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#Giorgio Tarantino
wintercorrybriea2 · 2 years
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who inspires u? Exquisite blog btw
my best friend mari, @power-chords but craft/talent wise william gibson, robert altman, kobe bryant, quentin tarantino, andrei tarkovsky, cy twombly, rothko, tom cruise, christian bale, john casavetes, d’angelo, the beatles, eliot gould, carol christian poell, giorgio armani, women, lesbians, bisexuals, sex, rock n roll, claire denis, porn, porn stars, theaster gates, fred moten
thank you
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Scontro nel Tarantino, una vittima e tre persone in codice rosso
E’ di una donna morta e tre feriti il bilancio di un incidente stradale avvenuto la notte scorsa in provincia di Taranto. Due auto si sono scontrate sulla statale 109 tra Pulsano e San Giorgio, all’altezza dello svincolo di Faggiano. La vittima è una 73enne che viaggiava insieme al marito su una Volkswagen Golf. L’auto della coppia si è scontrata con una Bmw con a bordo due giovani. Sul posto…
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giancarlonicoli · 1 year
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21 set 2023 19:54
SÌ, LA VITA È TUTTO UN QUIZ! – RICORDI E RIVELAZIONI DI LUDOVICO PEREGRINI, IL “SIGNOR NO” DEL “RISCHIATUTTO” E DI DECINE DI ALTRI QUIZ, AUTORE DI OLTRE 100MILA DOMANDE, CHE HA APPENA COMPIUTO 80 ANNI – “PIPPO BAUDO ERA PIÙ VISCERALE, IMPULSIVO, UNO SEMPRE INQUIETO CHE TI CHIAMAVA ALLE DUE DI NOTTE. MIKE BONGIORNO ERA MOLTO PIÙ CONTROLLATO, ANCHE SE ERA UN RITARDATARIO CRONICO. MIKE NON AMAVA DARE CONFIDENZA” – E POI LE VALLETTE (“SABINA CIUFFINI AVEVA GAMBE PAZZESCE”), LE GAFFE CON I CONCORRENTI… -
Estratto dell’articolo di Massimo M. Veronese per www.corriere.it
Nella sua infinita carriera ha preparato più di 100 mila domande, radunate in quaderni a spirale scritti a mano. Ludovico Peregrini, il «Signor No» del «Rischiatutto», e di decine di altri quiz, ha appena compiuto 80 anni.
Peregrini, in che materie non andava bene a scuola?
«In quelle scientifiche: matematica, fisica, chimica. Ho fatto il classico: ero bravo in italiano, latino, greco, storia».
[...]
C’è un «no» di cui il Signor No si è pentito?
«Il padre di un mio amico, pianista alla Scala voleva insegnarmi pianoforte. Dissi di no e lo rimpiango ancora tantissimo».
In quali materie si sarebbe presentato al «Rischiatutto»?
«Avrei scelto vita e opere di Giorgio De Chirico o di Gabriele D’Annunzio. Del Vate ho anche cimeli, lettere, libri con dedica».
Il Signor No a chi non sa dire no?
«Mia moglie Monique è bretone, e i bretoni sono rocciosi, austeri. A lei è difficilissimo dire di no».
C’è una domanda a cui non sa dare una risposta?
«Mi chiedo, come tutti, quale sia il senso della vita. E se potessi salire sulla macchina del tempo vorrei tornare al giorno della Resurrezione di Gesù per capire cosa sia successo veramente».
Ha cominciato con Pippo Baudo, non con Mike Bongiorno.
«Facevo l’ultimo anno di Lettere alla Cattolica e un mio ex compagno di università che lavorava in Rai, Guido Clericetti, mi disse: cerchiamo un giovane tuttofare per un programma musicale che si chiama Settevoci: vuoi venire tu?».
Un successone della tv degli anni Sessanta.
«E con Baudo ci prendemmo subito. Lui aveva 29 anni, io 23, passavamo ore a chiacchierare di tutto a zonzo per Milano. Sono stato testimone delle sue prime nozze con Angela Lippi».
Che differenze ci sono tra Baudo e Bongiorno?
«Pippo era più viscerale, impulsivo, uno sempre inquieto che ti chiamava alle due di notte. Mike era molto più controllato, anche se era un ritardatario cronico».
Lei non frequentava Mike.
«Lui era un notturno e io un diurno, lui era sportivo e io no, lui guardava la tv e io leggevo. Poi lui non amava dare confidenza».
Ma quella gaffe del divano è vera?
«A una concorrente con un vestito a fiori disse: bello, pensi che a casa ho un divano uguale. La più bella però è un’altra».
Quale?
«In radio un conduttore, parlando della sua passione per le immersioni, gli fa un complimento: lei deve essere un sub eccezionale. E lui: macché, sono solo un sub normale…».
È vero che il Rischiatutto doveva chiamarsi Repentaglio?
«Sì, orrendo. Pensi cosa abbiamo rischiato...».
La migliore delle vallette?
«Sabina Ciuffini. Nonostante parlasse poco aveva grande personalità e gambe bellissime. La più bizzarra però fu Paola Manfrin, aveva 16 anni e di fare la valletta non gliene fregava niente. Doveva girare una ruota e Mike le chiedeva sempre se avesse le mani pulite. Così una volta sui palmi scrisse “asino chi legge” e glieli mostrò. Rise anche lui».
Cosa c’è da imparare dai quiz oggi?
«Che la cultura generale non c’è più. I giovani li ho trovati interessati molto sul presente, un po’ sul futuro e niente sul passato. Ricordo uno che sapeva tutto di Quentin Tarantino ma non aveva idea di chi fosse Fellini. La ricerca di certe radici, di certe basi non c’è più, non c’è la curiosità che avevamo noi».
Quanti concorrenti ha visto?
«Migliaia. Ho visto l’Italia cambiare attraverso i quiz. Siamo passati dalle domande su storia antica e mitologia a quelle su tecnologia e scienze. Invece di chiedere chi fosse il vice di Garibaldi interrogavamo sul Dna. Sapere le cose nell’era tecnologica non serve più». [...]
