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#Ilaria di nino
movienized-com · 8 months
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Amleto è mio fratello (2023)
Amleto è mio fratello (2023) #FrancescoGiuffre #PaoloVaselli #AndreaDeDominicis #CarloDiBartolomeo #PaoloGiliberti #ClaudiaGerini Mehr auf:
Jahr: 2023 (August) Genre: Comedy / Drama Regie: Francesco Giuffrè Hauptrollen: Paolo Vaselli, Andrea De Dominicis, Carlo Di Bartolomeo, Paolo Giliberti, Claudia Gerini, Tonia De Micco, Ilaria Loriga, Francesco Paolantoni, Vincenzo Salemme, Margherita Buy, Nino Frassica … Filmbeschreibung: Die Geschichte handelt von vier Schauspielern mit besonderen Bedürfnissen, Paolo, Paolone, Andrea und…
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personal-reporter · 1 year
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Pordenonelegge 2023
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Pordenonelegge 2023, con la sua ventiquattresima edizione, è in programma nella città friulana dal 13 al 15 settembre e conta 570 ospiti italiani e internazionali, 334 appuntamenti e 65 libri presentati in anteprima. Sarà un evento quest’anno nel segno della leggerezza, nei libri e nella vita, perché ci sono cose leggere da leggere, ma anche perché l’interpretazione della realtà pone spesso di fronte a segnali ambigui, sempre più pervasivi, e a significati manipolabili. L’immagine delle piume è il simbolo dell’edizione 2023, nel centenario della nascita di Italo Calvino, a cui Pordenonelegge rende omaggio con un percorso di incontri. Pordenonelegge ha  l’inaugurazione affidata allo scrittore ucraino Andrei Kurkov, che ha appena pubblicato Diario di un’invasione e in anteprima assoluta presenta il nuovo romanzo Api grigie. Dalla Francia arrivano Laurent Mauvignier, Philippe Forest, Lydie Salvayre, Michel Bussi e Éric-Emmanuel Schmitt con la prima presentazione italiana della sua ultima riflessione in cui è custodita una lettera inedita all’autore di Papa Francesco. Oltre all’autrice Premio Nobel Annie Ernaux, che il 16 settembre riceverò al festival il Premio Crédit Agricole La storia in un romanzo, ci saranno Andrè Aciman, R. J. Palacio, Elisabet Benavent, Alberto Manguel, Nguyễn Phan Quế Mai; Michael Žantovský, Nino Haratischwili, Natasha Solomons, Michael Bible; Robert Perišić, Anil Seth, Sally Hayden, Ramin Bahrami. L’elenco delle grandi voci della letteratura, del pensiero e dello spettacolo al festival che hanno scelto Pordenonelegge 2023 per presentare i loro nuovi libri vede Michela Marzano, Emanuele Trevi, Viola Ardone, Paolo Di Paolo, Corrado Augias, Mauro Corona e molti altri. Saranno presenti inoltre Antonio Manzini, Giancarlo De Cataldo, Ilaria Tuti, Francesco Piccolo, Antonia Arslan, Mauro Covacich, Daniele Mencarelli, Giuseppe Culicchia, Tiziano Scarpa, Massimo Recalcati, Vittorio Sgarbi, Marco Balzano, Marcello Veneziani, Pier Aldo Rovatti, Giorgio Vallortigara, Ilaria Capua, Piergiorgio Odifreddi, Pietrangelo Buttafuoco, Toni Capuozzo, Vittorino Andreoli, Sandro Veronesi con Edoardo De Angelis, Malika Ayane, Dante Spinotti, Davide Toffolo, Sabina Guzzanti, Natalino Balasso, Massimo Cirri, Giuseppe Montesano, Matteo Lancini, Tullio Avoledo, Stefania Andreoli, Vittorio Bertola, Stefano Quintarelli, Nicola Gardini. Per le voci in dialogo, valore aggiunto del festival si confronteranno Marco Missiroli e Marco Cassardo, Andrea Molesini e Gianni Biondillo, Evelina Santangelo e Alberto Rollo, Romana Petri ed Elisabetta Rasy, Paola Mastrocola e Cristina Battocletti, Giorgio Nisini e Roberta Scorranese, Annalena Benini e Mariapia Veladiano, Matteo Bussola e Enrico Galiano, Elena Loewenthal e Franco Faggiani, Enrico Brizzi e Alessandra Selmi, Marco Malvaldi e Carlo Vecce, Romolo Bugaro e Maria Castellitto, Gabriella Caramore e Lidia Ravera, Alberto Casadei e Luca Doninelli, Sandrone Dazieri e Piergiorgio Pulixi. Read the full article
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lamilanomagazine · 2 years
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Anna Politkovskaja e il suo impegno civile in scena a Latina
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Anna Politkovskaja e il suo impegno civile in scena a Latina. Si terrà al Teatro Ponchielli di Latina, sabato 1 e domenica 2 ottobre, lo spettacolo “Scrivo ciò che vedo. Anna Politkovskaja”, per la regia di Nino Bernardini. Un testo profondo ed estremamente attuale, scritto dallo stesso regista e attore pontino e da Rosa Manauzzi, che mira a riaccendere i riflettori su temi imprescindibili come la libertà di pensiero e il rispetto dei diritti umani. A guidare lo spettatore nella scena, saranno la storia e l’impegno civico della giornalista russa Anna Politkovskaja, nota per i suoi reportage sulla seconda guerra cecena e per le sue aspre critiche contro le forze armate e i governi russi sotto la presidenza di Vladimir Putin, accusati del mancato rispetto dei diritti civili e dello stato di diritto.  Il testo teatrale si pone dunque come un commento, disperato e sommesso, per la morte violenta del giornalista che lotta per la verità, contro ogni forma di abuso e sopruso: la Politkovskaja, nonostante le minacce e gli attentati subiti, continuerà a scrivere imperterrita, arrivando a pagare con la sua stessa vita la necessità di raccontare al mondo ciò che vedeva accadere intorno a sé. Ma non è stata l’unica e la storia italiana più recente lo insegna: il suo nome, infatti, si scompone per formare infiniti altri nomi, come quelli di Giovanni Spampinato, Mauro Rostagno, Giuseppe Fava, Ilaria Alpi, Peppino Impastato e Maria Grazia Cutuli... solo per ricordarne alcuni.  «Questo testo teatrale è stato scritto nel 2018 ma la sopraggiunta emergenza sanitaria da covid-19 ne ha bloccato l’allestimento. Oggi con la guerra in Ucraina in atto, assume una particolare attualità e rivela tutta la drammaticità di un copione già vissuto – commenta il regista Nino Bernardini – In scena ci sarà la denuncia contro ogni forma di sopraffazione, ci sarà la lotta per la libertà di stampa e di pensiero, ma si aprirà contestualmente una profonda riflessione sul ruolo del giornalista, su una professione che oggi più che mai deve guardare alla verità dei fatti, senza mai scendere a compromessi, a salvaguardia della dignità umana e del rispetto delle libertà inviolabili dell’uomo».  A calcare il palco del Ponchielli saranno, in ordine alfabetico, Rose Marie Avaro, Adriana De Santis, Concetta Feliziani, Fabrizio Giona, Ivana Marchetti, Laura Massei, Rita Parisotto, Sabrina Quattrini e Marisa Spatolisano, con un cameo di Nino Bernardini. Trucco e parrucco sono a cura di Roberta Carella.  Lo spettacolo andrà in scena sabato 1 ottobre alle ore 20.15 e domenica 2 ottobre alle ore 17.30. L’intero incasso delle serate sarà devoluto alla Onlus Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica.... Read the full article
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passione-vera · 3 years
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Ilaria Di Nino presenta il suo singolo “FUORI TEMPO”
Ilaria Di Nino presenta il suo singolo “FUORI TEMPO”
Da venerdì 5 novembre è in radio, disponibile negli store, sulle piattaforme digitali, “FUORI TEMPO” il nuovo singolo inedito di Ilaria Di Nino (IDN MUSIC) . Si tratta di un nuovo brano ci catapulta in una dimensione Indie/Rock malinconica ma allo stesso tempo grintosa facendo trasparire momenti delle sue notti buie. <Durante il mio lungo cammino verso questa nuova consapevolezza di me e della…
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corallorosso · 3 years
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24 Ottobre 1990, viene fuori la merda di Stato! Andreotti ammette l'esistenza di una rete parallela ai servizi segreti militari, detta Gladio, nata con lo scopo di opporsi ad una eventuale invasione dell’Unione Sovietica. Vergogna. Il gobbo, parlò di una "struttura di informazione, risposta e salvaguardia", ma era ben altro ... una Fogna Nera! In seguito verrà alla luce che Gladio è stata coinvolta nella strategia della tensione e in alcune delle vicende più oscure della storia recente italiana. Si trattava di una struttura occulta nelle forze armate italiane, composta sia da militari che da civili, con finalità anti-invasione sovietica, ma che, potendo questa anche non avvenire, era stata in grado di coordinare le varie stragi per evitare che anche internamente il paese si spostasse troppo a sinistra. L'organizzazione Gladio è stata citata in molti processi e indagini su omicidi e stragi, pur senza conseguenze: il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro, l'omicidio del giornalista Mauro Rostagno, l'omicidio della giornalista Ilaria Alpi e del cineoperatore Miran Hrovatin, l'omicidio del poliziotto Nino Agostino e di sua moglie, Ida Castelluccio, l'omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi, la strage di Bologna, la strage di Piazza della Loggia, la strage di Alcamo Marina. Michi Caravelli
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fotopadova · 4 years
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Stragedia di Nino Migliori a Bologna
di Andrea Scandolara
-- Non una mostra fotografica ma urla, grida, suoni sinistri, immagini proiettate come sciabolate e lampi di luce dettati dal bisogno di verità, una verità che dopo 40 anni tarda ancora ad arrivare. Questo sostanzialmente il messaggio che lancia Nino Migliori alla bella età di 93 anni, dopo aver cominciato a fotografare nel lontano 1948 e dopo una vita passata a sperimentare con la fotografia e non solo. Nella sua lunga carriera ha sempre visto estraneo e ostile qualsiasi modo convenzionale di guardare e pensare, e il rifiuto delle consuetudini gli permette una visione fotografica innovativa che va oltre la funzione riproduttiva. 
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Il messaggio di Nino parte da Bologna in una mostra aperta in questi mesi e dedicata alla strage di Ustica; perché il DC9 dell’Itavia abbattuto nel 1980 sul Tirreno meridionale era partito da Bologna. Dopo il recupero dei rottami e la ‘ricostruzione’ dell’aereo in un hangar di Pratica di Mare, dopo che alla magistratura non serviva più, nel 2007 è stato trasportato a Bologna per allestire un museo alla memoria. Durante l’allestimento Migliori ha avuto l’opportunità di passare tre notti al buio di quegli spazi a fotografare quei rottami con una tecnica a lui cara: a lume di candela!
È un modo recente di fotografare che lui ha adottato dopo essersi chiesto come gli uomini guardavano le opere d’arte nei secoli passati quando non c’era ancora l’illuminazione artificiale. Così è nato Lumen, un ciclo di fotografie di elementi scultorei del passato sparsi in giro per l’Italia, da Parma a Modena, da Lucca a Napoli, da Roma a Bologna passando per Rimini. Leggere alcuni capolavori della scultura alla luce di una candela gli permette di ottenere composizioni fotografiche di straordinaria vitalità: non riproduzioni ma insiemi plastici e luministici di grande autonomia formale. Vale la pena di sentire cosa dice lui stesso in proposito.
