#FUNERAL MIST

[monumental-darkness]

[thehardgroove]

Daniel Rostén, FUNERAL MIST

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Funeral Mist

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Hermit’s Lair - Human Antithesis https://t.me/Human_Antithesis

Funeral Mist - Deiform (December 17th, 2021) Country: Sweden Genre: Black Metal Reuploaded: mp3 320kbps directly from NoEvDia

Lineup:

Daniel Rostén - Vocals, Guitars, Bass

Guest/Session:

Lars Broddesson - Drums

Miscellaneous Staff:

Daniel Rostén - Layout

Timo Ketola (R.I.P. 2020) - Artwork

NG - Photography

Label: Norma Evangelium Diaboli

Tracklist:

Twilight of the Flesh - 09:38

Apokalyptikon - 04:26

In Here - 08:56

Children of the Urn - 07:45

Hooks of Hunger - 04:54

Deiform - 09:09

Into Ashes - 09:10

[die-secttt]

one of my favorite black metal songs

[malfeitorworldender]

Funeral Mist - Hekatomb (2018)

Mortuus / Arioch

[danzameccanica]

Il terzo album dei Verberis vede la band australiana distaccarsi sempre di più dal death metal dissonante e avvicinarsi al black metal dissonante. Calano i blast-beat, cala la furiosa vicinanza coi Dodecahedron o Ulcerate mentre si avvicinano ai padroni di casa Deathspell Omega. E se anche col precedente Adumbration of the veiled logos la concomitanza coi colleghi di label francesi era ben tangibile, ora, The Apophatic Wilderness ripesca i lati più progressive e atmosferici dei Deathspell. Fas – Ite e Kénôse sono gli album di riferimento e questo equivale ad un ammorbidimento del suono. Un’operazione che rimane sicuramente nel campo estremo ma che concede privilegi alle continue rullate di Jamie Saint Merat (stesso batterista degli Ulcerate), alla scelta dell’uso di chitarre acustiche e di un songwriting che sforna la quasi totalità di arpeggi dissonanti anziché il palm-mute o il tremolo.

Quattro tracce per quattro lunghi gorghi pesanti ma riflessivi, atmosferici rarefatti ma mai trascendentali. Nei Verberis non c’è il sacro, non c’è la riflessione apologetica di altri in casa Norma Evangelium Diaboli; mentre la musica è così affine al periodo di mezzo di Hasjarl & co., le immagini che vengono evocate da questo lavoro non sono mai mistiche né trascendentali… in senso letterario eh, perché musicalmente l’album è davvero pazzesco, con una produzione fra le migliori di casa NoEvDia; al mixer Richard Behrens (Samsara Blues Experiment, Kadavar) e Magnus Lindberg (Cult Of Luna) al mastering danno prova dell'abilità nello scegliere sonorità magari non proprio fuori da ogni logica per precise e puntuali in ogni dettaglo. Ne esce un disco consapevole dell controllo del suono che stiamo ascoltando, nell’andamento obliquo e labirintico dei pezzi, dove alla fine, la matassa si trova sempre. Nei lunghi brani c’è il progressive e quella linea obliqua e spezzata tanto cara al genere negli ultimi anni: ma i riff spesso sono par e il conto torna perfettamente nella testa dell’ascoltatore. I Verberis ci tengono a mostrarci che mantengono il controllo delle emozioni in grado di farci suscitare; il responso dell’ascoltatore non sarà incredibilmente allucinato e violentato come nel caso dei Deathspell Omega (ma anche di alcuni Funeral Mist) ma piuttosto rimarrà in uno stato di continue aspettative che verranno puntualmente saziate e a volta anche alzando l’asticella. The Apophatic Wilderness è davvero un grande album che rivela un lacrimare di epicità nella conclusiva "Arteries Unto Ruin II", dove il pathos cede passo alle dissonanze, al trademark della band di Auckland.

[maquina-semiotica]

Funeral Mist, "Twilight of the Flesh" #NowPlaying

[thehardgroove]

Daniel Rosten "Mortuus", born in April 26th, 1977.

Vocals in Marduk, Funeral Mist, Triumpathor.

[aziels-world]

[21st-sinner-of-misery]

MY SON HE IS HOME.

[kimkimberhelen]

Funeral - "My Own Grave" (Official Music Video) 2024

high art, high drama

[stardust-in-my-mind-blog]

your last lullaby

you once said to me

I will never know peace

you've never recognized me

I am mercy

I am justice

I am the peace you receive

the peace you never asked for

the peace you are given

the last song of your life