#Comune di Casalnuovo di Napoli
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aggiornamento: mancanza d'acqua per il comune di Casalnuovo di Napoli | www.goriacqua.com
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Comune di Casalnuovo di Napoli: concorso per funzionari tecnici
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Dislessia, al BookCity “Una Città Che Scrive senza Barriere”.
Dislessia, al BookCity “Una Città Che Scrive senza Barriere”.
Milano, 12 novembre 2018 – In occasione del BookCity di Milano, il premio letterario ‘Una Città Che Scrive‘, l’unico concorso a dedicare una sezione speciale al mondo della dislessia nel 2018, presenterà la propria antologia dal titolo “La dislessia, una forza per la scrittura”.
L’appuntamento è per domenica 18 novembrealle ore 10.30, al Conference Centre Hotel Michelangelo, Milano, Piazza Luigi…
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#autismo#Autismo milano#bookcity#bookcitymilano#Comune di Casalnuovo di Napoli#dislessia#Dislessia milano#giovanni nappi#premio LETTERARIO UNA CITTÀ CHE SCRIVE#Una Città Che Scrive senza Barriere
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3 posti di istruttore direttivo tecnico (NA) - Comune di Casalnuovo di Napoli
Concorso pubblico per la copertura di tre posti di istruttore direttivo tecnico, categoria D, a tempo parziale al 75% e determinato della durata di un anno prorogabile. (GU ... Titolo di studio: architetto, ingegnere Provincia: Napoli Ente: Comune di Casalnuovo di Napoli Scadenza: 30/05/2022
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| È TEMPO DI PENSARE ALL’AMBIENTE | 🌍 Tra le tante iniziative solidali promosse da Gruppo Tempocasa negli anni, non mancano di certo quelle legate all’#ambiente! 🗓️ Oggi Domenica 14 novembre la nostra agenzia ha partecipato all’iniziativa pensata dalla nostra Onlus “Un sogno per tutti” insieme all’associazione GreenNat 21. Di cosa si tratta? Di una giornata dedicata alla raccolta dei rifiuti nella nostra città! L'ambiente è dove tutti noi ci incontriamo; dove tutti abbiamo un interesse comune; è l'unica cosa che tutti noi condividiamo, ci può essere un modo migliore per fare le cose che vogliamo, un modo che non inquini il cielo, o la pioggia o la terra, e per capire questo ogni individuo, deve comprendere che ha il potere di fare del mondo un posto migliore e per questo abbiamo deciso di dare l'esempio. 🧹 Vestiti comodi e con le dovute attrezzature ci siamo dedicati a pulire gli spazi del nostro territorio. Ricordate: insieme possiamo fare davvero tanto! Avere la terra e non rovinarla è la più bella forma d’arte che si possa desiderare. ❤️ #ètempodipensareallambiente #tempocasa #greennat21 #casalnuovo (presso Casalnuovo di Napoli) https://www.instagram.com/p/CWRC60YMfzf/?utm_medium=tumblr
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Gli Arcadi di Terra d'Otranto (10/x): Tommaso Perrone di Lecce
di Armando Polito
In Prose degli Arcadi, Antonio de’ Rossi, Roma, 1718, tomo III, p. XIV si legge Tommaso Perrone Leccese, Avvocato Napolitano. Se Leccese si riferisce alla terra d’origine, Napolitano è in rapporto con il diverso ambito culturale e professionale con il quale allora, come oggi, ci si doveva confrontare.
Edisio Atteo era il suo nome pastorale. Se per Edisio mi pare poco probabile che il riferimento sia a quell’Edesio che insieme con Frumentio evangelizzò l’India secondo il racconto di Rufino di Aquileia (IV-V secolo d. C.)1, Atteo è quasi sicuramente dal greco Ἀκταῖος (leggi Actàios), che significa dell’Attica.
Di lui ho reperito i componimenti che seguono.
In Michele Federigo d’Althann vescovo di Vaccia, cardinale di Santa Chiesa, Viceré di Napoli, ecc. acclamato in Arcadia col nome di Teadalgo Miagriano. Componimenti degli Arcadi della Colonia Sebezia, e d’altri non Coloni, Mosca, Napoli, 1724, pp. 77 e 121-124:
1)
Più che d’auroa , e di gemme in fronte sparsi,
mostri que’ fregi, onde tua mente luceb:
com’il Sol, che veggiamc d’un vetro starsi
dall’altra parte, e in questa pur traluce.
E son fra gli altri i più sublimi apparsi
Senno, Valor, Giustizia e chi n’è Duce,
soave maestà, che cercan farsi
maggiori al tuo gran Nome, a la tua luce.
Felice Arcadia! Del tuo nome adorno
s’illustra; e i regi antichi, onde solead
vantarsi, obliae e tu la fai sì altera.
Ed or che t’ha nel grembo, un più bel giorno,
ne puref allor, che Augusto la reggea,
vide l’alta Cittàg, che al Mondo imperah.
_________
a oro
b dei quali la tua mente risplende
c vediamo
d dei quali soleva
e dimentica
f Sic, per neppure.
g Roma
h comanda
2)
O s’uguali al desio potessi l’ale
muover così, che de l’oscura notte
uscissi fuori e con altero volo,
per goder sempremai del chiaro giorno,
là mi fermassi ove s’accende il Sole,
senza mai paventara l’ira del tempo!
