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Da Inferno di Dan Brown si evince:
La scritta “ CERCA TROVA “ dipinta su di uno stendardo verde nell’affresco di Giorgio Vasari ed aiuti “La battaglia di Marciano in Val di Chiana” , sito nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze è stata interpretata da alcuni ricercatori come un’esortazione a “cercare e trovare” proprio La battaglia di Anghiari, affresco murale di Leonardo da Vinci, opera commissionata a questi dal gonfaloniere della Repubblica fiorentina Pier Soderini nel 1503 per celebrare la vittoria riportata dalla coalizione guidata dalla Repubblica di Firenze contro le truppe milanesi nella battaglia della piana di Anghiari del 1440. Le fonti storiche sono concordi nel ritenere che Leonardo dipinse l’opera in una delle pareti della Sala del Consiglio (oggi Salone dei Cinquecento) ma nessuna certezza c’è in merito a quale sia stata la parete prescelta ed alle effettive dimensioni del dipinto. Rarissime le testimonianze dirette ed attendibili, molto importante però quella di Paolo Giovio (Como 21 aprile 1486 – Firenze 12 dicembre 1552) : “ …Rimane inoltre nella sala consigliare di Firenze una rappresentazione oltremodo apprezzabile di una battaglia vinta contro i pisani. Purtroppo fu iniziata in modo infelice malgrado ci fosse un difetto di tenuta del colore sugli intonaci che non legavano con i colori miscelati con olio di noce. Il comprensibilissimo dolore per questo inaspettato avvenimento sembra aver aggiunto all’opera ulteriore bellezza…” (1). Della Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci si è perduta ogni traccia e nulla si sa in merito alla sua sorte. Nel 2011, sostenuto dalla National Geographic e dal comune di Firenze, il professor Maurizio Seracini docente dell’Università di San Diego e fondatore del Center of Interdisciplinary Science for Art, Architecture and Archaeology della University of California, diede inizio ad una serie di indagini parietali proprio dietro l’affresco di Giorgio Vasari, indagini che purtroppo si sono rivelate infruttuose e che hanno destato polemiche e proteste nell’ambiente degli storici dell’arte e negli ambienti della cultura. Nel marzo 2012 il sottoscritto si è imbattuto in quella vicenda in modo assolutamente casuale e notando in verità da subito che tanto dal punto di vista della forma, quello dal lessico e della grammatica, quanto quella scritta fosse stata un’evidente forzatura perchè Giorgio Vasari (Arezzo, 30 luglio 1511 – Firenze, 27 giugno 1574) o uno dei suoi aiuti, avrebbe dovuto e potuto scrivere “CHI CERCA TROVA” oppure “CERCA E TROVA”, ovvero le forme corrette di quel motto e riportate anche nelle edizioni del “Vocabolario degli Accademici della Crusca “ (2) del XVII secolo. Soldati ed armature, lance e spade, cavalli e stendardi, la mente è confusa e l’occhio di chi guarda è distratto dai tanti particolari ritratti nell’affresco ma il significato di quella scritta non va cercato in ciò che è dipinto tutto attorno ad essa ma in ciò che manca: un pronome ed una congiunzione. Da sempre interessato ai giochi di parole ed a quelli matematici, chi scrive ha interpretato quella incongruenza lessicale del messaggio come una sorta di licenza poetica atta a giustificare un anagramma, risolvendo subito l’enigma con le parole TORRE VACCA, l’antico nome della torre di Palazzo Vecchio, nome in uso proprio in quegli anni in cui Giorgio Vasari affrescava ed abbelliva il Salone dei cinquecento.
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The Mandalorian è un arrangiamento televisivo in streaming americano realizzato da Jon Favreau per Disney +. Ha debuttato con il dispaccio dell’amministrazione nel novembre 2019 ed è il principale accordo fedele alla vita nell’establishment di Star Wars. Inizia cinque anni dopo le funzioni di Return of the Jedi (1983) e vede Pedro Pascal nel ruolo del personaggio del titolo, un solitario tracker dell’abbondanza che viene impiegato per recuperare “The Child”.
Il produttore di Star Wars George Lucas ha iniziato a migliorare un vero e proprio arrangiamento di Star Wars TV entro il 2009, ma il compito era considerato troppo costoso anche solo per prendere in considerazione la produzione. Dopo aver offerto Lucasfilm alla Disney nell’ottobre 2012, è iniziato un altro accordo di Star Wars per Disney +. Favreau ha segnato nel marzo 2018, sostituendo come saggista e showrunner. Il leader crea da vicino Dave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Il titolo dell’arrangiamento è stato riportato nell’ottobre 2018 con l’inizio della registrazione presso i Manhattan Beach Studios in California. L’organizzazione di visualizzazioni speciali Industrial Light and Magic ha sviluppato l’innovazione StageCraft per l’arrangiamento, utilizzando set virtuali e un divisore video a 360 gradi per stabilire l’ambiente circostante. Da allora questo è stato abbracciato da altre creazioni cinematografiche e televisive.
The Mandalorian ha debuttato su Disney + il 12 novembre 2019. La prima stagione di otto scene è stata accolta con sondaggi positivi. È stato nominato per Outstanding Drama Series al 72 ° Primetime Emmy Awards e ha vinto sette Primetime Creative Arts Emmy Awards. Il debutto di una stagione successiva è previsto per il 30 ottobre 2020 e l’avanzamento è iniziato con una terza stagione.
