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#Fabrizio Spinelli
marcogiovenale · 2 years
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Giovedì 24 novembre, charles bernstein a napoli: all'università federico ii
Giovedì 24 novembre, charles bernstein a napoli: all’università federico ii
A Napoli, giovedì 24 novembre, alle ore 14:30 presso l’Università di Napoli “Federico II” in via Porta di Massa 1 (Aula ex-cataloghi lignei, Dipartimento di Studi Umanistici) Bernardo De Luca e Fabrizio Spinelli  con Alice Colantuoni presentano ECO / ECHO di Charles Bernstein (Edizioni del verri, 2022) reading dell’autore, interventi critici e dialogo incontro in presenza, senza necessità di…
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artzychic27 · 1 year
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How would the parents of the DuPont cheer squad react to their children being cheerleaders?
Aya: NATHAN’S A CHEERLEADER! MY BABY’S A CHEERLEADER! I’M A CHEERLEADER MOM!
Dejah: THAT’S MY BOY! I LOVE YOU, JEAN!
Anarka: SET THE OPPOSING TEAMS ABLAZE WITH YOUR CHEERS, JULEKA!
Pilar: DENIIIIISE! Oh my goodness! I need picture, immediately! Flavio! Get my camera!
Flavio: I’ve got the camera, baby.
Valentin: Hey, Cosette! Your mom couldn’t be here, but… Here I am. Proud of you!
Fazli: Yeah, Ismael! That’s my boy! My son’s a cheerleader, people!
Anais: THAT’S MY BABY! HIM! HE’S MINE!
LaBrea: OURS! WE LOVE YOU, NINO! WE LOVE YOU, SWEETIE!
Mathis: *On a video call* Austin! I am so proud of you! I’m sorry your mom couldn’t be here, she’s at rehab… Again. Still proud!
Anya: Ivan! You’re doing great! Remember to stay hydrated! Cheerleading is a sport despite what some idiots say, and it will tire you out! Love youuuu!
Bettina: That’s my boy! You’re doing great out there, honey! Remember, try not to land flat footed!
Fabrizio: Couldn’t he have chosen a more manly sport? I mean-
Bettina: Oh, hush.
*Camera pans to the squad, all looking very embarrassed*
Jean: I specifically requested that coach not offer them coffee.
Cosette: But, yeah, those are our parents.
Spinelli: Hey, just be glad they didn’t paint their faces.
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rideretremando · 7 months
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"La scena di una donna che si masturba con la vibrazione di un telefonino, che stando alla nuova prefazione di Woobinda è l’epitome della scorrettezza del libro, la troviamo non nel deep web ma nei film di Carlo Verdone. Per la mia generazione, che è cresciuta scaricando da eMule le foto di Abu Ghraib e giga di torture, omicidi e incidenti reali disponibili in pochi secondi (un paradiso per ballardiani), che si passava sulle pennette usb A Serbian Film e che adesso è iscritta alle chat gore su Telegram, quella di Woobinda è una violenza in comic sans, inerte, alla lunga noiosa e ripetitiva. Ovviamente non perché siamo così assuefatti al male che ci dimostriamo incapaci di provare un sentimento di ripulsa disgusto sdegno, ma perché anche il male va trattato artisticamente."
Fabrizio Spinelli
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chiara-morini · 1 year
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Festival dello Sport a teatro: Rizzoli e Pasquali moderati da Lorenzo Dallari
come sta cambiando la figura arbitrale? Quale ruolo avrà l’intelligenza artificiale? Se ne parla a teatro a Porto San Giorgio
SPORT “Un futuro senza arbitri? Sfide e rischi tra velocità e lentezza” è il titolo del secondo evento del Festival dello Sport che sta per tenersi al teatro comunale cittadino. L’appuntamento, a ingresso libero, inizierà alle ore 11, e porterà sul palco del teatro gli arbitri Nicola Rizzoli e Fabrizio Pasquali, oltre a Matteo Spinelli (docente dei corsi di formazione del settore arbitrale della…
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Harnah - Cerbis
Ehi! Sembra impossibile, ma il blog torna a vivere. Premessa: potremmo riuscire a pubblicare due post alla settimana. Uno il mercoledì e uno al venerdì. Così c'abbiamo tempo di ascoltare qualcosa. Proviamo a partire oggi.
