#Dark Mira Sorrengail x reader
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ragazza-whintigale · 6 months ago
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𝕯𝖆𝖗𝖐! 𝕾𝖔𝖗𝖗𝖊𝖓𝖌𝖆𝖎𝖑 𝕾𝖎𝖇𝖑𝖎𝖓𝖌𝖘 𝖃 𝖗𝖊𝖆𝖉𝖊𝖗
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𝔒𝔭𝔢𝔯𝔞 ➵ Fourth Wing
𝔄𝔳𝔳𝔢𝔯𝔱𝔢𝔫𝔷𝔢 ➵ Comportamento Yandere, prigionia, restrizioni, rapimento, inganno, manipolazione emotiva, squilibrio di potere a danni di Mc, utilizzo di soprannomi da animali, tortura, utilizzo di Veleni, utilizzo implicito di Droga, contenuto Lgbt,
𝔓𝔞𝔯𝔬𝔩𝔢 ➵ 2119
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In realtà (Nome) non ricordava nemmeno come avesse attirato la loro attenzione. Sapeva solo che Brennan e Mira avevano iniziato quella catena di eventi e che tra i tre Violet è sicuramente quella meno pericolosa.
Aveva notato i troppi sensi di colpa di Violet causati dal trattamento duro che avevano i fratelli nei confronti della (Colore) - non che le avessero fatto così tanto male… all’inizio - e che (Nome) utilizza contro la più giovane dei figli del generale Sorrengail. Poi ha giocato con l’innocente convinzione che aveva notato negli occhi di Violet, quella secondo cui (Nome) non sapesse mentire così astutamente per riuscire a sfuggire ai due Sorrengail più grandi, soprattutto quando non c'erano uno dei due a farle capire i giochi della loro piccola volpe.
Ma ancora, Violet era più piccola persino di (Nome), quindi era crudele qualsiasi di questi comportamenti, anche quando erano fatti per puro terrore e disperazione. Mira gli avrebbe impartito una bella lezione nel caso avesse anche solo capito che (Nome) stesse manipolando la sorellina e Brennan avrebbe ottenuto solo un riscontro psicologico da (Nome) e una buona lezione per la giovane Violet. Violet era davvero troppo piccola e troppo fragile per riuscire a stare al passo con quella caccia folle.
Tuttavia agli occhi inesperti di un ignaro spettatore Violet poteva sembrare la compagnia preferita della (Colore). È sempre stato più facile parlare con lei e convincerla a rilasciare la morsa e il periodo solo con lei era sicuramente uno dei più belli da quando era stata reclusa dai suoi fratelli. Anche quando era sicura che Mira e Brennan la stessero istruendo non è mai riuscita ad avere un vero controllo su (Nome).
Anche se il momento in cui Violet è partita per Basgiath, era davvero il suo preferito. Nessuno le avrebbe fatto cambiare idea. L’anno e mezzo di libertà era un lusso, lo sapeva fin troppo bene. Nessuno avrebbe impedito alle due sorelle di ritrovarla, era questione di tempo.
(Nome) se ne era andata e nessuno aveva cercato di fermarla. Era felice di questo. Il Generale Lilith Sorrengail l’aveva guardata andarsene con i pochi effetti personali che possedeva e a cui si era affezionata e le aveva detto di fare attenzione. A cosa esattamente? Brennan è morto e dubitava seriamente potesse resuscitare, Mira era nell’ala est, e Violet è stata mandata a morire a Basgiath. (Nome) non credeva minimamente che lei potesse farcela, ne era certa. È sempre stata l’anello debole dei tre.
(Nome) se ne andò per la sua strada e così fece Lilith. (Nome) non la reputava necessariamente una cattiva madre. Certo non aveva mai mostrato nulla se non disprezzo e severità nei suoi occhi, ma questo non la rendeva una cattiva madre. Aveva solo i suoi motivi e il fatto che avesse cercato di allontanarla dai suoi figli ha solo alzato il livello di stima di (Nome) - anche quando l’aveva definita un inutile passata mento -. Attraversò per quella che sperava essere vivamente l’ultima volta il cortile sorvolato da draghi con i loro cavalieri. (Nome) era terrorizzata da quegli esseri e prima se ne fosse andata meglio era.
