#Fiata
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Antonio Bertali/ Musica Fiata, Sonata à 14 . Sancti Placidi I Sonate Festive, 2002
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#gli avete detto le peggio cose per GIORNI per un rigore sbagliato#come se avesse ucciso qualcuno#e nonostante questo ha dedicato tutti i suoi gol ai tifosi ed e' pure andato a festeggiare in mezzo alla curva#il primo che fiata di nuovo riguardo questo ragazzo DEVE IMPLODERE
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LA CAPELLA DUCALE & MUSICA FIATA
WEIHNACHTS HISTORIE
La "Weihnachtshistorie" de Heinrich Schütz (1585-1672) es una de las obras más conocidas anteriores a Bach y se presenta en esta grabación en su versión final, pocas veces escuchada. A la venta el 25 de octubre.
La obra, estrenada en 1660 y publicada en forma revisada en 1664, incluye una introducción, nueve recitativos, ocho intermedios y un coro final. La nueva grabación de Musica Fiata recoge la versión definitiva descubierta en la Singakademie de Berlín, que incluye importantes revisiones y nuevas composiciones que Schütz realizó poco antes de su muerte para realzar la profundidad emocional y la sofisticación musical de la obra.
La grabación destaca el magistral uso que Schütz hace de los instrumentos para representar diversos personajes y emociones, como las urgentes flautas dulces de los pastores o los solemnes trombones de los sumos sacerdotes. Las secciones recién añadidas y reconstruidas se han integrado cuidadosamente para crear una interpretación que se aproxima mucho al ideal sonoro original de Schütz.
Además de la "Weihnachtshistorie", la grabación incluye otras obras significativas de Schütz, como el espléndido "Magnificat" y motetes de su colección "Geistliche Chormusik" de 1648. Estas obras, grabadas con excepcional detalle e intensidad emocional, demuestran la capacidad de Schütz para expresar musicalmente complejas emociones humanas y también reflejan los horrores de la Guerra de los Treinta Años.
La interpretación de los conjuntos subraya la vigencia intemporal de la música de Schütz, invitando a contemplar los profundos temas espirituales y humanos que abordan sus composiciones.
SOBRE LOS ARTISTAS
Musica Fiata se fundó en 1976 como conjunto dedicado a interpretar música de los siglos XVI y XVII con instrumentos históricos. Un estudio minucioso de las fuentes sobre la práctica interpretativa, los instrumentos originales de este periodo y sus técnicas de interpretación condujeron al desarrollo de un estilo de interpretación expresivo y un sonido característico que hace transparentes incluso las texturas más densas. Debido a sus emocionantes y virtuosas actuaciones, Musica Fiata ha sido invitada a importantes festivales como los de Brujas, Praga, Copenhague, Utrecht, Barcelona, Venecia, Rávena, Israel, Ansbach, Graz, Wrocław y York. Además de numerosas grabaciones de radio y televisión, Musica Fiata ha producido varios CD para Sony Classical y Deutsche Harmonia Mundi, muchos de los cuales han sido galardonados con premios internacionales de grabación.
La Capella Ducale fue fundada en 1992 por Roland Wilson como complemento de Musica Fiata, con el objetivo de garantizar la unidad estilística en obras de mayor envergadura. El conjunto se ha ganado una excelente reputación tanto en sus actuaciones en solitario como en conjunto, y los críticos alaban especialmente la armoniosa mezcla con el sonido instrumental. Sus extraordinarias actuaciones les han valido numerosas invitaciones a festivales de toda Europa. La Capella Ducale está especializada en música barroca italiana, sobre todo del siglo XVII, y ha logrado un importante éxito con interpretaciones de obras de Monteverdi. El conjunto también se centra en la música eclesiástica alemana anterior a Bach, con la que también han obtenido reconocimiento de numerosas grabaciones y conciertos de éxito. Sus grabaciones en CD, especialmente una aclamada grabación de Vivaldi, han recibido elogios internacionales.
