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#Firriato
pedrogil73 · 1 year
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Chiaramonte 2018. Imbottigliato da Firriato. Dagala Borromeo~Paceco. Sicilia (DOC). 13.5%. Italia 🇮🇹 • Nero D’ Avola • Rojo rubí, brillante. Notas frutales. Notas de frutos negros, ciruelas, frutos de bosque, blackberries, blueberries. Especiado. Notas de chocolate. En boca equilibrado, taninos sedosos. • Mi puntuación 94/100 • #firriatowinery #firriato #ciaramonte #sicilia #winelovers #lavineriaitaliana #lavineria #firriatoexperience #wineup #firriatowines #winegeek #winetime (en Dominican Republic) https://www.instagram.com/p/CnNyhg8LHeK/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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siciliatv · 30 days
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Pensionato muore carbonizzato mentre brucia le sterpaglie nel suo terreno
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Pensionato muore carbonizzato mentre brucia le sterpaglie nel suo terreno Tragedia in contrada "Firriato" a Canicattì, dove un pensionato settantaseienne, Ferdinando... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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travelinghobby · 10 months
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The Power Of Mount Etna Ushers In An Old Vine Renaissance
It was a pleasant early-autumn afternoon at Firriato Winery’s Cavanera Estate on the north-east slopes of Mount Etna. Cumulus clouds linger in the bright blue sky as the volcano’s familiar coronet of smoke dances upward into the atmosphere. Built atop an ancient lava flow, the Cavanera Etna estate captures the volcano’s essence through Vitus vinifera vines over 150-years old, some with unknown…
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ilvinoeoltre · 3 years
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Etna Rosso 2018 – “Fior Fiore” Coop (Cantina Firriato)
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Client, amici che rimangono a casa e ricreano l'ambientazione del DiWine....ci fa commuovere !! Grazie di ❤️ FELICI....DI SAPERVI A CASA FELICI!!! #iorestoacasaebevobene #iorestoacasa #diwinecimanchi #diwine #grignasco #enoteca #nonmollaremai #ristorazionediqualità #winelover #passionevino #passionecucina #instafood #instagood #foodporn #metodoclassico #firriato #gaudensius @firriato_winery https://www.instagram.com/p/B-AppDpnURh/?igshid=z9tyh870t38
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bikeframelogos · 5 years
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#biocycle #firriato #bycicle #bikelicious #bicylicious #bike #bikeframelogos #bikeframe #headbadge #headbadgeofinstagram #headbadgecollection #headbadgeoftheday (presso Ortigia Island) https://www.instagram.com/p/B1Tib7Ioj3P/?igshid=1j2i50rq8z3o7
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freedomtripitaly · 4 years
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La costa di Trapani e del suo territorio è da sempre considerata la più selvaggia di tutta la Sicilia. Un ventaglio di natura, centri storici, borghi marinari e collinari, spalancati a braccia aperte sul mare, sul il Tirreno e il Mediterraneo, con le isole Egadi e le coste tunisine, così vicine da poterle toccare, Pantelleria e le coste nordafricane e dell’isola di Malta. 150 km di litorale unico al mondo, l’antico approdo di Arabi, Fenici, Greci, dei Mille di Garibaldi. Terra di sole e di cultura, di profumi lontani. Terra di confine tra il cielo e, soprattutto, il mare cristallino che lambisce queste coste, ora frastagliate ora ricoperte di sabbia finissima, senza nulla da invidiare a destinazioni più esotiche e molto più distanti. La Sicilia e le spiagge di Trapani, invece, sono dietro l’angolo. Il golfo di Castellammare e la tonnara di Scopello La spiaggia di Alcamo Marina è la prima costa trapanese che si incontra venendo da Palermo. Lunga circa 3 km e attrezzata, è molto amata dagli abitanti della zona e non solo e durante i mesi estivi può diventare parecchio affollata. Superata la foce del fiume San Bartolomeo, il litorale prosegue, diventando la spiaggia principale, chiamata Playa, di Castellammare del Golfo, anch’essa sabbiosa e parzialmente attrezzata, seguendo la quale si raggiunge il centro storico della cittadina, affacciata sul mare e sul porto, con il suggestivo castello arabo-normanno e la piccola cala Petròlo. Superato il porto di Castellammare la costa comincia a farsi più frastagliata. Qui si nascondono piccole spiagge rocciose, più riparate e tranquille, come cala