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“Pensai di fare un salto nel tempo e verificare come agli inizi del Duecento, quando non era stata inventata la luce elettrica, le persone potessero vedere questi bassorilievi dopo il calar del sole, di notte quando le fonti luminose erano costituite da candele e torce che facevano emergere dal buio circostante i particolari e le ombre li ridisegnavano, creando forme inaspettate e forti suggestioni. Così è nato il progetto Lumen, che successivamente si è arricchito di altri importanti soggetti come il Compianto di Niccolò dell’Arca, Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia, la Cappella dei segni zodiacali e dei pianeti di Agostino di Duccio. È stata un’esperienza coinvolgente ed emozionante. Poter entrare in contatto, toccare queste meraviglie, poterle scrutare e verificare quanto cambiavano al minimo movimento della fiamma; vedere per esempio quanto il materiale di cui sono fatti questi capolavori influisca sulla percezione, persino le differenze fra materiali apparentemente uguali. Ogni volta è stata una sfida appassionante e unica. E inaspettato è stato venire a conoscenza successivamente, come nel caso del Cristo velato o di Paolina Borghese, che gli stessi committenti avevano previsto la presenza di candele o visioni notturne sempre a lume di candela di queste splendide opere.”
Sono le opere che si raccontano, attraverso la luce e l’ombra. Ma come si inserisce il lavoro sul DC9 di Ustica nel progetto Lumen, il “progetto itinerante a lume di candela”? Forse un tentativo di ricordare le persone scomparse nell’incidente facendo parlare il loro sarcofago. Lui stesso avrà poi modo di specificare che quella fiammella “non era più la luce serena e vitale delle notti medievali: era la luce votiva del dolore e della perdita”. Non si tratta di una riproduzione dei rottami dell’aereo, è qualcosa di più.
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Poi quelle fotografie hanno dormito in un cassetto per 13 anni in attesa di farne una mostra che finalmente è arrivata.
Come si diceva non sono in mostra le stampe di quelle foto, sono proiezioni su sette schermi e le immagini si rincorrono freneticamente da uno all’altro con lo spettatore al centro di luce e buio, in mezzo a frammenti riconoscibili e immagini astratte. 81 foto proprio come le vittime della tragedia che è stata anche una strage, da qui il titolo, Stragedia. Questa rielaborazione del soggetto avvicina il lavoro di Migliori all’arte in una sorta di catarsi utile a comprendere appieno la tragedia, arte capace di rievocare i fatti trasformandoli in immagini nuove ma eterne, rivolte a più generazioni e a diversi periodi storici, dal ricordo alla memoria. Lo stesso Migliori voleva “assorbire l’emozione del contatto diretto con i resti di quell’aereo, l’orrore provato dalla carcassa ricostruita.” … “Ogni fotografia, dal deciso sapore informale, è un frammento che emerge dall’oscurità e rende la forza del dolore e dell’angoscia”.
Dobbiamo fermarci, qui stiamo entrando nel mondo dell’arte dopo essere partiti dalla fotografia e i discorsi si fanno più complessi; assistiamo a quello sviluppo di un’espressione artistica che rende l’opera universale, persino avulsa dal fatto che le ha dato origine, mantenendo comunque un forte coinvolgimento emotivo ripetibile anche in futuro. Mi viene in mente Guernica di Picasso.
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Esemplari sono le parole di Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, che così parla del lavoro di Migliori sul catalogo della mostra: “Fotografie che mostrano l’orrore, suggestioni che creano mostri evocatori della tragedia, frammenti che emergono dall’oscurità e trasmettono il dolore, l’angoscia, l’irraccontabile della vicenda: tutto attraverso il potere della visione artistica. Mi sento di sottolineare la magia di questo circolo di elementi che ritornano, fiammelle, voci, immagini, che circondano la tragedia e la mettono in comunicazione con i sentimenti nostri e la memoria collettiva. Convinta che proprio la vera Arte abbia gli strumenti per fare Memoria, per comprendere, per conoscere, per tenere sveglie le coscienze.”
Nino Migliori, da sperimentatore, da esploratore innovativo e da attento lettore, è l’autore che meglio interpreta il meraviglioso percorso della fotografia che, da intenti documentari, ha assunto valori e contenuti legati all’arte. Si può dire che Migliori sia un vero “architetto della visione”.
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La fotografia di Nino Migliori, dal 1948, svolge uno dei percorsi più diramati e interessanti della cultura d’immagine europea. Gli inizi della fotografia di Migliori sono segnati da diverse linee che convivono parallelamente. Da un lato la tradizione del fotogiornalismo “impegnato“, con una particolare idea di racconto in sequenza, dall'altro una sperimentazione sui materiali del tutto originale e inedita, le ossidazioni, i pirogrammi, dei tardi anni Quaranta, per esempio, sono opere che non hanno confronti nel panorama della fotografia mondiale. Nel corso del tempo si verrà precisando il significato tutto metalinguistico di tali operazioni: non dipinti e quadri informali, in cui ci si serve di sviluppo e fissaggio invece che di colore, bensì fotografie in senso pieno che mostrano le basi materiali del loro farsi. Dalla fine degli anni Sessanta il suo lavoro assume valenze concettuali ed è questa la direzione che negli anni successivi tende a prevalere. Nino Migliori è l’autore che meglio rappresenta la straordinaria avventura della fotografia che, da strumento documentario, assume valori e contenuti legati all’arte, alla sperimentazione e al gioco. Oggi si considera Migliori come un vero architetto della visione. Ogni sua produzione è frutto di un progetto preciso sul potere della visione, tema, questo, che ha caratterizzato tutta la sua produzione. Sue opere sono conservate in importanti collezioni private e pubbliche tra le quali MamBo - Bologna; Galleria d’Arte Moderna - Torino; Galleria d’Arte Moderna - Roma; Bibliotèque National - Parigi; Musée Reattu - Arles; Museo di Praga; Museum of Modern Art - New York; Museum of fine Arts - Houston; Museum of Fine Arts - Boston; SFMOMA – San Francisco, The Metropolitan Museum of Art - New York; Maison Européenne de la Photographie - Parigi ed altre importanti collezioni pubbliche e private.
