#Confraternita del Carmine
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CHIESE DEL TERRITORIO DEDICATE ALLA MADONNA DEL CARMINE
Il sacro edificio, situato sulla discesa San Rocco, nei pressi dell’omonima piazza, a Scanno (AQ), è noto come chiesa del Carmine, poiché sede della confraternita dallo stesso nome e custode della statua della Madonna del Carmine, particolarmente venerata in paese.
Per saperne di più: https://edicoladelcarmine.suasa.it/Scanno.html
Per aggiungere informazioni: [email protected]
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MADONNA DEL CARMINE, AL VIA I FESTEGGIAMENTI RELIGIOSI E CIVILI
La Confraternita SS. Annunziata e Carmine è lieta di informare tutti i Fedeli neretini, vicini e lontani, dei solenni festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine che vedranno l’intera Città di Nardò in festa nei prossimi 15 e 16 luglio 2024. Continue reading MADONNA DEL CARMINE, AL VIA I FESTEGGIAMENTI RELIGIOSI E CIVILI
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2017/07/13/decor-carmeli-convento-la-chiesa-la-confraternita-del-carmine-nardo/
Decor Carmeli. Il convento, la chiesa e la confraternita del Carmine di Nardò
Venerdì 14 luglio, alle ore 20, nella chiesa del Carmine di Nardò verrà presentato il volume edito da Mario Congedo di Galatina, Decor Carmeli. Il convento, la chiesa e la confraternita del Carmine di Nardò.
Un progetto ambizioso che il sacro tempio meritava, per essere una delle chiese più note e frequentate dalla popolazione ed oggi meta preferita dei tanti turisti che stanno riscoprendo la città di Nardò.
L’edizione, di circa 400 pagine, in formato A/4, con tavole e rilievi del complesso, centinaia di illustrazioni bianco/nero e colore, in buona parte eseguite da Lino Rosponi, è l’ottavo dei Supplementi dei Quaderni degli Archivi della Diocesi di Nardò-Gallipoli, diretti da Giuliano Santantonio. Oltre la Confraternita del Carmine hanno promosso l’edizione la Diocesi di Nardò Gallipoli e la Fondazione Terra d’Otranto.
Curato da Marcello Gaballo, contiene numerosi saggi scritti da studiosi ed esperti, che hanno voluto omaggiare la nota chiesa di Nardò con ricerche e nuove fonti di archivio raccolte negli ultimi anni. Tra questi Marino Caringella, Marco Carratta, Daniela De Lorenzis, Anna Maria Falconieri, Paolo Giuri, Alessandra Greco, Maria Domenica Manieri Elia, Elsa Martinelii, Alessio Palumbo, Armando Polito, Maria Grazia Presicce, Cosimo Rizzo, Giuliano Santantonio, Marcello Semeraro, Maura Sorrone, Fabrizio Suppressa.
Si parte dalle origini della Congregazione dell’Annunziata e insediamento dei Carmelitani Calzati, fino alla loro definitiva soppressione e l’istituzione della parrocchia, soffermandosi sulle vicende del funesto terremoto del 1743, che arrecò danni considerevoli alle strutture, in buona parte ricostruite nel decennio successivo.
Notevoli gli approfondimenti artistici, specie all’interno della chiesa e del convento, senza tralasciare le sorprese dell’insolita facciata cinquecentesca e dei suoi celebri “leoni” posti all’ingresso, che sembrano rimandare al celebre architetto Giovan Maria Tarantino, probabile autore anche dell’altare della Trinità, nella stessa chiesa. Nuove fonti anche per l’altro artista neritino, Donato Antonio d’Orlando, al quale sembra debbano attribuirsi altre opere dipinte, oltre quella firmata del S. Eligio.
Altre sorprese emergono dagli studi sull’altare della Madonna del Carmine, sulla tela dell’Annunciazione, sulla statua lignea dell’Annunziata e su un inedito corpus di manoscritti musicali, conservati nell’archivio della confraternita.
Il ricco corredo fotografico, che rende il volume ancor più interessante, documenta arredi, stemmi, reliquie e suppellettili di cui si è arricchita la chiesa nel corso dei secoli e raramente esposti.
Da ciò l’entusiasmo del priore della Confraternita, Giovanni Maglio, che ha fortemente voluto ed incoraggiato l’iniziativa, con il sostegno dei confratelli e consorelle, inserendola “di diritto nell’attività di valorizzazione del patrimonio culturale civile e religioso, che si sta particolarmente curando in questo ultimo decennio” nella città di Nardò.
Oltre gli Autori, che hanno voluto offrire pagine importanti, mettendo a disposizione di tutti vicende e fonti spesso sconosciute o inesplorate, aiutandoci a leggere nella maniera più corretta ed esaustiva, altrettanto importanti coloro che hanno offerto immagini e foto altrimenti difficili da reperire, tra cui Giovanni Cuppone e don Giuseppe Venneri, Gian Paolo Papi, Clemente Leo e Don Enzo Vergine, il parroco della chiesa matrice di Galatone don Angelo Corvo, Don Domenico Giacovelli e Rosario Quaranta, Emilio Nicolì e Raffaele Puce, Stefano Tanisi, Bruno Capuzzello. Una particolare menzione a Stefania Colafranceschi per aver messo a disposizione parte della sua collezione di santini e immagini antiche, e a Stelvio Falconieri, per due importanti e rarissimi documenti fotografici della chiesa nei primi decenni del ‘900.
All’elenco si aggiungono Pierpaolo Ingusci, Antonio Dell’Anna, Luca Fedele, Emanuele Micheli e Matteo Romano, valido aiuto nell’ordinamento dell’archivio e trascrizione di alcuni documenti. C’è stato anche un silenzioso e paziente lavoro, assolutamente importante, nell’allestimento degli arredi liturgici e nella ripulitura di molte suppellettili in parte desuete ma necessarie per una completa catalogazione. Ed ecco che devono aggiungersi, includendo nel lungo elenco anche Cosima Casciaro, Dorotea Martignano, Teresa Talciano e Anna Violino.
Infine, ma non per minore importanza bensì per sottolinearne il ruolo, la riconoscenza ad Annalisa Presicce, che ha professionalmente rivisto le bozze ed omologato le centinaia di annotazioni per un testo agile, coerente e scientificamente valido, come si spera possa essere.
Il volume sarà presentato dalla Prof.ssa Regina Poso, già docente preso la Facoltà di Beni Culturali dell’Università del Salento.
