#Gli squali
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forgottenbones · 8 months ago
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givemeanorigami · 5 months ago
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Il fatto di essere stata presa e buttata in mare a quattro/cinque mesi, essermi ritrovata a circa sei forse sette anni a nuotare nel bel mezzo di un banco di meduse ed esserne uscita illesa, ha chiaramente lasciato dei segni evidenti e i segni evidenti sono la mia propensione a pensare "mai che avvisti io qualcosa mentre sono a nuotare".
Avvistata balena? Lo penso. Avvisano le mante e/o mobule? Lo penso. Avvistano una verdesca lunga un metro e mezzo? Piagnucolo che era a una distanza raggiungibile a nuoto e io non la stavo percorrendo.
Perché se non mi hanno pizzicato le meduse, non mi morderà una verdesca.
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persephoneflouwers · 1 year ago
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modaonlinemagazalari · 2 years ago
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https://www.modaonlinemagazalari.com/moda-markas/dove-nuotano-gli-squali/
Dove Nuotano Gli Squali
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firewalker · 3 months ago
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Loxosceles rufescens
Sì, insomma, il famigerato ragno violino. Siccome non se ne può più di informazioni cretine a riguardo, corredate da foto di animali presi a caso (va a finire che pure gli squali bianchi sono ragni violino), ho deciso di scrivere due righe. Fonte sulla rilevanza medica: il Centro Antiveleni di Pavia.
Salto per gli aracnofobici, che metto un sacco di foto
Cominciamo con il riconoscerlo, e per farlo bisogna sapere due cose: la prima è come è fatto
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(Fonte immagine: wikipedia)
Ha un colore marroncino, l'addome è più scuro e le zampe sono lunghe e carnose. Generalmente si vede con le zampe molto separate tra loro (ci sono ragni che le accoppiano).
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(Fonte immagine: ongaro disinfestazioni)
Nell'immagine qui di sopra possiamo ammirare quello che dà il nome al ragno: il violino. Sul cefalotorace (i ragni non hanno separazione tra testa e torace) c'è una vistosa colorazione più scura, che in molti casi assomiglia a un violino. Inoltre ha sei occhi, non otto. Mi raccomando, il ragno violino non è questo:
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(Fonte immagine: nepentedotnet)
E non è nemmeno un qualsiasi altro ragno peloso, salterino, ciccione o zebrato che potete vedere nelle immagini "divulgative".
L'altra caratteristica per riconoscerlo è la dimensione dell'animale
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(Fonte immagine: Centro Antiveleni di Pavia)
Può arrivare al massimo a meno di 5 cm di grandezza zampe comprese, il corpo non supera 1 cm. È un ragno piccolo!
Inoltre, immagino che tutti conosciate i folcidi
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(Fonte immagine: wikipedia - Pholcidae)
Quei ragni con le zampe lunghe che trovate costantemente su tutti i muri di casa. Ecco, questi ragnetti si mangiano i ragni violino. I ragni violino sono prede dei folcidi. Ma torniamo ai violini.
L. rufescens è uno dei due ragni di rilevanza medica in Italia, l'altro, che io sappia, è la malmignatta
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(Fonte immagine: wikipedia - Latrodectus tredecimguttatus)
Dicevo, torniamo ai violini.
Possono far danni enormi, gravissimi, possono rovinarvi la vita, anche se non risulta essere letale. Ma questo succede con frequenza estremamente rara. Se vieni punto da un ragno violino, hai il diabete, hai problemi di circolazione e sei debilitato, allora è possibile che tu possa vedere quello che si chiama Loxoscelismo sistemico, una malattia necrotica che può farti anche perdere un arto.
In generale, però, si ha rossore e gonfiore.
Quando devo andare in pronto soccorso?
Quando, entro le 48 ore dal morso, si ha una macchia nera in corrispondenza di esso, o se si hanno febbre e debolezza. Allora significa che le cose si stanno aggravando e conviene intervenire.
In caso di morso, comunque, è sempre bene contattare il proprio medico che potrà prescrivere una pomata antibiotica ed eventualmente un antibiotico orale come primissimo intervento.
Ah, ovviamente, fate il richiamo per l'antitetanica.
Finisco dicendo che il rischio è calcolato moltiplicando il pericolo per la frequenza dell'evento.
