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#Isotopica
ratliffwaller20 · 1 year
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Isotopica - The Luminescent Planet
An Overview of Isotopica
As we breach the borders of familiar galaxies, our celestial vessel, a harmonious fusion of advanced technology and astrophysical intuition, lands us on a unique planet that glows with an eerie, emerald luminescence. The intoxicating green radiance of Isotopica is the first sensory delight to greet interstellar explorers. On closer examination, this planet opens up a world teeming with strange, yet fascinating nuances that stem from its abundant radioactivity.
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The Land
Isotopica is not a product of chance but a testament to the unpredictable, creative forces of the cosmos. Its surface is a mosaic of metallic minerals, intermingled with crystalline formations that radiate a spectrum of green hues. The planet's unique physical properties are a result of its historical encounter with a dying star, which bombarded it with a cornucopia of radioactive elements.
The climate of Isotopica is mostly stable due to the internal heating provided by radioactive decay, resulting in a warm yet habitable world. Its geography is diverse, with flat radioactive plains, towering crystalline mountains, and luminescent bodies of water teeming with unique, energy-harnessing life forms.
This vibrant landscape supports a population of around two billion inhabitants, who dwell in cities built with radiation-hardened materials that glow soothingly at night. Rural communities exist as well, living in harmony with the land and exploiting its natural resources for their sustenance and energy needs.
Society & Culture
Isotopicans have a complex, intriguing society, one that revolves around the radioactive core of their existence. Their language, Lumenese, is a beautiful, symbolic form of communication that uses light patterns. Illuminated gestures, synchronized with verbal expressions, add a mesmerizing dimension to their interactions.
Their art and entertainment reflect the radiation-rich environment of their home. Light dances, phosphorescent sculpture, and radioactive sports are popular activities. Holographic storytelling, often recounting historical events and heroic exploits, is an integral part of their cultural experience.
Education is highly valued, focusing on understanding and manipulating radiation, developing hardy technologies, and maintaining an ethical balance with their surroundings. Their diet primarily consists of bioluminescent flora and fauna, cooked using controlled radioactive heat. A traditional Isotopian greeting involves a mutual exchange of light pulses from their bio-luminescent appendages, symbolizing trust and goodwill.
Magic & Science
The line between magic and science blurs on Isotopica. The inhabitants have evolved to harness the omnipresent radiation, utilizing it for energy, illumination, and even communication. This unique biological ability is often perceived as 'magic' by outsiders, but for Isotopicans, it's an intrinsic part of their existence.
Their scientific prowess shines in their architecture and technology, created to thrive in an environment hostile to most other forms of life. Transportation relies heavily on light-powered vehicles, and communication networks are based on complex arrays of modulated light signals.
Their medical practices are sophisticated, effectively using controlled doses of radiation to treat various ailments, enhance physiological functions, and even modify the genetic structures of their species.
Economy and Government
Isotopica operates on an energy-based economy. The most valuable commodity is refined radioactive isotopes, used as an energy source for various applications. Urban areas are major economic hubs where radiation technology is manufactured and traded.
Their government, called the Radiant Council, consists of elected individuals from various sectors - science, education, art, medicine, and more. Crime is relatively low, with most disputes resolved through peaceful negotiations under the guidance of the Council. Isotopica has remained neutral in interstellar conflicts, often offering mediating roles due to their unique position of being a planet enriched by a resource many fear.
Isotopica's legal system is built on the principle of mutual respect for all life forms and their environment. The most severe punishment involves exile to areas with low radiation, which naturally deters misconduct due to their dependency on radiation.
Foreign relations are marked by a policy of cooperation and peaceful exchange. Diplomatic missions from Isotopica are always a sight to behold, with their emerald ships emitting a soft, green glow symbolizing peace and harmony.
Isotopica is a unique gem in the vast cosmic expanse - a harmonious synthesis of science, society, and a touch of magic. The luminescent planet's tale reminds us of the endless possibilities harbored in the universe, and the marvels that can spring from seemingly hostile conditions. Its song of light and radiation whispers a powerful lesson of adaptation, resilience, and the radiant beauty of existence.
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TRACCE DI UNA CULTURA DELLE TOMBE A FOSSA INDIVIDUATE AD HATALOV, NELLA SLOVACCHIA ORIENTALE
TRACCE DI UNA CULTURA DELLE TOMBE A FOSSA INDIVIDUATE AD HATALOV, NELLA SLOVACCHIA ORIENTALE Un team di archeologi slovacco-polacchi ha realizzato una scoperta straordinaria nel villaggio di Hatalov la tomba di un membro di una antica popolazione indoeuropea ascrivibile alla Cultura delle Tombe a fossa databile tra il...