dei Sogni, cala Bianca e cala Rossa, dopo le quali si apre la baia, di nuovo sabbiosa e ben attrezzata, di Guidaloca. Qui il mare, riparato da entrambi i lati da alti speroni di roccia, è di meraviglioso blu profondo. Dopo questa rilassante baia, ricomincia la costa rocciosa e frastagliata dove si apre la cala dell’Alberello e poi Scopello, con la splendida baia punteggiata, sull’acqua, da due immensi faraglioni mentre sulla costa si erge l’antico profilo della tonnara, attorno alla quale si sviluppano i bastioni di cemento – l’ingresso è a pagamento (3€ circa) – sui quali godersi il sole a pochi centimetri dall’acqua. Alle spalle della tonnara di Scopello si staglia la tozza figura di un promontorio sulla cui sommità si trova una torre di guardia, alle spalle della quale la costa prosegue con il suo intrico di calette di sassi e scogli (cala Mosca, cala Baialuce e cala Mazzo di Sciacca). Qui, dove l’immediato entroterra è disseminato di bellissime ville e strutture ricettive di livello si arriva al centro visite della riserva Naturale dello Zingaro, della quale Scopello rappresenta la porta d’accesso orientale. Le calette selvagge della riserva dello Zingaro La riserva dello Zingaro protegge una delle zone naturali più belle e selvagge di tutta la Sicilia. Costoni rocciosi, ripidi sentieri bianchi e grotte preistoriche si perdono nella vegetazione bruciata dal sole fino all’azzurro del mare, a meravigliose calette dove il tempo sembra fermarsi e le narici si riempiono dei profumi della macchia mediterranea, gli stessi che hanno inebriato gli antichi popoli che solcavano le acque del Mediterraneo. Qui il mare diventa non solo relax e bellezza ma anche un paradiso per gli amanti dello snorkeling. Ecco allora che si incontrano cala Capreria, con i suoi ciottoli bianchi, seguita da cala del Varo con punta Leone, cala della Disa, cala Beretta e cala Marinella, fino a cala dell’Uzzo, una delle più affascinanti, dominata dai ruderi dell’omonima torre e raggiungibile a piedi in 15 minuti seguendo un sentiero abbastanza agevole completamente immerso nella natura. Nei pressi della caletta, meritano una segnalazione alcuni punti di interesse della riserva dello Zingaro: il museo dell’Intreccio, la grotta preistorica dell’Uzzo e il museo della civiltà Contadina. Tornando sul sentiero che costeggia il mare si raggiunge inoltre il museo delle attività Marinare, situato su un promontorio roccioso sotto al quale si apre, come in una favola, cala Tonnarella dell’Uzzo, la spiaggia principale della riserva dello Zingaro. La strada poco dopo sale improvvisamente con un paio di tornanti, che girano intorno alla torre dell’Impiso, per poi rituffarsi nel mare antistante cala Grottazza. Ora seguiamo il capo verso nord, superando la curiosa caletta chiamata lago di Venere si apre il golfo del Firriato, chiuso a nord da punta Solanto. Il mare caraibico di San Vito lo Capo e le scogliere di Macari Qui la costa rocciosa assume un’atmosfera quasi lunare, spezzata solo dai resti della cinquecentesca tonnara del Secco e dall’imponente profilo di monte Monaco, aggirato il quale si apre la spiaggia antistante San Vito lo Capo, considerata una delle più belle della Sicilia. Con il suo mare trasparente e caldissimo, la sabbia dorata e il fondale basso sembra di stare ai Caraibi. Per dare un ulteriore tocco di esotismo si consiglia di non lasciare San Vito lo Capo senza aver assaggiato il suo impareggiabile cous cous. Oltre la punta sulla quale si erge il faro di Capo San Vito e cala Rossa si scende di colpo verso sud fino a cala Mancina, la grotta dei Cavalli, la spiaggia di Salinella e quella di Isulidda, antistante l’omonima isoletta selvaggia e completamente rocciosa, fino ad arrivare a un’altra delle località balneari più belle della Sicilia: il borgo di pescatori di Macari e le sue bellissime calette. La spiaggia del Bue Marino sotto a una scogliera di antichissime falesie, cala di punta Lunga, la spiaggia di baia Santa Margherita, Scaru Brucia, cala Bove. La costa si fa piatta fino al mare, dove si apre spiaggia di Seno dell’Arena, la Chianca, punta Bucerno e spiaggia Agliareddi. La baia del Cornino e la spiaggia di San Giuliano Oltre gli Agliareddi si apre il territorio compreso nella riserva Naturale del monte Cofano, un altro scrigno di natura incontaminata del trapanese. Il promontorio di monte Cofano si sporge arrotondato sul mare con l’antica tonnara omonima e la punta del Saraceno, superata la quale tra la roccia emergono antiche tracce dei colonizzatori dell’isola: l’edicola di San Nicola, la grotta e la cappella del Crocefisso, la torre del