Roland Wilson estudió trompeta en el Royal College of Music de Londres. Debido a su interés por la música de los siglos XVI y XVII, empezó a aprender solo a tocar el cornetto y amplió estudios en el Real Conservatorio de La Haya. Como miembro fundador y director de Musica Fiata, ha actuado en los principales festivales de toda Europa y ha sido invitado con frecuencia por otros conjuntos de renombre. Sus actividades musicales se centran ahora en Musica Fiata y La Capella Ducale, e incluyen la investigación sobre la práctica interpretativa y la creación de sus propias ediciones de obras hasta ahora desconocidas. Su amplio conocimiento de la música del siglo XVII le ha permitido realizar reconstrucciones auténticas de muchas obras incompletas de compositores como Biber, Scheidt, Valentini, Buxtehude y Gabrieli. Sus interpretaciones se distinguen por su combinación de precisión histórica e inspiración artística.
TRACKLIST
CD 1
1 I. Eingang 2 II. Es begab sich aber zu derselbigen Zeit 3 III. Intermedium 1 - Der Engel 4 IV. Und alsbald war da bei dem Engel 5 V. Intermedium 2 - Die Menge der Engel 6 VI. Und da die Engel von ihnen 7 VII. Intermedium 3 - Die Hirten 8 VIII. Und sie kamen eilend 9 IX. Intermedium 4 - Die Weisen 10 X. Da das der König Herodes hörte 11 XI. Intermedium 5 - Die Hohepriester 12 XII. Da berief Herodes die Weisen 13 XIII. Intermedium 6 - Herodes 14 XIV. Als sie nun den König gehöret hatten 15 XV. Intermedium 7 - Der Engel 16 XVI. Und er stund auf und nahm das Kindlein 17 XVII. Intermedium 8 - Der Engel 18 XVIII. Und er stund auf und nahm das Kindlein 19 XIX. Beschluss der Geburt unseres Herrn und Seligmachers Jesu Christi 20 Sei gegrüsset, Maria, SWV 333 21 Magnificat, SWV 468 22 Sehet an den Feigenbaum, SWV 394 23 Der Engel sprach zu den Hirten, SWV 395 24 Auf dem Gebirge hat man ein Geschrei, SWV 396
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Porto sempre la merenda ai ragazzi mentre studiano, al pomeriggio. È ormai un rito: a una certa ora busso alla porta della camera di mio figlio e porto a lui e ad Antonio, il suo compagno di banco fin dalle elementari, il vassoio, con il t��, i biscotti, le merendine. Sono una brava mamma, giusto?
L’altro giorno la porta non era ben chiusa e quindi….perchè bussare? È stato così che ho sentito chiaramente quelle parole “…..quel gran pezzo di gnocca di tua mamma…”
A dirle Antonio. La voce era bassa, i due stavano confabulando a bassissima voce, i libri aperti, ma, evidentemente, non era sulla lezione che era concentrata la loro attenzione. Ho fatto assolutamente finta di nulla. E loro avranno pensato che non avessi potuto sentire dalla soglia della porta.
Invece….
Ma guarda il ragazzino, ho pensato nei giorni successivi. Eppure senza che provassi indignazione per quella frase così sfacciata. Anzi….e dire che lo conosco da piccolo, chissà da quanto ha sviluppato questa “cotta” per me…..
Comunque sentirmi definire “gnocca”non mi disturba affatto, anzi mi lusinga e mi stuzzica. Antonio è poi un ragazzo adorabile, carino ed educatissimo, niente affatto sfacciato, anzi piuttosto timido e taciturno di solito…..avesse solo qualche anno di più, il fatto che pensi a me come “un gran pezzo di gnocca” più che soltanto lusingare, bè mi farebbe eccitare….
Doveva accadere, ed è accaduto. Antonio che viene a casa, non trova mio figlio, noi due che restiamo soli…..
