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#David Bianco
whenthecuriousgirl · 1 year
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David Bowie in JAPAN, 1980 (Photos by Masayoshi Sukita)
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kseenefrega · 2 years
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Quanto ci manca il Duca Bianco!
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ilblogdellestorie · 1 year
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David Bowie - 1969
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Per sempre Duca Bianco❤️
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acocktailmoment · 2 years
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The Garden Negroni !
Ingredients:
1.25 oz Tarquins Gin .75 oz Absenteroux Vermouth .5 oz Luxardo Bitter Bianco .25 oz Seedlip Garden Dash of Monin Matcha Syrup
Instructions:
Stir together all ingredients with ice.
Courtesy: The Goring, London
Photo: David Cotsworth
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andreaspegg · 25 days
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s-memorando · 25 days
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Paralimpiadi: giorno 1
I giochi paralimpici sono cominciati alla grande per gli atleti italiani che in una sola giornata hanno conquistato ben 9 medaglie: 2 d’oro, 2 d’argento e 5 di bronzo- Sono arrivate soprattutto dal nuoto, ma andiamo con ordine. La prima medaglia arriva al mattino col ciclismo su pista. Si gareggia i due su un tandem. Davanti una guida e dietro l’atleta non vedente, il titolare della gara, la…
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iannozzigiuseppe · 2 months
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Ashes to Ashes – David Bowie – Traduzione e adattamento: Giuseppe Iannozzi
Ashes to Ashes – David Bowie Traduzione e adattamento: Giuseppe Iannozzi   Vi ricordate di quel ragazzo che è apparso nelle prime canzoni? Ho sentito un pettegolezzo dalla Torre di Controllo Oh no, ditemi che non è vero Hanno ricevuto un messaggio dal Protagonista. “Sono felice, spero che anche voi lo siate Ho amato tutto ciò che avevo bisogno di amare Seguono sordidi particolari …” L’urlo del…
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gianlucacrugnola · 2 years
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David Bowie - Heroes
David Bowie – Heroes
Il secondo iconico capitolo dell’insigne trilogia berlinese del Duca Bianco vede la luce il 14 ottobre del ’77, pubblicato dalla Rca Records dopo intense lavorazioni sviluppate, materializzate per la prima volta esclusivamente nella Berlino divisa, plasmata dalla guerra fredda. Il periodo storico ha nella disco music e il punkrock le sonorità dominanti, modaiole mentre nella citta’ tedesca, nelle…
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whenthecuriousgirl · 1 year
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Edward Norton, David Fincher and Brad Pitt behind the scenes of Fight Club, 1999.
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smokingago · 10 months
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Di noi non troveranno mai una foto insieme, il mondo non saprà mai che ci siamo amati, sfiorati e toccati…
Siamo solo anime che si sono abbracciate, corpi che si sono cercati, che si sono trovati nel buio quando tutti dormivano, quando il mondo spegne le luci.
Se un giorno qualcuno dirà “io li ho visti amarsi” avrà visto solo due ombre che si stringevano, che si fondevano all’unisono.
Noi non siamo stati mai una realtà visibile, noi non siamo stati mai la passeggiata, a noi non è stato concesso il sole sulla pelle, non saremo mai un certificato…noi siamo il segreto, il peccato.
Siamo stati quelli che hanno guardato il cielo e le stelle e si sono toccati con i pensieri.
Esistiamo ora, dentro gli angoli dei nostri cuori, ci accarezziamo nei ricordi da noi vissuti e quei brividi di emozioni che sentiamo nella pelle non si possono comprare.
A noi è concesso sognare, ma in silenzio.
Non siamo come gli altri, non saremo mai come gli altri.
Noi siamo stati un'ora d’amore e ventitré di sogni, di desideri, di crampi allo stomaco.
Noi siamo stati un'ora d’amore, ciò che gli altri non hanno mai avuto e sognano di avere.
Davide Bianco
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me-soltanto-me · 11 days
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Rimaneva il profumo, sulla pelle, il respiro, sulle labbra. Eravamo e resteremo un sogno, un desiderio, come quelle stelle che cadono e poi svaniscono.
