#DISEGNATO DA DIO
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@dandysnob
rammstein - ausländer (official making of)
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Paul does looks older than his age but he’s handsome as hell. This is called aging anon.
╰༼=ಠਊಠ=༽╯Spettacolo della N A T U R A meraviglioso DISEGNATO DA DIO bellissimo stupendo perfetto !!!
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a settembre dello scorso anno fui invitata - io onorata e preoccupata, ma coraggio - a una serata maratona di lettura e disegno per Gramsci, guidati dalla voce di Marco Baliani, e le letture delle lettere di Gramsci in prigionia, che nino scrisse alla cognata, ai figli, alla moglie, alle lontane amate persone sue.
fu serata bellissima e per me difficilissima, io che vivrei perennemente nascosta, a disegnar da sola in torre d'avorio, ma pure di sabbia, invece lì davanti a tutti, di notte, fredda gelida notte, sotto voci e parole cariche e piene, al freddo vento che tirava come una spada in una piazza di Bologna, dio come tremo, i pennini pennelli le dita sporche d'inchiostro le mani emozionate, le ciglia emozionate, i miei polsi sotto controllo, andavano avanti, come sbrindellati, da soli, seguendo le lettere, le voci degli attori, vibrazioni vibrazioni, e correvo cercando di fermare tutto — ma che ti corri?, io correvo, era mezzanotte e da seduta correvo, tra le parole in diretta dipinte fermate, gira pagina, continua, ferma tutto, dì tutto!
e alla fine di tutto, maratona vera tra segni voci musiche e luci, ero dispiaciuta, ero storta di me. di non essere stata padrona di questa emotività canaglia che mi coglie come un raptus al contrario, tremo mi tremano i polsi, mi lascio andare ma non mi lascio andare, controllo ferreo del non essere senza controllo,
— eppure questo ti chiedono, mi dico.
ho riaperto oggi quel taccuino carico, disegnato sotto la camera che mi riprendeva dallo zenit della sera, e oggi, solo oggi io placata, a ogni pagina m'è sembrato di ritrovarmi.
Guarda, sembra che l'abbia scritto io!, ma sono io. Sembrano parole che scriverei ora — o allora? — qualcun* l'ha scritto per me?, io per mia mano ora pure trascriverei!
eppure son parole di Gramsci, parole d'amore da padre a figlio, di forza di tenacia, lotta dolce tremenda ispirazione.
mi trafiggono ora, mie mie davvero, che mi vedo da fuori a rileggerle - rileggermi riscrivere riscriverti, e ne sono così felice, sono così felice di essere così irriducibile corda di penna di valanga di violino, che vibra, proprio, e solamente, così come sa
Sono le mie cose molto serie,
amate, amata.
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@dandysnob mi sono strozzata con le lenticchie aiutoooo
MADRE MIA SANTISSIMA MADREEEE
"Spettacolo della N A T U R A meraviglioso DISEGNATO DA DIO bellissimo stupendo perfetto ... madonna CHE SPALLE" 😂 @meinewellemeinstrand
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Un anno fa mi sentivo come se stessi percorrendo una strada della quale pur non conoscendo la destinazione non ero spaventata, anzi, riponevo in essa una fede incrollabile. Scegliendo ogni giorno il modo in cui volevo vivere, avevo la sicurezza che ovunque la strada mi avrebbe portato, sarebbe andato bene. Quest'anno mi ritrovo ad essere un po' persa, perché l'idea di strada che percorro ogni giorno è andata un po' sfumando. Ho paura di, non mantenendo il contatto quotidianamente attivo e attento a quello che provo e penso, distrarmi e perdermi, in stile Hansel e Gretel. Ma questa è una dimensione enormemente umana. Mi sento proprio come se, dopo aver percorso l'inferno senza dubbio e anche il purgatorio, con la consapevolezza dantesca, quando mi sentivo persa, che quel percorso era voluto e disegnato da dio, fossi ritornata sul mondo terreno. E l'umano è anche meno strabiliante ed entusiasmante del divino, perciò è normale che io non mi meravigli ogni giorno per ogni cosa. Ma così è. Oggi però mi sono quasi commossa quando la luce rosa del tramonto mi ha sfiorato le dita posate sul violino.
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Se la vita fosse disegnata da un colore vorrei fosse la speranza. Se un uomo può desiderio vorrei arrivare al cielo, non per essere uguale a Dio o superarlo, ma per vedere cosa ci ha donato: la bellezza del mondo. Se potessi, poggierei la mia testa su spalle e petti. Dar calore alla mia anima raffreddata dalla vita. Forse perché io ho capito che dalla mia persona, ma dalla vita merito calore. Se potessi leggerei le favole della buonanotte a mio figlio senza leggerle da solo. Stare lì, ore ed ore a sentire la mia sofferenza per vedere cosa posso fare per stare bene e che nonostante tutto questo dolore, io sono comunque io. Vorrei, non so neanche io cosa, se non il tepore caldo dell'amore o solo continuare a scorrere. Ho paura della paura e mi spaventa, il buio dell'oscurità più profonda visto che io sono la luce, terra fertile a cui è stata gettata sale, amaro forse delle mie lacrime.
Tenerezza umana, dove sei finita? Forse solo nei libri e in qualche parte nascosta del mio cuore.