I’ non farei, ch’oltraggio alcun dal tempo,
e dal ratto volar di sue presteb ale
soffrisse, ma godendo eterno il Sole,
l’ombre fugasse de la cieca notte,
questo sì chiaro, e memorabil giorno,
in cui TEODALGO mi solleva a volo.
Ma come aver poss’io per tanto volo
penne ben degne se non basta il tempo
del viver mio, non che di questo giorno,
a farne inchiesta, e trasportar su l’ale
de la Fama il suo nome ove fa notte
quando l’altro Emisperoc illustrad il Sole
ed ivi ancor dove risplende il Sole
stanco non mai del suo mirabil volo?
Or se tanto non posso e pur la notte
mi tien fra l’ombre e m’è nemico il tempo,
a te felice Arcadia io drizzo l’alee
del mio vago pensiero in sì bel giorno.
Deh sorgi altera, e godi, e loda il giorno,
che i tuoi Campi feconda un nuovo Sole
maggior de l’altro, che spiegando l’alee
de’ suoi rapidi raggi, a Te col volo
giunse, recando ed ontaf, e scorno al tempo.
per far che non t’accechi invidag notte.
E quella, che ti copre, usatah notte,
sorga più lieta, e chiara al par del giorno,
e le vicende sue ti mostri il tempo
sempre felici e non ti turbi il Sole.
E i tuoi Pastori, quasi cigni, al volo,
e al canto spieghin la lor voce, e l’alee.
E dican sempre dibattendo l’alee:
– TEODALGO è il Sole, che la notte a volo,
e ‘l Tempo fuga, e ne dà vita, e giorno.
__________
a temere
b veloci
c emisfero
d illumina
e ali
f offesa
g invidiosa
h abituale
3)
Questa di puro latte opra gentile,
che poco dianzi il mio Capraro avvolse
fra questi giunchi, è il frutto che raccolse
dal gregge mio qui non tenuto a vile.
Questa, TEODALGO, in don ti porgo umìle,
poiché la nostr’Arcadia in Te rivolse
l’occhio ben saggia e nel suo sen t’accolse,
come suol vagaa donna aureo monile.
Qui ci vedrai, con tuo piacer, menareb
al verde prato il gregge, ed al ruscello
e cantar lieti al suon d’umile cannac.
Ma Tu, che ti orni d’opre illustri, e chiare,
alfin sarai più gran Pastor di quello
ch’or fatto sei né il mio pensier m’inganna.
_____
a graziosa
b condurre
c siringa
4)
Come il raggio del Sol, che prima indora
di Pelioa, e d’Ossab le superbe cime,
scende poi ne le Valli oscure ed imec
ed esse ancor di sua presenza onora,
quivi pur chiaro, e pur benigno allora
ogni rozzo arbusceld, che non s’estimee,
e ogni altra gentil pianta sublime,
con sua rara virtù feconda, e infiora,
così TEODALGO, Tu de’ primi Eroi
l’alte Sedi rischiari ed or ne scendi
ad illustrar’i nostri bassi Campi.
Tu pien di nuovo almof splendor fra noi,
oltre l’usatog, il furor sacro accendi
e nel volto a ciascun la gioia stampi.
_________
a Monte della Tessaglia.
b Monte tra il Pelio e l’Olimpo. Quando i giganti Oto ed Efialte tentarono di scalare quest’ultimo misero l’uno sull’altro il Pelio e l’Ossa.
c profonde
d arbusto
e che non è degnato di alcuna considerazione
f nobile
g oltre l’abituale
In Vari componimenti per le nozze degl’Illustrissimi Signori il Signor D. Niccolò Parisani-Buonanni Marchese di Caggiano etc. e la Signora D. Emmanuele Erberta Vitilio de’ Marchesi dell’Auletta etc., Mosca, Napoli, 1717, s. p.:
5)
Queste grandi Almea (che di chiaro semeb
trasser la spogliac) furon già criate
d’ugual pensiero e furo anco dotate
d’un pungente desìo d’unirsi insieme.
or Imene d le stringe e quella spemee,
che incerta fu, le rende omaif beate,
giunta nel suo bel fine, e avventurate
faralleg fin che chiudan l’ore estremeh.
Ei dunque scaldi e accenda in sì bel nodo
l’oneste voglie, sì che ERBERTA doni
della futura prole il certo segno.
Nascan figli, e nipoti; e in alto modo
di lor Fama quinci e quindi suoni,
com’è de’ cari Sposi ora il disegno.
__________
a anime
b stirpe
c il corpo
d Nell’antichità classica era il dio delle nozze e, come nome comune, l’ epitalamio, il canto nuziale che si cantava in coro mentre si accompagnava la sposa alla casa del marito. La voce è dal latino hymenaeu(m), che è trascrizione del greco ὑμέναιος (leggi iumènaios), a sua volta da ὑμήν (leggi iumèn), che significa membrana, imene.
e speranza
f ormai
g le farà
h fino alla fine della vita
In Raccolta di componimenti in Lode di sua Eminenza il Cardinale D. Arrigo Enriquez per la di Lui Promozione al Cardinalato indirizzata al medesimo da Giacinto Viva Consolo dell’Accademia de’ Spioni di Lecce, Domenico Viverito, Lecce, 1754, s. p.2:
6)
Poiché, Signor, giungesti all’alto segnoa,
ove il tuo sangue e tua Virtù sì rara
ti feanb la via da molto tempo a gara
e ruppero il confin del tuo ritegno,
ben è dover che il nostro umile ingegno
mostri in questa occasion sì bella e cara
che tutto il lume, onde si rende chiara
nostra fama, divien dal tuo disegno.