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Nino Migliori. Stragedia
27 giugno – 7 febbraio 2021
A cura di Lorenzo Balbi
Ex Chiesa di San Mattia, via Sant’Isaia 14/a | 40123 Bologna
Orari di apertura venerdì, sabato h 20.00 – 22.00 | domenica h 18.00 – 20.00
Ingresso libero, con prenotazione
tel. +39 051 6496611 - https://ticket.midaticket.it/museicivicibologna/Event/36/Dates
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rosariopaganophoto · 8 years
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Enio Drovandi La Festa della Vita!
Enio Drovandi La Festa della Vita!
UNICA AL MONDO, ed eccellenza del made in Italy in fatto di sentimenti . è una speciale festa che solo in Italia si volge per omaggiare la VITA! Enio Drovandi.
©Rosario Pagano Photography   ( Marco Capuano e Enio Drovandi )
Per il 27 anno consecutivo, ha festeggiato la vita, con una serata evento, presso la discoteca Magic fly di Roma. Testate come Times, El Pais ne hanno dato notizia, in…
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giallofever2 · 5 years
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Su Rai Movie alle Ore 13,05
Tomas Milian: Squadra volante
Data di uscita: 24 aprile 1974 (Italia)
Regista: Stelvio Massi
Paese di produzione: Italia 🇮🇹
Scritto da: Dardano Sacchetti
Curiosità
Il film venne girato a Pavia.
È uno dei pochi film in cui Tomas Milian recita con la sua voce, senza essere doppiato. Ferruccio Amendola (che ne diventerà il doppiatore ufficiale) qui da la voce ad un personaggio secondario.
Interpreti e personaggi
Tomas Milian: Tomas Ravelli
Mario Carotenuto: Lavagni
Gastone Moschin: il marsigliese
Ray Lovelock: Rino
Stefania Casini: Marta
Ilaria Guerini: Fede (cognata di Tomas)
Guido Leontini: Mario Berlotti detto "Cranio"
Marcello Venditti: Serbia
Carla Mancini: una donna
Luca Sportelli: postino
Enzo Andronico: Alberto
Antonio La Raina: commissario Calò
Giuseppe Castellano: Beppe
Nino Curatolo: Leonardi
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michelangelob · 3 years
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Ilaria del Carretto: il capolavoro di Jacopo della Quercia
Ilaria del Carretto: il capolavoro di Jacopo della Quercia
Ilaria del Carretto è uno dei massimi capolavori di tutta la scultura quattrocentesca ed è custodita nella Cattedrale di San Martino a Lucca. Fu Jacopo della Quercia a scolpirla su commissione di Paolo Guinigi per la moglie deceduta giovanissima e a distanza di secoli è ancora di destare meraviglia e commozione negli occhi di chi la guarda. Foto di Nino Migliori Chi era Ilaria del…
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scuoladiradiofonia · 3 years
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New radio work for Radia is out now
The School of Radio / Scuola di Radiofonia presents: KIN a Santarcangelo Festival 2050 - Laboratorio radiofonico e performativo
Check it out
KIN by Usmaradio / Roberto Paci Dalò is a radio and performative project with workshop sessions of The School of Radio guided by talented and professional radio-makers. The italian town of Santarcangelo di Romagna is “occupied” with the broadcasting of a schedule composed of materials related to Santarcangelo Festival (the 51 years old festival devoted to experimental performing arts), citizens’s voices and original materials created by the working group. All spread in public and private spaces with listening spots, improvisations, electronics, remote collaborative radio activities. “The undifferentiated mass is expressed with a single voice, with slogans repeated in unison, so that the individualities blend vocally. Plurality, on the other hand, is expressed in a plurisonic way, producing not a single voice and not even a cacophony, but what I call a pluriphony, where each singular voice retains its uniqueness and reverberates with each other. ” (Adriana Cavarero). Texts and guiding voices are those of John Cage and Donna Haraway. KIN team Benedetta Bronzetti, Teresa Chiauzzi, Irene Dani, Bárbara Ermeti, Sara Guazzarini, Alessandro Mazzoni, Domenico Martinese, Alice Molari, Roberto Paci Dalo, Paolo Petrangolini, Alessandro Renzi, Lorenzo Salvatori, Margherita Wolenski participants / authors Vittoria Assembri, Verdiana Benatti, Oreste Campagner,  Martina Conte, Luca Gallio, Dania Grechi, Domenico Martinese, Lucrezia Nediani, Roberto Paolini, Cristina Previtali,  Riccardo Santalucia, Giulia Savorani, Matilde Solbiati guests Andrea Borgnino, Daria Corrias, Gabriele Frasca, Ilaria Gadenz, Gianni Gozzoli, Carola Haupt, Wissal Houbabi, Graciela Martínez Matías, Mauro Pescio, Rodolfo Sacchettini,  Elisabeth Zimmermann production Usmaradio, Giardini Pensili in collaboration with Università degli Studi della Repubblica di San Marino, Comune di Pesaro, Radio Papesse, ImperfettoArt , Radio Lada, Scuola comunale di musica G. Faini – Associazione Banda Musicale Città di Santarcangelo, TeamBòta, Ven èulta Santarcangelo, Centro studi e ricerche José Bleger, Fablab Romagna media partner RAI Radio Techete’ radioworks’s excerpts for this Radia programme (running order) 1. “Nino” a live session dedicated to the Italian poet Nino Pedretti (1923-1981); sounds by Riccardo Santalucia, Luca Gallio, Alessandro Mazzoni with the voice of Nicoletta Fabbri joined by Santarcangelo’s citizens 2. “Respiro” (on background) 3. “Chiroptera FM”; voices and sounds by Riccardo Santalucia, Luca Gallio, Dania Grechi, Domenico Martinese, Irene Dani, Alessandro Mazzoni, Vittoria Assembri 4. “Final Jam Session” within all “Kinners”
What's Radia? The Radia Network emerged from a series of meetings, clandestine events, late night club discussions and a lot of email exchanges between cultural radio producers across Europe. It is producing radio stuff that is hard to describe. Some of it can be labelled radio art, or experimental radio, or creative radio. Sometimes it talks, sometimes it doesn’t. It can be noisy, or a kind of soundscape, or a documentary, a document, a talk, a performance. Each and every week, one of the partners will provide the network program, commissioned and produced especially for this purpose : being broadcast by all the partners and made available online.