Se qualcuno avrebbe potuto guardarlo dall’estero lo avrebbe ritenuto in un certo senso era ironico. Lei che era terrorizzata dai Draghi, era stata tenuta segregata da persone che in un modo o nell’altro sarebbero diventati cavalieri. Ma in definitiva se ne andò. Raggiunse il primo paesino disperso nelle foreste, un posto dove nessuno avrebbe potuto trovarla così facilmente. Il primo periodo è stato duro, adattarsi ai nuovi ritmi eppure la piacevole sensazione di libertà era qualcosa di impagabile.
È quasi un peccato che questa libertà durerà così poco.
Le sue gambe facevano male mentre correva. Sperava di aver visto male. Sperava vivamente che quel cavaliere non fosse Mira che la stava cercando. Sperava che avesse sbagliato a sentire il nome della persona che quel cavaliere stava cercando. Sperava che fosse tutto un mucchio di coincidenze e che lei non fosse Mira. Perché se veramente fosse Mira magari c’era anche Violet e (Nome) non voleva tornare con loro. Continuava a sperare ma continuava comunque a correre. Se mai sperare non fosse servito almeno sarebbe stata lontana dal villaggio. Corse. Corse. Corse. Corse e Corse. Respirare non poteva essergli più doloroso e difficile di così. Doveva trovare un posto che a rigor di logica fosse difficile da raggiungere per un drago e impensabile per Mira.
Un ruggito freni l’aria e un vento anomalo si alzo. (Nome) maledì la sua scarsa forma fisica e la sua troppa sicurezza nel rimanere così allungo nello stesso luogo. Non voleva fermarsi eppure quando il grande drago atterrò sul suolo erboso a quasi 20 metri da lei non ha avuto altra scelta. Crollo sull’erba verde e si trascinó il più lontano possibile. I polmoni bruciavano come mai prima d’ora e semplicemente non sapeva se sarebbe riuscita a sopravvivere di questo passo. Vide dal drago scendere la figura di Violet. Le sue pelli da volo erano in perfetto condizioni e sul suo viso nessuna traccia di sudore. Ma d’altronde era (Nome) ad aver corso fino ad adesso, a lei è bastato solo restare in groppa del suo drago. Rimosse dagli occhi gli occhiali protettivi così da poter vedere la figura tremante della sua astuta volpe. (Nome) si trascinò con le proprie mani più lontano possibile da lei. Era stanca e forse tremante tuttavia l’adrenalina scorreva ancora vivace nel suo organismo e questo le grida di andarsene il prima possibile. Si voltò dalla parte opposta da cui stava arrivando Violet per correre il più lontano possibile. Mentre correva (Nome) si illuse di avere una possibilità. Una volta raggiunta la foresta solo Violet poteva seguirla, a patto che volessero che (Nome) vivesse.
Certo, la foresta sarebbe stata la scelta migliore, anzi l’unica, tuttavia alla foresta non arrivò mai per potersi riparare. Un’altro drago atterrò davanti a lei. Una serie di scaglie riflettenti specchiano il suo riflesso malmesso e terrorizzato. Era la prima volta che sentiva questo genere di terrore, ma era anche la prima volta che aveva a che fare con dei draghi in modo così ravvicinato.
Dal drago non scese nessuno.
❝ Grazie Andarna, sei arrivata giusto in tempo. ❞ Oh! Forse (Nome) aveva capito. (Nome) non conosce le dinamiche tra cavalieri e draghi, non ha mai avuto bisogno di conoscerle, tuttavia non ci voleva un genio per capire che anche quel drago fosse suo, insieme al bestione nero con cui aveva avuto un incontro ravvicinato prima. ❝ (Nome), finalmente ti abbiamo trovata. Non immagini nemmeno quanto eravamo preoccupate per te. ❞ (Nome) non vedeva come dovessero preoccuparsi per lei. Lei era felice in quel posto senza di loro, lei è stata felice in tutto l’arco dell’anno e mezzo in cui non era più imprigionata. Ma non si voltò per dirglielo, in realtà i suoi occhi erano ancora fissi sul drago dalle scaglie lucide. No, forse era solo concentrata sul suo riflesso pietoso.
