#analisi isotopica
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danieleneandermancini · 2 months ago
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TRACCE DI UNA CULTURA DELLE TOMBE A FOSSA INDIVIDUATE AD HATALOV, NELLA SLOVACCHIA ORIENTALE
TRACCE DI UNA CULTURA DELLE TOMBE A FOSSA INDIVIDUATE AD HATALOV, NELLA SLOVACCHIA ORIENTALE Un team di archeologi slovacco-polacchi ha realizzato una scoperta straordinaria nel villaggio di Hatalov la tomba di un membro di una antica popolazione indoeuropea ascrivibile alla Cultura delle Tombe a fossa databile tra il...
Un team di archeologi slovacco-polacchi ha realizzato una scoperta straordinaria nel villaggio di Hatalov (distretto di Michalovce), nella località di Rydzyna. resti scheletrici molto ben conservati sono stati scoperti durante la ricerca dei limiti dei tumuli di una necropoli maggiore. Secondo gli archeologi, il giovane individuo maschio, di età compresa tra 16 e 18 anni, era un membro di una…
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enkeynetwork · 9 months ago
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Latina, le ossa umane ritrovate sulla spiaggia di Sant’Agostino a Gaeta risalgono al periodo dell’Età Antica.
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Latina, le ossa umane ritrovate sulla spiaggia di Sant’Agostino a Gaeta risalgono al periodo dell’Età Antica.   La Polizia di Stato della questura di Latina il 23 novembre 2022 è intervenuta sulla spiaggia di Sant’Agostino a Gaeta ove erano state rinvenute delle ossa umane, in particolare dei femori. Il successivo intervento della Polizia Scientifica ha consentito di portare alla luce uno scheletro umano, quasi intero, completo di cranio. La conseguente attività investigativa condotta dai poliziotti del Commissariato di Gaeta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino, ha anche richiesto la necessità di una analisi antropologica e odontologica dello scheletro rinvenuto. Lo scheletro si presentava in posizione distesa prona e la preservazione delle articolazioni lasciava intendere che si trattasse di una deposizione primaria e che la posizione non fosse accidentale. L’analisi isotopica del radiocarbonio (C14) ha certificato che i resti appartengono ad un contesto storico-archeologico piuttosto antico, anche se le condizioni di conservazione sono discrete, in particolare la datazione riconduce i resti umani al periodo compreso tra il 154 a.c. e 78 d.c. Il cranio si presentava integro, completo di mandibola e in ottimo stato conservativo, a causa di un lieve dismorfismo, non è stato possibile desumere dalla sola morfologia il sesso dell’individuo; comunque dalla valutazione anche del cinto pelvico, completo ma danneggiato, sono stati rilevati elementi morfologici con una lieve prevalenza maschili. Tali dati sono stati confermati dall’approfondimento genetico: il relativo profilo genetico, pur incompleto, ha rilevato una netta presenza del cromosoma Y. Lo stato conservativo del reperto permette una adeguata valutazione delle suture craniche, la cui saldatura completa è riconducibile ad un individuo adulto in avanzata età (circa 60 anni). Infine è stato possibile stabilire che l’individuo, di origine caucasoide, aveva un’altezza compresa tra 168 e 191 cm.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pastarizzelli · 7 years ago
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"Analisi isotopica per tracciare e tutelare tabacco italiano" https://t.co/zDFLCqpPGK #gusto #food #cibo
— Pasta Rizzelli (@Rizzellipasta) January 16, 2018
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danieleneandermancini · 5 months ago
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DALLE GROTTE DEI PIRENEI, STUDIO SUL CONSUMO DI LATTICINI NEL NEOLITICO ANTICO
DALLE GROTTE DEI PIRENEI, STUDIO SUL CONSUMO DI LATTICINI NEL NEOLITICO ANTICO Uno studio congiunto condotto dall'Universitat Autònoma de Barcelona, ​​dall'Università di Saragozza e dall'Università di Strasburgo sui resti delle grotte di Chaves e Puyascada, entrambe situate nella provincia di Huesca, in Spagna, fornisce la prima informazione diretta del consumo e della lavorazione di latticini nei Pirenei già all'inizio del Chaves , circa 7.500 anni fa, nonché il...
Uno studio congiunto condotto dall’Universitat Autònoma de Barcelona, ​​dall’Università di Saragozza e dall’Università di Strasburgo sui resti delle grotte di Chaves e Puyascada, entrambe situate nella provincia di Huesca, in Spagna, fornisce la prima informazione diretta del consumo e della lavorazione di latticini nei Pirenei già all’inizio del Chaves , circa 7.500 anni fa, nonché il consumo di…
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danieleneandermancini · 5 months ago
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DALLA NECROPOLI NEOLITICA DI BARMAZ, SVIZZERA, SEGNALI DI RAPPORTI EGALITARI TRA LA POPOLAZIONE
DALLA NECROPOLI NEOLITICA DI BARMAZ, SVIZZERA, SEGNALI DI RAPPORTI EGALITARI TRA LA POPOLAZIONE Utilizzando la geochimica isotopica, un team dell'Università di Ginevra (UNIGE) ha scoperto nuove informazioni sulla Necropoli di Barmaz nel Vallese (Svizzera): il 14% delle persone sepolte in questo sito. circa 6.000 anni fa, non erano locali. Inoltre, lo studio suggerisce che questa società agropastorale del Neolitico medio era...