Sì tu solevi un tempo in culto stile
con prose, e rime ornar nostra Adunanzac
e quinci nacque il ben che poi ne avvenne.
Or, perché sei tu sempre a te simile,
tì offre quei fior, che fare ha per usanza
in segno del suo amor, che in te ritenne.
____________
a alla carica cardinalizia
b facevano
c L’accademia degli Spioni di Lecce, fondata nel 1683. In L’Accademia degli spioni di Lecce, sua origine, progressi, e leggi: dove si fa menzione nommen de’ viventi, che de’ morti accademici, fondata l’anno 1683 dedicata da Oronzio Carro vicesegretario della medesima al glorioso martire di Cristo, patrizio, e primo vescovo di Lecce, S. Oronzio, Chiriatti, Lecce, 1723, vi è un intervento dell’Enriquez dal titolo Ragionamento indiritto agli Accademici Spioni. Per altre notizie su quest’accademia vedi Archivio storico per le province napoletane, anno III, fascicolo I, Giannini, Napoli , 1878, pp. 150-153.
__________________
1 Historia ecclesiastica, libro I, cap. IX (nella Patrologia del Migne, s. n., Parigi, 1849, tomo XXI colonne 478-480).
2 Il sonetto reca l’intestazione: Sonetto dell’Arcidiacono Tommaso Perrone tra gli Arcadi detto Edisio Atteo. Nel volume è riportato pure un sonetto di un altro arcade leccese, IgnazioViva (Verino Agrotereo). Ricordo per analoga celebrazione Poesie toscane, e latine per la promozione alla Sacra Porpora dell’Eminentissimo, e Reverendissimo Principe il Signor Cardinale Arrigo Enriquez Principe di SquinzanoProtettore della Città, e del Ducato di Camerino, Gabrielli, Camerino, 1754.
(CONTINUA)
Per la prima parte (premessa)
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/08/gli-arcadi-di-terra-dotranto-premessa-1-x/
Per la seconda parte (Francesco Maria dell’Antoglietta di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/15/gli-arcadi-di-terra-dotranto-2-x-francesco-maria-dellantoglietta-di-taranto/
Per la terza parte (Tommaso Niccolò d’Aquino di Taranto)
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/23/gli-arcadi-di-terra-dotranto-3-x-tommaso-niccolo-daquino-di-taranto-1665-1721/
Per la quarta parte (Gaetano Romano Maffei di Grottaglie)
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/31/gli-arcadi-di-terra-dotranto-4-x-gaetano-romano-maffei-di-grottaglie/
Per la quinta parte (Tommaso Maria Ferrari (1647-1716) di Casalnuovo): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/16/gli-arcadi-di-terra-dotranto-5-x-tommaso-maria-ferrari-1647-1716-di-casalnuovo/
Per la sesta parte (Oronzo Guglielmo Arnò di Manduria, Giovanni Battista Gagliardo, Antonio Galeota e Francesco Carducci di Taranto) : http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/26/gli-arcadi-di-terra-dotranto-6-x-oronzo-guglielmo-arno-di-manduria-giovanni-battista-gagliardo-antonio-galeota-e-francesco-carducci-di-taranto/
Per la settima parte (Antonio Caraccio di Nardò): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/17/gli-arcadi-di-terra-dotranto-7-x-antonio-caraccio-di-nardo/
Per l’ottava parte (Donato Capece Zurlo di Copertino): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/21/gli-arcadi-di-terra-dotranto-8-x-donato-maria-capece-zurlo-di-copertino/
Per la nona parte (Giulio Mattei di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/28/gli-arcadi-di-terra-dotranto-9-x-giulio-mattei-di-lecce/
#Arcadi di Terra d'Otranto#Armando Polito#Edisio Atteo#L'Arcadia#Tommaso Perrone#Libri Di Puglia#Miscellanea#Pagine della nostra Storia#Spigolature Salentine
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RICHIESTA DI CONTRIBUTO ECONOMICO fino a 300€ (riguarda il comune di Casalnuovo di Napoli) E/O RIMBORSI SPESE ALLE DONNE CON ALOPECIA DA CHEMIOTERAPIA PER L’ACQUISTO DI PARRUCCA. Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 53 del 21/03/2019 è stato approvato il Disciplinare per l'erogazione di contributi "una tantum" in favore delle donne con alopecia da chemioterapia. .📁📄🖋️ Shopparrucche resta a disposizione per eventuali informazioni. .📗🗒️🖊️ #comunedicasalnuovo #shopparrucche #casalnuovo #casalnuovodinapoli #detrazioneparrucca #parrucche #parrucca #chemioterapia #chemio #cancroalseno #lottacontroilcancro #insiemesipuò #alopecia #breastunit #senologia #aimac #parruccalunga #parruccariccia #parruccabionda #parruccanaturale #parruccheitalia #Parrucchenapoli #parrucchemedicali #napoli #caserta #vomero (presso ShopParrucche) https://www.instagram.com/p/Byzq4CxIFBW/?igshid=11e926eyl6u1o