Un team di archeologi slovacco-polacchi ha realizzato una scoperta straordinaria nel villaggio di Hatalov (distretto di Michalovce), nella località di Rydzyna. resti scheletrici molto ben conservati sono stati scoperti durante la ricerca dei limiti dei tumuli di una necropoli maggiore. Secondo gli archeologi, il giovane individuo maschio, di età compresa tra 16 e 18 anni, era un membro di una…
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cinquecolonnemagazine · 4 months
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Impronte atomiche del cancro: nuova frontiera nella diagnosi e nel trattamento?
In un'eccitante fusione tra medicina e geologia, i ricercatori hanno scoperto che le cellule tumorali presentano delle impronte atomiche, distinguibili da quella dei tessuti sani. Questa scoperta rivoluzionaria, avvalendosi di uno strumento comunemente impiegato in geologia, apre nuove strade per la diagnosi e il trattamento del cancro. Impronte atomiche del cancro: lo studio Lo studio, condotto da scienziati della CU Boulder e della Princeton University, ha analizzato i rapporti di isotopi di idrogeno, ovvero atomi di idrogeno con un diverso numero di neutroni, in cellule di lievito e cellule epatiche di topo coltivate in laboratorio. L'analisi ha rivelato che le cellule in rapida crescita, come quelle tumorali, possiedono un rapporto isotopi di idrogeno significativamente diverso rispetto alle cellule sane. Questa differenza è dovuta al metabolismo accelerato delle cellule tumorali, che le porta a favorire l'idrogeno più leggero (protio) rispetto al suo isotopo più pesante (deuterio). Le potenzialità della scoperta Le potenziali applicazioni di questa scoperta sono numerose. La "firma" atomica del cancro potrebbe essere utilizzata per: - Diagnosticare il cancro in modo precoce e non invasivo: Analizzando i fluidi corporei o i tessuti alla ricerca di questo caratteristico rapporto di isotopi di idrogeno, i medici potrebbero identificare il cancro in fase iniziale, quando è più curabile. - Monitorare l'efficacia del trattamento: Misurando i cambiamenti nel rapporto di isotopi di idrogeno nel tempo, i medici potrebbero monitorare l'effetto del trattamento e adattare le strategie terapeutiche in base alla risposta individuale del paziente. - Sviluppare nuovi farmaci: La comprensione del metabolismo alterato delle cellule tumorali potrebbe portare allo sviluppo di farmaci mirati che sfruttano la loro dipendenza dal protio. Tuttavia, ci sono ancora ostacoli da superare prima che questa tecnologia possa essere applicata nella pratica clinica. La sfida principale è sviluppare metodi sufficientemente sensibili e non invasivi per misurare i rapporti di isotopi di idrogeno nei tessuti umani. Nuove sfide Nonostante queste sfide, la scoperta delle "impronte atomiche" del cancro rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro questa terribile malattia. Apre nuove strade per la diagnosi precoce, il monitoraggio del trattamento e lo sviluppo di terapie personalizzate, offrendo una speranza rinnovata ai pazienti oncologici di tutto il mondo. Oltre al potenziale impatto sulla diagnosi e sul trattamento del cancro, questa scoperta potrebbe avere implicazioni anche in altri campi della biologia e della medicina. La possibilità di distinguere tra cellule sane e tumorali basandosi sulla loro composizione isotopica potrebbe essere utile per studiare lo sviluppo del cancro e testare nuovi farmaci. La scoperta delle "impronte atomiche" del cancro è un'importante pietra miliare nella ricerca scientifica, con il potenziale di trasformare la nostra lotta contro questa malattia. L'ulteriore sviluppo di questa tecnologia potrebbe salvare innumerevoli vite e migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici in tutto il mondo. Foto di GrumpyBeere da Pixabay Read the full article
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enkeynetwork · 7 months
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lamilanomagazine · 1 year
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Latina, le ossa umane ritrovate sulla spiaggia di Sant’Agostino a Gaeta risalgono al periodo dell’Età Antica.
