Consiglio del Giorno: Volevo Solo Amore, di Anna Ieva e Anna Grieco
Esce Oggi
Claudia nasconde dentro di sé un segreto di cui ogni giorno porta il peso e che ha condizionato fortemente il suo relazionarsi con gli uomini. Alla soglia dei quarant’anni, tutta la sua vita sembra andare a rotoli: non ha un lavoro fisso, sta divorziando da un marito fedifrago e il figlio maggiore ha deciso di andare a vivere con il padre. La proposta di insegnare in un liceo di Torino sembra la classica manna dal cielo e Claudia non esita ad accettare l’offerta, convinta che un cambio radicale non possa farle che bene.
Ma è qui che il destino entra in gioco, mettendo sulla sua strada Marika Gori.
Marika ha soli sedici anni, ma ha già provato il dolore di una vita intera sulla sua pelle. Da quel momento, Claudia non potrà più restare indifferente: lotterà per la bambina che è stata e alla quale hanno crudelmente strappato l’innocenza e per quella ragazza appena conosciuta che si è già conquistato un posto così speciale nel suo cuore.
Scoprendo che, se anche dimenticare è impossibile, forse perfino dalle ferite più grandi si può guarire.
Grazie all’amore...
Volevo solo amore è un romanzo corale, un vero e proprio inno alla forza delle donne che, nonostante le tante difficoltà e le mille prove che la vita mette loro davanti, trovano sempre e comunque il coraggio di rialzarsi e di lottare per coloro che amano e per ciò in cui credono.
Sono Claudia e Marika le protagoniste assolute di questa storia. Due donne che non potrebbero essere più diverse tra loro, non solo a causa della differenza d’età che le separa, ma anche per l’ambiente sociale in cui sono cresciute e hanno vissuto: Claudia è nata in una famiglia di umili origini; Marika, invece, è stata adottata e appartiene a una delle famiglie più in vista di Torino: i Gori, magnati dell’alta finanza.
Due vite agli antipodi, sembrerebbe, eppure qualcosa le accomuna: un segreto devastante di cui entrambe portano addosso il peso e le cicatrici.
Le strade di Claudia e di Marika si incrociano quando la prima accetta il posto di insegnante in un liceo di Torino, dopo che il suo matrimonio è miseramente naufragato. Per Claudia quel lavoro rappresenta un’altra occasione, un nuovo inizio, un modo per sfuggire ai suoi demoni interiori, ma molto presto la donna scoprirà che non si può fuggire dai fantasmi del proprio passato.
E allora verrà chiamata a compiere una scelta, forse la più difficile di tutta la sua vita: voltarsi dall’altra parte e scappare, come ha fatto per anni, oppure restare e lottare per la bambina che è stata e alla quale hanno strappato l’innocenza, e per Marika, che ha un bisogno disperato del suo aiuto.
Cosa sceglierà Claudia? Non vi resta che leggere il romanzo per scoprirlo….
Estratto 1
«Ciao, Cenerentola, finalmente ci rincontriamo!»
Marika riconobbe immediatamente il giovane che le stava davanti. Era il tipo con cui si era scontrata fuori della scuola quasi un mese prima, ed era ancora più bello di quanto ricordasse.
O volesse ammettere.
Perché più di una volta, in quel lasso di tempo, aveva pensato a lui. L’aveva colpita, inutile negarlo, e non perché le ricordava il principe azzurro delle sue favole o perché l’aveva fatta finire con il culo per terra, questo era sicuro. Indossava dei jeans neri e un maglioncino bianco, a collo alto, che gli stavano da Dio, e i capelli neri li portava sciolti in quel momento. Gli ricadevano davanti al viso in morbide onde simili al velluto, mettendo in risalto quegli occhi di smeraldo che la scrutavano e sembravano voler sapere tutto di lei.
Esattamente la cosa che non poteva permettersi.
«Scusa?» domandò, fredda, determinata a mantenere le distanze, ma le successive parole del giovane mandarono all’aria tutti i suoi piani, cogliendola di sorpresa.
«Credo di avere qualcosa che ti appartiene!» affermò infatti l’altro, sibillino. Si frugò nella tasca dei jeans e tirò fuori qualcosa.
Marika abbassò gli occhi. Sul palmo aperto del ragazzo c’era un braccialetto d’argento.
Estratto 2
Marika scosse il capo per scacciare quei pensieri angoscianti. Le recriminazioni non servivano a nulla, comunque, anche se il rimorso rimaneva sempre lì, a corroderla dentro. «Non ho bisogno della balia…» replicò, asciutta, «ormai sono grande.»
