#Danielino Cassia
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Interno giorno, carcere di Cavadonna a Siracusa: Danielino Cassia, da poco arrestato per un residuo di pena, capo della piazza di spaccio a Siracusa di “via Italia”, litiga animatamente con il boss Francesco (detto Franco) Toscano (anche lui in galera da poche settimane – LEGGI).
Francesco Toscano
Daniele (detto Danielino) Cassia
Cassia – secondo i “bene informati” si è beccato, al culmine di una discussione animata (per usare un eufemismo) uno schiaffo da Toscano, ha tentato di reagire ma è stato subito aggredito da altri “boss” in galera a Cavadonna (bisogna ricordare che i carcerati nel corso della giornata vivono “liberi” di girare in carcere).
Oggetto del contendere?
Sempre lo stesso, quello che avevamo segnalato con la pubblicazione della foto del summit (GUARDA): i soldi.
Franco Toscano si lamenta di non ricevere abbastanza soldi dello spaccio di droga a Siracusa, lo fa con Danielino Cassia in carcere, così come lo ha fatto nella sua (breve) permanenza fuori dal carcere con gli altri “capi piazza” in quella (famosa) riunione: Corrado Greco (detto il grosso), Danilo Briante ed Angelo Drago(detto pacchiarella).
Corrado Greco (u ruossu)
Danilo Briante
Angelo Drago (detto pacchiarella)
L’aggressione di Cassia fa comprendere il clima esplosivo (dentro e fuori dalle carceri) dei clan di Siracusa città. Un equilibrio oramai spezzato con alcuni “big” dentro (Alessio Attanasio, ovviamente, ma anche Franco Toscano) ed altri fuori, su tutti Luciano De Carolis ma anche Vito Fiorino e Francesco Fiorentino.
Luciano De Carolis
Vito Fiorino
Francesco Fiorentino
Fuori il clan continua ad essere “diviso” per gli “affari” dalle estorsioni, ma anche dalla droga, con i capi in carcere che si lamentano per quanto i “capi delle piazze di spaccio” cittadine continuano a guadagnare senza versare (a loro dire) “abbastanza” per carcerati e “famiglie”.
CORRADO GRECO (U RUOSSU) E LO SFREGIO AL PENTITO
La sfida ai pentiti.
E’ noto a tutti l’omicidio di Angelo Sparatore, fratello del collaboratore di Giustizia Concetto Sparatore.
In quel caso, secondo il racconto di Salvatore Lombardo (detto Puddisinu) anch’egli oggi collaboratore, lui e Luciano De Carolis entrarono in azione tra le ore 8 e le 8,05 in Via Gaetano Barresi per uccidere con diversi colpi di pistola calibro 9, insieme a Luciano De Carolis (LEGGI), Angelo Sparatore, fratello del pentito Concetto Sparatore, che tutti nell’ambiente malavitoso e in quello familiare chiamavano Salvo.
Secondo Puddisinu, ad ordinare l’omicidio di Anagelo Sparatore sarebbe stato direttamente il capomafia al 41bis, Alessio Attanasio, ad ucciderlo sarebbero stati – appunto – lui e proprio Luciano De Carolis.
Per il collaboratore di Giustizia Salvatore Lombardo, “una volta ricevuto l’ordine da Attanasio, lui e Luciano De Carolis si sarebbero attendati sotto l’immobile in cui risiedeva Angelo Sparatore, dormendo all’interno del cabinato di un furgone Fiorino delle Poste Italiane”. Per poi ucciderlo.
In questo caso è in corso il processo.
Nell’ultimo periodo un altro collaboratore di Giustizia avrebbe ricevuto una pesante intimidazione: parliamo di Lugi Cavarra, che in questo periodo è uno dei “pentiti” più importanti per la puntualità delle sue dichiarazioni rese (grazie alla sua collaborazione molti uomini del clan sono a processo).
Corrado Greco (detto il grosso) quando si pentì Luigi Cavarra, per vendicarsi della sua collaborazione con la Giustizia, si è introdotto nel suo appartamento alle case popolari, prendendone possesso con tutta la mobilia e da quel giorno non è più uscito.
E se ciò non bastasse, come massimo atto di sfida e spacconeria, Corrado Greco (il grosso) ha preso alcune cose dalla casa di Cavarra, le ha portate giù nella pubblica via e le ha bruciate.
