#Il mediatore in Austria
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mediaresenzaconfini · 2 years ago
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La formazione del mediatore in Austria
La formazione del mediatore in Austria La mediazione, la formazione e lo status del mediatore sono disciplinati dalla legge[1], da un’ordinanza[2], da due direttive[3] e dal 2018 dalle Linee guida per la prova della sostenibilità in relazione all’obbligo di comunicazione ai sensi del § 27 della legge sulla mediazione[4]. Il mediatore può essere chiunque abbia compiuto 28 anni. Deve fornire…
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campaniareturns · 5 years ago
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Mediterraneo bussola d’Europa
                   IL RUOLO DELL’ITALIA e DEL MEZZOGIORNO
Premessa
Dicono dal Nord Africa, Algeria e Tunisia in primis, che nel Mediterraneo ci sono tutti: dunque un accordo credibile per stabilizzare l’area a partire dalla Libia, può essere solo una proposta formulata dall’insieme degli attori libici, a sua volta strumento per rivitalizzare il multilateralismo.
A ben guardare è la stessa tesi del Consigliere della Casa Bianca per la Sicurezza nazionale O’Brien, quando pochi giorni fa ha espresso solidarietà alla Francia che chiedeva l’intervento USA dopo l’incidente accorso ad una sua nave della missione Nato “Sea Guardian”; è la stessa riscontrabile negli sforzi profusi dalla Russia per accelerare sulla nomina del responsabile Onu in Libia; è la stessa evidente nella generosa diplomazia USA-URSS portata avanti dal Segretario di Stato americano Mike Pompeo e dallo stesso Presidente Trump nei mesi antecedenti l’arretramento delle forze haftariane da Tripoli, uno sforzo, quello statunitense, speculare all’invito russo rivolto all’Europa perché ci si accordasse sul nominativo per la Libia in sede Onu. 
Insomma ciascuno ha fatto la sua parte, in quei mesi, pur senza reali passi avanti, perché a disattendere le aspettative è stata proprio l’Europa, Italia compresa, suo malgrado (gli sforzi sono stati numerosi e costanti forse poco “orizzontali”).
Vediamo le ragioni
Personalmente mi trovo d’accordo sulla tesi secondo cui occorra partire da un accordo tra libici che, a sua volta, ne promuova uno più ampio multilaterale: tendere a questo obbiettivo a mio avviso conviene alla Nato, ai Paesi che non vi aderiscono e ai libici, dunque a tutti i popoli dell’Africa e del Medio Oriente.
Perché conviene a tutti? Un metodo simile non mina la presenza dell’uno o dell’altro Paese sull’area, anzi il rafforzamento dell’autodeterminazione del popolo libico moltiplica le potenzialità commerciali oltre a sviluppare un più variegato insediamento economico.
Il ruolo dunque dell’Europa e dell’Italia, a mio avviso, deve essere indirizzato a favorire un accordo tra libici alla stregua di quanto fece Marco Minniti Ministro (stiamo al metodo per il momento, poi passiamo al merito): egli infatti è stato l’unico ad avere promosso un terreno che ha alimentato la convergenza tra i libici, consentendo al contempo, primo fra i politici, l’ingresso dell’opinione pubblica internazionale entro i confini della Libia... Quello stesso mondo che oggi denuncia più facilmente le tragedie dei migranti, si indigna e si organizza per chiedere un merito più avanzato per la salvaguardia della dignità della persona… (Grazie Marco, il tuo riformismo della persona si vede nei risultati che ottieni alle condizioni date e per questo tutti ti siamo grati, perché sei un esempio a cui tendiamo semplicemente osservando gli effetti della tua azione politico-diplomatica, rispettoso del ruolo di tutti, delle prerogative della diplomazia e dei principi di sicurezza sviluppo e coesione sociale).
E’ vero, traghettare è più semplice di attuare lo slogan CEI “liberi di restare, liberi di partire”, ho aggiunto “liberi di tornare” ma occorre iniziare a cambiare tutti mentalità: la libertà di scelta della persona senza danni sugli altri è un principio democratico affascinante.
Devo dire che ancora oggi fatico a comprendere le ragioni per cui troppo frettolosamente si sia espresso un parere contrario all’Algeria quale Paese deputato ad indicare la persona per ricoprire la carica di Responsabile ONU  per la Libia: ancora oggi mi è parso un errore e spero che gli amici americani si ravvedano.
