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#Cristiano Banti
jacquesbonhomie · 8 months
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Cristiano Banti (Italian 1824-1904)
‘Confidences’ 1868
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walzerjahrhundert · 1 year
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Cristiano Banti
Woman Sewing on the Terrace
1882
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lunamarish · 2 years
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Cristiano Banti, Two peasant women standing (sketch) & The braiders (sketch)
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mightyflamethrower · 1 year
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Cristiano Banti
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-Cristiano Banti-
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simena · 1 year
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Cristiano Banti
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marginal-culture · 10 months
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A condenação de Galileu Galilei: Quando a ciência foi amordaçada pela Igreja
O julgamento de Galileu Galilei em 1633 é um dos momentos mais sombrios da história da ciência. O famoso astrônomo e físico foi considerado culpado de heresia pela Igreja Católica por defender a teoria heliocêntrica de Copérnico de que a Terra orbita em torno do Sol.
A condenação de Galileu é um exemplo de como a ciência pode ser amordaçada quando as crenças religiosas são colocadas acima da razão e da evidência. A Igreja Católica, na época, considerava a teoria de Galileu uma ameaça ao dogma da criação divina e, por isso, censurou suas ideias.
Galileu foi obrigado a renunciar suas crenças sob ameaça de tortura e, mais tarde, passou o resto de sua vida em prisão domiciliar. O julgamento de Galileu mostrou o poder que as instituições religiosas exerciam sobre a sociedade na época e o preço que os cientistas tinham que pagar por se opor às doutrinas religiosas.
Apesar da condenação de Galileu, a teoria heliocêntrica acabou sendo comprovada e a ciência progrediu, levando a uma melhor compreensão do universo. Hoje, reconhecemos a coragem de Galileu em enfrentar a oposição da Igreja e defendemos a liberdade de pensamento e a independência da ciência. A condenação de Galileu é uma lembrança sombria de como a ignorância e a intolerância podem atrasar o progresso e o avanço da humanidade.
Imagem: Galileu frente ao tribunal da inquisição Romana, pintura de Cristiano Banti
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stoicbreviary · 1 year
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A man is really alive only when he delights in the goodwill of others.  
—Johann Wolfgang von Goethe
IMAGE: Cristiano Banti, Confidences (1868) 
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lamilanomagazine · 2 years
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Trieste, i Macchiaioli in mostra al Museo Revoltella
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Trieste, i Macchiaioli in mostra al Museo Revoltella. Al Museo Revoltella di Trieste è stata presentata alla stampa e s’inaugura ufficialmente questa sera (venerdì 18 novembre) la mostra “I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna”. Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti l’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi, la presidente di Arthemisia Iole Siena con il curatore Tiziano Panconi, Paolo Montagni per Generali Valore Cultura e il presidente di Federalberghi Trieste Guerrino Lanci. “Con questo ulteriore evento -ha detto l’assessore Giorgio Rossi – si riparte alla grande nella stagione 2022/2023. Siamo determinati e si continua a lavorare insieme. I nostri uffici, con Arthemisia e partner sensibili e collaudati stanno ottenendo ottimi risultati, ben sapendo e riconoscendo sempre l’importanza che cultura e turismo devono andare insieme, per valorizzare sempre più la città e tutto il nostro territorio”. I Macchiaioli Col termine “Macchiaioli” si definisce il gruppo di artisti italiani più importante dell’Ottocento. Spiriti indipendenti e ribelli che abbandonano le scene storiche e mitologiche del Neoclassicismo e del Romanticismo per aprirsi a una pittura realista e immediata, dipingendo per l’appunto “a macchie” dense e colorate la vita quotidiana, con brevi pennellate che rendono con immediatezza e molto più veritieri i soggetti, nel tentativo di riprodurre la realtà così come appare a un colpo d’occhio. Attivi dagli anni ’50 e ’60, i Macchiaioli - i cui capostipiti sono Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Silvestro Lega - si ritrovavano al Caffè Michelangelo di Firenze per discutere e confrontarsi sulla pittura “moderna", mostrano in pubblico le loro opere per la prima volta all’Esposizione Nazionale del 1861, ricevendo critiche sprezzanti (“macchiaioli” è il termine dispregiativo con cui vengono definiti nel 1862 dal giornale