Siracusa, cosa accade nel clan? Cassia aggredito in carcere, Greco occupa la casa di un pentito e gli brucia la ���roba” Interno giorno, carcere di Cavadonna a Siracusa: Danielino Cassia, da poco arrestato per un residuo di pena, …
#alessio attanasio#angelo drago#Angelo Sparatore#clan bottaro attanasio#corrado greco#Danielino Cassia#danilo briante#Francesco Fiorentino#franco toscano#Luciano De Carolis#Luigi Cavarra#Siracusa#Vito Fiorino
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Ecco i volti dei capi delle piazze di spaccio, ripresi mentre sono al “lavoro”.
Solo pochi giorni fa avevamo realizzato una “mappa” delle piazze di spaccio di Siracusa (LEGGI) con i relativi capi. Da quella nostra inchiesta, così come da altre da noi pubblicate, Sandro Ruotolo per “Fan Page.it” ha realizzato un video-articolo con cui ha ripreso lo spaccio a cielo aperto in Via Italia ed alla Tonnara.
Da quel video abbiamo estrapolato i frame con i volti dei “capi” delle piazze dello spaccio e gli spacciatori che riportiamo qui sotto.
Corrado Greco (u ruossu) e Angelo Drago (Pacchiarella)
In questa foto vediamo Corrado Greco (detto u ruossu) e Angelo Drago (detto pacchiarella).
In questa foto vediamo Corrado Greco (detto u ruossu), Angelo Drago (detto pacchiarella) e Danielino Cassia.
In questa Corrado Greco (detto u ruossu), Angelo Drago (detto pacchiarella) e Danielino Cassia.
In quest’altra Corrado Greco (detto u ruossu) allontanarsi.
In questa foto vediamo Danielino Cassia.
In quest’ultima vediamo allontanarsi Danielino Cassia. Mentre qui sotto le foto in primo piano dei tre “capi”.
Corrado Greco (u ruossu)
Angelo Drago (detto pacchiarella)
Daniele (detto Danielino) Cassia
Ecco le prove di ciò che abbiamo sempre scritto, le foto dello spaccio e dei capi.
Le piazze dello spaccio a Siracusa sono quattro ed ognuna frutta una media di 20/30 mila euro al giorno. Una parte degli introiti va al clan “Bottaro-Attanasio“.
L’organizzazione è piramidale: sotto ad ogni referente ci sono da un lato gli spacciatori, dall’altro le vedette che controllano il territorio sia per la droga che per conto del clan, al fine di prevenire le indagini delle Forze dell’Ordine.
In quest’atra foto vediamo lo spacciatore, Salvatore Aimone, che dà la “pallina” da 0,20 grammi di cocaina all’acquirente per la cifra di 20 euro.
Salvatore Aimone (spacciatore)
Dario Caldarella (spacciatore)
Mentre la voce che si sente nel video è quella di un altro spacciatore, Dario Caldarella.
Per chi non vuole proprio vedere…ecco le prove.
Denunciare, denunciare, denunciare. E’ questo l’appello alla popolazione di Siracusa, come vedete non sono inafferrabili, anzi. Noi, come è giusto che sia, daremo i frame del filmato alle Forze dell’Ordine.
Siracusa tornerà ad essere una città in cui scempi di questo genere non avvengono!
IL VIDEO INTEGRALE DELL’INCHIESTA DI FAN PAGE.IT
L’acquisto della droga in diretta a Siracusa: le foto esclusive che inchiodano i capi delle piazze di spaccio Ecco i volti dei capi delle piazze di spaccio, ripresi mentre sono al “lavoro”. Solo pochi giorni fa avevamo realizzato una…
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Siracusa non è il clan “Bottaro-Attanasio”, non è la paura delle bombe e neanche gli atti incendiari fatti alle sei di mattina.
Siracusa non è Alessio Attanasio, prima abbandonato dalla moglie e poi caduto nel dimenticatoio, fra le quattro mura di una cella “comodissima”.
Siracusa non è Francesco (detto Franco) Toscano, appena uscito di galera e subito arrestato perché trovato con armi e munizioni.
Siracusa non è Luciano De Carolis che impone estorsioni e pensa di comandare il clan grazie a ragazzini disposti a tutto per qualche dose di droga o per una manciata di soldi.
Alessio Attanasio
Francesco Toscano
Luciano De Carolis
Siracusa non sono i “capi” della droga, Danielino Cassia, Corrado Greco u ruossu, Angelo Drago, Danilo Briante, Max Genova, Antonio Rizza o Francesco Capodieci.
