesso gli stessi proprietari organizzano tour, attività pratiche o vere e proprie gare tra i partecipanti al fine di rendere il tutto più “accattivante” turisticamente. Definizione di B&B Parlare di Bed and Breakfast vuol dire trattare un tipo di soggiorno nettamente differente. Infatti, nella maggior parte dei casi, sono situati in città in aree strategiche, raramente in campagna. Si tratta di mini appartamenti, dunque qualsiasi tipo di attività, dal relax al food, sarà a esclusiva organizzazione del viaggiatore.
Agriturismi: dove andare in Italia
Il Bel Paese fortunatamente, ha la fama di essere ricco di località suggestive, piene di fascino e cultura e brulicanti di B&B. Il perfetto mix di cultura, trekking e natura, rendono il tutto più appetibile agli occhi di chi cerca un’alternativa valida alla vita di città. Ma dove andare in Italia? Dove trovare gli agriturismi migliori? Ecco la nostra selezione: Toscana: Il nome la dice tutta. Parliamo di una terra dove storia, cultura e buon cibo rappresentano la combo perfetta nel Bel Paese. E’ una terra fiorente ricca di campagna, cibo genuino e vini dalla bontà e sapore unico esportati in tutto il mondo. La toscana, per le vostre vacanze in Agriturismi e B&B è perfetta per ogni stagione Umbria: Con le sue dolci colline verdi e i piccoli borghi medievali, l’Umbria è un’altra meta ideale per un soggiorno in agriturismo. E’ la regione ideale per le attività all’aperto come trekking e bici. Moltissimi agriturismi offrono pacchetti completi con visite guidate e colazioni biologiche. E che dire della raccolta di funghi? E’ una delle attività più praticate in questa regione, perfetto per chi ama le passeggiate nei boschi Sicilia: Se invece desideriamo una vacanza al mare senza rinunciare alla campagna, la Sicilia offre numerosi agriturismi situati tra le colline siciliane, vicino a splendide spiagge. Qui possiamo combinare il relax sulle coste siciliane con una vera esperienza rurale.

Le offerte di B&B
L’ardua scelta tra agriturismi e B&B si infittisce e si “complica” per la nostra Penisola. Come abbiamo visto, di agriturismi ne esistono tantissimi e con varie offerte, ma anche i B&B sono un’alternativa per chi cerca uno svago dalla città senza rinunciare ai propri confort. Ma dove trovare le migliori offerte B&B? Ecco a voi un ventaglio di città ricche di Bed And Breakfast a costi contenuti e con servizi eccellenti - Roma: La capitale offre una vasta selezione di B&B, spesso ubicati in centrale zone residenziali, a pochi passi dalle principali attrazioni turistiche come il Colosseo e Piazza di Spagna. Le camere, soprattutto per chi alloggia in centro, sono eleganti e il personale vi sbalordirà con la sua accoglienza. E non è tutto. Volete includere una succulenta colazione con cornetto e cappuccino? In tante strutture è inclusa con una spesa assolutamente irrisoria. - Napoli: Un B&B a Napoli è una scelta ideale per chi desidera scoprire la cultura partenopea e la cucina locale. Tantissimi Bed And Breakfast si trovano anche in centro e sono costituiti da vecchi “bassi” adattati ai vantaggi moderni. Chi non vorrebbe vivere l’esperienza del “basso” per rivivere l’atmosfera della Napoli Antica. E c’è di più. Amate i panorami mozzafiato? Tantissime camere offrono una vista mozzafiato sul Vesuvio o sul mare. - Venezia: Anche Venezia vanta una selezione di B&B con ottime offerte. Questi B&B sono spesso situati in sestiere storici, offrendo la possibilità di vivere la città più romantica d'Italia in modo più economico rispetto agli hotel.