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LA VOCE DEL BIROLDI
Se ci pensiamo bene ogni Chiesa è una cassa armonica. Moltissime chiese, se non proprio tutte, hanno nel loro ventre un organo. Ieri sera l’organo Biroldi di San Giovanni Decollato, la deliziosa chiesa che da su Piazza Puccini, è stato ufficialmente inaugurato con un concerto del Maestro Alberto Sala, organista titolare della Cattedrale di Novara, concertista che vanta una intensa attività e docente di composizione e innodia, presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Novara. È stato un concerto sui generis quello di ieri sera, una sorta di excursus sulla musica d’organo dal Seicento fino alla metà dell’Ottocento. I brani sono stati inframezzati da brevi, ma esaustive note esplicative del Maestro Sala che ha reso il concerto una lezione musicale sul campo. Tra gli autori eseguiti, gli immancabili Frescobaldi e Gabrieli, ma anche la stuzzicante musica d’organo settecentesca (a mio parere assai adatta al contesto della Chiesa di San Giovanni Decollato), con pezzi di Fioroni, Valeri e Ciaffoni. Il Maestro Sala non ha mancato di sottolineare al folto ed attento pubblico, la peculiarità della musica per organo ottocentesca, più “orchestrata” e maestosa, quasi in assonanza col melodramma. Non è un caso che siano stati eseguiti brani di Bellini e Donizetti. Hanno chiuso il programma della serata un divertente “Bolero de Concert” di Lefebure Wely e la “Sortie” di César Frank. Novara conferma così una certa sua propensione per i concerti d’organo, ricordo en passant il “Festival di Musica Sacra” che si tiene in autunno e che vede protagonista l’organo Mascioni della Basilica di San Gaudenzio, ma ricordo anche come nel cuore della città e nell’arco di poche centinaia di metri, ci siano almeno sette organi tradizionali in funzione: San Gaudenzio, San Marco, Chiesa del Carmine ai quali si aggiunge quello di recente costruzione del Conservatorio Cantelli ed ora questo elegante e possente Biroldi, recuperato con dedizione insieme al sottostante affresco, grazie alla attivissima Confraternita di San Giovanni. La Chiesa illuminata all’uscita del concerto, ha restituito una immagine (e una sostanza) della città che non è solo quella della “movida”. Peccato che Piazza Puccini, grande e nobile spazio posto tra il Vescovado, la Chiesa di San Giovanni e la poderosa mole del Teatro Coccia, sia diventata un posteggio selvaggio, ma questa è un’altra storia…
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Morciano di Leuca in Puglia è un comune del Salento noto per la produzione dell’olio di oliva di alta qualità. In questa località però ci sono tanti monumenti da visitare e attività da fare, grazie anche all’ottimo clima che tutto l’anno garantisce temperature mai troppo fredde. Il paesaggio meraviglioso attira tanti turisti ogni anno su tutto il territorio e questo paese è uno dei punti da non perdere. Morciano di Leuca: cosa vedere A Morciano di Leuca le cose da vedere sono tante. Sorto sui resti dell’antica città di Vereto incendiata dai Saraceni nel IX secolo, il centro storico ha un bellissimo castello fatto erigere da Gualtiero VI di Brienne, una fortezza imponente con alte mura merlate e un poderoso torrione circolare. Su via Roma si erge la facciata principale della matrice dedicata al vescovo di Alessandria e all’angolo di piazza Chiesa una grossa mola di pietra è la testimonianza della produzione di olio d’oliva. Sono, invece, celate dal basolato le 72 tombe databili tra il XII e il XIV secolo. Il Castello di Marciano Il castello di Morciano, attualmente denominato Castello Valentini dal nome dell’ultima famiglia che lo ha abitato, è un esempio imponente di architettura civile risalente alla seconda metà del XIV secolo. Si sviluppa su due piani e, intorno alla metà del 1500, le vecchie mura sostituirono le mura posteriori per difendere al meglio la popolazione dagli attacchi dei pirati. Attraverso il portone si accede ad un ampio cortile interno intorno al quale sono distribuiti grandi stanzoni adibiti a fienili, scuderie, legnaia, cucine, officine, botteghe artigianali, forno e deposito d’armi. Madonna del Carmine a Morciano di Leuca La Chiesa della Madonna del Carmine è nota anche come “de lu cumentu” o chiesa del Rosario, in quanto è la sede dell’omonima Confraternita. Dalle lastre di vetro della piazza si intravedono il frantoio ipogeo e le fosse granarie. Fu costruita intorno al 1486 per volontà del Barone di Morciano Ruggero Sambiasi, così come documenta un’iscrizione incisa su pietra e sistemata in alto sul lato nord della chiesa. La Chiesa del Rosario conserva un antico organo e statue in legno e in cartapesta di varie epoche, che è possibile ammirare . Barbarano del Capo Barbarano del Capo è una frazione di Morciano di Leuca, in Puglia, che deve il suo nome alla distruzione del vicino Casale di Vereto, avvenuta nel IX secolo per mano dei saraceni, i “barbari’. Nel centro storico di questa caratteristica frazione salentina, si erge una grande torre cinquecentesca, sulla quale spicca la scultura dello stemma nobiliare della famiglia Capece. Inoltre è possibile visitare la Chiesa Madre dedicata a San Lorenzo che risale al XVI secolo. La Cappella di Santa Maria di Leuca del Belvedere, invece, risale al XVII secolo che fu edificata come punto di sosta per i fedeli che si recavano in pellegrinaggio alla Chiesa di Santa Maria di Leuca. Barbarano però è famoso per le cosiddette “vore”, degli enormi buchi nel terreno dovuti a fenomeni carsici. Sul territorio ve ne sono due, Vora Grande e Vora Piccola, la cui profondità massima è rispettivamente di 34 e 25 metri e che, secondo la leggenda, venivano considerati dei punti di passaggio tra la terra e gli inferi. Torre Vado e il mare di Morciano di Leuca Torre Vado è una delle numerose torri di avvistamento costiere fatte costruire nel XVI secolo da Carlo V d’Asburgo per difendere il territorio salentino dalle invasioni dei pirati saraceni. La torre di guardia si trova a pochi metri dal mare ed è circondata da edifici costruiti in epoche più recenti. Data la sua vicinanza con il centro abitato, era stata adibita a torre cavallara, cioè era dotata di un messaggero che in caso di pericolo partiva a cavallo per avvertire i paesi dell’entroterra. Con il disarmo delle torri costiere, avvenuto intorno 1846 su disposizione di Ferdinando II sovrano delle Due Sicilie, la torre è stata adibita a stazione di controllo doganale. Nel 1930 venne acquistata da privati e poi restaurata nel 1935. A Morciano di Leuca il mare è quello cristallino del Salento e si trova a 3 km dal centro abitato. La spiaggia più vicina è quella che si trova a Torre Vado, sullo Ionio. Nella zona antistante il porto turistico di Torre Vado, infatti, si trova una piccola baia, una cala di sabbia bianca con fondale basso e frequentata soprattutto da famiglie con bambini perché i fondali sono bassissimi per tanti metri. https://ift.tt/2zddowx Cosa vedere nel borgo di Morciano di Leuca Morciano di Leuca in Puglia è un comune del Salento noto per la produzione dell’olio di oliva di alta qualità. In questa località però ci sono tanti monumenti da visitare e attività da fare, grazie anche all’ottimo clima che tutto l’anno garantisce temperature mai troppo fredde. Il paesaggio meraviglioso attira tanti turisti ogni anno su tutto il territorio e questo paese è uno dei punti da non perdere. Morciano di Leuca: cosa vedere A Morciano di Leuca le cose da vedere sono tante. Sorto sui resti dell’antica città di Vereto incendiata dai Saraceni nel IX secolo, il centro storico ha un bellissimo castello fatto erigere da Gualtiero VI di Brienne, una fortezza imponente con alte mura merlate e un poderoso torrione circolare. Su via Roma si erge la facciata principale della matrice dedicata al vescovo di Alessandria e all’angolo di piazza Chiesa una grossa mola di pietra è la testimonianza della produzione di olio d’oliva. Sono, invece, celate dal basolato le 72 tombe databili tra il XII e il XIV secolo. Il Castello di Marciano Il castello di Morciano, attualmente denominato Castello Valentini dal nome dell’ultima famiglia che lo ha abitato, è un esempio imponente di architettura civile risalente alla seconda metà del XIV secolo. Si sviluppa su due piani e, intorno alla metà del 1500, le vecchie mura sostituirono le mura posteriori per difendere al meglio la popolazione dagli attacchi dei pirati. Attraverso il portone si accede ad un ampio cortile interno intorno al quale sono distribuiti grandi stanzoni adibiti a fienili, scuderie, legnaia, cucine, officine, botteghe artigianali, forno e deposito d’armi. Madonna del Carmine a Morciano di Leuca La Chiesa della Madonna del Carmine è nota anche come “de lu cumentu” o chiesa del Rosario, in quanto è la sede dell’omonima Confraternita. Dalle lastre di vetro della piazza si intravedono il frantoio ipogeo e le fosse granarie. Fu costruita intorno al 1486 per volontà del Barone di Morciano Ruggero Sambiasi, così come documenta un’iscrizione incisa su pietra e sistemata in alto sul lato nord della chiesa. La Chiesa del Rosario conserva un antico organo e statue in legno e in cartapesta di varie epoche, che è possibile ammirare . Barbarano del Capo Barbarano del Capo è una frazione di Morciano di Leuca, in Puglia, che deve il suo nome alla distruzione del vicino Casale di Vereto, avvenuta nel IX secolo per mano dei saraceni, i “barbari’. Nel centro storico di questa caratteristica frazione salentina, si erge una grande torre cinquecentesca, sulla quale spicca la scultura dello stemma nobiliare della famiglia Capece. Inoltre è possibile visitare la Chiesa Madre dedicata a San Lorenzo che risale al XVI secolo. La Cappella di Santa Maria di Leuca del Belvedere, invece, risale al XVII secolo che fu edificata come punto di sosta per i fedeli che si recavano in pellegrinaggio alla Chiesa di Santa Maria di Leuca. Barbarano però è famoso per le cosiddette “vore”, degli enormi buchi nel terreno dovuti a fenomeni carsici. Sul territorio ve ne sono due, Vora Grande e Vora Piccola, la cui profondità massima è rispettivamente di 34 e 25 metri e che, secondo la leggenda, venivano considerati dei punti di passaggio tra la terra e gli inferi. Torre Vado e il mare di Morciano di Leuca Torre Vado è una delle numerose torri di avvistamento costiere fatte costruire nel XVI secolo da Carlo V d’Asburgo per difendere il territorio salentino dalle invasioni dei pirati saraceni. La torre di guardia si trova a pochi metri dal mare ed è circondata da edifici costruiti in epoche più recenti. Data la sua vicinanza con il centro abitato, era stata adibita a torre cavallara, cioè era dotata di un messaggero che in caso di pericolo partiva a cavallo per avvertire i paesi dell’entroterra. Con il disarmo delle torri costiere, avvenuto intorno 1846 su disposizione di Ferdinando II sovrano delle Due Sicilie, la torre è stata adibita a stazione di controllo doganale. Nel 1930 venne acquistata da privati e poi restaurata nel 1935. A Morciano di Leuca il mare è quello cristallino del Salento e si trova a 3 km dal centro abitato. La spiaggia più vicina è quella che si trova a Torre Vado, sullo Ionio. Nella zona antistante il porto turistico di Torre Vado, infatti, si trova una piccola baia, una cala di sabbia bianca con fondale basso e frequentata soprattutto da famiglie con bambini perché i fondali sono bassissimi per tanti metri. Dal Castello alle storiche chiese, fino alle bellezze naturali del posto: Morciano di Leuca è un borgo pugliese ricco di sorprese tutte da scoprire.