Qui ci vorrebbe la persona giusta che sappia trattare pelle fredde e tormentate come la mia. È come se avessi le labbra screpolate: rosso, rovinato, fragile e freddo cuore che brucia per sé stesso. Ho disegnato uno sgorbio. L'ho chiamato "voglia di vivere" e ho disegnato delle ballerine come me e MV e si vede che vuole vivere, che soprattutto può. E io invidio forte, lei e MG perché è nella merda più totale e vive bene e può. Fosse per me, io vorrei essere uno spirito libero: essere me stesso, felice e volare. Ma non un volo semplice. Io esigo, pretendo, e mi puniscono prefiggendomi di dover volare soprattutto sfruttando il vento e con il vento contro. Mi piacerebbe credere nei miei sogni e viaggiare. MA io non posso. Conosco tizi che vivono secondo il "mai dire mai", non che io non ci riesca o non voglia proprio non posso. Parlando a Calabrone, ho detto una frase molto importante "ora che non ho nessuno cerco me stessa" e un'altra ora che sono da sola"ora che sono da sola posso fare il cazzo che mi pare." Peccato che io lo abbia capito solo adesso questa cosa e non prima anche se sono giusta, è difficile, difficile, difficile che più difficile non si può. E vorrei essere semplicemente bellissima, semplicemente felice. Magari una cara ragazza! Sento di dovermi far cullare da braccia fatte d'avorio. In tutto questo sangue vorrei trovarci del miele. Mi sento come Ileo: anche se mi apro nessuno ascolta ci sono io. E Dio questa paura ho del freddo sia emotivo che fisico. Sento che il mondo è solo, davvero tanto solo e io vorrei che qualcuno sia accanto a me. Ho conosciuto gente che voleva urlare e io ho capito che ogni tanto i veri urli sono in silenzio, soprattutto quando vedi il nocivo, ti distanzi, analizzi e fai quello che è meglio per te perché vuoi e sei felice. E dico, e tu puoi. Ma per davvero. Solo ora ho capito che non esistono limiti grazie ad una persona che è stata mia amica e Dio, come vorrei essere libera, felice, fiera, ma soprattutto libera. Sento di avere altro da dire e si riassume in 3 frasi "L'amore che ho per te", "la felicità che voglio per me", "la tristezza che ho dentro" e vorrei, vorrei, vorrei poter dire il mio "voglio" essere semplicemente perché sono da solo anche nell'amore che vorrei per me nonostante sia nella più totale tristezza.
-Vostra, Valentina
4/04/24
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Livigno: da questa sera al Cinema Cinelux tre imperdibili appuntamenti de LA MILANESIANA 2023, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi
Livigno: da questa sera al Cinema Cinelux tre imperdibili appuntamenti de LA MILANESIANA 2023, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. LA MILANESIANA, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, dopo il successo della scorsa edizione, torna anche quest'anno a Livigno (Sondrio) con tre imperdibili appuntamenti questa sera, lunedì 24 luglio, domani, martedì 25 luglio, e mercoledì 26 luglio al Cinema Cinelux (Via dala Gesa, 335/b). Si inizia questa sera, lunedì 24 luglio, con la tappa estiva del tour del cantautore Raphael Gualazzi che proporrà in una versione piano e voce i suoi brani più celebri, oltre ad una ricercata selezione che spazia dal jazz/blues internazionale alle rivisitazioni di repertorio classico. Ci sarà spazio anche per alcuni estratti dal suo ultimo album "Bar del Sole" uscito a giugno 2022, targato Sugar Music e co-prodotto da Vittorio Cosma, in cui Raphael reinterpreta alcuni classici e gemme del più brillante cantautorato italiano. Saluti istituzionali di Remo Galli (Sindaco di Livigno) e Sharon Zini (Assessore alla Cultura Comune di Livigno). Ingresso gratuito su prenotazione a questo link. Domani, martedì 25 luglio, sarà la volta di SIMONE CRISTICCHI con il concerto disegnato "Ho disegnato troppo". Una straordinaria performance, unica nel suo genere, in cui l'artista canta, accompagnato da Riccardo Ciaramellari (pianoforte e fisarmonica), racconta e disegna contemporaneamente, illustrando "dal vivo" le canzoni più famose del suo repertorio. Da "Studentessa universitaria" a "L'ultimo valzer", da "Ti regalerò una rosa" fino ad "Abbi cura di me", ogni canzone diventa un quadro, realizzato sul momento da Cristicchi e proiettato su fondale. Come tessere di un grande mosaico, i disegni, i monologhi e le canzoni di Cristicchi, raccontano la storia di un percorso di guarigione in cui l'Arte e la creatività diventano salvezza ed emozione condivisa. Ingresso gratuito su prenotazione a questo link. Il terzo e ultimo appuntamento in programma al Cinema Cinelux si terrà mercoledì 26 luglio con "Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene", lo spettacolo di e con TULLIO SOLENGHI & NIDI ENSEMBLE. Lo spettacolo vede sul palco TULLIO SOLENGHI impegnato con la lettura di alcuni testi