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lamilanomagazine · 1 year
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Napoli: "Il Cinema indimenticabile", film gratis per un mese a San Giorgio a Cremano
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Napoli: "Il Cinema indimenticabile", film gratis per un mese a San Giorgio a Cremano.  I film intramontabili, la storia della Settima Arte. A San Giorgio a Cremano, nel napoletano, prende il via "Il Cinema indimenticabile", rassegna gratuita curata dall'associazione Arci Movie. Trenta film e ospiti animeranno gli spazi della Fonderia Righetti nella storica Villa Bruno. Si parte il 12 luglio con una serata speciale alla presenza di Giorgio Zinno, Sindaco del Comune di San Giorgio a Cremano che patrocina l'iniziativa culturale. Sul grande schermo arrivano trenta opere cinematografiche di grande spessore che hanno avuto particolare successo negli ultimi decenni. Arci Movie, storica realtà che promuove il cinema in tutte le sue forme, li ripropone con la rassegna ospitata nell'elegante dimora sangiorgese alla quale si accederà gratuitamente. La serata di inaugurazione è mercoledì 12 luglio alle 21.15 con il film "C'è di nuovo la valigia sul letto" di Eduardo Tartaglia. Il regista sarà presente insieme al cast - Gianni Parisi, Massimo De Matteo, Veronica Mazza - e al sindaco Zinno. Poi la rassegna proseguirà fino al 10 agosto per incontrare i gusti di persone di ogni età. Così in tanti avranno l'opportunità di vedere, magari per la prima volta, le pellicole in alta definizione sul grande schermo condividendo reazioni ed emozioni della sala in presenza. Le opere saranno proiettate ogni sera, sempre alle 21:15. Il pubblico potrà apprezzare sul grande schermo i cult del cinema internazionale, i più importanti registi che ci hanno donato opere uniche. Tanti film d'oro degli anni Novanta: da "Ritorno al futuro" di Robert Zemeckis a "Pulp fiction" di Quentin Tarantino, da "Forrest Gump" dello stesso Zemeckis a "ET l'extra-terrestre" di Steven Spielberg. Non mancano capolavori come "American graffiti" di George Lucas e "La finestra sul cortile" di Alfred Hitchock. Altro appuntamento imperdibile è quello con "Scarface", film di Howard Hawks. Inoltre, la rassegna di Arci Movie porta nella speciale location di San Giorgio a Cremano anche le opere di Stanley Kubrick, "Orizzonti di gloria", e di Randal Kleiser, "Grease". E quelle di tanti altri importanti registi del panorama internazionale. Tra i film in rassegna ci sono anche quelli dedicati ai più piccoli che si proiettano ogni domenica. Così "Il Cinema indimenticabile" ripropone le avventure subacquee dei pesciolini più cinematografici della storia: in proiezione, infatti, ci sarà "Alla ricerca di Nemo", apprezzatissimo film del 2003 di Andrew Stanton. Insieme a questo anche "Toy story. Il mondo dei giocattoli" di John Lasseter e due film di Wolfgang Reitherman, "Robin Hood" e "La spade nella roccia", opere che hanno fatto la storia del cinema dedicato ai più giovani. Il pubblico potrà apprezzare anche i film selezionati per "L'Italia che non si vede", rassegna itinerante di UCCA, Unione dei Circoli Cinematografici Arci. Quattro i lungometraggi proposti: "Piccolo corpo" di Laura Samani, "Re granchio" di Alessio Rigo De Righi e Matteo Zoppis, "Il legionario" di Gieb Papou e "Margini" di Niccolò Falsetti. Si tratta di opere poco conosciute, spesso programmate brevemente soltanto nelle grandi città nonostante gli importanti riconoscimenti dei festival internazionali e le recensioni positive della stampa. Il ricco programma della rassegna mette insieme anche i cortometraggi premiati dal Fantasy Day Film Festival che seleziona le opere audiovisive del mondo fantasy come sci-fi, horror, sovrannaturale, onirico, e così via. In tale sezione si proiettano "La nueva" di Ivan Villamel, "Sir" di Maurizio Ravallese e "Bestie" di Luca Di Paolo. «Sono ormai trent'anni che Arci Movie è impegnata nella promozione del cinema in estate. Quest'anno presentiamo in Villa Bruno a San Giorgio a Cremano una rassegna del tutto diversa, un grande omaggio al cinema, alla sua storia e alla sua bellezza, con una selezione di opere note e appunto "indimenticabili". Una rassegna di grandi classici, opere dal forte spessore culturale. Una rassegna soprattutto unica in Campania. Per far vedere a tutti sul grande schermo quelle immagini in movimento da tempo sedimentate nel nostro immaginario», così Roberto D'Avascio, presidente Arci Movie. «Quest'anno abbiamo accolto la proposta di Roberto D'Avascio, presidente Arci Movie, di puntare sui classici del cinema per offrire un prodotto sempre più culturale. C'è un grande interesse per il cinema di patrimonio negli ultimi anni, anche qui a San Giorgio a Cremano, città del grande Massimo Troisi le cui pellicole sono intramontabili. Quella di quest'anno è un'opportunità preziosa per vedere film che hanno fatto la storia del cinema internazionale in alta definizione e con l'atmosfera del grande schermo», così Giorgio Zinno, Sindaco del Comune di San Giorgio a Cremano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year
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Comicon 2023 a Napoli
Dal 28 aprile al 1 maggio, presso la Mostra d'Oltremare di Napoli si terrà il Comicon di Napoli, la più grande fiera del fumetto del Sud Italia, seconda solo a Lucca Comics & Games. L’edizione 2023 vede nel ruolo di magister della fiera un grande autore del fumetto italiano, Giorgio Cavazzano, celebre per le storie della Disney,  a cui sarà anche dedicata la mostra personale Galassia Cavazzano.  Il programma della fiera è già ricco di ospiti, come Zerocalcare, con una nuova serie animata in arrivo su Netflix e di una mostra personale a Milano, il maestro delle graphic novel e del graphic journalism Igort, Josephine Yole Signorelli, nota come Fumettibrutti,  Simone Bianchi e Simone Di Meo. Sio, Dado, Fraffrog e Giacomo Keison Bevilacqua saranno al festival per presentare la loro neonata casa editrice e studio creativo di grafica e animazione Gigaciao. Dal mondo dei comics made in the USA arriva Daniel Warren Johnson, candidato a diversi premi Eisner per le sue serie  e in rappresentanza del fumetto latinoamericano ci sono il brasiliano Marcello Quintanilha con il suo graphic novel Ascolta, bellissima Márcia e Tony Sandoval, autore di diverse graphic novel. Non mancano i mangaka come Miki Yoshikawa,  Aki Irie e  Masashi Haneda, storico dell'Università di Tokyo prestato al mondo del fumetto storico come co-autore del manga Sekai No Rekishi (Storia del mondo). Ci saranno anche Tony Valente, autore francese apprezzato per il suo stile da mangaka europeo, Danijel Zezelj, fumettista, animatore, illustratore e graphic designer croato e il belga Brecht Vanderbroucke, autore del fumetto umoristico Shady, pubblicato dal New York Times. Tra le mostre già annunciate ci sono anche  Odio tutti! Fumetti demotivazionali per sorridere meno, dedicato ai fumetti più cinici, feroci e disincantati e E vissero tutti felici e gaudenti, incentrata sul mondo delle favole del fumetto anni Settanta e una mostra dedicata ad Aldo Di Gennaro, vincitore del Premio alla carriera del Comicon 2023, che ha segnato la storia del fumetto italiano nell’arco di oltre 60 anni di attività. Tra gli appuntamenti da non perdere, sono da segnalare l'immancabile Cosplay Challenge Pro, sabato 29 aprile dalle 14:30 in poi presso il Teatro Mediterraneo, affiancata da una versione Kids, insieme ad un altro contest amatoriale, il K-Pop Dance Fight Fest dedicato alla musica coreana. Al Comicon 2023 ci saranno delle giornate speciali per gli amanti delle arti marziali infatti venerdì 28 aprile, in occasione del ventesimo anniversario dall'uscita di Kill Bill Vol. 1, si terrà un incontro con Tetsuro Shimaguchi, coreografo della scena degli 88 folli  del capolavoro di Tarantino; mentre il 30 aprile alle 11 sarà possibile assistere all'anteprima dell'edizione restaurata di Enter the Dragon, noto in Italia come I tre dell’operazione drago, per i  50 anni del film con Bruce Lee e del centenario dalla fondazione della Warner Bros. Read the full article
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Disco Nota 11: "Let's Dance" - David Bowie
Disco Nota 11: “Let’s Dance” – David Bowie
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ANOS DE “PHIL COLLINS”
Segundo o próprio David Bowie, ele queria que o dançante e pop álbum “Let’s Dance”, lançado em 1983, fosse um projeto único que gerasse alguns hits e aumentasse seu público.  O sucesso realmente veio e em escala global e acabou forçando Bowie a continuar nessa linha por mais dois álbuns: “Tonight” (1984) e “Never Let Me Down”(1987), que não tiveram o mesmo êxito de seu…
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rosebudblog · 4 years
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¿POR QUÉ CINE NEGRO?
