#Geoparco
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La Biblioteca dell’Abbazia di Admont, in Austria
Con la Biblioteca dell’Abbazia di Admont continuiamo il nostro viaggio tra i luoghi depositari di libri ed opere d’arte, dopo l’ultima tappa che ci aveva portato alla Biblioteca Civica di Stoccarda. Situata tra i monti della Stiria, in Austria, la splendida costruzione di Admont viene unanimemente definita “luogo da favola” ed è assolutamente vero. Il monastero La Biblioteca dell’abbazia di…
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Morning in Parco Naturale Adamello Brenta Geoparco, Italy.
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Parco della Maiella, costituito il Comitato tecnico-scientifico
Si è costituito il Comitato tecnico-scientifico del Parco nazionale della Maiella. Nominati per i prossimi 4 anni i 10 componenti dell’organo necessario all’Ente Parco per mantenere il titolo di Geoparco Mondiale Unesco. Si tratta, si legge in una nota, di Violetta De Luca, esperta di geologia del Geoparco con funzioni di segretario del Comitato; Catia Di Nisio, geologa che ricoprirà il ruolo…
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Abruzzo: il Parco Nazionale della Maiella diventa ‘Majella Geopark’ mondiale dell’Unesco
Abruzzo: il Parco Nazionale della Maiella diventa ‘Majella Geopark’ mondiale dell’Unesco
Il riconoscimento arriva in occasione della Giornata mondiale della Terra. La nascita del ‘Majella Geopark’, Geoparco Mondiale Unesco rappresenta una opportunità straordinaria per l’Abruzzo ed in particolare per queste aree di elevata valenza sotto l’aspetto ambientale, economico e turistico”. Lo afferma in una nota il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, in occasione della…
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Geoparco delle Colline metallifere
Fotografia per gentile concessione www.coopcollinemetallifere.it
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Majella Geopark: un gioiello di natura incontaminata che vi lascerà senza fiato
Majella Geopark: un gioiello di natura incontaminata che vi lascerà senza fiato
Il Parco Nazionale della Maiella, in Abruzzo, diventa Geoparco mondiale dell’Unesco con il nome di “Majella Geopark”. Situato negli Appennini Centrali, copre un’area di 740 km quadrati ed è caratterizzato da oltre 60 cime nell’omonimo Massiccio. A renderlo un luogo ancora più caratteristico, la presenza di una serie di gole, di fiumi e di laghi perenni che sono essenziali per il sostentamento…
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BEIGUA NEWS Novembre 2021
BEIGUA NEWS Novembre 2021
n° 119 – Novembre 2021 Notiziario Archivio Link Aree Protette della Liguria Federparchi Europarc IUCN European Geoparks Global Geoparks UNESCO (Geoparks) Le produzioni del Parco del Beigua al Concorso Mieli dei Parchi della Liguria Un’occasione per rafforzare il legame tra il marchio del Parco e il Concorso, valorizzando l’alta qualità delle produzioni del nostro territorio Un Geoparco da…
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Dal campus romano è derivato l’originario nome di Campofreddo .Nel 1884 Campofreddo assume la denominazione di Campo Ligure.Con meno di ora di treno si arriva a Campo Ligure,abbiamo visto l’origine del nome ,e qui il freddo d’inverno si fa sentire .
Inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia è famoso per la filigrana.Sul borgo antico di Campo Ligure spicca il castello, visibile anche dall’autostrada, restaurato e utilizzato per concerti e iniziative culturali. La sua struttura muraria esterna potrebbe risalire al XII-XIII secolo, mentre la torre è di epoca più recente. La famiglia Spinola ne fece la sentinella del borgo e della valle Stura
Campo Ligure dal Ponte
Torre e Campanile
La torre, alta più di ventidue metri, è la parte più antica e presenta un diametro di quasi sei metri. La muratura è in ciottoli fluviali, pietre e mattoni disposti secondo una linea elicoidale. Grossi conci squadrati e bugnati si ritrovano, invece, negli spigoli esterni della cinta muraria esagonale, che racchiude la torre.Il recinto esterno è a forma pentagonale con torri su tre vertici di sei metri di diametro Alcuni ambienti sono adibiti a riunioni ed esposizioni ad es. per iniziativa della pubblica amministrazione .
Castello Spinola
Interno castello -mostra
Sulla piazza principale del centro storico si affacciano la chiesa della Natività di Maria Vergine e palazzo Spinola.