Ambientato cinque anni dopo le funzioni di Return of the Jedi (1983) e la caduta dell’Impero, The Mandalorian segue un tracciatore di abbondanza solitario negli intervalli esterni del sistema cosmico. È impiegato per recuperare “The Child” e decide di correre per mettere al sicuro il bambino. Durante il loro viaggio per familiarizzare con le cause del giovane, vengono ricercati da Moff Gideon.
Pedro Pascal interpreta Din Djarin, il personaggio del titolo dell’arrangiamento e un solitario tracker dell’abbondanza. Pascal ha contrapposto il personaggio a Clint Eastwood, con attitudini di battaglia all’avanguardia e di “buon carattere difettoso”. Il vero nome del personaggio, Din Djarin, non è stato scoperto fino a “Sezione 8: Redemption”, ma Pascal ha scoperto casualmente il nome in una riunione nel novembre 2019. La sua abbondanza nel debutto dell’arrangiamento è “The Child” — conosciuto come “Infant Yoda “di individui affollati, un bambino che è specie simile al personaggio di Star Wars Yoda. Il bambino è fondamentalmente realizzato con animatronics e burattini, tuttavia questo viene ampliato con visualizzazioni speciali. Si trasforma nel reparto del Mandaloriano.
La stagione primaria include alcuni co-protagonisti ricorrenti, tra cui Carl Weathers nei panni di Greef Karga, capo di una società di monitoraggio dell’abbondanza; Werner Herzog nel ruolo di “The Client”, un uomo misterioso; Omid Abtahi nel ruolo del Dr. Pershing, un ricercatore che lavora per il cliente; Nick Nolte nel ruolo della voce di Kuiil, un allevatore di umidità dell’Ugnaught che aiuta il Mandalorian; Taika Waititi nel ruolo della voce di IG-11, un droide tracker dell’abbondanza; Gina Carano nel ruolo di Cara Dune, un precedente soldato ribelle stordente diventato soldato assunto; Giancarlo Esposito nei panni di Moff Gideon, un precedente funzionario dell’Ufficio di sicurezza imperiale; ed Emily Swallow nei panni di “The Armourer”, una mandaloriana che produce scudi e hardware dall’acciaio Beskar.
Alcuni intrattenitori si presentano nella seconda stagione come personaggi dei precedenti media di Star Wars, tra cui Rosario Dawson come Ahsoka Tano, Temuera Morrison come Boba Fett, Katee Sackhoff come Bo-Katan Kryze e Timothy Olyphant come Cobb Vanth.
Uno degli argomenti essenziali di The Mandalorian è l’educazione e la genitorialità, specialmente attraverso la dinamica della relazione padre figlio tra The Mandalorian e The Child. Ryan Britt di Fatherly ha scritto che questo è anormale nelle storie di Star Wars e che i precedenti casi di nutrimento nell’establishment sarebbero stati in generale impotenti, dal pericoloso Darth Vader (padre di Luke Skywalker) allo sbadato Galen Erso, padre di Jyn Erso in Rogue One (2016). Britt ha dichiarato: “Per un periodo piuttosto lungo l’establishment di Star Wars si è astenuto dal rappresentare una dinamica genitore-figlio. Con Mando e Baby Yoda, questo è finalmente in evoluzione.” La dinamica tra Kuiil e IG-11 rispecchia inoltre il soggetto che alleva i figli in The Mandalorian. I due hanno una relazione simile a quella di un padre e di un bambino, come mostrato nella scena in cui Kuiil mostra a IG-11 come lavorare e capacità dopo che il droide è stato ricostruito.
L’autrice di Avvoltoio Kathryn VanArendonk ha affermato che la cura è stata l’argomento delle passate storie di Star Wars, ma abbastanza spesso durante le fasi successive della genitorialità, invece di un bambino nelle fasi iniziali, per esempio, il Bambino. Come illustrazioni specifiche, si riferiva a Obi-Wan Kenobi che sostituiva come allenatore il giovane adulto Anakin Skywalker, la Principessa Leia in lutto per il suo bambino sviluppato Kylo Ren, o la scomparsa della gente di Rey. Britt ha sostenuto che solidi modelli genitoriali in Star Wars sono significativi sulla base del fatto che l’establishment è così spesso collegato all’infanzia dei suoi fan. Il Mandaloriano presenta in particolare le difficoltà di essere un genitore solitario e un tutore lavorativo, poiché il Mandaloriano combatte per procedere con il suo normale impiego quotidiano come inseguitore dell’abbondanza e combattente assunto mentre si sostituisce come unico sorvegliante del Bambino. Richard Newby di The Hollywood Reporter ha descritto lo spettacolo come “le esperienze di un genitore single alla ricerca di un lavoro”. Alcuni commentatori hanno analizzato la dinamica tra il Bambino e il Mandaloriano a Lupo Solitario e Cucciolo, un manga su un combattente samurai e il suo bambino. Favreau ha riconosciuto Lupo Solitario e Cucciolo come un impatto in una scena della Disney Gallery: The Mandalorian.