di Woody Allen (autore recentemente pubblicato da La nave di Teseo), coniugati con le musiche che hanno caratterizzato i suoi film più significativi, eseguite dal Maestro ALESSANDRO NIDI e dal suo ENSEMBLE. Si passerà così dai "Racconti Hassidici" alla parodia delle Sacre Scritture tratti da "Saperla Lunga" allo spassoso "Bestiario" tratto da "Citarsi Addosso", intervallati da brani di George Gershwin, Tommy Dorsey, Dave Brubeck, con uno speciale omaggio al mentore di Woody, il sommo "Groucho Marx", evocato dalla musica Klezmer. Una serata in cui, in rapida carrellata, si alterneranno suoni e voci, musica e racconto in un'alternanza di primi piani a comporre un "montaggio" divertente e ipnotico. Ingresso gratuito su prenotazione a questo link. Tutti gli eventi inizieranno alle ore 21.00 e saranno introdotti da Elisabetta Sgarbi. Appuntamenti realizzati in collaborazione con Comune di Livigno. Raphael Gualazzi: Classe 1981, Raphael Gualazzi è cantautore, compositore, arrangiatore, musicista e produttore. Dopo gli studi classici al Conservatorio ha sempre sperimentato diversi generi musicali, dando vita ad uno stile personalissimo, tra stride piano, jazz, blues e fusion. Gualazzi ha partecipato ai più rinomati festival d'Europa (tra cui l'"International Jazz Day", presso la sede UNESCO di Parigi, il "Saint Germain Jazz" di Parigi, il "Dìa de la Musica" di Madrid, l' "Italian Innovation Day" a Bruxelles, testimonial del made in Italy di successo all'estero), ha segnato sold out in Italia e all'estero sempre con formazioni di musicisti internazionali, arrivando a conquistare anche il Giappone e il Canada. Nel 2011, già noto in Francia, ha trionfato al Festival di Sanremo nella categoria Giovani con il brano Follia d'amore: primo posto, Premio della Critica "Mia Martini", premio della Sala Stampa Radio e Tv, Premio Assomusica per la migliore esibizione live. E al successivo all'Eurovision Song Contest ha ottenuto il secondo posto con Madness of Love. Sul palco dell'Ariston è tornato altre due volte, sempre con grande successo di pubblico e critica: nel 2013 con Sai (ci basta un sogno) (quinto) e nel 2014 insieme a The Bloody Beetroots, con un progetto inedito che ha fuso jazz, elettronica, blues e gospel (medaglia d'argento con Liberi o no). Cinque album all'attivo e tre EP in Italia, Gualazzi ha pubblicato in tutto il mondo (sempre con la Sugar), dalla Francia alla Germania, fino al Giappone (dove, nel 2018 è uscito "Best of", una raccolta di successi contenuti nei suoi tre precedenti dischi). Il suo ultimo lavoro, Love Life Peace, ha conquistato il Disco D'Oro e il suo singolo di traino L'estate di John Wayne è stato in vetta alle classifiche radiofoniche per settimane fino ad arrivare ad ottenere la certificazione del Disco di Platino. Gualazzi ha composto anche per la tv e per il cinema. È autore di testo e musica, oltre che interprete al pianoforte, di Vertigo, brano contenuto nell'album Sì di Andrea Bocelli, candidato ai prossimi Grammy Awards. A febbraio 2020 è uscito il suo nuovo album Ho un Piano, contenente la hit sanremese Carioca. Dopo un'intensa attività live nell'estate 2021, con oltre 20 date in tutta Italia tra recital in piano solo e concerti in trio, il 23 novembre, data del centenario della nascita di Fred Buscaglione, Gualazzi ha pubblicato un EP di tributo in cui reinterpreta 5 brani del grande musicista e attore piemontese. Il 10 giugno del 2022 è uscito per Sugar il suo ultimo album Bar Del Sole coprodotto da Vittorio Cosma, a cui ha fatto seguito l'omonimo tour estivo. Simone Cristicchi: Simone Cristicchi è cantautore, attore, disegnatore e scrittore. Dal 2005, esordio musicale con Vorrei cantare come Biagio è un crescendo di consenso di pubblico e di critica con l'assegnazione di vari prestigiosi premi. Nel 2007 vince il Festival di Sanremo con Ti regalerò una rosa. Per il brano e la sua intensa interpretazione gli vengono riconosciuti anche il Premio della critica Mia Martini e Premio Stampa Radio e Tv. Dal 2007 è autore di diversi libri divenuti libri, come nel caso di Centro di igiene mentale - Un cantastorie tra i matti, mentre si ripetono sold out teatrali tra cui Mio nonno è morto in guerra, che riceve il plauso del Presidente Napolitano, e Magazzino 18 spettacolo che conterà presenze per oltre 140.000 spettatori. Nel 2017 è nominato direttore del Teatro Stabile d'Abruzzo. Al Festival di Sanremo 2019, con il brano Abbi cura di me, è protagonista commosso di una standing ovation con il riconoscimento di due premi della critica. Dal 2019 si succedono la pubblicazione dell'album antologia di successi Abbi cura cura di me; la mostra alla Reggia di Venaria di disegni e aforismi Happy Sketches / Natura umana (Cristicchi è stato anche allievo del M° Benito Jacovitti) e 8 tour teatrali, tra