Palazzo Spinola
Maria Vergine
Per abbracciare con lo sguardo e, soprattutto, con il cuore il borgo di Campo Ligure, occorre salire sulla torre principale del castello. Da lassù, ogni cosa appare chiara e al suo posto, preziosa come un lavoro di oreficeria: il borgo compatto dai tetti spioventi in tegole rosse, la vita operosa nei carruggi.
Punti di vista
Tetti rossi
Merli e Campanili
Il ponte medievale che scavalca il torrente Stura fu realizzato nel IX secolo e articolato in quattro campate. Le frequenti alluvioni provocarono crolli e distruzioni, con successivi rifacimenti. L’ultima ricostruzione del ponte risale al 1841; la struttura attuale mantiene un’arcata originaria che presenta uno stile molto simile a quello originale.
Ponte Medievale
Vista del ponte
Da ricordare il museo della Filigrana.
Museo della Filigrana: espone circa duecento pezzi ricercati e raccolti attraverso i Paesi di quattro continenti; ogni pezzo racchiude in sé le tradizioni, i costumi, la religione, l’economia del luogo di provenienza.
Ingresso museo Filigrana
Passaggi
Flowers
Campo Ligure vive circondata da una natura rigogliosa e pressoché intatta, come risulta dall’inserimento del territorio comunale nel Geoparco europeo del Beigua, una delle aree più protette della Liguria.
in queste calde giornate estive è’ una fuga possibile vista la distanza minima dalla città ‘.
Campo Ligure. Dal campus romano è derivato l’originario nome di Campofreddo .Nel 1884 Campofreddo assume la denominazione di Campo Ligure.Con meno di ora di treno si arriva a Campo Ligure,abbiamo visto l'origine del nome ,e qui il freddo d'inverno si fa sentire .
#blog#bnw#borghi#borghipiubelli#centro storico#chiese#EUROPE#Foto#Instagram#Italy#landascape#lIGURIA#palazzi#photo#photography#ponte#Sky#Storia#Travel#Viaggi
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Parchi: Marsilio, “Parco Maiella Geoparco Unesco opportunità unica per l’Abruzzo
Parchi: Marsilio, “Parco Maiella Geoparco Unesco opportunità unica per l’Abruzzo
La Majella è una combinazione perfetta di geodiversità, biodiversità e patrimonio culturale con 95 geositi, più di 2300 specie vegetali e sottospecie, con 40 specie di mammiferi, oltre 40 eremi e ben 950 km di sentieri escursionistici. Sono alcune delle particolari caratteristiche ambientali che il 22 aprile scorso hanno consentito al territorio del Parco Nazionale della Maiella di essere…
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Mist in the pines, Parco Naturale Adamello Brenta Geoparco, Italy.
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Geoparco Sesia Val Grande stringe gemellaggio con l'Ecuador
I geoparchi mondiali Unesco Sesia Val Grande e Imbabura, in Ecuador, hanno siglato un accordo di cooperazione internazionale rivolta alla gestione proattiva dei due geoparchi e alla promozione delle attività di scambio, valorizzazione della geodiversità e sviluppo territoriale. L’accordo è stato siglato a Baveno, nel Verbano-Cusio-Ossola, dove si sono incontrare le delegazioni dei due enti…
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Pressing sindaci-Geoparco per riapertura siti archeologici
Pressing sindaci-Geoparco per riapertura siti archeologici
{$inline_image} Leggi la notizia su Ansa Pressing sindaci-Geoparco per riapertura siti archeologici
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Il Geoparco Aspromonte entra nell’Unesco Global Geoparks
https://www.cosenzapage.it/media/2021/04/aspromonte-parco.png - #CosenzaPage È ufficiale: l’Aspromonte entra a far parte dell’Unesco Global Geoparks, la Rete Mondiale dei Geoparchi UNESCO. Un momento storico ed entusiasmante che premia la straordinaria valenza geologica dell’Aspromonte, ponendolo all’attenzione mondiale.