La funzione genitoriale del Mandaloriano nell’arrangiamento lo rende un personaggio più gentile e riconoscibile; cambia in un percorso positivo a causa dell’allevamento del Bambino, risultando essere meno ristretto di mente e conservato in se stesso. Ha rischiato con la sua vita e ha cambiato definitivamente la sua vocazione di inseguitore dell’abbondanza per riconoscere il suo obbligo di sorvegliante e guardiano del bambino, denotando un’enorme penitenza dei genitori. Nel momento in cui il Mandaloriano cerca lavoro per portare denaro, attualmente sta facendo come tale per dare non esclusivamente a se stesso, ma anche per il Bambino. Vediamo alcuni casi in cui il Mandaloriano nutre il Bambino durante tutto l’arrangiamento, ad esempio, quando impedisce al Bambino di schiacciare prese arbitrarie nella cabina di pilotaggio dell’astronave del Mandaloriano, alla fine tenendolo in grembo. In un altro modello, il Mandalorian installa un seggiolino per il bambino nella cabina di pilotaggio della sua barca, in modo che possa essere posizionato in modo sicuro e facile durante i loro movimenti.
La connessione tra il Mandaloriano e il Bambino è un caso di genitorialità imprevista. Il Mandaloriano sente un’associazione e un legame genitoriale con il Bambino come il suo stesso risultato dell’adolescenza, quando è rimasto bloccato per la morte della sua gente ed è stato accolto dalla cultura mandaloriana come un “trovatello”. Tutto sommato, la genitorialità non era un lavoro che il Mandaloriano stava inseguendo all’inizio, e inizia a tentare nuovamente di eludere questo obbligo. Inizialmente lo fa nella “Sezione 3: Il Peccato”, quando per la prima volta lascia il bambino al cliente. Lo fa di nuovo nella “Parte 4” Sanctuary “, quando intende lasciare il Bambino con Omera, una madre difensiva sul pianeta Sorgan, desiderosa di portare il Bambino nella sua stessa famiglia. Il Mandaloriano non si concentra completamente su la funzione di genitorialità fino al finale di stagione principale, “Sezione 8: Redenzione”, quando il Bambino stesso viene anch’esso abbracciato nella cultura Mandaloriana come un “trovatello” e il Mandaloriano è ufficialmente annunciato come la sua figura di padre.
Alcuni autori hanno proposto che il modo in cui il volto del Mandaloriano è mascherato ha un impatto pulito e la sua assenza di nome consente agli osservatori di vedere e immaginarsi come guardiani. Britt ha detto che questo “ci permette di sognare quale deposito di armi possiamo trasmettere per proteggere i nostri figli”. Ciononostante, Singer ha detto che l’ambientazione dello spettacolo nello spazio fa sembrare le difficoltà di crescita dei giovani più energiche e colorate di quanto possano essere in un modo o nell’altro. Anthony Breznican di Vanity Fair ha notato che nessuna delle sfide quotidiane della genitorialità è raffigurata nell’accordo: “Non ci sono schiamazzi assordanti da parte di Baby Yoda, nessuna forma, nessuna fuga, nessuna urla selvaggia che si insinua nella mente di un genitore come un dentista trapano da specialista che distrugge un delicato nervo rosa. “ Allo stesso modo, la saggista di Vulture Kathryn VanArendonk ha detto che lo spettacolo trascura o non affronta molte sottigliezze nutritive che rendono problematica la genitorialità, ad esempio, ciò che il bambino mangia, quando si riposa e se indossa i pannolini. Ha dichiarato: “Il Mandalorian non è interessato ai pannolini, quindi Mando sarà un’immagine specifica della genitorialità: la persona che non ha bisogno di sudare le piccole cose”. VanAnderonk ha descritto questo come un sogno di soddisfazione dei desideri per tutori o tutori imminenti: “un sogno di nutrimento spogliato così completamente di ogni dettaglio e particolarità che tutto ciò che rimane sono modelli: il genitore, il giovane”.
The Child sperimenta un modesto gruppo di altre figure di difensori durante la stagione primaria, tra cui Omera, IG-11 e Peli Motto. Alcuni spettatori hanno rimproverato l’accordo per il modo in cui il Mandaloriano ignora costantemente il Bambino o in possesso di relativi estranei, proprio come per aver stabilito scelte che mettono il Bambino in pericolo. Un modello si trova nella “Parte 6: Il Prigioniero”, quando permette a un gruppo di pericolosi soldati assoldati di utilizzare la sua barca mentre il bambino è pronto, provocando quasi la morte del bambino. Una comunicazione che il Mandaloriano ha con Peli Motto nella “Sezione 5: Il pistolero” è una delle conversazioni più semplici sulle difficoltà di pensare al Bambino. Nel momento in cui il Mandaloriano sveglia casualmente il giovane, che era rimasto a letto tra le braccia di Peli, lei lo rimprovera: “Sai quanto tempo mi ci è voluto per farlo riposare?” Denuncia inoltre il Mandaloriano per aver ignorato il bambino sulla barca, dicendo: “Hai un pessimo pacco da scoprire su come allevarne uno giovane”. L’autore di ScreenCrush Matt Singer ha affermato che gli errori di educazione del Mandalorian rendono lo spettacolo sostanzialmente più coinvolgente alla luce del fatto che commettere errori è una parte enorme dell’essere genitori. Eileen Chase di Today ha ripetuto questo: “Non è un genitore ideale, più o meno come la maggior parte di noi che ha bisogno di adeguarsi alle cure e al lavoro”.