Anime, quello eravamo noi, e quello resteremo, anime che si strappavano la pelle di baci, legati dallo stesso amore e corpi prestati a un destino che non ci apparteneva. Eravamo lo spazio tra la felicità e la nostalgia, e non importa se non saremo più quei pochi momenti di luce, noi apparteniamo alla notte, nessuno può ascoltarci...
Davide Bianco
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diceriadelluntore · 3 months
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Storia di Musica #330 - Lucio Battisti, Don Giovanni, 1986
Questo disco ha "provenienza" certa: lo ha comprato all'epoca mio papà, che ha sempre avuto una grande passione per il ragazzo di Poggio Bustone. E spesso, negli ultimi anni, qualche volta abbiamo discusso di come, nella lunghissima carriera di Lucio Battisti, la parentesi del decennio '80, per certi versi davvero sorprendente, sia molto meno famosa, al limite dell'inesistenza, del periodo precedente. Un po' perché dopo il 1980 decise di concentrarsi solo sull'aspetto musicale abbandonando le apparizioni televisive, le interviste radiofoniche e dei giornali (ultima rilasciata alla Tv Svizzera Italiana nel 1979), e un po' perché decise di fare tutto da solo, abbandonando il sodalizio con il paroliere Mogol. I primi indizi si hanno nel 1978, quando va in Inghilterra per registrare Una Donna Per Amico: tentativi precedenti di sfondare nel mercato internazionale fallirono, ma Battisti cercava un bisogno di internazionalizzare la proprio musica. Il disco fu prodotto da Geoff Westley, già con i Bee Gees, e con aggiunta di contaminazioni folk, un piccolo valzer (la canzone Perché No) diviene un disco memorabile, e vende 800 mila copie solo in Italia. Il soggiorno inglese sforna un altro lavoro, Una Giornata Uggiosa (1979), ancora con Westley che raduna un gruppo di sessionisti che avevano lavorato con Simple Minds, Cockney Rebels e addirittura il sassofonista dei King Crimson Mel Collins. Il disco, altro successo clamoroso, attinge stavolta al funk e ai ritmi primigeni della new wave. Uscito nel 1980, il disco è l'ultimo lavoro a firma Battisti-Mogol. Sulla separazione ci sono decine di storie sui motivi mai chiariti della decisione. Questo episodio fu l'inizio della reclusione mediatica di Battisti. Che aspetta due anni per ritornare con un disco, E Già, che spiazza completamente il pubblico e la critica. Prodotto da Greg Walsh, già assistente di Westley, è un freddo disco di musica elettronica (non c'è un solo strumento acustico, solo tastiere elettroniche programmate da Walsh) dove Battisti canta i testi scritti da Velezia, pseudonimo della moglie Grazia Letizia Veronese. Un disco che segna un cambiamento profondo, che verrà in parte accolto dal suo pubblico (il disco arriverà al numero 4 in classifica). Nel 1983 aiutando a scrivere le musiche del disco del suo amico Adriano Pappalardo, Battisti incontra Pasquale Panella, poeta romano dalla vena sperimentale e dadaista, con il quale la sintonia è subito interessante, fino a creare un sodalizio, unico e per certi versi irripetibile, che porterà a 5 dischi, descritti poi dalla critica come il "periodo bianco" di Battisti, per via delle copertina di questo colore. In verità, il primo disco della loro collaborazione, ha la copertina beige. Forse quasi a sottolineare il graduale e ulteriore passaggio di concezione musicale.