Amedeo le lanciò una lunga occhiata. «Oh sì, questo lo vedo! E diventi ogni giorno più bella.»
Lei non confutò quell’affermazione: sapeva di essere molto carina, glielo diceva ogni giorno la sua immagine riflessa nello specchio del bagno. Cristo, quanto avrebbe voluto che non fosse così! Se fosse stata brutta, lui forse non l’avrebbe voluta, non l’avrebbe costretta a soddisfare le sue schifose voglie.
A volte era stata tentata di radersi a zero i lunghi capelli biondi, di sfregiarsi il volto e deturparsi la pelle del corpo, ma non ne aveva mai avuto il coraggio.
Perché era una vigliacca, quella era la verità!
Lei non era l’eroina di una fiaba e non si meritava nessun principe azzurro, solo l’orco cattivo.
«Vieni qui!» le ingiunse Amedeo con voce roca. Allungò una mano e le circondò i fianchi, poi se la strinse contro con forza.
Marika non protestò. A lui non piaceva quando faceva la difficile, ma quando l’uomo le sfilò la maglia e le afferrò un seno, strizzandole il capezzolo, non poté trattenere un ansito strozzato.
Note bio autrici
Anna Ieva ha 50 anni e vive ad Andria. Amante della poesia, alcuni suoi componimenti sono stati inseriti in un’antologia poetica pubblicata da Emozioni Edizioni. Questa è la prima volta che si cimenta nella scrittura di un romanzo. Ama la natura e i suoi due figli e odia l’ipocrisia. Attenta osservatrice delle problematiche femminili.
Anna Grieco, 45 anni, è nata nella ridente Puglia. Editor, madre e moglie a tempo pieno, le sue più grandi passioni sono la scrittura, la cucina, i libri e le serie tv. Ha diverse pubblicazioni al suo attivo, tra romanzi e racconti. Alcuni titoli: la saga La capoclan, edita Harper Collins Italia: (Il filo del tempo, Inscindibili Legami e Indomabile desiderio); la serie Le cronache degli arcangeli, sempre edita Harper Collins Italia: (La cacciatrice, La transizione, Il sacrificio); Vendetta d’amore e Piccante e delizioso, editi Leggereditore; I signori dell’arena, finalista del Premio Letterario La penna blu Edizioni; Vortice di passioni; Changeling; L’ordine delle sette spade; Un principe da (odiare) amare; Sei mia; Blood Moon; Il vaso di Pandora; Desiderio eterno; L’ira di Apollo; Vlad Dracul; Lacrime di sangue; Tenebra e luce; Stavros; La voce del cuore; Spiriti nella cattedrale; Bestia; Cassandra Prophecies; Natale rosso sangue; Speranza; curatrice dell’antologia Storie di dèi e di eroi, edita GDS Edizioni.
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L’uomo salì le scale che si snodavano ripide, come le vertebre dorsali di un gigantesco animale. Osservò la propria mano. Tremava.
Si appellò al suo sangue freddo, ma non riuscì a controllare quell’irrefrenabile tremore.
Strinse il corrimano d’ottone, liscio e lucido, un saldo appiglio per quella salita interminabile.
I gradini erano strette lingue di onice nera, troppo angusti e pericolosi. Era buffo, ma si accorse solo in quel momento, a dispetto di tutte le volte in cui negli anni li aveva percorsi, di non sapere in realtà quanti fossero.
La discesa in Paradiso e la salita agli Inferi.
Una maledizione antica ha originato una scia di sangue che attraversa i secoli. Macabri omicidi rimasti insoluti. La galleria degli uffizi mostra opere d’arte che custodiscono inquietanti rivelazioni nascoste nelle loro pennellate. Un segreto pericoloso, taciuto da alcuni e rincorso da altri, che renderà l’uomo simile agli dei. Un’insidiosa caccia al tesoro disseminata di trappole mortali dalle quali ci si potrà salvare soltanto grazie a astuzia e conoscenza.
Marco afferrò con la punta delle dita quel triangolo di carta piena d’increspature. Poche righe vergate con inchiostro scuro e poi una serie di firme, calligrafie differenti con diverse inclinazioni, alcune quasi incomprensibili che riempivano l’intera pagina. Tutte avevano una cosa in comune: appartenere all’antica famiglia degli Arrighi.
Marco lesse le parole in calce e tutto fu chiaro.