Lo faccio sedere, anche se solo non è un buon motivo per non preparargli anche oggi il tè con i biscottini. Servirglielo non nella stanza di mio figlio, ma qui in salone. Farlo accomodare sul divano. Sedermi davanti a lui, sul puff….
Che dirgli? Canzonarlo rivelandogli che l’ho sentito definirmi “gnocca”? No, poverino, morirebbe di vergogna. E comunque mi ci sento gnocca, oggi. E da come mi guarda, lo pensa proprio.
È da gnocca questa gonna corta? Si, è vero, mi sono cambiata quando l’ho sentito al citofono, ma lo avrei fatto comunque, non certo per…..fargli vedere le gambe…
Anche i collant ….direi che sono da gnocca….ma porto sempre le calze velate, anche in casa…e a ben pensarci quante volte mi era sembrato che Antonio mi guardasse le gambe mentre stavo in camera loro e attendevo che sorseggiassero il tè …..esattamente come mi guarda le cosce adesso….
Certo, avrei potuto evitare di non mettere il reggiseno. Con il reggiseno, le punte dei capezzoli che si sono induriti sarebbero meno visibili sotto la camicetta. E questi seni gonfi non tenderebbero la camicetta in questo modo, e i capezzoli duri che si vedono non calamiterebbero lo sguardo di questo ragazzo…..
Mi alzo per prendergli la tazza di tè dalle mani. Noto che gli tremano. Mi seggo stavolta accanto a lui. Molto vicina. Non fiata. Spingo il mio corpo a contatto con il suo. Si sposta un po’ ma il divano è finito…..Lo guardo e poggio la mia mano sulla sua. “ Forse disturbo, vado via?” Non rispondo, gli sorrido e porto la sua mano sul mio seno. Spalanca gli occhi. Spalanca la bocca. Mi faccio toccare il capezzolo attraverso la stoffa leggera della camicetta, poi guido la sua mano sulla mia coscia. Mi protendo e gli sfioro le labbra con le mie. Sono morbide, dolci. Gliele lecco con la punta della lingua.
Poi la lingua la spingo tra le sue labbra, gliele faccio aprire, la infilo dentro la sua bocca per il primo vero bacio con una donna della sua vita.
Sento la sua mano contrarsi sulla mia coscia. Anche io gli stringo la patta con la mia. Duro come il ferro. Proprio come lo volevo.
“E così sono un gran pezzo di gnocca, vero?” I miei gesti e l rivelazione che so cosa pensa lo mettono nella confusione totale. Come un bambolotto si lascia guidare in camera da letto, mentre canzonandolo gli dico che merita una punizione…
Mentre lo spoglio nudo, guardo di sfuggita l’orologio per capire quanto tempo ho a disposizione per farmelo. Tre ore almeno, abbastanza per castigare come previsto di fare questo ragazzino insolente.
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domani: due esami
dopodomani: altro esame
venerdì: tutto il giorno a Milano
questo weekend il primo che fiata si ritrova un calcio rotante in faccia.
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Richard Serra
Tilted Arc
Nel 1979 il General Service Administration (GSA), un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti, in accordo con il National Endowment for the Arts (NEA), decide di commissionare una scultura all’artista Richard Serra. È destinata alla Federal Plaza di New York. Dieci anni dopo, la scultura, chiamata Tilted Arc, viene smantellata, segata a pezzi, i suoi resti immagazzinati a Brooklyn. Nel mezzo accade di tutto. L’affaire Serra ridefinirà il concetto di site specificity di una scultura inserita nel tessuto urbano. In effetti, c’è qualcosa di radicale in questo artista che fin dagli inizi della sua carriera aveva deciso di utilizzare acciaio e piombo come materia espressiva. Nelle Lettere a Miranda Quatremère de Quincy si poneva domande riguardo allo spostamento delle opere d’arte italiane. All’epoca, la Rivoluzione francese aveva appena fatto il suo corso. Due secoli dopo la questione resta: distratta dal suo contesto l’opera perde il suo valore? “Rimuovere l’opera significa distruggere l’opera” afferma Richard Serra. La Street Art pone problemi simili.