Agriturismi e B&B: tutti i vantaggi
Avete mai pensato per le vostre vacanze di soggiornare in Agriturismi o B&B? I vantaggi sono tantissimi Nel primo caso si ha l’opportunità di una vacanza in pieno contatto con la natura, spesso godendo di attività ricreative e ludiche, quindi adatte anche ai bambini, oltre che assaporare cibo genuino. L’atmosfera è calda e accogliente e sembra quasi di sentirsi a casa. I B&B invece danno l’opportunità di gestire il tempo libero come si vuole, in una casa accogliente anche dotata di cucina per prepararsi il cibo da se abbattendo i costi. Inoltre, situati spesso in centro, offrono scelte strategiche per visitare la città sempre tenendo sotto controllo le spese. Il rapporto qualità-prezzo, in entrambe le ipotesi è sempre vantaggioso per il turista. Ma dove trovare le migliori offerte? Oggigiorno esistono tantissime piattaforme gratuite dove potersi mettere in contatto con le strutture prescelte anche per prenotare con un certo anticipo e gratis. Siti come Booking.com. Airbnb, Agriturismo.it, sono i migliori in questo senso. Prenotazione, scelta di vantaggi aggiuntivi, dialogo diretto con il proprietario sono a portata di click.

Conclusioni
In conclusione la vacanza perfetta in Natura e relax che si tratti di Agriturismi e B&B è sempre a totale svelta di chi alloggia. Ovviamente, se si desidera un’atmosfera familiare immersi nella natura con cibo genuino e casalingo, meglio optare per gli agriturismi. Diversa la scelta per chi invece vuole visitare la città, scegliere di mangiare dove e quando si vuole senza alcun vincolo e senza disturbi esterni Spesso gli agriturismi sono la scelta quasi “obbligata" per le famiglie che optano per un tipo di vacanza organizzato senza lo stress di dovere programmare tutto giorno per giorno con minori in seguiti. Di contro, I B&B sono spesso scelti da giovani coppie desiderosi di esplorare il luogo prescelto. Cosa preferite voi tra Agriturismi e B&B? Fatecelo sapere nei commenti Read the full article
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Mentre in questo periodo io sono in vacanza ospite dai miei zii al mare, praticamente sto trascorrendo quasi per la prima volta da un anno un tempo prolungato senza abitare nell'appartamento in affitto, fatte salve le vacanze di Natale, perché a casa dai miei rientro circa una volta al mese e sempre per tre giorni al massimo. Ormai non reggo un tempo più lungo da loro.
Questo periodo di vacanza mi fa vedere "dal di fuori" la vita che faccio nell'appartamento in affitto con le mie coinquiline, ed è davvero un'occasione per fare delle riflessioni. Ben venga davvero il consiglio che mi ha dato quella psicologa che è venuta qui ospite dagli zii l'altro gioro, di provare a scrivere tutto in un blog. Scrivere mi aiuta a mettere ordine in pensieri che altrimenti avrei affastellati nella mente.
Pensieri che semplicemente sono tanti, perché sono tante le esperienze che vivo. Stare in quell'appartamento è un concentrato di esperienze nuove e intense. Dico ancora "nuove" dopo due anni che sono lì, perchè davvero vivo ogni giorno come i primissimi giorni che ero arrivato, con lo stesso stupore e la stessa emozione.
Un'emozione per cose in sé semplici, che per me sono un universo che si è aperto.
Alzarmi la mattina e vedere le mie coinquiline che vengono in cucina appena alzate, mezze addormentate, in pigiama, che si siedono al tavolo con me e fanno colazione, per me già questo è qualcosa di stupendo.
È una cosa che, nell'appartamento, si ripete molto simile tutte le mattine.
Io di regola mi sveglio e mi alzo per primo, intorno alle sette e mezza, e mi faccio subito la doccia, prima ancora di fare colazione. Lo faccio per una specie di accordo tra noi, che non abbiamo mai detto esplicitamente ma che è venuto da sé. Loro amano alzarsi con calma e hanno bisogno della doccia praticamente tutta la mattina, perché se la fanno una dopo l'altra (loro, dopo colazione), quindi io, che non ho problemi a svegliarmi presto, mi lavo e mi vesto subito così so che per tutta la mattina posso lasciare il bagno con la doccia a loro.