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... Geoparco.... (presso BeB Casa Mila') https://www.instagram.com/p/CN-LgatB5w9/?igshid=1i3xnb6wojren
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Promoting my Aspiring Geopark Concorso Studentesco indetto dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia per la creazione di un logo originale che accompagnerà la candidatura a Geoparco-UNESCO del Parco mediante immagini grafiche creative volte alla promozione o valorizzazione di uno o più Geositi, ritenuti più rappresentativi, scelti tra quelli promossi anche nell’ambito degli itinerari dal progetto PATH. (Il concorso è aperto alle classi di ragazzi di età compresa tra 13 e 19 anni (terze medie e tutte le classi degli istituti di istruzione secondaria di qualsiasi indirizzo) aventi sede nei Comuni del Parco)
http://www.leonardobasile.it/concorsi/Promoting-my-Aspiring-Geopark-Contest.htm
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In questo periodo di forzata clausura, sentite la voglia irrefrenabile di mare? O di montagna? Sognate di immergervi in itinerari originali, eco sostenibili e magari conditi dalla affascinante cultura di cui la splendida provincia italiana è piena? La Val Mastallone è curiosamente tutto questo. Questa valle laterale della Valsesia, riconosciuta sito di importanza comunitaria per il suo elevato valore ambientale, è una valle stretta e poco abitata ricavata dal millenario lavorìo del suo meraviglioso torrente, il Mastallone, caratterizzato dalla più pura delle acque. In pochi chilometri si succedono una serie di spiagge nascoste le cui piscine naturali offrono acqua cristallina, le cui trasparenze fanno pensare a latitudini ben più esotiche. È proprio questa caratteristica che ha ispirato a Filippo Tuccimei di weBeach il nome di una delle spiagge più belle di questa valle, El Caribe. Ed è questa spiaggia che lo ha convinto a scrivere weBeach – Mastallone e Sesia, dove vengono mappate le migliori spiagge di questi due meravigliosi corsi d’acqua. I Caraibi della Val Mastallone @Filippo Tuccimei – weBeach Questo sito, che si raggiunge dopo un’incantevole passeggiata nel bosco, è davvero una meraviglia della natura: la parete rocciosa in sinistra orografica cade a picco sul torrente, praticamente verticale, ma verdissima, popolata com’è da arbusti e veri e propri alberi. La spiaggia principale è esposta al sole dalla tarda mattinata e per tutto il giorno, ma può contare su spazi sovrastanti, curiosamente disposti ad anfiteatro, sempre all’ombra, che seducono gli amanti del “barbecue vista fiume”. La piscina naturale è grande, e si forma grazie a un profondo (fino a più di 3 metri) accumulo d’acqua successivo a una rapida che, perdendo gradualmente di profondità, si estende per 150 metri incanalandosi poi in una nuova rapida. Fatevi trascinare qui dalla corrente, presso un piccolo salto dell’acqua e accomodatevi, come un re sul suo trono, per godervi la potenza dell’acqua in quello che è un favoloso idromassaggio naturale. Dopo un tuffo rinfrescante, scaldatevi sulla sabbia calda e fate viaggiare lo sguardo oltre il verdissimo anfiteatro montano che vi circonda fino al cielo blu: non è raro osservare, centinaia di metri più in alto, rapaci che planano disegnando cerchi concentrici. Ascoltando il fragoroso silenzio della natura e lo scorrere dell’acqua vi addormenterete piacevolmente. Nelle immediate vicinanze di El Caribe, raggiungibile dal bosco, c’è un’altra spiaggetta di fine sabbia chiara che ha ispirato a weBeach un nuovo nome esotico, Tropicali. Se avete voglia di perlustrare, è possibile raggiungere via torrente un’alta, strettissima gola percorsa la quale il torrente crea una piscina naturale profonda, verdissima e dalle trasparenza caraibiche. Inoltratevi per quanto possibile nella gola. Qui l’acqua, costretta da strette pareti rocciose, si incanala veloce e possente scavando da millenni il suo greto fino a 10 metri di profondità. Se alzate lo sguardo vedrete, 40 metri più in alto, un ponte letteralmente aggrappato alle due sponde della gola, così plastico nella sua posa da assomigliare a quelle colate di sabbia bagnata che facevamo da bambini. Naturalmente è possibile raggiungere il ponte dall’alto e percorrerlo apprezzando la vista mozzafiato della gola sottostante. Leggende locali raccontano che un santo eremita, in un tempo imprecisato, avrebbe condannato il diavolo a costruire il ponte se non voleva essere ricacciato all’inferno. Il diavolo eseguì la condanna e costruì il ponte in una sola notte, con la rabbiosa intenzione di restarsene inosservato nelle tenebre, e