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#Il sorriso di Massimo
jabeur · 5 months
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youtube recced me the jannik ao championship point and i watched it and i've been crying for 5 minutes
#vaffanculo vedete io quando non vedo né sento per anche solo un giorno o due nessuno parlare di jan#niente titoli clickbait niente santificazioni niente opinioni stupide niente cose drammatiche non vere idiote ecc#poi mi guardo semplicemente jan che gioca a tennis. niente più niente meno. solo il suo tennis e il suo sorriso e i suoi abbracci al team#e mi ricordo cazzo quanto gli voglio bene#e in questi momenti divento super emotivo perché cavolo in un certo senso l'ho visto crescere questo qui...#e boh ci sto provando a tune out tutto il “rumore” intorno a jan perché mi rovina tutto sempre di più purtroppo#però minchia devo praticamente stare senza social e internet per evitarlo ormai#però eh quando lo faccio e poi appunto mi trovo passatemi il modo cringe di dirlo “solo con jannik” e il suo tennis. beh niente vale tutto#non so se niente di ciò abbia senso lol è che mi manca ma tipo#non necessariamente solo perché è infortunato e solo che per un po' non lo vedrò (a roma :( )#ma anche perché è un po' che non riesco a leggere e sentire parlare di lui senza dover tipo. nuotare tra chilometri di melma controcorrente#non so se è la mia subconscia irritazione che ammetto di avere a volte quando qualcuno che conosco/tifo da tanto diventa famoso#un po' sì forse però ne ho parlato vagamente con altre persone che lo seguono da un po' e dicono la stessa cosa quindi um magari non sono i#è diventato davvero insopportabile il modo in cui si parla di jan e a me dispiace perché credo sinceramente che si meriti il successo#e più che il successo l'amore e l'ammirazione delle persone e il riconoscimento del suo talento#però cristo non così. è diventato la nuova sensation e intendo in senso più derogatory possibile#appena c'è una notizia su di lui se non vado direttamente alla fonte (lui stesso al massimo il suo team) non so letteralmente mai la verità#è tutta merda clickbait e drammatica e palesemente esagerata e sono pieno! che palle!#non la voglio l'attenzione sul tennis se dev'essere così. lo dico onestamente#vabbè rant finito. andate in pace. ti voglio immensamente bene gianni del mio cuore#e cercherò di ignorare tutto il nonsense che c'è in giro sul tuo conto così non me ne scordo più <3
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fridagentileschi · 1 year
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SI PARTIVA A QUALSIASI ORA...
NIENTE STRESS, ARRABBIATURE DA VIAGGIO...INSULTI VARI...
NIENTE BOLLETTINI METEREOLOGICI DEL CALDO, AFA ECC....
NIENTE ARIA CONDIZIONATA, BICLIMA ECC...
NIENTE NAVIGATORE..CELLULARE..PALMARE..ECC..AL MASSIMO UNA SEMPLICE RADIO CON 2 FREQUENZE X SENTIRE DELLA SEMPLICE MUSICA...
LE CITTÀ ERANO VUOTE, LE VACANZE LE FACEVANO TUTTI: CHI PARTIVA CON L'AUTO CHI CON Il TRENO CHI COL TAXI....
EPPURE...SIAMO SOPRAVVISSUTI FINO AD ORA CON L'INDISPENSABILE.
C'ERA SOLO UNA SEMPLICE COSA...
LA VOGLIA DI PARTIRE X LE VACANZE CON IL SORRISO LA TRANQUILLITÀ ..
ANNI 80/90.❤️🙏
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yomersapiens · 1 year
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Unica regola del buon vicinato: ignorarsi.
Certe cose è meglio non saperle, penso. Cioè, nel mio palazzo io vivo quasi come un'ombra. Non credo che la gente si ricordi di me e quando si ricordano è sempre qualcosa tipo "l'italiano che ci guarda disgustati quando sente l'odore del nostro caffè". È vero, non mi sono fatto tanti amici ma perché lo so quanto è brutto conoscere sul serio i propri vicini.
C'era la vicina piccina che mi guardava in casa (c'è ancora, non è morta), un'anziana signora che monitorava lo spostamento delle visite nel mio appartamento e mi chiedeva perché non avessi una fidanzata fissa. Ecco, lei. Per descriverla, sembra una piccola prugna secca con labbra e occhi che parla gracidando e ti chiede di aiutarla a portare su e giù la spesa. L'altro giorno mi ha persino bussato per chiedermi di accompagnarla alla fermata del bus. L'ho fatto, perché comunque a me i vecchietti piacciono, anche quando sono spioni. A me non serve installare delle videocamere di sicurezza io ho lei che mi guarda in casa e mi avvisa se entrano i ladri per rubarsi quel ciccione di Ernesto. Mentre la accompagnavo ho notato che il sacchetto era pieno di viveri, così le ho chiesto dove stesse andando con tutto quel cibo. Mi ha risposto che c'era un'offerta al discount locale e che aveva fatto scorta da portare al figlio e i nipoti. Perché il costo della vita a Vienna adesso è insostenibile e quindi è il suo ruolo di nonna provvedere al benessere della famiglia. L'ho ammirata molto, mentre si spiegava in un tedesco scalcinato. Poi però siamo stati in contatto per più di due minuti e dopo due minuti le persone rovinano sempre tutto. Infatti al 2:01 ha aggiunto "E poi in questa città non funziona nulla! Ci sono troppi immigrati! Si stava meglio una volta!" allora io mi sono incupito. Mi stava simpatica accidenti. Le ho detto "Questi immigrati sono insopportabili, i peggiori sono quelli che la aiutano a portare la spesa e la accompagnano alla fermata del bus! Vero?". Lei ha sorriso e ha detto che no, io ero diverso. Forse perché sono bianco. Poi le ho chiesto "Ma mi tolga una curiosità, lei da dove viene?" e vai a scoprire che è mezza serba, mezza sinti, mezza puffo date le ridotte dimensioni. Mai parlare per più di due minuti con nessuno. Io non voglio sapere.