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Indulgenza plenaria del 16 luglio
Il Sommo Pontefice Leone XIII in data 16 maggio 1892 concesse all’Ordine Carmelitano, a beneficio di tutta la cristianità, l’insigne privilegio del perdono del Carmine, ossia l’indulgenza plenaria tante volte quante si visiterà – nei debiti modi – una chiesa dove è istituita la confraternita del Carmine per la festa della Madonna del Carmelo e si pregherà secondo l’intenzione dei Sommi Pontefici.
«Perché si accresca sempre più la devozione e la pietà dei fedeli verso la Beatissima Vergine del Carmelo, donde possono derivare per le loro anime frutti ubertosi e salutari accondiscendendo benignamente alla pia richiesta del diletto figlio Luigi Maria Galli supremo moderatore dell’Ordine della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, si è stabilito di arricchire le chiese carmelitane di uno speciale privilegio.
Quindi, basandosi sull’onnipotente misericordia di Dio e sull’autorità dei suoi apostoli Pietro e Paolo, a tutti e singoli fedeli di ambo i sessi veramente pentiti e nutriti della santa Comunione, i quali visiteranno devotamente qualsiasi chiesa o pubblico oratorio tanto dei frati quanto delle monache, sia calzati che scalzi, di tutto l’ordine Carmelitano, in qualunque luogo esistano, il giorno 16 luglio di ogni anno, giorno nel quale si celebra la festa della Madonna del Monte Carmelo, dai primi vespri alla caduta del sole di tale giorno, ed ivi innalzeranno a Dio pie preci per la concordia dei principi cristiani, per l’estirpazione delle eresie, per la conversione dei peccatori e per l’esaltazione della santa madre Chiesa, è concessa misericordiosamente nel Signore che ogni volta faranno questo, altrettante volte acquistino l’indulgenza e la remissione plenaria di tutti i loro peccati, che si possa anche applicare per modo di suffragio alle anime dei fedeli cristiani, che sono passati da questa vita in grazia di Dio».
Papa Benedetto XV il 6 luglio 1920 estendeva la medesima indulgenza plenaria alle chiese od oratori del Terz’Ordine sia regolare (le congregazioni religiose aggregate o no all’Ordine) che secolare.
Il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) ha costituito un grandissimo avvenimento di rinnovamento e di aggiornamento per tutta la Chiesa e per tutti gli aspetti della sua vita (dottrinale, liturgico, spirituale, disciplinare, organizzativo, ecc…). Anche le norme per l’acquisto delle indulgenze ne sono state coinvolte.
Il Santo Padre, papa Paolo VI, in attuazione dei Decreti Conciliari, il 1° gennaio 1965 promulgava la Costituzione Apostolica dal titolo Indulgentiarum Doctrina, per la quale tutte le indulgenze concesse in passato, venivano temporaneamente sospese fino a una nuova approvazione.
Il 29 giugno 1968 usciva il nuovo Enchiridion delle Indulgenze il quale stabiliva una nuova normativa, più rispondente alle mutate condizioni socio-culturali, per lucrare le indulgenze. Nel marzo precedente era stata comunicata all’Ordine la riconferma della concessione delle indulgenze. In base ad essa, il 16 luglio di ogni anno, dal mezzogiorno del 15 luglio alla mezzanotte del 16 luglio, oppure la domenica stabilita dal Vescovo, antecedente o seguente la festa, nelle chiese od oratori pubblici dell’Ordine si acquista una volta sola l’indulgenza plenaria del perdono del Carmine. Le norme per l’acquisito dell’indulgenza plenaria sono:
1. L’Indulgenza è la remissione davanti a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.
3. Le indulgenze possono sempre essere applicate ai defunti a modo di suffragio.
6. L’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno.
7. Per acquistare l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata (nel nostro caso la visita di una chiesa o di un oratorio dell’Ordine, N.d.R.) e adempiere tre condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.
Si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affetto al peccato anche veniale.
8. Le tre condizioni possono essere adempiute otto giorni prima od otto giorni dopo aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia è conveniente che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l’opera.
10. Si adempie pienamente la condizione della preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, recitando un Padre nostro e un Ave Maria; è lasciata tuttavia libertà ai singoli fedeli di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà e la devozione di ciascuno.
16. L’opera prescritta per lucrare l’indulgenza plenaria annessa a una chiesa o a un oratorio consiste nella devota visita di questi luoghi sacri, recitando in essi un Padre nostro e un Credo.
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1997 NOVEMBRE
1. Sabato. Pioggia per tutta la giornata; levante. La messa delle 11,30 viene celebrata dall’arciprete. Nel pomeriggio non viene celebrata la messa nel cimitero a causa delle condizioni del tempo. Primi manifesti affissi in nottata per il candidato sindaco on. Ilario Floresta: “Pronto al lavoro. Ilario Floresta Sindaco. Uniti per progredire”. Tre quarti alla Grüber. Cominciano in maniera più assillante gli ‘approcci’ e le ‘avance’ di candidati e gregari. Un ritornello continuo: “Se non è già impegnato … N. N. è un bravo ragazzo… Sono giovani, bisogna portarli avanti. Gli altri sono vecchi lupi che si sono mangiato il paese… Posso mettere a disposizione del paese la mia esperienza in campo legale …”. Stando alle prime impressioni non si respira aria di approvazione per la ‘discesa in campo’ del signor Floresta. S’intravede dietro di lui qualche altro personaggio …
2. Domenica. Variabile; levante. Alle 11,30 nella chiesa S. Pietro, funerale della signora Rosa Sciacca, di anni 60. La signora da qualche anno era gravemente ammalata. Ha fatto in tempo ad assistere al matrimonio della figlia Carmela il due agosto (anticipato proprio a causa delle sue condizioni di salute). Pianto del marito al saluto finale. Molta partecipazione. Nel pomeriggio l’arciprete dice la messa al cimitero.
3. Lunedì. Variabile; non piove. Alle 15,00 funerale del signor Vincenzo Papa, di anni 63, morto in una clinica di Pedara a seguito di intervento chirurgico. Sono presenti i figli della prima moglie (assente) e quelli della seconda (adolescenti, piccoli) con la mamma. Scena commovente. Buoni rapporti, nessuno scontro. Voci, preavvisi al sac. Treffiletti. Che fa? Stia attento! ‘E’ un pessimo soggetto. Lo è sempre stato. Stia attento! Può scoppiare da un momento all’altro uno scandalo. Non è bello finire sui giornali ….’. Don Achille è ancora ricoverato in clinica a Catania. Qualche alunna del Magistrale, sua vicina di casa a Francavilla, parla di intervento chirurgico. L’avrebbe saputo dalla madre.
4. Martedì. Pioggia; levante. Alle 16,00 messa in Basilica per la commemorazione dei caduti. Corteo, con la banda musicale di Francavilla, fino alla piazza XII Agosto per l’inaugurazione del monumento ai caduti. Alle 18,00 prima richiesta di matrimonio SANFILIPPO VITO MARIA – SCARPO MARIANGELA.
5. Mercoledì. Pioggia, levante. Alle 15,30 funerale della signorina Vincenzina Patanè, di anni 89. Nuova ondata di manifesti del candidato sindaco sig. Ilario Floresta. Aggiunge piccolo manifesto di ringraziamento a quanti hanno sporcato e strappato i precedenti manifesti.
6. Giovedì. Pioggia; levante. Vengono don Enzo Di Mura e alcuni giovani di Francavilla e Graniti per prendere visione del salone teatro in vista del recital del 23 Novembre. Nella sua delicatezza don Enzo chiama i coniugi Barbagallo per concordare con loro tutto l’occorrente per la manifestazione. Il sac. Treffiletti siede in silenzio, da parte, aspettando che i grandi sistemano le cose.