Quindi succede questo: io, dopo essermi docciato, verso le otto, otto e mezza, vado a fare colazione, e le coinquiline sono ancora a dormire. Poi, mentre io sono in cucina, loro si alzano, e vengono, una per volta, direttamente dal letto al tavolo della colazione, con gli occhi ancora socchiusi, i capelli spettinati, il pigiama sgualcito e la voce rauca di chi pronuncia le prime parole della giornata (quanto mi piace quella voce nelle ragazze). E così, la colazione che ho iniziato da solo, la finisco con loro appena alzate. Dopo di che, per loro arriva l'ora della doccia, che dura tutta la prima metà della mattina, a meno che qualcuna di loro non debba uscire per le lezioni, allora fa un po' più in fretta a lavarsi, perché altrimenti, se devono stare in casa, per loro i tempi sono sempre molto lenti e rilassati.
E comunque, a me, queste colazioni con delle studentesse in dormiveglia appena uscite dalle lenzuola, mi piacciono un sacco, ogni giorno come se fosse il primo giorno, non so dire neanche io perché.
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Macine fatte in casa: un tuffo nei ricordi di biscotti e latte
Immaginate la scena: il tepore del mattino che avvolge la cucina, il profumo inebriante di biscotti appena sfornati che si mescola a quello del caffè. Sul tavolo, una ciotola colma di latte fumante e accanto, un vassoio di macine fatte in casa, friabili e dorate, pronte per essere immerse in quel liquido caldo e delizioso. Un morso, e un'esplosione di sapori: la frolla burrosa che si scioglie in bocca, la dolcezza delicata che si equilibra con la nota aromatica della vaniglia. Le macine sono più che semplici biscotti, sono un tuffo nei ricordi d'infanzia, nelle colazioni di famiglia e nei pomeriggi passati a giocare spensierati. La ricetta che vi propongo oggi è facile e veloce, perfetta per realizzare questi biscotti in poco tempo e con pochi ingredienti. Sono sicura che diventerà un must nelle vostre colazioni e nelle vostre merende. Ingredienti per circa 20-22 biscotti: - 250 g di farina 00 - 25 g di fecola di patate - 70 g di zucchero a velo - 1 uovo - 100 g di burro freddo di frigo - 1/2 bacca di vaniglia - 5 g di lievito in polvere per dolci - 2 cucchiai di panna fresca Preparazione: - In una ciotola capiente, lavorate il burro tagliato a cubetti con lo zucchero a velo fino a ottenere un composto cremoso. - Aggiungete l'uovo e i semi di vaniglia, mescolando bene. - Unite la farina, la fecola e il lievito setacciati, amalgamando il tutto fino a ottenere un impasto omogeneo. - Incorporate la panna fresca e formate un panetto liscio. Avvolgetelo nella pellicola alimentare e fatelo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. - Preriscaldate il forno a 180°C. - Stendete l'impasto su un piano infarinato fino a un spessore di 7-8 mm. - Con un tagliapasta circolare da 5 cm ricavate dei dischetti di frolla. - Con uno scavino o un tagliapasta circolare da 1 cm, praticate un foro al centro di ogni biscotto. - Disponete i biscotti su una teglia foderata con carta da forno. - Cuocete in forno per circa 15 minuti, o comunque fino a leggera doratura. - Sfornate le macine e lasciatele raffreddare completamente su una griglia prima di servirle. Consigli: - Potete aromatizzare le macine con la scorza di limone grattugiata o con le spezie che preferite, come cannella o noce moscata. - Se l'impasto risulta troppo morbido, aggiungete un cucchiaio di farina alla volta fino a raggiungere la consistenza desiderata. - Per una versione più golosa, potete spennellare le macine con del cioccolato fuso prima di servirle. Le macine fatte in casa sono un'idea sfiziosa e genuina per una colazione o una merenda golosa. Sono perfette da inzuppare nel latte, ma anche da gustare da sole. Con questa ricetta semplice e veloce, potrete realizzarle in poco tempo e portare un tocco di tradizione sulla vostra tavola. Un saluto affettuoso da Antonietta, e a sabato prossimo per una nuova ricetta! Read the full article
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Palazzo Presta, un Boutique hotel di charme dall’animo nomade

A Palazzo Presta, nel Salento, lo studio di progettazione milanese Atelier P richiama il fascino del viaggio con elementi eclettici e senza tempo. Si può viaggiare restando fermi. Accade a Palazzo Presta, Boutique hotel di charme a Gallipoli, in Salento, trasformato da Atelier P in una stazione obbligata per i globetrotter, invitati ad attraversare una piccola porta per trovare un grande percorso su più livelli: temporale, architettonico, emozionale.

