#Fabio Barile
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Fabio Barile
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Fabio Barile (Italian, b. 1980)
Untitled landscape #02, 2014
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Fabio Barile | Gravitation on stockings and bowl #2, 2018
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From An Investigation
Fabio Barile
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Fabio Barile, Granite in Sardinia formed during the Variscan orogeny, a geologic mountain-building event caused by Late Paleozoic continental collision between Euramerica (Laurussia) and Gondwana to form the supercontinent of Pangaea. Lido di Orrì, Sardinia. (Diptych), 2016
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EDITORS: Jessica Gysel, Christoph Miler, Isabel Seiffert ART DIRECTION & GRAPHIC DESIGN: Offshore Studio PUBLISHER: Jan van Eyck Academie
Contributing artists and writers: Persis Bekkering, Frederik Willem Daem, David Habets, Christoph Miler, Viktor Hachmang, Anna Haifisch, Fabio Barille, Guillaume Simoneau, Marvin Leuvrey, Elena Aya Bundurakis, Grace Ndiritu. PURCHASE VIA https://www.janvaneyck.nl/shop/elements-book-2021
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Recently received: Di Roccia, Fuochi E Avventure Sotterranee, by Allesandro Dandini de Sylva, Fabio Barile, Andrea Botto, Francesco Neri, Marina Caneve and Alessandro Imbriaco.
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Un’investigazione scientifica della fotografia di paesaggio - Intervista a Fabio Barile
http://www.artwort.com/2017/04/10/fotografia/uninvestigazione-scientifica-della-fotografia-di-paesaggio-intervista-a-fabio-barile/
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On Earth – Imaging, Technology and the Natural World
1 July - 22 September 2019 OPENING WEEK 1 - 7 July 2019 LOCATION Atelier des Forges 33 avenue Victor Hugo 13200 Arles, France Directions
Foam presents the exhibition On Earth – Imaging, Technology and the Natural World at the 50th edition of the Rencontres d’Arles, the largest and most respected photography festival in the world.Since its inception, photography has testified to the paradoxical relationship between man, nature and technology. In the wake of great nineteenth-century landscape photographers, a new generation of artists is employing contemporary imaging techniques to document and question our relationship with the natural world – which is increasingly experienced through the very same imaging technologies they employ. Photography enables us to observe this world and the effects of our existence in it. But can it also function as a catalyst for alternative ways of engaging with our environment?On Earth brings together the work of 25 contemporary artists who use innovative imaging strategies to reflect on the evolving relationship between humans and nature. Besides photography, the artists make use of installation, sculpture, in-game photography and video. With a few exceptions, image-makers no longer traverse the land – camera in hand – to document their surroundings. Photographers such as Thomas Albdorf, Drew Nikonowicz and Persijn Broersen & Margit Lukács employ social media, image search engines, Google Maps, virtual reality and other visual tools to unpick our increasingly mediated and screen-based experience of the landscape.The inherent interconnectedness between (imaging) technology and the our experience of the natural landscape becomes apparent in the work of Mark Dorf and Lucas Foglia, who prove that our definition of what constitutes nature is largely dependent on human engineering. The power of the image to evidence (or obscure) the devastating effects of human engagement with the land is explored by artists such as Matthew Brandt and Anouk Kruithof, while artists such as Melanie Bonajo and Adam Jeppesen present alternative ways of connecting to nature.The various visual approaches diverge and converge throughout the exhibition, showing how artists seek to both scrutinise and reconcile our technological, socio-economical, spiritual and political connection with the world.
PARTICIPATING ARTISTS Thomas Albdorf (1982, Austria), Jonathas de Andrade (1982, Brazil), Jeremy Ayer (1986, Switzerland), Fabio Barile (1980, Italy), Melanie Bonajo, (1978, The Netherlands), Matthew Brandt (1982, United States), Persijn Broersen & Margit Lukács (1974 / 1973, The Netherlands), Raphaël Dallaporta (1980, France), Mark Dorf (1988, United States), Lucas Foglia (1983, United States), Noémie Goudal (1984, France), Mishka Henner (1976, Belgium), Femke Herregraven (1982, The Netherlands), Benoît Jeannet (1991, Switzerland), Adam Jeppesen (1978, Denmark), Wang Juyan (1982, China), Anouk Kruithof (1981, The Netherlands), Mårten Lange (1984, Sweden), Awoiska van der Molen (1972, The Netherlands), Drew Nikonowicz (1993, United States), Mehrali Razaghmanesh (1983, Iran), Guillaume Simoneau (1978, Canada), Troika (Eva Rucki (1976, Germany), Conny Freyer (1976, Germany) and Sebastien Noel (1977, France)), Maya Watanabe (1983, Peru), Guido van der Werve (1977, The Netherlands)The exhibition On Earth - Imaging, Technology and the Natural World is curated by Foam as part of the Rencontres d'Arles 2019 programme, which runs from 1 July until 22 September. Learn more about the festival here. On Earth - Imaging, Technology and the Natural World is made possible by Kleurgamma Fine-Art Photolab and MIAP Foundation. Foam is supported by the BankGiro Loterij, De Brauw Blackstone Westbroek, City of Amsterdam, Foam Members, Olympus and the VandenEnde Foundation.