Si parla degli Harnah, nuovo progetto proveniente da Cornuda, territorio di colline, prosecco e metal. Tutte queste cose hanno, forse, ispirato l'agitatore cultural-musical-visivo, Diego Spinelli (già nel progetto Oss) a mettere assieme membri dei Metal Trash Factory, storica metal band della zona, e Fabrizio De Bon, in arte Fukte e già Myrmecophagous e KZ9, da quasi vent'anni indomabile deus ex machina del noise più oltranzista in quel di Belluno e all other the world.
Detto ciò gli Harnah hanno lanciato nell'internette il loro primo EP, "Cerbis", composto da quattro tracce. Lasciamoci alle spalle le definizioni e diciamo che il gruppo ha messo assieme riff e tempi doom, fragori harsh noise, fruscii glitch, dark ambient, growl demoniaco.
Le tracce vanno via che è na meraviglia e si sente l'esperienza di anni e anni di collaborazioni. Non siamo certo di fronte ad un manipolo di ragazzini. Oltretutto l'artwork di copertina ritrae le condizioni della sala prove dopo un incendio. Insomma l'infermo se lo sono chiamati in casa.
Aspettando nuovo materiale ci godiamo le scintille che hanno generato l'incendio.
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king-galaxius · 4 years
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New 2020 Italian Film Release: La Mia Banda Suona Il Pop
New 2020 Italian Film Release: La Mia Banda Suona Il Pop
Movie: La Mia Banda Suona Il Pop
Run time: 95 minutes
Genre: Comedy
Writers: Fausto Brizzi, Marco Martani, Edoardo Maria Falcone, Alessandro Bardani
Director: Fausto Brizzi
Producers: Luca Barbareschi
Executive Producers: Claudio Gaeta, Giulio Cestari
Associate Producers: Tomas Krejci, Raromir Docekal
Creative Producer: Costantino Margiotta
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ladoescurodalua · 4 years
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Panoramica_BRAIES 2
by Fabrizio Spinelli
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livornopress · 3 years
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Basket serie C Silver, Us Livorno tra conferme e nuovi colpi
Basket serie C Silver, Us Livorno tra conferme e nuovi colpi
US Livorno Basket, in foto Vivone, Del Monte, Lulli Livorno 13 agosto 2021 Lavori in corso in casa Us Livorno. La società sta passo passo allestendo la prima squadra, che parteciperà al campionato di serie C Silver; affidata ancora una volta alle cure di coach Fabrizio Cerri. Conferme: lungo l’elenco dei confermati rispetto alla scorsa stagione. Gli esterni Andrea Armillei, Tommaso Spinelli,…
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aprilecchi · 6 years
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«Se camminare altro non è che leggere uno spazio, leggere non è altro che camminare attraverso un testo».
Fabrizio Spinelli
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marcogiovenale · 5 months
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oggi, 9 aprile, a napoli, @ riot studio e in diretta web, per radiopoesia: nora zapf + fabrizio maria spinelli _ a cura di wandering translators
In questa prima puntata, il collettivo wandering translators incontra i due poeti ospiti presso il Riot Studio (Napoli) per leggere e discutere della prima traduzione in italiano delle opere di Nora Zapf, Dioden, wie es Nacht (Köln: parasitenpresse 2021) e No notizen (München: hochroth 2023). Le versioni nascono come esperimento di co-creazione collettive tra Fabrizio Maria Spinelli  e i membri…
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giancarlonicoli · 6 years
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14 gen 2019 19:40
IL VERO DISASTRO ITALIANO? I BANCHIERI - DE BORTOLI: “CON CARIGE SIAMO A 12 ISTITUTI SALVATI: E’ L’EFFETTO DI TROPPE GESTIONI DISINVOLTE PER NON DIRE PEGGIO. IL GRUPPO LIGURE NEL 2007 VALEVA 6 MILIARDI E ORA 80 MILIONI - IL DECRETO DEL GOVERNO GIALLOVERDE, CHE ASSICURA UNA GARANZIA PUBBLICA SUI BOND E 1,3 PER UNA EVENTUALE RICAPITALIZZAZIONE? LA LEGGE DEL CONTRAPPASSO È SPIETATA…”
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Ferruccio De Bortoli per “l’Economia - Corriere della Sera”
E dodici, ma forse non è finita. Il salvataggio di Carige è l'ultimo di una serie di dissesti bancari. Effetto dell' onda lunga della crisi cominciata alla fine dello scorso decennio. La coda velenosa dei crediti in sofferenza non si è ancora esaurita. Così come non si è ancora scontato il danno di troppe gestioni disinvolte per non dire peggio. Carige è stata commissariata il 2 gennaio dall' organo di vigilanza della Bce, al debutto del suo nuovo presidente, l' italiano Andrea Enria.