Si sentì sbattere un’altro di ali e Violet con entusiasmo attirò l’attenzione del cavaliere prima di urlare qualcosa che aveva fatto salire il vomito. ❝ La Volpe è qui! ❞ Personalmente era un soprannome che odiava. Glielo aveva dato Brennan quando una delle prime volte che ha cercato di scappare utilizzando Violet. Da una giocosa presa in giro è diventato il suo soprannome di quando non volevano parlare direttamente di lei. O quando sapevano che potevano infastidirla per qualche comportamento subdolo - In particolare Mira -
(Nome) in ultimo scatto, a sorpresa di tutti, persino di se stessa, si alzó in piedi pronta a correre in qualsiasi direzione fosse libera. Si sentiva ancora speranzosa, forse con molta fortuna potrebbe ancora raggiungere il bosco. Mosse solo alcuni passi prima di essere trascinata di nuovo a terra, al suo posto. Due braccia l’avvolsero stretta. ❝ Dove pensi di andare, astuta volpe. È da un po’ che non ci vediamo e ancora di più che non passiamo del tempo insieme. ❞ Mira… Si irrigidì nel suo abbraccio. L’ultima volta che la vide la salutó quasi a stente - che di per se le sembrava davvero impossibile - aveva solo deciso di avere una qualche discussione con il Generale Lilith per poi accompagnare Violet a Basgiath e poi non le vide più entrambe.
❝ Mira fai attenzione non vedi che è terrorizzata. ❞ Un’altra voce di aggiunse alla conversazione. Una voce fottutamente familiare. Una di quelle voci che appartengono a persone morte. ❝ I morti non hanno diritto in questa discussione.❞ La presa di Mira, durante la dubbia discussione, si allentó. (Nome) avrebbe potuto scappare. Certo, quello era il suo pensiero che sfumó con lo stupore e il paio di stivali da volo posizionati di fronte a lei. Chiunque fosse - anche se sapeva benissimo chi fosse - ora è di fronte a lei e (Nome) non aveva la benché minima voglia di alzare lo sguardo per affrontarlo. Lui si inginocchiò di fronte a lei, le alzó il viso con due dita sotto il mento.
❝ Ehy piccola volpe, è da tanto che non ci vediamo. Sei contenta di vedermi? ❞ Il volto di Brennan era adornato da un gentile sorriso mentre le parlava eppure il viso della ragazza era stretto in una espressione di puro terrore e incredulità.
Lei ovviamente sapeva che era lui, tuttavia niente le avrebbe impedito di negare fino all’ultimo. ❝ No… ❞ La domanda di Brennan non imponeva una risposta, ed in effetti non gli ha risposto. ❝ no, no, no, no, no, no, no, no, no!❞ (Nome) scosse il capo in continuazione, da un lato all’altro reggendosela con le mani. ❝ Questo non possibile… ❞
Brennan si è intenerito nel vedere (Nome) bisbigliare e scervellare per capire come lui potesse essere qui, l’insieme dei draghi, della fuga e della loro presenza, le impedivano di ragionare come si deve. Tutto quello che la sua mente le dice era di nascondersi e scappare. ❝ Chi si offre a trasportarla fino ad Aretia? ❞ Mira la teneva ancora stretta per impedirle di scappare, conosceva troppo bene (Nome) per sapere che potrebbe essere capace di scappare fino all’ultimo istante. Intanto si tirò in piedi insieme alla sua confusa volpe. ❝ Dimentichi che salirà mai con noi su un drago, annesso che uno dei nostri draghi si offra di portarla. ❞ Brennan si sfregò il mento pensando ad un modo per trasportare la povera ragazza.