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¿FUE ESTA LA PRIMERA?
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¿O FUE ESTA?
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EL HALCÓN MALTÉS
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PERDICIÓN
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EL SUEÑO ETERNO
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EL TERCER HOMBRE
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LA JUNGLA DEL ASFALTO
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LAUREN
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HUMPHREY
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LAURA
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SED DE MAL
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FORAJIDOS
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RETORNO AL PASADO
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ATRACO PERFECTO
 A veces los nombres de los movimientos artísticos tienen un origen no muy bien definido. En el caso del cine, el término CINE NEGRO tiene un origen dudoso como ocurre con términos artísticos como RENACIMIENTO o BARROCO.
La palabra Renacimiento no tiene un origen claro. Por una parte, hay quien responsabiliza al artista Giorgio Vasari en pleno siglo XVI la alusión al renacer de la cultura clásica tras la Edad Media por lo que utilizó la palabra Rinascita. (En arquitectura, en pleno siglo XVI se denominaba a las construcciones renacentistas como de estilo “a la romana”). Sin embargo, la mayoría de los autores opinan que fue Balzac quien utilizó la palabra Renacimiento por primera vez en su novela Le Bal de Sceau en 1829 y que ya era un término que se usaba en los círculos intelectuales. Por su parte la palabra Barroco también es de dudoso origen, aunque existe cierto consenso en por atribuirla al idioma portugués, más exactamente a la palabra Barocco que significa “perla irregular con deformaciones”.
En el caso del cine nos encontramos con un género cinematográfico denominado Cine Negro cuyo origen también se ha señalado como dudoso. Está claro que tiene un origen literario: la novela policial, pero sin embargo nadie ha calificado al género cinematográfico como Cine Policial. Es cierto que en los años 20 del siglo pasado aparecieron una serie de novelas con el calificativo de Serie Negra; de ahí al cine solo había un paso y pronto a las películas que podían encuadrarse en este género se les comenzó a etiquetar como Cine Negro.
Pero ¿quién usó por primera vez este término?: tampoco hay un acuerdo unánime, aunque parece que fue el crítico italiano Nino Frank el que utilizó el nombre film noire. El éxito de la denominación fue absoluto hasta el punto de que ese nombre fue asumido por Hollywood tras la II Guerra Mundial. Pero para ello el género literario adquirió una gran calidad en base a unos talentos creativos que han perdurado con el tiempo no ya como guionistas cinematográficos sino como auténticos maestros de este tipo de literatura. Así tenemos que citar entre los más conocidos a Dashiel Hammett, Raymond Chandler, William Riley Burnett, Jim Thompson, John Hadley Chase, Steve Fisher y especialmente para mí, a James M. Cain.
Por lo tanto y por extraño que nos parezca, el término procede de la literatura y no propiamente del cine y además tiene su origen, no en el lugar donde se desarrolló con más éxito y calidad artística este género, sino en la vieja Europa (aunque sería injusto no señalar la gran aportación europea al género con películas de grandes directores, especialmente franceses, como Claude Chabrol, Jean Pierre Melville, Louis Malle o Jean Luc Godard).
 Pero ¿cuáles son las características esenciales que identifican el cine negro? Pues de nuevo no se puede hablar en términos absolutos, pero si hay acuerdo en algunos elementos técnicos y argumentales que pueden definirse como propios de este género:
1.      Hay consenso generalizado en que el origen cinematográfico se debe buscar en el expresionismo alemán, un movimiento caracterizado por la existencia de luces y sombras y posiciones de la cámara (picados, contrapicados y angulaciones) que otorgan una atmósfera de dramatismo a la historia. Este movimiento surgió alrededor de 1920 y debemos citar El gabinete del doctor Caligari, Metrópolis o El Golem como algunas de sus películas esenciales. Un elemento destaca por encima de todo en estas películas: están realizadas lógicamente por su fecha de producción en Blanco y Negro (B/N). Esta va a ser también una característica del cine negro, al menos esencialmente en su época dorada: desde los años 30 hasta finales de los 50 del siglo pasado. No obstante, en años posteriores aparecieron numerosas películas de calidad que se pueden integrar en este género y realizadas ya en color. (De todas formas, es curioso cómo grandes creadores, cuando han abordado el cine negro en años recientes recuperan el B/N para su producción: es el caso de los Hermanos Coen cuando realizaron El hombre que nunca estuvo allí).
2.      Otra característica más o menos general es el rol que asumen los personajes masculinos y femeninos en este género. Los masculinos se dividen entre los propios criminales y esencialmente los protagonistas, que conforman un perfil de “perdedores” con moral algo ambigua. Los máximos representantes de estos antihéroes son Sam Spade y Phil Marlowe, creaciones de dos de los grandes autores de este género: Dashiel Hammett y Raymond Chandler y que curiosamente fueron interpretados por un mismo y mítico actor: Humphrey Bogart.                                                                                                                                El cine negro supuso también la aparición de la mujer en un nuevo rol. Se pasó de una mujer débil e indefensa salvada por el héroe, a una mujer independiente y capaz de convertirse en asesina; en definitiva, aparece en el cine la representación de la femme fatale con ejemplos en personajes de Lana Turner, Lauren Bacall o Barbara Stanwick
3.      La tercera característica es que el argumento incluya la denuncia, la crítica social, señalando la corrupción policial o el mal funcionamiento del sistema (este aspecto argumental estaba más claramente expresado en sus orígenes literarios, mientras que en el cine las críticas al sistema se dulcificaron en parte por miedo a la censura).
4.      Por último, un elemento esencial de estas historias es la violencia. Evidentemente remarcar la violencia en el cine negro de sus años dorados puede resultar un inocente ejercicio cuando en las últimas décadas la violencia explicita ocupa en gran parte toda película que se precie de contar una historia criminal (Tarantino nos presentó una violencia cínica y explicita cercana al gore y Lars Von Trier en La casa de Jack muestra una violencia extrema y provocadora). De cualquier forma, sigo pensando que, como decía Wilder respecto a su maestro en relación al sexo: “Lubisth enseña más con una puerta medio cerrada que los directores de hoy día con una bragueta abierta” o ¿es que la presencia de abundantísima sangre y larga escenas de tortura y crueldad puede superar a la violencia final de M, la violenta angustia de La noche del cazador o a la de La dama de Sanghai?