Cofano, fino alla splendida baia del Cornino con la grotta Mangiapane e le sue spiagge ora sabbiose, ora ghiaiose, interrotte da stupende scogliere a picco sul mare superabili grazie a dei pontili di legno, che delimitano l’area balneare. Proseguendo lungo la costa si incontrano poi la piccola spiaggia di rio Forgia, lido Valderice, il borgo marinaro di Bonagia, la sua stupenda spiaggia di ciottoli e sabbia, il suo mare trasparente e una seicentesca tonnara, oggi trasformata in struttura ricettiva, a dominare la natura selvaggia di questo piccolo golfo. Trapani e le sue spiagge, il cuore di questo tratto di costa siciliana, dista ormai solo una decina di km. Dopo Pizzolungo, la litoranea prosegue fino alla lunghissima e sabbiosa spiaggia di San Giuliano, sia libera che attrezzata, che si trova ancora nel territorio di Erice, anche questa sicuramente tra le più belle della costa trapanese. Le spiagge sotto alle mura di Trapani Con il promontorio della tonnara Tipa, compreso oggi in un rigoglioso parco urbano, comincia la spiaggia cittadina di Trapani, che si distende a fianco del lungomare Dante Alighieri fino a lido Paradiso, privato e a pagamento, a piazza Vittorio Emanuele, per poi svilupparsi al di sotto delle mura di Tramontana, dove prende il nome di spiaggia porta Botteghelle. A pochi passi da qui si può passeggiare per il centro storico di Trapani, nella suggestiva piazza del mercato del Pesce affacciata sul mare come una scenografica rotonda e visitare la cinquecentesca cattedrale di San Lorenzo, duomo della città. Il punto più suggestivo delle spiagge cittadine di Trapani è però senza dubbio la scogliera al di sotto della torre di Ligny, la punta estrema del molo cittadino che si distende dentro il mare. Non c’è una vera spiaggia ma si può scendere in acqua dagli scogli con molta facilità, per godersi un bagno al tramonto. Da qui si gode di uno stupendo panorama sulle vicinissime isole Egadi oppure, alle spalle, sul monte Erice. Una volta ammirato lo splendido panorama e respirato l’odore di questo porto proiettato così profondamente nel Mediterraneo da sembrare un’isola nella grande isola siciliana occorre superare il porto e le saline di Trapani, oggi riserva naturale, con un’interessante museo all’interno dell’area, per proseguire lungo la costa trapanese, raggiungendo la bella spiaggia di Marausa. Marsala e la spiaggia di punta Tramontana Superato l’aeroporto di Trapani, il paesaggio cambia di colpo, l’aria si fa umida, la terra diventa piatta quasi più del mare. Siamo sempre più vicini all’Africa e da qualche parte si sente già il deserto. Quello che si vede, invece, è un grande specchio d’acqua, la laguna di Marsala, separata dal mare dall’isola Grande, che racchiude e protegge la spiaggia di San Teodoro con la sua torre, le saline cittadine, l’isola Mozia e la riserva Naturale dello Stagnone. All’interno di quest’area protetta si trova anche la lunghissima spiaggia di punta Tramontana, fiore all’occhiello di Marsala, nota per il mare trasparente e la sabbia bianca, da atollo tropicale. A Marsala sbarcarono i Mille di Garibaldi e sarebbe un peccato lasciarsela alle spalle senza aver fatto visita alle storiche Cantine Florio. Le antiche coste di Mazara, Capo Feto e Selinunte Lasciandosi alle spalle Marsala, la strada scende verso sud incontrando la lunga spiaggia bianca e fine di Lido Signorino e la costa lunare di Mazara del Vallo, con la bellissima spiaggia di capo Feto: 5 km di litorale che si scontra con il mare turchese in un suggestivo paesaggio di dune sabbiose e paludi d’acqua salata. Oltre c’è Mazara e la sua casbah, le tracce del passato normanno e di quello arabo, mentre il viaggio prosegue lungo la costa meridionale della Sicilia, il confine estremo tra il mare e l’Africa. Qui la costa si fa ripida e la litoranea corre quasi a picco sul mare. Perché ricominci il litorale occorre arrivare sino alla torretta di capo Granitola, con la suggestiva cala dei Turchi, una spiaggia di sabbia e roccia incastonata in una scogliera di tufo il cui nome ricorda gli antichi sbarchi dei pirati Saraceni in Sicilia in questo mare trasparente. Oltre il faro di capo Granitola la costa fa una decisa svolta a sinistra, dirigendosi in linea quasi retta verso ovest, dove si incontra la bellissima spiaggia di Tre Fontane, nel territorio di Campobello di Mazara, tra le più belle di tutta la Sicilia. Ampia, sabbiosa e percorsa da sorgenti di acqua dolce è come una grande oasi che è scivolata fino alla costa. Il tratto finale del viaggio lungo le coste e le spiagge di Trapani giunge al termine in un’area dove natura e testimonianze