Storia e ristrutturazione di Palazzo Presta
Appartenuto nel Settecento al medico e agronomo Giovanni Presta, nel 2017 l’edificio conosce una nuova destinazione d’uso senza dimenticare lo spirito che animava questo luogo. Un tempo l’antico proprietario apriva le porte ai suoi concittadini per dispensare cure e consigli. Nel progetto di ristrutturazione dello studio milanese, quel senso di protezione e relax torna ad albergare tra le antiche pareti richiamando turisti da ogni parte del mondo. Gli Architetti Mattia Pareschi e Luca Piccinno, e l’interior decorator Alessandro Mario Cesario, intervengono a consolidare le strutture, i solai, fanno riaffiorare il tufo pugliese, valorizzano le volte, creano volumi che dialoghino con quelli originali.


Il risultato è un esempio di hospitality dal sapore internazionale che sedimenta l’idea di un percorso a ritroso, nella storia del territorio e in quella personale di ciascun ospite, grazie a tessuti, colori, in un’architettura lineare e ricca di dettagli che si mescola a oggetti di design nomade che offrono una sintesi geografica del globo. Palazzo Presta si presenta come un hub creativo dove Atelier P riesce a far abitare “il viaggio” solo guardandosi attorno.


Dieci camere, ciascuna con la propria personalità e tonalità
Le dieci camere, distribuite su due piani, sono mappe eccentriche, ciascuna con un proprio nome e una propria personalità, offrono ricordi e suggestioni in ordine sparso, solo apparentemente casuale. Perché ogni dettaglio è studiato, composto, perfino disegnato per una personalizzazione massima dell’ambiente. Un concept realizzato da mani artigiane del luogo, cui Atelier P guarda come plusvalore e necessaria cultura d’impresa.


Così, testate e letti escono dalle “officine” di TAULA INTERIORS, mentre le lampade in tessuto – lampadari, applique e abat jour in stile art déco - sono di MAURIZIO BELLACCI. Quelle in vetro portano la firma di New Fashion Glass. I rivestimenti degli imbottiti e le tappezzerie arrivano da archivi di importanti tessiture a garanzia di unicità.


Mix di materiali antichi e contemporanei
La scala principale in pietra leccese è stretta tra muri trattati con la velatura per far emergere tono e valore delle preesistenze. Sempre al piano terra, il vano ascensore è costruito ex novo e guarda una volta in cemento armato, innesto che sottolinea la relazione tra storico e contemporaneo nel progetto di restyling.

La matericità è un nervo da scoprire in ogni angolo, si rivela nei pavimenti di cementine, originali all’entrata o nuove, di MARRA pavimenti, con decorazioni diverse per ciascuna camera La scelta delle velature garantisce quel sapore di vissuto che permette ad ATELIER P di azzardare con colori e texture dall’effetto tattile.

I bagni sono cubi immessi nello spazio, forme basiche che esaltano l’espressività delle volte e creano un’originale sequenza di forme. I sanitari, classici, li porta SIMAS. FIAS cura serramenti e lavori in ferro.

Terrazza e rooftop di Palazzo Presta
Il racconto di questa fascinazione per un interior che sia insieme nostalgia e modernità, prosegue anche all’esterno di Palazzo Presta. Per la terrazza comune, al primo piano, Atelier P utilizza vasi di manifattura locale riempendoli con palme di grandi dimensioni come sostenibile separé. Al livello superiore, oltre alle camere, si apre il rooftop vista mare, la terrazza LAURUS, un’esperienza per gli occhi e il palato. Nella stagione estiva è qui che si trasferiscono le colazioni, che si apprezza quell’atmosfera da vecchio club per viaggiatori.