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🎭 CI SONO ANCORA POSTI PRENOTA SCRIVENDOMI IN PRIVATO‼️ Non potete mancare. Uno spettacolo bellissimo che rientra negli eventi della rassegna “Estate a Napoli 2019” promossa da decenni dal comune di Napoli. Sinossi dello Spettacolo: “Tammurriata, Riti e Miti di una sirena millenaria”. Lo spettacolo segue la pubblicazione del libro omonimo scritto da Cosimo Alberti. È un fantastico viaggio musicale e teatrale a base di canti e danze popolari del sud Italia. Le canzoni dal gusto squisitamente popolaresco si alternano a classici della tradizione religiosa e ritualistica, come le tammurriate, le tarantolate e le tarantelle del mediterraneo. Si avvicenderanno canzoni classiche napoletane a quelle umoristiche e da posteggia. Il tutto è arricchito dalla recitazione di divertenti pezzi comici attinti nel repertorio classico partenopeo e da esilaranti gag che coinvolgono il pubblico scritti dallo stesso Alberti. Lo show è l’anima della Napoli di un tempo. La sua essenza è la divulgazione di una tradizione popolare che va perdendosi. L’intento di Cosimo Alberti è proporre ai giovani un repertorio quasi sconosciuto. Dalla realtà alla fiction Cosimo ha il merito di aver fatto approdare la tammurriata in televisione nella soap opera italiana più longeva d’Italia : Un posto al sole. La “Tammurriata” oltre ad essere un’antichissima danza che egli interpreta con tutto se stesso è anche uno spettacolo che strizza l’occhio all’ identità culturale del territorio dov’è nata. #tammurriata #cosimoalberti #estateanapoli2019 #comunedinapoli #vigilecerruti #cerry #upas #unpostalaole #folk #danzefolk #pizzica #tarantella (presso Casalnuovo di Napoli) https://www.instagram.com/p/B0Novm0i_op/?igshid=7ujgfzxn5ysg
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"Roghi tossici nel napoletano, ieri ne bruciavano tre assieme", intervista a Gabriel Aiello
L'estate è la stagione nella quale i roghi tossici vengono appiccati con più frequenza. Abbiamo chiesto al fondatore del Movimento "Ci avete ucciso la salute" di Casalnuovo se, anche quest'anno, la situazione è rimasta invariata.
Passano gli anni e le stagioni, ma i roghi tossici sono sempre lì. Ci troviamo in Campania, nella zona a nord di Napoli: a Casalnuovo, per l’esattezza. È in questo comune di 50 mila abitanti che, dal 2014 ad oggi, Gabriel Aiello, fondatore e portavoce del Movimento “Ci avete ucciso la salute“, svolge un’attività di sensibilizzazione sul tema dello smaltimento illecito dei rifiutie…
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Comune di Casalnuovo di Napoli: concorso per 4 amministrativi
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Casalnuovo di Napoli, 27 maggio 2019 – Sono state oltre mille le persone che hanno accolto “L’Infinito” di Giacomo Leopardi alla Biblioteca Sociale di Casalnuovo di Napoli.
L’attore Giorgio Pinto ha declamato “L’Infinito”, il maestro Mauro Bibbò ha eseguito a flauto traverso un suo inedito scritto per “L’Infinito”, Giovanni Nappi e l’assessore regionale all’Istruzione e alle Politiche Sociali Lucia Fortini hanno tagliato il nastro. È stata inaugurata così la mostra “Una Città Che Scrive a… L’Infinito”, con l’esposizione del manoscritto autografo della celebre poesia di Giacomo Leopardi.
In esposizione inoltre il patrimonio letterario leopardiano di proprietà del Comune di Visso: [fasc. 1] Idilli, [fasc. 2] Sonetti, [fasc. 3] Epistola, [fasc. 4] Prefazione al Petrarca, [fasc. 5] Lettere.
La Città di Casalnuovo e l’associazione “Una Città Che…” celebrano così il bicentenario de “L’Infinito”.
Sarà possibile visitare la mostra fino al 16 giugno 2019.
Per ulteriori informazioni scrivere alla mail [email protected].
https://www.comunicatistampa.net/wp-content/uploads/2019/05/C0D6A35C-BF5D-4887-A655-D7DE1A19BE69.mp4
Il video dell’arrivo de L’Infinito da Recanati a Casalnuovo
L’Infinito di Leopardi in mostra a Casalnuovo di Napoli Casalnuovo di Napoli, 27 maggio 2019 - Sono state oltre mille le persone che hanno accolto…
#Biblioteca Sociale Giacomo Leopardi#Bicentenario de L’Infinito#Campania#casalnuovo#casalnuovo di napoli#Cultura#infinito#leopardi#Napoli#poesia
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Carnevale Pollenese, al via i festeggiamenti da domani a martedì grasso, sfilate e divertimento
Carnevale Pollenese, al via i festeggiamenti da domani a martedì grasso, sfilate e divertimento #carnevale
Prende il via domani, sabato 23 febbraio, il Carnevale Pollense, che promette di regalare sfilate e divertimento fino a Martedì Grasso non solo nel comune vesuviano ma anche nei comuni limitrofi.
Organizzata dalle associazioni Graffito d’Argento e Le Cinque Vie, la manifestazione è patrocinata dal Comune di Pollena Trocchia e farà tappa anche a Volla, Massa di Somma e Casalnuovo di Napoli.