Danilo Briante
Angelo Drago (detto pacchiarella)
Francesco Capodieci (detto Cesco)
Daniele (detto Danielino) Cassia
Corrado Greco (u ruossu)
Max Genova
Antonio Rizza
Siracusa è quella che ieri ha riempito le strade cittadine, che ha compreso che il cambiamento non è opera di navigatori solitari, è il noi che vince. Il cambiamento che sogniamo ha bisogno del contributo di ciascuno di noi, noi dobbiamo essere parte di questo cambiamento: ognuno con il proprio impegno quotidiano. Essere cittadini non ad intermittenza, quando accadono dei fatti, ma nella continuità, responsabili.
Siracusa ha capito che le Forze dell’Ordine e la Magistratura non possono fare tutto da sole.
Ribellatevi a quelle quattro piazze di spaccio, denunciate la presenza dei capi.
Siracusa sono quelle persone che, anche se non hanno sfilato con noi, stavano davanti alla tv o sintonizzate sulle frequenze radiofoniche.
Ed in questo un ringraziamento particolare va ai tanti colleghi che hanno assicurato una copertura massima della manifestazione: da Siracusa Post a Siracusa News, fino a Siracusa Oggi con Gianni Catania che ha più volte chiesto la manifestazione. Fino alla Rai, sempre pronta ad “aprire” i propri microfoni.
E la manifestazione c’è stata, nello spirito del “noi” che tanto ci ha insegnato Don Luigi Ciotti, con Libera Siracusa (grazie a Lauretta Rinaudo, Giovanna Raiti e tanti altri) a farsi promotrice di una serie infinita di sigle, una rete vera e propria che andava dall’Antiracket ai sindacati.
Ieri ha sfilato la Siracusa che dice no alla paura, che comprende che i mafiosi sono leoni con i più deboli e deboli quando vengono scoperti. Ma non ce ne sarà neanche uno di loro che morirà nel proprio letto.
La Giustizia può essere lenta ma c’è. E Siracusa ieri lo ha capito!
LA FILA PER LA DROGA DAVANTI A TUTTI
Tutti in fila per una dose.
Era da poco finita la manifestazione quando l’incredibile accade in via Andrea Palma, nel quartiere Bronx.
La foto scattata si riferisce alle 21:30 di ieri sera quando le macchine – come si vede – si mettono in fila per fermarsi davanti agli “uomini” di Francesco Capodieci (detto Cesco).
Cesco “comanda” la piazza di spaccio (LEGGI ARTICOLO CON I NOMI DEI CAPI), ha i suoi discepoli (i nomi dei spacciatori presenti a quell’ora li faremo in un prossimo articolo). Il faro posizionato in maniera scientifica per non permettere appostamenti da lontano delle Forze dell’Ordine.
La droga, cocaina nella fattispecie, viene venduta a “palline” al prezzo di 20 euro. In ogni pallina ci sono in media 0,30 grammi, spesso tagliata (o allungata, fate voi) con aspirina e gesso per muratura. Questo è lo schifo che viene “venduto” e le persone fanno la fila. Senza denunciare.
Altra foto, altra corsa: dopo la foto del summit (GUARDA), quella della fila per lo spaccio.
Fila per la droga in via Andrea Palma, nel quartiere Bronx
Le due facce di Siracusa: quella che urla “Attanasio, De Carolis non fate paura” e quella in fila per la droga Siracusa non è il clan “Bottaro-Attanasio”, non è la paura delle bombe e neanche gli atti incendiari fatti alle sei di mattina.
#alessio attanasio#angelo drago#Bottaro-Attanasio#Corrado Greco u ruossu#Danielino Cassia#danilo briante#Francesco Capodieci#francesco toscano#Luciano De Carolis
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La droga frutta ai “capi” delle piazze di spaccio a Siracusa oltre 100mila euro al giorno.
Questo è quanto abbiamo raccontato una settimana fa con tanto di foto (LEGGI) del summit per la gestione delle piazze di spaccio, oggi ci occuperemo di capire dove vanno a finire quei soldi.
Una parte degli introiti, intorno al 20 per cento va al clan “Bottaro-Attanasio”, un’altra parte rimane agli spacciatori (dai 500 ai mille euro a settimana).
In questa “società” vanno considerate le vedette, retribuite (stile Napoli) con 500 euro alla settimana per informare agli angoli delle “piazze dello spaccio” della presenza di qualsiasi persona sospetta (per “persona sospetta” si intendono appartenenti alle forze dell’Ordine).