L’Algeria ha ben diretto in questi anni la Business Med, la Confederazione delle “Confindustria” del Mediterraneo allargando lo spettro delle possibilità di investimento in Africa, incentivando progetti dedicati alla coesione e alla promozione sociale, tessendo relazioni istituzionali a tutti i livelli; facce di un’unica medaglia: modernizzazione dell’Africa senza nulla togliere al percorso intrapreso dalle leadership imprenditoriali dei singoli Paesi africani aderenti.
Personalmente lo ritengo uno sforzo molto concreto: esattamente quello di cui tutti abbiamo bisogno e che andrebbe valorizzato dal punto di vista del rafforzamento di classi dirigenti.
L’Europa e l’Italia, dunque, avrebbero forse dovuto rileggere più in profondità le potenzialità aperte dall’intervista di Minniti circa la necessità di un sistema sanitario equivalente nell’area del Meseuro, parole strettamente connesse alla composizione stessa della task force creata dalla Presidente Ursula Von der Leyen in pieno lockdown pandemico.
Forse era già possibile, ed ora auspicabile, una missione Irini che assuma regole di ingaggio più ampie, capaci di attuare indirizzi politici quali sicurezza, sviluppo e coesione sociale… non solo sicurezza dunque, obiettivo velleitario quello di bloccare l’arrivo di armi senza investimento di fiducia sull’insieme degli attori libici, né merci di scambio per rafforzare l’efficacia della diplomazia economica.
E’ difficile comprendere come si possa persistere nel tenere fuori Malta e il Portogallo (indipendentemente dal fatto che quest’ultimo sia un Paese fondatore della Nato) senza valorizzarli nello scacchiere diplomatico europeo, a maggior ragione dopo le dimissioni del Presidente dell’Eurogruppo.
E’ plausibile che la diplomazia europea possa apparire poco credibile da queste poche considerazioni, quantunque le recenti nomine del Commissario Borrell paiano tendere a ricercare quelle competenze di concretezza progettuale che sino ad oggi hanno mostrato in Africa solo Business Med, Assafrica, IFMA America e Cina per un verso, una pletora di imprenditori da ogni dove per l’altro.
Quasi dimenticavo, un segnale positivo è rappresentato dal recente annuncio di partnership Emirati Arabi Uniti – Israele proprio sul sistema sanitario equivalente.Che cosa lega la diplomazia nel mediterraneo a quella in Europa?
Il futuro dell’intera area.
Il Mediterraneo, l’Africa, il Medio Oriente stesso con le istituzioni degli Stati membri, anche in forma aggregata, rappresentano il terreno più fertile per incrementare crescita sostenibile: è compito dei popoli che vi abitano progettare, realizzare partnership alla pari, far fiorire impresa e lavoro, ambiente e cultura. Noi possiamo proporci, mostrare know how e risorse economiche da trasferire, affiancare laddove richiesto un percorso. 
Il principio base resta la sinergia pubblico privato: NON la sostituzione del pubblico al privato.
Per questo mi preoccupa l’orientamento assunto su Autostrade, se esso non preveda una più ampia strategia riguardante Piattaforma Logistica Nazionale che appunto tenga fermo il ruolo del pubblico sinergico a quello del privato che non va assolutamente svilito, anzi rilanciato.
Per questo non mi capacito come nessuno abbia assunto dalla redazione economica de Il Fatto Quotidiano gli elementi necessari per stimolare il privato su Ilva ad alleanze e partneship affiancando la nostra diplomazia economica, perché il mercato euro mediterraneo si rafforzi nell’interesse generale.
Per questo auspico che Alitalia e Lufthansa sostenute integralmente dal pubblico si guardino finalmente faccia a faccia consentendo ai cittadini europei di ammortizzare il prima possibile il risanamento di cui si sono resi protagonisti.
Allo stesso modo vale il discorso tra operatori pubblici e privati della gestione immobiliare: solo tramite un’alleanza pubblico privato ci si può proporre in Africa senza pasticci del passato.
Austria e Olanda forse appaiono scontrosi, tuttavia sono i Paesi che hanno fatto i fatti meglio di altri in questi mesi (molti hanno faticato a comprenderli forse per mancanza di profondità… interlocuzioni solo sui livelli alti, senza la curiosità di comprendere realmente chi si ha di fronte, quali azioni compia mentre ci parla)
Noi manteniamo l’ottimo De Scalzi e gli inossidabili Ferrari, Passera, Stefano Boeri e Alessandro Profumo, una rete di Ambasciatori stimata tanto quanto le forze di Difesa e Sicurezza (o coordinamento interforze), i Prefetti e l’insieme della PA italiana.