C'era un ratto nel palazzo. Si aggira da qualche giorno senza essere stato fermato. Io mi sentivo al sicuro, Ernesto ha bisogno di un amico e tanto mica riesce a fargli del male, al massimo lo abbraccia e ci dorme assieme. Ernesto odia solo me. Un po' ho sperato che bussasse alla mia porta, chiedendo ospitalità. Invece era la vicina prugna secca di nuovo a chiedermi di aiutarla a prendere un barattolo messo troppo in alto nella sua cucina. Questi immigrati alti più di 1.80, quanto sono fastidiosi eh?
Un altro vicino sta traslocando. Un tipo strambo, ma divertente. Sicuramente ha più di sessantanni ma non ha voglia di dimostrarli. Sembra in forma, nonostante la pancia pronunciata e i capelli grigio argento. Quelli che abitano dall'altro lato del palazzo hanno il bagno fuori dall'appartamento e quindi per usare la tazza devono uscire di casa, camminare nel giroscale e giungere nella loro toilette. Inutile dire che si sente tutto e molto spesso, quando escono, sono mezzi nudi. Il vicino in questione era il re del catarro mattutino. Si svegliava presto e andava a raschiare i fondali della gola tenendo la porta del bagno esterno aperta, non sia mai che non mi rendeva partecipe dei suoi ritrovamenti. Quindi quando ho capito che si stava trasferendo, non mi sono preoccupato più di tanto. Ho pensato "Dai, magari il ratto che sta girando nel palazzo può andare a vivere a casa sua!". Lui era un tipo atletico, durante la pandemia aveva costruito una palestra nella stanza adiacente al deposito bici e lo aveva fatto per tutto il palazzo! Non solo per lui, cioè ok principalmente per lui, ma era passato porta a porta per invitare tutti a usarla. Io c'ero stato una volta e vedendo le condizioni igieniche dei manubri ho optato per tornare a fare il mio sport preferito: piangere sul divano. Però qualcosa di buono l'aveva fatta, per questo quando ieri l'ho incontrato casualmente sul bus ho pensato di andare a salutarlo e chiedergli i programmi per il futuro.
Ma quindi te ne vai?
Sì, mi trasferisco, non so ancora dove di preciso, o in Ungheria o negli USA.
Beh dai, non male!
Sì! Ho bisogno di libertà! Qua mi hanno tolto tutto.
In che senso?
Durante il Covid, quando hanno chiuso le palestre!
Senti sono passati appena dieci secondi, questi discorsi dovresti iniziare a farli dopo due minuti.
Cosa?
No non ti preoccupare, una roba mia.
Ah ok. Dicevo, hanno chiuso le palestre, a noi sani! Capito? Io ero sano e non potevo andare a fare sport! Assurdo! I malati non vanno in palestra, non hanno le forze, guarda me, io sono pieno di forza! Non sono malato! Però io dovevo stare in casa!
Ma avevi costruito la palestra per tutti, abbiamo apprezzato.
Io voglio la mia libertà!
Vabbè ma è passato tanto tempo dai...
Non abbastanza, torneranno a prendersi tutto, vedrai.
Ok, come dici tu, va bene, fai buon viaggio.
Guardo fuori dal bus, non era la mia fermata ma sapevo che sarei dovuto scendere e invece no, pioveva e ha vinto la pigrizia, errore terribile. Così sono rimasto su e l'attempato vicino negazionista ha deciso di proseguire.
Tu sei italiano, vero?
Sì, dalla nascita più o meno...
Bene bene, mi piace la tua nazione, e quella vostra presidente. Come si chiama?
Ma come, ti piace la Meloni?
Certo! È una grande!
Ma è una cazzo di fascista.
Dice le cose come stanno, non si nasconde dietro a nulla!
Ok questo glielo posso riconoscere. Era fascista da giovane e lo è ancora oggi, non lo ha mai nascosto. Almeno è coerente. Se l'hanno eletta sapevano a cosa andavano incontro. Mica come quel deficiente di Salvini, lui era un cazzo di idiota completo.
Lui anche mi piaceva!
Ovviamente ti piaceva.
Certo! Lui. Non sento più parlare di lui.