7. Venerdì. Variabile; levante. Giornata dedicata alle manifestazioni della Ferrari. I pochi alunni venuti a scuola vengono portati in piazza XI Febbraio dove viene esposto la macchina di Schumacher, modello 1992 (?). Molto approssimata l’organizzazione. La macchina viene posta sulla piazza senza nessun preparativo di accoglienza, senza transenne. In un secondo tempo si provvede a sistemare delle transenne per permetterne la visione e offrirla, finalmente visibile agli obiettivi dei fotografi. Le macchine previste per la sfilate nel tracciata cittadino arrivano alle tre. Sfilano per via Regina Margherita fino alla piazza Lauria e ridiscendono per via Abbate Coniglio. Motori assordanti. Davanti al Comune pare che abbiano ricevuto in dono una confezione di vini della Torrepalino. Qualcuno lamenta la completa assenza di segni di festa, bandiere o altro e poco signorilità nell’accoglienza. Alle 16,00 funerale del signor Antonino Frisina, spostato a causa della sfilata. Le signorine Gabriella Consoli e Franca Valastro continuano alacremente a lavorare in Biblioteca. L’arciprete è entusiasta del lavoro che stanno svolgendo. Pare che si fermino in Biblioteca fino alle sei di pomeriggio. Hanno la chiave. Entrano dalla porta esterna (lasciata aperta) di via S. Pietro. Alcuni quadri della sacrestia, a causa delle tante infiltrazioni d’acqua dal soffitto, vengono portati in chiesa ed in Canonica.
8. Sabato. Variabile; tramontana. Alle 15,00 prove di canto a S. Pietro.
9. Domenica. Variabile. La messa delle 11,30 viene celebrata da mons. Alibrandi. Dopo la messa vengono il sig. Carlos D’Agostino, la moglie, la figlia. Vorrebbero visitare il vecchio abside. Non è disponibile la chiave perché in possesso della ditta che sta eseguendo i lavori di restauro. Ritornerà in settimana. La moglie, russa, starebbe preparando una tesi per l’università di Mosca. Nel pomeriggio inizia il catechismo per i ragazzi della scuola elementare nei locali del Carmine. Alle 16,00 funerale del signor Currò Carmelo, di anni 76. Era previsto sul manifesto per le 15,00. Come al solito la messa viene celebrata dall’arc. Cannavò e suona il sac. Treffiletti, che poi guida il corteo fino alla pompa di benzina. La messa vespertina viene celebrata al Carmine. Subito dopo, nel salone dovrebbe essere proiettata una video cassetta sulla vita di Padre Pio. La cassetta è danneggiata a causa dell’acqua; anche il video proiettore non è in buone condizioni. Erano tenuti nella camera del predicatore, all’ultimo piano della Canonica. Per il rifacimento della terrazza ancora incompleta è entrata molta acqua con le ultime piogge. L’arciprete ne era al corrente perché aveva già spostato il letto e altro. La gente presente nel salone a poco a poco comincia ad andarsene. Anche una seconda cassetta presa dall’arciprete salito in canonica risulta danneggiata. Ad una prossima volta. Disappunto. Alle 21,00 su TVR viene trasmessa la presentazione del candidato Ilario Floresta e della sua lista. In questi giorni sembra siano arrivate delle lettere di presentazione del candidato.
10. Lunedì. Variabile. Dopo la messa vespertina pare che l’arciprete abbia cercato con molta insistenza il sac. Treffiletti. Ha pensato che fosse a Giardini per il corso di teologia. Lamenta la sua assenza, il fatto che non dice niente, che vive appartato senza metterlo al corrente di nulla. Domani ci sarà un funerale a Verzella e dovrebbe avvisarlo. Qualcuno suggerisce di telefonargli. Pare che non lo abbia fatto.
11. Martedì. Variabile; ancora levante e scirocco. Il sac. Treffiletti, alle 10,30, mentre si trova dal meccanico Castiglione per cambiare l’olio alla macchina, viene a sapere da Paolo Scalzo, dipendente del signor Spataro Agostino, che alle 11,00 a Verzella ci sarà il funerale del signor Leone, di anni 85. Avrebbe espresso in vita il desiderio di essere cremato, ma pare che non si potrà fare. Chi farà il funerale? Al sac. Treffiletti nessuno ha detto niente. Lo farà dunque l’arciprete, pensa. Alle 16,00 gli viene rimproverato dall’arciprete che il funerale a Verzella l’ha dovuto fare don Antonino Imbiscuso, mentre dovrebbe essere lui a pensare a tutto per Verzella, come fa don Enzo Di Mura per Gravà. Il sacerdote pare scusarsi dicendo che non era al corrente di nulla. Come fa a sapere di quello che succede a Verzella se nessuno gli dice niente? L’arciprete fa presente a qualcuno di essere molto stanco e di trovarsi proprio ora a dover lavorare di più senza che nessuno lo aiuti. In piazza S. Martino è stata allestita una tribuna per i comizi dei candidati. Alle 16,30 richiesta di matrimonio PAPA GIUSEPPE – SCALZO VINCENZA. Continuano senza fine gli scontri nella chiesa del Carmine tra la signora Luppino (soprintendente) e la signora Lizzio (sacrestana). Sempre per motivi futili. Questa sera perché la signora aveva spostato i candelieri che precedentemente aveva sistemato il sac. Treffiletti. La statua di Cristo Re, portata da qualche giorno dalla chiesa dell’ospedale, crollata, ne impediva la visuale. Dopo i candelieri l’acqua delle ampolline gettata nei vasi di fiori … Forse sarebbe il caso di chiudere per qualche tempo la chiesa. La signora, non è la prima volta che lo dice, è intenzionata a rivolgersi al Maresciallo. Già per affari con la confraternita della Madonna si è rivolta ad un avvocato.
12. Mercoledì. Variabile; levante. Raccolta delle olive. Alle 17,00 riunione del Movimento della Speranza nella sacrestia del Carmine. Aspettano invano il sac. Treffiletti, intrattenuto dal signor Carlos D’Agostino in Biblioteca ed in canonica per fare delle fotocopie. In Biblioteca si trova la signora Paola Giuffrida che da tempo sta lavorando per preparare la sua tesi. Il signor Carlos resta solo con lei. Si conoscono, conosce la moglie. Manifesti pubblicitari del candidato Sindaco Concetto Bellia, con foto. Qualità scadente. Foto segnaletica: avanzo dell’esperienza di piazza Lanza?
13. Giovedì. Pioggia. Vento molto forte nel pomeriggio; tramontana. Nel pomeriggio ora di adorazione nella chiesa S. Pietro. La signora Giuffrida si lamenta con l’arciprete per il fatto che ieri il sac. Treffiletti l’abbia lasciata sola con il signor Carlos D’Agostino. Anche oggi pomeriggio è in Biblioteca. Si intrattiene di solito fino alle 18,30 ca. e dopo lascia la chiave nella buca della Canonica. Pare che così non abbia fatto ieri sera, forse ‘impaurita’ dalla presenza del signor Carlos. Quest’ultimo pare stia facendo ricerche sulla storia della Sicilia per la tesi di laurea della moglie. Ieri sera ha fotocopiato alcuni diplomi della raccolta del Di Giovanni (?). Viene affisso da parte del Comune l’elenco dei candidati per l’elezione del sindaco e di 15 consiglieri.
14. Venerdì. Pioggia; levante. Si abbassa la temperatura. Rallenta, per le condizioni del tempo, la raccolta delle olive.
15. Sabato. Variabile; tramontana. Alle 15,00 prove di canto nella chiesa S. Pietro. Alle 15,30 riunione della Legio Mariae nella sacrestia. Solo qualche elemento.
16. Domenica. Variabile; tramontana; non piove. La messa delle 11,30 viene celebrata da mons. Alibrandi. Prima della messa delle 11,30 fanno visita all’arciprete in sacrestia l’on. Floresta e il dott. Tornatore. Parlano di una visita dell’on. Vittorio Sgarbi. Alle 17,30 presentazione della lista ‘Uniti per progredire’ con candidato sindaco l’on. Ilario Floresta nel salone ‘Belvedere dell’Alcantara’. Pare siano presenti il sen. Firrarrello, l’assessore Fleres … Alle 19,00 manifestazione della lista di Centrosinistra con candidato sindaco l’ing. Bellia Concetto nel salone del Carmine. Stando agli umori popolari sembra prevalere la lista di centrosinistra.