De forma más o menos general todos los críticos e historiadores coinciden en que el Cine Negro es un género que tuvo su mayor desarrollo en Estados Unidos entre 1930 y 1950. Pero todo es relativo en términos artísticos y hay quien considera que ya en 1903 se realizó la primera película de ese género: Asalto y robo al tren de Edwin S. Porter. Pero ¿qué película podemos citar como realmente la primera de ese género? Tampoco existe un acuerdo. Algunos historiadores sostienen que hay varias películas anteriores a la IIGM que pueden ostentar ese título de ser la primera ya que, sí por otra parte, varios creadores de ese género eran de origen alemán y huyeron a Estados Unidos cuando los nazis llegaron al poder, es normal que se identifiquen varias películas de su obra europea como cine negro. Se suele citar El desconocido del tercer piso (1940) de un también desconocido Boris Ingster como la primera, pero asimismo pueden ostentar ese galardón tres films anteriores de Fritz Lang: M (1931), Furia (1936) o Solo se vive una vez (1937).
¿Y cuando puede deducirse que tiene su finalización el género?: en un sentido estricto podríamos decir que no ha finalizado, aunque se tiene a Sed de mal de 1958 como la película que cierra brillantemente este género. ¿No hay cine negro posterior a estas fechas? Para la gran mayoría de críticos no, en todo caso hay un cine que podríamos denominar como policial, pero con alusiones de algún tipo al cine negro. De esta forma tendríamos que incluir a películas como Taxi Driver o A quemarropa en esta clasificación y directores como los Coen, Tarantino o De Palma como realizadores de películas con estas características mixtas. Personalmente creo que es una discusión gratuita pues el tiempo ha ido enmarcando cada obra en su correspondiente clasificación de género.
Derivada de la palabra thrill (emoción, estremecimiento) se ha generalizado el término thriller para designar un tipo de cine policial muy amplio, desde películas de suspense, hasta terror psicológico. Creo que se podrían etiquetar como THRILLER a las películas que se pudieran incluir como encasilladas en el cine negro pero que han sido producidas posteriormente a 1958 y generalmente en color, mientras que el término CINE NEGRO lo podríamos restringir a las realizadas en el periodo clásico de ese género, desde la década de los 30 hasta finales de los 50 del siglo pasado.
 Por último, voy a señalar las que, bajo mi criterio, pueden ocupar los puestos más destacados en una supuesta lista de LAS MEJORES PELÍCULAS DE CINE NEGRO (lógicamente me olvido de algunas y entre otras, muchas de aquella modesta serie B que nos dejó grandes películas):
-M (Fritz Lang, 1931)
-Furia (Fritz Lang, 1936)
-Solo se vive una vez (Fritz Lang, 1937)
-El halcón maltés (John Huston, 1941)
-Perdición (Billy Wilder, 1944)
-Laura (Otto Preminger, 1944)
-La mujer del cuadro (Fritz Lang, 1944)
-Historia de un detective (Edward Dmytryk, 1944)
-Perversidad (Fritz Lang, 1945)
-Alma en suplicio (Michael Curtiz, 1945)
-El sueño eterno (Howard Hawks, 1946)
-El cartero siempre llama dos veces (Tay Garnett, 1946)
-Gilda (Charles Vidor, 1946)
-La dalia azul (George Marshall, 1946)
-Forajidos (Robert Siodmak, 1946)
-Retorno al pasado (Jacques Tourneur, 1946)
-La senda tenebrosa (Delmer Daves, 1946)
-Cayo Largo (John Huston, 1948)
- La dama de Sanghai (Orson Welles, 1948)
-El abrazo de la muerte (Robert Siodmak, 1949)
-Al rojo vivo (Raoul Walsh, 1949)
-El tercer hombre (Carol Reed, 1949)
-El crepúsculo de los dioses (Billy Wilder, 1950)
-La jungla del asfalto (John Huston, 1950)
-Extraños en un tren (Alfred Hitchcock, 1951)
-Cara de ángel (Otto Preminger, 1951)
-Los sobornados (Fritz Lang, 1951)
-La noche del cazador (Charles Laughton, 1951)
-Atraco perfecto (Stanley Kubrick, 1951)
-Sed de mal (Orson Welles, 1958)
-Vértigo (Alfred Hitchcock, 1958)
 Volver a ver cualquiera de ellas supone una auténtica delicia cinematográfica.
17/1/2021
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waxen · 4 years
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Nel 2015 i Subsonica accusarono Ennio Morricone di avergli plagiato 4 note da "Tutti i miei sbagli" e di averle utilizzate per fare la colonna sonora di "The Hateful Eight", di Quentin Tarantino, film con cui Morricone vinse anche un Premio Oscar.
La leggenda racconta che l'avvocato di Morricone, Giorgio Assumma, dopo aver saputo delle accuse contro il Maestro, si sia alzato dalla sua scrivania, abbia estratto i suoi artigli di adamantio, si sia gonfiato oltremodo cambiando il colore della sua pelle in verde, abbia sollevato il martello di Thor e, lanciando fulmini dagli occhi e tuoni dal culo abbia gentilmente sussurrato: "Non dite sciocchezze", cercando poi una maniera elegante per nuclearizzare l'intera Torino.
Sempre la leggenda racconta che il Maestro Morricone, già sveglio dalle 5 del mattino per comporre un'altra memorabile colonna sonora (fosse anche per accompagnare la sua prossima colazione), abbia cercato in tutti i modi di dissuadere il suo avvocato; sforzi che sono durati per tutto il tempo necessario a pronunciare la frase "Non voglio querelare nessuno"; un pensiero semplice e diretto quanto "Scusa, Giorgio, ma chi sono i Subsonica?".
Ora io non ho ben chiaro come si concluda la leggenda, perché la tradizione orale ci ha fatti arrivare al 2020 con versioni contrastanti di quanto accaduto. C'è chi dice che Giorgio Assumma abbia comunque querelato i Subsonica, c'è chi dice che Tarantino abbia mandato qualcuno a giustiziarli e ora tenga appesa in salotto la pelle di Boosta, e poi c'è anche chi dice che i Subsonica non siano mai esistiti e siano sempre stati soltanto una proiezione mentale del nostro io digitale.
Quello che sappiamo, però, è che oggi il Maestro se ne è andato e che il mondo della Musica e quello del Cinema hanno perso un gigante. Se fosse per me gli dedicherei una nuova nota, una mai conosciuta prima; una nota tra il Mi e il Fa, e la chiamerei Mo. 
Morricone ha chiesto funerali privati "per non dare fastidio" e ci ha lasciati come solo un grande artista sa fare, col silenzio, che in fondo non è altro che la musica più bella possibile: quella che ancora non è stata mai scritta.
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prettynposh2 · 7 years
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dweemeister · 4 years
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July 6, 2020
By Robert D. McFadden
(The New York Times) -- Ennio Morricone, the  Italian composer whose atmospheric scores for spaghetti westerns and some 500 films by a Who’s Who of international directors made him one of the world’s most versatile and influential creators of music for the modern cinema, died on Monday in Rome. He was 91.
His death was confirmed by his lawyer, Giorgio Assumma, who said that Mr. Morricone had been admitted to the hospital last week after falling and fracturing his femur.
To many cineastes, Maestro Morricone (pronounced more-ah-CONE-ay) was a unique talent,crafting melodic accompaniments to comedies, thrillers and historical dramas by Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Terrence Malick, Roland Joffé, Brian De Palma, Barry Levinson, Mike Nichols, John Carpenter, Quentin Tarantino and other filmmakers.