E meno male, prima odiava noi terroni, poi l'hanno eletto ed era tutto Italia Italia Italia e se la prendeva con chi immigrava. Sempre a parlare alla pancia delle gente, a cercare nuovi nemici, a bere cocktail in discoteca e mangiare alla sagra della porchetta.
Un grande!
Ma proprio no. Sai una cosa, ti dirò questo, paragonato a questi suoi scarsi derivati, ecco, mi manca quasi Berlusconi. Lui al confronto era un genio.
E poi lui si scopava le quattordicenni! Io pure mi vorrei scopare le quattordicenni!
Scendo dal bus senza nemmeno salutare. Non avevamo parlato per dieci anni di vicinato, perché ho rovinato tutto alla fine? Non potevo farmi gli affari miei? No. Dieci stupendi anni di reciproco ignorarsi gettati nella spazzatura dopo due minuti di conversazione.
Apro il portone del palazzo, visibilmente afflitto. Davanti a me, per terra, giace il cadavere del ratto che girovagava da qualche giorno. Lo guardo e gli dico: "Ti capisco amico mio, ti capisco davvero. Non sai quanto ti capisco". Salgo in casa, prendo la paletta che uso per travasare le piante e torno giù. Vado a seppellirlo nel retro del cortile. Canto "Amazing grace". Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno, perché purtroppo i peggiori traslocano solamente.
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be-appy-71 · 4 months
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Non sono riuscito ad averti vicino ma questo non significa non averti dentro. Sai cosa sarò io per te? Sarò sempre quel piccolissimo particolare che ogni tanto scorgerai nell’aria, nelle cose che guardi, nella loro bellezza, quel dettaglio emotivo che ti viene incontro.
L’attimo che ti innamora l’anima per l’inquadratura di un tramonto, unico, imprevisto, che torna in mente all’improvviso.
Il diversivo, il tempo di un sorriso quasi inatteso che ti confonde i respiri, il deja vu, la sponda di un sogno. Le storie finiscono mentre quel piccolo particolare, quel quasi niente, mi farà restare con te per sempre.... ♠️🔥
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Massimo Bisotti
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swingtoscano · 1 year
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Non sono riuscito ad averti vicino ma questo non significa non averti dentro. Sai cosa sarò io per te? Sarò sempre quel piccolissimo particolare che ogni tanto scorgerai nell’aria, nelle cose che guardi, nella loro bellezza, quel dettaglio emotivo che ti viene incontro.L’attimo che ti innamora l’anima per l’inquadratura di un tramonto, unico, imprevisto, che torna in mente all’improvviso. Il diversivo, il tempo di un sorriso quasi inatteso che ti confonde i respiri, il deja vu, la sponda di un sogno.
Le storie finiscono mentre quel piccolo particolare, quel quasi niente, mi farà restare con te per sempre.
Massimo Bisotti
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ambrenoir · 2 months
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Non mi hai delusa, sono stata io a sopravvalutarti.
A darti quell'importanza che non meritavi.
A regalarti il cuore,sicura che lo avresti amato, protetto e curato.
Che avresti reso di un gesto semplice un sorriso.
Non mi hai delusa,sono stata io ad aspettarti invano cercando sempre un appiglio dove aggrapparmi.
E poi capire che ogni discorso era fine a se stesso,per il tuo massimo bene..e non per il mio.
Non ho bisogno delle tue scuse, mi chiedo scusa da sola. Per averti creduto, per averti pensato migliore, per averti dato le più belle parti di me.
Per averti dato spesso, un unguento per la tua anima .
Per ogni volta che l'amore mi univa a te,senza sapere che ero solo un pasto per il tuo palato.
Non mi hai delusa...mi hai solo insegnato ad essere più forte.
Tutte le emozioni belle che ti ho regalato tu...non le meritavi.
Io Tracy
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canesenzafissadimora · 5 months
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Oggi non so più bene cosa provo.
Però una cosa, comunque vada,
non la scorderò più e non importa
chiamarlo o non chiamarlo amore.
Tu eri dappertutto, dentro e fuori di me.
Tu eri in ogni mia intenzione, pulsazione, direzione.
Tu fabbricavi gioia pura in uno sguardo e io dimenticavo tutto quando ti ero accanto.
Tu eri il mio sorriso d'improvviso passeggiando per la strada, quando nei momenti più impensati mi venivi in mente.
Tu così vera da non sembrare vera eri la mia follia e la cura alla follia.
Questo rimarrà, le emozioni non hanno
date di scadenza sul retro.
Tu sei stata, sei e sarai.
Resterai sempre il mio segreto più bello.
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Massimo Bisotti
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ninfaribelle · 3 months
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Non sono riuscito ad averti vicino ma questo non significa non averti dentro. Sai cosa sarò io per te? Sarò sempre quel piccolissimo particolare che ogni tanto scorgerai nell’aria, nelle cose che guardi, nella loro bellezza, quel dettaglio emotivo che ti viene incontro.
L’attimo che ti innamora l’anima per l’inquadratura di un tramonto, unico, imprevisto, che torna in mente all’improvviso. Il diversivo, il tempo di un sorriso quasi inatteso che ti confonde i respiri, il deja vu, la sponda di un sogno. Le storie finiscono mentre quel piccolo particolare, quel quasi niente, mi farà restare con te per sempre.
