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Volley: Acrobatica Group Alessandria imbattibile, 10 vittorie su 10 partite. Soffre, rimonta e trionfa: Francesca Mirabelli MVP, la squadra di Alessio Bellagotti domina il campionato
Alessandria, 15 dicembre 2024 – L’Acrobatica Group Alessandria continua la sua cavalcata trionfale nel campionato, collezionando la decima vittoria consecutiva su altrettante partite giocate.
Alessandria, 15 dicembre 2024 – L’Acrobatica Group Alessandria continua la sua cavalcata trionfale nel campionato, collezionando la decima vittoria consecutiva su altrettante partite giocate. Le ragazze di Alessio Bellagotti hanno battuto la Viscontini Tea Consulting Milano con un netto 3-1 al PalaCima di Alessandria, mantenendo saldamente la vetta della classifica con 29 punti. I parziali della…
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Una delegazione consiglieri comunali PD incontra il Questore dr.ssa Giuseppina Stellino
Livorno 29 giugno 2023 – Una delegazione consiglieri comunali PD incontra il Questore dr.ssa Giuseppina Stellino Una delegazione dei consiglieri comunali del Partito Democratico di Livorno, composta da Federico Mirabelli, Cristina Lucetti, Salvatore Nasca, Claudia Leone e Francesca Cecchi, è stata ricevuta dal Questore dottoressa Giuseppina Stellino. Nel corso dell’incontro, durato un’ora e…
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[Human/][Diletta Crudeli]
In tutti gli universi creati dagli autori e dalle autrici di HUMAN/ vige una sola regola: dobbiamo diventare ciò che desideriamo.
All’inizio erano i cyborg, simboli di una corporeità rivoluzionaria ed emancipata. Ma la narrativa fantastica, continuamente soggetta lei stessa a trasformazioni che devono far fronte al mondo rigido là fuori, adesso ci concede più corpi, infiniti corpi possibili che possiamo mettere in mostra, con cui possiamo combattere, rinnovarci e infine affacciarci al mondo. Al centro di questa antologia di…
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Oggi non è un né un buongiorno né un bel giorno e tantomeno non lo sarà neanche il 19 luglio prossimo con l'anniversario di Paolo Borsellino e la sua scorta...
Oggi è il giorno della parata e processione con in prima fila i protagonisti e i mandanti, e tra pochi anni dei figli dei mandanti, dell'assassinio di Giovanni Falcone, di sua moglie e di tutti gli agenti della loro scorta. Le solite parole di circostanza nel dire di quanto era grande, della sua lotta alla mafia, di quanto era onesto e bla, bla, bla... eccetera eccetera, queste parole oggi saranno dette da chi tradì questo eroe moderno mandando a morte lui e tutti gli altri.
Le solite parole dette da chi la testa l'ha abbassata in maniera meschina dinanzi a quella "Montagna di merda" [cit. P. Impastato] della mafia.
Utilissimo ricordare cosa e come avvennero i fatti, pare che con questa polemica di oggi (Alfonso Bonafede-Nino Di Matteo), si ricalchi esattamente quello che successe tanti anni fa.
Da un Blog:
Oggi non è la ricorrenza della Strage di Capaci. Ma quello che successe il 19 gennaio di trent’anni fa fu una delle tappe che portarono all’isolamento di Giovanni Falcone. Uno dei tanti atti di ostilità e di gelosia che annunciarono pubblicamente la sua condanna a morte, raramente ricordati durante le commemorazioni e per questo necessari da ricordare.
Il Maxiprocesso era finito: la sentenza del 16 dicembre 1987 condannava la mafia per la prima volta nella storia d’Italia. Giovanni aveva vinto, ma era diventato “il morto che cammina”.
Come raccontato da Giovanni Brusca, l’uomo che avrebbe premuto il pulsante che fece detonare l’esplosivo allo svincolo per Capaci, Ignazio Salvo, un altro mafioso, gli disse che c’erano amici più in alto che avrebbero pensato a delegittimare Falcone, a cercare di ostacolarne la carriera. Che forse non ci sarebbe stato bisogno di ucciderlo.