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Latina, le ossa umane ritrovate sulla spiaggia di Sant’Agostino a Gaeta risalgono al periodo dell’Età Antica.   La Polizia di Stato della questura di Latina il 23 novembre 2022 è intervenuta sulla spiaggia di Sant’Agostino a Gaeta ove erano state rinvenute delle ossa umane, in particolare dei femori. Il successivo intervento della Polizia Scientifica ha consentito di portare alla luce uno scheletro umano, quasi intero, completo di cranio. La conseguente attività investigativa condotta dai poliziotti del Commissariato di Gaeta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino, ha anche richiesto la necessità di una analisi antropologica e odontologica dello scheletro rinvenuto. Lo scheletro si presentava in posizione distesa prona e la preservazione delle articolazioni lasciava intendere che si trattasse di una deposizione primaria e che la posizione non fosse accidentale. L’analisi isotopica del radiocarbonio (C14) ha certificato che i resti appartengono ad un contesto storico-archeologico piuttosto antico, anche se le condizioni di conservazione sono discrete, in particolare la datazione riconduce i resti umani al periodo compreso tra il 154 a.c. e 78 d.c. Il cranio si presentava integro, completo di mandibola e in ottimo stato conservativo, a causa di un lieve dismorfismo, non è stato possibile desumere dalla sola morfologia il sesso dell’individuo; comunque dalla valutazione anche del cinto pelvico, completo ma danneggiato, sono stati rilevati elementi morfologici con una lieve prevalenza maschili. Tali dati sono stati confermati dall’approfondimento genetico: il relativo profilo genetico, pur incompleto, ha rilevato una netta presenza del cromosoma Y. Lo stato conservativo del reperto permette una adeguata valutazione delle suture craniche, la cui saldatura completa è riconducibile ad un individuo adulto in avanzata età (circa 60 anni). Infine è stato possibile stabilire che l’individuo, di origine caucasoide, aveva un’altezza compresa tra 168 e 191 cm.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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levysoft · 2 years
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Sebbene varie indagini geologiche abbiano mostrato l’esistenza di diversi supercontinenti durante la formazione del nostro pianeta, circa 4,5 miliardi di anni fa, poco si sa sui processi che li hanno originati e sul modo in cui si sono evoluti nel tempo. In questo contesto, un nuovo studio suggerisce che i primi ammassi continentali sono emersi in aree colpite da giganteschi meteoritidurante il primo miliardo di anni della Terra. Gli scienziati della School of Earth and Planetary Sciences della Curtin University (Australia) hanno analizzato campioni del cratere Pilbara nell’Australia occidentale, considerato il residuo meglio conservato dell’antica crosta terrestre. Si stima che la sua formazione sia avvenuta tra 4.000 e 2.500 milioni di anni fa. Dopo aver studiato la composizione degli isotopi di ossigeno di minuscoli cristalli di zircone, gli esperti sono stati in grado di identificare tre fasi nella formazione del cratone. “Lo studio della composizione di questi cristalli ha rivelato un processo ‘top-down’ che è iniziato con lo scioglimento delle rocce vicino alla superficie ed è andato più in profondità, il che è coerente con i processi geologici previsti dopo l’impatto di meteoriti giganti“, ha spiegato Tim Johnson, coautore dello studio.
I risultati ottenuti, recentemente pubblicati dalla rivista Nature, suggeriscono che l’impatto di un meteorite gigante, avvenuto 3,6 miliardi di anni fa, ha innescato un massiccio scioglimento del mantello terrestre, producendo uno spesso nucleo di silicato ricco di magnesio e ferro insieme a rocce ultrabasiche. Gli zirconi del secondo stadio di formazione hanno avuto origine tra 3.400 e 3.000 anni fa, periodo in cui, secondo ricerche precedenti, la Terra fu colpita danumerosi meteoriti massicci. Inoltre, i minerali studiati cristallizzati dai magmi progenitori si sono formati vicino alla base del nucleo continentale in evoluzione. “Il fatto che le rocce felsiche più antiche si siano formate tra 3,9 e 3,5 miliardi di anni fa, verso la fine del cosiddetto Late Heavy Bombardment – un periodo caratterizzato dal gran numero di massicci asteroidi che si scontrarono con i pianeti più vicini al Sole – non è una coincidenza“, scrivono gli autori dello studio sui minerali associati alla prima fase di formazione. “La nostra ricerca fornisce la prima prova evidente che i processi che alla fine hanno formato i continenti sono iniziati con impatti di meteoriti giganti, simili a quelli responsabili dell’estinzione dei dinosauri, ma verificatisi miliardi di anni prima“, ha concluso Johnson.