storiche antichissime si mescolano insieme per dare a questi luoghi un’atmosfera unica. La costa compresa nel territorio di Castelvetrano comprende sia un’eccellenza storica che una naturale. Per prima s’incontrano infatti le rovine della necropoli di Selinunte. Questo luogo incredibile custodisce i resti di un’antica città greca sviluppatasi sulle coste siciliane e che deve il suo nome al sedano selvatico, che ancora cresce rigoglioso in quest’area. Poco prima del sito archeologico, venendo da Tre Fontane, si trova Triscine, con il suo lunghissimo litorale sabbioso e, subito dopo, Marinella, con la sua sabbia dorata, il mare limpido e piacevolissime brezze marine che cullano le falde degli ombrelloni. Oltre Marinella si sviluppa lo straordinario habitat che popola la foce del fiume Belice, oggi riserva naturale, con una suggestiva spiaggia incorniciata da dune desertiche, rada vegetazione e sparuti alberi, i cui profili si stagliano sull’azzurro del mare. Proprio qui, pervasi da brezze nordafricane e i profumi trascinati sul Mediterraneo, finisce questo lungo viaggio lungo le spiagge della costa di Trapani e del suo territorio. https://ift.tt/2WNmkSl Le spiagge più belle di Trapani e dintorni La costa di Trapani e del suo territorio è da sempre considerata la più selvaggia di tutta la Sicilia. Un ventaglio di natura, centri storici, borghi marinari e collinari, spalancati a braccia aperte sul mare, sul il Tirreno e il Mediterraneo, con le isole Egadi e le coste tunisine, così vicine da poterle toccare, Pantelleria e le coste nordafricane e dell’isola di Malta. 150 km di litorale unico al mondo, l’antico approdo di Arabi, Fenici, Greci, dei Mille di Garibaldi. Terra di sole e di cultura, di profumi lontani. Terra di confine tra il cielo e, soprattutto, il mare cristallino che lambisce queste coste, ora frastagliate ora ricoperte di sabbia finissima, senza nulla da invidiare a destinazioni più esotiche e molto più distanti. La Sicilia e le spiagge di Trapani, invece, sono dietro l’angolo. Il golfo di Castellammare e la tonnara di Scopello La spiaggia di Alcamo Marina è la prima costa trapanese che si incontra venendo da Palermo. Lunga circa 3 km e attrezzata, è molto amata dagli abitanti della zona e non solo e durante i mesi estivi può diventare parecchio affollata. Superata la foce del fiume San Bartolomeo, il litorale prosegue, diventando la spiaggia principale, chiamata Playa, di Castellammare del Golfo, anch’essa sabbiosa e parzialmente attrezzata, seguendo la quale si raggiunge il centro storico della cittadina, affacciata sul mare e sul porto, con il suggestivo castello arabo-normanno e la piccola cala Petròlo. Superato il porto di Castellammare la costa comincia a farsi più frastagliata. Qui si nascondono piccole spiagge rocciose, più riparate e tranquille, come cala dei Sogni, cala Bianca e cala Rossa, dopo le quali si apre la baia, di nuovo sabbiosa e ben attrezzata, di Guidaloca. Qui il mare, riparato da entrambi i lati da alti speroni di roccia, è di meraviglioso blu profondo. Dopo questa rilassante baia, ricomincia la costa rocciosa e frastagliata dove si apre la cala dell’Alberello e poi Scopello, con la splendida baia punteggiata, sull’acqua, da due immensi faraglioni mentre sulla costa si erge l’antico profilo della tonnara, attorno alla quale si sviluppano i bastioni di cemento – l’ingresso è a pagamento (3€ circa) – sui quali godersi il sole a pochi centimetri dall’acqua. Alle spalle della tonnara di Scopello si staglia la tozza figura di un promontorio sulla cui sommità si trova una torre di guardia, alle spalle della quale la costa prosegue con il suo intrico di calette di sassi e scogli (cala Mosca, cala Baialuce e cala Mazzo di Sciacca). Qui, dove l’immediato entroterra è disseminato di bellissime ville e strutture ricettive di livello si arriva al centro visite della riserva Naturale dello Zingaro, della quale Scopello rappresenta la porta d’accesso orientale. Le calette selvagge della riserva dello Zingaro La riserva dello Zingaro protegge una delle zone naturali più belle e selvagge di tutta la Sicilia. Costoni rocciosi, ripidi sentieri bianchi e grotte preistoriche si perdono nella vegetazione bruciata dal sole fino all’azzurro del mare, a meravigliose calette dove il tempo sembra fermarsi e le narici si riempiono dei profumi della macchia mediterranea, gli stessi che hanno inebriato gli antichi popoli che solcavano le acque del Mediterraneo. Qui il mare diventa non solo relax e bellezza ma anche un paradiso per gli amanti dello snorkeling. Ecco allora che si incontrano cala Capreria, con i suoi