Mr. Morricone scored many popular films of the past 40 years: Édouard Molinaro’s “La Cage aux Folles” (1978), Mr. Carpenter’s “The Thing” (1982), Mr. De Palma’s “The Untouchables” (1987), Roman Polanski’s “Frantic” (1988), Giuseppe Tornatore’s “Cinema Paradiso” (1988), Wolfgang Petersen’s “In the Line of Fire” (1993), and Mr. Tarantino’s “The Hateful Eight” (2015).
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francescafini · 4 years
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CORPO ELETTRICO (THE BODY ELECTRIC) Contemporary Italian poetry program for voice assistant (for Italian speakers only) a project by Francesca Fini, in collaboration with Davide Cortese © Francesca Fini 2020 Alexa, open Corpo Elettrico
Thus begins, with this command inspired by the great poet Walt Whitman, the experience of Corpo Elettrico (in Italian), a contemporary Italian poetry program conceived for the most modern vocal assistants. These small fragments of artificial intelligence that help us manage the most basic functions of our homes, also have the merit of having brought back to our homes the magic of the sound object, which had gradually disappeared with the death of the turntable, the tape player and the portable radio. The sound object is toy, design, virtual friend, social phenomenon, fascinating fetish, very different from the fragmented and pulverized sound option in the apps, in the virtual archives of smartphones. The sound object is a round and tasty parabola that begins and ends in sound.
The Body Electric project involves the most interesting contemporary Italian poets, selected by Francesca Fini and the poet Davide Cortese. Each of them is dedicated to an episode in two parts of the podcast, recited by professional actors and creatively sounded by Francesca Fini herself, to pursue the atmospheres and images evoked by the lyrics. The podcast was then reprogrammed into an Alexa Skill that users will be able to download for free from Amazon, and then manage through simple voice commands. The full podcast, in its traditional version, is also available on iTunes, Anchor, Soundcloud and Google Play, and of course on the website dedicated to the project. And even Alexa has some surprises for us. In fact, thanks to the programming developed by Francesca Fini, it is not simply a service voice that responds to commands, but integrates references and poetic images into its language, becoming itself a creative subject. The Body Electric, through voice and smart living technology, brings Italian contemporary poetry back to homes.
The Poets: Maria Borio, Maria Grazia Calandrone, Davide Cortese, Flaminia Cruciani, Anna Maria Curci, Claudio Damiani, Simone Di Biasio, Raffaela Fazio, Gabriele Galloni, Giorgio Ghiotti, Tommaso Giartosio, Ignazio Gori, Giovanna Iorio, Iolanda La Carrubba, Serena Maffia, Giuseppe Nibali, Ilaria Palomba, Davide Rondoni, Mattia Tarantino, Michela Zanarella, Tommaso Di Dio.
The Actors: Daniele Sirotti, Daniela Cavallini, Francesca Fini, Stefano Baffetti, Domitilla Colombo, Federica D'Angelo, Francesca Lolli, Alice Spito
Directing, programming and sound design: Francesca Fini
DOWNLOAD THE SKILL FOR ALEXA
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arcticdementor · 4 years
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Ennio Morricone, the Italian composer whose atmospheric scores for spaghetti westerns and some 500 films by a Who’s Who of international directors made him one of the world’s most versatile and influential creators of music for the modern cinema, died on Monday in Rome. He was 91.
His death, at a hospital, was confirmed by his lawyer, Giorgio Assumma, who said that Mr. Morricone was admitted there last week after falling and fracturing a femur. Mr. Assumma also distributed a statement that Mr. Morricone had written himself, titled, “I, Ennio Morricone, am dead.”
To many cineastes, Maestro Morricone (pronounced (mo-ree-CONE-eh) was a unique talent, composing melodic accompaniments to comedies, thrillers and historical dramas by Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Terrence Malick, Roland Joffé, Brian De Palma, Barry Levinson, Mike Nichols, John Carpenter, Quentin Tarantino and other filmmakers.
He scored many popular films of the past 40 years: Édouard Molinaro’s “La Cage aux Folles” (1978), Mr. Carpenter’s “The Thing” (1982), Mr. De Palma’s “The Untouchables” (1987), Roman Polanski’s “Frantic” (1988), Giuseppe Tornatore’s “Cinema Paradiso” (1988), Wolfgang Petersen’s “In the Line of Fire” (1993), and Mr. Tarantino’s “The Hateful Eight” (2015).
But the work that made him world famous, and that was best known to moviegoers, was his blend of music and sound effects for Sergio Leone’s so-called spaghetti westerns of the 1960s: a ticking pocket watch, a sign creaking in the wind, buzzing flies, a twanging Jew’s harp, haunting whistles, cracking whips, gunshots and a bizarre, wailing “ah-ee-ah-ee-ah,” played on a sweet potato-shaped wind instrument called an ocarina.
Imitated, scorned, spoofed, what came to be known as “The Dollars Trilogy” — “A Fistful of Dollars” (1964), “For a Few Dollars More” (1965) and “The Good, the Bad and the Ugly” (1966), all released in the United States in 1967 — starred Clint Eastwood as “The Man With No Name” and were enormous hits, with a combined budget of $2 million and gross worldwide receipts of $280 million.