❝ …Forse ho modo… ❞ Violet parlò ma (Nome) non ebbe il coraggio di ascoltare. Stavano parlando di trasporta, (Nome) e draghi tutto nella medesima frase. Non voleva sapere cosa le avrebbero fatto.
Chiuse gli occhi (Colore) mentre vedeva Violet avvicinarsi e sentiva Mira stringerla per tenerla ferma. Poteva ricordare poco altro, oltre alla lotta e alle preghiere per farli fermare. Un liquido le veniva spinto in bocca a forza, un gusto amaro e dolce al medesimo istante. La testa aveva iniziato a girarle e le parole insieme alle preghiere le venivano a meno, mentre loro la reggevano nel suo stato traballante. Basta. È crollata a terra e poi l’oscurità.
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(Nome) si è ritrovata ad Aretia. Non sapeva come, ma sapeva che niente sarebbe cambiato da prima.
Brennan era rimasto quello più intelligente. Nessuna fuga sarebbe stata possibile con lui o comunque non sarebbe arrivata molto lontano a meno che lui non lo avesse deciso. (Nome) ha tentato una fuga il minuto successivo ad aver scoperto di essere tornata, le aveva lasciato proseguire la sua fuga. Almeno fino a quando (Nome) stessa non si era accorta di essere finita in un cortile pieno Cadetti in allenamento con i rispettivi draghi. Il terrore fu abbastanza da farla tornare indietro nei suoi passi fino a Brennan fin troppo divertito dal suo terrore. L’avrebbe trascinata in spalla come fosse un peso morto e rimproverando cautamente la (Colore). Si sentiva un cucciolo o una bambina in queste situazioni, ma se si impegnava abbastanza sarebbe riuscita ad ignorarlo. Ma l’imbarazzo di vederlo flarlo di fronte ai cadetti di Aretia mentre passavano per i corridoi era qualcosa con cui non sarebbe mai riuscita a convivere nemmeno dopo mesi.
Mira era invece quella ferrea e implacabile dei tre, come lo era sempre stata. Per lei non esisteva punizione che non fosse applicabile alla loro piccola volpe tremante e disobbediente. Reclusione forzata al buio e l'essenziale per sopravvivere, Privazione di ‘privilegi’ come li avrebbe chiamati lei ed infine nei casi più gravi si arriva a leggere fratture o distorsione. Quando piangeva, urlava e implorava perché il dolore finisse, Mira la rassicurava semplicemente dicendole che era per il suo bene. Ma credeva che tutto questo fosse per il loro piacere più che il suo bene. Anche se la parte peggiore è cercare di capire quando la stesse mettendo alla prova o se avesse davvero intenzione di attuarle. Appena ne ebbe l’occasione fu lei ad offrirsi di ristabilire le regole vecchie ed aggiungerne di nuove. Nuovo posto, nuove regole.
Ed infine Violet… Violet era decisamente e irrimediabilmente cambiata. Essere diventata un cavaliere in quel maledetto college, l’aveva cambiata, in peggio se possibile. Non era più l’anello debole dietro cui nascondersi e che avrebbe ammorbidito anche se di poco le sue punizioni. Non era più quella che le avrebbe tolto le catene e le avrebbe dato un sorso d’acqua in più. No… ora è diventato uno strano mix dei due. Tra il genio di Brennan e l’ implacabilità di Mira. Avrebbe stretto la presa per farla desistere da una fuga mentre la riporta dentro con tenere rassicurazioni. Avrebbe offerto la sua disponibilità dopo che Mira avesse finito, rammaricandosi di non aver mai agito al meglio prima e successivamente le avrebbe raccontato di come, a Basgiath, avesse avvelenato i suoi avversari, per poi fare lo stesso con lei. Ora si era trovata ad implorare pietà piu a Violet che a Brennan e Mira. Non poteva dire di potersi nascondere dietro di loro, ma non erano più i più pericolosi.
Ora come ora è più in gabbia di prima.