Si…
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| È TEMPO DI PENSARE ALL’AMBIENTE | 🌍 Tra le tante iniziative solidali promosse da Gruppo Tempocasa negli anni, non mancano di certo quelle legate all’#ambiente! 🗓️ Oggi Domenica 14 novembre la nostra agenzia ha partecipato all’iniziativa pensata dalla nostra Onlus “Un sogno per tutti” insieme all’associazione GreenNat 21. Di cosa si tratta? Di una giornata dedicata alla raccolta dei rifiuti nella nostra città! L'ambiente è dove tutti noi ci incontriamo; dove tutti abbiamo un interesse comune; è l'unica cosa che tutti noi condividiamo, ci può essere un modo migliore per fare le cose che vogliamo, un modo che non inquini il cielo, o la pioggia o la terra, e per capire questo ogni individuo, deve comprendere che ha il potere di fare del mondo un posto migliore e per questo abbiamo deciso di dare l'esempio. 🧹 Vestiti comodi e con le dovute attrezzature ci siamo dedicati a pulire gli spazi del nostro territorio. Ricordate: insieme possiamo fare davvero tanto! Avere la terra e non rovinarla è la più bella forma d’arte che si possa desiderare. ❤️ #ètempodipensareallambiente #tempocasa #greennat21 #casalnuovo (presso Tempocasa Casalnuovo Di Napoli) https://www.instagram.com/p/CWRBVONMzoX/?utm_medium=tumblr
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La salina di Avetrana. Spola tra Torre Colimena e Gallipoli per la raccolta del sale
di Antonio FAITA
Avetrana, questo piccolo centro dalle origini romane, si trova all’ estremità sud-orientale del territorio tarantino, un tempo provincia di Terra d’Otranto, che dista dal mare soltanto pochi chilometri[1], fu governata, a partire dal XV secolo, dai Montefusco, poi passò ai Pagano, agli Albrizi, ai Romano, a Bisanzio Filo, agli Imperiali, e, infine, a Massenzio Filo, ultimo signore di Avetrana[2].
I due studiosi Michele Mainardi e Ivana Quaranta, da tempo, si sono occupati del territorio di Avetrana, grazie anche alla costanza, eseguita con zelo anche nei minimi dettagli, nel reperire nuovi documenti d’archivio.
Come ci riferiscono i due studiosi, la storia di Avetrana è strettamente legata alle vicende e alle attività che si svolgevano nella vicina salina, posta ad alcune centinaia di metri da Torre Colimena.
La Salina di Avetrana era una delle più importanti del Regno e riusciva a soddisfare i bisogni dell’intera provincia di Terra d’Otranto. È stata attiva fino al 1812 come si rileva da alcuni documenti inediti e non fino al 1731, come si è creduto sino ad oggi[3]. Inoltre, dalla lunga documentazione consultata, emerge anche la lunga polemica amministrativa tra i due municipi rivendicanti la stessa porzione di costa: Avetrana e Manduria.
Infatti, risultava che il corpo idrico apparteneva al territorio manduriano ma, per storia e vicinanza geografica, è stato, se non di diritto, almeno de facto, sotto il raggio d’azione dei signori di Avetrana[4].
Il sale, da sempre, è stato al centro di complesse strategie commerciali e di aspre tensioni politiche. Indispensabile per la conservazione degli alimenti, oltre che per l’alimentazione umana ed animale, era prodotto abbondantemente in Puglia: agli inizi dell’età moderna, sono attestate saline a Manfredonia, nei pressi di Barletta, a Brindisi, nei pressi di Taranto e ad Avetrana.
La gestione delle saline pugliesi fu prerogativa, sin dal XIII secolo, della Regia Curia angioina che controllava ogni atto produttivo. Gli Aragonesi, in seguito, minuziosamente, governarono le attività commerciali collegate all’approvvigionamento salino delle città[5].
Sin da tempi antichi, la città di Gallipoli, oltre ad essere città demaniale, godeva di concessioni e di privilegi che puntualmente venivano confermati dai sovrani che si succedevano. Un privilegio ferdinandeo datato 14 agosto 1487 concesse ai gallipolini l’esenzione dal pagamento alla Regia Corte della gabella sul sale prodotto, per uso proprio, nei piccoli recipienti e nelle conche marine esistenti sull’isola di Sant’Andrea[6]. Ma non sempre era sufficiente a soddisfare i propri bisogni, perciò si era costretti a importarlo da altre città.
Esso era prodotto in parte nel Regno ed una certa quantità veniva dalla Spagna, parte era importata dalle saline della Sicilia e dalla Sardegna. La produzione era assegnata in precedenza ed i vari comuni sapevano da quali centri dovevano ritirare le loro spettanze. Le città esenti da contribuzioni fiscali dovevano comprarlo sul mercato e così anche coloro che non erano soggetti al focatico (imposta applicata su ciascuna abitazione)[7]. Da un regesto datato 4 settembre 1503 si evince che: «Il Gran Capitano vicerè e luogotenente generale, concede all’Università (di Gallipoli) l’esenzione da ogni pagamento di dogana; pel rispetto dei suoi privilegi e, in particolare, di quello relativo al sale, per cui possono prenderne, a solo prezzo di costo, dalla salina di Casalnuovo»[8].