Utilizzando la geochimica isotopica, un team dell’Università di Ginevra (UNIGE) ha scoperto nuove informazioni sulla Necropoli di Barmaz nel Vallese (Svizzera): il 14% delle persone sepolte in questo sito. circa 6.000 anni fa, non erano locali. Inoltre, lo studio suggerisce che questa società agropastorale del Neolitico medio era relativamente egualitaria. I rapporti isotopici di carbonio, azoto…
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danieleneandermancini · 3 years ago
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RICOSTRUITO COMMERCIO DELL'ARGENTO NEL MEDITERRANEO ORIENTALE DAL TARDO BRONZO
RICOSTRUITO COMMERCIO DELL’ARGENTO NEL MEDITERRANEO ORIENTALE DAL TARDO BRONZO
Un team di ricercatori è riuscito a ricostruire lo sviluppo del commercio dell’argento nel Mediterraneo orientale dalla Tarda Età del Bronzo, quel periodo che includerebbe le date tradizionalmente attribuite alla Guerra di Troia, alla fondazione di Roma e alla distruzione del Tempio di Salomone a Gerusalemme. Il team di scienziati e numismatici francesi, israeliani e australiani ha individuato…
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scienza-magia · 5 years ago
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Uova preistoriche della misteriosa tomba di Iside
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Le misteriose uova di struzzo di 5 mila anni fa. Uno studio britannico sui preziosi oggetti decorati ricostruisce la rotta dei commerci nel Mediterraneo. Gli archeologi: "Molto più ampia di quanto si pensasse fin dall'Età del bronzo e del ferro" Già "migliaia di anni prima che venisse celebrata la Pasqua, si usava decorare le uova". Lo dimostrano le cinque uova di struzzo decorate conservate al British Museum di Londra, oggetto di un nuovo studio che ne ha indagato le misteriose origini. Un team internazionale di archeologi guidato da esperti delle università di Bristol e Durham ha cercato di ricostruire la provenienza delle antiche uova trovate nella tomba di Iside della necropoli etrusca di Vulci, in Italia, e risalenti a circa 5 mila anni fa. Si tratta di uova di struzzo decorate con motivi floreali, animali, motivi geometrici, carri e soldati con varie tecniche, dalla pittura all'intarsio con materiali preziosi, come pietre, smalti e avorio.
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Oggetti decorativi raffinati, dunque, che gli studiosi ritengono fossero considerati di valore nelle culture del bacino Mediterraneo, dal Nord Africa al Medio Oriente. "Gli struzzi non erano originari dell’Europa, per cui le uova non provenivano dalla Spagna, Italia o Grecia ma nessuno, trovandole, ha pensato di chiedersi da dove arrivassero", spiega Tamar Hodos della Bristol University tra i firmatari del lavoro pubblicato sulla rivista Antiquity della Cambridge University, da cui emerge che il sistema attraverso il quale le uova di struzzo venivano acquistate, prodotte e commercializzate dall'élite risulta "molto più complicato di quanto avessimo immaginato". L’esame al microscopio ha rivelato la complessità della tecnica dei disegni, anche se alcuni rappresentano ancora un mistero. L'analisi isotopica di altri campioni dello stesso sito archeologico rimanda ad aree diverse della regione, suggerendo che potrebbero essere state commercializzate su grandi distanze, lungo il delta del Nilo e fino a Oriente. Lo conferma anche il confronto con analisi effettuate su uova decorate più recenti provenienti da Egitto, Israele, Giordania e Turchia. Lo scambio di uova prelevate dal nido degli struzzi, insomma, avveniva sin dall’Età del bronzo e del ferro in un'area così vasta da far pensare che all’epoca il mondo fosse "molto più interconnesso di quanto si pensasse". Read the full article
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danieleneandermancini · 4 years ago
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ANALISI ISOTOPICA CONFERMA PRESENZA NON VIOLENTA DI HYKSOS IN EGITTO
ANALISI ISOTOPICA CONFERMA PRESENZA NON VIOLENTA DI HYKSOS IN EGITTO
Chi vi scrive ha “incontrato” gli Hyksos in una recente lettura, Dalla terra alla storia. Scoperte leggendarie di archeologia orientale, un libro di Paolo Matthiae, edito dalla Giulio Einaudi Editore di Torino nel 2018.
Alla fine del Medio Regno (XVIII secolo a.C.), i faraoni affidarono a dignitari di una popolazione di origine asiatica il controllo delle produzioni minerarie del Sinai e delle…
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