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Questo era solo il primo di una piccola saga di 5 post sulla famiglia Sorrengail :3.
Nessuno dei capitoli sarà correlato al precedente. Potrete leggerli in che ordine volte e decidere quali leggere e quali no ( Attualmente sono in lavorazione )
BRENNAN ♡ MIRA ♡ VIOLET ♡ LILITH
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callsign-rogueone · 8 months ago
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the chess game - b.s.
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Brennan Sorrengail x reader part four of Brennan and Duchess's story. words: 2.9k 🏷: IRON FLAME SPOILERS, she/her reader in established relationship with Brennan (Duchess!), some heavy-handed chess analogies (do they even have chess in Navarre?), Cat gets her own warning, canonical peril with the venin, tiny bit of angst between you but it’s resolved quickly, suggestive at the end, italic dialogue between reader and Bren is spoken in Tyrrish, proofread this with a migraine lol enjoy
Brennan’s breath catches as you begin your descent of the marble stairs. You’re the picture of a warrior princess; draped in fine black silk that trails to the floor, plates of silver armor resembling tiny dragon scales covering your bare shoulders, a sheathed longsword strapped down your spine. You’ve left your hair in its usual braids, but a spiky diadem sits atop them, silver engraved with runes of protection.
“Lieutenant Colonel,” you greet, surprised. “It is always a pleasure.”
He extends a gloved hand to help you down the last three steps. “The pleasure is mine, my Lady,” he replies, lowering his head in deference and pressing a featherlight kiss to the back of your hand. 
You suppress a shiver at the touch — one you’ve felt many times, but there is something new about it now that you’re out of Tyrrendor and nobody here knows who you are to one another. It almost feels scandalous.
“Allow me to introduce Captain Mira Sorrengail and Cadet Violet Sorrengail.” 
You dip your chin to them in acknowledgment, smiling warmly. “I must thank you both for all that you’ve done for our people,” you say with a look to Xaden. 
“It has been our honor, Lady,” Violet says, smiling back. 
Mira resists the urge to roll her eyes at the finery, instead eyeing your hosts with deep distaste and suspicion — she’s never been this close to a gryphon flier without trying to kill them.
Xaden and Violet are staring each other down, undoubtedly fighting across their bond — he’s mad that she showed up unannounced, and she’s mad about him leaving her in the dark about all of this.
Brennan watches you carefully, the two of you doing some silent communication of your own.
You have every piece you need to win this game. You just need to think three steps ahead of your opponent.
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The three Sorrengails clean up well.
You can only imagine the amount of coercion it took to get Mira into that dress, but it looks good on her. Violet wears a similar one, her hair down and flowing over her shoulders instead of her usual tight coronet, and Xaden can’t seem to pull his eyes away from the soft silver strands.
You can’t help but smile at Brennan. He must have packed the formal uniform himself, knowing the level of dress required at these types of dealings from the complaining you’d done every time you’d returned. 
It looks near-identical to the one he’d worn on your wedding day — that one now hangs in a closet in your parents’ estate in Lindell, beside your white silk dress, but that jacket did not have quite as many adornments; he’s earned a few more stripes in the last three years.
You may not be close to him now, forced to remain a professional distance away, but you take solace in the fact that your hands have been all over that uniform before — that you’d sewn on the Lieutenant Colonel’s insignia for him last year, that you’ve stripped that jacket off of him more than once.
The Viscount wastes no time making his first move. “Have you given any more thought to Drake’s proposal, Lady Lindell? He is quite eager to hear back from you.”
Your heart pounds against your ribs; you weren’t expecting to discuss this now. “I have, actually.”
Brennan has never been a jealous person, never quick to anger, but right now he looks like he’s going to break a bone in his hand from how hard he’s clenching it into a fist. 
You choose your words carefully, knowing that these negotiations may be over in seconds if you say the wrong thing.
“I must decline. Tyrrendor is still working to recover from the events of years past, and we are now being presented with new threats as well. It would be wrong to divert any attention from my people at a time when they need leadership most.”