cui Alla ricerca della felicità, fino al recente Paradiso - Dalle tenebre alla luce, che registrano ripetuti consensi di critica e sold out. Tullio Solenghi: Nasce a Genova nel 1948. Si forma come attore presso il Teatro Stabile di Genova, nel 1970 debutta con Madre Courage accanto a Lina Volonghi, seguono 7 anni di militanza teatrale a fianco di Alberto Lionello, Tino Buazzelli, Giorgio Albertazzi, in lavori di Shakespeare, Goldoni, Moliere, Pirandello... con regie di Squarzina, Besson, Quartucci... Negli anni '70 debutta in tv con l'amico Beppe Grillo sotto l'egida di Pippo Baudo. Seguono varie partecipazioni a trasmissioni televisive. Nel 1982 fonda il Trio con Anna Marchesini e Massimo Lopez, che dal 1982 al 1994, riscriverà alcune pagine della comicità televisiva italiana e porterà al successo due spettacoli teatrali Allacciare le cinture di sicurezza e In principio era il Trio. L'apice del percorso del trio avverrà con la parodia de I promessi sposi, in onda su Rai Uno nel gennaio del 1990 con ascolti record intorno ai 15 milioni di telespettatori. Scioltosi il Trio, Solenghi continua il suo percorso single tornando in teatro, con messe in scena di grande successo come La Bisbetica domata, Tartufo, Amadeus, L'apparenza inganna... Riprende anche la collaborazione con Massimo Lopez con cui porta in teatro La strana coppia (2003). Sempre con Lopez è protagonista di una fortunata edizione di Striscia La Notizia, che bissa il successo di quella precedente dove Solenghi era in coppia con Gene Gnocchi. Negli ultimi anni si distingue per le sue doti vocali partecipando a Tale e Quale Show e per quelle di danzatore con l'attuale Ballando Con Le Stelle. Da ricordare anche un bel cammeo nel film campione di incassi di Checco Zalone Che bella giornata (2011) e il libro Bevi qualcosa, Pedro, da lui definito "più che un'autobiografia, un'autotriografia". Le vicende della pandemia nel 2020 hanno interrotto le repliche del tour del Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show, ultimissima fatica di Solenghi, che è tornato nella stagione 2021-2022 nei maggiori teatri italiani e ha raggiunto le quasi trecento repliche. La sua grande passione per il genio di Woody Allen lo ha portato ad affiancare al duo con Massimo lo spettacolo in solo "Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene", dove è affiancato e accompagnato dal Nidi Ensemble, che esegue dal vivo le musiche delle colonne sonore del grande regista statunitense. Alessandro Nidi: Direttore d'orchestra, compositore e pianista. Scrive canzoni di musica leggera e ha lavorato con Franco Battiato, Alice e Giuni Russo, Lucio Dalla, Max Gazzè, Sergio Cammariere, Giorgio Conte e molti altri, proponendosi come autore o arrangiatore contaminando il pop e la musica classica. Compone le musiche di scena per diversi teatri italiani, collaborando con i più importanti registi teatrali italiani ed europei e partecipa come pianista e compositore nei più importanti festival internazionali. Elisabetta Sgarbi: Dopo 25 anni come editor e Direttore editoriale della casa editrice Bompiani, ha fondato nel novembre 2015, assieme ad altri autori tra cui Umberto Eco, Mario Andreose ed Eugenio Lio, La nave di Teseo Editore, di cui è Direttore generale e Direttore editoriale. È Presidente di Baldini+Castoldi e Oblomov Edizioni e Direttore responsabile della rivista "linus". Ha ideato, e da 24 anni ne è Direttore artistico, il Festival Internazionale La Milanesiana - Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia Teatro Diritto Economia Sport Fumetto e "linus - Festival del Fumetto", giunto alla seconda edizione. Dal 1999 dirige e produce i suoi lavori cinematografici, presentati nei più importanti Festival internazionali del cinema. Nel 2020 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia un film sul gruppo musicale Extraliscio, dal titolo Extraliscio - Punk da balera. Il film ha ricevuto il Premio Siae al talento creativo e il Premio FICE - Federazione Italiana Cinema d'Essais. Il suo film più recente è Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza, realizzato nel 2022, che è stato premiato ai Nastri d'Argento, presentato al Festival del Cinema di Roma. Nel 2020 ha fondato la Betty Wrong Edizioni musicali che ha esordito producendo il doppio album degli Extraliscio È bello perdersi, che include il singolo presentato al 71^ Festival di Sanremo, Bianca Luce Nera. Nel 2022 ha pubblicato insieme a Margutta 86 il singolo È così di Luca Barbarossa e Extraliscio, seguito dall'album di Extraliscio Romantic Robot. È Presidente della Fondazione Elisabetta Sgarbi che promuove la lettura, la diffusione della cultura e della conoscenza dell'arte. È membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Paulo Coelho, con sede a Ginevra. È membro, su