L’idea del bene e del male e il soggetto della natura contro il sostegno è sollevata costantemente in tutto il Mandalorian, forse in modo più inconfondibile attraverso la ricostruzione di IG-11 di Kuiil da un rilevatore di abbondanza a un droide e difensore medico. Anche dopo che IG-11 è stato ricostruito, il Mandalorian non accetta di essere veramente cambiato, alla luce del fatto che accetta che i droidi abbiano una natura fondamentale e che l’inclinazione di IG-11 rimanga mortale e connivente. Tuttavia, nel ricostruire IG-11, Kuiil lo sostiene e lo fa cambiare; Kuiil sente che durante il tempo trascorso a capire come lavorare ancora una volta, IG-11 ha aumentato un altro personaggio. Kuiil chiede al Mandaloriano: “I droidi sono cattivi o orribili — sono impressioni non partigiane degli individui che li programmano”. Keith Phipps di Vulture composto da IG-11 e dal soggetto natura contro sostegno: “Non è orribile. Recentemente è stato personalizzato in quel modo e con cura e cambiamento può fare un sacco di bene sul pianeta”.
Le scene di Kuiil e IG-11 mostrano inoltre che il modo in cui viene allevato il personaggio “giovane” ha un enorme effetto sul fatto che il bambino si trasformi in una risorsa o in un pericolo per le persone intorno a lui. Il droide era un pericoloso killer professionista prima che Kuiil lo ricostruisse, ma a causa del nutrimento dell’Ugnaught, si trasforma in un difensore e in un partner tutto sommato. Alcuni giornalisti hanno inoltre raccomandato che il bambino non sia intrinsecamente accettabile o malvagio, ma che a parità di condizioni, come tutti i giovani, è ingenuo e non comprende completamente le funzioni che accadono intorno a lui. Sta scoprendo il suo ambiente generale e la direzione dei requisiti man mano che sviluppa le sue capacità. In genere spetterà al Mandaloriano dare questa direzione, come quando il Mandaloriano gli impedisce di soffocare Cara Dune.
Ciononostante, numerosi studiosi si sono chiesti se le brutali dimostrazioni che il Bambino ha visto più e più volte in The Mandalorian stiano influenzando negativamente la sua svolta negli eventi e che lui stesso stia cercando di diventare lui stesso brutale. Phipps ha composto questo: “Quello sguardo di miracolo negli occhi del Bambino mentre IG-11 uccide di nuovo e massacra di nuovo è divertente, ma in più un tocco di agghiacciante.” Una scena specifica in “Parte 7: The Reckoning” ha spinto numerosi commentatori e fan a chiedersi se il bambino potesse mostrare inclinazioni subdole. Durante una scena sull’astronave del Mandalorian, il Bambino vede il Mandaloriano e Cara Dune prendere parte a un cordiale incontro di braccio di ferro. Durante la sfida, il Bambino utilizza la Forza per imbavagliare Cara, quasi soffocandola prima che il Mandaloriano mediasse. In tutto lo stabilimento di Star Wars, quella capacità è stata generalmente collegata al lato oscuro della forza, in particolare a Darth Vader.
Sarah Bea Milner di Screen Rant ha dichiarato: “La seconda è davvero sbalorditiva e piuttosto sconvolgente”. Alcuni commentatori hanno notato, tuttavia, che il bambino probabilmente ha erroneamente accettato che il mandaloriano fosse in pericolo e mediato per aiutare. Inoltre, in una scena simile, il Bambino utilizza la Forza riparatrice per risparmiare Greef Karga, una forza normalmente collegata al Lato Chiaro. Tutto sommato, alcuni saggisti hanno proposto che gli osservatori avessero pensato poco all’abilità del bambino per il male poiché è così carino. I fan hanno teorizzato che il bambino potrebbe introdurre un personaggio fasullo o utilizzare la Forza per controllare gli individui nel pensare a lui per garantire la sua resistenza. Comunque sia, Caitlin Gallagher di Bustle ha proposto invece di lavorare per rendere il bambino malvagio, lo spettacolo potrebbe raccomandare i bisogni mandaloriani per capire come allevare il bambino in un clima meno selvaggio.
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#AUSTRALIANTRIP
Prima tappa Melbourne: è come iniziare il tour della California da Los Angeles: deludente. Ti sembra di stare in una metropoli qualsiasi, tra l'altro neanche tanto bella con tutta quella accozzaglia di architetture. Il melting pot è davvero incredibile, per ora ho capito che gli australiani sono quelli con le ciabatte anche se ci sono 12 gradi. Hanno infatti una strana concezione di primavera qui, in due giorni non abbiamo ancora visto il sole, meno male che non parto mai senza il mio adorato piumino! Vale il viaggio per riprendersi dal fuso (comunque io ancora mi sveglio alle 5!) e per la street art. Ora, dopo esserci fatti svenare da Uber, abbiamo preso la macchina per iniziare il nostro road trip. Giacomino se la sta cavando bene con la guida a sinistra, a parte quando per girare mette i tergicristallo invece della freccia...
Seconda tappa Great Ocean Road + Yarra Valley: Finalmente cominciamo ad avvicinarci all'idea di Australia. Percorrendo oltre 200 chilometri di Great Ocean Road abbiamo capito che se non hai un van e una tavola da surf sei un po' un looser. In effetti con tutto lo spazio che c'è qui, se non sei un minimo sportivo sei oggettivamente sfigato. Anche i bambini li portano in spiaggia durante le ore scolastiche, per dire. Ah, ho avvistato il primo uomo della mia vita con gli UGG mentre per ora l'unico canguro in cui ci siamo imbattuti è quello nel mio panino e quello morto sul ciglio della strada :( Ci ho bevuto su qualche bicchiere di rosso australiano e mi è passata la tristezza...almeno fino al prossimo cadavere!