Don Giovanni (1986) è un disco che musicalmente riesce a coniugare la nuova passione elettronica con il caro, e fortissimo, senso melodico di Battisti, che stavolta è accompagnato da un gruppo di musicisti di respiro internazionale, producendo una musica che è perfettamente inserita nel periodo (a me ricorda certi passaggi dei sofisticati e bravissimi Talk Talk di Mark David Hollis). Ma la dimensione completamente innovativa, e che fece discutere moltissimo, sono i testi di Panella. Infarciti all'inverosimili di figure retoriche, doppisensi, metrica estemporanea e che hanno l'incredibile pregio di sembrare perfetti nella loro assurdità. Esempio classico è Le Cose Che Pensano, diventato suo malgrado un classico: Su un dolce tedio a sdraio\Amore, ti ignorai\E invece costeggiai\I lungomai\M'estasiai, ti spensierai\M'estasiai, e si spostò\La tua testa estranea\Che rotolò (...) Cadere la guardai\Riflessa tra ghiacciai\Sessanta volte che\Cacciava fuori\La lingua e t'abbracciai\Di sangue m'inguaiai\Tu quindi come stai?. Ma si può continuare: E ne parlò, certo che ne parlò\E che saziò i gusti di chi\Vide o intuì, non visto\Gli opposti su un ponte e brume\Su un fiume con molte schiume (Il Doppio Del Gioco); la lista di nomi fantasiosi di Equivoci Amici (Cassiodoro Vicinetti, Olindo Brodi, Ugo Strappi, Sofio Bulino, Armando Pende, Andriei Francisco Poimò, Tristo Fato e così via). Due canzoni spiccano: Il Diluvio, dal bellissimo tappeto sonoro, che nei suoi sognanti 6 minuti ci regala perle come "Dopo di noi diluvierà\Non spioverà, va bene\Noi la fortuna degli ombrellai\Chili di liquidi dopo di noi\Va bene, come vuoi, dopo di noi" oppure "Piove con ghiaccia semplicità\Con truci gocce dal bel luccichio\E piove, piove, piove, siamo annaffiatoi\Dopo di noi il bello verrà\Finché terrà l'ombrello. E poi Don Giovanni, che i più maliziosi vedono come una risposta di Battisti a Mogol che gli aveva rivolto parole pungenti dopo la conclusione del loro rapporto professionale, nel brano La Massa Indistinguibile, interpretato da Mango nell'album Australia (1985): lì Mogol scrive "Cos’è successo al tuo successo\Era un miraggio, un messaggio vuoto\Tu ci hai creduto ed hai perduto\L’autoritratto adesso è scolorito" e Battisti-Panella rispondono così:
Non penso quindi tu sei
Questo mi conquista
L’artista non sono io
Sono il suo fumista
Son santo, mi illumino
Ho tanto di stimmate
Segna e depenna Ben-Hur
Sono Don Giovanni
Rivesto quello che vuoi
Son l’attaccapanni
Poi penso che t’amo
No anzi che strazio
Che ozio nella tournee
Di mai più tornare
Nell’intronata routine
Del cantar leggero
L’amore sul serio
E scrivi
Che non esisto quaggiù
Che sono
L’inganno
Sinceramente non tuo
(Sinceramente non tuo)
Qui Don Giovanni ma tu
Dimmi chi ti paga
Una chiara e credo definitiva concessione alla libertà di non inseguire più il successo, e della libera scelta di scrivere e cantare di altro dal cantar leggero a l'amore sul serio. E l'attaccapanni del testo è il disegno, stilizzato, della copertina, da cui scende uno sciarpone felliniano.
Il disco nonostante la sua natura così strana e straniante ottenne un successo notevole, continuando la serie lunghissima di Numeri Uno di Battisti (che terminerà solo nel 1990 con La Sposa Occidentale, un altro disco stupendo). Rimarrà sempre il dubbio di quando e quanto fosse provocazione e quando e quanto no, Panella dichiarò: Il difetto della canzone e’ quello di avere un senso. Quando sarà insensata sarà vera poesia (…) a me piace portare la canzone all’estenuazione, cercarne il limite estremo, dare alle parole e al loro susseguirsi una strana configurazione. Mettere a rischio le parole, provare a confonderle, prima che loro e la noia abbiano il sopravvento. Lui continuerà anche con altri, regalando delle perle pop che ricordiamo tutti, tipo il Trottolino Amoroso per Minghi e Mietta di Vattene Amore, Dindondio di Zucchero (“Quindi non io, ma una canzone, ti parlerà. Un’emozione, cosa cos’è? È questa qua) e persino In Amore per Gianni Morandi e Barbara Cola (“Ti supererò, in amore andrò molto più lontano dove tu stupore sei, con le mani andrò dove sento il cuore che mi fa capire come stai aspettando me”). Rimane l'inizio di un percorso geniale, a tratti forse anche troppo, che segna l'ultimo periodo di un artista unico come Lucio Battisti. In effetti però capisco che al falò della spiaggia è più facile cantare di bionde trecce, occhi azzurri e poi piuttosto che di:
Con tante madri e il tempo un laghetto
Coi pesci dei giorni
È il gamberetto del mio compleanno che torna lì
Fu molto dopo che dentro la pioggia
Vidi tra mille la goccia d'acqua mia
Prigionia
da Madre Pennuta, 1986.