(Massimo Bisotti)
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Siamo di ritorno da una cena fuori, io e daddy, abbiamo festeggiato un mio traguardo!
Appena rientriamo a casa mi dirigo in bagno per andare a cambiarmi e mettermi finalmente comoda ma quando entro in camera da letto trovo daddy appoggiato al muro e con indosso ancora camicia e giacca.
"Che cavolo fai ancora vestito così?" gli dico, mentre la visione di lui con quella roba addosso inizia a farmi sentire del calore diffuso.
Vedo un sorriso malefico aprirsi sulle sue labbra mentre si siede sul letto e inizia a battere, ritmicamente, la mano sulla sua coscia
"Vieni qui, bambina"
Per quanto l'eccitazione inizi a salire prendo a ridacchiare e mi oppongo, con poca credibilità.
"Vieni qui bambina, o mi arrabbierò e sarà peggio"
Mi avvicino lentamente e rimango di fronte a lui, mi toglie lentamente i pantaloni del pigiama, le mutandine e mi sistema sulle sue ginocchia.
So che sarà una notte intensa...
"Conta bambina!"
Prende a sculacciarmi e quando, presa dall'eccitazione, smetto di contare mi prende per i capelli e mi ordina di tenere il conto!
Tra una sculacciata e l'altra mi accarezza tra le cosce e mi fa notare quanto io sia già un lago.
"Stenditi sul letto"
Obbedisco, lui si stende accanto a me e inizia ad accarezzarmi tra le gambe per poi infilarmi un dito dentro e muoverlo sempre più velocemente fino a strapparmi un gemito di piacere
"Cosa bambina? Non dirmi che ti piace.."
Mentre continua a penetrarmi velocemente accende il lush, che non mi ero accorta avesse tirato fuori dal mio cassetto del piacere, e lo muove sul mio clitoride impostandolo ben presto al massimo della potenza.
Inizio a muovermi sempre di più, sempre più disperata per avere quel piacere che tanto agogno.
Gemo e lo prego non so bene neanche io per cosa.
"Cosa c'è bambina?" mi dice ridacchiando soddisfatto nel vedermi ridotta così.
Gemo e mi aggrappo alle lenzuola mentre il piacere sale e diventa sempre più intenso.
"Vieni per il daddy, fammi sentire quanto mi piace"
E a quelle parole l'orgasmo esplode e mi travolge totalmente strappandomi gemiti di piacere che lui zittisce con un bacio appassionato ed affamato.
Ancora scossa dagli spasmi mi rannicchio addosso a lui che mi abbraccia e accarezzandomi i capelli mi dice
"Non penserai che sia finita qui vero? Daddy non ha ancora finito con te"
Un brivido mi percorre tutta e qualcosa in me scatta nonostante fossi pienamente appagata.
"Dammi solo un attimo" dico, mentre faccio per alzarmi e uscire dalla stanza, lui si spoglia e mi aiuta a indossare la sua camicia per non prendere freddo. È così lunga da arrivarmi a metà coscia, mi fa da vestito e indossare solo quella mi fa sentire molto in un film americano e questo pensiero mi fa sorridere.
Mi dirigo in cucina, bevo e dopo essermi ricomposta torno in camera pronta a scoprire quale altra diavoleria possa avere in mente stavolta.
"C'è una cosa che voglio provare"
Mi dice mentre mi attira a se e mi bacia con forza, spingendomi sul letto e mettendosi seduto proprio nel centro.
Sono in ginocchio tra le sue gambe e mi basta uno sguardo per capire che ha voglia della mia bocca.
Mi chino e inizio a leccare e succhiare con quanta più passione possibile e so di star riuscendo nel mio intento quando lo sento crescere tra le mie labbra e gemere. Mi poggia una mano sulla testa e guida così i miei movimenti, cosa che trovo estremamente eccitante.
Con una nota di disperazione nella voce mi ferma e dopo aver indossato il preservativo mi chiede di cavalcarlo, sto per impalarmi su di lui ma chiede di farlo dandogli le spalle
Lo asserendo e scopro quanto possa essere intenso sentirlo così in fondo
"Muoviti, balla per me bambina"
Non posso far altro che muovermi con quanta più foga possibile, muovo il bacino cercando di sentirlo sempre di più dentro di me.
Più i miei movimenti si fanno profondi e veloci, più daddy geme e più voglio portarci al limite..
"Usalo e godi" mi dice passandomi il lush.
Lo posiziono sul clitoride e lo muovo in circolo sempre più velocemente mentre mi impalo sul suo cazzo, sento il piacere montare di nuovo dentro di me, i miei affondi si fanno sempre più disperati, disperati tanto quanto i gemiti di daddy che mi tiene stretta per i fianchi e mi spinge su di lui con foga.
Arriviamo all'orgasmo insieme, il piacere ci travolge e ci scuote con forza facendoci gridare all'unisono il nostro piacere, un grido a metà tra una supplica e i nostro nomi.