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bergamorisvegliata · 3 years
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LIBERATE IL POPOLO!
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Mantenendo fede alle promesse iniziali, "bergamo risvegliata" vuole mettere al centro dell'attenzione le persone semplici, che più si sono messe in luce per aver davvero smosso gli animi e le coscienze delle persone: e non c'è dubbio che Ilaria sia stata tra le maggiori artefici di un minimo cambiamento di paradigma e di prospettiva in una città e in una provincia troppo colpita da eventi tragici ma che -se gestiti in altra maniera- potevano passare pressochè indisturbati.
Abile manager e imprenditrice, ottima mamma di due splendidi bimbi ai quali è riuscita a non fare indossare inutili e dannose mascherine (e questo grazie al suo temperamento), e da poco attivista e impegnata socialmente, dal notevole intuito e dalle visioni aperte al futuro, Ilaria ha compreso da subito cosa non sarebbe tornato come prima in questa "infodemia" tremenda per gran parte del mondo imprenditoriale, in particolare dei ristoratori, degli esercenti e dei baristi.
Dotata di ottima verve comunicativa (le sue brillanti affermazioni a margine di due presìdi tra ottobre e novembre hanno aperto gli occhi a non pochi suoi colleghi), è stata portavoce e baluardo di un movimento che si poneva come riferimento per qualsiasi categoria sociale, per un progetto purtroppo interrotto a causa di incomprensioni e differenti concezioni che ne ha un poco minato quel cammino di libertà e di verità; ma ciò non ha scalfito la determinazione e la perspicacia della "nostra" che si è gettata a capofitto su alcuni progetti, in primis quello che la vede a contatto con alcuni genitori (in particolare mamme) nell'ottica di promuovere un percorso scolastico differente da quello tradizionalmente inteso sinora, ovvero un progetto che apre all'istruzione parentale e a un riconoscimento di alternative al consueto iter scolastico, e soprattutto per i giovanissimi dai 5 ai 13 anni.
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E poi attraverso un suo percorso personale che la sta portando ad essere una voce libera attraverso le frequenze di "Rainbow Television" dove ha potuto interloquire con personaggi e avvocati di ottima levatura quali Maurizio Giordano e Nino Moriggia di "Comicost", ottimamente coadiuvata da Elisa Renaldin.
Le righe e le note che seguono sono solo un piccolo estratto tra le tante a margine di frasi, slogan, piccoli pensieri, grandi riflessioni che Ilaria (peraltro alle prese con la scrittura di un suo libro, e "in bocca al lupo" per questo) non lesina e che frequentemente destina ai più, allo scopo di fungere da stimolo per azioni che nella vita di tutti i giorni siano orientate alla costruzione di una nuova società, e che non sia quella che -purtroppo- vediamo e scorgiamo da circa 14 mesi.
In realtà "bergamo risvegliata" voleva intervistare e far conoscere al meglio questa "anima bella", che ha gentilmente rifiutato non volendo "apparire" ma demandando invece al suo impegno continuo in campo sociale, quelli che sono i suoi spunti e i suoi insegnamenti di vita.
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#liberate il popolo Vedo persone convinte di non valere nulla, essere deboli. Vedo persone convinte che non possano esserci ideali di base senza schieramenti e divisioni per categorie o politica. Vedo uomini convinti che aver il coraggio di difendere i diritti del popolo costretto a chiudere, indebitarsi e deprimersi sia da folli pazzi e imprudenti. (il premio va a uno che mi disse “lo fai perché non hai un x da fare”, una gran stretta di mano a lui )
LA TRAGEDIA È Convincerci che non esiste più nessuno a voler agire per amore incondizionato anziché interesse. Riuscire a convincer tutti noi a non goderci la vita, la libertà, la natura, l’energia del sole, della felicità, dell’affetto, che sarebbe utile e fondamentale in questo momento ma ci viene addirittura proibito. Riuscire a convincerci di non volere giustizia per PAURA. Riuscire a convincer le persone a non agire in nulla offrendogli in cambio dipendenze e distrazioni per disconnetterli dal loro io interiore. La vera tragedia è stata distrarre l’essere umano da ogni cosa che di bello gli può offrire la vita e piantargli nel cervello il seme della paura, l’ansia, la tragedia. Riuscire a convincerlo che avere un padrone per ognuno di loro sia una comodità e una salvezza. Tartassando ogni secondo la loro vita con messaggi di odio, rabbia, astio, paura, ansia per la morte. Perché è così, sin dalla nascita lo schema che ha costruito la società, ci ha abituati a credere che non possiamo essere padroni delle nostre vite.