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dinonfissatoaffetto · 2 years
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Da dove c'è la guerra, non si scappa in aereo. Si fugge a piedi e senza visto per il semplice motivo che non vengono rilasciati. Quando la terra finisce, si sale su una barca. In mezzo, ci sono i trafficanti di uomini, i soldi che pretendono, il deserto, gli stupri, il carcere in Libia, le botte, gli abusi, le mutilazioni. Ci sono donne trasformate in giocattoli, fino a che non si rompono. Ci sono bambine di nove anni incinte. Per una donna, è sempre peggio. Se si corrompono i carcerieri, si può salire sul barcone, spinti dai mitra, ammassati fino allo stremo, altrimenti si muore lì, di fame, di botte, di percosse. Gli italiani, considerati bestie fino a pochi anni fa, migrarono per disperazione, la stessa che porta persone che mai hanno visto il mare ad affrontarlo in queste condizioni allucinanti. È necessario ribadire codeste ovvietà per fare chiarezza, in un momento in cui i cadaveri vengono accumulati uno sull'altro per fare campagna elettorale. Parto quindi dalle origini, ché è una la fonte da cui sgorga l'acqua che ci abbevera. In fondo, è sempre la stessa storia che si ripete. Una ragazza fenicia scappa dalla città di Tiro, attraversando il deserto fino al suo termine, fino a quando i piedi non riescono più andare avanti perché c'è il mare Mediterraneo di fronte. Allora incontra un toro bianco, che si piega e la accoglie sul dorso, facendosi barca e solcando il mare, fino a farla approdare a Creta. La ragazza si chiamava Europa. Questa è la nostra origine. Siamo figli di una traversata in barca.
- Davide Enia, post del 2015
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iannozzigiuseppe · 3 months
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Life on Mars? – David Bowie – Traduzione e adattamento: Giuseppe Iannozzi
Life on Mars? – David Bowie Traduzione e adattamento: Giuseppe Iannozzi C’è vita su Marte? È una piccola storia spiacevole Per la ragazza dai capelli color topo Ma sua madre sta gridando “No” E suo padre le ha detto di andare Ma il suo amico non si vede da nessuna parte Mentre ripercorre il suo sogno naufragato Andando verso il posto con la visuale più chiara Rimane incollata al grande…
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jules-has-notes · 6 months
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Will.of.Oz (Unexpected Musical) — PattyCake Productions music video
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For the third offering in their Unexpected Musicals series, the PattyCake guys got even more ambitious. Combining the club jams of the Black Eyed Peas with the spectacle of The Wizard of Oz required a bigger cast and more locations than their first two videos. Not to mention all the costumes, props, set pieces, and visual effects. But they pulled all of it off with their own unique flair.