Terza tappa Blue Mountains: Se piano piano ci si abitua a guidare per ore e ore tra panorami mozzafiato che pero' per chilometri e chilometri restano sempre uguali, tra angus e pecore a profusione, avvertimenti stradali fantasiosi (e a volte anche in rima) tipo "Don't trust your tired self" - "Stop, revive, survive", tra nomi di città assurdi che raddoppiano (Wagga Wagga, Yarra Yarra, Lirra Lirra, Mullum Mullum, ma dico erano ubriachi?!?), quello a cui proprio non ti riesci ad abituare in Australia è la lingua! Gli australiani hanno infatti preso il peggio dell'American e del British English e ne hanno fatto un polpettone incomprensibile! Degli inglesi purtroppo hanno preso anche il fish and chips e gli orari! Tutto chiude alle 5 (negozi, attrazioni, bar...fanno eccezione pochissimi ristoranti che comunque chiudono alle 9!). Anche per fare il check-in negli hotel ti devi spicciare, altrimenti dormi fuori. Comunque siamo stati nelle Blue Mountains. Bellissime eh, ma siamo partiti vestiti da eschimesi (sai com'è in montagna di solito fa freddo) e siamo arrivati che c'erano 29 gradi...strana proprio questa terra...
Quarta tappa Sydney e Central Coast: Dopo aver attraversato città australiane che assomigliano a città decadenti dell'epoca del Far West, Sydney è un piacere per gli occhi con la sua architettura moderna, i suoi ponti imponenti, i quartieri hipster, la gente sempre elegantissima, i ristoranti alla moda dove si deve "sharare" il cibo. A Sydney c'e' un sacco di gente in giro a tutte le ore. Mi chiedo quando lavorino. Nella maggior parte dei negozi, infatti, non ci sono scritti orari di apertura/chiusura. Ognuno fa un po' quello che vuole, ce l'ha confermato anche un arzillo vecchietto di origini italiane che si è bullato del fatto che lui suona l'arpa ogni tanto e ha una casa con tre stanze e due auto. Dice che se restiamo in Australia facciamo i soldi. Sarà. Intanto mi pare che queste città siano costantemente in cambiamento. O siamo sfigati noi, o la maggior parte dei posti dove vogliamo andare è chiuso definitivamente, trasferito, o in via di rinnovamento. Che bello poi quando arrivi che stai morendo di fame e sono chiusi per un evento privato. Comunque alla fine il ballo annulla tutte le differenze. Ti capita di ballare in una chiesa con un maestro di fama mondiale (lo scopri solo dopo comprando il suo libro) o di andare al Festival di Senigallia della Central Coast, Chromefest, dove un'orda di signore di una certa età con i tatuaggi di Elvis si strappano i capelli per le esibizioni dei sosia del Re del Rock'n'Roll. E ti dimentichi per un attimo di essere dall'altra parte del mondo.
Quinta tappa Byron Bay&Gold Coast: "In Australia, Kangaroos are like rats" ci disse una volta un australiano. Visto che in 10 giorni gli unici animali che abbiamo visto sono state le blatte dell'appartamento di Sydney e i Cacatua (simpatici pappagalli dal crestino giallo fosforescente) abbiamo deciso di andare in un parco. Così, dopo 2.500 chilometri passati con la testa all'insù perché Giacomo mi chiedeva se per caso vedessi dei Koala posso dire no, i Koala sono in via d'estinzione e comunque come fai a vederli se vai a 100km/h e quelli se ne stanno come delle palle sugli alberi? Comunque, oltre alla fauna del Currumbin Wildlife Sanctuary, abbiamo visto anche quella delle spiagge australiane. E non intendo i tacchini che girano indisturbati tra i bagnanti, ma gli australiani che, se non fanno surf, si alcolizzano e fumano erba a tutte le ore per poi cantare, suonare e fare i giocolieri sulla sabbia. E poi girano scalzi, sempre e ovunque. E quando prendono il sole diventano arancioni. Speriamo di non diventare di quel colore alla fine della vacanza! Nel dubbio, domani torniamo in città. Non prima di esserci spararati una bella puntata di Stranger Things nella dependance di Gerard in stile Orange County! <3
Sesta tappa Brisbane: E poi c'é la super moderna Brisbane, che sembra più una classica città americana che australiana se non fosse che anche qui si cena fino a "late" (saranno le 8, le 9, le 10 non si sa) e il cinema inizia "at sunset" che qui è alle 6.30 però il film comunque non inizia prima delle 7.30. Vabbe', resta comunque la città più vivibile che abbiamo visitato, si può girare tutta in bicicletta e grazie al fatto che è stata costruita lungo il fiume, non ci sono quei venti sgarbatissimi delle altre città. In primavera ci sono già oltre 30 gradi e questo fa si che tengano l'aria condizionata come se stessimo a Dubai! E proprio come Dubai, Brisbane sembra che la stiano ancora finendo di costruire e di conseguenza ci sono ancora molte opportunità lavorative e pochissimi italiani (ecco, per questo evitate la pizza). Il nostro uberista indiano ci ha detto che lui guadagna in una settimana quello che noi guadagnamo in un mese. Poi ti chiedi perché hanno sempre quel sorrido stampato sulla faccia, non si preoccupino di quando inizia il film o il concerto e ti rispondono per ogni cosa "no worries"...