Dato che la frequenza di morsi di questo ragno, pur essendo molto diffuso, è bassissima (fondamentalmente si fa i fatti sui e non vi morde se non l'andate a raccogliere per farlo giocare ad acchiapparella con voi), e dato che l'evento pericoloso è comunque circa l'1% dei casi di morso, direi che il rischio rappresentato da questo ragno è quasi nullo. Lasciatelo perdere, se ne avete paura allevate folcidi.
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bonazeta · 2 months ago
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Pescecani Extinction Corally fuoriora il video ufficiale di Camilla Fascina Pescecani (Extinction)” la nuova canzone di Corally è un canto contro la violenza che permea la nostra società. L’io narrante è la voce di uno squalo impotente di fronte al bracconiere che gli taglia le pinne e allo stesso tempo è la voce di una donna indifesa di fronte agli abusi e maltrattamenti del suo stupratore. Una violenza in entrambi i casi di fronte alla quale non possiamo distogliere lo sguardo. C’è un forte parallelismo tra i due episodi: una persona che tortura o uccide un animale è spesso violenta anche nei confronti delle persone. La parola link in inglese significa legame e nel brano Pescecani indica la stretta correlazione esistente fra maltrattamento e uccisione di animali e ogni altro comportamento violento, antisociale e criminale nei confronti delle persone come omicidio, stupro, stalking, violenza domestica, manipolazione mentale. Il brano denuncia in particolar modo la pratica crudele conosciuta come finning (spinnamento), e che consiste nel taglio delle pinne dello squalo quando questo è ancora vivo. Il corpo dell’animale, ritenuto non redditizio, viene poi rigettato in mare dove muore per affogamento. Molti paesi europei sono tristemente coinvolti in questo commercio di pinne di squalo, che sono l’ingrediente principale di un assurdo piatto considerato un lusso nei paesi orientali, ma di fatto povero sia di gusto che di nutrimento. Questa pratica, oltre ad essere estremamente crudele, rappresenta una grave minaccia per l'equilibrio degli ecosistemi marini: gli squali, infatti, sono predatori apicali fondamentali per il mantenimento della biodiversità marina. Circa 100 milioni di squali muoiono ogni anno a causa del finning. CREDITS AUDIO Titolo: Pescecani (Extinction) Autori e compositori: Camilla Fascina (Corally), Stefano Paviani, Nicola Messedaglia (Laguna) Arrangiamento: Andrea Rigonat Chitarre, basso: Andrea Rigonat Batteria: Andrea Fontana Pianoforte e tastiere: Will Medini Sound Design: Giona Rossetto e Andrea Rigonat Mix e master: Alessio Marocco, Andrea Rigonat, Ricky Carioti Genere: Pop/ Indie pop CREDITS VIDEO Direzione e Montaggio: Elia Paghera e Chiara Artioli Direttore della fotografia: Nicola di Lollo Color Correction & Visual Effects: Nicola Fontana Assistente camera: Nicolò Turcato Gaffer: Giulio Tenca Assistente di studio: Gabriele Cosma BTS: Riccardo Cruetti Stylist: Diana Aquila - Orn Jewelry Outfit: Quintastagione Torino & Garbo Milano Hairstyle and Make up: Valeria Daidone Produzione di: Elia Paghera Registrato presso Evolution Rent Studio Milano Editore: Sea Shepherd Music, LaPOP
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lostaff · 1 year ago
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Ciao Tumblr. Siamo noi di Tumblr. Stiamo lanciando il live streaming su Tumblr e lo chiameremo… beh, Tumblr Live.
Tumblr Live porta lo streaming direttamente sulla dashboard, il che significa che il tuo pubblico di Tumblr e il tuo pubblico in streaming possono convergere. Come dici? Sinergia? Wow!
Inizialmente, abbiamo lanciato Tumblr Live negli Stati Uniti solo tramite le nostre app per Android e iOS. Ma ormai è giunto il momento di lanciare Tumblr Live in più posti, nel corso di questa settimana su tutte le piattaforme (iOS, Android e web).
Ciò significa che se ti trovi in uno dei Paesi o delle regioni elencati di seguito, potrai guardare gli stream, nonché trasmettere in streaming le tue avventure di Minecraft, il tuo ranocchio all'uncinetto, le tue passeggiate mattutine, i tuoi rituali di personalizzazione di Furby o, qualunque cosa ti stia succedendo che vuoi condividere con il mondo.