Tornando all’Austria, per esempio, ha indirizzato uno sforzo economico fattivo verso la Grecia “metodologicamente” molto interessante oltre a configurarsi come il mediatore sulle riconversioni green nella relazione transalpina come in quella euro parlamentare… Peccato non aver colto il terreno avanzato che ci è stato offerto sia sul piano economico quanto su quello economico (ad eccezion fatta di Vincenzo Boccia già Presidente Confindustria che non solo lo colse, ma lo percorse arandolo e coltivandolo per il futuro prossimo).
Quanto all’Olanda, non sono poche le disponibilità di investimento privato giunte in terra Ligure, per esempio, secondo una naturale quanto tradizionale relazione economico commerciale facilitata dal Medef (sempre ai tempi di Vincenzo Boccia) e da Mediaset. Proposte a tutt’oggi valide se, in assenza di Connext l’evento di partenariato internazionale voluto dallo stesso Boccia, trovassimo le forme perché il privato ligure si mescoli agli olandesi nel rispetto dei documenti di inquadramento macro regionali.
Conclusioni
Se il Mediterraneo, l’Africa, il Medio Oriente stesso con le istituzioni degli Stati membri, anche in forma aggregata, rappresentano il terreno più fertile per incrementare crescita sostenibile, il mezzogiorno italiano è il ponte armonico, naturale, bello che consente di unire il primo con i terreni sostenibili di tutta Europa.
Per questo ha senso l’alleanza Città – Imprese dichiarata a suo tempo dal Sindaco di Milano e da Vincenzo Boccia, per questo il cambio di ruolo del leader salernitano aiuta il dispiegarsi del progetto ( l’Università LUISS ha una cultura delle relazioni internazionali aderente a quella del suo Presidente): far fiorire progetti di rigenerazione urbana attraverso “contratti di reciprocità” tra Sindaci e i sistemi socio economici culturali locali, è il metodo per stimolare gli investimenti privati dormienti nel mondo.
Per questo valorizzare il sud è nell’interesse degli imprenditori del nord.
Sono oltre 10 i progetti avviati in altrettante realtà, un metodo che la diplomazia francese come quella svizzera per esempio hanno apprezzato chiedendo di farlo fruttare dentro la rete delle global cities attivata da diversi enti, istituzioni, centri culturali.
Certo è un lavoro che deve accompagnarsi al progetto di comunicazione strategica della Farnesina, a quello sulle aree interne del Ministro Provenzano e che soprattutto può rendere più forte il Premier Conte favorendo il suo pragmatismo.
Soprattutto è un lavoro che abbisogna dell’impegno su scala internazionale di personalità di rilievo, chissà forse la moglie di Mr Draghi potrà prendersi a cuore la causa intercedendo presso di lui, altre potranno fare ugualmente… lo so che cosa state per dire, lasciatemi sperare ecco!
P.S Grazie alla California su Napoli 
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bongianimuseum · 7 years ago
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“Marginali Attivi / 70 Ryosuke  Cohen”
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
“Marginali Attivi / 70 Ryosuke  Cohen”
a cura di Sandro Bongiani
 Dal 31 luglio al 1 dicembre  2018
Inaugurazione:  martedì 31 luglio 2018,  ore 18.00
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 S’inaugura  martedi 31  luglio 2018, alle ore 18.00, la mostra  collettiva internazionale a cura di Sandro  Bongiani dal titolo: “Marginali Attivi / 70 Ryosuke Cohen” che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista giapponese, uno dei più longevi e interessanti   artisti contemporanei nati negli anni quaranta.  Una interessante mostra collettiva in concomitanza anche della speciale ricorrenza del suo settantesimo compleanno, presentando 164 opere su un totale corpus grafico di  ben 281 opere arrivate  da ogni parte del mondo  da importanti artisti internazionali che periodicamente si  sono avvicendati a collaborare con impegno e assiduità con Cohen.