Settima e ultima tappa - Whitsunday Coast: a sto giro c'è poco da dire. Qui é un paradiso tropicale dove la più grande preoccupazione è decidere in quale delle 74 Whitsunday Islands essere abbandonato. Il punto di partenza per scoprire queste isole da sogno è Airlie Beach, meta di backpacker festioli. Noi abbiamo lasciato ai più giovani i club e i fiumi di birra e ci siamo dati alle bocce, sport nazionale, facendoci ovviamente fottere 4 dollari da un gruppo di australiani che ci hanno sfidato al "nearest to the pin" o come diavolo lo chiamano loro. Qui non si fa surf, il mare è troppo piatto, ma stand up paddle. E poi si può scegliere tra le centinaia di escursioni che propongono ad ogni angolo. Noi abbiamo scelto quella per una delle spiagge più belle del mondo, la Whitehaven Beach, dove siamo riusciti anche a vedere quel poco che resta della barriera corallina (nel mentre dei simpatici gabbiani si sono mangiati le nostre patatine e defecato sul mio telo). Confermo che se ti abbronzi in Australia diventi arancione. Domani invece si torna a Melbourne, (quasi) pronti per rientrare a casina.
Conclusioni: L'Australia in due parole? Da capire. Noi italiani, infatti, abbiamo un'immagine un po' distorta di questo paese. Partiamo pensando di trovare il sole, sempre, ma non è cosi. Pensiamo di incontrare canguri e koala per strada come da noi si incontrano i piccioni. Non è cosi. Pensiamo di poter essere punti da insetti e ragni alla Strangers Things, ma non è così. Pensiamo che ci siano offerte di lavoro ad ogni angolo della strada. Non è così, almeno non più. L'Australia è un paese immenso, in 15 giorni e 3.000 km siamo passati dai 12 gradi di Melbourne ai 30 di Arlie Beach, siamo passati per le montagne, per le foreste pluviali, per le isole tropicali, per le grandi metropoli incontrando persone di ogni nazionalità e colore. Tutte con un unico comune denominatore: la calma, una calma che non ho mai visto in nessun altro paese del mondo. "No worries" è la frase preferita degli australiani, in qualunque situazione. E chi li biasima. Le giornate iniziano presto e finiscono ancora prima. Alle 5 chiude tutto e c'è chi va in spiaggia a fare surf, chi a correre sul fiume, chi in un ristorante di lusso o in un pub irlandese. Qui é tutto easy, dal check-in in hotel, al noleggio della macchina, all'uscita in barca, alla cena al ristorante 5 stelle in felpa. Il nostro viaggio é stato un crescendo di esperienze e di emozioni. E alla fine se ti abitui ai loro orari assurdi, al cibo pasticciato, al vento ovunque e a tutte le ore e alla lingua incomprensibile la vita è davvero bella in Australia.
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Sentirsi a casa
Ho messo più tempo a cercare una foto di copertina che a scrivere la rubrica di questa settimana.
Perché?
Perché oggigiorno è sempre più difficile sentirsi a casa - lì dove si vive, cioè - e quando si può si evade. Anche con la mente, anche nasellando sui siti di belle cose e bei posti, come ho fatto io. E cercando la casa dei miei sogni, mi sono persa tra le centinaia di foto di bellissime abitazioni, dove ho immaginato di poter vivere meglio.
Alla fine, ho scelto questo scorcio di casa (al mare, perché non è pensabile per me vivere se non al mare), molto semplice (cioè non è una mega villa alla Falcon Crest, voglio dire) e per giunta arancione, giusto per ricordare che siamo in autunno e che ieri è stato Halloween con le sue zucche color cocozza.
Si calcola che il 35% degli abitanti di città desiderano ardentemente vivere altrove, ovverosia in una casa diversa da quella abitata. Già, perché spesso le case delle città in cui viviamo (sarà piccola la mia città, ma è sempre una città ed è pure piena di traffico ed inquinamento. E poi - mannaggia - non c’è il mare) sono piccole, immerse nel rumore, ed anche se tecnologicamente fornite, sono confuse e confusionarie. Un po’ come i ‘modellini’ di case (alcune di solo 30 mq) che vediamo all’Ikea.
Ad andarci - nel megastore svedese - sembra davvero un gioco, ma viveteci in un cubicolo in cui è tutto addossato. Specie noi che - da meridionali - abbiamo ancora l’imprinting di case grandi fatte per far entrare la luce, per avere amici, per distribuirsi ognuno nel suo angolo, in quanto la prossimità è pericolosa anche nelle famiglie: bisogna respirare. In Svezia fa freddo e le case sono piccole e piene di cose che isolino dal maltempo e dal buio e (talvolta) dal prossimo.
(All’Ikea più vicino a casa mia, uno di questi modellini l’hanno costruito più grande e alla finte finestre hanno messo vedute della Costiera amalfitana. Ecco, già cominciamo a capirci, cari designer scandinavi.)
Proprio il colosso svedese ha recentemente condotto una ricerca sulla soddisfazione abitativa degli occidentali di città ed ha scoperto che sono cinque i fabbisogni emozionali che connotano la soddisfazione abitativa delle persone: privacy, sicurezza, comfort, proprietà e appartenenza.
Nel caso mio, quattro su cinque ci sono, ma manca l’appartenenza, perché mi sento proprio di appartenere ad ‘altrove’ e mi sento stretta pur nella mia proporzionata abitazione, perché mi manca l’orizzonte: davanti ho case o montagne e ciò mi ammala.
Sembra controintuitivo, ma un orizzonte ampio innesca sia l’allargamento di mente e polmoni sia la voglia di viaggiare, o quanto meno rasserena sulla possibilità di poter andare più avanti. Magari non si parte, ma la possibilità di farlo diventa più concreta perché non appaiono ostacoli alla traiettoria.