Il resto va ai capi (li ripetiamo):
Via Italia e Parco Robinson sono gestite da Corrado Greco (detto il grosso), Daniele Cassia (detto Danielino) e Angelo Drago (detto pacchiarella).
La tonnara è gestita dal “re dello spaccio” Danilo Briante e da Antonio Rizza.
Il Bronx è gestito da Francesco Capodieci (detto Cesco).
Via Algeri è gestita da Max Genova.
Corrado Greco (u ruossu)
Daniele (detto Danielino) Cassia
Danilo Briante
Antonio Rizza
Francesco Capodieci (detto Cesco)
Angelo Drago (detto pacchiarella)
Max Genova
IL “NULLA TENENTE” DANILO BRIANTE E LA CASA DA SOGNO
Partiamo da Danilo Briante, il “re” dello spaccio a Siracusa, chiamato per tale ragione “Pablo escobar”. Briante gestisce, insieme a Antonio Rizza, la piazza della “tonnara”, ovvero quella che frutta di più (30/40 mila euro al giorno).
Danilo Briante è ufficialmente un disoccupato che non percepisce nessun reddito, vive a Siracusa ma non ha una residenza ufficiale.
In verità vive in una “casa popolare”, intestata ancora alla precedente inquilina. Alla stessa inquilina sono intestate le utenze di quella abitazione.
Briante, come da foto pubblicate sul profilo Facebook della moglie, Graziella Riani, che riportiamo sotto, ha modificato per intero la propria abitazione (pardon, quella della signora che ne risulta occupante) facendola diventare lussuosissima.
Si stima che abbia speso, in un anno, più di 150mila euro, con tanto di vasche idromassaggio, marmi luccicanti, rifiniture in legno pregiato, televisori al plasma e tanto altro.
Casa Danilo Briante
Casa Danilo Briante
Casa Danilo Briante
Casa Danilo Briante
Casa Danilo Briante
Casa Danilo Briante
Casa Danilo Briante
Casa Danilo Briante
Danilo Briante, va ricordato, è già stato coinvolto in più operazioni di polizia per droga, tutto aggravato dall’articolo 7, ovvero “per aver agevolato il clan mafioso denominato Bottaro-Attanasio”.
IL POST DI FRANCESCO CAPODIECI ED I SUOI “COLLABORATORI”
“Le scelte della mia vita sono senz altro criticabili e discutibili…ma ad oggi credo che nessuno abbia il diritto di puntarmi il dito! (…) Parla pure di beni materiali ed immobili…nello specifico a cosa si riferisce?! non ho nessun mezzo…neanche uno scooter…così come nessun immobile di mia proprietà! Questo non è giornalismo sano…sarebbe più giusto chiamarlo gossip!!!”.
A parlare, con un post pubblicato sul gruppo Facebook “SIRACUSA ON WEB 2.0: gruppo di discussione sulla città” con tanto di sua foto, è Francesco Capodieci (detto Cesco) che gestisce un’altra importantissima piazza di spaccio: il “bronx”.
Francesco Capodieci (detto Cesco)
Post Capodieci
Innanzitutto facciamo chiarezza.
Quelle “scelte della vita senz’altro criticabili e discutibili” a cui fa riferimento sono diverse condanne per droga che Cesco Capodieci ha riportato, così come è stato coinvolto in diversi blitz delle forze dell’Ordine.
Oggi Capodieci, come detto nello scorso articolo, gestisce la piazza dello spaccio del “bronx” e ha alle sue “dipendenze” spacciatori e vedette in numero superiore ad una ventina di persone.
Lo stesso Capodieci che dice di non possedere nulla, in questo caso dice cosa che corrisponde al vero. Infatti a suo nome non ha intestato nulla, risultando nullafacente e nullatenente, ma mantiene la sua ex moglie e l’attuale convivente (con il cui profilo ha scritto il messaggio pubblico, tale Noemi Forestieri).
Ha casa di proprietà alla tonnara (non popolare), moto, scooter ed altri beni ma non intestati a lui, bensì a stretti congiunti.
A riscontro di quanto affermiamo riportiamo delle dichiarazioni (pubbliche, LEGGI ARTICOLO) del collaboratore di Giustizia Giovanni Piazzese.