Il decreto del governo gialloverde - che assicura una garanzia pubblica di 3 miliardi sulle nuove obbligazioni e 1,3 per una eventuale ricapitalizzazione - è la dimostrazione che la legge del contrappasso è spietata. In materia bancaria, scivolosa e infida, persino feroce per la maggioranza gialloverde.
Il testo del provvedimento, il primo dell' anno del governo Conte, è in tutto simile a quello che nel dicembre del 2016 venne approvato dal neonato esecutivo Gentiloni per salvare il Monte Paschi di Siena con 5 miliardi di soldi pubblici. E rendere possibile, impegnando altri 4,8 miliardi, l'acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo, a condizioni assai generose, delle banche venete.
Il leader della Lega Matteo Salvini in un post su Facebook, il 7 febbraio del 2017, minacciava di «circondare il palazzo» se il Senato avesse convertito il decreto sulle banche. Il leader dei Cinque Stelle Luigi Di Maio, intervenendo alla Camera l'8 marzo del 2017, si scagliava così contro il governo: «Dopo quattro anni in cui ci avete detto che non c'erano soldi per il reddito di cittadinanza, le forze dell' ordine, le imprese, il fondo per le disabilità, avete cacciato venti miliardi per le banche. Complimenti».
All'epoca Giuseppe Conte svolgeva, sconosciuto al grande pubblico, la sua professione. Il suo mentore e collega, Guido Alpa, è stato consigliere di Carige ai tempi di Giovanni Berneschi, il padre-padrone dell'istituto ligure, condannato a 8 anni e 7 mesi in appello per la maxi truffa del ramo assicurativo. Alpa ha sostenuto una lista di azionisti di Carige, con il petroliere Volpi, il terminalista Spinelli e il finanziere Mincione. Di una società di quest'ultimo è stato consulente lo stesso Conte.
Qualche spiegazione in più da parte del premier sarebbe necessaria. Che cosa accadrà ora al gruppo bancario ligure che nel 2007 valeva 6 miliardi e, prima della sospensione in Borsa, appena 80 milioni? I tre commissari, il presidente uscente Pietro Modiano, l'amministratore delegato Fabio Innocenzi e l'esperto legale Raffaele Lener hanno dovuto affrontare l'emergenza della mancata ricapitalizzazione da parte del socio di maggioranza relativa (con il 27,7 per cento), ovvero i Malacalza.
E, dopo il commissariamento da parte della Bce, un serio problema di liquidità. La paura di una fuga dei depositanti ha accelerato il decreto governativo, approvato in pochi minuti lunedì 7 gennaio. L'esiguo tempo di approvazione in Consiglio dei ministri suscitò sospetti e proteste anche in occasione del varo del testo gemello, a fine 2016. Ma le analogie non finiscono qui. Le «misure urgenti a sostegno di Banca Carige s.p.a.» erano pronte dal novembre scorso. Ma si è aspettato. C'era da scrivere la manovra e trattare con Bruxelles. Troppe le divisioni nella maggioranza.
Intanto la crisi Carige si aggravava. La decisione immediata di Enria, il 2 gennaio, ha reso urgente l'adozione del decreto. Altrimenti i tempi si sarebbero ulteriormente allungati.
Anche le norme per Mps, Veneto Banca e Popolare di Vicenza, erano state scritte sei mesi prima. Ma si attese anche in quel caso. Il governo Renzi non voleva impegnare soldi pubblici prima del referendum del 4 dicembre 2016. Intanto il costo del salvataggio cresceva e gli effetti sui mercati non erano irrilevanti. Si è aspettato troppo, tenendo conto dei rilievi di Banca d'Italia, anche per le quattro piccole banche nel 2015 e per la riforma delle popolari.