Ad attaccare Falcone ci aveva già pensato Sciascia sul Corriere della Sera, in prima pagina, il 10 gennaio 1987, nel mezzo del Maxiprocesso, scatenando contro i giudici del Pool la celeberrima polemica dei “professionisti dell’antimafia”.
Antonino Caponnetto, allora anziano capo dell’Ufficio Istruzione di Palermo e guida del Pool, conclusosi il Maxiprocesso decise di tornare a Firenze, avendo ricevuto rassicurazioni sul fatto che il suo erede naturale, Giovanni Falcone, avrebbe meritatamente preso il suo posto.
Ma le promesse non vennero mantenute, e le parole di Ignazio Salvo si rivelarono come una profezia: Falcone non avrebbe ottenuto quel posto. Partito Caponnetto si aprì il concorso per l’Ufficio Istruzione e a un uomo anziano con diverse e più grandi ambizioni venne chiesto di candidarsi per quel posto destinato a Falcone.
Antonino Meli non era un corrotto. Aveva però tutti i requisiti per essere il candidato ideale per soffiare il posto a Falcone: vent’anni di anzianità in più, ma sopratutto non capiva niente di mafia. Il tradizionale criterio dell’anzianità di servizio fu anteposto a quello del merito. Palermo in quegli anni aveva il più alto tasso di omicidi tra le città delle democrazie occidentali: nessuna ragione dunque per non applicare inflessibilmente quei tradizionali criteri di selezione basati sull’età.
Il 19 gennaio 1988 il CSM votò: 10 voti a favore di Giovanni Falcone, 14 a favore di Antonino Meli. Vanno ricordati tutti, uno a uno.
A favore di Meli votarono Agnoli, Borrè, Buonajuto, Cariti di Persia, Geraci, Lapenta, Letizia, Maddalena, Marconi, Morozzo della Rocca, Paciotti, Suraci, e Tatozzi.
A favore di Falcone Abbate, Brutti, Calogero, Caselli, Contri, D’Ambrosio, Gomez d’Ayala, Racheli, Smuraglia, Ziccone.
Astenuti: Lombardi, Mirabelli, Papa, Pennacchini, Sgroi.
Come disse in seguito Borsellino, “il CSM mi fece un bel regalo di compleanno…“. Pochi mesi dopo, il Pool antimafia cessò di esistere. E ancora:
23 Maggio 1992, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e tutti gli uomini della loro scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, vengono assassinati dalla mafia.
Una magistratura, con una classe politica, inetta e vile, servile e tutte e due asservite nei confronti della mafia, e la mafia stessa, se lo levarono dalle scatole una volta per tutte.
23 Maggio 2020, il caso del giudice Palamara con la vergognosa intercettazione telefonica in cui dice di voler a tutti i costi "ammazzare" politicamente un ministro della Repubblica.
Forse è un paragone assurdo e insostenibile, ma non ci credo.
Le analisi le lascio ad altri più in gamba di me, io pensando a ciò che era lo Stato allora e a quelli che è oggi, mi viene il vomito.
Ecco...
Solo una considerazione, assurda quanto la si vuole ma non tanto: i mandanti della strage di Capaci e dell'altra, quella di via d'Amelio, siedono ancora in posti chiave nell'ordinamento politico e giudiziario della nostra Repubblica.
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ALESSANDRIA VOLLEY 4 COLPI DI MERCATO PER LA B2: SOFIA CATTOZZO, CAMILLA DAMETTO, FRANCESCA MIRABELLI E BEBA GATTI
ALESSANDRIA VOLLEY 4 COLPI DI MERCATO PER LA B2SOFIA CATTOZZO, CAMILLA DAMETTO, FRANCESCA MIRABELLI E BEBA GATTIDopo il classico “rompete le righe” che ha sancito la fine della stagione sportiva 2022/2023l’Alessandria Volley del Presidente Andrea La Rosa, dopo le riconferme del vincente staff tecnico hain queste ore concretizzato 4 ingaggi di assoluto spessore e valore. Pur evitando voli…
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