nomina del Pontefice Francesco I, della Pontificia Accademia delle Arti e delle Scienze. La 24esima edizione de La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, dopo l'anteprima ad aprile con Quentin Tarantino in libreria, attraversa dal 22 maggio al 27 luglio ben 23 città italiane in 7 diverse regioni, con oltre 60 incontri ed eventi e più di 200 ospiti italiani e internazionali provenienti da diverse discipline. Un festival di respiro internazionale che promuove il dialogo tra le arti e tesse relazioni tra letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia, sport, fumetto. Il tema di questa 24esima edizione è RITORNI, ispirato dallo scrittore nigeriano, Ben Okri. Un tema-mondo per interpretare la cronaca attuale (chi lascia la propria terra sperando di non farci più ritorno, chi parte sognando di tornarci), che abbraccia anche altri nuclei tematici: il rapporto con la natura, quello con l'intelligenza artificiale e quello tra genitori e figli. La Rosa dipinta da Franco Battiato, che fin dalla prima edizione è il simbolo de La Milanesiana, è stata rielaborata anche quest'anno da Franco Achilli che in onore del nuovo tema l'ha raffigurata avvolta in un uroboro verde, ideale unione tra il tema della Natura e quello del Ritorno. I Premi de La Milanesiana 2023: Premio Rosa d'oro della Milanesiana a Abdulrazak Gurnah Premio SIAE / La Milanesiana a Zerocalcare Premio Jean-Claude e Nicky Fasquelle / La Milanesiana a Joël Dicker Premio Omaggio al Maestro / La Milanesiana a Quentin Tarantino e Fatih Akin La Milanesiana è organizzata da Imarts International Music and Arts e Fondazione Elisabetta Sgarbi, con il Patrocinio del Comune di Milano e con il contributo di Regione Lombardia. Radio 24 per il primo anno è media partner del festival.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Nella Perfida Terra di Dio
Nella Perfida Terra di Dio Un western contemporaneo (scritto da Omar Di Monopoli, sceneggiato da Maurizio Colombo e disegnato da Giuseppe Baiguera) che ha lo stesso devastante impatto di un film di Fernando di Leo e il senso del grottesco proprio del Gotico Sudista di Flannery O’Connor! In un Salento da post apocalisse, il paese di Rocca Bardata è cornice di una vicenda corale incandescente…
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#Oggi c'era un cielo che pareva disegnato da Dio#bologna#photographers on tumblr#italian photographers#italia#italy#photography
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... disegnato da Dio
Reeshy <3
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21.O2.2O22
Il mio compleanno. Voglio ringraziare quì tutti. La mia famiglia che si è impegnata per delle piccole cose, per non crearmi disagi, e per essere tranquilli a tavola. Mio fratello che per la prima volta nella sua vita mi ha fatto un regalo, ed io sono rimasto davvero molto sorpreso. Grazie tanto Ric. Mi viene un po' da piangere Ric sai, mi sento un pessimo fratello, non mi sento capace di capirti, vorrei poterti dare di più, ma non sono in grado. Scusa Ric, meriteresti un fratello migliore.
Voglio ringraziare lei, E. La mia ragazza. Voglio ringraziarla per la corsa fatta in mezzo Roma per trovare un parcheggio e prendere un treno, voglio ringraziarti E, per la pazienza ed il coraggio che hai nel prendere i mezzi, nel stare con le persone, solo per me.
Voglio ringraziarti E perché mi ami così forte, che fai battere un po' il mio cuore, dopo molto tempo.
Mi stai ridando pian piano un po' di voglia e di speranza, un sogno a lungo termine, che non avevo da un po'.
Voglio ringraziarti perché con i tuoi 100 problemi, mi dai mille motivi per amarti, perché ti impegni a restare nonostante tutto, ed io ho una paura tremenda di perderti in questo momento. Ma tu sei lì, e ti impegni, ed io mi impegno.
Avrei bisogno di un tuo abbraccio ora.
Sapete, E mi ha fatto 25 regali, anzi, 24 perché il 25esimo era lei, e per ovvie ragioni, lei non può farsi da sola.
Tante piccole cose, che ho appena sistemato, e riletto, e dio, se mi ama.
Mi dispiace per chi non riesce a provarlo nella vita un amore così, lei è splendida ed io non so bene neanche come faccia a voler me, come io possa meritarla.
24 regali capite? Ha fatto anche una lista per farli tutti. Ha scritto un biglietto di auguri, disegnato tutte le bustine, fatto adesivi per me. Mi ha comprato gli evidenziatori (matchati con i suoi) dove ci sono piccoli easter eggs da scovare.
Voglio solo ringraziare, forse per la prima volta, chi riesce a tenermi qui.
Mi rendo conto che a volte sia difficile avere a che fare con me. Grazia mamma, grazie papà, per la pazienza che avete con me, grazia E e R per sopportarmi.
Grazie E, per darmi tutto l'amore che riesci a darmi, mi mancava un po'..
Buon compleanno piccolo Enrico, ti vedo ancora su quel divano.