La preferenza della Bce è per una ricapitalizzazione di mercato di Carige. Ma i commissari dovranno prima presentare un piano industriale e, nel caso di ricapitalizzazione precauzionale con denaro pubblico, farselo approvare dalla Commissione europea. Per le venete quello preparato dall' allora amministratore delegato Fabrizio Viola venne respinto. Le banche non erano più solvibili. E si ricorse a una liquidazione coatta amministrativa secondo le norme dell' ordinamento italiano. Carige è ancora solvibile.
Si dovranno smaltire crediti residui (2,8 miliardi) che sono, nella maggior parte, unlikely to pay, ovvero di improbabile pagamento. Il prestito garantito dallo Schema volontario, ovvero dalle altre banche, per 320 milioni (al tasso del 16 per cento), nel caso si applicassero le norme del burden sharing, verrebbe convertito in azioni.
L'intervento del resto del sistema bancario era necessario per garantire a Carige di mantenere, in attesa dell' aumento di capitale, i coefficienti di capitale richiesti dalla Bce. Ma anche dalla preoccupazione di dover coinvolgere, se la situazione fosse precipitata, il Fondo di tutela a garanzia dei depositi per quelli inferiori ai 100 mila euro. Carige ha in totale circa 12 miliardi di depositi. Molti istituti aderenti al fondo, sarebbero stati costretti ad adeguare il loro capitale. Un effetto contagio.
Carige non ha un futuro da sola. Potrà essere aggregata a una banca maggiore che non abbia bisogno, per fare l'operazione, di aumentare il capitale. Per fortuna non ha obbligazioni subordinate collocate presso la clientela minuta.
Come accadde per altri istituti in crisi. Una differenza non da poco. Alla luce degli ultimi salvataggi, emerge l' interrogativo se, soprattutto per le quattro banche locali (Arezzo, Ferrara, Chieti e Marche) commissariate nel novembre del 2015, non si potessero trovare soluzioni meno drastiche per risparmiatori, azionisti e obbligazionisti. E soprattutto più tempestive. «La vicenda Carige - è il commento di un banchiere internazionale come Marco Mazzucchelli - suscita alcuni seri interrogativi. Il primo riguarda la scoperta di ulteriori 257 milioni di perdita sui crediti, una cifra molto superiore alla capitalizzazione dell' istituto.
Come è possibile dopo anni di supervisione e controllo da parte della Vigilanza europea? E che grado di fiducia si può allora avere sull' accuratezza delle poste di bilancio? Il secondo riguarda il single rule book della Bce. Insomma, per ogni crisi una soluzione à la carte. Il salvataggio privato del Banco Popular spagnolo acquisito per un euro dal Santander; il mezzo bail in delle quattro piccole banche italiane; l' intervento diretto dello Stato nel Monte Paschi; l' aiuto pubblico in presenza di liquidazione amministrativa con le venete e, infine, la garanzia statale a una soluzione privata per Carige».
«Abbiamo assistito - è l' opinione di Giuseppe Lusignani, vicepresidente di Prometeia e professore di economia degli intermediari finanziari all' Università di Bologna - a soluzioni adattate caso per caso, nell'incertezza della normativa europea, in confronto a quella nazionale. Ogni volta è stato un caso diverso. E ogni volta, si è pensato, sbagliando, che purtroppo fosse l' ultimo».
L'uso dei soldi pubblici - le nazionalizzazioni sono altra cosa - per salvare le banche è spesso una necessità. Per qualsiasi governo. Non c' è scelta. Il risparmio è un bene pubblico. Se manca la fiducia dei risparmiatori e dei clienti nei confronti di un banca di rilievo, l'effetto contagio è sicuro. È stato così in molti Paesi. Noi siamo arrivati però tardi e male. C'è poi un paradosso. Se si voleva una dimostrazione del «legame siamese» fra banche e debito pubblico la vicenda Carige, e ancora prima quella del Monte Paschi, sono perfette. E la tesi di considerare i titoli pubblici nelle banche privi di rischi un po' più debole.