«Lascio a te, sangue del mio sangue, ogni mia cosa, ogni mio fardello. Che il sangue possa suggellare il patto, come in vita così nella morte. Persevera nella ricerca e non tradire.
Angiolo Arrighi».
Marco scorse quell’elenco di nomi e in ultimo vi trovò quello di Leone Arrighi, riconoscendo la minuta calligrafia del nonno.
«È tutto vero… il tesoro, la maledizione, ogni cosa».
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L’autrice
Miriam Palombi Nasce a Milano nel 1972. Ceramista, appassionata di simbologia e storia medioevale. Divide il proprio tempo tra l’organizzazione di Mostre d’Arte e la passione per la scrittura, seguendo un filone di narrativa storico-fantastica e horror. Membro della Horror Writers Association.
Novembre 2014 pubblica LE CRONACHE DEL GUERRIERO, ebook edito da ST-Books, GDS edizioni. Thriller Storico.
Maggio 2016 pubblica L’ARCHIVIO DEGLI DEI, DarkZone Edizioni. Thriller. Giunto ora alla terza edizione.
Giugno 2016 il racconto Sangue Cattivo è incluso nell’antologia horror STRISCIANO SULL’ASFALTO, edito da Carmignani Editrice presentato in anteprima al FantaFestival di Roma.
Settembre 2016 pubblica PICCOLI PASSI NEL BUIO, DarkZone Edizioni. Raccolta horror per ragazzi. Presentato in anteprima al Romics. Giunta ora alla seconda edizione illustrata.
Febbraio 2017 Il racconto Miseri Resti Sepolti è incluso nell’antologia horror SPLATTER presenta B.I.H.F.F (Best Italian Horror Flash Fiction), INDEPENDENT LEGIONS PUBLISHING.
Marzo 2017 pubblica IL PENTACOLO. Legacy of Darkness. Vol. I, DarkZone edizioni. Dark fantasy. Presentato in anteprima al Romics.
Dicembre 2018 pubblica MISERI RESTI SEPOLTI, raccolta horror DZ Edizioni. Presentato alla Fiera del libro di Roma, Più Libri Più Liberi 2018, in occasione della conferenza “L’approccio alla Paura. Dall’adulto al fanciullo”.
Marzo 2019 pubblica LE OSSA DEI MORTI. Prefazione a cura di Paolo Di Orazio. Presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Settembre 2019 pubblica IL PENTACOLO. Legacy of Darkness. La Saga Completa. Presentato a Stranimondi. Festival del Fantastico.
***
Aveva permesso che tutto ciò accadesse. Aveva spalancato la porta, sottovalutando il pericolo. Le creature diaboliche delle leggende slave non erano solo superstizione, ora ne aveva la prova.
Non gli permetterò di entrare…, pensò.
Subito dopo si portò il pugno chiuso alla bocca, sentì il freddo contatto sulla lingua, sentì il sapore ferroso del metallo, sentì il pezzo di ferro graffiargli il palato e poi scendere giù per la gola.
Aveva ingoiato la chiave.
Quel vecchio idiota aveva ingoiato la chiave. Non riusciva a crederci, ma non si sarebbe certo fermato.
Il corpo del frate era a terra, mosso da spasmi incontrollati. Antonioli si alzò, raggiunse l’altare e prese il crocefisso di ferro battuto afferrandolo per la base squadrata.
Brandi l’oggetto sacro come fosse un’arma e, senza esitare, si avvicinò a quel corpo steso al suolo
Dati libro
Titolo: L’ARCHIVIO DEGLI DEI
Autore: Miriam Palombi
Casa Editrice: DZedizioni
Genere: Thriller
Data di pubblicazione: Prima edizione Maggio 2016
Prezzo: 12,90
Pagine: 222
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La Danza delle Carte e della Spada del Demone che Ride
« Tu sei un ragazzo maledettamente fortunato, Ryan», disse Sirio dopo qualche istante. «Sei qui da pochissimo tempo e stai vedendo più cose messe insieme di quelle che io ho visto in tutta la mia vita.»
« Di che stai parlando?»
« Stai per assistere a un evento che pochi possono dire di aver visto!» Ryan seguì l’indice puntato del senatore, che gli indicava un margine del cerchio di persone.
Tra la gente apparve Lilith, che avanzò oltre il margine creato dagli ospiti. Un passo appena e poi si fermò. Nella mano sinistra stringeva una spada nel suo fodero. La spada presentava un’esotica guardia in acciaio molto ridotta. Dalla parte opposta del cerchio, apparve Lord Upyr che, sciolto il mantello e lasciatolo cadere a terra, fece un passo all’interno del cerchio e si fermò. Nella mano sinistra fece apparire un mazzo di tarocchi. Dal palco dov’erano i musici, tre battitori di cassa iniziarono a scandire il ritmo, lento come il battito di un cuore calmo e tranquillo.