E, ancora, in un altro regesto del 23 giugno 1526, Carlo V, oltre ad approvare i precedenti privilegi, conferma che «siano riconosciuti i duecento tomoli di sale della regia salina di Casalnuovo già concessi per l’uso cittadino»[9].
Molti sono i documenti notarili nei quali si fa cenno al sale della salina di Casalnuovo (attuale Manduria), presso la torre detta “della Colimena”, questo sino al VII secolo, per poi essere sostituita con il nome di Avetrana. A supporto di ciò, sono alcuni regesti notarili datati 1710 e successivi, attraverso i quali veniamo a conoscenza dei relativi movimenti, via mare, della merce. Il caricamento e lo scaricamento del sale, per rifornire il fondaco di Gallipoli, venivano scrupolosamente registrati dai padroni dei barconi e delle tartane (e dai loro esigenti committenti).
Essi, di fronte ad un notaio, precisavano le regole dei contratti che non lasciavano spazio a tempi morti[10]: Nell’anno 1710[11], giorno 10 del mese di agosto, il signor Domenico Corsano, di Reggio Calabria, Padrone della «Topa»[12], nominata Santa Maria di Porto Salvo, trovandosi, in quell’anno a Gallipoli, per aver trasportato dalla Calabria «doghe per fabbricar botti», ricevette, nel predetto giorno, dalle mani del signor Giovan Battista Tiriolo la somma di ducati 191 e grana 75 in moneta d’argento, per aver condotto, in quattro viaggi, come previo accordo, tomola 3.835 di sale dalla «salina dell’Avetrana per questo Regio fundico de Gallipoli», alla ragione di grana 5 a tomolo per il noleggio della stessa imbarcazione.
In effetti, il Padron Domenico Corsano, fu incaricato di recarsi presso la salina dell’Avetrana , dal signor Giovan Battista Tiriolo «Locotenente del Regio Fundico de Sali in questa città di Gallipoli, agendo in nome e parte della Regia Corte» e a sua volta su incarico, del Dottor signor Nicolò de Ferrante «Amministratore Generale del Regio Arrendamento de Sali in demanio in questa Provincia di Terra d’Otranto». Una volta raggiunta con la sua «Topa» la spiaggia «e proprie nella Torre della Columena» gli sarebbero stati consegnati, dal signor Onofrio de Vito, «Locotenente di quel loco», tomola 3.835 di sale, così come fu stabilito. Lo stesso incarico fu confermato anche per l’anno 1711 al Padrone Domenico Corsano che, il giorno 13 luglio, davanti al notaio Carlo Megha[13] e alla presenza dei testimoni, il Clerico Domenico Antonio Maggio e Donato Maria Roncella, riscuoteva dal signor Giovan Battista Tiriolo, la somma di ducati 289 e grana 90, per aver condotto con la sua «Topa», in sei viaggi, tomola 5.798 di sale, dalla salina «dell’Avetrana per il Regio Fundico de Sali in questa città di Gallipoli».
Così avvenne anche nel 1712, con tre incarichi consecutivi, a distanza di pochi mesi nello stesso anno: il primo avvenne il 26 febbraio per un carico di tomola 890 da fare in un unico viaggio per la somma pattuita di ducati 44 e grana 5[14]; il secondo incarico avvenne il 12 luglio, per un carico di tomola 1.964 da fare in due viaggi e riscuotendo la somma di ducati 98 e carlini 1[15]; il terzo incarico, il giorno 17 settembre, per un carico di tomola 3.945, da fare, in quattro viaggi e per la somma pattuita di ducati 195 e grana 25[16].
Ciò fa dedurre che, tra il Padrone Domenico Corsano e il Locotenente del Regio Fundico di Gallipoli, si era instaurato un rapporto ben consolidato basato sulla fiducia e sulla professionalità, un rapporto che continuerà anche negli anni a venire. La salina di Avetrana, non fu più attiva dagli inizi dell’ottocento (1812), senza conoscerne i motivi. I due studiosi Mainardi e Quaranta, dubitano che sia stato il Comune di Avetrana a decidere della sua sorte, poiché l’estrazione del sale era l’unica fonte di occupazione per la gente del luogo; invece, ipotizzano che sia stato il governo centrale a volere la sua dismissione e, tale supposizione trova conferma nell’importanza, sempre crescente, della Salina di Barletta, il cui sale costava meno ed era di ottima qualità.
Infatti, il 30 maggio1713[17], fu affidato l’incarico di recarsi presso la salina di Barletta al veneziano Giovanni Gachino, Padrone della Marsigliana nominata Sant’Antonio di Padova, per caricare in un solo viaggio, tomola 4.600 di sale e condurlo presso«il Regio Fundico de Sali in questa città di Gallipoli» per la somma di ducati 333 e grana 50. Il bassofondo salmastro della salina di Avetrana, pur rappresentando una fonte di lavoro per la popolazione dei paesi circostanti, a dire del popolo, era anche causa di malattie come la malaria e di morte, per le sue acque stagnanti[18].
Durante il primo ventennio del XX secolo, la salina fu inclusa nel progetto di bonifica di Porto Columena ma, successivamente, fu scartata perché, a parere degli ingegneri che si occupavano delle azioni di risanamento igienico, il bacino lacustre poteva produrre, al massimo, cattivo odore, ma non poteva essere causa dei miasmi, in quanto privo di vegetazione. A provocare le febbri erano, invece, le vicine paludi poste lungo il litorale, e il governo decise che era lì che si doveva intervenire[19].