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gaetaniu · 3 years
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Il rover Curiosity della NASA misura un'intrigante firma del carbonio su Marte
Il rover Curiosity della NASA misura un’intrigante firma del carbonio su Marte
Un selfie scattato dal rover Curiosity Mars della NASA il Sol 2291 al sito di perforazione “Rock Hall”, situato su Vera Rubin Ridge. Il carbonio ridotto rilasciato dalla polvere di questo foro era fortemente impoverito in carbonio 13, la sorprendente firma isotopica del carbonio riportata dal team. Il selfie è composto da 57 immagini individuali scattate dal Mars Hand Lens Imager (MAHLI) del…
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fashionluxuryinfo · 3 years
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OLIO UMBRO Garanzia di qualità con la Tracciabilità isotopica Il progetto di Tracciabilità isotopica dell’olio, promosso da Confagricoltura Umbria, è stato presentato a TUTTOFOOD Milano con la partecipazione di UNAPOL, ASSOPROL Umbria e la Fondazione Edmund Mach Si è tenuta ieri la conferenza stampa organizzata da Confagricoltura Umbria e dedicata al progetto “Tracciabilità isotopica dell’olio umbro”. https://www.fashionluxury.info/it/
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purpleavenuecupcake · 3 years
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Eni Award: nominati i vincitori per l'edizione 2020
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I premi Eni Award 2020 verranno consegnati il prossimo 14 ottobre a Roma, durante la cerimonia ufficiale che si terrà al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. Eni rende noti i nomi dei ricercatori e scienziati vincitori della tredicesima edizione di Eni Award, il premio divenuto negli anni un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell'energia e dell'ambiente. Eni Award ha lo scopo di promuovere un migliore utilizzo delle fonti energetiche e stimolare le nuove generazioni di ricercatori nel loro lavoro, a testimonianza dell'importanza che Eni attribuisce alla ricerca scientifica e all’innovazione. Il premio Transizione Energetica, uno dei tre riconoscimenti principali, che valorizza le migliori innovazioni nel settore degli idrocarburi per la decarbonizzazione del sistema energetico, è stato assegnato a David T. Allen dell’Università del Texas, Austin. Allen ha affrontato il problema molto attuale delle emissioni fuggitive di metano, gas a effetto serra con potenziale di riscaldamento globale molto superiore alla CO2, nelle fasi di produzione e trasporto del gas naturale, con l’obiettivo di localizzare i punti emissivi e stimarne l’ammontare. Questo è oggi di vitale importanza, considerato che il gas naturale, di cui il metano è il principale costituente, è una fonte di energia fondamentale nell’attuale fase di transizione energetica. A questo il Prof. Allen ha contribuito con lo sviluppo di nuovi strumenti in grado di stimare le emissioni fuggitive con una risoluzione spaziale (singoli siti) e temporale (minuti) tale da permettere la costruzione di inventari sempre più completi ed accurati, necessari per poter pianificare interventi mirati di mitigazione. Il premio Frontiere dell’Energia, per ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio dell’energia, è stato assegnato a Chintamani Nages Ramachandra Rao, dell’ International Centre for Materials Science, Bangalore, per i suoi studi sugli ossidi metallici, sui nanotubi di carbonio e altri materiali, nonché sui sistemi bidimensionali, tra cui il grafene, i materiali ibridi carbonio-boro-azoto e solfuro di molibdeno (Molibdenite - MoS2) per applicazioni in campo energetico e nella produzione dell’idrogeno verde. Quest’ultima può essere, infatti, realizzata ricorrendo a diversi processi: la foto-dissociazione dell’acqua, la dissociazione termica e l’elettrolisi attivata da energia elettrica prodotta da energia solare o eolica. Il prof. Rao ha lavorato in tutti e tre questi ambiti sviluppando materiali molto innovativi. Gli stessi materiali, o materiali correlati, hanno inoltre dimostrato di possedere proprietà vantaggiose nella realizzazione di sistemi per l’immagazzinamento di idrogeno e di supercapacitori a elevata potenza specifica e incrementato numero di cicli di carica-scarica. Questi ultimi sono dispositivi di accumulo energetico che, come le batterie, sempre più entreranno nei sistemi energetici basati sulle fonti rinnovabili. Il premio Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicato a ricerche sulla tutela di aria, acqua e terra e sulla bonifica di siti industriali, è stato assegnato a Jürgen