« La Danza delle Carte e della Spada del Demone che Ride», mormorò Sirio, al punto che Ryan fece quasi fatica a comprendere ciò che aveva detto. I due iniziarono a camminare verso il centro del cerchio, i loro passi a ritmo con il battere delle grancasse, un ritmo profondo e avvolgente.
Quando furono di fronte, si volsero e appoggiarono le rispettive schiene una all’altra. In un istante la spada passò nella mano destra di Lord Upyr, mentre il mazzo di tarocchi passò nella mano destra di Lilith. I loro volti si chinarono verso terra e per un istante l’intera sala parve restare sospesa. I tre battitori fecero a loro volta una pausa, lasciando il ritmo appena suonato aleggiare nell’aria, per poi calare in maniera potente i legni sulla pelle tirata delle casse, dando il via a un ritmo molto più sostenuto, che aumentava ogni quattro battute. Lilith e Upyr a quel cambio di ritmo si staccarono uno dall’altra e diedero inizio a quello che apparve un duello. Mentre Upyr sfoderava la lama dal fodero, Lilith iniziò a lanciargli le carte, con movenze fluide e precise. I tarocchi volarono come rasoi verso l’uomo, che li colpì uno dopo l’altro. Il culmine della danza arrivò quando a Lilith rimase in mano solo una carta, che tenne tra il dito indice e il dito medio, davanti al volto. Iniziò a correre lungo il margine destro del cerchio. Upyr, per contro, si mosse sul margine sinistro. A metà del percorso, entrambi puntarono al centro. Lilith gettò in alto l’ultimo tarocco rimasto. Upyr lanciò la lama nella stessa direzione. La musica era arrivata a un ritmo quasi insostenibile, eppure coinvolgente. Nell’istante stesso in cui la lama trafisse il tarocco esattamente al centro, Upyr prese per i fianchi Lilith spingendola in aria. Il braccio della principessa colse l’elsa della spada mentre ricadeva. Quando lei stessa perse slancio e tornò verso il suolo, Upyr si fece trovare pronto a prenderla e depositarla con movimento leggero a terra. La figura che concluse la danza vedeva Upyr genuflesso a terra, dinanzi a Lilith eretta con il braccio a tenere la spada in alto. Sulla punta dell’arma il Tarocco, trafitto. In quel momento la musica terminò con un gran colpo di cassa e timpani. La folla esplose in un applauso fragoroso.
Alle luci dell’alba, in un giorno qualsiasi, alle porte di Prime si presenta Ryan Rhadamantys.
Avventuriero in cerca di lavoro, per un caso fortunato si ritrova al servizio di uno dei più vecchi e influenti senatori dell’Impero degli Uomini.
Gli eventi evolvono rapidamente e in maniera inaspettata: nel giro di pochi giorni si ritrova invischiato nelle trame che vedono sul piatto della bilancia le forze che lottano per il predominio.
Viaggi, duelli, imboscate, fughe: il giovane viaggiatore dal passato ambiguo viaggerà da un capo all’altro del continente, dapprima vittima degli eventi e infine sempre più protagonista.
Attorno a lui si intrecciano le vite di Lilith, del Senatore Sirio, dell’Imperatore Aeon Prime, di Lord Upyr, la Famiglia Kallispar e molti altri. Sullo sfondo, la presenza del Re Cervo e un’ancora più oscura e sconosciuta minaccia che incombe sul destino di ciascuno di loro.
Le Arpie
« Guardate, miei cari, chi ci onora oggi della sua presenza!» squittì Lady Priscilla, con una nota incrinata nella voce.
Tutti gli sguardi si volsero sul giovane che ormai era arrivato al loro cospetto. Mise le mani dietro la schiena, intrecciandovi le dita. Si lasciò cadere in un profondo inchino e salutò.
« Porgo i miei omaggi a tutte voi, nobili donne di Kallispar, e un saluto a tutti voi, nobili uomini di Kallispar.»
« Deliziosamente grezzo » fu il commento di Lady Lucrezie, da dietro un ventaglio tempestato di smeraldi che avrebbe dovuto forse celare le sue parole.
Lady Larissa si levò con sinistra leggiadria. Il suo fisico sinuoso glielo permetteva, i lunghi capelli neri e lisci come seta si muovevano di vita propria. Gli passò accanto, prendendolo sottobraccio con una dolcezza inattesa.