Nel 1979, quando viene scelto dal GSA, Serra è già conosciuto, apprezzato. Nel 1970 aveva piazzato una struttura circolare in acciaio nel manto stradale di una via del Bronx (To Encircle Base Plate Hexagram Right Angles Inverted). L’anno successivo, piazza il St. John’s Rotary Arc nei pressi della rotatoria dell’Holland Tunnel. Certo, finché si tratta di una strada del Bronx, o di una rotatoria, nessuno fiata. Ma quando ti trovi di fronte il Federal Bureau of Investigation o una sede della corte di giustizia, è difficile farla franca.
Tilted Arc viene inaugurato nel 1981. Una linea di acciaio color ruggine di quaranta metri, alta quattro, leggermente curva e inclinata, taglia in due la piazza. Apriti cielo. La struttura “teatrale” del sito viene alterata, ciò di cui Serra era ben conscio. I cittadini si ritrovano proiettati dentro un nuovo contesto ambientale, ridefinito dalla scultura. È come se lo stesso concetto di “temporalità” subisse una torsione. Chi cammina sulla piazza è costretto a costeggiare l’opera. In un sito percorso usualmente di fretta, per motivi di lavoro, Serra costringe i passanti a rallentare, a lambire e “sentire” l’opera. Grazie a questo taglio in acciaio lo spazio viene ora sovvertito. Questa linea funge da contrappunto ambientale. È l’opera che ora definisce, impone il proprio territorio.
Ne succedono di tutti i colori. Un giudice protesta. Pone problemi di sicurezza. Finisce come in una lite condominiale, ma su larga scala. C’è chi pone questioni di decoro. La gente vi urina sopra (intervistato dal New York Times, che gli domanda quale sia il suo luogo favorito in città, Matthew Barney risponde: “Urinare riverentemente su Tilted Arc”). C’è chi vi aggiunge graffiti. Alcuni tirano in ballo il Muro di Berlino. Si tengono pubbliche udienze. Autorevoli critici d’arte difendono il lavoro di Serra. Nel 1985 la sede di Washington della GSA chiede che all’opera venga trovato un altro spazio. Serra avvia una causa per difendersi. La causa viene rigettata. Nel 1987 la NEA dichiara Tilted Arc “site specific”, e per questo inamovibile. Serra intanto va in appello. Nel 1989, dopo che Ronald Reagan ha firmato la Berne Convention, legge in difesa dei beni letterari e artistici, Tilted Arcviene smantellato. Per qualche tempo, una specie di cicatrice sulla pavimentazione funziona da indice dell’opera. Ora, restano solo fotografie, più la documentazione, gli atti di questa battaglia espressiva.
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Il sostegno all'Ucraina il 4% del Pil. E nessuno fiata...
B.C.
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What is your opinion on the Fiata that fiat and Mazda bad for a few years
I liked the looks.
Other than that, it was a Miata with more weight, more length, and a Fiat engine. It missed the point. I had no interest in driving one.
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"Sâbık ikinci nüktede, kuvve-i zaika kapıcıdır dedik. Evet ehl-i gaflet ve ruhen terakki etmeyen ve şükür mesleğinde ileri gitmeyen insanlar için bir kapıcı hükmündedir. Onun telezzüzü hatırı için israfata ve bir dereceden on derece fiata çıkmamak gerektir. Fakat, hakikî ehl-i şükrün ve ehl-i hakikatın ve ehl-i kalbin kuvve-i zaikası -Altıncı Söz'deki muvazenede beyan edildiği gibi, kuvve-i zaikası- rahmet-i İlahiyenin matbahlarına bir nâzır ve bir müfettiş hükmündedir. Ve o kuvve-i zaikada taamlar adedince mizancıklarla nimet-i İlahiyenin enva'ını tartmak ve tanımak; bir şükr-ü manevî suretinde cesede, mideye haber vermektir. İşte bu surette kuvve-i zaika, yalnız maddî cesede bakmıyor. Belki kalbe, ruha, akla dahi baktığı cihetle midenin fevkınde hükmü var, makamı var."