Details:
title: Unexpected Musicals – Will.of.Oz
performers: Rachel Copeland (Dorothy); Alexander Browne (Scarecrow / coronor / Winkie guard); E. Michael Evans (Tin Man); Earl Elkins, Jr. (Cowardly Lion); Olivia Adkins (Glinda); Kathy Castellucci (Wicked Witch); Fletcher Wakim (Toto); Eli Jacobson (Lollipop Guild); Annesley Kolb, Kelsey Kolb, & Lilly Kolb (Lullaby League); Charlie Crook, Blanca Rosero, Savannah Simerly, Annabel Rosario, Danielle Peronto, Fred Ramos, Nick Perez, Britt Nicole, Richard Bianco, Polly Pocket, & Jonathan Shane Ferrell (munchkins)
original songs / performers: [0:20] "Let's Get It Started" by the Black Eyed Peas; [1:46] "Don't Phunk with My Heart" by the Black Eyed Peas; [2:10] "Don't Lie" by the Black Eyed Peas; [2:40] "I Gotta Feeling" by the Black Eyed Peas; [3:10] "Boom Boom Pow" by the Black Eyed Peas; [3:28] "Scream and Shout" by will.i.am, featuring Britney Spears; [3:54] "The Time (I've Had the Time of My Life)" by the Black Eyed Peas
written by: all songs by William "will.i.am" Adams in collaboration — "Let's Get It Started" with Allan "apl.de.ap" Pineda, Jaime "Taboo" Gomez, Terence Yoshiaki, Michael Fratantuno, & George Pajon, Jr.; "Don't Phunk with My Heart" with Stacy "Fergie" Ferguson, Priese "Printz" Board, George Pajon, Jr., Full Force, Kalyanji–Anandji, & Shyamalal Babu "Indeevar" Rai; "Don't Lie" with Stacy "Fergie" Ferguson, Jaime "Taboo" Gomez, Allan "apl.de.ap" Pineda, Chris Peters, Drew Peters, & Richard "Slick Rick" Walters; "I Gotta Feeling" with Allan "apl.de.ap" Pineda, Jaime "Taboo" Gomez, & Stacy "Fergie" Ferguson, David Guetta, & Frédéric Riesterer; "Boom Boom Pow" with Allan "apl.de.ap" Pineda, Jaime "Taboo" Gomez, & Stacy "Fergie" Ferguson; "Scream and Shout" with Jean Baptiste Kouame, Tula "Tulisa" Contostavlos, & Jef Martens; "The Time (I've Had the Time of My Life)" by John DeNicola, Donald Markowitz, & Franke Previte
arranged by: Tony Wakim & Layne Stein
release date: 5 December 2016
My favorite bits:
the munchkins' various entertaining entrances
Eli recreating the Lollipop Guild's expressions and herky-jerky dance moves
the Scarecrow saying ♫ "lose control of body and soul" ♫ as he's gangling about
the "Ding Dong" instrumental melody playing underneath Dorothy and the Scarecrow's exit
and "If I Only Had…" under the Tin Man's introduction
including the iconic "Lions and tigers and bears, oh my!" as a counterpoint to "Don't Phunk With My Heart"
Earl's fantastic lion growl and melodramatic wailing (and poor little Fletcher getting confused by it)
the lovely harmonized ♫ "no no no no" ♫ section in "Don't Lie"
the bombast of "Boom Boom Pow" being delivered by the illusory visage of Oz the Great and Powerful
Kathy's pitch-perfect Margaret Hamilton witch cackle
the layered melodies in the coda section
all those incredible costumes (Tony was busy!)
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Trivia:
According to PattyCake's Instagram teasers, it took 68 yards of fabric to make Glinda's voluminous gown, 2500 hand-stiched sequins to cover each pair of ruby slippers, and 57 pounds of actual tin to make the Tin Man's armor.
The Lullabye League is portrayed by Layne's step-daughters.
Jonathan Shane Ferrell isn't just one of the munchins. He's also one of the artists from Makeup & Creative Arts who provided the incredible character prosthetics.
PattyCake released their first public blooper reel for this project, and it is very fun.
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The team at Makeup & Creative Arts released a time lapse prosthetics demo video for their Oz collection a couple years later with Dan Varnum donning the Lion's mane, Kathy Castellucci reprising her Wicked Witch role, Geoff Castellucci going gray silver as the Tin Man, & Paul Kaleka getting stuffed into the Scarecrow's burlap.
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Rachel slipped back into Dorothy's gingham dress the following year to play Judy Garland in PattyCake's "La La Land" video.
Tony had performed "Let's Get It Started" many, many times during his decade as Dracula in the "Beetlejuice Graveyard Revue" at Universal Studios.
"Let's Get It Started" was also part of the opening medley for VoicePlay's second episode of The Sing-Off, though not the section the guys were featured in.
Layne had previously created a remix of "I Gotta Feeling" back in 2010 through his studio, Rayne's Room.
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