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09/02/22 - 23:00
Oggi ho finito prima del solito di lavorare e appena sono rientrata a casa mi sono messa nel letto, ho pensato di dormire un po' frattempo che rientri a casa perché poi so che mi chiami per dormire insieme. Ho provato a chiudere gli occhi ed è stato inevitabile pensarti. Nonostante il lavoro e l'ansia che mi ha fatto venire il mal di stomaco, sono riuscita a dare un esame che mi è pesante tantissimo prepararlo l'anno scorso e poi è andato malissimo. A distanza di un anno, senza aprire libro, ho deciso di farlo ma stamattina volevo tirarmi indietro per la paura di fallire. Mi è bastato dirti che avevo paura e non hai esitato un secondo a darmi forza e ad incoraggiarmi. Mi hai calmata in un attimo facendo sentire sicura e forte. Non mi hai lasciato un attimo e hai aspettato con me, come se la mia preoccupazione fosse anche un po' la tua. Nel mentre con una scusa stupida mi hai chiesto se potevo modificare un file che volevi inviarmi via email e io l'avrei fatto con piacere, mi piace aiutarti. Però quando ho aperto il messaggio mi sono resa conto che sei stato in grado di farmi esplodere il cuore di gioia e farmi scendere le lacrime mentre avevo il sorriso stampato in faccia. Mi hai mandato una prima foto con delle domande a cui dovevo rispondere, si o no, un po' come i bimbi chiedono alle bimbe se si vogliono fidanzare e lo scrivo su un fogliettino e bisogna mettere la X. Io le X le ho messe tutte sul SI perché per te darei anche la mia stessa vita. Sul secondo foglio hai disegnato noi e la nostra casetta e da un piccolo disegno stilizzato, io ho immaginato noi, la nostra vita e la nostra famiglia. Sto vivendo un periodo buio e lo sai, sai quanto mi sta costando mettermi da parte per il lavoro e sai quanto sono terrorizzata dalla chemio anche se non lo dico. Sai che nonostante tutto cerco di sorridere perché a me non piace farmi vedere sofferente, allora fingo e mi chiudo per nascondere la paura e il dolore. A volte vorrei inventare una unità di misura così grande da poterti spiegare quanto immenso è l'amore che provo per te. Sei un Uomo straordinario e ringrazio Dio per averti portato nei miei giorni. Ti amo e ogni giorno sempre di più.
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Storia Di Musica #191 - Eloy, Ocean, 1977
L’ho scritto più volte che ci sono stati dei periodi musicali fiorentissimi, ricchissimi di gemme discografiche che sono poco conosciute rispetto alla loro qualità. Alcuni miei amici mi hanno mandato, quasi in contemporanea, delle segnalazioni e dei dischi che valgono la pena di essere raccontate. Il periodo d’oro del rock progressive, 1968-1973, portò alla ribalta gruppi entrati nell’immaginario rock, grazie anche alla meraviglia della loro musica (per citarne qualcuno, King Crimson, Genesis, Pink Floyd, Yes, Van Der Graaf Generator, Gentle Giant, la PFM, il Banco Del Mutuo Soccorso e così via) segnando la musica, soprattutto europea. Dalla metà degli anni 70 altri stili, come l’hard rock e il nascente punk, che tra gli obiettivi si prefiggeva di sgombrare il tecnicismo del prog per una musica più diretta e aperta a tutti (qui si potrebbe aprire un grande dibattito, dato che più che approccio diretto in molti casi era davvero tecnica approssimativa, per essere eufemistici) finirono per mettere un po’ da parte il mondo prog, che tuttavia continuò a sfornare grande musica. Il disco di oggi infatti esce nell’anno sacro del punk, il 1977: è il sesto disco degli Eloy, una delle band più rappresentative del prog rock tedesco. Fondati da Frank Bornemann, abilissimo chitarrista ad Hannover, presero il nome dal popolo degli Eloi nel libro La Macchina Del Tempo di H. G. Wells, cambiando solo la “i” in “y”. Vincono un concorso per giovani band nel 1970 con cui hanno un contratto con la Philips, che pubblica, prodotto da Conny Plank, il disco di debutto Eloy (1971): più rock che prog, è un discreto debutto. La band ha numerosi cambi di formazione, nel 1973 pubblicano Insider per la Harvest (che cercava gruppi europei da affiancare a colossi come Pink Floyd e Deep Purple), ma il successo è ancora scarso, tanto che nel 1975 dopo l’uscita di Power And Passion (1975, che è un disco molto più ambient che rock) Bornemann scioglie definitivamente il gruppo. Ma forte di un contratto con la EMI, riforma gli Eloy: nuova formazione con Detlev Schmidtchen alle tastiere, Jürgen Rosenthal (ex Scorpions) alla batteria, Klaus-Peter Matziol al basso. Il suono riprende quello dei primi dischi con idee e suggestioni dei grandi gruppi inglesi del prog, e il successo cambia marcia: Dawn del 1976 è il primo disco in classifica, un concept sulla storia di un uomo che si risveglia fantasma e cerca spiegazioni a tutto ciò. Nel 1977 pubblicano a dicembre, dopo due mesi passati negli studi Sound-N-Studio di Colonia, il loro disco più ambizioso: Ocean. Ispirato al mito di Atlantide, è un disco che nasconde un messaggio profondo di attenzione all’ambiente e di avvertimento sulle conseguenze del dominio umano sulle acque. Disco composto da sole 4 tracce, due lunghissime e meravigliose e due più brevi, che raccontano la creazione, l’apoteosi e il crollo di Atlantide. Poseidon’s Creation trasmette la magica atmosfera di incanto e di emozione che la costruzione della città di oricalco (una particolare lega di bronzo, così Platone racconta fosse costruita Atlantide) da parte del Dio del Mare. Il disco ha tessiture meravigliose di sintetizzatori e di moog, riprese nella bellissima Incarnation Of Logos, che mantiene la tradizione filosofica della creazione del logos per esprimere l’einai (l’essere), capacità che contraddistingue l’uomo. Ma questa è un’arma profondamente problematica, e l’abuso della parola può spazzare via la via segnata delle divinità, tanto che segna la fine dell’armonia (la drammatica Decay Of Logos). E arriva conseguentemente la punizione divina: Atlantis’ Agony At June 5th – 8498, 13 P.M. Gregorian Earthtime trasmette in musica la collera di Poseidone e la distruzione della citta di oricalco, in un crescendo di atmosfere elettroniche che suscitano tensione e pathos. Il disco è un successo clamoroso, in Germania sale alle più alte vette della classifica e vende più di Queen e Genesis quell’anno. Diventa così un classico del genere e il disco più famoso del gruppo, che continuerà a scrivere musica (due scioglimenti con successive due reunion, un breve periodo di interesse in Gran Bretagna a metà anni ‘80, ma ancora oggi fanno concerti). Due curiosità: la splendida copertina, in pieno stile prog, fu opera di un disegnatore polacco naturalizzato francese, Wojtek Siudmak, che disegnò altre loro cover e che diventò famoso per aver disegnato la prima versione a fumetti di Dune di Frank Herbert in polacco; sul mito di Atlantide nel 1972 anche la band italiana dei The Trip scrisse un meraviglioso disco, Atlantide, che si può scovare insieme a questo, magnifico, di qualche anno più tardi.