17. Lunedì. Pioggia nella nottata e per tutta la mattinata; levante; tramontana nella tarda mattinata e nel pomeriggio. Inizio del settenario in preparazione alla festa di Cristo Re nella Chiesa del Carmine. Sembra che l’on. Sgarbi dovrebbe venire sabato 22 novembre.
18. Martedì. Variabile.
19. Mercoledì. Variabile; pioggia nel pomeriggio. In mattinata appare manifesto che annuncia per sabato 22 novembre alle ore 18,00, nel salone del Carmine, una manifestazione della lista ‘Uniti per progredire’, con la partecipazione di illustri personaggi politici, tra cui l’on. Vittorio Sgarbi. L’incontro ha per tema: “Castiglione perché? In Sicilia, in Italia, in Europa” (più o meno). Alle 16,45 collegio dei docenti della scuola comprensiva nei locali di via Crispi. Cominciano i ‘porta a porta’ degli amici dei candidati. Nel pomeriggio in via S. Vincenzo ‘giravano’ la mamma del sindaco Bellia insieme alla signora Carmela Rinaudo (‘puvvurazzu’). Distribuivano fac-simile per il candidato sindaco e consiglieri. Pare riferissero anche di intimidazioni, lettere anonime, danni arrecati alle proprietà dell’attuale sindaco. In serata su TVR grande maratona di presentazione di liste di diversi comuni: Castiglione (Floresta), Linguaglossa (Lo Giudice), Fiumefreddo (Forzisi), Bronte (centrosinistra, con la partecipazione dell’avv. Guarnera) … Per Castiglione vengono mandate in onda alcune immagine dell’incontro di domenica scorsa al ‘Belvedere dell’Alcantara’. Interventi del candidato Floresta, dell’assessore Schilirò, dell’on. Nino Strano, dell’on. Fleres, del sen. Firrarello …
20. Giovedì. Variabile; tramontana. Dovrebbe essere venuto don Enzo Di Mura per preparare con i ragazzi il salone del Carmine. Visita a don Achille Quattrocchi, uscito dall’ospedale di Catania martedì pomeriggio. Da qualche tempo si è sparsa la voce, e non solo a Castiglione ma anche a Malvagna, Moio, S. Domenica, che abbia qualcosa di serio. Parlano di tumore; qualcuno addirittura parla di situazione molto grave, quasi alla fine. Come fanno a formarsi queste dicerie? Alle 21,00 intervista su TVR all’on. Floresta e ad alcuni candidati della sua lista. Lamenta le insinuazioni che la parte concorrente metterebbe in giro sul suo conto e sulla sua lista. Più che confrontarsi sul programma sembrano giocare al tiro al bersaglio, utilizzando anche personaggi provenienti da altre parti (sindaco Toscano di Giarre, o la Marinella Fiume di Fiumefreddo …).
21. Venerdì. Variabile; tramontana; non piove. Il cane di Valerio sul balcone del salone del Carmine. Polemica dell’arciprete. Il maresciallo …
22. Sabato. Variabile. Alle 15,00 prove di canto nella chiesa S. Pietro. Alle 18,00 visita dell’on. Vittorio Sgarbi al centro storico. Resta ammirato delle chiese S. Antonio, S. Pietro e della Basilica. Fa visita anche a mons. Alibrandi, da poco rientrato. E’ stato invitato dal candidato sindaco on. Ilario Floresta, insieme all’on. Scapagnini, Salvo Fleres, Nino Strano … per un convegno nel salone del Carmine dal titolo ‘Castiglione perché? In Sicilia, in Italia, in Europa’. Grande affollamento nel salone. Da Udine arriva nel pomeriggio un rappresentante della ditta Zanin per completare il restauro dell’organo della Basilica. E’ accompagnato da un signore di Taormina. Si trattengono fino alle 21,00 ca. Nel ripartire, con una Morris rossa, sono trattenuti per un guasto all’impianto elettrico. Salvuccio Treffiletti riesce a riparare il presunto danno. Si trattava di un interruttore antifurto azionato per caso.
23. Domenica. Variabile. La messa delle 11,30 viene celebrata da mons. Alibrandi. Pochi fedeli. Dalle 14,30 alle 17,45 manca l’energia elettrica a Castiglione centro. Alle 18,00 spettacolo ‘Un tuffo nel cuore di Dio’ nel salone del Carmine, organizzato da don Enzo Di Mura con i giovani di Francavilla e Graniti. I ragazzi di Castiglione eseguono alcuni canti. Diverse interruzioni dell’energia elettrica. Pochi spettatori, sia a causa delle precedente mancanza di luce sia per i comizi elettorali. Dalle 18,00 alle 20,00 comizio della lista ‘Uniti per progredire’ dell’on. Floresta. Dalle 20,00 alle 22,00 comizio della lista del centrosinistra. Non sono teneri i compagni nei confronti dell’on. Floresta. Tentano di snobbarlo. Parole dure dell’assessore designato Carmelo Damico (segretario locale del PDS). Molta gente ad ascoltare ed applaudire soprattutto il secondo comizio. Molti giovani. TVR in serata manda in onda l’intervento dell’on. Sgarbi tenuto ieri sera. Articolo su ‘Prospettive’ sugli Oratoriani a Castiglione, p. 14: “RICOSTRUITA LA STORIA DEGLI ORATORI VOLUTI DA S. FILIPPO NERI. QUANDO I FILIPPINI SI STABILIRONO IN SICILIA. La Congregazione dell’Oratorio fondata a Roma, nel 1575, da S. Filippo Neri ebbe in Sicilia nel Seicento e nel Settecento i suoi secoli d’oro. Ben 38 furono, infatti, gli Oratori istituiti in ogni parte della Sicilia. Di tante realtà, però, solo due oggi sopravvivono: Acireale e Palermo. Dire quali siano state le cause che portarono alla loro chiusura, data la rigida autonomia e indipendenza degli oratori imposta dal fondatore, non è certamente cosa facile ma ricostruirne la storia vuol dire ricostruire una parte della vita civile ed ecclesiastica della Sicilia di quei periodi. Un castiglionese, il filippino padre Cesare Abbate che vive e svolge la sua missione pastorale presso l’Oratorio acese, socio effettivo dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, ha pubblicato su «Memorie e rendiconti» della stessa Accademia uno studio su «I Padri Filippini in Castiglione di Sicilia», facendoci conoscere, così, che anche nella sua città natale, nel ‘700, si sviluppò ed operò una comunità filippina; uno spezzone di storia locale e siciliana portata alla luce grazie alle sue attente ricerche effettuate nell’archivio parrocchiale dei santi Pietro e Paolo e nella biblioteca Villadicanense di Castiglione e nell’Archivio di Stato di Catania. Si apprende, pertanto, che l’erezione formale della Congregazione è del 26 novembre 1711 e che la stessa fu resa possibile grazie a un «legato perpetuo» del 1682, di ventinove anni antecedente al rescritto di mons. Giuseppe Migliaccio, arcivescovo di Messina, arcidiocesi a cui apparteneva allora Castiglione; «legato» che imponeva e finanziava l’istituzione di una scuola. Il «legato» – scrive padre Abbate – va strettamente connesso col panorama culturale del ‘600 siciliano, segnato dal lungo periodo della dominazione spagnola nell’isola e da uno stridente divario tra cultura e istruzione popolare». Ecco perché il «legato» del 1682 prevedeva espressamente la istituzione di una «scola» impartita gratis, senza nessun altro «ius di mercede», una scuola di grammatica e lettere per l’utilità di un paese di 2500 abitanti e per «qualsivoglia altre persone forestiere che volessero venire in detta scola». La Congregazione, elesse padre Giuseppe Badalato a primo Preposito e scelse il catanese sacerdote Francesco Sequenza come primo maestro della scuola annessa all’Oratorio. [Sulla destra foto con didascalia: “La chiesa di S. Giuseppe, a Castiglione”] CAMILLO DE MARTINO”.
24. Lunedì. Variabile. Alle 09,00 nel salone della scuola media confronto tra i due candidati sindaci on. Floresta e ing. Bellia dinanzi agli studenti del Magistrale. Moderatore il preside Girolamo Barletta. Confronto inizialmente corretto con qualche punta molta aspra verso la fine. Signorile e sereno il modo di porgere del candidato Floresta; più aspro e meno elegante quello di Bellia. Le simpatie dei ragazzi sembrano andare verso quest’ultimo. Iniziano lavori alla palestra. Proprio durante il confronto, su sollecitazione di una domanda degli studenti, il sindaco in carica risponde che proprio questa mattina sono iniziati i lavori di completamento della palestra per una somma di lire seicento milioni. Alle 18,00, nel salone del Carmine, convegno della lista Floresta sul tema ‘Castiglione paese di confine. Un problema o un’opportunità?’. Dopo la presentazione dell’on. Floresta e l’intervento elettorale del candidato Pippo Pennisi (fuori luogo, macchinoso e scontato), tiene una relazione il presidente della provincia regionale di Catania, on. Nello Musumeci. Piena la sala. Alle 21,00 TVR manda in onda il convegno. Sempre intorno alle 18,00m o forse più tardi, nel salone S. Giuseppe incontro della lista di centrosinistra con l’on. Anna Finocchiaro, Ministro per le pari opportunità.