ciottoli bianchi, seguita da cala del Varo con punta Leone, cala della Disa, cala Beretta e cala Marinella, fino a cala dell’Uzzo, una delle più affascinanti, dominata dai ruderi dell’omonima torre e raggiungibile a piedi in 15 minuti seguendo un sentiero abbastanza agevole completamente immerso nella natura. Nei pressi della caletta, meritano una segnalazione alcuni punti di interesse della riserva dello Zingaro: il museo dell’Intreccio, la grotta preistorica dell’Uzzo e il museo della civiltà Contadina. Tornando sul sentiero che costeggia il mare si raggiunge inoltre il museo delle attività Marinare, situato su un promontorio roccioso sotto al quale si apre, come in una favola, cala Tonnarella dell’Uzzo, la spiaggia principale della riserva dello Zingaro. La strada poco dopo sale improvvisamente con un paio di tornanti, che girano intorno alla torre dell’Impiso, per poi rituffarsi nel mare antistante cala Grottazza. Ora seguiamo il capo verso nord, superando la curiosa caletta chiamata lago di Venere si apre il golfo del Firriato, chiuso a nord da punta Solanto. Il mare caraibico di San Vito lo Capo e le scogliere di Macari Qui la costa rocciosa assume un’atmosfera quasi lunare, spezzata solo dai resti della cinquecentesca tonnara del Secco e dall’imponente profilo di monte Monaco, aggirato il quale si apre la spiaggia antistante San Vito lo Capo, considerata una delle più belle della Sicilia. Con il suo mare trasparente e caldissimo, la sabbia dorata e il fondale basso sembra di stare ai Caraibi. Per dare un ulteriore tocco di esotismo si consiglia di non lasciare San Vito lo Capo senza aver assaggiato il suo impareggiabile cous cous. Oltre la punta sulla quale si erge il faro di Capo San Vito e cala Rossa si scende di colpo verso sud fino a cala Mancina, la grotta dei Cavalli, la spiaggia di Salinella e quella di Isulidda, antistante l’omonima isoletta selvaggia e completamente rocciosa, fino ad arrivare a un’altra delle località balneari più belle della Sicilia: il borgo di pescatori di Macari e le sue bellissime calette. La spiaggia del Bue Marino sotto a una scogliera di antichissime falesie, cala di punta Lunga, la spiaggia di baia Santa Margherita, Scaru Brucia, cala Bove. La costa si fa piatta fino al mare, dove si apre spiaggia di Seno dell’Arena, la Chianca, punta Bucerno e spiaggia Agliareddi. La baia del Cornino e la spiaggia di San Giuliano Oltre gli Agliareddi si apre il territorio compreso nella riserva Naturale del monte Cofano, un altro scrigno di natura incontaminata del trapanese. Il promontorio di monte Cofano si sporge arrotondato sul mare con l’antica tonnara omonima e la punta del Saraceno, superata la quale tra la roccia emergono antiche tracce dei colonizzatori dell’isola: l’edicola di San Nicola, la grotta e la cappella del Crocefisso, la torre del Cofano, fino alla splendida baia del Cornino con la grotta Mangiapane e le sue spiagge ora sabbiose, ora ghiaiose, interrotte da stupende scogliere a picco sul mare superabili grazie a dei pontili di legno, che delimitano l’area balneare. Proseguendo lungo la costa si incontrano poi la piccola spiaggia di rio Forgia, lido Valderice, il borgo marinaro di Bonagia, la sua stupenda spiaggia di ciottoli e sabbia, il suo mare trasparente e una seicentesca tonnara, oggi trasformata in struttura ricettiva, a dominare la natura selvaggia di questo piccolo golfo. Trapani e le sue spiagge, il cuore di questo tratto di costa siciliana, dista ormai solo una decina di km. Dopo Pizzolungo, la litoranea prosegue fino alla lunghissima e sabbiosa spiaggia di San Giuliano, sia libera che attrezzata, che si trova ancora nel territorio di Erice, anche questa sicuramente tra le più belle della costa trapanese. Le spiagge sotto alle mura di Trapani Con il promontorio della tonnara Tipa, compreso oggi in un rigoglioso parco urbano, comincia la spiaggia cittadina di Trapani, che si distende a fianco del lungomare Dante Alighieri fino a lido Paradiso, privato e a pagamento, a piazza Vittorio Emanuele, per poi svilupparsi al di sotto delle mura di Tramontana, dove prende il nome di spiaggia porta Botteghelle. A pochi passi da qui si può passeggiare per il centro storico di Trapani, nella suggestiva piazza del mercato del Pesce affacciata sul mare come una scenografica rotonda e visitare la cinquecentesca cattedrale di San Lorenzo, duomo della città. Il punto più suggestivo delle spiagge cittadine di Trapani è però senza dubbio la scogliera al di sotto della torre di Ligny, la punta estrema del molo cittadino che si distende dentro il mare. Non c’è una vera spiaggia ma si può scendere