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lamilanomagazine · 2 years
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Milano, I due gemelli veneziani al Teatro Carcano
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Milano, I due gemelli veneziani al Teatro Carcano. I due gemelli veneziani è una gran macchina di divertimento con un intreccio trascinante fatto di duelli, amori e disamori, fughe, prigioni, ritrovamenti, in cui svetta la magnifica invenzione dei gemelli identici ma totalmente opposti di carattere, uno sciocco l’altro scaltro. Ma lo stesso testo è anche una farsa nera, eversiva, inquietante, sulla famiglia l’identità, l’amore (anche brutale, violentemente erotico, incestuoso) e la morte. Valter Malosti ha compiuto con Angela Demattè un affascinante viaggio nel laboratorio linguistico goldoniano utilizzando soprattutto il corpo dei suoi lavori per musica e gli Intermezzi in modo da regalare ai personaggi un italiano (ed anche un veneziano) più sporco, meno edulcorato, più ruvido più birichino. Lo spazio scenico parte dalla casa e si sfalda in un labirinto di vicoli e prospettive misteriose. La strada è molto presente nel testo, una strada a volte pericolosa come quella appena fuori Verona dove si consuma il prologo dell’assassinio della madre dei gemelli e della ritrovata sorella, raccolta, proprio come la Marianna di Marivaux, da una pozza di sangue e quasi schiacciata, ma così salvata, dal corpo della madre.Note di regia "Goldoni non fu soltanto scrittore di teatro, non scrisse soltanto commedie che poi altri avrebbero rappresentato, ma visse tutta la propria vita stando nel teatro scritto da lui e da altri. La maggior parte dei lavori che Goldoni ha allestito erano suoi; se allestiva opere liriche, era autore del libretto. Ma il testo era sempre messo in scena da Goldoni in persona, che lavorava con attori e con attrici di volta in volta diversi, a seconda del periodo della sua vita. Per questa ragione, tutto il teatro di Goldoni è anche la storia di lui uomo di teatro. Non era solo un uomo di lettere che a casa scriveva commedie e poi le dava da rappresentare a qualcun altro. È questa la figura duplice e complessa di Goldoni: Goldoni agiva così, scriveva e si rappresentava". Giorgio Strehler, Goldoni e il teatro, in Quaderni d’Italia 2, 1997 Uno dei nodi centrali della mia ricerca è sicuramente il corpo a corpo con la nostra lingua, anzi meglio le nostre lingue. Ho compiuto un lavoro a ritroso, partendo da quelli che per me sono gli autori fondamentali nella costruzione di una lingua italiana per la scena: Giovanni Testori, Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda, Roberto Longhi. Ma ho incrociato anche Federico Fellini, Patrizia Valduga e Antonio Tarantino. Tre anni fa la prima sfida pirandelliana e ora il mio primo incontro con Carlo Goldoni. Questo incontro è stato l’occasione per conoscere in profondità Goldoni, studiando con grande curiosità i Mémoires soprattutto ravvivati dalla mediazione di Strehler che lo trasforma in alter ego (fratello – specchio). Sul grande veneziano nel corso dei secoli si sono depositate, come con Pirandello, verità assolute poco supportate da fonti precise o stereotipi legati più alle invenzioni sceniche di grandi o meno grandi registi, che ad uno studio reale dei suoi testi. Con Angela Demattè abbiamo immaginato di entrare nel laboratorio linguistico goldoniano utilizzando soprattutto il corpo dei suoi lavori per musica e gli Intermezzi in modo da regalare ai personaggi un italiano (ed anche un veneziano) più sporco, meno edulcorato, più ruvido più birichino, interessanti in particolare in questo senso Lucrezia Romana, La Birba e La bottega da caffè. Ci ha molto interessato allargare la prospettiva dei personaggi, soprattutto quelli femminili un po’ trascurati qui da Goldoni, donandogli riverberi da altri loro consimili. Spesso le attrici e gli attori, infatti, interpretavano caratteri simili che passavano di commedia in commedia con minime sfumature e differenze. Decisivo nella nostra idea di drammaturgia è stato infine elevare Pancrazio a ruolo di co-protagonista, una sorta di Tartufo goldoniano. Ha paura delle donne come fossero streghe. Nello stesso tempo ne è attratto. La donna ha in sé il doppio, anzi in lei il doppio si riunisce per questo fa paura. Se è santa e bella è attraente e quindi porta alla perdizione. Qui penso che Goldoni si ricordi di quel bigotto che l’aveva quasi convinto a diventare frate. Come, e sempre per restare all’ombra dei Mémoires, il dottore che è pronto a svendere la figlia ricorda da vicino il finto conte Leopoldo Scacciati e la finta figlia Margherita Biondi (la giovane e bella Veneziana) che egli vende per denaro, e che insieme truffano più volte il giovane Carlo. Con Nicolas Bovey abbiamo immaginato una scena che parte dalla casa e si sfalda in un labirinto di vicoli e prospettive misteriose. La strada è molto presente nel testo, una strada a volte pericolosa come quella appena fuori Verona dove si consuma il prologo dell’assassinio della madre dei gemelli e della ritrovata sorella, raccolta proprio, come la Marianna di Marivaux, da una pozza di sangue e quasi schiacciata, ma cosi salvata, dal corpo della madre. E anche in questo caso i Mémoires ci sono d’aiuto per comprendere la pericolosità dei viaggi, dal momento che Goldoni stesso rievoca un assalto subito da dei banditi da cui sfugge miracolosamente, praticamente in mutande, unico sopravvissuto alla strage. Sempre nei Mémoires, Goldoni nel bellissimo brano in cui rievoca il primo incontro con D’Arbes, per cui scriverà I due gemelli veneziani, rivela la sua fascinazione per il carisma di un attore imponente e istrionico e la forte determinazione di questi (una determinazione sua soltanto) che lo spinge alla ricerca di un autore ‘onorato’ che sappia aiutarlo a riscattarsi dalle giovanili intemperanze da scavezzo dimostrandosi, davanti alla famiglia e alla patria, un attore altrettanto onorato. Non è difficile, in passaggi come questo, dove il fascino per gli attori sembra distrarre Goldoni dal fuoco della riforma, leggere un implicito riconoscimento di autorialità degli stessi attori; riconoscimento tanto più concepibile, agli occhi dell’autore, per la rimodulazione di un soggetto logoro in una commedia concertata con chiari intenti promozionali dell’abilità del protagonista. Tant’è vero che, quando, alla Comédie-italienne, l’autore ritroverà Collalto, il sostituto di D’Arbes nei Gemelli dalla carriera altrettanto brillante, e assisterà al grande successo dei suoi Trois jumeaux, non sentirà il bisogno di rivendicare alcun diritto sull’idea primigenia del testo, confermando così definitivamente, se ce ne fosse stato bisogno, l’assoluta centralità del gioco dell’attore nell’equilibrio complessivo della commedia.Si ringraziano Piermario Vescovo per i preziosi consigli e Emanuela Chichiriccò (Università di Genova) per il suo studio: Tra drammaturgia dell’attore e drammaturgia per l’attore: testi e canovacci intorno a I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni.   PREZZI posto unico numerato venerdì, sabato e domenica € 38,00 posto unico numerato martedì, mercoledì e giovedì € 27,00 ORARI martedì, mercoledì e giovedì ore 19.30 venerdì e sabato ore 20.30 domenica ore 16.30  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year
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Comicon 2023 a Napoli
Dal 28 aprile al 1 maggio, presso la Mostra d'Oltremare di Napoli si terrà il Comicon di Napoli, la più grande fiera del fumetto del Sud Italia, seconda solo a Lucca Comics & Games. L’edizione 2023 vede nel ruolo di magister della fiera un grande autore del fumetto italiano, Giorgio Cavazzano, celebre per le storie della Disney,  a cui sarà anche dedicata la mostra personale Galassia Cavazzano.  Il programma della fiera è già ricco di ospiti, come Zerocalcare, con una nuova serie animata in arrivo su Netflix e di una mostra personale a Milano, il maestro delle graphic novel e del graphic journalism Igort, Josephine Yole Signorelli, nota come Fumettibrutti,  Simone Bianchi e Simone Di Meo. Sio, Dado, Fraffrog e Giacomo Keison Bevilacqua saranno al festival per presentare la loro neonata casa editrice e studio creativo di grafica e animazione Gigaciao. Dal mondo dei comics made in the USA arriva Daniel Warren Johnson, candidato a diversi premi Eisner per le sue serie  e in rappresentanza del fumetto latinoamericano ci sono il brasiliano Marcello Quintanilha con il suo graphic novel Ascolta, bellissima Márcia e Tony Sandoval, autore di diverse graphic novel. Non mancano i mangaka come Miki Yoshikawa,  Aki Irie e  Masashi Haneda, storico dell'Università di Tokyo prestato al mondo del fumetto storico come co-autore del manga Sekai No Rekishi (Storia del mondo). Ci saranno anche Tony Valente, autore francese apprezzato per il suo stile da mangaka europeo, Danijel Zezelj, fumettista, animatore, illustratore e graphic designer croato e il belga Brecht Vanderbroucke, autore del fumetto umoristico Shady, pubblicato dal New York Times. Tra le mostre già annunciate ci sono anche  Odio tutti! Fumetti demotivazionali per sorridere meno, dedicato ai fumetti più cinici, feroci e disincantati e E vissero tutti felici e gaudenti, incentrata sul mondo delle favole del fumetto anni Settanta e una mostra dedicata ad Aldo Di Gennaro, vincitore del Premio alla carriera del Comicon 2023, che ha segnato la storia del fumetto italiano nell’arco di oltre 60 anni di attività. Tra gli appuntamenti da non perdere, sono da segnalare l'immancabile Cosplay Challenge Pro, sabato 29 aprile dalle 14:30 in poi presso il Teatro Mediterraneo, affiancata da una versione Kids, insieme ad un altro contest amatoriale, il K-Pop Dance Fight Fest dedicato alla musica coreana. Al Comicon 2023 ci saranno delle giornate speciali per gli amanti delle arti marziali infatti venerdì 28 aprile, in occasione del ventesimo anniversario dall'uscita di Kill Bill Vol. 1, si terrà un incontro con Tetsuro Shimaguchi, coreografo della scena degli 88 folli  del capolavoro di Tarantino; mentre il 30 aprile alle 11 sarà possibile assistere all'anteprima dell'edizione restaurata di Enter the Dragon, noto in Italia come I tre dell’operazione drago, per i  50 anni del film con Bruce Lee e del centenario dalla fondazione della Warner Bros. Read the full article
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myrecordcollections · 5 years
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The soundtrack album was released by MCA Records the same week as the film. The theme song, "Cat People (Putting Out Fire)", was performed by David Bowie, who wrote the lyrics to music composed by Giorgio Moroder. The song was released as a single in 1982, and Bowie included a re-recorded version of the song on his album Let's Dance (1983). Bowie performed the song live regularly during his 1983 "Serious Moonlight" tour. The song was also used in Quentin Tarantino's film Inglourious Basterds (2009) and Charlize Theron’s spy thriller Atomic Blonde (2017).