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Ryosuke Cohen, nato nel 1948, Osaka, in Giappone,  è un Mail Artista. Il nome della famiglia è Kouen ma su consiglio di Byron Black, ha adottato  il nome inglese  'Cohen' come in ebraico. Cohen scoprì la mail art in Canadà. Ryosuke è il figlio di un noto scrittore di haiku in Giappone, Jyunichi Koen. I primi lavori di Cohen sono il risultato di un misto di tradizione e immaginario giapponese, numeri  e icone contemporanee  così com’è la sua firma, la lettera "C". L’artista giapponese per lungo tempo è stato interessato al movimento Dada e Fluxus,  in contatto con Shozo Shimamoto e i membri del gruppo Gutai condividendo in modo spontaneo e naturale un nuovo modo di fare arte contemporanea. Ryosuke non è il primo artista postale e marginale giapponese, ma sicuramente è l’autore giapponese più longevo nel network internazionale Dopo Ray Johnson e Guglielmo Achille Cavellini, anche Ryosuke Cohen  rimette ancora una volta in gioco le carte della sperimentazione in  un sistema culturale antiquato che preferisce l’opera creata appositamente per essere commercializzata. Lo fa  proponendo un particolare suo progetto “Brain Cell” (Cellula celebrale), iniziato nel giugno 1985 con  migliaia di membri  sparsi in oltre 80 paesi.  Un lavoro che raccoglie  ogni 7-10 giorni circa le immagini di tanti artisti su un'unica pagina allegando un elenco di indirizzi di collaboratori, 55 in media per opera, che lo ha visto coinvolto per oltre  30 lunghi anni,  rifiutando l’opera unica e concetti  consueti come l’originalità e quindi, preferendo maggiormente il gioco, la ricerca e la libertà concreta dell’artista volutamente collocato ai margini dell’attuale sistema culturale. Per questo modo di fare, egli è forse il più  interessante e attivo artista nella rete di chiunque altro per la capacità organizzativa del progetto e per diffusione capillare dell’arte marginale. Nell'agosto 2001 ha iniziato in Italia il progetto “Fractal Portrait”, facendo ritratti e silhouette del corpo ai suoi amici artisti in occasione dei vari Meeting   svolti in diverse parti del mondo; Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Irlanda del Nord, Spagna, Jugoslavia, Germania, Olanda, Corea, Italia e Francia.  Cohen è l’artista contemporaneo che non rappresenta più colui che produce un’opera d’arte secondo le vecchie idee classiciste della tradizione, ma ricopre il ruolo di mediatore e di intermediario tra la realizzazione di un’idea progettuale (la sua) e coloro che partecipano al progetto. Praticamente, egli si fa promotore di un “fare” diventando regista di un intervento provvisorio,  che nasce dal contributo degli altri e  si materializza insieme  nella collaborazione collettiva in cui tutti possono partecipare ed essere positivamente e  appassionatamente coinvolti nella  creazione dell’opera. In oltre trent’anni di lavoro ha esposto con mostre e svolto performance  e incontri in diverse aree geografiche del mondo.  Attualmente vive a Ashiya-City Hyogo in Giappone.
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 Artisti presenti: Ryosuke Cohen, Giappone I John Held, Usa I Nicolas de la Casininière, Francia I Jan Theuninck, Belgio I Josè Luis Alcalde Soberanes, Messico I Horst  Tress, Germania I Pedro Bericat, Spagna I Mauro Molinari, Italia I John M. Bennett, Usa I Rémy Pénard, Francia I Virginia Milici, Italia I Lamberto Caravita, Italia I Renata e Giovanni Stradada, Italia I Rosalie  Gancie, Usa I Michel Della Vedova, Francia I Vittore Baroni, Italia I Bruno Cassaglia, Italia I Tommaso Cascella, Italia I Giovanni Fontana,  Italia I Antonio Sassu, Italia I Lancillotto Bellini, Italia I Mariano Filippetta, Italia I Emilio Morandi, Italia I Marina Salmaso, Danimarca I Luisa  Bergamini, Italia I Guido  Capuano, Italia I Dmitry Babenko, Russia I Cinzia Farina, Italia I Umberto