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rideretremando · 2 years
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Per molti secoli, e per molti versi ancora oggi, si è portati a pensare a Napoli come a un posto impermeabile alla modernità, come a un chiostro in cui la vitalità mediterranea sia incapace di perdere la sua intensità nonostante il capitalismo avanzato proietti stili di vita sempre più passivi. Un posto attardato, e che fa di quel ritardo il suo fascino. Gli amanti di Napoli sono gli odiatori della modernità, almeno per un fine settimana lungo. Pasolini ha deciso di girare qui il suo Decameron, perché era convinto che Napoli fosse l’unico posto in Occidente dotato ancora di autenticità e di un’energia che chiamava senza imbarazzo “popolare”. L’ultimo villaggio. Ha rivolto a un tale Gennariello il suo trattatello pedagogico inserito nelle Lettere luterane, convinto che i napoletani e Napoli siano rimasti uguali a loro stessi lungo millenni di storia. Ho sempre visto questa cosa come una sorta di blackface.
Fabrizio Spinelli
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calabriawebtvcom · 5 years
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Sanremo: A Fausto Leali il Premio Numeri Uno
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Sanremo: A Fausto Leali il Premio Numeri Uno
Durante la serata condotta da Marino Bartoletti e Antonella Salvucci assegnati anche i Premi Dietro le Quinte
Sanremo: A Fausto Leali il Premio “Numeri Uno Sanremo: A Fausto Leali il Premio “Numeri Uno Sanremo: A Fausto Leali il Premio “Numeri Uno Sanremo: A Fausto Leali il Premio “Numeri Uno Sanremo: A Fausto Leali il Premio “Numeri Uno   E’ iniziato con due grandi eventi il Festival di Sanremo del maestro orafo Michele Affidato, anche quest’anno presente alla kermesse con la sua arte.
Diversi i premi che gli sono stati commissionati per la 70esima edizione condotta da Amadeus. Da diversi anni, infatti, il maestro orafo realizza il premio “Numeri Uno – Città di Sanremo” e i premi “Dietro le Quinte”, evento ideato da Ilio Masprone.
Il primo, che consiste in una scultura che raffigura una Palma affiancata dal numero “1” nel quale sono stati incastonati un fiore in argento ed un topazio azzurro che simboleggiano i fiori ed il mare della città di Sanremo, è stato assegnato a Fausto Leali, un vero e proprio monumento della musica italiana e che ha partecipato per ben 13 volte alla kermesse, in una serata condotta dalla coppia collaudata formata dal giornalista Marino Bartoletti e dalla brava attrice Antonella Salvucci.
Il “Premio Numeri 1 Città di Sanremo”, negli anni è andato ad arricchire le bacheche di personaggi del calibro di Pippo Baudo, Al Bano Carrisi, Tony Renis, Rita Pavone, Toto Cutugno e Iva Zanicchi.
Il “Premio Dietro le Quinte”, invece, è destinato a personaggi che contribuiscono a rendere popolare la kermesse canora a livello nazionale ed internazionale. La Giuria di Qualità era composta dal presidente Marinella Venegoni (“La Stampa”) la quale, insieme a Dario Salvatori (Rai), Marco Molendini (“Il Messaggero”), Mario Luzzatto Fegiz (“Corriere della Sera”) e Andrea Spinelli (“Quotidiano Nazionale”) ha scelto i cinque premiati: il Fabrizio Berlincioni, Massimo Proietto (inviato della trasmissione “Mezzogiorno in Famiglia”), la conduttrice Rai Andrea Delogu, Siria Magri (responsabile programmi Mediaset) e Lucia Pescio (corrispondente Rai per il Ponente Ligure).
Tra gli ospiti presenti alla serata il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il cantante Franco Fasano, il sindaco Alberto Biancheri, tanti artisti e autorità sanremesi. La settimana sanremese del maestro Affidato proseguirà con la consegna di altri premi, tra cui il “Premio Della Critica Mia Martini” e il “Premio Sala Stampa Lucio Dalla”.