ignorato nella vergognosa sconfitta patita dal santo eremita. Durante un recente restauro, è stata scoperta una pietra recante la data del 721 d.C., cioè di epoca longobarda, ma potrebbe trattarsi di residuo di altro ponte precedente, perché l’ipotesi più accreditata è che il ponte sia stato edificato nel XV secolo. Il ponte, interamente costruito in pietra, fu realizzato per garantire le comunicazioni tra le mulattiere di destra e sinistra orografica della Val Mastallone. Filippo Tuccimei – weBeach La Val Mastallone non è dunque solo wild swimming. Non tutti sanno che questa splendida valle è stata teatro, 300 milioni di anni fa, dell’esplosione del cosiddetto Supervulcano i cui resti sono ancora oggi visibili in un geoparco diffuso che si estende fino alla Valsesia: molte delle spiagge scovate da weBeach portano tangibili segni di questo evento geologico senza precedenti, maestosi scogli lisci fatti di materiale magmatico solidificatosi. Potrete comodamente prendere il sole sulla lava, è proprio il caso di dirlo. Dal punto di vista etnico, questa valle è la culla della comunità Walser, una popolazione di origine germanica e tradizioni nomadi che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. Sono decine i borghi rurali e gli insediamenti lasciati da questa cultura sparsi per la valle di cui il più antico è quello di Rimella, dove è possibile visitare il Museo Walser, ambientato in un’antica casa sapientemente restaurata. Non perdetevi la visita di Varallo dove il Mastallone termina la sua corsa nel Sesia. Tra le attrazioni di questa bella cittadina, adagiata su una rupe dalla quale si apprezzano viste panoramiche sulla valle, è il Sacro Monte di Varallo, un complesso monumentale iniziato alla fine del XV secolo e dichiarato Patrimonio dell’Unesco. Si tratta di una vera e propria “cittadella sacra” concepita per ovviare alla crescente minaccia turca per i pellegrini che si recavano in Palestina riproducendone i principali santuari ossia creando una “Terra Santa in miniatura”. Composto da quasi 50 edifici, questo itinerario religioso narra, attraverso affreschi e statue di altissimo livello artistico, scene della vita di Gesù e Maria. Le cose da fare non mancano in Val Mastallone e, se decidete di fermarvi più di un giorno, vi sono diverse soluzioni ricettive per tutti i gusti e le tasche. B&b che affacciano le loro stanze sul torrente, dove addormentarsi al piacevole gorgoglio dell’acqua e svegliarsi praticamente in spiaggia, così come agriturismi immersi in fitti boschi di castagno che offrono la ricca cucina incentrata sulla tradizione locale e i prodotti di produzione propria. https://ift.tt/2KmvYUF El Caribe, alla scoperta della spiaggia caraibica della Val Mastallone In questo periodo di forzata clausura, sentite la voglia irrefrenabile di mare? O di montagna? Sognate di immergervi in itinerari originali, eco sostenibili e magari conditi dalla affascinante cultura di cui la splendida provincia italiana è piena? La Val Mastallone è curiosamente tutto questo. Questa valle laterale della Valsesia, riconosciuta sito di importanza comunitaria per il suo elevato valore ambientale, è una valle stretta e poco abitata ricavata dal millenario lavorìo del suo meraviglioso torrente, il Mastallone, caratterizzato dalla più pura delle acque. In pochi chilometri si succedono una serie di spiagge nascoste le cui piscine naturali offrono acqua cristallina, le cui trasparenze fanno pensare a latitudini ben più esotiche. È proprio questa caratteristica che ha ispirato a Filippo Tuccimei di weBeach il nome di una delle spiagge più belle di questa valle, El Caribe. Ed è questa spiaggia che lo ha convinto a scrivere weBeach – Mastallone e Sesia, dove vengono mappate le migliori spiagge di questi due meravigliosi corsi d’acqua. I Caraibi della Val Mastallone @Filippo Tuccimei – weBeach Questo sito, che si raggiunge dopo un’incantevole passeggiata nel bosco, è davvero una meraviglia della natura: la parete rocciosa in sinistra orografica cade a picco sul torrente, praticamente verticale, ma verdissima, popolata com’è da arbusti e veri e propri alberi. La spiaggia principale è esposta al sole dalla tarda mattinata e per tutto il giorno, ma può contare su spazi sovrastanti, curiosamente disposti ad anfiteatro, sempre all’ombra, che seducono gli amanti del “barbecue vista fiume”. La piscina naturale è grande, e si forma grazie a un profondo (fino a più di 3 metri) accumulo d’acqua successivo a una rapida che, perdendo gradualmente di profondità, si estende per 150 metri incanalandosi poi in una nuova rapida. Fatevi trascinare qui dalla