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Disegnato da dio 🥲
Don't judge me and my brain, ok? XD
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In camera mia c'era una Madonna,
celeste e affranta
E dipinta sul muro.
A volte dimentico i dettagli
Ma riesco ancora a sentire gli odori di quella casa..
L'estate che sembrava non finire mai ed il caldo che ti faceva appiccicare i vestiti addosso.
Ho cercato la chiave per chiudermi in camera ovunque, in ogni cassetto, in ogni posto di quella casa enorme e bianca ma non sono mai stata brava abbastanza da trovarla.
Ogni sera vedevo l'ombra avvicinarsi sempre di più nel corridoio,
I passi sempre più vicini e poi dolore, dolore e sudore,
sangue sulle lenzuola color arancione.
In camera mia c'era una Madonna,
mi fissava dall'altra parte della stanza e il suo volto era sempre lo stesso,aveva gli occhi tristi e stanchi
Le avevano disegnato anche le lacrime...
Piangeva insieme a me,
la guardavo e mi sentivo meno sola,
Era mia sorella in quel pianto acido.
Poi mi sussurrava qualcosa all'orecchio "non dirlo a mamma, fai la brava" e se ne andava;
Non la Madonna, lei era sempre su quella parete della stanza,
triste e stanca.
Piangeva sì, ma non per me.
Ma a me bastava, la sua tristezza rendeva la mia meno pesante.
A volte le notti erano più lunghe, altre volte duravano meno e mi sentivo sempre fortunata quando finiva tutto velocemente.
Il dolore comunque era sempre lo stesso,
Pungente e acuto come una lama nel petto,
Che gira e scava e fa a brandelli il cuore,
A volte ho temuto che le sue mani potessero toccarmi così affondo da sporcarmi anche l'anima.
Ma quella era mia, mia da rovinare.
In camera mia c'era una Madonna,aveva il volto avvilito di chi ha visto di tutto e che nonostante tutto, si stupisce ancora.
Le lacrime sul suo viso erano sempre le stesse ma a volte sembrava piangere di più,ma forse ero io che a volte piangevo più forte.
Poi quando ho imparato a leggere ho capito che non piangeva per me,
Piangeva per quel suo figlio inchiodato su una croce.
Mio padre portava sempre un crocifisso al collo,a volte mi si incollava in faccia quando le notti d'estate erano fatte di sudore, caldo, sudore e dolore.
Il mio passato è una preghiera dolorosa,fatta di sangue ai bordi del letto e male al petto,lividi sul mio corpo secco e minuto e tagli sui polsi per far uscire il sangue infetto,
L'unica cosa che condividevo con quell'uomo,
L'unica cosa che ora ci unisce..
Un'infezione senza cura.
Ci unisce solo il sangue e mi dissanguerei per ridarti indietro anche quello.
Ma è il mio calvario questo,è la croce che indosso io.
Non ci sono madonne dove vivo adesso,non credo in nulla ma sono sicura che per me lei piange ancora.
Se esiste un Dio spero abbia visto e pianto anche lui,insieme a me, insieme alla Madonna.
Poi si faceva mattina,mamma veniva a svegliarmi per andare a scuola,a volte si arrabbiava perché ero troppo stanca..
Mi guardavo allo specchio ma con il passare del tempo non riuscivo neanche più a vedermi,ero un'immagine che non mi rifletteva.
Una bambina fuori ed il male dentro.
L'anima non la puoi vedere ma la sentivo urlare,era un grido straziante e costante.
Mi vestivo e andavo a scuola,le maniche lunghe anche in quelle giornate calde d'estate,lunghe a coprire i segreti degli altri ma mai lunghe abbastanza da farmi dimenticare che i segni erano lì.
Inventare scuse per nascondere i peccati degli altri.
La strana ero io, stupida bambina strana, indossa vestiti larghi e non mangia,parla poco ed è sempre stanca.
Ma la mia notte era sempre lunga, faceva sempre male e io non avevo mai le chiavi per chiudere quella dannata porta.
Così ero sola, io e quella Madonna triste e affranta,
Lei piangeva ed io con lei,
Ci guardavamo ma non piangevamo delle stesse tragedie.
Lei aveva perso un figlio,
Io avevo perso tutto.
Infondo il dolore ci unisce tutti,
In un pianto torrenziale.