Eccoti l'elenco:
Brasile
Canada
Corea del Sud
Giappone
Malesia
Messico
Regno Unito
Turchia
Unione Europea
Ecco come funziona:
La piccola icona 🎥 nella parte inferiore della dashboard nella tua app mobile ti porterà a una scheda Tumblr Live, dove potrai scorrere gli stream che sono in diretta in quel momento, indicati con "live".
Finché lo mantieni pulito, puoi trasmettere in streaming tutto ciò che ti piace, toccando il pulsante "Go Live!": anatre nel parco, il pupazzo di neve traballante che hai costruito, il tuo maledetto punto croce, ecc.
Lo streaming funziona sia con la fotocamera anteriore che con quella posteriore, quindi se ti vergogni con la videocamera, puoi eseguire lo streaming senza mostrare il tuo viso.
Puoi conferire lo stato di moderatore ai tuoi spettatori più fidati e fedeli, il che significa che possono aiutarti a moderare il tuo streaming per eventuali problemi mentre sei in diretta.
Puoi toccare qualsiasi avatar dal vivo per saltare nel loro stream, indipendentemente dal fatto che tu segua quel blog o meno.
Puoi inviare piccoli regali allo streamer durante il suo streaming se ti piace quello che sta facendo.
Puoi raccogliere i tuoi streamer preferiti in una scheda speciale per dopo.
E questo è tutto per ora. Basta immaginare! Streaming live di gioco! Club del libro! Cibo per funghi vivi! Campagne D'n'D! L'artista che disegna dal vivo! Fatti sugli squali! GRWM! Cosplay e truffe! L'ora del lavoro a maglia! Tutorial di fotografia! Ora della favola! Suggerimenti per la cura delle piante! Concerti da salotto! Officina Furby! Tour di musei! Granchi! (solo granchi!)
C'è una vasca di palline completamente nuova là fuori. Siamo così impazienti di vedere cosa ti viene in mente.
Quindi eccolo. Vai avanti e distinguiti ❤
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fatticurare · 1 year ago
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Se a Maui bruciano solo le case dei poveracci e quelle dei ricconi rimangono intatte, e ad incendi ancora furiosi arrivano gli immondi squali della finanza a comprare terreni e proprietà devastate a prezzi di saldo, essere complottisti è un obbligo civile e morale.
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gradazioni · 2 months ago
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sognato che portavo i bambini in gita e ad un certo punto da lontano si intravede il mare (pieno di squali). i bambini notano gli squali e iniziano a tuffarsi, si moltiplicano sia i bimbi che gli squali e io inizio a urlare che devono uscire perché è troppo pericoloso e non saprei aiutarli ad evitare gli squali, ma poi cado in un vortice nell’acqua e non riesco ad urlare perché la voce non esce ed ero sicurissima che uno squalo mi mangiasse perché nuotava proprio sotto di me, invece c’è un mini salto temporale di me che sono distrutta ma sono riuscita ad uscire dall’acqua e capo che inizia a parlarmi di cose sue e regole nuove che vuole dare per le iscrizioni, dimenticandosi completamente del mio incidente con gli squali.
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tatrankyy · 5 months ago
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Riguardo la limitatezza della nostra comprensione delle altre specie, nell’illuminante “Un mondo immenso” Ed Yong ha scritto: «Non avvertiamo i campi elettrici come gli squali e gli ornitorinchi. Non sappiamo nulla dei campi magnetici rilevati da pettirossi e tartarughe marine. Non riusciamo a identificare la scia invisibile di un pesce come fanno le foche. Non sentiamo le correnti d'aria create da una mosca come i ragni.»