“Always so noble, Lady,” Tecarus praises with a sly smile. “It is easy to see why he is so enamored with you, despite your differences. Perhaps the two of you could discuss it again after this matter is resolved.”
Of course he won’t take no for an answer. 
Brennan has relaxed, but he still looks upset, avoiding your gaze. 
You can’t seem to quell the bubbling fear in your chest. Does Brennan doubt your affection for him, your commitment to him? Surely he understands that this is strictly business, that you aren’t seriously entertaining the idea of leaving him for Drake Cordella.
“Do not take his distance to heart, royal one,” Ban says firmly. “He loved you through his dying breath, and he will continue to far beyond the next.”
She’s right. You’ve never given Brennan any reason to believe otherwise, and you’d probably feel the same, should he have received a marriage proposal from another.
You realize exactly why you’d doubted yourself — Cat is staring daggers at you from her uncle’s side.
“That’s not the real reason, is it?” She asks, and the discussion that you hadn’t really been listening to suddenly grinds to a halt. Every head turns toward her, then follows her burning gaze to you. 
If she wants to fight this fight, you’ll let her. There is no getting under your skin, under the crown you wear; you’ll play her game, and you’ll win.
“I had hoped the Viscount and I would continue this conversation privately, as it is not the focus of our gathering,” you reply in the cold tone you’d use to discipline a cadet. “There are multiple reasons for my declination, which I shall not discuss in present company, but the foremost is that I have already found the one I wish to share my title with, and it is not your cousin.”
Cat simmers with rage and embarrassment, clearly not done with you, but you revel in the look on her face nonetheless. 
You can feel Xaden’s eyes on you, burning into your skin, but you do not turn to look in his direction. You will not apologize for anything tonight. You will not retreat an inch.
“If she says another word, I’ll roast her and her bird,” Tairn purrs, making a rare appearance.
“Not until the luminary is secured,” his mate replies, almost playful — she’s just as sick of the girl as he is.
You build up the mental wall, but leave some gaps in the brick; enough to send a message, but not to block them out completely. They do not protest, leaving you to your business; likely headed off to sample Poromiel’s sheep.
The night air here is just as cold as in Tyrrendor, and you’re rather underdressed for the chill as you step out onto the balcony. You open the door of your father’s library just a crack, allowing yourself to draw a tiny fraction of Ban’s power to warm yourself, letting the gentle heat flow through you as you rub your palms over the exposed skin of your arms.
Brennan comes to stand at your right, maintaining a professional distance between you. 
You keep your eyes forward, surveying the arena, and speak quietly, even though nobody else here knows the language. “Have I ever told you how much I love seeing you in a proper officer’s uniform, Lieutenant Colonel?”
You can see him redden in your periphery — you’d found out after his latest promotion exactly how much he likes hearing you say that title.
“It does not hold a candle to you in that dress,” he deflects. “You’re always regal, even in flight leathers, but this…” he blows out a nervous breath, not daring to finish the sentence. 
“It took two ladies maids to do up all these clasps,” you say, a mischievous smile on your face. “I could use your help taking it off tonight — I know you’ve always been good with your hands.”
Xaden interrupts before Brennan can reply, the words coming out angular and unpolished. “Stop mind-fucking each other and focus.”
“That’s rich coming from you,” Brennan scoffs. “You’re always looking at my sister like you want to eat her.”
You shoot the younger man a glare of warning, already knowing what his next words would be. “Don’t.”
Xaden rolls his eyes in response, but stays quiet.
Mira and Violet head down the stairs, and you step forward, intent to join them.
“Ah-ah, lady. You don’t want to get too close,” the Viscount says, and two of his men tug you back by your upper arms.
The wall you’ve put up is starting to crack, the emotions behind it slipping through as you realize there’s a very real chance that whatever’s in that chest is going to kill them.
The guards tighten their grip on you, likely instructed to keep you out of harm's way until this is over. You don’t struggle, focusing on your breathing, trying to reinforce the wall, to maintain the mask you need to wear tonight.
“Say the word, and we bring the castle down,” Ban growls.