« Suvvia, Lucrezie, è pur sempre il salvatore della nostra principessa e futura Signora di Kallispar. Non è di certo avvezzo alle nostre usanze e raffinatezze, vero?»
Ryan, a fatica, nascose il ribrezzo che gli comunicava quel tocco. Forse tra le quattro lei era la pericolosa, almeno a livello fisico. Sebbene il contatto fosse dolce, l’avventuriero era in grado di distinguere un fisico allenato e uno no. Lady Larissa, dietro quella sua algida ieraticità, era tonica e dotata di una muscolatura guizzante.
« È certamente così» rispose lui, con un breve cenno del capo.
Poi i suoi occhi vennero catturati da quelli di Lady Sofia, assisa su uno scranno imbottito e sontuoso, che lo guardava con uno sguardo gentile, ma sotto sotto era evidente una curiosità quasi morbosa.
« State bene, ser Ryan ? Vedo una traccia di stanchezza sul vostro volto. »
La partita era iniziata e lui si trovava già a giocare in difesa. Si affidò al pensiero che il buon senatore, lontano a Prime, lo potesse ispirare con la sua saggezza.
« Temo di non essermi ancora ripreso dal mio precedente acciacco. Sebbene tornato in forze, il gelo del lago è ancora dentro, da qualche parte.»
« Oh, povero» gemette Lady Priscilla, volgendosi alle altre con sguardo carico di significato. « Speriamo che questo gelo non vi abbia compromesso il fisico» commentò Lady Larissa, accompagnandolo con dolce fermezza presso un divanetto a due posti ove sedettero, serviti di tartine e bevande da un valletto.
« Sarebbe un vero peccato» concluse lei, scoccandogli uno sguardo terribile. Sembrava capace di divorarlo con gli occhi. E non solo.
L’autore
Jordan River, al secolo Alberto Carli, scrive racconti da quando ha preso in mano una matita e una penna. Un carattere difficile, l’immensa capacità di incasinarsi da solo e la passione per la scrittura lo portano a proporsi come Autore alla Dark Zone.
Il sodalizio con Francesca Pace nasce spontaneo e due anni fa esce il suo primo romanzo, Daanan – Il Destino degli Uomini.
Attualmente gestisce un sito su trustlozio.netsons.org e cerca di sostenere chi, come lui, è appassionato di scrittura e lavora nel mondo della piccola e media editoria.
Crepuscolo Dorato
Il sole tagliava la radura con raggi che filtravano tra le fronde fitte e rigogliose, illuminando le spalle di colui che lo aveva preso in consegna, una silhouette nera dalle dimensioni gigantesche. La prima cosa che riuscì a mettere a fuoco fu il volto di un vecchio, dalla barba a punta che scendeva sin sotto il collo, folta e ordinata, con alcuni anellini di legno. Il capo era calvo, restavano solo lunghe basette. Il naso era importante, labbra sottili, zigomi e arcata sopraccigliare sporgenti. I suoi occhi verdi erano due pozzi rugosi e vivi. Esprimevano una saggezza infinita, che si perdeva nelle nebbie del tempo, la capacità di penetrare l’animo come nessun altro. Occhi antichi, con un velo di gentilezza.
Poi lo sguardo di Laris mise a fuoco il resto del corpo del vecchio e trasalì, restando a bocca aperta. Aveva due spalle possenti e muscolose, le braccia erano abbandonate lungo fianchi poderosi e percorsi da nervi guizzanti. Dalla cintola in giù, spariva tutto ciò che poteva identificarlo come uomo. Aveva il corpo di un cavallo, dal manto nero come la notte : era alto due metri al garrese, forse di più. Le zampe terminavano in grossi zoccoli ricoperti dalla tipica peluria dei palafreni delle zone nordiche. Una folta coda frustava l’aria, dietro di lui.
Laris comprese in quell’istante che si trovava al cospetto di un leggendario centauro, una delle creature mitiche che avevano popolato le favole e i racconti dei veterani dei tempi passati e delle nonne attorno ai fuochi.
Secondo voi potete perdervi questi capolavori?
Secondo voi il nostro blog può esimersi dal partecipare al blog tour di due grandi talenti? Ovviamente no. Eccoci qua a esaltare i talenti di Miriam Palombi e Jordan River! L’uomo salì le scale che si snodavano ripide, come le vertebre dorsali di un gigantesco animale. Osservò la propria mano.
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