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Fabio Barile. Untitled (Janus)
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Le forme del tempo
“Conoscere il passato è un’impresa altrettanto stupefacente che conoscere le stelle”. Scrive così George Kubler nel suo libro The Shape of Time (1972) da cui è tratto il titolo della mostra Le forme del tempo. La mostra, dal 22 giugno al 31 luglio 2022, presenta le fotografie di Fabio Barile e Domingo Milella in un inedito dialogo con gli spazi archeologici delle Terme di Diocleziano a Roma. Le forme del tempo, la mostra La mostra, a cura di Alessandro Dandini de Sylva, è un viaggio nel tempo geologico, archeologico e presente. Dopo i primi due capitoli espositivi al Centro Arti Visive Pescheria e nell’antica Sinagoga di Pesaro, Le forme del tempo cerca ora un nuovo legame con le Grandi Aule delle terme romane. La mostra è un’evoluzione del dialogo tra i due artisti, questa volta dedicato al rapporto tra archeologia del paesaggio e archeologia del linguaggio. I due artisti e il curatore hanno immaginato il percorso espositivo come una conversazione tra immagini e spazio archeologico, per un ritorno arcaico alla riflessione e per una profonda ricerca sulla fotografia e sull’atto stesso del guardare. Le parole del curatore della mostra “Le opere di Fabio Barile e Domingo Milella sono fotografie che riflettono il Tempo. Le immagini di Barile mostrano forme in perenne evoluzione, fin dal tempo profondo del mondo e della geologia, mentre quelle di Milella affondano le loro radici nella pietra dell'arcaico, del primitivo nel presente in un solo sguardo. – dice Alessandro Dandini de Sylva, curatore della mostra – Il discorso sull’antico è evocato dal dialogo tra le immagini in mostra: dalle Piramidi di Giza alla Tomba di Re Mida in Frigia dall’altopiano di Campo Imperatore alla Gola di Gorropu in Supramonte. Attraverso il dialogo tra i due artisti la mostra intende avvicinare geologie mute e pietre parlanti ricercando un’archeologia comune.” Insieme ai lavori fotografici, Le forme del tempo presenta una selezione di reperti archeologici, scelti con il direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger. Il direttore del Museo Nazionale Romano Spiega il Direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger: “Con la mostra Le forme del Tempo prosegue il progetto “Archeologia e Fotografia” del Museo Nazionale Romano. Il progetto è nato per promuovere il patrimonio archeologico attraverso il linguaggio universale della fotografia. La scelta di esporre opere conservate nei depositi del Museo accanto alle immagini dei fotografi Fabio Barile e Domingo Milella, consente di evidenziare la portata della relazione che esiste tra il Museo e il suo contenuto e creatività contemporanea. Inoltre, l’esposizione fotografica trova nella sede delle Terme di Diocleziano lo spazio ideale per un racconto visivo dedicato allo scorrere del tempo, e si pone in costante dialogo con le imponenti strutture delle aule delle Terme e i reperti”. Come nei precedenti capitoli espositivi le opere dei due artisti sono presentate in un allestimento disegnato per favorire il dialogo con lo spazio archeologico, assorbirne tutte le preziose vibrazioni e offrire ai visitatori un’esperienza culturale originale. Stanza di riflessione La mostra sarà anche una stanza di riflessione dove, durante il periodo espositivo, si terrà un incontro con scrittori e studiosi di archeologia e un laboratorio per bambini in collaborazione con l’associazione Cartastraccia. Le forme del tempo è accompagnata da una pubblicazione edita da Fondazione Malaspina che raccoglie un testo del direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger e una conversazione tra il curatore Alessandro Dandini de Sylva e i fotografi Fabio Barile e Domingo Milella. Le forme del tempo alle Terme di Diocleziano è una produzione di Istmo in collaborazione con Camilla Grimaldi e Greta Voeller. Read the full article
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Fabio Barile | An investigation of the laws observable in the composition, dissolution, and restoration of land. 2016
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Simulation of an earthquake registered by a rudimental seismograph, 2015
Fabio Barile
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Fabio Barile, Mount Venere is a volcanic cone in the Vico lake, the post Caldera activity of the Vicano volcanic district, Italy, 2015
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