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ricorditempestosi · 1 year
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non mi arrabbio quasi mai, al massimo metto il broncio per un pò e resto in silenzio, dopo il decimo "che succede?" magari qualche parolina potrebbe anche venir fuori. però basta talmente poco per far pace con me che anche un semplice sorriso può aggiustare tutto. sono buono, forse troppo. altre volte, poi, mi incazzo, mi incazzo tanto davvero e quando la mia pazienza giunge ad un punto di rottura e decido di chiudere, la porta resta chiusa a chiave e non si riapre più
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privateclubcultura · 1 year
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L'Emozione di un Contatto.
L'Emozione Del Contatto
18/05/2015
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L'Amore non può esistere.... senza l'emozione di un Contatto.
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Si possono Scrivere fiumi di parole dove si può giurare tutto ciò che si vuole e che si sente o che si vuol far credere ma al sentimento più grande del mondo non basteranno mai egli ha bisogno di più del massimo dell'emozione più grande il contatto.....!!!
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Il contatto delle mani dove parole tante parole non servono solo le sensazioni vere vive presenti inebrianti di attese di carezze da raggiungere.
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L'amore vuole si la conquista dell'anima... la presa incondizionata della mente ma queste hanno anche una condizione...
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L'Amore vuole: “I baci. Lunghi. Dolci. Delicati. Romantici. Intensi. Pieni. Voglio quei baci. Non si può fare senza.
"Ho voglia di accarezzarti e guardarti prendere colore. Ho voglia di sentire la tua pelle scaldarsi sotto le mie dita. Ho voglia di baciarti piano. Ho voglia del tuo sapore che mi mescola al mio. Ho voglia di annegare dentro di te. ho voglia del ... contatto "
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il contatto è il pensiero che si riveste la sera di noi è un sorriso che illumina l'anima è un pensiero un tocco della mano che fa vibrare il corpo e l'anima.
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il contatto silente di due anime non ha bisogno di altro che tocchi leggeri movimenti suadenti audaci
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Fuori da quella nebbia per un attimo per un istante per quel contatto desiderato per scoprire che l'astratto e pieno di sensazioni concrete per confermare che l'astratto vive di emozioni attese e vissute per realizzare l'astratto trasformando ogni sogno ogni fantasia in una grande emozione reale.
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Quante parole si sarebbero risparmiate in cambio di quel contatto Proibito. Quante parole scritte quale fuoco avrebbe devastato i corpi per tutte quelle parole attese da realizzare.
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come il vento che accarezza la pelle cosi vorrei toccarti
Mi basterebbe toccarti le mani e da li raggiungerti l'anima non chiederei altro che sprofondare nella dolcezza dei tuoi occhi e nel mare delle tue braccia.
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Parole parole parole possono dare emozioni ma non puoi paragonarle all'emozione a quell'emozione improvvisa... di un contatto....!!!
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Chi ama non fugge.... C'è chi ama ma fugge.... C'è chi fa finta d'amare e sfugge.... o forse.... non so.... aggiungete... quel che pensate voi...!!!
RelaxBeach© (Tutti i Diritti Riservati.) 26/09/2023 (18/05/2015)
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likarotarublogger · 11 months
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Miss Badante 2023 ha 48 anni e viene dal Brasile: “La vita va affrontata con il sorriso”
Si chiama Elisangela Dos Santos Santano, ha 48 anni, è originaria del Brasile (città Salvador), vive e lavora nel campo dell’assistenza presso le famiglie in Italia. E’ lei la nuova Miss Badante International 2023, eletta domenica, 22 ottobre, durante la finale che si è svolta a Roma. Il titolo “Miss Badante Web 2023” è stato conquistato da Olesea Ciubotaru, 39 anni, della Moldavia, in Italia da 6 anni, che lavora a Torino
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Nella competizione sono state assegnate altre due fascie “Miss Badante International”: al secondo posto si è classificata Natalya Zhovnir, 46 anni, originaria di Leopoli (Ucraina), dove ha lavorato come medico presso un laboratorio analisi. Ana Drăgan, dalla Romania, ha vinto il terzo posto.
Il concorso, arrivato all’ottava edizione, si è svolto a due passi da Via Veneto, nell’atmosfera incantata del ristorante “Le mille e una notte” ed è organizzato, come ogni anno, da Elena Rodica Rotaru, ideatrice e patron della competizione. E’ una competizione rivolta alle donne di tutte le nazionalità che vivono in Italia e svolgono qui il loro prezioso lavoro di aiuto alle famiglie, come colf, assistenti familiari, baby sitter.
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“Miss Badante Web 2023” è stato conquistato da Olesea Ciubotaru, 39 anni, della Moldavia.
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Ana Dragan, Stânica Vinatoru, Elena Chirila, Aneta Anehei,Elena Rodica Rotaru, Natalya Zhovnir, Natalia Khvalyboha, Elisangela Dos Santos Santano
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Elena Rodica Rotaru e concorrente Elena Chirila della Romania 🇷🇴
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Concorrente della Romania Aneta Anehei
Le finaliste hanno affrontato tre prove: una presentazione in abito tradizionale del proprio paese e il racconto delle loro storie, una prova di talento ed infine la sfilata in abito elegante.