[1] Cfr, MAINARDI M. – QUARANTA I, “Documenti per la storia del territorio di Avetrana”, in L’Idomeneo: rivista della sezione di Lecce –Società di storia patria per la Puglia, n° 4, Ed. Panico, Galatina 2002, p. 26;
[2] Cfr, Ibidem, p. 27;
[3] Cfr, Ibidem;
[4] Cfr. MAINARDI M., “Per una geografia del sale in Terra d’Otranto. La salina di Avetrana”, in L’Idomeneo: rivista della sezione di Lecce –Società di storia patria per la Puglia, n°3, Ed. Panico, Galatina 2000, p. 127;
[5] Cfr, Ibidem, p. 116;
[6] PINDINELLI E., “L’archivio delle scritture antiche dell’Università di Gallipoli”, Tip. Corsano, Alezio 2003; Cfr., NATALI F., “Gallipoli nel Regno di Napoli. Dai Normanni all’Unità d’Italia”, Ed. Congedo, Galatina 2007, p. 93;
[7]Cfr, NATALI F., “Gallipoli nel Regno di Napoli. Dai Normanni all’Unità d’Italia”, a nota, p. 139;
[8] Cfr, PINDINELLI E., “L’archivio delle scritture antiche dell’Università di Gallipoli”, p. 58;
[9] Cfr, Ibidem, p. 72;
[10] MAINARDI M., “Per una geografia del sale in Terra d’Otranto. La salina di Avetrana”, p. 122;
[11] ASLecce, Protocollo notarile, Carlo Megha coll. 40/13, Anno 1710, “In Dei nomine amen”, ff. 234/v-236/r;
[12] Topa/o = imbarcazione veneziana, barchetta chioggiotta con la quale i pescatori trasportano il pesce ai luoghi di destinazione, a fondo piatto, con murate quasi verticali nella parte centrale e con prua slanciata.
[13] ASLecce, Protocollo notarile, Carlo Megha coll. 40/13, Anno 1711, “In Dei nomine amen”, ff. 153/r-155/v;
[14] ASLecce, Protocollo notarile, Carlo Megha coll. 40/13, Anno 1712, “In Dei nomine amen”, ff. 82/v-84/r;
[15] Ibidem, ff. 210/v-211/v;
[16] Ibidem, ff. 252/v-253/v;
[17] ASLecce, Protocollo notarile, Carlo Megha coll. 40/13, Anno 1713, “In Dei nomine amen”, ff. 141/v-143/v;
[18] Cfr, MAINARDI M. – QUARANTA I, “Documenti per la storia del territorio di Avetrana”, p. 27;
[19] Cfr, Ibidem, p. 28;
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La Scuola di Cinema Pigrecoemme celebra 18 anni di attività. e propone “Situazione critica”: una serie di incontri sulla critica cinematografica e la promozione culturale della settima arte.
Situazione critica è il tentativo di fare il punto su quale sia, oggi, lo stato della cultura cinematografica e dell’audiovisivo in genere, quale il progetto di diffusione, di divulgazione e di promozione che vi ruota attorno. L’ambizione è quella di indagare se la situazione “della” critica sia effettivamente “critica” o si attraversi un momento di attenzione particolare verso questa disciplina.
Pigrecoemme, la Scuola di cinema punto di riferimento del Centro Sud, per celebrare i suoi diciotto anni di attività ha organizzato una serie di incontri, da maggio a dicembre 2018, sulla critica cinematografica e la promozione culturale della settima arte, che punta proprio sulla centralità del lavoro interpretativo come chiave di lettura dell’inalienabile attualità del discorso cinematografico.
Primo appuntamento il 5 maggio
Si comincia il 5 maggio 2018, alle ore 16,30, presso la sede della scuola, in piazza Portanova 11, con un incontro dal titolo “Il dibattito sì: l’importanza delle rassegne cinematografiche e dei festival nella formazione di un pubblico maturo e critico”.
Interverranno Alberto Lastrucci, direttore del Festival dei Popoli, uno tra i più longevi Festival sul Documentario che si tiene in Italia dal 1959; Antonella Di Nocera, ideatrice e curatrice, con l’Arci Movie, di Venezia a Napoli e co-curatrice di Astradoc; Francesco Napolitano, direttore della Mediateca Santa Sofia del Comune di Napoli, da anni votata alla diffusione e promozione della cultura cinematografica; Anna Masecchia, docente di storia del cinema della Federico II e organizzatrice della rassegna Cinema Mon Amour, nella sala Astra in via Mezzocannone; Giuseppe Colella, coordinatore del Napoli Film Festival; Pietro Pizzimento, della Movies Event, produttore e promotore cinematografico nonché membro del direttivo dell’Associazione Festival italiani di cinema; Michele Salvezza, ideatore e co-fondatore del Kinetta Spazio Labus di Benevento e Angelo La Pietra, irriducibile organizzatore di uno dei più importanti cineforum della Campania per la quantità di pellicole, altrimenti invisibili, presentate al pubblico: Sguardi Ostinati al Magic Vision di Casalnuovo.
Gli ospiti del primo incontro
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Come partecipare all’incontro
L’incontro, fino a esaurimento posti, è a ingresso gratuito. È gradita la prenotazione al numero 081 5635188.