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The Art of the Slowpoke, or How I Stopped Caring About HP
This is the Lamborghini SC20. It's a one off, some 750 HP and uh, well no roof. I don't know the name of this style, but it has been a thing with a lot of one-off, or limited run cars. I don't really get it, but to be frank, I don't really hate it either. I do like this car, it's a nice design, the color scheming is rather different (when was the last time you saw a stock blue & white Lambo?), but to be frank, I would never own it. Yeah, I couldn't afford it ever my life, but even if I could, it wouldn't be my first pick of car. Hell, it wouldn't even be the first Lamborghini I'd go for. That'd be the Diablo. But, well, there's still a dozen dozen cars I'd go for first.
Frankly, it'd be something like this. An AMC Gremlin. A little shitbox American car from the mid-70s with a V8 that barely shits out as much power as a modern Miata. Top speed of 100 when it goes downwind, bodywork with more rust than solid metal, cheap as shit. It's perfect. It's pure, shithole 70's Detroit, when the oil crisis meant "lets make the worst fucking cars imaginable and kill the muscle car."
Meanwhile, only 5-6 years ago, Italy pushed out this absolute centerfold of a car, the Alfa Romeo 33 Stradale, a car with as much horsepower as an RX8 but enough oomph to still hit 200 mph. In 1968. It's one of those multi-million dollar cars nowadays, a holy grail of ownership that half the examples are probably rotting away in some dickhead's collection. And I absolutely adore this car, don't get me wrong. I'd kill to drive this for a day, even. But I'd still buy a Gremlin first.
Cool shitboxes really aren't a thing anymore, frankly. Low horsepower, but high fun factor. Japan puts out a lot of cheap, sporty cars, sure, but a lot pale in comparison to their older generations. Would sooner buy a '93 Civic than a '23. But in a fun, almost poetic twist, you have thisun. The Abarth 124 Spider. Well, it's mostly a Miata, but all the fixin's are done up by Abarth. It's still only 165 HP, less than a fucking Kia Soul Turbo, but come on, would you really buy one of those over this? The Miata might've turned from the hairdresser car to the weird cult icon it's become in recent years, but this one stands out from the rest. The Fiata as they call it, sounding 100 HP more aggressive than it is, only able to hit 140 on a good day. And it goes racing. Brings to mind something else, really...
Yeah, the Ford Escort. A car that started life as a cheap family car, a replacement for the Anglia (The stupid flying car from Harry Potter), turned into a long running icon of Ford's rallying success. It's a tale not unheard of in the sport, the Fiat 131 in the 80's was a similar story, but its an inspiring story. Something so simple, so low-power, under the radar, turning into a motoring icon on the dirt. That is something I just adore. Seeing these cars some would consider lower echelon becoming full-blown powerhouses almost out of nowhere. Something that a lot of cars have kinda lost. Sure, the Focus is a cheap, fun car, but it's been pretty heavily involved with motorsport that it kinda loses its luster.
Cases like this fucking drift Corolla. Who fucking cares about the Toyota Corolla? It's arguably played second fiddle to the Celica for a long time, but here you have this one that's a part of the Formula Drift circuit, sporting over a thousand horsepower, it's barely even close to the original. But god you have to just love this thing. The engineering behind it, the sheer insanity of it. The gall to take something so basic, so common, and make it a contender in the drift scene. That is some real love for the little guy. A love that has really been left wanting in the modern times.
In a world where you have active-aero so ridiculously advanced it tilts in 20 different directions at different speeds on a road car, there's not much fun for the little guy. There's a reason that so many slower, yet interesting cars are all 15+ years old. Automakers, owners, hell, most people don't have cars to care about these days. The age of the SUV is upon us. And yeah, some of those are pretty interesting, fast and powerful. But even the 70's and 80's put out more interesting garbage than most modern stuff. Just look at the new Integra. What about that screams "Integra?"