L’anima in acciaio Corten del Bar rimanda al volto ricercatamente délabré del palazzo e il bancone in marmo Emperador all’eleganza senza tempo. Uno spazio en plein air con divanetti in okume’ e panchine in tufo salentino dotate di cuscini a strisce bianche e marroni che ricordano le sdraio degli anni Settanta. Completa l’intramontabile Peacock, qui nella versione in nero, ispirata alla seduta inglese Windsor. E se proprio non si vuole scendere in spiaggia, il viaggio prosegue sull’altana, comodamente adagiati sui lettini del solarium, stesso motivo a righe, stesso comfort. www.palazzopresta.it Read the full article
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Birreria Cornelio

Ogni volta che mi trovo a passare da Via de’ Pecori, non posso evitare di immaginare come fosse lo stesso luogo prima della distruzione dell’Arco, prima delle spregiudicate operazioni edilizie effettuate nel centro. Confesso, non mi è mai piaciuta e non mi piacerà mai l’attuale sistemazione di quel tratto stradale, e sono sempre stata affascinata dalle immagini d’epoca che testimoniano il “com’era”.

Negli anni Sessanta dell’Ottocento a Firenze si cominciano ad aprire i primi locali che servono birra e, in quello che era il giardino del Palazzo Orlandini del Beccuto, Paolo Cornelio avvia la sua “Brasserie Cornelio”. Il locale era adibito anche a caffè, buffet e rivendita di gelati; oltre a questo, ogni giorno era possibile consultare la stampa europea ed un paio di volte a settimana assistere a concerti musicali.

Essendo stato aperto in un giardino, inizialmente vennero costruiti tre chioschi con struttura in legno e vetro; il giardino era adornato con fiori, una statua in argilla di una figura femminile e da una fonte. Con il tempo si aggiunsero altre costruzioni, costituite da una veranda, dalla parte di Via dei Naccaioli, con struttura sempre in legno e chiusa da vetrate con dettagli neogotici, che si affacciava sul giardino e che dava su un’altra sala, destinata al biliardo e al gioco delle carte. La veranda terminava in una grande sala, che comunicava con una saletta più piccola. Accanto alla cucina c’era una stanza di piccole dimensioni che, tramite una scala, conduceva al palco destinato all’orchestra.

Il locale era molto frequentato, come si evince da un quadro di Riccardo Nobili, dove appaiono soldati, damigelle ed eleganti coppiette allegramente e comodamente seduti attorno a dei tavolini di ferro con piano in marmo, chi intento leggere il giornale, chi ad intrattenere amabili conversazioni e tutti con la finalità di godersi bevande e la piacevolezza del luogo. La Birreria Cornelio fu il primo locale di Firenze a dotarsi di impianto di luce elettrica. Nel 1865 il consiglio municipale fissò un orario di chiusura per pensioni, alberghi, caffè e rivendite di birra; questo orario era stabilito alle ore 24:00, tra settembre e marzo, e alle ore 1:00 da aprile ad agosto, soprattutto per un discorso di sicurezza pubblica. Fino a quel momento, la Birreria Cornelio aveva fissato il suo orario di chiusura alle ore 3:00 (le ore piccole venivano fatte anche all’epoca!). La Birreria Cornelio era frequentata da Giosuè Carducci, prima di trasferirsi definitivamente a Bologna per l’insegnamento universitario; qui incontrava la brigata dei suoi “amici pedanti”, Ottavio Targioni Tozzetti, Giuseppe Chiarini, Enrico Nencioni e Giuseppe Torquato Gargani.

La Birreria Cornelio era pubblicizzata anche su “La Nazione”: BIRRARIA CORNELIO con Caffè, Buffet e Gelati Questa BIRRARIA di recente aperta nel Giardino del Signor Conte Orlandini, situato in via dei Boni, a pochi passi dalla Piazza del Duomo e della Via Cerretani, offre ai concorrenti tutte le comodità di uno stabilimento di questo genere, unico in Firenze. Essa è ridotta sul gusto del Gran Caffè d’Italia, all’Acquasola in Genova.