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curiositasmundi · 2 months ago
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È il turno di Salvini. Mentre il mondo va a rotoli, l’Italia si occupa delle grane della sua classe dirigente. Avevamo appena finito di asciugare le lacrime di coccodrillo del ministro della cultura di destra ed avevamo appena preso atto che il martire Toti ha preferito patteggiare con la coda tra le gambe e ci risiamo. Con la Meloni siamo alla via crucis ed eccoci alla stazione dell’indimenticato Ministro dell’Interno del governo gialloverde che passava le giornate in giro per il Belpaese in una sorta di comizio permanente. Mentre i suoi alleati del fu Movimento sgobbavano tra le scartoffie, il buon Salvini vagava circondato da folle semi biotte covando il colpo di genio per conquistare lo scettro più ambito. La famosa papetata, l’inizio della sua fine politica anche se non certo poltronistica. In quella torrida estate italiana, era lui il paladino della patria che ci difendeva dalle orde barbariche. Non si parlava d’altro che di navi e barchini e guardie costiere. Sembrava che il nostro paese fosse sotto scacco e i Mori sarebbero arrivati a Roma brandendo gli infradito. Sono passati diversi anni e l’unica certezza è che gli immigrati sbarcano come non mai, le navi delle ong continuano a salvare i naufraghi dagli squali e pian piano la propaganda sta lasciando spazio alla realtà. Già, il blocco navale era una fregnaccia elettorale tra le altre e degli immigrati c’è un dannato bisogno in paesi come il nostro ridotti a gerontocomii in cui ci si riproduce ai ritmi dei panda. Lo dicono i numeri. Gli imprenditori non trovano braccia nostrane, i giovani italiani preferiscono andare a scuola e prediligono lavori dove si resta al caldo e non ci si screpola le mani, pretendono perfino di venire pagati decentemente e di avere anche il tempo per respirare. Rifiuto della schiavitù o imborghesimento a seconda dei punti di vista. Altra certezza granitica, la stragrande maggioranza dei barbari sono in realtà bravissime persone che vengono qui per mantenere i loro cari e già che ci sono pure se stessi. E se vi fosse una migliore integrazione, si eviterebbero anche i rari casi di sbandati che turbano la nostra quiete. Altra verità scolpita nella roccia, l’Italia e la sua cultura sono inossidabili e i figli degli invasori sono italiani al cento percento. Cambiano giusto forme estetiche e colori migliorando il panorama, non affatto la sostanza culturale. Purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista. La realtà sta facendo davvero passi da gigante, di questo passo si potrebbe arrivare a capire che invece di essere una disgrazia, gli immigrati sono la salvezza di paesi come il nostro ed invece di scatenare battaglie navali e alimentare la paura per qualche poltrona, sarebbe ora di allestire corridoi umanitari ed attrezzarsi a gestire meglio l’integrazione di una società sempre più multietnica. Di questo passo si potrebbe perfino arrivare a capire che se il mondo è ridotto in queste condizioni, i principali colpevoli siamo noi occidentali che galoppiamo un folle turbo capitalismo, abbiamo un curriculum coloniale da brividi e se non facciamo qualcosa potremmo essere solo alla punta dell’iceberg. Sarebbe ora di affrontare alla radice i fenomeni come l’immigrazione invece di subirli. Fenomeni globali che richiederebbero perlomeno la massa europea ma qui pare si pretenda troppo. Qualche merito a Salvini bisogna comunque darglielo. Nel suo ambito è stato un precursore. Nel nord Europa hanno smesso solo di recente di prendersela con noi terroni per passare ai Mori. È così. Più sei diverso, più fai paura, più ti becchi le frustrazioni altrui. Ma perlomeno stiamo imparando che alla fine passa.
[...]
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mooneysmartist · 3 months ago
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All Out.
Gli squali non mangiano i pesci nella rete senza il rischio di finire in gabbia.
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kiki-de-la-petite-flaque · 9 months ago
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Siamo molto cortesi l’uno con l’altro,
diciamo che è bello incontrarsi dopo anni.
Le nostre tigri bevono latte.
I nostri sparvieri vanno a piedi.
I nostri squali affogano nell’acqua.
I nostri lupi sbadigliano alla gabbia aperta.
Le nostre vipere si sono scrollate di dosso i lampi,
le scimmie gli slanci, i pavoni le penne.
I pipistrelli già da tanto sono volati via dai nostri capelli.
Ci fermiamo a metà della frase,
senza scampo sorridenti.
La nostra gente
non sa parlarsi.