25. Martedì. Variabile. In mattinata visita di un funzionario della Sovrintendenza (Dott. Pulvirenti) alla Biblioteca Villadicaniense. Alle 10,30 funerale a Verzella della signora Mariacatena Cubito, di anni 90. Alle 14,00 TVR manda in onda la registrazione dell’incontro del Ministro Finocchiaro. Colpiva, alle spalle della Finocchiaro con a fianco il candidato Bellia, la presenza del Crocifisso e delle foto del Vescovo di Acireale Mons. Malandrino e del Papa. Dalle 14,00 alle 19,15 consigli di classe nella scuola media, sezione A e B. Comizi in serata. Pesanti le accuse fatte dalle diverse parti durante i comizi elettorali. Stando agli umori popolari e all’entusiasmo suscitati negli incontri sembra avere maggiore seguito la lista Bellia. Hanno il vantaggio di godere di un largo favore della fascia giovanile e di essere rappresentati da candidati molto giovani (esclusi i patriarchi Buda, Bombace e Camarda, che si stenta a considerare come veri soggetti omogenei agli altri membri). TVR, dalle 21,00 ca. alle 22,00 ca. manda in onda la seconda parte del convegno di ieri nel salone del Carmine. Contiene il discorso, animato, sentito, veramente trascinante, del candidato consigliere Franco Stagnitti e quello dell’on. Floresta. Quest’ultimo accenna a due punti del programma: l’orfanotrofio da trasformare in vista del Giubileo del duemila con finanziamenti nazionali predisposti dal governo nel mese di agosto, e una struttura per disabili a Verzella. Per l’orfanotrofio si parla di oltre quattro miliardi. Smentisce, sdegnato, le accuse che gli sono state rivolte a proposito del porto di Riposto e della zona artigianale di Giarre, portando come prove il materiale inviato dal Cipe. Promette che d’ora in avanti reagirà alle falsità degli avversari con querela. Cena del sindaco Bellia e moglie a Roma… Fragorosi applausi, con qualche commento del pubblico qualche volta troppo pesante rivolto ai ‘comunisti’. La campagna elettorale sembra proprio animarsi e farsi dura. Finora, forse proprio per smentire le accuse del centrosinistra che voleva vedere a tutti i costi dietro la figura dell’on. Floresta l’ex sindaco Grasso, quest’ultimo è stato sempre assente nelle pubbliche manifestazioni, tenendosi prudentemente in disparte. Si pensava da parte di qualcuno che la presenza dell’on. Floresta avrebbe potuto costituire una chance unica che il paese avrebbe dovuto accogliere in modo molto unitario e quasi plebiscitario. Così non pare. Anzi è fatto oggetto di accuse a volte infamanti, di pesanti giudizi, di malevoli insinuazioni. E’ certo che l’alternativa al candidato Bellia è quanto di più autorevole poteva presentare in questo momento la controparte politica. Non si vede proprio come mai abbia potuto suscitare tanto astiosa animosità. Qualunque altro comune avrebbe potuto vedere in un candidato onorevole un’ottima opportunità per rilanciare la sua immagine e le sue possibilità di sviluppo. Non si capisce come mai questo non avvenga a Castiglione. Pare che l’on. Floresta da un punto di vista personale non meriti assolutamente questo trattamento. E proprio nel suo paese. Mettere in campo sindaci (Toscano, Fiume) e altre personalità per diffamarlo e infangarlo non è un buon servizio che da Castiglionesi viene fatto al resto della collettività. PDS! Sempre ‘comunisti’, in fondo, anche se sembrano essere caduti in piedi dopo tre quarti di secoli di odio e di disastri economici. Ci si augura che Castiglione non perda questa opportunità di essere rappresentata in modo signorile e dignitoso da un personaggio che ha saputo sempre distinguersi e farsi stimare dovunque. Nemo propheta in patria?
26. Mercoledì. Variabile; tramontana.
27. Giovedì.
28. Venerdì.
29. Sabato.
30. Domenica. Votazioni. Viene qualcuno dalla Svizzera. Sezioni ‘assediate’. Libere votazioni? Valide?
Novembre (1997) 1997 NOVEMBRE 1. Sabato. Pioggia per tutta la giornata; levante. La messa delle 11,30 viene celebrata dall'arciprete.
#Anna Finocchiaro#Arciprete Gaetano Cannavò#Biblioteca Villadicaniense#Camillo De Martino#Carmelo Damico#Concetto Bellia#Don Achille Quattrocchi#Don Cesare Abbate#Don Enzo Di Mura#Ferrari#Franco Stagnitti#Girolamo Barletta#Ilario Floresta#Mons. Gaetano Alibrandi#Tornatore Francesco#Vittorio Sgarbi#Votazioni
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CHIESE DEL TERRITORIO DEDICATE ALLA MADONNA DEL CARMINE
La Chiesa sussidiaria della Madonna del Carmine di Rocca Massima (LT) è ubicata nella Via omonima ed è sotto la giurisdizione della Parrocchia di San Michele Arcangelo. E' di piccole dimensioni e venne edificata intorno al 1606, poco fuori le mura urbiche. La struttura presenta una sola navata, con un solo altare e una cantoria rialzata in corrispondenza dell'abside. La cura della chiesa era affidata alla confraternita del Carmine. Attualmente la chiesa viene usata sporadicamente. A pochi passi dall’edificio è stata impiantata la nota attrazione turistica “Flying in the sky”. Per saperne di più: https://edicoladelcarmine.suasa.it/RoccaMassima.html Per aggiungere informazioni: [email protected]
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LE CELEBRAZIONI IN ONORE DELLA MADONNA DEL CARMINE
LE CELEBRAZIONI IN ONORE DELLA MADONNA DEL CARMINE
Dopo il fermo di due anni a causa della pandemia tornano, seppur in tono sommesso, le celebrazioni in onore della Madonna del Carmine nella Città di Nardò. Una delle devozioni e feste più antiche della comunità neretina continua, tra le non poche difficoltà, a vivere tra le mura del Centro Storico grazie all’impegno della Confraternita SS. Annunziata e Carmine e dei tanti devoti e fedeli che…
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Poeti per Ruffano
di Paolo Vincenti
Ruffano: il suo paesaggio viene cantato in poesia da vari rimatori fra Ottocento e Novecento. I suoi “colli ridenti”, la pace e la salubrità dell’aria del suo verde poggio, la collina della Madonna della Serra, attirano spiriti pensosi in cerca di silenzio e ispirazione. Fra questi, Carmelo Arnisi, a cui la Pro Loco di Ruffano nel 2003 ha dedicato un elegante volume che lumeggia la figura di questo maestro elementare vissuto fra Ottocento e Novecento . Questi i delicati versi del poeta: “O del villaggio mio colli ridenti, / sparsi d’ulivi scintillanti al sole;/ o d’aria pura libere correnti /profumate di timo e di viole;/ o boschetti dai verdi allacciamenti /dove l’augelli intessono carole;/ come son dolci i vostri allettamenti, / come son dolci le vostre parole!/ e chi potrà mai dir quali favori/ voi concedete a l’uom, quali ricchezze?/ il vino ai vecchi, a le fanciulle i fiori, / a tutti il pane che la vita allieta…/ e quanti sogni poi, quante dolcezze / serbate pel mio cuore di poeta!/” . La collina della Madonna della Serra di Ruffano attrae anche studiosi che la frequentano per i loro interessi eruditi: fra questi il grande scienziato Cosimo De Giorgi, che ammira “il suo paesaggio davvero pittoresco” e la sua “flora così ridente e rigogliosa” che “conforta l’occhio dell’artista” . Così anche Raffaele Marti, che tratta del Bosco Belvedere, enorme riserva di caccia che un tempo occupava le aree di svariati comuni del medio Salento, a partire da Ruffano e Supersano ; in tempi più recenti, Aldo de Bernart e Mario Cazzato hanno descritto le caratteristiche orografiche, storiche e artistiche del poggio ruffanese . Il fratello di Raffaele Marti, il poeta Luigi, anche se non cita Ruffano, ne canta i lieti colli in un delizioso bozzetto nella sua opera Il Salento, in cui dipinge lo spettacolo del paesaggio della Iapigia estrema con il tocco del pittore. “Salve Japigia estrema! Ah non per anche / l’improbo ferro strusse i tuoi boscheti / Piniferi! Le cime ancor non stanche / del Belvedere tuo, de’ tuoi querceti!