in acqua dagli scogli con molta facilità, per godersi un bagno al tramonto. Da qui si gode di uno stupendo panorama sulle vicinissime isole Egadi oppure, alle spalle, sul monte Erice. Una volta ammirato lo splendido panorama e respirato l’odore di questo porto proiettato così profondamente nel Mediterraneo da sembrare un’isola nella grande isola siciliana occorre superare il porto e le saline di Trapani, oggi riserva naturale, con un’interessante museo all’interno dell’area, per proseguire lungo la costa trapanese, raggiungendo la bella spiaggia di Marausa. Marsala e la spiaggia di punta Tramontana Superato l’aeroporto di Trapani, il paesaggio cambia di colpo, l’aria si fa umida, la terra diventa piatta quasi più del mare. Siamo sempre più vicini all’Africa e da qualche parte si sente già il deserto. Quello che si vede, invece, è un grande specchio d’acqua, la laguna di Marsala, separata dal mare dall’isola Grande, che racchiude e protegge la spiaggia di San Teodoro con la sua torre, le saline cittadine, l’isola Mozia e la riserva Naturale dello Stagnone. All’interno di quest’area protetta si trova anche la lunghissima spiaggia di punta Tramontana, fiore all’occhiello di Marsala, nota per il mare trasparente e la sabbia bianca, da atollo tropicale. A Marsala sbarcarono i Mille di Garibaldi e sarebbe un peccato lasciarsela alle spalle senza aver fatto visita alle storiche Cantine Florio. Le antiche coste di Mazara, Capo Feto e Selinunte Lasciandosi alle spalle Marsala, la strada scende verso sud incontrando la lunga spiaggia bianca e fine di Lido Signorino e la costa lunare di Mazara del Vallo, con la bellissima spiaggia di capo Feto: 5 km di litorale che si scontra con il mare turchese in un suggestivo paesaggio di dune sabbiose e paludi d’acqua salata. Oltre c’è Mazara e la sua casbah, le tracce del passato normanno e di quello arabo, mentre il viaggio prosegue lungo la costa meridionale della Sicilia, il confine estremo tra il mare e l’Africa. Qui la costa si fa ripida e la litoranea corre quasi a picco sul mare. Perché ricominci il litorale occorre arrivare sino alla torretta di capo Granitola, con la suggestiva cala dei Turchi, una spiaggia di sabbia e roccia incastonata in una scogliera di tufo il cui nome ricorda gli antichi sbarchi dei pirati Saraceni in Sicilia in questo mare trasparente. Oltre il faro di capo Granitola la costa fa una decisa svolta a sinistra, dirigendosi in linea quasi retta verso ovest, dove si incontra la bellissima spiaggia di Tre Fontane, nel territorio di Campobello di Mazara, tra le più belle di tutta la Sicilia. Ampia, sabbiosa e percorsa da sorgenti di acqua dolce è come una grande oasi che è scivolata fino alla costa. Il tratto finale del viaggio lungo le coste e le spiagge di Trapani giunge al termine in un’area dove natura e testimonianze storiche antichissime si mescolano insieme per dare a questi luoghi un’atmosfera unica. La costa compresa nel territorio di Castelvetrano comprende sia un’eccellenza storica che una naturale. Per prima s’incontrano infatti le rovine della necropoli di Selinunte. Questo luogo incredibile custodisce i resti di un’antica città greca sviluppatasi sulle coste siciliane e che deve il suo nome al sedano selvatico, che ancora cresce rigoglioso in quest’area. Poco prima del sito archeologico, venendo da Tre Fontane, si trova Triscine, con il suo lunghissimo litorale sabbioso e, subito dopo, Marinella, con la sua sabbia dorata, il mare limpido e piacevolissime brezze marine che cullano le falde degli ombrelloni. Oltre Marinella si sviluppa lo straordinario habitat che popola la foce del fiume Belice, oggi riserva naturale, con una suggestiva spiaggia incorniciata da dune desertiche, rada vegetazione e sparuti alberi, i cui profili si stagliano sull’azzurro del mare. Proprio qui, pervasi da brezze nordafricane e i profumi trascinati sul Mediterraneo, finisce questo lungo viaggio lungo le spiagge della costa di Trapani e del suo territorio. Trapani e i suoi dintorni sono un territorio spettacolare, dominato da spiagge meravigliose e contrasti tra acqua e zone deserte tutti da assaporare.
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syrahqueen · 4 years
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Firriato - Pre-Phylloxera Wines of Mount Etna
Firriato – Pre-Phylloxera Wines of Mount Etna
There are very few terroirs in the world that can boast the magic of a living volcano.  Etna’s unique terroir comes from a microclimate that only an active volcano can create.  Firriato makes incredible wines on Mount Etna with a sense of place and distinct terroir.