Piazzese nel verbale di collaborazione del 28.1.2016 racconta che:
“La piazza del “Bronx” fa capo a Capodieci Francesco detto “Cesco”, e a Di Falco Riccardo detto “Riccardino”, i quali allo stesso modo potevano comprare lo stupefacente esclusivamente da Cavarra Luigi”. Precisa al riguardo che a un certo punto il gruppo del Bronx, dovendo corrispondere a due fornitori diversi, riduce gli importi che periodicamente versa a Cavarra.
“Cesco” Capodieci ha due stretti collaboratori pluripregiudicati: Riccardo (detto Riccardino) Di Falco eGiancarlo (detto Carlo a scecca) De Benedictis.
Giancarlo De Benedictis (detto Carlo a scecca)
Riccardo Di Falco (detto Riccardino)
TOSCANO E DE CAROLIS, FRA MACCHINE E CASE
Ed infine Franco Toscano e Luciano (detto ciano u nano) De Carolis.
Francesco Toscano
Luciano De Carolis
Francesco (detto Franco) Toscano uscì dal carcere (il 26 ottobre scorso) e rimase in libertà poche settimane: arrestato dalla Polizia il 21 novembre.
In pochi giorni ha “accumulato” una Mercedes classe A, un Beverly piaggio 250, una Honda integra 750.
Luciano De Carolis (detto Ciano u nano), con una serie infinita di procedimenti (fra i quali quello per l’omicidio di Angelo Sparatore, fratello del collaboratore di Giustizia Salvatore Sparatore) ha la “famosa” macelleria (intestata alle nipoti, Miniera) con la quale impone il “racket della carne” ai paninari per un introito di circa 5/6 mila euro al giorno. Conduce un tenore di vita altissimo e ha macchine e moto che cambia mensilmente.
La casa in cui abita “Cianu u nano” è nel quartiere della Mazzarrona ed è stata acquistata dal clan “Bottaro-Attanasio” nell’ottobre del 2001. Fu Alessio Attanasio che, in persona, diede i soldi “liquidi” a Luciano De Carolis nell’agenzia dell’odierno collaboratore di Giustizia, Rosario Piccione.
Macchine e case per mogli ed amanti: ecco come finiscono i soldi della droga dei ‘capi’ di Siracusa (FOTO) La droga frutta ai “capi” delle piazze di spaccio a Siracusa oltre 100mila euro al giorno…
#alessio attanasio#Angelo Drago (detto pacchiarella)#Antonio Rizza#clan bottaro attanasio#Corrado Greco (detto il grosso)#Daniele Cassia (detto Danielino)#danilo briante#Francesco (detto Franco) Toscano#Francesco Capodieci (detto Cesco)#Giancarlo (detto Carlo a scecca) De Benedictis#Luciano De Carolis#mafia#Max Genova#Riccardo (detto Riccardino) Di Falco#Siracusa
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Scugnizzi che “vivono soltanto con l’onore e dignità”, armi imbracciate in pugno, ricostruzioni di rapine e di omicidi.
Musica e parole napoletane, ma la location è sulla latitudine di Tunisi.
Siamo a Siracusa e, come nel capoluogo della vicina provincia etnea, è sempre più in voga la moda dei neomelodici.
Sono diversi gli “scugnizzi” con il cuore pulsante ed i richiami alla napoletanità, un viaggio che non nasconde il cavallo di battaglia dell’infrangere le regole, l’ammiccamento alla mafia o addirittura l’esaltazione.
Poco più di un anno fa, il 6 settembre del 2016, Siracusa balzò alle cronache nazionali per il concerto – neomelodico, ça va sans dire – organizzato dal boss (LEGGI).
All’epoca erano i boss Concetto (detto cuncittazzu) e Sebastiano Garofalo a comparire addirittura nei manifesti dell’evento musicale. Ma, da allora, la situazione non è cambiata, anzi.
VIDEO
Fra i video più condivisi dagli aspiranti “scugnizzi” siracusani, troviamo quello di Maikol Capodieci, cugino di Francesco Capodieci (detto Cesco), a capo di una delle più redditizie piazze di spaccio di Siracusa (LEGGI ARTICOLO) e pluripregiudicato.
Francesco Capodieci (detto Cesco)
Maicol Capodieci
Il titolo della canzone è già di per sé un programma: “E Guaglion e miez a Via”.