conservatore e cattolico “Nuova Europa”). Come tutti gli artisti che segnano un cambiamento, non vengono compresi subito, ma nella seconda metà del Novecento vengono rivalutatati e oggi sono considerati i precursori dell’Impressionismo, nato oltre quindici anni dopo, occupando un posto sempre più importante nella storia dell’arte europea. I principali protagonisti del movimento furono, oltre i citati Signorini, Fattori e Lega, anche Giuseppe Abbati, Cristiano Banti, Odoardo Borrani, Vincenzo Cabianca, Vito d’Ancona, Giovanni Boldini nonché la generazione degli artisti immediatamente successiva che, insieme ai padri fondatori del movimento, dette vita alla corrente del Naturalismo toscano. La mostra Attraverso un corpus di oltre 80 opere altamente significative del movimento, rappresentando gli anni della macchia e quelli successivi del Naturalismo, la mostra I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna, che si svolgerà nella splendida cornice del Museo Revoltella di Trieste dal 19 novembre al 10 aprile 2023, racconta l’intera esperienza artistica dei Macchiaioli, a partire dal 1855 fino agli albori del nuovo secolo. Prodotta da Arthemisia e curata da Tiziano Panconi, in collaborazione con il Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli di Pistoia che si occupa dell’archiviazione delle opere di questi artisti, la mostra è un’importante occasione per riscoprire i capolavori dell’arte dell’Ottocento italiano, fra dipinti celebri e opere meno note, provenienti dalle più prestigiose collezioni private italiane ed europee. Le opere Dipinti dai contenuti innovativi per l’epoca che vertono sulla potenza espressiva della luce e che rappresentano la punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati di quel tempo, personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i quali oggi non avremmo potuto riscoprire questi capolavori. Al Museo Revoltella, si potranno ammirare, fra le tante, opere quali Bambino a Riomaggiore (1894-95) e Solferino (1859) di Telemaco Signorini, Mamma con bambino (1866-67) di Silvestro Lega, Fanteria italiana e Tramonto in Maremma (1900-05) di Giovanni Fattori e Bambino al sole (1869) di Giuseppe De Nittis accanto a Signore al pianoforte (1869) di Giovanni Boldini. Il museo In occasione della mostra, si potrà visitare con un unico biglietto d’ingresso il bellissimo Museo Revoltella, Galleria d’arte moderna di Trieste che quest’anno festeggia i 150 anni dalla sua apertura con la grande esposizione “La scultura nelle raccolte del Museo Revoltella. Da Canova al XXI Secolo”, un ricco e multiforme percorso che valorizza la straordinaria collezione scultorea custodita dal Museo (che conta oltre 200 pezzi). In mostra circa sessanta opere in marmo, pietra, bronzo, terracotta, cera, ceramica, legno e tessuto, che documentano gli sviluppi artistici del territorio italiano ed europeo dal Primo Ottocento al XXI secolo, alcune delle quali inedite. Fondato nel 1872 per volontà del Barone Pasquale Revoltella, personaggio fra i più rappresentativi della Trieste imperiale, che nel suo testamento dispose di lasciare alla città il suo palazzo e la sua vasta collezione d’arte, il Museo Revoltella è la più antica Galleria pubblica in Italia specificamente dedicata all’arte moderna e che attualmente vanta una prestigiosa collezione di importanti esponenti dell’arte moderna e contemporanea con opere di grandi artisti come Fattori, De Nittis, Sironi, Carrà, De Chirico, Fontana, Hayez. La mostra, promossa e organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e PromoTurismo FVG, in collaborazione con il Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli di Pistoia, è prodotta da Arthemisia ed è curata da Tiziano Panconi. Sostenuta da Generali Valore Cultura, la mostra vede come media partner Urbanvision, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale ed è consigliata da Sky Arte. Catalogo edito da Skira. Read the full article
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fordarkmornings · 5 years
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Cristiano Banti (Italian, 1824-1904)
Confidences, 1868
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imitacionalarte · 3 years
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La entrevista de trabajo #JobInterview
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Cristiano Banti [Italian. 1824 - 1904] Confidenze "Details" Before 1868 Galleria d'Arte Moderna, Palazzo Pitti, Florence
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jus-morbo · 5 years
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Cristiano Banti (1824–1904)
A quiet repose
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las-microfisuras · 6 years
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• Cristiano Banti, Contadinella sulla terrazza, Aristotipo c. 1868.
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-Portrait of Cristiano Banti with his cane-
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