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INVECE... VOI siete padroni della vostra ANIMA. VOI SIETE MOLTO più di ciò che vi vogliono far credere VOI VALETE molto più di ciò che vogliono farvi credere VOI MERITATE molto più da voi stessi. Per liberare ciò che vive in voi, liberatevi dal giudizio, dalla critica e dalla vergogna di essere succubi di uno schema predefinito che ti obbliga a NON fare e tacere.. e trasformate la paura in CORAGGIO. È l’ora del richiamo. È ora che ognuno di noi riponga sull’albero quel frutto proibito, la superbia, e ottenga il pass per la vita valsa di essere vissuta. Una vita che ti sentirai eterna. La manipolazione è potere La libertà, è amore Liberate le vostre anime. -NON ABBIATE PAURA-
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giancarlonicoli · 4 years
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19 mar 2021 18:16
UN GIUDICE CHE HA TAGLIATO LE GOMME DELL'AUTO DI UNA COLLEGA, PUO' OTTENERE LA PROMOZIONE DAL CSM? PARE DI SI’, A SENTIRE LA STORIA DI GIULIO CESARE CIPOLLETTA DEL TRIBUNALE DI PISA CONDANNATO PER IL DANNEGGIAMENTO. NON SOLO. IL GIUDICE HA REITERATO LE SUE PERFORMANCE AGGRESSIVE: DURANTE UNA CONTROVERSIA STRADALE CON UNA SIGNORA LE HA SBATTUTO LO SPORTELLO SUL GINOCCHIO MANDANDOLA ALL'OSPEDALE. MA SE L'È CAVATA RIPARANDO IL DANNO CON 3MILA EURO – LA BATTAGLIA NEL CSM…
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Liana Milella per repubblica.it
Può un giudice, che armato di coltello ha tagliato le gomme dell'auto di una collega, fare carriera come se niente fosse? Soprattutto se, proprio lui, pur dopo una condanna penale e una anche disciplinare, insiste nelle performance aggressive e, durante una controversia stradale con una signora, sbatte lo sportello dell'auto e colpisce il ginocchio della donna alla guida, ma poi "ripara" il danno con 3mila euro estinguendo il reato?
Al Csm pare che questo sia proprio possibile. Perché uno squilibrio nella vita non compromette l'equilibrio nel lavoro. Assunto che, per certo, dovrebbe far riflettere. Tant'è che Giulio Cesare Cipolletta, giudice del tribunale di Pisa, è riuscito a superare la quinta valutazione di professionalità passando alla sesta. La settima è l'ultima. Ma se questa gli fosse stata negata al Csm per la seconda volta lui avrebbe addirittura perso la toga.
Sarebbe finito fuori dalla magistratura. Invece resta dentro, nonostante la sua storia. Che ha diviso in due il Consiglio. Per giunta proprio nello stesso momento - come ha notato il vice presidente David Ermini - in cui la Guardasigilli Marta Cartabia, al Senato, vantava i meriti della giustizia riparativa. Quella che evita una pena grazie a un percorso riparatore.
La battaglia al Csm sulla promozione di Cipolletta
Ma è davvero questo il caso del "recidivo" Cipolletta? Su cui al Csm si scatena una battaglia. Perché 13 consiglieri votano per promuoverlo, ma sei moltiplicano gli interventi per fermarlo. Ecco i due "davighiani" Giuseppe Marra e Ilaria Pepe, poi Giuseppe Cascini e Elisabetta Chinaglia di Area, il laico di Forza Italia Alessio Lanzi e quello della Lega Emanuele Basile.
Altri due laici, Stefano Cavanna della Lega e Fulvio Figliotti di M5S, si astengono. Non vota come sempre Ermini. Ma tutti gli altri - Magistratura indipendente, Unicost, una parte della sinistra di Area, Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita - dicono di sì. Non fermiamo la carriera di Cipolletta perché, come sostiene il Consiglio giudiziario di Pisa, lui è comunque un buon giudice.
Invece danno battaglia Marra e Cascini. Il primo non nasconde "di essere esterrefatto per questa decisione che non doveva essere presa e per farlo bastava solo leggere il fascicolo". E Cascini insiste sul fatto che la sezione disciplinare - per la quale Cipolletta è passato due volte - ha già accertato i fatti con una sentenza passata in giudicato.
La condanna dopo il taglio delle gomme
E poi, proprio sui fatti, fa fede l'ordine del giorno della seduta in cui si raccontano i dettagli del perché la carriera di questa toga sia rimasta bloccata dall'aprile del 2006 allo stesso mese del 2010. Perché, come recita il foglio ufficiale del Csm, su di lui "Il giudizio negativo era stato espresso sulla base di fatti avvenuti tra il dicembre 2007 e il febbraio 2008, per i quali il dottor Cipolletta è stato condannato sia in sede penale che disciplinare, per il danneggiamento, in quattro diverse occasioni, dell'autovettura di una collega, parcheggiata all'interno del Tribunale, nonché per il porto, senza giustificato motivo, di un'arma da taglio".
Un comportamento che non pare del tutto commendevole per una toga. Tant'è che la scure disciplinare cala su di lui e gli blocca la carriera. Il 18 settembre 2009 Cipolletta viene condannato disciplinarmente alla censura. Tutto sommato misura buonista rispetto al comportamento di un magistrato che, a palazzo di giustizia, circola col coltello in tasca. E se ne serve pure - per quattro volte si badi - nei confronti dell'auto di una collega con cui avrebbe litigato.
Adesso bisogna valutare come si è comportato il nostro tra il 2010 e il 2012. Il consiglio giudiziario ne premia la laboriosità perché "il dottor Cipolletta si pone fra i colleghi più produttivi della sezione e con riferimento alla diligenza afferma che ha sempre rispettato i termini di deposito dei provvedimenti".