Sfarzosa illuminazione di più di 150 fiamme, fontana, statue, fiori naturali ed artificiali, riverberi e scherzi fatti col gas, concorrono a rendere questo giardino un luogo veramente delizioso. Tutti i giovedì e le domeniche, dalle ore 8 e mezzo alle 11 lo Stabilimento è rallegrato da scelto corpo di musica. Oltre a tutte le qualità di Birra Nazionale ed Estera, trovasi un grande assortimento di Vini e Liquori, ed havvi una cucina sempre provvista per colazioni e digiunè, e mediante preavviso si darà anche qualunque pranzo. Paolo Cornelio aveva aperto, nel 1865, anche un altro locale, al Canto dei Nelli n. 8, la “Birreria di Chiavenna”, che rimase attivo fino al 1872.

La Birreria Cornelio invece continuò la propria attività fino al 1° novembre 1894, quando venne distrutta da un devastante incendio che venne ritenuto di origine dolosa e del quale venne accusato il proprietario, Paolo Cornelio, che venne rinchiuso alle Murate. L’allarme dell’incendio venne dato da un fiaccheraio che si trovava a passare di lì e che corse subito alla Caserma dei Pompieri ad avvisare di quanto stava accadendo, ma era ormai troppo tardi. Nell’incendio vi fu una vittima, un cane bulldog di proprietà dello stesso Cornelio. Venne in seguito dichiarato il non luogo a procedere ed il Cornelio venne rimesso in libertà.

Dopo circa tre anni da questi accadimenti, Paolo Cornelio si tolse la vita. Al posto della Birreria Cornelio venne in seguito costruito un basso edificio adibito a “latrine pubbliche e private, bagni ed altri locali per comodo del pubblico”. Attualmente, in quell’isolato si trova un Self-Service. Ecco, questa è tutta la storia della Birreria Cornelio (forse la più dettagliata pubblicata finora), della quale ci restano pochissime immagini.

Gabriella Bazzani Read the full article
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Al Barbaricum abbiamo scoperto alcuni piatti di origine longobarda. Vediamo la ricetta di oggi!
Al savor, una marmellata antica
Un tempo si preparava nel periodo immediatamente successivo a quello della vendemmia ed era strettamente legato alla preparazione della saba. Il risultato di questo prezioso e provvidenziale piatto invernale è una marmellata dalla consistenza sugosa ed è l'accompagnamento ideale per le merende, le colazioni, il pane, i formaggi freschi o stagionati. Indispensabile nella preparazione di dolci casalinghi, delle crostate e dei tortelli fritti di natale e carnevale
8 lt mosto di uva nera 2,5 kg di frutta autunnale (pere, mele, mele cotogne) fichi secchi gherigli di noce mandorle senza pelle scorza di limone cannella
Far bollire e ridurre il mosto fino a quando sarà denso e ne saranno rimasti circa 2 litri. Pelare la frutta e tagliarla a cubetti e aggiungerla al mosto insieme alle spezie e alla frutta secca tagliata grossolanamente a coltello. Far bollire il composto lentamente per 5-6 ore tenendo mescolato.
Per i tortellini fritti: https://barbaraincucina.tumblr.com/post/135765332042/come-i-cappelletti-i-tortellini-dolci-sono-uno
Regole per una corretta conservazione senza rischi: http://barbaraincucina.tumblr.com/post/151289928052/conservare-sottovuoto-la-conservazione-sottovuoto
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LE COLAZIONI DI UN TEMPO, di Teresa Tropiano
LE COLAZIONI DI UN TEMPO, di Teresa Tropiano
LE COLAZIONI DI UN TEMPO, di Teresa Tropiano C’era un tempo in cui ci si alzava molto presto al mattino per recarsi al lavoro. La colazione non era fatta di latte e caffè, biscotti, cappuccino e cornetti o cereali, corn flakes, muesli, yogurt (mio nonno direbbe : ciā sònde sti muchèminde) Soprattutto non si andava al bar a fare colazione poiché la vita era molto sacrificata soprattutto per…

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