This was a bunch of rambling that really didn't pay much attention to the topic I wanted to talk about, but maybe the point gets across. Power and luxury don't make a dream car, always. Just spirit, a love for the machine, and maybe just a pinch of personal experience.
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Johann Heinrich Schmelzer/Musica Fiata, Sonata XII à 7 I Sonate e balletti, 2003
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Gli stop alle macchine adottano il medesimo meccanismo del green pass. Vengono dalla UE. Riguardano una minoranza. La minoranza è toccata nel vivo quindi reagisce. Però è minoranza. La maggioranza non toccata dai divieti è così divisa: - Favorevoli (inquinano, cazzo vogliono?). Sono la maggior parte, tutto il PD, tutti i conformisti, tutti i farisei che non mancano mai. - Indifferenti (cazzomene, io c'ho il Porsche benzina, cazzomene, io manco ho la patente ecc. ecc.) Sono appena inferiori come numero alla prima categoria: qui troviamo i molto ricchi, i molto poveri, i molto indaffarati... - Contrari (eh però queste limitazioni non sono giuste, i crediti cinesi, la finestra di Overton) Quattro gatti: intellettuali controcorrente, ribelli, gente che ha capito il gioco, ecc. ecc... Rimane quindi la minoranza dei toccati dal provvedimento più quattro gatti idealisti fra cui io (ho una (...) euro 6, potrei tranquillamente essere nella categoria dei cazzomene). Scene già viste. Risultato? Il solito: il piddino mette i limiti prima di tutti (Beppe Sala, area B, 2018) e nessuno fiata, anzi lo rieleggono di corsa. Il centrodestra si divide in entusiasti (la maggioranza dei miei cittadini lo vuole!!!) e prudenti. I prudenti traccheggiano finché non arrivano le sentenze, allora cedono. Cedendo perdono voti perché la minoranza impattata dai divieti di sente tradita. Alle elezioni dopo vince il PD e mette le limitazioni triple. Quindi suggerimento mio alle amministrazioni locali prudenti: la prudenza non vi salverà, o vi omologate e sperate che il vostro elettorato vi consideri un piddino ma un po' meglio del piddino doc salvandovi (succede raramente ma succede) o prendete eroicamente posizione contro tutte le limitazioni e provate a vedere se sposare una battaglia giusta se pur minoritaria vi porterà bene, pur sapendo che le conseguenze, anche giudiziarie, non tarderanno ad arrivare. Tutto qui.
sintesi perfetta di Claudio Borghi: il problema è SISTEMICO, sta nell'esser provinciali dentro (non per caso il Piemont è il primo, dopo Milan ovviamente), via https://twitter.com/borghi_claudio/status/1694131481940013153
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Simca 1100 - direktan rođak Zastave 101 - konstruktor - Dante Điakosa - tvorac Fiata 128 i Z101(Fiat je imao udeo u fabrici do 1970). Simca 1100 - direct relative of Zastava 101 - designed by Dante Giacosa - creator of Fiat 128 and Z101(Fiat had Simca shared until 1970). #zastava101 #zastava128 #fiat128 #srbija #serbia #kragujevac #jugoslavija #yugoslavia #car #factory #skala55 #productionline #yugo #coachworks #simca #simca1100 #simca1100TL Photo is from Zastava 101 Club archive. Author: Simca automobile brochure (at Poissy, France) https://www.instagram.com/p/CpZ2wPLooZs/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#zastava101#zastava128#fiat128#srbija#serbia#kragujevac#jugoslavija#yugoslavia#car#factory#skala55#productionline#yugo#coachworks#simca#simca1100#simca1100tl
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Johann Schelle • Durch Adams Fall
Capella Ducale, Musica Fiata
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Iza 👱🏻♀️ z Matiza 🚗 Agata 🧑🏼🦰 z Fiata 🚙 lata ✈️ za mną 🧑🦲 lata 🛩️ każda 💯 małolata 👧
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