I ragazzi in mezzo alla strada sono gli attori protagonisti del video che spopola in rete, quelli che per Capodieci vivono “soltanto con l’onore e dignità”, fra rapine a mano armata ed a volto scoperto, ovviamente niente caschi sullo scooter per non parlare delle cinture in macchina.
“Scugnizzi” in mezzo a via che vivono di malavita, scelgono una vita in cui “ogni giorno ogni cosa può capitare”.
Le riprese sono fatte fra il quartiere del Bronx (proprio dove è capo piazza di spaccio il cugino Cesco) e quello della Pizzuta. Nel video fanno bella mostra di sé il pluripregiudicato Gianclaudio Assenza (che era ai domiciliari e, per questa ragione, si affaccia “solo�� sulla porta, come se già questo non fosse un reato!) e due pezzi importanti, molto vicini proprio a Cesco Capodieci: Christian Lanteri e Simone Di Stefano (ovviamente tutti già arrestati per droga, Di Stefano è il figlioccio di Cesco Capodieci, nonché uno dei più attivi spacciatori).
Gianclaudio Assenza
Christian Lanteri
Simone Di Stefano con Cesco Capodieci
Fra le altre cose, va ricordato, Cesco Capodieci organizzò – qualche anno fa – un concerto neomelodico per festeggiare in grande il compleanno del figlio.
Da Capodieci si passa ad un “must” per Siracusa, parliamo di Tony Urso, proprio quello che organizzò insieme a Cuncittazzu il concerto “famoso”.
Tony Urso è parente di Gaetano Urso detto “Tano ‘u connu”, condannato per avere indotto il baby killer Massimiliano Bennici ad uccidere Vito Grassi, colpevole di avergli lanciato un’occhiata di scherno. Ed è anche parente di Concetto Garofalo detto cuncittazzu.
Tony Urso
Gaetano Urso (Tano u connu)
Tony Urso
Tony Urso nella sua canzone “da Catania a Siracusa”, fa fare da comparse a boss di ogni genere. Non passano inosservati, ad esempio, Danilo Greco e Corradino Piazzese, pregiudicati e boss del clan della “Borgata”.
Danilo Greco
Corrado Piazzese
Ma non è finita qui: Davide Cassia, altro “pezzo da 90” della canzone neomelodica aretusea ovviamente, parente degli storici Cassia. Nella foto sotto con il suo parente Danielino Cassia, ovvero il capo della piazza di spaccio di Via Italia e Parco Robinson.
Daniele e Davide Cassia
E Salvo Quattrocchi che, insieme a Gaetano Barone, canta la sua “Pe nu frate ‘e miez’a via”, tutta ambientata fra carcere e Siracusa, fra rivendicazioni della malavita e uccisioni. Anche in questo caso, come in quello di Capodieci, armi in pugno a commettere reati (in questo caso un omicidio). Salvo Quattrocchi è parente di Concetto Garofalo (detto Cuncittazzu) e di Sebastiano, figlio di Cucittazzu, arrestato con il padre per estorsione.
Salvo Quattrocchi e Seby Garofalo
IL BUSINESS
Un business che frutta tantissimo, fra feste in piazze e feste private ed è, più che altro, l’ostentazione del potere mafioso. Cifre che dipendono anche dalla popolarità degli artisti: su YouTube i video collezionano visualizzazioni e più ne collezionano più guadagnano.
Il potere delle mafie viene esercitato nel controllo del territorio ed è fondamentale, quindi, che nei video girati in questa o in quell’altra piazza, ci siano i “capi”, fra ammiccamenti ed esaltazioni della mafia.
C’è chi racconta che, fra i più influenti organizzatori di eventi neomelodici, ci sia Pietro Mauro, titolare della “P.M. EVENTI”.
Pietro Mauro
Pm Eventi
Mauro, da noi sentito sentito al telefono, come sentirete nel video appena ascolta la domanda sui parenti di pregiudicati che compaiono nei video e sui guadagni, stacca il telefono frettolosamente. Da allora più nessuna risposta. Ma sbirciando sulla sua bacheca Facebook si può trovare la foto che pubblichiamo sotto: Pietro Mauro al centro, fra Corrado Greco (detto il grosso), Daniele Cassia (detto Danielino) e Angelo Drago (detto pacchiarella), ovvero i capi della piazza di spaccio di Via Italia e Parco Robinson.
Pietro Mauro con i capi piazza
Certo, perché anche in questo caso è – forse – meglio guadagnare inneggiando alla malavita ma evitare di ammetterlo, non si sa mai…
Perché altro che onore e dignità, come diceva il Giudice Rocco Chinnici “i mafiosi non hanno dignità, sono vigliacchi ed assassini”.