Bowie's re-recording had guitar by a then-unknown Stevie Ray Vaughan.
All compositions by Moroder, lyrics by David Bowie on "Cat People (Putting Out Fire)".
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chez-mimich · 5 years
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VERTIGINE DELLA LISTA, OVVERO COSA HO VISTO, LETTO, ASCOLTATO NEL 2019.
“Cold War" di Pawel Pawlikowski, Anteo Milano, 01.01.19
“Racconti parigini” a cura di Corrado Augias, 03.01.19
“La bestia che mi porto dentro” di Francesco Piccolo, 09.01.19
“Il gioco delle coppie” di Olivier Assays. 12.01.19
“Haruna kuyateh & Ararata Ensemble Orchestra”, caserma Passalacqua Novara Jazz Winter, 26.01.19
“La Favorita” di Yorgos Lanthinos, 27.01.19
“L’arte sopravviverà alle sue rovine” di Anselm Kiefer, 27.01.19
"Orchestra Sinfonica Cantelli" Teatro Coccia. Mozart, Haydn, Beethoven, Liszt, 30.01.19
“Green Book”, di Peter Farrely, 01.02.19
“Col Hakolot” coro ebraico, Broletto di Novara, 03.02.19
"My River runs to thee”, Taste of Jazz, Opificio, 07.02.2019
"Santiago, Italia" di Nanni Moretti 09.02.19
"Masahisa Fukase", Fondazione Sozzani, 09.02.19
“The Gumbos”, Taste of Jazz, 21.02.19
“Cuore di cane” di M. Bulgakov, Teatro Grassi Milano,23.02.19
“Shades of Freedom”, Taste of Jazz, Opificio, 28.02.19
“Roma” di Alfonso Cuaròn, 02.03.19
Giorgio Andreotta Calò “Cittadimilano”, Hangar Bicocca 09.03.19
“Capri Revolution” di Mario Martone, 15.03.19
"Broken Nature: Design Takes on Human Survival, Triennale Milano 23.03.18
"Una giusta causa" di Mimi Leder, 30.03.19
"Surrogati. Un amore ideale" Osservatorio prada, Milano, 31.03.19
“Ibrahim Mahama, Firend”, Porta Venezia Milano, 06.04.19
“Design Week-Fuorisalone”. Statale, Meravigli, Cairoli, Brera, Garibaldi. 10.04.19
“Design Week-Fuorisalone”. Centrale Ventura, Via popoli Uniti, 12.04.19
“Design Week-Fuorisalone”, Via Tortona, Base, Vie Bergognkne, 13.04.19
“Musica in scena: Irene Veneziani”, pianoforte, Teato Faraggiana, 24.04.19
“Dilili a Parigi” di Michel Ocelot, 25.04.19
“Christian Marclay”, White Cube Mason’s Yard, Londra, 07.05.19
“Phyllida Barlow, Cul de Sac”, Royal Accademy, Londra, 07.05.19
“Prahabavathi Meppayil, PACE”, Royal Accademy, Londra, 07.05.19
“Dorothea Tanning”, Tate kdern, Londra, 08.05.19
“Franz West”, Tate Modern, Londra, 08.05.19
“Jenny Holzer” Artist Room, Tate Modern, Londra, 08.05.19
“Magic Realism”, Tate Modern, Londra, 08.05.19
“Kaleidoscope”, Saatchi Gallery, Londra, 09.05.19
“Artic New Frontier”, Saatchi Gallery, Londra, 09.05.19
“Ara Güler, Gallery 12”, Saatchi Gallery, Londra, 09.05.19
“Johnnie Cooper” Saatchi Gallery, Londra, 09.05.19
“Boilly, Scenes of Parisian Life”, National Gallery, Londra, 10.05.19
“Sean Scully, Sea Star”, National Gallery, Londra, 10.05.19
“Emme Kunz, Visionary Drawings”, Serpentine Gallery, Londra, 10.05.19
“Hito Steyler, Power Flowers”, Serpentine Sakler Gallery, Londra 10.05.19
“Sylvie Felury, Hypnotic Poison”, Galerie Thaeddeus Ropac, Londra, 10.05.19
“Gerwald Rokenschaub”, Thaeddeus Ropac, Londra, 11.05.19
“Munch” di Steffen Kaverneland, 15.05.19
“The Repetitition (s) Histoire (s) du Theatre” di Milo Rau Teatro Streheler Milano, 11.05.19
“Piano City Milano: Marta Meszaros”, Casa Melis, Milano, 19.05.19
“World Press of the Year 2019”, Fondazione Sozzani, 19.05.19
“People of Tamba”, Fondazione Sozzani Milano, 19.05.2019
“Matteo Bortone solo” Novara Jazz, 25.05.19
“Ariel Tessier & Severin Morfin” Novara Jazz, 25.05.19
“Three Days of Forest” Novara Jazz 25.05.19
“No Tongues” Novara Jazz 25.05.19
“Severin Morfin e Ronan Coutry” Novara Jazz 26.05.19
“Ronan Prual & Matthieu Prual” Novara Jazz, 26.05.19
“Giulio Corini, Libero Motu” Nivara Jazz, 30.05.19
“Elephank Project” Novara Jazz, 30.05.19
“Ill Considered” Novara Jazz, 31.05.19
“Khalab Feat. Tamar Collocutor e Tommaso Cappellato” Novara Jazz, 31.05.19
“Francesco Bigoni Solo” Novara Jazz, 01.06.19
“Italian String Trio” Novara Jazz, 01.06.19
“Olmo”, Novara Jazz, 01.06.19
“Animanz & Juanita Euka”, Novara Jazz, 01.06.19
“Sanne Huijbregts Solo”, Nivara Jazz, 02.06.19
“Erios Junior Jazz Orchestra+Michael Steinman”, Novara Jazz, 02.06.19
“Marco Remondini+Banda Filarmonica di Oleggio”, Novara Jazz, 06.06.19
“Roberta Brighi L.W. 6TET”, Novara Jazz, 06.06.19
“Workshop de Lyon+Trio Impro+L’Effet Vapeur”, Novara Jazz, 07.06.19
“Simone Graziano Frontal”, Novara Jazz, 07.06.19
“Ben Van Gelder” Novara Jazz, 08.06.19
“Jeuselou du Dimanche” Novara Jazz, 08.06.19