Poter vedere più lontano fa sentire più intraprendenti, perché si impara a conoscere lo spazio, più spazio. Così, quando lo spazio visivo è ridotto, ne soffre la mente, la psiche e l’umore.
Il fatto di vedere monti, gole e case mi mette l’affanno di un viaggio impervio e faticoso.
Io, alla fine, li capisco i pionieri delle praterie statunitensi, quelli che volevano andare sempre più ad ovest, nel far west (che poi è diventato l’ambient per pistoleri e mandrie), fino alle coste del Pacifico.
Infatti, è lì che mi fermerei volentieri anche io: sulle coste della California del sud.
E voi? Qual è il luogo che soddisferebbe i cinque fabbisogni emozionali? Parliamone.
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1. come stai? Bene
2. metti una foto di te stesso (se vuoi)
3. vorresti essere qualcun altro? No
4. hai qualche strana mania/ossessione? Ascoltare sempre musica
5. qual'è il tuo nome per intero? Vanessa
6. quanti anni hai? 15
7. l'eta che ti danno le altre persone? 17..
8. cos'hai fatto al tuo ultimo compleanno? Sono stata col mio ragazzo
9. come passerai invece il prossimo? Spero col mio ragazzo
10. il tuo segno zodiacale? Gemelli
11. di che colore sono i tuoi capelli? Castano scuro
12. hai mai tinto i tuoi capelli? Le punte
13. colore degli occhi? Marroni
14. se potessi cambiare il colore dei tuoi occhi, quale sceglieresti? Azzurro
15. porti gli occhiali? Si
16. cosa ne pensi del tuo corpo? Lo odio.
17. hai mai avuto disturbi alimentari? Si..
18. ti piace andare a scuola? Diciamo
19. materia preferita? Inglese
20. vai d'accordo con la tua famiglia? Si
21. dì sette cose riguardo al tuo corpo.
22. hai tatuaggi? Si
23. qualche idea per un tatuaggio futuro? Ehehe
24. hai dei piercing? Tre
25. quando hai provato veramente paura? Quando stavo per perderlo..
26. usi la mano destra o sinistra? Destra
27. hai mai pianto per gioia? Si
28. bevi? Si
29. fumi? Si
30. hai qualche animale domestico? No
31. hai mai fatto qualche dieta? Si
32. di dove sei? Catania
33. qual'è la tua qualità migliore?
34. in cosa sei bravo? Non saprei
35. in cosa sei negato? Buh
36. dì tre cose sul tuo carattere. Lunatica, orgogliosa, permalosa
37. l'ultima persona a cui hai detto ‘ti voglio bene’? Il mio migliore amico
38. l'ultima persona a cui hai detto ‘ti amo’? Il mio ragazzo
39. dimmi due tue abitudini. Ascoltare musica e leggere
40. qual'è la tua carriera ideale? Dentista
41. la tua vita è uguale a due anni fa? Per niente
42. hai mai avuto un amico immaginario? No
43. dì 6 cose sulla tua camera.
44. sei mai stato dallo psicologo? No
45. sei allergico/a a qualcosa? se si, cosa? No
46. ti sei mai avvicinato alla morte? Si
47. cose che ti piacciono e non di te stesso. Mi piacciono le mie labbra, gli occhi e i miei capelli. Non mi piace il mio fisico
48. tre cose che le persone non conoscono di te. Quasi tutto
49. cinque cose strane che ti piacciono.
50. hai faceboook? Si
51. hai qualche tua foto su facebook? Si
52. descrivi te stesso in una parola. Stronza
53. dimmi qualcosa. (?) blablabla favorites. 54. qual'è la cosa che preferisci fare? Dormire/leggere/ascoltare musica
55. colore preferito? Blu, nero
56. band/cantante preferito? Tanti
57. libro preferito? After, fuori piove dentro pure passo a prenderti?
58. film preferito? Twilight la saga
59. citazione preferita? e perchè? Meglio stalker che cornuta
60. parola preferita? Gente stranaa
61. cibo preferito? Lasagne
62. animale preferito? Panda
63. cani o gatti? Cani
64. fiore preferito? -
65. profumo preferito? Troppi ahaha
66. stagione preferita? Inverno
67. cinque luoghi dove vorresti andare prima di morire. Parigi, New York, Amsterdam, Tokyo e Phoenix
68. cinque cose senza le quali non puoi vivere. Alfredo, il mio migliore amico, telefono, TV e musica
69. qual'è la tua creatura mitologica preferita e perchè?
70. programma televisivo preferito? Pll, The originals, The vampire diares
71. negozi preferiti dove fare shopping? Telly Weijl e altri
72. dì quattro cose sui tuoi genitori.
73. assomigli più a tua mamma o a tuo papà? Entrambi
74. hai fratelli o sorelle? Fratello
75. dì 3 cose sulla tua famiglia.
76. dì 3 cose sulla tua infanzia.
77. il ricordo migliore della tua infanzia? Boh
78. dì 3 cose sulla tua città.
79. il posto dei tuoi sogni per andare in vacanza? California
80. dove vorresti essere ora? Amsterdam
81. i migliori posti che hai visitato. Boh friends. 82. hai mai sorriso ad uno sconosciuto? Si ahah
83. preferisci fare amicizia con le femmine o maschi? Maschi
84. il tuo amico più fedele? Mejor amigo
85. cosa ne pensi dell'amicizia?