Basso, Italia I Cesar Reglero, Spagna I Marcello Diotallevi, Italia I Fernando Andolcetti, Italia I Alfonso Caccavale, Italia I Leonor  Arnao, Argentina I I Santini del Prete, Italia I Pascal Lenoir, Francia I Monica Michelotti, Italia  I Matthew Rose, Francia I Alberto Sordi, Italia I Guy Bleus, Belgio I Claudio Grandinetti, Italia I C. Mehrl Bennett, Usa I Alessandra Borsetti Venier, Italia I Lars Schumacher, Germania I Ernesto Terlizzi, Italia I Jacob de Chirico, Italia I Susanne Schumacher, Germania I Ruggero Maggi, Italia I Maria Credidio, Italia I Maya Lopez Muro, Argentina I Antonio Gomez Garcia, Spagna I Michel Della Vedova, Francia I Fernanda Fedi, Italia I Fernando Aquiar, Portogallo I Gino Gini, Italia I Anna Boschi,  Italia I Luc Fierens, Belgio I Gyorgy Galantai, Ungheria I Alessandro Ceccotto, Italia I Giovanni Bonanno, Italia I Pier Roberto Bassi, Italia I Seiei Jack, Giappone I Ko De Jonge, Olanda I Keiichi Nakamura, Giappone  I Calogero  Barba, Italia I Katerina Nikoltsou, Grecia I Carlo Iacomucci, Italia I Kiki Franceschi, Italia I Antonio Baglivo, Italia I Tomaso  Binga, Italia I Matthew Rose, Francia I Anna Banana, Canada I Noriko Shimizu, Giappone I Miguel  Jimenez, Spagna I Rosa Gravino, Argentina I Giancarlo Pucci, Italia I Rolando Zucchini, Italia I Alessandra Angelini, Italia I Domenico Ferrara Foria, Italia I Aarol Flores, Messico I Gabi Minedi, Italia I Laura Agostini, Italia I Maribel Martinez, Argentina I Alexander Limarev, Russia I BuZ Blurr, Usa I Patrizio Maria, Italia I Franco Altobelli, Italia I Daniele  Virgilio, Italia I Aleksandar Jovanovic, Serbia I Roberto Keppler, Brasile I Oronzo Liuzzi, Italia I Francesco Aprile, Italia I Osvaldo Cibils, Italia I Domenico Severino, Italia I Lucia Spagnuolo, Italia I Linda Paoli, Italia I Elena Marini, Italia I Francesco Cornello, Italia I Juan Lopez de Ael, Spagna I Mabi Col, Italia I Mzia Valerian, Belgio I Rafael Gonzales, Spagna I Miray Birce Gur, Turchia I Jaromir Svozilik, Norvegia I Fulgor C. Silvi, Italia I Stefan Reinhard, Germania I Lia Franzia, Italia I Pierpaolo Limongelli, Italia I Turkan Elci, Turchia I Claudio  Romeo, Italia I Michelle, Usa I The Wasted Angel, Belgium I Angela Caporaso, Italia  I Eni Ilis, Brasile I Beatriz Albuquerque, Portogallo I Anna Karina Fries, Germania I Derya Auci, Turchia I Stiliachus, Germania I Anna Miller, Oba Mail Art Group, Germania I Maria Teresa Cazzaro, Italia I Horvath Piroska, Austria I Bruno Chiarlone Debenedetti, Italia I Cecilia Bossi, Italia I Mustafa Cevat Atalay, Turchia I Vero Rigole, Belgio I Adriano Bonari, Italia I Teri Anderson, Inghilterra I Maurizio Follin, Italia I Afrodite Karamanli, Grecia I Sigrid Sack, Germania I Rossana  Bucci, Italia I Roberto Scala, Italia I Cobàs  (Mario Carchini), Italia I Amadeu Escorcio, Portogallo I Piero Barducci, Italia I Bayron Dede, Turchia I John  Gayer, Finlandia I Nicolas Malevitsis, Grecia I Antonia Mayol Castellò, Spagna I Silvano Pertone, Italia I Francesco Mandrino,  Italia I Francine Fox, Usa I Adriana  Lucaciu, Romania I Kathleen  McHugh, Usa I Sophia Martinon, Grecia I Janys Oliveira Fortaleza, Brasile I Marie-Christine De Grave, Belgio I Heloisa  Sonaglio, Brasile. I Connie Jean, Usa I Meral Agar, Turchia I Raz Mail Art, Australia I Claire  Dinsmore, Usa I Oznur Kepce, Turchia I Francisco Sanchez Gil, Spagna I Hilar Tursoluk, Turchia I Annie Label, Australia I Marysia Raposo, Brasile I Turkan Elci, Turchia I Maria Josè Silva - Mizé, Portogallo I Sharon Silverman, Usa.
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   “Marginali Attivi / 70 Ryosuke Cohen”
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY  
Via S. Calenda, 105/D - Salerno,  Tel/Fax 089 5648159     e-mail:  [email protected]      
Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
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