“Not until we’ve made a deal,” you snap back.
It must be obvious to Xaden that you’re losing your grip. “He wants me to tell you two not to do anything stupid,” Sgaeyl forwards, sounding like she’s rolling her eyes. 
You don’t respond, don’t look to the boy to reply; you can’t tear your eyes from the lawn below you, where a living, breathing venin is standing less than fifty yards away from the two Sorrengail girls.
The wall crumbles in its entirety, rage and fear flooding through you. The guards pull their hands back, hissing in pain — you’ve scalded their palms.
Brennan is already heading down the stairs.
“Take this,” you call, finally able to form words. He turns, and you unsheath your sword in one quick movement, tossing it to him over the edge of the balcony.
You pray he won’t need to use it, but there’s nothing else you can do; even if you ran down there right now, it’s raining too hard for you to create a shield of fire around them, or to burn the thing to a crisp yourself.
All you can do is watch as the three siblings press themselves together, Mira screaming as she uses everything she has to shield them from the wave of decay.
“Incoming!”
Tairn is the first to arrive, swooping down into the arena to lift Violet up as lightning strikes the soaked grass -- electrocuting the venin. It crumples to the ground, dead.
The other four dragons weren’t far behind. They perch on the stone edge of the arena, eyeing your hosts with contempt. Ban appears to debate whether or not she’s hungry enough to polish off a whole gryphon, Sgaeyl looking like she wants to torch the gaggle of Poromish nobles that had appeared to watch Violet wield.
Relief floods your body, but it’s quickly replaced by anger -- anger that Tecarus would dare to risk Violet’s life in this way, to risk everyone’s lives by releasing a venin on his lawn.
Xaden is already on it; you turn back to see shadows curled around the man’s throat, his feet six inches off the ground as Cat pleads with him to release the man. There must be some silent communication between him and Violet, as he unhands him soon enough, sending him straight to the floor rather unceremoniously.
Mira still looks a little pale, but she’s standing on her own. You rest a hand on her arm, the other on Brennan’s, sending a soft wave of warmth to each of them; they’re both soaked to the bone and shivering.
Brennan motions for you to turn, sheathing the sword at your back. His fingertips brush your spine gently, both a soft gesture of thanks and a reminder that he is still here, despite the events of the last five minutes.
You take a breath, willing yourself to relax and building the wall back up. The game is nowhere near over.
————————————————————————
You wait in steely silence as the four other riders change back into dry flight leathers, your gaze not leaving the two guards who had restrained you earlier. They eye you with a healthy dose of fear, keeping their distance from you and your fellow riders.
You take this chance to rearrange your pieces, taking a different seat than you’d been assigned earlier. The other four fall into place silently; a united front of the Aretian leaders in the middle, a Sorrengail sister at each end. You sit eye to eye with Tecarus, Violet with Cat — both intentional choices. 
Everything you’ve done tonight has been a message, a statement, and you are barring no holds, taking no prisoners after he’d put your family in mortal danger.
You are not the ranking officer at this table, nor the ranking royal, but they let you make the call; it is obvious to them that you’re enraged. 
You keep your composure, letting the anger smolder as you speak. “I believe we have upheld our end of this deal, Viscount. We will-”
Tecarus cuts you off. “I’m afraid you are no longer in a position to be bargaining here, Lady.”
What?
“That’s ridiculous,” Brennan argues. “You won’t help us protect this entire continent, because she won’t marry your nephew?”
Your heart swells at Brennan’s unwavering defense of you, but you quickly realize what he’s done — and so does the Viscount.
“The fair knight is always ready to protect his queen,” Tecarus muses, a sly smile on his face. “But he isn’t just a knight to you, is he, Lady?”
You do not hesitate for a second, ready to put this business to bed, to finally be done with Drake Cordella’s advances and his uncle’s ceaseless meddling.
You turn to Brennan, your eyes not leaving his as you speak. “He is not just a knight. He is my husband, and when the day comes, he will stand beside me and take the title of Duke Consort of Lindell. We cannot be separated, even by death, and he is the one thing I will not compromise on.”