Caro e Jörg Kärger, delle Università di Hannover e Lipsia rispettivamente, per i loro studi che hanno portato allo sviluppo di tecniche di microimaging per l'osservazione in situ di flussi diffusivi di molecole in materiali nano-porosi. Tali tecniche sono state applicate per studiare in dettaglio la diffusione in membrane metallorganiche (MOF - Metal Organic Framework) e a struttura covalente-organica (COF – Covalent Organic Framework). Questi studi hanno portato alla realizzazione di nuovi materiali, utilizzati in pionieristici reattori catalitici a membrana, in grado di migliorare le condizioni operative in numerose applicazioni che implicano processi di separazione. Questi materiali hanno mostrato eccellenti permeabilità all’acqua e buona selettività nei confronti di sostanze idrofile, specificatamente coloranti. La semplicità di sintesi, unita alla possibilità di preparare membrane con le caratteristiche specifiche desiderate, è molto promettente nel campo della nanofiltrazione dell’acqua. La sezione Giovani Talenti dall’Africa, istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award e dedicata ai giovani talenti dal Continente Africano, conferisce, in questa edizione, tre premi, assegnati ad Alaa Abbas e Mohamed Ahmed Ismail Tarek, The American University in Cairo, Egitto, a Djalila Ben Bouchta, Cairo University, Egitto. La proposta di Abbas riguarda il miglioramento del trattamento delle acque reflue e della produzione di energia mediante anodi costituiti da nanostrutture in carbonio/ossidi di metallo in celle a combustibile microbiche. Tarek svilupperà un modello computazionale per migliorare la gestione dei rifiuti elettronici. La proposta di Ben Bouchta concerne un approccio multidisciplinare alla fornitura di servizi energetici per consentire un uso produttivo dell'energia per le imprenditrici nell'Africa subsahariana. Per il premio Giovane Ricercatore dell’Anno, che premia due ricercatori under 30 che hanno conseguito il dottorato di ricerca in università italiane, i riconoscimenti sono stati assegnati a Matteo Morciano e Francesca De Falco. Morciano, studente del Politecnico di Torino, ha sviluppato tecnologie innovative per la produzione passiva di acqua potabile utilizzando l’energia solare. In particolare, egli ha messo a punto un sistema economico ed ecologico per dissalare l’acqua, una possibile soluzione alla crisi idrica. De Falco, proveniente dall’Università degli Studi di Napoli – Federico II, ha condotto uno studio su una problematica ambientale di notevole rilevanza quale l’inquinamento da microplastiche, e, in particolare, sull’impatto delle fibre sintetiche utilizzate nei tessuti, individuando i principali meccanismi di rilascio di questi microinquinanti emergenti. Per la sezione Riconoscimento all’Innovazione Eni, che elegge i progetti più rivoluzionari sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici Eni, sono stati premiati: - Roberto Millini, Michela Bellettato e Giuseppe Bellussi per aver brevettato un processo di mineralizzazione della CO2 con fasi minerali naturali e l’impiego dei prodotti ottenuti nella formulazione dei cementi, - Giovanna Carpani, Ilaria Pietrini per la soluzione tecnologica E-Limina (Trademark), che collega l'indagine isotopica e microbiologica per l'analisi della biodegradazione per via naturale di siti contaminati (attenuazione naturale). - Filomena Castaldo, Orazio Lo Chiano, Alessandro Riva per la soluzione tecnologica della bio-fissazione della CO2 ultra-intensificata, che si basa sulla bio-fissazione della CO2 da parte di microalghe, in foto-bioreattori illuminati con una luce artificiale adatta alla loro fotosintesi. La cerimonia di premiazione si svolgerà presso il Palazzo del Quirinale il prossimo 14 ottobre alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Read the full article
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netmassimo · 5 years
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Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta un’analisi della composizione isotopica di sei gruppi di meteoriti ferrose i cui risultati offrono prove che una parte dei materiali che ha formato il pianeta Terra proveniva da stelle giganti rosse. Mattias Ek dell’università di Bristol, Alison C. Hunt, Maria Lugaro e Maria Schönbächler hanno esaminato in particolare la composizione isotopica del palladio trovando che alcune polveri hanno una composizione che può essere prodotta solo dalle reazioni nucleari che avvengono nelle regioni interne di giganti rosse. Ciò offre una spiegazione della maggior presenza di quel tipo di polveri sulla Terra che su Marte o negli asteroidi.