L'alterco automobilistico
Bravo Cipolletta direbbe uno. E invece ecco un'altra sua marachella. Cipolletta incappa in un'altra vicenda disciplinare perché il 3 marzo del 2012 "ha cagionato a La Spezia lesioni personali alla gamba di una signora giudicate guaribili in sette giorni, sferrando un calcio alla portiera della sua autovettura, nell'ambito di un alterco per motivi attinenti alla circolazione stradale". E non basta, perché le si è rivolto dicendole "sei una maledetta" e l'avrebbe minacciata con queste parole "adesso te la faccio vedere io, questa me la paghi".
Parte un nuovo procedimento penale in cui il giudice di pace di La Spezia decide di "non doversi procedere a seguito dell'avvenuta riparazione del danno" perché Cipolletta versa alla sua "vittima" 3mila euro. La sezione disciplinare invece non lo perdona neppure stavolta e nel 2017 gli cade addosso una nuova censura "divenuta irrevocabile a seguito della sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione del 2018".
Proprio la sentenza disciplinare lascia agli atti anche i dettagli della sua ultima performance. "L'incolpazione trae origine da un alterco originato da motivi attinenti alla circolazione stradale tra Cipolletta, alla guida di un ciclomotore, e una signora, che conduceva una autovettura Opel Agila. Dopo che la medesima - avendo percepito il rischio di una collisione tra i due veicoli - aveva attivato il segnale acustico della sua auto, Cipolletta l'aveva seguita fino alla piazzetta in cui aveva parcheggiato l'autovettura e l'aveva avvicinata mentre si accingeva a uscirne.
Quando aveva già aperto la portiera e appoggiato la gamba sinistra per terra, Cipolletta l'aveva spinta improvvisamente verso la portiera, sferrandole un calcio e ferendola in modo profondo. Era poi stata apostrofata con l'espressione "Sei una maledetta" ed era stata minacciata  con un "adesso te la faccio vedere io che me la paghi". A quanto riportano le cronache la signora in ospedale ha subito sette punti.
Incredibilmente, nonostante questi fatti, il Consiglio giudiziario dà un giudizio positivo sul giudice "anche in ordine al prerequisito dell'equilibrio" e poi aggiunge che "i fatti che oggi si valutano, non hanno alcuna pertinenza con l'esercizio delle funzioni, nemmeno in senso lato, trattandosi in definitiva di un alterco legato alla circolazione stradale".
Le motivazioni della promozione
E quindi che ne facciamo di Cipolletta? Possiamo promuoverlo, scriveva la relatrice del caso, la consigliera Maria Paola Braggion di Magistratura indipendente, perché "nessun automatismo, nell'una o nell'altra direzione, intercorre tra la sentenza disciplinare e l'esito del procedimento di valutazione della professionalita?".  Quindi "pur trattandosi di un fatto indubbiamente grave, esso non pare essere sintomatico di una mancanza di equilibrio complessiva del dottor Cipolletta".
Inoltre, sempre la sentenza disciplinare rivela che  "Cipolletta non avrebbe inseguito la signora, e che le si avvicinò per effetto del diverbio in corso, in quanto lei stessa era alterata ritenendo di aver rischiato un incidente per colpa del conducente del ciclomotore; né la colpì direttamente, ma indirettamente colpendo con un calcio la portiera della vettura della signora che si accingeva a scendere dalla stessa.
Il dottor Cipolletta ha, inoltre, offerto un risarcimento cospicuo in sede penale di 3mila euro, che se è stato valutato dal giudice disciplinare quale ammissione di responsabilità, costituisce pur sempre un gesto riparativo, per quanto possibile, delle conseguenze della sua condotta, che, invero, gli ha permesso di ottenere la sentenza di non doversi procedere da parte del giudice di pace per estinzione del reato".
E infine ecco nelle motivazioni il triplo salto mortale: "La reazione estemporanea e verosimilmente legata a un momentaneo stato d'ira per un diverbio stradale occasionale, deprecabile, ma non indicativo di un abituale atteggiamento aggressivo né di una mancanza di equilibrio capace di riverberarsi in tutta la sua attività giurisdizionale". Evvai allora Cipoletta, puoi essere promosso. Incredibile, ma vero.
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alemicheli76 · 5 years
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“Il Tempo era adesso” di Erica Mastrociani edito Scatole Parlanti. A cura di Ilaria Grossi Un romanzo corale, giovani studenti come Giovanna, Manuela, Sandra, Francesca, Alice, Antonia, Marco, Diego, Nino, Stefano. 
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onoranzetriolo · 7 years
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E' morto Diego Morabito
E’ morto Diego Morabito
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sciscianonotizie · 7 years
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tmnotizie · 5 years
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MOMBAROCCIO – Ultimo week end per la manifestazione “E’ Natale a Mombaroccio”, apprezzatissima da visitatori e turisti che in questi giorni hanno affollato il borgo ammirando le nuove scenografie e ambientazioni, la casa di Babbo Natale e la sua pasticceria dove realizzare veri biscotti, la nevicata artificiale in Piazza Barocci alle ore 16.30, 17.30 e 19, il presepe vivente con nuovi personaggi, il mercatino artigianale con 37 casette in legno, il villaggio di Babbo Natale, e tanto altro ancora.
Evento clou di sabato 7 dicembre sarà l’iniziativa “A cena con Babbo Natale” alle ore 19.30 alla Ristotenda “Giardino Del Monte”, dove Babbo Natale ed i suoi folletti aspetteranno grandi e piccini per una cena esclusiva, a prenotazione obbligatoria visti i  posti limitati (tel 0721.470799 o messaggio whatsapp al 375.5184578), con animazione a cura della Monkey staff di Pesaro. Prima della cena (menù adulti 17 euro, menù bambini 7 euro) sarà anche possibile scattare una foto con Babbo Natale nel suo trono, all’interno della casetta posta davanti alla Ristotenda.