corrente, presso un piccolo salto dell’acqua e accomodatevi, come un re sul suo trono, per godervi la potenza dell’acqua in quello che è un favoloso idromassaggio naturale. Dopo un tuffo rinfrescante, scaldatevi sulla sabbia calda e fate viaggiare lo sguardo oltre il verdissimo anfiteatro montano che vi circonda fino al cielo blu: non è raro osservare, centinaia di metri più in alto, rapaci che planano disegnando cerchi concentrici. Ascoltando il fragoroso silenzio della natura e lo scorrere dell’acqua vi addormenterete piacevolmente. Nelle immediate vicinanze di El Caribe, raggiungibile dal bosco, c’è un’altra spiaggetta di fine sabbia chiara che ha ispirato a weBeach un nuovo nome esotico, Tropicali. Se avete voglia di perlustrare, è possibile raggiungere via torrente un’alta, strettissima gola percorsa la quale il torrente crea una piscina naturale profonda, verdissima e dalle trasparenza caraibiche. Inoltratevi per quanto possibile nella gola. Qui l’acqua, costretta da strette pareti rocciose, si incanala veloce e possente scavando da millenni il suo greto fino a 10 metri di profondità. Se alzate lo sguardo vedrete, 40 metri più in alto, un ponte letteralmente aggrappato alle due sponde della gola, così plastico nella sua posa da assomigliare a quelle colate di sabbia bagnata che facevamo da bambini. Naturalmente è possibile raggiungere il ponte dall’alto e percorrerlo apprezzando la vista mozzafiato della gola sottostante. Leggende locali raccontano che un santo eremita, in un tempo imprecisato, avrebbe condannato il diavolo a costruire il ponte se non voleva essere ricacciato all’inferno. Il diavolo eseguì la condanna e costruì il ponte in una sola notte, con la rabbiosa intenzione di restarsene inosservato nelle tenebre, e ignorato nella vergognosa sconfitta patita dal santo eremita. Durante un recente restauro, è stata scoperta una pietra recante la data del 721 d.C., cioè di epoca longobarda, ma potrebbe trattarsi di residuo di altro ponte precedente, perché l’ipotesi più accreditata è che il ponte sia stato edificato nel XV secolo. Il ponte, interamente costruito in pietra, fu realizzato per garantire le comunicazioni tra le mulattiere di destra e sinistra orografica della Val Mastallone. Filippo Tuccimei – weBeach La Val Mastallone non è dunque solo wild swimming. Non tutti sanno che questa splendida valle è stata teatro, 300 milioni di anni fa, dell’esplosione del cosiddetto Supervulcano i cui resti sono ancora oggi visibili in un geoparco diffuso che si estende fino alla Valsesia: molte delle spiagge scovate da weBeach portano tangibili segni di questo evento geologico senza precedenti, maestosi scogli lisci fatti di materiale magmatico solidificatosi. Potrete comodamente prendere il sole sulla lava, è proprio il caso di dirlo. Dal punto di vista etnico, questa valle è la culla della comunità Walser, una popolazione di origine germanica e tradizioni nomadi che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. Sono decine i borghi rurali e gli insediamenti lasciati da questa cultura sparsi per la valle di cui il più antico è quello di Rimella, dove è possibile visitare il Museo Walser, ambientato in un’antica casa sapientemente restaurata. Non perdetevi la visita di Varallo dove il Mastallone termina la sua corsa nel Sesia. Tra le attrazioni di questa bella cittadina, adagiata su una rupe dalla quale si apprezzano viste panoramiche sulla valle, è il Sacro Monte di Varallo, un complesso monumentale iniziato alla fine del XV secolo e dichiarato Patrimonio dell’Unesco. Si tratta di una vera e propria “cittadella sacra” concepita per ovviare alla crescente minaccia turca per i pellegrini che si recavano in Palestina riproducendone i principali santuari ossia creando una “Terra Santa in miniatura”. Composto da quasi 50 edifici, questo itinerario religioso narra, attraverso affreschi e statue di altissimo livello artistico, scene della vita di Gesù e Maria. Le cose da fare non mancano in Val Mastallone e, se decidete di fermarvi più di un giorno, vi sono diverse soluzioni ricettive per tutti i gusti e le tasche. B&b che affacciano le loro stanze sul torrente, dove addormentarsi al piacevole gorgoglio dell’acqua e svegliarsi praticamente in spiaggia, così come agriturismi immersi in fitti boschi di castagno che offrono la ricca cucina incentrata sulla tradizione locale e i prodotti di produzione propria. In pochi chilometri, una serie di spiagge nascoste le cui piscine naturali offrono acqua cristallina, le cui trasparenze fanno pensare a latitudini ben più esotiche.
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