Il racconto di vita di ogni concorrente è stato emozionante. La vincitrice, Elisangela Dos Santos Santano: “La mia vita è una saga. Sono rimasta vedova in Brasile, quando una mia amica della Germania mi ha chiamato per prendermi cura di un ragazzo che aveva la sclerosi multipla. Poi sono arrivata in Italia, dove sono rimasta a vivere. Ormai sono anni che faccio la badante. Ogni lavoro è dignitoso, la vita va affrontata con il sorriso, bisogna essere positivi”.
La giornata di festa è stata completata da momenti artistici speciali, come le esibizioni di Marcia Sedoc (l’esplosiva interprete storica di Cacao Meravigliao), del cantante romeno Vasile David e di Antonio Delle Donne, che, oltre a presentare la gara, ha emozionato il pubblico con la sua voce è Dj Lilian Ioniță e Marilena Bãcanu.
“Per me sono tutte vincitrici, perché vengono qui per lanciare un messaggio di umanità, per dare visibilità al loro lavoro ma anche all’essere donna. Ecco, questa è la forza delle donne! Sono contenta che il concorso sia diventato davvero internazionale. Abbiamo avuto concorrenti iscritte da 9 paesi. Una gioia per me vedere che la fascia è andata ad una concorrente del Sud America, e che tra le vincitrici ci sia anche una signora del mio paese, la Romania”, ha dichiarato Elena Rodica Rotaru, organizzatrice ed ideatrice dell’evento.
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Membri della Giuria.
Livia Malcangio, Direttrice Relazioni Internazionali - Segretariato World Summit Premi Nobel per la Pace, presidente della giuria, ha raccontato così la competizione: “Una giornata fantastica, abbiamo avuto delle concorrenti meravigliose, provenienti da vari paesi. Ci sono stati momenti di commozione, ma anche di divertimento, con la lettura di poesie, teatro, ballo. Il lavoro che loro svolgono è fondamentale, in un paese come il nostro, dove l’età media della popolazione è molto alta”.
I criteri di valutazione sono stati la presenza scenica, l’originalità, la creatività e l’ingegno. La giuria è stata composta, oltre a Livia Malcangio, da: Marcia Sedoc (cantante, attivista per i diritti delle donne), Michelangelo Letizia (giornalista PaeseRoma), Dott. Roberto Rosati (Medico, Dentalcare), Massimo Meschino (patron del concorso "Una Ragazza, un Ragazzo, un Bambino per lo Spettacolo"- e promotore dell’inclusione sociale), Zoriana Belei (Miss Badante Web 2021), Roberto Mercuri (co - fondatore FashionLuxury.info).
Ionela Mihaela Dumitru, consulente fiscale che svolge da anni campagne di informazioni sui diritti delle badanti, in qualità di presidente della giuria Web, ha annunciato così la vincitrice: “Olesea Ciubotaru, della Repubblica Moldavia, ha vinto, con 19 punti, la gara online. Voglio sottolineare che hanno partecipato signore da sette nazioni: Ucraina, Romania, Albania, Rep. Moldavia, Georgia e Perù. Il nostro compito non è stato per niente facile. Ringrazio tutte le partecipanti, e soprattutto alla signora Elena Rodica Rotaru che ha dato atto di questa opportunità di valorizzare questo lavoro difficile, della badante”. Dalla giuria web hanno fatto parte anche Marianna Soronevych, giornalista ucraina (Gazeta Ukrainska) e Rodica Ciobotaru, assistente familiare e collaboratrice di testate romene.
Ecco i premi assegnati: 3° Premio - Una cena presso il Ristorante “Le mille e una notte” offerto dal Ristorante, 2° Premio - Un soggiorno per un fine settimana nel borgo medievale della Sabina a San Polo di Tarano, offerto dall’organizzatrice Elena Rodica Rotaru e lo sponsor Salvatore Braca (presso Holiday House by Elena Rodica Rotaru), 1° Premio WEB e 1° Premio in presenza - Un soggiorno per un fine settimana sulla splendida Isola di Ventotene, offerto da Pandataria Film e Elena Rodica Rotaru. Nell’ambito del concorso sono state assegnate anche delle fasce di accesso alla finale regionale Lazio del Concorso Nazionale "Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo" nella categoria OVER consegnate a: Elisangela Dos Santos Santana, Ana Dragan, Natalya Zhovnir. Inoltre è stata consegnata la fascia di accesso diretto alla finale nazionale del suddetto concorso, che si svolgerà dal 1 al 3 dicembre p.v. a Fiuggi (FR), a ZORIANA BELEI che rappresenterà la regione Emilia Romagna per la categoria LADY.
Sponsor: Pandataria Film, Dentalcare, Pasticceria Cardone 1846 Bagnara Calabra, Elena Rodica Rotaru Fashion, Hairstyle by Bacanu Marilena, Ristorante “Le Mille e una notte”, C4 Premiazione di Roberto Costantini (Guidonia)
Partner Media: Paese Roma Quotidiano, Fashionluxury.info, LikaRotaruFashion
Ufficio Stampa: Media XTE/ Miruna Cajvaneanu
Dj e foto di Lilian Ioniță.
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Articolo di @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
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rodicano · 8 months
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La sua mano andava su e giù morbida sul cazzo.