“Reiner Baas & Ben Van Gelder” Novara Jazz, 08.06.19
“Marmite Infernale”, Novara Jazz, 08.06.19
“Barre Phillips Solo”, Novara Jazz, 09.06.19
"Serotonina" di Miche Houellebecq, 30.06.19
"Miro, au delà de la peinture" Fondation Maeght, St. Paul de Vence, 06.07.19
"Koln Duo", Ramatuelle, 10.07.2019
“Un mondo in parole” di Paul Auster, 11.07.19
“Edison, l’uomo che illuminò il mondo” di Alfonso Gomez-Dejon, 25.07.19
“Mirò parle” di Joan Mirò, 25.07.19
“Sheela Gowda, Remains”, Hangar Pirelli Bicocca, 31.08.19
“Yossi Rakover si rivolge a Dio” di Zvi Kolitz. 05.08.19
Roger Ballen "The Body, the Mind, the Space", Fondazione Sozzani, 18.08.19
“Anna Maria Maiolino”, Pac Milano, 19.08.19
Gilbert & George,“There were two Young Men”, 25.08.19
“Laurent Hasley,“Too Blessed 2 Be Stressed”, Fondation Vuitton, Parigi, 25.08.19
“Sally Mann, a thousand crossing”, 24.08.19
Marc Pataut, “de proche en proche”, 24.08.19
“Nous les Arbres”, Fondation Cartier Parigi, 26.08.19
“Préhistoire, un enigme moderne”, Centre Pompidou, 27.08.19
"Takesada Matsutani", Centre Pompidou, 27.08.19
"Bernard Frioeze", Centre Pompidou, 28.08.19
"Cao Fei", Centre Pompidou, 28.08.19
“Champs d’Amours”, Hotel de Ville, Parigi, 27.08.19
“Berthe Morisot”, Musée d’Orsay Parigi, 29.08.19
“À la plume, au pinceau, au crayon” Ima, Parigi, 29.08.19
“Hella Hongeriujs”, Lafayette Anticipation, Parigi, 30.08.19
“Ernst Macoba: I shall dance in a different society”, Centre Pompidou Parigi, 27.08.19
“Eloisa Manera, Duende”, Piccolo Coccia EJC, Novara, 11.09.19
“WE3 di Francesco Chiapperini”, Piccolo Coccia, EJC, Novara 12.09.19
“Raffaele Casarano, Mirko Signorile”, Piccolo Coccia, EJC, Novara, 12.09.19
"Piero Bittolo Bon, Bread & Fox”, Sala Borsa Novara, EJC, 13.09.19
"Roberto Ottaviano con “Eternal Love”, PIccolo Coccia Novara, NJC, 13.09.19
"Marco Colonna solo", Basilica di San Gaudenzio Novara, 14.09.19
“Filippo Vignato Quartet”, Teatro Coccia Novara, EJC ,14.09.19
"Andrea Grossi, Songs and Poems", Teatro Coccia. EJC, Novara, 14.09.19
“Crossing Quartet”, Teatro Coccia Novara, EJC, 14.09.19
"Federica Michisanti, Horn Trio", Chiostro della Canonica Novara, EJC, 15.09.19
"L'incredibile viaggio delle piante" di Stefano Mancuso , 20.09.19
"5 E'il numero perfetto" di Igort, 23.09.2019
Alex Prager, "Silver Lake Drive" Fondazione Sozzani Milano, 23.09.19
"C'era una volta a Hollywood" di Quentin Tarantino, 30.09.19
"Danie Steegmann Mangrané, A Leaf-Shaped Animal Drawn the Hand", Hangar Bicocca Milano, 31.09.19
"Joker" di Todd Phillips, 05.10.19
"Anastasiya Pteryshak e Enrica Savigni, suonano Paganini", Chiesa di San marco, 07.10.19
“Training Hunans” Osservatorio Prada Milano, 12.10.19
“Yan Pei-Ming”, Galleria De Carlo Milano, 12.10.19
“Raoul” di e con James Thierrée, Teatro Strehler 12.10.19
Giulia Biagetti, organo. San Gaudenzio 13.10.19
“Romancero Gitano” di Federico Garçia Lorca, con Nuria Espert, Teatro Grassi, 22.10.19
Kevin Browyer organo, San Gaudenzio 23.10.19
"Golden Variations" con Camilla Monga, Novara Jazz, 24.10.19
"Erlend Apneseth Trio", Novara Jazz, 26.10.19
"Dontown Abbey" di Michael Engler, 27.10.19
"Lupi5" Tast of jazz, Opificio Novara 31.10.19
"Canova, Thorvaldsen, la nascita della scultura moderna", Gallerie d'Italia Molano, 01.11.19
"Ritorno a Reims" Teatro Studio Melato, 05.11.19
"Canova Trio" Taste of Jazz, 08.11.19
"Il libro di tutti i libri" di Roberto Calasso, 20.10.19
Cerith Wyn Evans "...Illuminating Gas" Hangar Pirelli Bicocca Milano, 16.11.19
"Florasia", Taste of Jazz, Opificio Novara, 22.11.19
"L'ufficiale e la spia" di Roman Polanski, 28.11.19
"Un giorno di pioggia a New York" di Woody Allen, 2.12.19
"La Belle Epoque" di Nicola Bedos
"Cité. Lieux vides, rues passantes", 05.12.19
"Simone Quatrana e Davide Rinella", Taste of Jazz, 06.11.19
"Wes Anderson, il sarcofago di Spitzmaus e altre meraviglie", Fondazione Prada Milano, 08.12.19
"Tower Jazz Composer Orchestra" recensione, 09.12.19
"Boom Collective", Taset of Jazz, 14.12.19
"Louis Armstrong. Satchmo oltre il mito del jazz", 18.11.19
"Vito Emanuele Galante in solo", San Giovanni decollato, 18.11.19
"Paolo Fabbri Jazz Ensemble" Taste of Jazz, 19.12.19
"1.15 K" Recensione, 19.12.19
"Australia, storie dagli antipodi", Pac Milano, 21.12.19
"La dea fortuna" di Ferzan Opzetek 26.12.19
“Parasite” di Bong Joo-Ho, 29.12.19
“Pinocchio” di Matteo Garrone, 31.12.19
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