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Vorremmo poter dire qualcosa a proposito - a proposito di che cosa? Boh, ci sarebbe molto su cui discutere. Tipo oggi che è la festa della donna, della questione femminile, allora. Ma che dire? Boh. Facciamo finta che non siamo interessati, ma in realtà ci interessa e molto. Però ecco andremmo a polemizzare inutilmente: la questione è controversa, complessa, noi non abbiamo le conoscenze adeguate per poterne parlare - pure se lo abbiamo fatto in più occasioni in passato - ma ci frega poco la nostra opinione in merito, nel senso che a noi le femmine ci interessano solo a confermarci il nostro irrisolto col femminino, col femminile ecc. Ogni santa volta che ci sfiora l'idea - già ridicola di suo - che se mai scrivessimo qualche cosa che somigli ad una specie di libro - ahahah ma perché pensare una minchiata del genere? Ma boh, alla fine scrivono libri sulla qualunque e soprattutto scrivono pure una marea di minchiate quindi perché noi dovremmo essere meno minchiatari di certuni? - avremmo usato uno pseudonimo maschile, no alle interviste o comunque niente foto e niente presentazioni, noi la faccia non ce la mettiamo. Ma qui si vola alto con la fantasia. Il punto è più che altro che è inutile che ci soffermiamo sul femminismo perché appunto non siamo abbastanza sapienti, dunque lasciamo la parola a chi ne sa di più o almeno crede di saperne di più. Di esperti in materia non ne mancano. Restringiamo il campo di interesse, allora, alla nostra mera esperienza e quindi a questo irrisolto con le esponenti del nostro stesso sesso. Diciamo che prima di poter dire qualcosa sulle femmine dovremmo, almeno nel nostro cervello, concedere loro di esistere, così come dovremmo concederci a noi stessi di tautologiedialettiche di esistere come femmina. Ma ehi, non ci piacciamo e non ci piacciono le femmine, pure se proprio questa notte abbiamo sognato di slinguazzarne una e no, non era la bocca che il buon dio ci ha disegnato sul volto con le sue mani divine ad essere oggetto del nostro slinguazzamento. Ci sarebbe poi anche qualcosa da dire in merito all'altro sogno che abbiamo fatto: ovvero l'essere colpiti alle spalle, alla schiena, fisicamente, ma sentire più un male "psicologico" e sentirsi ridimensionati, ridotta allo stato di "vittima", nel momento in cui malinconicamente e con un profondo senso di disgusto verso me stessa accetto di "perdonare" chi mi ha colpito, nel sogno, sentendo una sorta di legame amoroso, sensuale (?) nei suoi confronti. Pensiamo allora: una specie di sindrome di stoccolma da due soldi. E non sarebbe nemmeno il primo sogno a farci pensare questa cosa. L'altro sogno poi, quello di ieri, che mi vedeva terrorizzata dall'incertezza della separazione: e se non ci saremmo più rivisti? E se non avremmo avuto il modo di poterci rivedere, di poterlo raggiungere? Triste metafora della mia vita. Poi ci sarebbe anche la sensazione di sollievo che, noi di tautologiedialettiche, abbiamo provato quando mostrando un nostro dubbio se meritasse o no attenzione ci è stato confermato che sì, effettivamente merita attenzione e cure. Meritiamo di essere curati! Insomma non è meraviglioso sentirsi confermare che non sono delle minchiate che abbiamo sopravvalutato noi per paranoie ma che c'è veramente un problema? Che finalmente non viene minimizzato, banalizzato, sfottuto. Il nostro terrore con i medici, ma anche con le persone, è proprio questo: di non riuscire a farci prendere sul serio. Meritiamo cure, allora, anche noi! Nel senso proprio clinico, scientifico o quello che è. Meraviglia. Non ci sembra vero. Per le cure della nostra anima - ma quanto è idiota questa espressione? però fa comodo per far intendere il tipo di cure che vorremmo, dunque pazienza - continuiamo ad attaccarci al tram, perché non permettiamo di e non riusciamo a darcene.
Cioè vorremmo poter dire qualcosa in merito a tante cose! Definizione bellissima di Azzarà su Recalcati: "Lacan Bonazzo - il cui solo sguardo intenso e spermatozoico può ingravidare donne e uomini alla stessa stregua". Meraviglia. Non c'è definizione più azzeccata di questa. E noi comunque rientriamo in quella categoria, eh. Farci ingravidare no, perché odiamo i figli-bambini, però insomma, l'atto in sé non lo rifiuteremmo - ahahah pure qua stendiamo un velo pietosissimo. E ovviamente cosa leggiamo? Un libro su: madri, femmine, maternità, figli. Di Recalcati. Come coltivare il bipolarismo: questo è uno dei modi per farlo. Che poi lo leggiamo per scorgere la figura del padre (?): siamo degli orfani di padre, orfani di legge, dopo aver rifiutato la madre, dopo aver rinnegato il desiderio; brancoliamo nel buio; abbiamo bisogno di idealizzare qualcuno, qualche situazione che ci vede come protagonisti.
Ma sarebbe tutto inutile, qualsiasi parola spesa: inutile; come chi scrive queste parole: da farle saltare in aria il blog! "Democracy not good for them" cantano gli And One e hanno ragione. E dato che sarebbe inutile vorremmo solo che tutto si metta in pausa, per ripartire poi quando tutto si fa meno incerto e più reggibile.
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