Ma la giornata di sabato inizierà come di consueto alle 10 con l’apertura dei mercatini di artigianato, Torna il 23, 24 e 30 novembre e l’1, il 7 e l’8 dicembre “E’ Natale a Mombaroccio”, manifestazione promossa e organizzata dalla Pro loco di Mombaroccio con i patrocini di Comune, Provincia, Regione Marche e Comitato provinciale Unpli (Unione nazionale Pro loco d’Italia), in collaborazione con l’APA Hotel Pesaro e, da quest’anno, con l’istituto alberghiero “Santa Marta” di Pesaro che curerà la pasticceria di Babbo Natale (dove verranno realizzati i “Biscotti di Babbo Natale” con farina, olio e miele di aziende del territorio) e laboratori di pasticceria per bambini dalle 14.30 alle 18.30, mettendo anche a disposizione due studenti per l’accoglienza dei visitatori nell’Info point all’ingresso del paese.
La manifestazione, inserita nella rete di eventi “Il Natale che non ti aspetti”, è stata presentata in una conferenza stampa in Provincia. “Ringrazio la Pro loco per il grande impegno – ha detto il sindaco di Mombaroccio Emanuele Petrucci -, nessuna amministrazione può fare qualcosa senza il contributo dei volontari e c’è la volontà di confrontarci costantemente per la crescita del territorio. L’evento, partito nel 2000 dal piccolo chiostro del Borgo, si è poi esteso alla piazza e dal 2011, con la gestione della Pro loco, ha visto una crescita esponenziale. Lo scorso anno si sono registrate circa 22mila presenze nelle giornate della manifestazione. Ringrazio anche le scuole, i dipendenti del Comune e le forze dell’ordine per la sicurezza che garantiscono ogni anno”.
NEVICATE ARTIFICIALI E PRESEPE VIVENTE
“E’ dal febbraio scorso – ha detto il presidente della Pro loco di Mombaroccio Damiano Bartocetti – che i nostri volontari si stanno impegnando nella preparazione della manifestazione e saranno più di 100 quelli coinvolti nell’accoglienza. Il nostro è un evento particolare, oltre alle nevicate artificiali in programma tutti i giorni alle 16.30, 17.30 e 19, abbiamo scenografie molto suggestive, un presepe vivente con nuovi personaggi, il villaggio di Babbo Natale dove gli elfi aspetteranno i piccoli per scrivere la lettera a Babbo Natale, un mercatino artigianale con 37 casette in legno lungo le vie del borgo, punti ristoro, locande.
Sabato 24 novembre, in occasione dell’inaugurazione, verrà a Mombaroccio il presidente nazionale delle Pro loco Nino La Spina. Sono in arrivo pullman da varie parti d’Italia e dall’estero. Grazie alla collaborazione con Ami, nei giorni festivi ci sarà una navetta che partirà da Piazzale Matteotti di Pesaro ogni ora dalle 9.20 alle 20.20 (con fermate alla stazione ferroviaria e al Campus scolastico), mentre il sabato verrà potenziato il percorso extraurbano delle linee 10, 12 e 63, che saranno a Mombaroccio ogni ora.
Per chi arriverà in macchina, la Sp 32 all’altezza di ‘Marchigiana mobili’ verrà chiusa al traffico e da lì, nei giorni festivi, la pro loco metterà a disposizione 9 navette gratuite per raggiungere il centro storico. Chi arriverà da Fano potrà invece parcheggiare lungo la Sp 80 nell’intersezione con la strada comunale. Chi verrà da Calcinelli potrà usufruire dello spazio antistante il Santuario del Beato Sante”.
A CENA CON BABBO NATALE
“Il 24 novembre – ha spiegato la vice presidente della Pro loco Ilaria Renzoni – è prevista un’accensione dell’albero molto particolare, alla presenza di Luca Vagnini che terrà anche uno spettacolo musicale in Piazza Barocci. Tra le novità, l’iniziativa ‘A spasso sul Pony’ all’interno del giardino di Palazzo Del Monte, a cura della scuola di equitazione “Asd Equus” (in varie giornate) ed il concerto “Natale Rock” (30 novembre alle ore 20.30), con brani a tema natalizio, mentre il 7 dicembre verrà riproposta la cena con Babbo Natale con prenotazione obbligatoria allo 0721.470799”.
GHIACCIAO CON ELFI, PINGUINI ED ORSI
Beatrice Vincenzi, direttore artistico della manifestazione, si è soffermata sulle scenografie. “Abbiamo creato, nel giardino di Palazzo Del Monte, un piccolo villaggio, candido, che a poco a poco si illumina quando scende la sera, con un ghiacciaio abitato da elfi, pinguini ed orsi che piacerà molto ai bambini. Attiguo a Palazzo Del Monte ci sarà inoltre il ‘Villaggio montano’, un vero e proprio villaggio tipico di montagna.  Verrà riproposta la suggestiva ‘Casa delle Lanterne’, così come nella Casa di Babbo Natale ci sarà Babbo Natale che accoglierà i bambini con racconti e favole, mentre al piano di sopra si terranno laboratori”.
Un ringraziamento alla Pro loco è stato rivolto dal presidente dell’Associazione albergatori di Pesaro Fabrizio Oliva. “Il mese di dicembre è diventato uno dei più interessanti per il territorio provinciale e questo grazie alle Pro loco e ai loro collaboratori: una marea di turisti arriva nella provincia di Pesaro e Urbino grazie ai mercatini di Natale, con ripercussioni positive per l’economia del territorio”.
L’ingresso alla manifestazione è di 3 euro per gli adulti e gratuito per bambini fino a 10 anni. Info: https://ift.tt/2L82OI1. Pagina Fb: Natale a Mombaroccio
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