Quando scendeva gli scopriva quasi completamente la cappella, poi risaliva.
Senza stringere troppo. La sua mano piccola ed elegante scorreva sul cazzo turgido.
Lui si lasciava sfuggire un gemito soffocato.
Lei sospirava.
“Per quanto devo andare ancora avanti amore?”
“Finché lo dico io scema e non andare di fretta”
“Scusami amore ma lo sai che non mi piace…”
“Ma smettila troia che a te basta avere a che fare con un cazzo e sei felice…”
“No lo sai che voglio solo…”
“Stai zitta e muovi la mano piano”
Lei era completamente vestita ed elegante, si era sbottonata appena un po’ la camicetta, così da poter al massimo intravedere il reggiseno in pizzo. Era seduta con le gambe accavallate dei pantaloni da cavallerizza beige e i suoi stivali lucidi neri, alti fino ginocchio.
Lui invece era nudo in ginocchio davanti a lei un po’ di lato per offrirle il suo cazzo senza che lei dovesse sporgersi.
Teneva le mani dietro la schiena mentre sporgeva il bacino per avvicinarle il più possibile il cazzo.
“Forse è meglio che mi fermi, lo sento pulsare ci siamo quasi”
“Si fermati un attimo conta fino a cinque e ricomincia”
Lei toglie la mano e lo guarda con un dolce sorriso di scherno e comincia a contare sottovoce lentamente sfiorandolo sulla punta del cazzo prima con il pollice, poi l’indice, poi il medio, poi l’anulare ed in fine il mignolo.
Lui si perde nei suo occhi mescolando amore e desiderio.
Lei gli riprende in mano il cazzo e ricomincia a scivolare su e giù
Il contatto è sempre più morbido, lento, ora sale e scende di pochissimo.
Lui soffre e cerca di spingere il bacino per aumentare il contatto o lo sfregamento.
“Uffa amore sono stanca, posso smettere?”
“Ora ferma la mano e stringi appena”
Lui cerca muovendo il bacino di continuare la sega in qualche modo.
“Che pena…”
“Rimani ferma.”
Bastano pochi secondi ed il cazzo si irrigidisce e spruzza fuori una discreta quantità di sperma che disegna una arcipelago biancastro sugli stivali lucidi.
Lei riesce appena in tempo a togliere la mano lasciandolo eiaculare a vuoto rivolgendogli uno sguardo sprezzante.
“Ecco è venuto amore: che schifo.”
“Passamelo”
Lei porge il cellulare al fidanzato quasi piegato dall’orgasmo rovinato.
“Ringraziami e lecca tutto cornuto”
“Grazie”
“Grazie di cosa coglione”
“Grazie di avermi permesso di venire”
E si china a pulire gli stivali della fidanzata.
Lei si riavvicina il cellulare.
“Sei contento amore, sono stata brava?”
“Abbastanza”
“Allora mi scopi stasera?”
“Si fatti portare dal cornuto da me dopo cena”
“Grazie amore, posso fermarmi da te?”
“No che devo alzarmi presto domani, digli al coglione che ti deve aspettare in macchina”
E chiude la telefonata senza nemmeno salutarla.
Lui intanto aveva finito di pulirle gli stivali.
Lei gli carezza la nuca.
“Sei contento che sei riuscito a venire anche tu tesoro?”
“In qualche modo” biascica lui.
“Accontentati, l’ho fatto solo per far divertire Marco.”
Poi controlla che le abbia pulito per bene gli stivali e si accorge che il fidanzato cercava di sbirciare dentro la sua camicetta. La richiude e gli sorride bonaria.
“Vai a vestirti che sei ridicolo, prepara la cena che poi devi accompagnarmi da lui stasera.”
Lui alzandosi si avvicina e le sfiora le labbra con un bacio.
“Ti amo”
“Lo so che mi ami, ma lui mi scopa invece.”
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Essere mamme mica è facile. Non ti danno le istruzioni, non ti dicono cosa è giusto o cosa no, non ti fanno dei corsi. Al massimo ti spiegano come partorire, e anche quello mica ci serve troppo. O come allattare, e poi tanto va come deve andare. 
Perché è proprio così, puoi anche pensare di saperle, le cose, di aver letto dei manuali, di aver ricevuto i migliori consigli, di aver studiato nelle migliori università, ma quando poi sei tu, con quell’essere tutto nuovo, si azzera tutto, i libri non servono, i dogmi trovano il tempo che trovano e i consigli ti sembrano sempre sbagliati, e sempre troppo vicini alle critiche. 
Non è facile capire quando un neonato ha fame, ha sete, ha sonno, è stanco o ha bisogno di coccole. )
Ci possono dire quello che vogliono, che basta osservarli, ma la verità è che in preda agli ormoni, e con la fatica, il sonno, i kg di troppo,
come si fa ad osservare, semplicemente? 
Non è facile quando crescono e ci mettono di fronte a nuove sfide, a nuove paure, a nuove domande. Quando ci dobbiamo staccare da loro e non vorremmo, quando ci dobbiamo staccare da loro e non vorrebbero. 