/ Spettacol nuovo, a chi per queste franche / aure trascorre, rimirar su i lieti / colli, dal piano rampicanti e bianche, / le tue borgate uscir da gli uliveti!/ Spettacol molle i tuoi cieli orientali!/ e tra le piante, al lume delle stelle, / le tue marine tremolari innanti, / sonare i campi d’opere rurali / e di muggito d’animali, belle / fanciulle l’opre accompagnare a i canti! /” . Ma c’è anche un poeta non ruffanese che scrive delle campagne ridenti e dei sentieri odorosi di una Ruffano da cartolina, ritratta in una immagine idealizzata dal suo occhio sensibile. È Leonardo Mascello, “un poeta di passaggio da Ruffano nei primi del Novecento”, scrive Aldo de Bernart , che riporta anche alcuni versi del componimento di Mascello dedicato a Ruffano: “O paesetto raccolto sul poggio, / coronato di verde in giro, in giro, / sotto un cielo di perle e di zaffiro, / che, al tramonto, s’incende e divien roggio;/ o campagne ridenti, o praterie / odoranti di timo e di mortella;/ o sentieri dei monti, o pia cappella /erma e perduta ne le grige ombrie/ degli ulivi sul colle della Serra;/ o del padule pallidi acquitrini, / molli canali e torpidi pollini, / quanta tristezza ora per voi m’afferra!/ (“Nostalgia”). Versi semplici e cantabili, nei quali si può riconoscere una chiara descrizione della collina di Ruffano. Ma chi era questo poeta di passaggio da Ruffano? In realtà, egli fu sacerdote della Parrocchia Natività Beata Vergine Maria dal 1903 al 1907, precedendo Don Francesco Fiorito, al quale è dedicata la lirica. Una prima scarna biografia è disponibile in rete, sul sito del Comune di Castrignano dei Greci, il suo paese nativo. È riportato: «Leonardo Mascello, poeta e sacerdote, nacque a Castrignano dei Greci nel 1877 e morì ad Olinda in Brasile dove insegnò lingua e letteratura italiana.» . Interessante, ma poco. Allora consultiamo il libro di Angiolino Cotardo, Castrignano dei Greci, che riporta in aperura la lirica di Leonardo Mascello, “Paese natio” dedicata a Castrignano dei Greci, ma non dice sul poeta se non le stesse note biografiche riportate nel sito, specificando che la lirica “Paese natio…” è contenuta nel suo libro di poesie Foglie al vento pubblicato ad Olinda nel 1910 . Reperiamo il libro di Leonardo Mascello presso la Biblioteca Comunale “Piccinno” di Maglie e all’interno è scritto che esso è stato pubblicato in Belgio . Il volumetto è dedicato dall’autore a “Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Dom Luiz Raymundo Da Silva Britto Vescovo di Olinda”, al quale indirizza anche parole di gratitudine, invero gonfie di retorica, nella sua Introduzione. Scorrendo le pagine del libro, diviso in varie sezioni, ritroviamo la lirica “Paese Natio”, nella sezione Voci del tempo lontano, mentre la lirica “Nostalgia”, dedicata a Ruffano, si trova nella sezione Il poema della tristezza. Seguiamo ancora i versi del poeta. “Ora che sarò da voi sempre lontano / o paesetto, o fertile campagna, / da voi mi giunge voce che si lagna, / a cui risponde un mio rimpianto vano./”. E più avanti: “Lo so, querci ospitali e risonanti / al vento con fragore di cascate;/ lo so che i sogni miei più non cullate/ con l’ombre che da voi scendon giganti, / a vespro, sulla via che fiancheggiate;/ mentre in alto, garrendosi fra loro, / saettando lo spazio e i cieli d’oro/ le rondini s’inseguon disperate./ Addio, luoghi ridenti, addio colline, / da cui lo spirto si slanciava in alto / in un empito effreno, in un assalto, / d’ideali e di cose ardue e divine!/ Addio per sempre, o sogni di bellezza;/ addio per sempre! ora l’ombra s’aduna/ greve sul cor. Ne l’ombra, tacita, una / piange perdutamente: la tristezza!/”. Un quadretto di genere, nello stile bozzettistico che caratterizza la sua musa. Si avverte la nostalgia di abbandonare il paese che lo aveva visto parroco, dove probabilmente egli si era trovato bene, ma i toni di accorata mestizia con i quali si rivolge al paesaggio intorno, nella consapevolezza di non più rivederlo, fra chiari echi del manzoniano “addio ai monti” dei Promessi Sposi, ci fanno intuire che i motivi dell’abbandono non furono felici. Probabilmente essi sono da ricercare nella vita privata del sacerdote, nella quale a noi non è dato di entrare. Sta di fatto che proprio da Ruffano egli partì per il Brasile, risoluto a non tornare più in Italia. E in Brasile, come già detto, insegnò lingua e letteratura italiana nelle scuole superiori. Uomo di vasta cultura, compose opere di teologia e filosofia morale, sulle quali occorrerebbe far luce per ricostruire interamente la sua bibliografia. Un poeta tardo novecentesco è Aniceto Inguscio, originario di Torrepaduli, Padre Spirituale della Confraternita B.M. Vergine del Carmine e SS. Trinità di Ruffano, di cui riferisce Ermanno Inguscio, che riporta il suo testo poetico “Alla Beata Vergine della Serra”: “Salve chiesetta, / che sul solitario colle sorgi / e della via della valle i passegger, /che frettolosamente vanno, / guardi./ Al sorgere e al tramontar / coi suoi rai ti bacia il sole, / e, di color di porpora, / le mura tue colora. / Dal piccol campanil / che man sacrilega, / dell’unico bronzo lo vedovò, / mai un dondolar d’una preghiera./ Sol dal fitto e verdeggiante bosco, / che dai tuoi piedi discende a valle, / pien d’ulivi, d’aranci e peri, / musici uccelli, tra i verdi rami / volano cantando a te/” . “La poesia è tratta dalla silloge Frammenti di vita, pubblicata a Ruffano nel 1995. E con questi versi senza pretese del prelato di campagna concludiamo la nostra rassegna.
#Aldo De Bernart#Aniceto Inguscio#Leonardo Mascello#Luigi Marti#Paolo Vincenti#Ruffano#Libri Di Puglia#Spigolature Salentine
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Cultura e spiritualità Vieni a viaggiare in Puglia e fatti coinvolgere dai riti della Settimana Santa . #vieniaviaggiareinpuglia . I pappamusci cu lli trai e la processione dei Misteri caratterizzano la Pasqua a Francavilla Fontana, nell'entroterra salentino, tra Brindisi e Taranto. Rito religioso, tradizione e cultura, raccolti in un weekend, per vivere in Puglia uno dei momenti più toccanti della Settimana Santa a cui val la pena di partecipare, almeno una volta nella vita. Il giovedì Santo, giorno delle visite ai Sepolcri, questi pellegrini in veste bianca e gialla, appartenenti alla confraternita della Congregazione del Carmine, attraversano il paese scalzi in segno di penitenza. Cappello in testa a mostrar rispetto, cingolo alla cintura in segno di rispetto, ossequisamente incappucciati, col bordone ovvero il pastone tipico dei pellegrini, accompagnano a coppie. Visitano le chiese e pregano davanti al Cristo morto. Dal pomeriggio del giovedì, per tutta la notte, fino alla processione del venerdì Santo, quando dalla mattina porteranno sulle spalle le statue della Vergine Desolata, in testa al corteo La Croce dei Misteri seguita dai confratelli delle Congreghe che sfilano i momenti della passione di Cristo realizzati in cartapesta. Alla coda del corteo i penitenti o semplicemente i devoti, I Pappamusci cu lli trai, che portano in spalla a passo lento le grandi croci. . @creditto @micheledevitti . #pappamusci #francavillafontana #settimanasanta #riti #tradizione #tradizioni #cultura #culture #viaggiare #puglia #salentolife #weareinpuglia #spiritual #sacro . #viaggio #travel #storytelling #storyteller #theplantainlifestyle #travelblog #travelers #blogger #travelers #racconti #instapics #instagram #instatravel #instalike #instastory (presso Francavilla Fontana)
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Si rinnova stanotte, intorno alle 24, il rito dell'accensione della croce nei pressi della chiesa del Carmine, una celebrazione perpetuata negli anni dai membri della confraternita di Maria Santissima del Carmine. L'accensione...