Le stesse categorie rappresentate da questi aspiranti neomelodici napoletani, ma con il sangue (ed i soldi) siciliani.
La Siracusa degli “scugnizzi” canta in napoletano fra mafia, malavita e (falso) onore Scugnizzi che “vivono soltanto con l’onore e dignità”, armi imbracciate in pugno, ricostruzioni di rapine e di omicidi.
#Angelo Drago (detto pacchiarella)#cesco capodieci#Christian Lanteri#Concetto Garofalo#Corradino Piazzese#corrado greco#daniele cassia#Danilo Greco#davide cassia#Francesco Capodieci#Gianclaudio Assenza#Maikol Capodieci#neomelodici#P.M. EVENTI#Pietro Mauro#Salvo Quattrocchi#sebastiano garofalo#Simone Di Stefano#Siracusa#Tony Urso
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La droga frutta ai clan di Siracusa ben 100/120 mila euro al giorno. Sono queste le cifre incredibili che, in media, intascano i clan (Bottaro-Attanasio in particolare) come profitto giornaliero delle quattro piazze di spaccio.
Nella foto che pubblichiamo sotto in esclusiva, un documento unico, si può notare la riunione che Francesco (detto Franco) Toscano convocò qualche giorno dopo essere uscito dal carcere (il 26 ottobre scorso) e qualche giorno prima di essere arrestato (il 21 novembre).
La riunione si svolse al “Parco Robinson”, con alcuni dei massimi esponenti delle “piazze di spaccio”.
I partecipanti alla riunione sono indicati con le frecce a cui corrisponde il nome.
Toscano, di spalle, parla animatamente con (da destra verso sinistra) Corrado Greco (detto il grosso), Daniele Cassia (detto Danielino), Danilo Briante ed Angelo Drago (detto pacchiarella).
Franco Toscano, Corrado Greco, Danielino Cassia, Danilo Briante, Angelo Drago
Toscano, secondo i “bene informati”, chiese ai partecipanti una percentuale dei guadagni della droga.
Potrebbe essere legata al risultato di questa riunione (ed alle richieste di Toscano) l’incendio della palestra del cognato, avvenuto il 21 novembre (LEGGI ARTICOLO).
Questa foto appare la conferma, nei fatti, della spartizione delle “piazze dello spaccio” con i diversi referenti. Vogliamo ricordare che, comunque, costituisce una prova fondamentale in quanto i pregiudicati hanno il divieto di incontrarsi fra loro e questo, già di per sé, è un reato.
Vediamo nello specifico le piazze di spaccio, con i “referenti” che alla luce del sole gestiscono la droga come fosse un affare assolutamente lecito.
LE PIAZZE DELLO SPACCIO: CHI COMANDA?
Le piazze dello spaccio a Siracusa sono quattro ed ognuna frutta una media di 20/30 mila euro al giorno. In un prossimo articolo dimostreremo, con ulteriori foto, abitazioni e proprietà dei “gestori” delle piazze di spaccio che, formalmente, risultano tutti disoccupati e senza alcun reddito (tale da giustificare le ricchezze accumulate).
Anche in questo caso l’organizzazione è piramidale: sotto ad ogni referente ci sono da un lato gli spacciatori, dall’altro le vedette che controllano il territorio sia per la droga che per conto del clan, al fine di prevenire le indagini delle Forze dell’Ordine.
In tutto ogni referente delle “piazze di spaccio” ha una ventina di persone che lavorano per lui fra spacciatori e vedette.
Via Italia e Parco Robinson sono gestite da Corrado Greco (detto il grosso), Daniele Cassia (detto Danielino) e Angelo Drago (detto pacchiarella).
La tonnara è gestita dal “re dello spaccio” Danilo Briante e da Antonio Rizza.
Il Bronx è gestito da Francesco Capodieci (detto Cesco).
Via Algeri è gestita da Max Genova.
Corrado Greco (u ruossu)
Daniele (detto Danielino) Cassia
Danilo Briante
Antonio Rizza
Francesco Capodieci (detto Cesco)
Angelo Drago (detto pacchiarella)
Max Genova
Il clan “Bottaro-Attanasio” riceve una percentuale degli introiti della droga che finiscono nelle casse del clan per i boss in galera, le spese legali e quelle delle “famiglie”.