Mount Etna is Europe’s largest volcano.  It is also an active volcano, so grape growing on this mountain just doesn’t seem…
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mywinepal · 5 years
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Celebrating Italian Wines Here and Hopefully Soon in the BC Market
Celebrating Italian Wines Here and Hopefully Soon in the BC Market @cadirajowines @contadicastaldi @Fontanafredda_ @firriato @FrescobaldiVini #barolo #Franciacorta #Chianti
Italian wine always excites me.  I think it is the acidity in the wines and the in general red fruit flavours.  There is also a wide variety of wines from sparkling Prosecco and Franciacorta wines, and rosé/white/red wines made from indigenous grapes that smell and taste different from the other vitis vinifera that is now so common around the world.  I was fortunate to be invited by the Italian…
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pedrogil73 · 1 year
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Chiaramonte 2018. Imbottigliato da Firriato. Dagala Borromeo~Paceco. Sicilia (DOC). 13.5%. Italia 🇮🇹 • Nero D’ Avola • Rojo rubí, brillante. Notas frutales. Notas de frutos negros, ciruelas, frutos de bosque, blackberries, blueberries. Especiado. Notas de chocolate. En boca equilibrado, taninos sedosos. • Mi puntuación 94/100 • #firriatowinery #firriato #ciaramonte #sicilia #winelovers #lavineriaitaliana #lavineria #firriatoexperience #wineup #firriatowines #winegeek #winetime (en Dominican Republic) https://www.instagram.com/p/CnNyazFL4on/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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portalinowebblog · 7 years
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Firriato Firriato, grandi vini siciliani, Paceco, Trapani. La tenuta, vigneti storici, vini, Harmonium Nero d'Avola IGT Terre Siciliane, Ribeca Perricone IGT Terre Siciliane, Camelot IGT Terre Siciliane, Ecrù Passito IGT Terre Siciliane, Favinia La Muciara IGT Terre Siciliane, Favinia Le Sciabiche IGT Terre Siciliane, Favinia Passulè IGT Terre Siciliane, Gaudensius Etna DOC Spumante, Cavanera Rovo delle Coturnie Etna Rosso Doc, vini rossi, vini bianchi, spumanti, vini frizzanti, vini dolci, vini da agricoltura biologica, distillati, grappa, enoturismo e ospitalità con tre strutture, Baglio Sorìa Resort, Cavanera Etnea Resort Wine Experience, Calamoni di Favignana Apartments
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danielefiacchi77 · 7 years
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All collection from the Vulcan 🌋 #firriato #etna #nonsifannoprigionieri
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andrewsava1972-blog · 6 years
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#Repost @firriato_winery (@get_repost) ・・・ Ribeca e Tagliata di cinghiale Ribeca and boar steak #Ribeca #Perricone #redwine #vinorosso #cinghiale #boar #steak #foodwine #cibovino #vino #meat #carne #redmeat #carnerossa #Firriatowine #topwine #top #lineatop #sicilia #sicily #trapani #Firriatoexperience #Firriatoloverloverlovers #Firriato #Firriatowinery #instawinestagram
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riccardopastoreblog · 7 years
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#firriatowinery #charmerosê #firriato #rosé #instawine #roséwine #wine #rosato (at Seregno)
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divepelagos · 7 years
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era molto buono......#sicily #sicilia #wine #withewine #bollicine #firriato #firriatowine #mazaradelvallo
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barbaraincucina · 5 years
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Domenica 12 Maggio 2019 ho avuto l’onore di cucinare per la grande famiglia di Bagnolo Viva, la Lista Civica in lizza per le prossime elezioni comunali del 26 Maggio a Bagnolo in Piano (RE). Erano presenti il candidato sindaco Gianluca Paoli, i futuri assessori e canditati consiglieri con tutte le loro famiglie, una squadra forte e unita di persone giovani, libere e competenti. Grazie al perfetto lavoro di squadra abbiamo allestito un impeccabile buffet al Maki Pub di Bagnolo, con tanto di spazio giochi per i bambini i quali hanno potuto divertirsi nell’angolo del disegno ma addirittura con i palloncini modellabili e il truccabimbi. Ovviamente a nostra disposizione anche una fornita cantina di vini importanti, grazie alla collaborazione dell’Associazione Prosit e di un loro esperto.
Ecco il menù completo:
Salame nostrano, Parmigiano Reggiano e Ciccioli
Salatini misti di pasta sfoglia con tonno, formaggio, spinaci o prosciutto cotto
Torta salata
Lasagne di pan carasau al pesto genovese con patate, fagiolini e pinoli*
Bomba di riso nero Venere con cuore di stracchino e salsiccia*
Cous cous con peperoni, ceci e curry*
Insalata di polpo con pomodorini e rucola*
Roast beef di manzo cotto a bassa temperatura col suo sughetto*
Lonza di maiale cotta a bassa temperatura con salsa tonnata*
Patate arrosto rosmarinate*
Melanzane e Zucchine grigliate ‘in carpione’ leggero al pepe rosa*
Torte e crostate fatte in casa
Bicchierini con mousse di mascarpone e salsa speziata a i frutti di bosco
* tutte le ricette alla fine del post
Vini in abbinamento:
Per gli antipasti e il polpo: Dal Veneto-Friuli Venezia Giulia Prosecco 2017 di Marsura
Per le lasagne: Dalla Sicilia Chardonnay 2015 di Firriato
Per il riso e il cous cous: Dall'Emilia Romagna Rosso 2016 di Monte delle Vigne
Per la carne: Dal Piemonte Ruchè di Tenuta Montemagno
Per i dolci: Dal Veneto-Friuli Venezia Giulia Valpolicella Recioto di Domini Veneti
E per chi volesse mettersi a cucinare, ecco tutte le ricette:
Lasagne di pan carasau al pesto genovese con patate, fagiolini e pinoli
Preparare il pesto frullando foglie di basilico fresco, pinoli, aglio, parmigiano reggiano e olio evo. Preparare una normale besciamella piuttosto fluida e unirvi il pesto. A parte cuocere a vapore dei cubetti piccoli e omogenei di patate e fagiolini. Ammollare velocemente il pan carasau nel latte. Preparare delle lasagne usando al posto della sfoglia il pan carasau e intervallare gli strati con la besciamella al pesto. Cospargere in ogni strato una manciata di patate, una di fagiolini e una spolverata di mozzarella tritata nel mixer. Sull'ultimo strato aggiungere una manciata di pinoli e parmigiano grattugiato. Infornare per 15-20 min a 180°.