Brennan gives you a soft smile; after three years, you’ve finally told someone about the two of you, someone who wasn’t immediate family and hadn’t attended your wedding.
He reaches for your hand under the table. You take it, intertwining your fingers and lifting your clasped hands, resting them on the smooth wood for all to see, your rings now on full display.
You look back to Tecarus, who is uncharacteristically silent.
Brennan takes a turn to speak. “I will remind you that she is the one who has been weaving the runes embedded in those daggers my Lieutenants have given you. Should you continue to disrespect her, you will soon find yourself defenseless against a force beyond your comprehension.”
Check.
The Viscount smiles, though the expression doesn’t quite reach his eyes. “Very well. In that case, I would like to change my terms.”
You nod, giving him permission to speak at his own table.
“I have taken in a hundred flier cadets and their leadership following the destruction of their academy. Take them with you back to Aretia, and train them to fight the venin, and the luminary is yours.”
You don’t bother to look to Xaden or Brennan to confer; it’s clear that everyone absolutely despises this idea.
“Fine,” you respond. “This threat is a threat to us all, and we will be stronger together than we will be separate. We will house and educate your cadets alongside our own, but it would behoove them to tread carefully. Riders and fliers have been enemies for centuries, and many aren’t quite so tolerant as us.”
You don’t need to look at Cat while you say it; she knows the message is directed to her.
“Then we have an accord,” Tecarus says, rising from his chair. “The fliers will be prepared to leave tomorrow at first light.”
“As will we,” you respond. You do not deign to thank him, watching in silence as he and his advisors file out of the room.
“If Drake so much as looks at you…” Brennan huffs, likely imagining the man with a broken nose.
You laugh, resting your ringed hand over his heart. “He can look all he wants, but I will gladly let you defend my honor if he tries anything else — you’re the only one allowed to touch.”
He groans in half-hearted complaint. “You can’t say things like that to me when we’re-”
“Your Grace,” Mira interrupts, bowing exaggeratedly.
“Cut it out,” her brother scolds, embarrassed.
You giggle. “I have a feeling she isn’t going to let that go any time soon, my love.”
“Nope,” Violet agrees, grinning from ear to ear.
“Need I remind you that you are in a very similar situation, sister?”
“You do not,” Xaden answers, stepping up behind her and wrapping an arm around her waist.
Mira nearly gags at the sight, still unused to seeing her sister with the Riorson boy.
You smile, looking at your family for a moment. “Excellent work, all of you. Now get some rest; we have a long flight home in the morning.”
You don’t need to tell them to stay on their guard — they know that this castle has eyes and ears everywhere, and that not everyone in it can be trusted.
The three of them nod, turning to head up the stairs.
You gasp softly as you feel one of the many buttons at the back of your dress come undone, your hand flying up to hold the fabric to your chest.
“I was never assigned a room,” Brennan murmurs, his warm breath ghosting over your neck. “Mind if we share?”
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ragazza-whintigale · 7 months ago
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Ultimamente mi sento abbastanza produttiva.
E anche se non vorrei cantare vittoria, in serbo per voi questo mese ho:
- La prima di 4/5 parti di una Dark! Jude Duarte x reader x Dark! Cardan Greenbriar ( seconda e terza parte sono quasi ultimate )
- Una vecchissima richiesta per un Yandere! Anastasius x reader.
- Ed infine il primo di 4 post dedicati a Fourth Wing: Una Dark! Sorrengail Siblings x reader.
Se mai riuscirò, potrei portarvi alcuni capitoli in arretrato tra cui alcune richieste su cui sono bloccata, una Soft Dark! Liam Mairi x reader e una Yandere! Aquamarine Hoshino x reader.
( Per chi è nuovo ai miei post gli consiglio di prestare attenzione ad eventuali avvertenze ⚠️ I comportamenti dei personaggi dei miei post sono volutamente esagerati e oscuri. Quindi se non ti piace scorri e blocca tutti tag con Dark! )
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