Per chi pensa che con la droga si facciano soldi facili, vogliamo precisare che non è assolutamente così. Quei soldi, sporchi di sangue, costano carissimo.
Tutti i personaggi citati fanno “dentro e fuori” dal carcere e comunque, prima o poi, avranno il sequestro completo dei propri beni (che, lo ripetiamo, tratteremo in un prossimo articolo).
Ai ragazzi l’appello di non cascare nella trappola di chi promette “soldi facili”, magari offrendo la possibilità di “spacciare o di fare le vedette, quei soldi li pagherete amaramente.
Quattro le piazze di spaccio a Siracusa: fruttano 100mila euro al giorno. I nomi dei “capi” e le foto che li inchiodano La droga frutta ai clan di Siracusa ben 100/120 mila euro al giorno. Sono queste le cifre incredibili che, in media, intascano i clan (
#angelo drago#Antonio Rizza#clan bottaro attanasio#corrado greco#daniele cassia#danilo briante#droga siracusa#Francesco Capodieci#francesco toscano#Siracusa
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“Chi di spada colpisce di spada ferisce…il Signore esiste e non lascia castighi senza castigare..Pace all’anima tua…la lingua di serpente non c’è più”.
A scrivere questa incredibile frase su Facebook, festeggiando la morte di una persona di appena quaranta anni, è la madre del delinquente Daniele (detto Danielino) Cassia, Paola Lizzio.
Paola Lizzio (madre Danielino Cassia)
Post Paola Lizzio
Daniele (detto Danielino) Cassia
Solo ieri, infatti, è trapelata la notizia della morte del collaboratore di Giustizia, Luigi Cavarra, appena 41enne che lascia una figlia di un anno e mezzo. Cavarra scompare in giovane età a causa di un gravissimo ed incurabile male che lo ha strappato all’affetto dei suoi cari (a cui va la nostra solidarietà e le nostre più sentite condoglianze) e la risposta dei mafiosi siracusani non si è fatta attendere.
Post Paola Lizzio
La madre del già condannato Danielino Cassia ha risposto con questo post pubblico, con tanto di foto rappresentante un “asso di mazzi”, a testimonianza della signorilità della gentil signora.
Tutto ciò fa comprendere quanto la cultura sia la prima arma contro le mafie: la madre di Cassia, invece di convincere il figlio a collaborare con lo Stato, a pentirsi, a seguito di diverse condanne riportate, esulta per una morte.
Se ciò non bastasse, un altro gruppo di pluripregiudicati con a capo Corrado Greco detto il grosso (ma solo di stazza), a capo della piazza di spaccio di Via Italia e Parco Robinson proprio insieme a Danielino Cassia, ha organizzato sotto la casa del defunto collaboratore di Giustizia, una festa con tanto di fuochi d’artificio e bottiglie di champagne e spumante aperte.
Corrado Greco (u ruossu)
Franco Toscano, Corrado Greco, Danielino Cassia, Danilo Briante, Angelo Drago
Le parole della signora Lizzio, madre di Cassia – attualmente in galera -, oltre ai festeggiamenti pubblici di Greco e compagni, fanno ben comprendere quanto importante sia stata la collaborazione con la Giustizia di Luigi Cavarra e riteniamo sia la consolazione più forte per l’anima di un uomo che, sapendo di aver sbagliato, aveva iniziato e portato a termine un percorso di riabilitazione. Cavarra continuerà a vivere come esempio di chi vuole ricominciare una nuova vita oltre che negli atti processuali.
Grazie anche alle sue parole, il lavoro degli inquirenti siracusani è stato certosino e pieno di riscontri, quindi c’è poco da gioire, le operazioni delle Forze dell’Ordine rimangono in piedi e non c’è nessun dubbio sulla loro validità.
D’altronde più volte abbiamo denunciato le attività di Corrado Greco (LEGGI ARTICOLO) che, oltre alla droga, gestisce anche diverse estorsioni a Siracusa. E prossimamente pubblicheremo un altro articolo con foto esclusive che inchiodano Corrado Greco.
Esultare per la morte di un uomo, chiunque esso sia, fa realmente comprendere il livello culturale di queste piccole anime.
Muore un uomo e si festeggia con fuochi d’artificio, post e spumante: incredibile a Siracusa “Chi di spada colpisce di spada ferisce…il Signore esiste e non lascia castighi senza castigare..Pace all’anima tua…la lingua di serpente non c’è più
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