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sportlaziale · 5 years
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Antares Nuoto Latina: gli U20 conquistano il derby col Frosinone
Antares Nuoto Latina: gli U20 conquistano il derby col Frosinone
Rari Nantes Frosinone – ANTARES N. LATINA 5 – 20 (1-5; 1-5; 2-5; 1-5)
Rari Nantes Frosinone: Fiorini R, Ricci A, Viscogliosi, Dolciame, Pisa R 1, Ceccarelli S, Frasca, Calicchia, Ricci A 4, Pisa L, Fiorini L, Santarelli. Tpv: Fabrizio Spinelli.
Antares N. Latina: Scialdone, Mercadante 5, Di Mascolo 1, Di Palma, Fava P. 2, Musco 1, Brendaglia, Cum 3, Meccariello 4, Mazzarino 1, Chemello 1, Fava L.…
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gazzettadimodena · 6 years
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L'attuale parroco di Castelnuovo, don Isacco Spinelli, in autunno si trasferirà a Maranello, dove presterà la sua opera come collaboratore. Il nuovo parroco diSan Cesario sarà nominato in seguito https://ift.tt/2HUD9Qz
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tepasport · 7 years
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Tantissimi auguri al mitico Claudio Onofri (Roma, 24 luglio 1952) Formatosi nel Vanchiglia passa alle giovanili del Torino Football Club nel 1963 e con cui vince il Campionato Primavera 1969-1970. Convocato nel ritiro estivo granata nell'estate 1971, viene mandato in prestito all' F.C. Pro Vercelli 1892 con cui ottiene il diciassettesimo posto del girone A della Serie C 1971-1972. La stagione seguente viene prestato al Montevarchi ottenendo il decimo posto della girone B della Serie C. Il prestito fu rinnovato l'anno successivo e la stagione fu chiusa al diciassettesimo posto finale, a due punti dalla zona retrocessione. Nella stagione 1974-1975 Onofri venne prestato al Clodiasottomarina, voluto da Cancian che già lo aveva conosciuto al Torino. Con i veneti ottenne il nono posto del girone A, venendo riscattato all'inizio della nuova stagione e girato immediatamente all' U.S. Avellino 1912, militante in cadetteria. Con gli irpini ottiene il nono posto nella Serie B 1975-1976. Nel 1976 passa al Genoa CFC con cui esordisce nella massima serie italiana il 3 ottobre 1976 nel pareggio casalingo per 2-2 contro la Roma. Nella prima stagione in Serie A ottiene l'undicesimo posto finale. L'anno seguente retrocede in cadetteria a causa della peggiore differenza reti del suo club rispetto alla Fiorentina. Nel 1978 torna al Torino che lo ingaggia pagandolo un miliardo di lire, il cartellino di Fabrizio Gorin e metà di quello di Marco Masi. Con i granata, con cui ottiene il terzo posto finale in campionato, esordisce nella Coppa UEFA 1978-1979 nella partita esterna per 3-0 contro lo Sporting Gijón nella quale viene considerato uno dei peggiori in campo. La partita dei ritorno fu vinta per 1-0, risultato che non bastò ai granata per superare il primo turno. L'annata in granata non fu positiva e venne nuovamente ceduto, anche per sua volontà, al Genoa. Divenuto capitano del sodalizio rossoblu, nella stagione 1979-1980 ottiene il nono posto finale, mentre in quella seguente ottiene la promozione in massima serie grazie al terzo posto finale ottenuto. Tornato in massima serie, dopo due salvezze nella prima e seconda stagione ma retrocede in cadetteria al termine della Serie A 1983-1984. Nell'ultima stagione di Onofri con il Grifone, la Serie B 1984-1985, ottiene il sesto posto finale. A seguito di un litigio con l'allenatore Tarcisio Burgnich il nuovo presidente Aldo Spinelli decise di cederlo al Catania nell'estate 1985. Con gli etnei Onofri fu sempre ai margini della rosa e la squalifica di otto giornate che subì a seguito delle vementi proteste contro la terna arbitrale il 16 marzo 1986 nella trasferta persa per 2-0 contro il Vicenza ne escluse il rinnovo del contratto per l'anno seguente. Lasciato il calcio professionistico, nel settembre 1986 intraprende la carriera da allenatore ... ⚽️ C'ero anch'io ... http://www.tepasport.it/ 🇮🇹 Made in Italy dal 1952
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