Bomba di riso nero Venere con cuore di stracchino e salsiccia
Lessare il riso venere in acqua salata. Scolarlo (senza sciacquarlo) e condirlo con poco olio e burro, parmigiano grattugiato, pepe ed erba cipollina sminuzzata. Rosolare in padella la salsiccia sgranata. Imburrare lo stampo da ciambella, riempirlo per metà di riso, metterci sopra uno strato di stracchino e uno di salsiccia e infine coprire col riso rimasto schiacciando bene per compattare il tutto. Infornare per 15-20 min a 180° coperto con la carta stagnola. Servire con la salsiccia rimasta.
Cous cous con peperoni, ceci e curry
Versare il cous cous in una ciotola capiente e coprirlo con acqua bollente (due bicchieri di acqua ogni bicchiere di cous cous), aggiungere sale e curry, mescolare, coprire la ciotola per far rinvenire il cous cous. Nel frattempo tagliare a piccoli cubetti regolari i peperoni rossi, gialli e verdi nella medesima proporzione, il sedano, la carota e la cipolla. Saltare le verdure in olio di semi profumando con abbondante curry e aggiustando di sale e pepe. Aggiungere poco concentrato di pomodoro. Sgranare e mescolare il cous cous poi condirlo con tutte le verdure aggiungendo i ceci lessati e sgocciolati. Aggiungere infine una manciata di prezzemolo tritato.
Insalata di polpo con pomodorini e rucola
Sciacquare il polpo sotto acqua corrente e cuocerlo in pentola a pressione senza aggiungere altro (nemmeno l’acqua) per ½ ora ogni kg. Farlo raffreddare nella sua acqua. Separare i tentacoli e tagliarli a tocchetti. Unire polpo, cipollotti affettati sottili, pomodorini tagliati in due e rucola fresca. Condire con olio evo, sale, pepe e volendo poche gocce di aceto balsamico tradizionale.
Roast beef di manzo cotto a bassa temperatura col suo sughetto
Insaporire il pezzo di carne (girello di manzo) con sale e pepe e legare con un giro di spago. Scaldare una casseruola alta di misura con olio evo, una noce di burro (chiarificato), aglio in camicia e le erbe aromatiche (rosmarino, salvia, alloro) e rosolare bene la carne (solo sull’esterno e mai sul taglio). Continuare la cottura in forno (o in casseruola col coperchio abbassando il fuoco se il pezzo di carne è piuttosto piccolo) fino a raggiungere la temperatura di 54/55° al cuore. Chiudere la carne nella stagnola e farla riposare e raffreddare prima di tagliarla sottile con un coltello affilato o l’affettatrice. Filtrare il fondo di cottura e servirlo caldo sulla carne.. In alternativa cuocerlo sottovuoto a 54/55° per 4-5 ore aggiungendo nel sacchetto sale, pepe, aglio e aromi e rosolarlo dopo la cottura.
Lonza di maiale cotta a bassa temperatura con salsa tonnata
Riempire una casseruola di acqua e portarla a bollore aggiungendo un bicchiere di vino bianco, uno spicchio di aglio, un mazzo di erbe aromatiche (rosmarino, salvia, alloro, timo etc), bacche di ginepro, pepe e chiodi garofano, sale grosso. Lessare il trancio di lonza nell'acqua. Poi farlo raffreddare e tagliarlo a fette sottili con l’affettatrice. Nel frattempo preparare la salsa tonnata frullando tonno sgocciolato e formaggio tipo philadelphia in parti circa uguali, capperi e acciughe. Per ottenere la consistenza desiderata aggiungere eventualmente poca acqua di cottura filtrata. Condire la carne con la salsa ottenuta. In alternativa cuocere il trancio di carne sottovuoto a 64° per 4-5 ore aggiungendo nel sacchetto sale, pepe, aglio e aromi.
Patate arrosto rosmarinate
Lavare le patate, pelarle, lavarle nuovamente sotto l’acqua corrente fino a che non abbiano rilasciato l’amido e tagliarle a cubotti regolari. Sbollentarle in acqua bollente con due cucchiai di aceto bianco per circa due minuti. Scolarle e condirle con aglio e rosmarino tritati, olio, sale, pepe. Cuocerle in forno (già caldo) a 180° ventilato per 40 minuti.
Zucchine e melanzane 'in carpione' leggero con pepe rosa
Affettare e grigliare le verdure. Nel frattempo mettere in un pentolino olio evo e aceto bianco (due parti di olio e una di aceto), un cucchiaino di zucchero, sale e pepe, un mazzetto di erbe aromatiche fresche e uno spicchio di aglio. Insaporire il tutto a fuoco dolce per dieci minuti. Versare l'intingolo filtrato sulle zucchine grigliate, aggiungere le bacche di pepe rosa e lasciare riposare.
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