Non è facile essere mamme quando la notte è dolce e amara, è riparo e voglia di fuggire, è bisogno di dormire e bisogno di contemplare.
Non è facile nemmeno quando ti dicono che in fondo l’hai voluto, questo figlio, ed ora di cosa ti lamenti? Non è facile trovare sempre le parole giuste, mantenere il sorriso, non perdere la pazienza, non chiudersi in camera infilando la testa sotto al cuscino. 
Quando ti dicono che non dovresti sgridarlo, che dovrebbe mangiare diversamente, che non ci passi troppo tempo, che ci passi troppo tempo, che è viziato, che non lo stimoli abbastanza, che comunque fai qualcosa che non va c’è sempre, in quei momenti ti rendi conto che
fare la mamma sì, è difficile.
Perché fare la mamma comprende un milione di cose, tra cui nutrire, lavare, coccolare, aiutare, sostenere, capire, divertire, disinfettare, ricucire, colorare, studiare, comprende tutte queste cose insieme e nemmeno i premi Nobel sono capaci di fare tutte queste cose, a meno che non siano mamme. 
Essere mamme non è facile per niente e potranno dirci quello che vogliono, che il nostro non è un lavoro, che in fondo lo fanno tutte le donne del mondo, che abbiamo aiuti… Ma solo una mamma sa quanto è difficile svegliarsi ogni giorno con la consapevolezza di dover crescere un essere umano, di pensare ad ogni singola cosa lo riguardi, dalla bottiglietta dell’acqua alle scarpe, dal disegno per le maestre al regalo per l’amico, dall’appuntamento con la pediatra al corso di nuoto. 
Essere mamme non è per niente facile, ma è il mestiere (non pagato) più bello che si possa immaginare ,ed io non lo cambierei con niente al mondo.
Pensieri a riguardo ?
Ditemi la vostra opinione ❤️
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yellowinter · 1 month
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Sveglia alle 6, acqua fredda, stretching, respiri, caffè e sono andata a lavoro. Oggi è stata dura... ero da sola quindi ho corso parecchio e la responsabile di turno era molto agitata, gridava, ogni cosa che ho fatto non le andava bene e così ho pulito e ripulito e disfatto e rifatto ancora. A un certo punto stavo per crollare, poi ho preso un grande respiro e ho sorriso, le ho sempre risposto con gentilezza e offerto il mio aiuto al massimo delle mie potenzialità. Quando ho finito mi sono seduta sotto a un albero a fumare una sigaretta, lei si è avvicinata ed è scoppiata a piangere. Mi ha detto che si sente depressa e che non riesce ad accettare diverse cose della sua vita. Sono rimasta spiazzata, perché non me l'aspettavo in quel momento. Nessuno vuole fare i suoi turni, viene presa per il culo da tutti, la chiamano "sclerata", ma in quel momento ho visto solo una grande sofferenza e una grande mancanza d'amore che poi mi ha confermato. Allora l'ho rassicurata e le ho detto di stare tranquilla, che domani al suo turno vado io. Mi ha regalato un sorriso immenso e detto che sono gentile. Sono tornata a casa con i soliti bus ascoltando la musica, ho pranzato e poi sono uscita a fare un giro per il quartiere, ho fatto la spesa, sono andata in farmacia, ho preso un accendino super bello dal tabaccaio. Poi ho preso l'handpan e mi sono messa al fiume a suonare... la gente cammina veloce, spesso con la testa in giù attaccata al cellulare, ma quando mi passa vicino rallenta, qualcuno si ferma, qualcuno mi parla. Si creano sempre degli attimi stupendi. A un certo punto una ragazza dall'altra parte del fiume si è messa a cantare, quasi magico. Poi sono rientrata, ho preparato la cena e sistemato la cucina, adesso voglio leggere un po' e fare meditazione. Ho rotto le corde del violino mentre lo accordavo, ma presto lo sistemo.
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canesenzafissadimora · 4 months
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Lei piange, ride, ed è quasi impercettibile scorgerne la distanza, la differenza.
Scorgere l’attimo in cui le lacrime
diventano gioia e il sorriso tristezza,
l’attimo in cui si mescolano, ti spiazzano, perché una donna può anche questo.
L’esplosione di un sorriso dopo un pianto
è capace di confondere il mondo.
Nello scoppio improvviso di un sorriso
c’è l’essenza della vita, il respiro della forza,
la magia dello stupore.
C’è il calore delle labbra che asciuga gli occhi.
Quando una donna diventa un miscuglio
di passione e tenerezza non esisterà niente
di più grande dentro al cuore di un uomo,
di un uomo che la ama e che la immagina piangere solo per poi vederla ridere.
Sembra un premio assoluto essere capaci
di mettere fine alla tristezza,
un premio di meraviglia.
Perché in quel momento lei sembrerà addirittura ancor più viva.
Se fosse possibile regalare ai battiti
le sembianze dell’infinito, il cuore avrebbe
il suo sorriso.
Lui vorrebbe preservare quel momento all’interno delle palpebre, per rivederlo
ogni volta nel secondo prima di dormire.
Ha imparato che lei sa offrire il suo sorriso come occasione per essere e renderlo migliore.
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Massimo Bisotti
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