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A Loano tutto pronto per la 27^ edizione del CarnevaLöa
A Loano è ormai tutto pronto per la 27^ edizione del CarnevaLöa , la grande manifestazione organizzata dall’associazione Vecchia Loano con il contributo dell’assessorato al turismo, cultura e sport del Comune di Loano.
Da diversi mesi il nuovo presidente di Vecchia Loano Agostino Delfino, il vice presidente Sandro Comani e il vice presidente vicario Carmine Attanasio, insieme a tutto il direttivo, sono al lavoro per l’edizione 2018 del CarnevaLoa.
L’apertura si terrà domenica 28 gennaio alle 14.30 in piazza Italia con la consueta cerimonia della “consegna delle chiavi” da parte del sindaco di Loano, Luigi Pignocca, al Beciancin (maschera ufficiale del Carnevaloa) e alle altre due maschere Capitan Fracassa (maschera ligure della Commedia dell’Arte) e a Pue Pepin (il Re del Carnevale).
Alla cerimonia partecipano numerose maschere ospiti provenienti, oltre che dalla Liguria, anche da Piemonte, Lombardia ed Emilia.
Loano, insieme a Parma, Torino, Vercelli, Castelnuovo Don Bosco (Asti), Busca (Cuneo), Verona, Aosta, Acerra (Napoli), Catanzaro, Polignano a Mare (Bari), Sciacca (Agrigento) è cofondatrice del “Centro Nazionale di Coordinamento delle maschere Italiane”. L’associazione Vecchia Loano, nella persona dell’ex presidente Santino Puleo, è referente per la Liguria Centro. Le tre maschere Beciancin, Pue Pepin, Capitan Fracassa e la principessa Doria del Castello sono inserite nel “Registro delle maschere italiane”, nel quale vengono registrate tutte le maschere della commedia dell’arte italiana e i personaggi folcloristici delle varie realtà regionali. Obiettivo dell’iniziativa è di valorizzare il carnevale non solo come occasione di divertimento ma anche come risorsa storica, tradizionale, culturale e turistica.
Grazie alla collaborazione con il Centro di Parma, per la prima volta quest’anno saranno presenti a Loano numerose nuove maschere liguri, che verranno tenute a battesimo proprio in occasione della consegna delle chiavi. Provenienti da Albenga ci saranno Re Carciofo, Principessa Zucchina Trombetta, Baronetto Asparago Violetto, Sir Cuore di Bue; da Arenzano arriverà Ressagin (una nuova maschera tuttora in allestimento); da Arnasco ci saranno U Liviu e la Tina; da Cairo Montenotte Nuvarin der Caste’ e la Castellana; da Celle Re Baxeico’ e la Principessa Trenetta; da Chiavari Rebello e Rebellunna; da Genova Capitan Spaventa; da Savona Legino ci saranno U Menegu du Gumbu, Manin da Detta e Bugaxxe di Troggi; per Loano Beciancin, Pue’Pepin, Capitan Fracassa, Principessa Doria del Castello; da Noli U Baciccia; da Pieve di Teco Baci’ L’ Inciastru; da Savona Cicciolin e Re Chinotto; da Varazze Muminin a Pescea, Meneghin U Treggia,U Scavena; da Ventimiglia Il Corsaro Nero e Segu’ U Pescavu’; da Zuccarello la Principessa de Lamballe (della Corte della Regina Antoinette). Insieme al loro, altre 30 delegazioni di maschere provenienti dal Piemonte e da molte altre regioni d’Italia.
La consegna delle chiavi da parte del sindaco darà ufficialmente il via alla 27^ edizione del CarnevaLöa. Due assaggi della festa si avranno sabato 3 febbraio e sabato 10 febbraio con i due appuntamenti del “Carnevale dei Bambini” che si terranno rispettivamente in piazza Rocca ed in piazza Massena. I due divertenti pomeriggi in maschera dedicati ai più piccini inizieranno alle 15 con giochi, balli, animazione e, in chiusura, una dolce merenda per tutti. E sabato 10 febbraio i bambini potranno cimentarsi nel gioco della pentolaccia. Saranno presenti alla festa “U Beciancìn”, Re del Carnevale e la maschera ufficiale del Carnevalöa, e “U Puè Peppin” la maschera tradizionale del carnevale a Loano.
Domenica 4 febbraio si terrà l’attesissima sfilata dei carri allegorici sul lungomare. I carri, realizzati dagli artigiani del carnevale e ispirati ai cartoons, ai fatti di attualità e alla satira, partiranno alle 15 da Campo Cadorna, percorreranno corso Roma e raggiungeranno piazzale Mazzini, dove faranno inversione per tornare al punto di partenza. Nel corso della sfilata si svolgerà il Palio dei Borghi, competizione carnevalesca che vedrà coinvolti i carri in rappresentanza dei borghi di Loano e la “Sagra della Frittella” a cura della Confraternita dei Bianchi di Loano. Quest’anno a contendersi il Palio dei Borghi saranno sei carri: Super Mario Bros (realizzato dai Matetti Burdelluzi e vincitore lo scorso anno), Wonder Woman (Borgo di dentro), Il vascello Fantasma (piazza Rocca), Antichi Romani (Meceti), Frozen (Maina de Loa), I Trolls (Prigliani). Sfileranno inoltre il carro della Torre dell’Orologio con le maschere loanesi (a cura dell’associazione Vecchia Loano) ed il carro delle scuole Rossello di Loano dedicato a tutti i bambini. La sfilata si potrà seguire in diretta su Facebook (@carnevaloa).
La kermesse carnevalesca si concluderà domenica 11 febbraio con il Palio dei Comuni, al quale prenderanno i carri dei Comuni rivieraschi e dell’entroterra che hanno aderito alla manifestazione: Viva la Foca (da Bardino Vecchio), Adriano Celentano (Borghetto Santo Spirito), I Pescatori di Varazze (Varazze), Pacman (Ceriale), Ecomondo (Ortovero) e il vincitore del Palio dei Borghi di Loano (fuori concorso). La sfilata prenderà il via alle 15. Nello stesso pomeriggio si terrà anche la “Sagra della Frittella” a cura della Confraternita dei Bianchi di Loano.
“Come accade ormai da anni, il CarnevaLöa con la sua tradizionale sfilata di carri allegorici è uno degli appuntamenti più importanti ed attesi della stagione invernale della nostra città – spiegano il sindaco Luigi Pignocca e l’assessore a turismo, cultura e sport Remo Zaccaria – Il CarnevaLöa è uno dei grandi carnevali storici della Liguria ed una delle manifestazioni più conosciute ed apprezzate del genere a livello nazionale, in grado di attirare a Loano tantissimi ospiti provenienti da ogni parte d’Italia e perfino dall’estero. Nulla di tutto questo sarebbe possibile senza i volontari, i gruppi e le associazioni che per tanti mesi lavorano senza sosta e con infinita passione alla realizzazione dei carri e all’organizzazione di questo fantastico evento. A loro va il ringraziamento di tutta l’amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza”.
Il carnevale di Loano ha più di 100 anni di storia e nel corso del tempo diverse associazioni si sono avvicendate portando avanti questa tradizione: “l’Unione sportiva loanese”, il “Cerchio Rosso”, la “Fetaia”, la “Stella Alpina”, il gruppo “Oriental Bluman Carovan”, l’Associazione “Puè Pepin” , l’”Azienda Autonoma di Turismo e Soggiorno” e dal 1992 tocca all’Associazione “Vecchia Loano” con il sostegno dell’assessorato a turismo, cultura e sport del Comune di Loano.
Nel corso degli ultimi 25 anni il carnevale di Loano è arrivato ad essere riconosciuto dalla Regione come il “più grande carnevale della Liguria” come numero di carri, e da qualche anno annovera una maschera della commedia dell’arte italiana, Capitan Fracassa che insieme a Puè Pepin, Re del Carnevale loanese fin dal 1950 e U Beciancin, personaggio goliardico dei primi del ‘900, maschera ufficiale, costituiscono un trio carnascialesco conosciuto ormai in tutta Italia.
L’anno scorso CarnevaLöa ha ottenuto dal ministero dei beni e delle attività culturali e del territorio il riconoscimento di “carnevale storico” per l’importante ruolo di promozione turistica del territorio che svolge da ormai cento anni.
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Campanari in festa per la Madonna del Carmine
Campanari in festa per la Madonna del Carmine
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