I prossimi incontri
Nei mesi successivi animeranno gli incontri, tra gli altri, lo sceneggiatore Corrado Morra; il direttore di FilmTV Giulio Sangiorgio; Il critico e storico del cinema Valerio Caprara; il giornalista e docente universitario Diego del Pozzo; lo storico del cinema Vincenzo Esposito; Attilio Palmieri, ex allievo di Pigrecoemme e critico per diversi siti e riviste (Best Movie, Segnocinema); Matteo Berardini, direttore della rivista online Point Blank; Marco Compiani, critico e presidente dell’Associazione Culturale Doppio Sogno; la copywriter e critica televisiva/radiofonica Eugenia Fattori e Marina Pierri, collaboratrice del Corriere della Sera, docente e coordinatrice dello IED di Milano.
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Diciotto anni di Pigrecoemme: un po’ di storia
Il 1° maggio 2000 veniva lanciato il sito www.pigrecoemme.com e quella data può essere considerata l’inizio ufficiale di un’avventura – imprenditoriale e culturale – che ha profondamente cambiato il modo di intendere la formazione nel campo audiovisivo e la promozione culturale della cultura cinematografica. Nel corso degli anni, la Pigrecoemme, oltre ad affermarsi come uno dei punti di riferimento della formazione alle arti e ai mestieri del cinema nell’Italia centromeridionale, ha partecipato all’organizzazione di numerose iniziative culturali (la rassegna ‘O Curt’ e I film della mia vita con la Mediateca Santa Sofia del Comune di Napoli, la rassegna di Storia del Cinema Permanente al PAN di Napoli, Il festival del cinema indipendente Open Off), nonché alla coproduzione di opere di prestigio e premiate (Midnight Bingo di Antonio Longo, premiato al NapoliFilmFestival; Un consiglio a Dio di Sandro Dionisio con Vinicio Marchioni, in concorso al 48° Festival di Pesaro; Landscapes of Memory, documentario sull’opera omonima dell’artista Christian Leperino, diretta da Giacomo Fabbrocino e Still in Life, video coprodotto con lo Studio Trisorio, in collezione permanente al Museo Madre).
Moltissimi sono oggi gli ex allievi della Pigrecoemme che lavorano oggi nella produzione cinematografica e televisiva, come autori e come tecnici.
Il noto critico cinematografico e docente Valerio Caprara ha definito Pigrecoemme un presidio di resistenza.
Perché Situazione Critica?
In Elogio della Critica (edito in Italia da Il Saggiatore), il suo autore, Anthony Oliver Scott scrive:
“Cos’è un critico? Chiedendo in giro – o leggendo qualcuna delle mail che mi arrivano – si scoprirebbe che un critico è, prima di tutto, un artista fallito, pronto a riversare rancori antichi e invidioso sdegno su quelli che hanno avuto la fortuna, il talento o la disciplina necessari per avere successo. Questa convinzione è tanto diffusa da rappresentare una sorta di dogma nella credenza popolare”.
A questo pregiudizio, in fondo sempre esistito, si aggiunga che, nell’era social, tutto, ma proprio tutto, si riduce apoditticamente a una dialettica like/dislike che naturalmente impoverisce ancor di più il discorso. Eppure, proprio ora, proprio in quest’epoca in cui sembra che nessuno più abbia voglia di leggere recensioni o analisi approfondite di questo o quel film, l’analisi del linguaggio trova nuovi stimoli, un fermento che pareva sopito. Nascono laboratori di critica militante, nuove generazioni di storici e critici si fanno strada, si sperimentano forme nuove quali i video saggi. E la critica si riappropria anche del suo valore pedagogico, perché innanzi tutto la critica insegna l’esercizio critico. Nessuno dubiterebbe dell’importanza formativa dei testi letterari commentati (come La Divina Commedia o I Promessi Sposi) adottati nelle scuole, mentre si stenta a considerare il testo filmico degno di analisi ermeneutica. Eppure, più spesso di quanto si pensi, registi che poi abbiamo imparato ad amare sono proprio partiti dalla Critica. Non solo gli esponenti della Nouvelle Vague, cresciuti nei Cahiers du Cinema Truffaut, Godard, Rivette, Rohmer, etc.), ma anche, in Italia, Alberto Lattuada, Carlo Lizzani, Davide Ferrario. Peter Bogdanovich in America; O, recentemente, Christophe Gans, per arrivare al caso attualissimo di Kogonada, uno dei maggiori realizzatori di video saggi sul web (ne ha realizzati anche per la celebre rivista Sight & Sound), ora al suo debutto sul grande schermo con Columbus, visto al Sundance 2017.
L’iniziativa della Pigrecoemme, grazie all’esperienza delle personalità coinvolte, intende ragionare sulle nuove forme della critica e sul fondamentale apporto che essa può fornire alla formazione di uno spettatore consapevole, che possa godere del testo cui assiste ben oltre la superficie. Alla crescita, per dirla con Lino Miccichè, di spettatori di profondità rispetto alla massa di spettatori di superficie che sono, frequentemente, l’alibi per un cinema di superficie.
Per informazioni:
Email: [email protected] Telefono: 0815635188
Situazione critica: il primo appuntamento è il 5 maggio La Scuola di Cinema Pigrecoemme celebra 18 anni di attività. e propone “Situazione critica”: una serie di incontri sulla critica cinematografica e la promozione culturale della settima arte.
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