Wislawa Szymborska, Un incontro inatteso, da “Sale”, 1962
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ingombrantipiccoliniente · 6 months ago
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L’apatia del tuo sguardo me la sento incollata addosso come l’umidità di questi giorni tutti uguali. Incontrarti ieri sera al supermercato mi ha fatto rimbombare dentro quell’intimità invadente, come chi non riesce a dirsi ciao dopo essersi lavato i denti insieme una vita intera. Starti accanto è sembrato una vita intera. Gli schiamazzi dei bambini nel cortile affianco mi cullano in una mattina infinita in cui continuo a vederti chiudere la porta. Finisco un calcolo poi ti chiamo, è il valzer di pensieri che mi balla dietro gli occhi da quando non ti vedo. Da quanto non ti vedo cantare in macchina? Me lo chiedo mentre vorrei tenermi stretta alle emozioni ma, come sulle montagne russe, non trovo appigli. L’altra sera mi ha detto, tutta sprezzante, che nulla cambia se non cambio nulla. Mi è rimasto un sapore acre in bocca, come chi ha paura ma non lo sa dire. Ho paura e non lo so dire. In mezzo al traffico di questa mattina mi ha assalito la convinzione che rimarrò sola per sempre. Mi fa paura che forse mi vada bene così. Mi guardo intorno, non riesco a capire se la persona che sto diventando si avvicini ai sogni che ho. Ieri mattina mi sono imbattuta nei suoi successi e il cuore ha tremato un po’. Mi sta bene una vita senza successi? Non mi sta bene una vita in cui non riesco ad essere sinceramente felice dei successi altrui. Starti lontano sembra una vita intera. Prima cercavo di contare gli anni che ho passato in questo ufficio, sulla punta delle dita, però, mi rimanevano solo le volte che ti ho deluso. Mi sono delusa senza sosta, come chi mette a soqquadro la vita e non trova più i cassetti dove ha nascosto i sogni. Quanto ti ho lasciato andare quando la vita mi è sfuggita dalle mani? Nelle mani mi rimangono una manciata di convinzioni ingarbugliate e qualche progetto disinnescato. Inciampo nell’attesa di quella risposta, mentre mi domando se mi terrorizzi più un semaforo verde o uno stop. Gli stop servono per ripartire, sento ancora il tuo fiato caldo mentre lo sussurri piano. Mi serve solo un piano per imparare a respirare nella tempesta, come chi cerca l’occhio in mezzo al ciclone. Non ho fame. Starti accanto sembra una vita fa. Ho sete di successi ma ancora busso prima di entrare. Mi guarda con sdegno prima di dirmi che nessuno mi aprirà la porta e mi inviterà gentilmente a partecipare, ché siamo squali e ci sbraniamo a vicenda. Siamo umani, anche quando lo dimentichi. Vorrei che mi avesse riempito il cuore invece che la bocca. Starti lontano è sembrato una vita fa. Vorrei trovarmi a dirtelo nel reparto ortofrutticolo di una domenica pomeriggio svogliata. Invece mi circondo di persone a cui non interessa se sto in piedi, figuriamoci se sto bene. Chissà se bene davvero lo sei mai stato. Vorrei saperti ancora bambino, mica guarito, solo consapevole, solo presente, quasi sereno. Per curarti ci vorrebbe tuo padre, lo pensa ma non sa verbalizzarlo senza diventare carnefice. La carneficina di questo rapporto è stata silenziosa ma reiterata, moderata ma costante, circoscritta ma centrata. Cerco di incollare tutti questi rimasugli di vita mentre mangio male o non mangio affatto. Ho la bocca piena di fallimenti. Mi chiamo vittima ma con gli occhi appannati non saprei distinguermi dal colpevole. Chiedimi se voglio restare. Freno le mani molto prima dell’impatto con i tuoi mattini, non voglio farti diventare un danno collaterale. Chissà se non sa vedermi o se, semplicemente, non sono. La settimana scorsa mi sono guardata e ho costruito occhi nuovi, idee nuove, abitudini nuove. A te vorrei raccontarmi, farti parte dello spazio che mi compone, ma faccio ancora a pugni con la necessità di essere vista, troppo diversa dalla voglia che tu mi guardi. Se mi avesse chiamato ieri, mi sarei ancorata alla vita che conosco nascondendomi dietro la finestra per guardarti vivere ancora. Ancorata ad una indefinita mancanza non saprò mai trovare una cura per le nuvole. Ma le nuvole vanno e vengono, mica passano e non tornano.
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poesiablog60 · 1 year ago
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Siamo molto cortesi l'uno con l'altro,
diciamo che e' bello incontrarsi dopo anni.
Le nostre tigri bevono latte.
I nostri sparvieri vanno a piedi.
I nostri squali affogano nell'acqua.
I nostri lupi sbadigliano alla gabbia aperta.
Le nostre vipere si sono scrollate di dosso i lampi,
le scimmie gli slanci, i pavoni le penne.
I pipistrelli gia' da tanto sono volati via dai nostri capelli.
Ci fermiamo a metà della frase,
senza scampo sorridenti.
La nostra gente
non sa parlarsi.
Wislawa Szymborska
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mikaelarebel · 1 year ago
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Guai a mostrare le ferite...
L'odore del sangue
attira gli squali.
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