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danieleneandermancini · 3 months
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DALLE GROTTE DEI PIRENEI, STUDIO SUL CONSUMO DI LATTICINI NEL NEOLITICO ANTICO
DALLE GROTTE DEI PIRENEI, STUDIO SUL CONSUMO DI LATTICINI NEL NEOLITICO ANTICO Uno studio congiunto condotto dall'Universitat Autònoma de Barcelona, ​​dall'Università di Saragozza e dall'Università di Strasburgo sui resti delle grotte di Chaves e Puyascada, entrambe situate nella provincia di Huesca, in Spagna, fornisce la prima informazione diretta del consumo e della lavorazione di latticini nei Pirenei già all'inizio del Chaves , circa 7.500 anni fa, nonché il...
Uno studio congiunto condotto dall’Universitat Autònoma de Barcelona, ​​dall’Università di Saragozza e dall’Università di Strasburgo sui resti delle grotte di Chaves e Puyascada, entrambe situate nella provincia di Huesca, in Spagna, fornisce la prima informazione diretta del consumo e della lavorazione di latticini nei Pirenei già all’inizio del Chaves , circa 7.500 anni fa, nonché il consumo di…
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pastarizzelli · 5 years
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"Dal Trentino la prima banca dati isotopica dei vini italiani" https://t.co/2MdNhFoz5e #gusto #food #cibo
— Pasta Rizzelli (@Rizzellipasta) May 17, 2019
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danieleneandermancini · 3 months
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DALLA NECROPOLI NEOLITICA DI BARMAZ, SVIZZERA, SEGNALI DI RAPPORTI EGALITARI TRA LA POPOLAZIONE
DALLA NECROPOLI NEOLITICA DI BARMAZ, SVIZZERA, SEGNALI DI RAPPORTI EGALITARI TRA LA POPOLAZIONE Utilizzando la geochimica isotopica, un team dell'Università di Ginevra (UNIGE) ha scoperto nuove informazioni sulla Necropoli di Barmaz nel Vallese (Svizzera): il 14% delle persone sepolte in questo sito. circa 6.000 anni fa, non erano locali. Inoltre, lo studio suggerisce che questa società agropastorale del Neolitico medio era...
Utilizzando la geochimica isotopica, un team dell’Università di Ginevra (UNIGE) ha scoperto nuove informazioni sulla Necropoli di Barmaz nel Vallese (Svizzera): il 14% delle persone sepolte in questo sito. circa 6.000 anni fa, non erano locali. Inoltre, lo studio suggerisce che questa società agropastorale del Neolitico medio era relativamente egualitaria. I rapporti isotopici di carbonio, azoto…
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NUOVO OPEN DATABASE PER GLI STUDI SULL'EUROPA MEDIEVALE
NUOVO OPEN DATABASE PER GLI STUDI SULL’EUROPA MEDIEVALE
Una nuova pubblicazione su Nature’s Scientific Data presenta l’open database CIMA (The Compendium Isotoporum Medii Aevi). CIMA offre oltre 50.000 misurazioni multi-isotopiche insieme a informazioni storiche supplementari che coprono l’intero Medioevo europeo. Il CIMA è stato redatto da Carlo Cocozza con il supporto di un team di ricercatori del Max Planck Institute for the Science of Human…
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RICOSTRUITO COMMERCIO DELL'ARGENTO NEL MEDITERRANEO ORIENTALE DAL TARDO BRONZO
RICOSTRUITO COMMERCIO DELL’ARGENTO NEL MEDITERRANEO ORIENTALE DAL TARDO BRONZO
Un team di ricercatori è riuscito a ricostruire lo sviluppo del commercio dell’argento nel Mediterraneo orientale dalla Tarda Età del Bronzo, quel periodo che includerebbe le date tradizionalmente attribuite alla Guerra di Troia, alla fondazione di Roma e alla distruzione del Tempio di Salomone a Gerusalemme. Il team di scienziati e numismatici francesi, israeliani e australiani ha individuato…
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gaetaniu · 3 years
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Gli scienziati hanno appena identificato negli anelli degli alberi l’antica registrazione di un evento di attività solare estrema
Gli scienziati hanno appena identificato negli anelli degli alberi l’antica registrazione di un evento di attività solare estrema
Questa immagine mostra gli anelli di crescita di un albero allo zoo di Bristol, nel Regno Unito. Gli anelli degli alberi registrano le condizioni ambientali nell’anno in cui si formano. Attraverso l’analisi isotopica del carbonio, queste registrazioni possono anche far luce sul tempo spaziale. Il sole emette costantemente un flusso di particelle energetiche, alcune delle quali raggiungono la…
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