86. amicizia o amore? Dipende
87. c'è qualcuno a cui puoi dire veramente tutto nella tua vita? Si
88. se il tuo miglior amico morisse, cosa faresti? Farei come una pazza
89. hai mai mentito alla tua migliore amica? Si
90. perchè? Tanti motivi
91. ti sei mai sentito sotituito? Si
92. un amico ti ha mai deluso? Si
93. dì 3 cose sul tuo migliore amico/a. La mia vita, il mio sorriso, lo adoro relationships. 94. l'ultima persona che hai abbracciato? Mia mamma
95. con chi è stato il tuo primo bacio? Ignazio
96. è stato bello? Si
97. ti piace baciarti in pubblico? Si
98. credi nell'amore a prima vista? Si!
99. qual'è la tua idea di appuntamento perfetto? Basta che siamo io e lui
100. descrivi il tuo ragazzo/ragazza perfetto/a. Ce l'ho già
101. qual'è la prima cosa che noti in una persona? Occhi, sorriso, capelli
102. cosa ne pensi delle relazioni a distanza?
103. e della differenza di età?
104. cinque ragazzi/ragazze da cui sei attratto/a.
105. sei innamorato/a? Si
106. dì 3 cose sulla persona che ti piace. Lo amo, è tutto, mi manda
107. se la persona che ti piace, ti dice che gli piace qualcun altro, come reagiresti? Mi ucciderei
108. pensi di piacere a qualcuno? Avoja
109. pensi che qualcuno stia pensando a te, in questo momento? Non saprei
110. hai mai pianto per un ragazzo/ragazza? Si
111. hai mai desiderato di avere qualcuno di impossibile? Si
112. ti è mai piaciuto qualcuno che i tuoi amici detestavano? Si
113. ti è mai piaciuta la stessa persona che piaceva alla tua migliore amica? No
114. la frase più dolce che ti abbia detto una persona? "Avevo detto che era meglio restare lontani, ma non ci riesco, sei tutto per me"
115. una persona per cui faresti di tutto? Alfredo
116. cosa dovrebbe fare un ragazzo/ragazza per conquistarti il cuore? Essere se stesso
117. cosa ti eccita?😏
118. hai mai scritto una poesia o una canzone? Si
119. qualcuno l'ha mai scritta per te? Si
120. qual'è la cosa più dolce che hai fatto per qualcuno? Una lettera di tre pagine + DVD con le nostre foto e la nostra canzone + una collana
121. sei fidanzato/a? Si music, movies and books. 122. quanto spesso ascolti musica? 24h/24h
123. quale tipo di musica ti piace? Tutti i generi
124. ti piace ballare? Si
125. sei mai stato ad un concerto? Si
126. una canzone che ti fa piangere? Tiziano ferro - potremmo ritornare
127. una canzone che ti ricorda un brutto ricordo? Tiziano ferro - potremmo ritornare
128. una canzone che ti ricorda un bel ricordo? "Ti amo"
129. una canzone che canticchi sempre sotto la doccia? Dj kay slay - 60 second assassin's
130. la canzone più profonda che conosci? LowLow - Ulisse
131. la canzone che ti fa ballare sempre? Busta Rhymes - #TWERKIT
132. scrivi una frase di una canzone qualsiasi… "un giorno ci rincontreremo ancora chissà dove, saremmo stati grandi, attraversando gli anni. Oppure ci rincontreremo mano nella mano."
133. l'ultimo libro che hai letto? After2
134. l'ultimo film visto? Breaking Dawn 2
135. il libro che leggeresti tutto in una volta? After 1
136. quale tipo di film guardi? Tutti
137. ti piacerebbe diventare attore/attrice? Si 138. sei felice? sì
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“Tanto per far passare la noia” (2019)
1. Senti anche tu quel vuoto nel cuore ? Essenzialmente la risposta rimane invariata, anche se ora troverei inutile rispondere a questa cosa, poichè sarebbe sbagliato definirlo vuoto.
2.-2. Scrivi il testo di una canzone che ti rappresenta: beh la canzone che menzionai all’epoca, ora assume un altro significato, anche più importante, per non essere ripetitiva ne nominerei un’altra, quindi “Tradimento di Ernia”. Devo dire però che ci sarebbero troppe canzoni da scrivere, ma questa racchiude un periodo in cui ho fatto l’unico errore di cui tutt’ora me ne pento e vorrei cancellarlo.
“ Forse perché io non ci sto dentro Forse perché io non me la sento Prego il Dio tradimento Forse perché aspetto il mio momento Forse sono in forse già da tempo [...]
So che ho fatto male, il difficile è ammetterlo
Una doccia non fa effetto
Almeno per il momento
Il peso vero delle colpe sono piume sopra al petto
In un mondo di fabbriche
Per amare usiamo tattiche
Per paura, perché a odiarci siamo macchine
Io amo a modo mio
Impara come sono io
Nel silenzio che così in silenzio ci sto solo io “
-3. Cosa vorresti dire alla persona che ti a fatto più male fino ad adesso? Ormai ce ne sono tante, ma per tutte la stessa medesima cosa ed è grazie a loro che sono molto più cattiva e menefreghista, con la gente che se lo merita o di cui non mi importa.
4. Ti piace il cielo? Si
5. Che hai fatto oggi? università e caffè con un’amica
6. Come ti immagini da grande? Non mi imagino, mi vivo il presente e quello che mi porteranno le mie scelte nella vita
7. Cosa ti piace di te stessa/o? “ il carattere, gli occhi, le labbra e il mio naso”
8. Cos'è l'ultima cosa che hai guardato su YouTube ? “ Compilation Trash 2019 “
9. Vai spesso su siti porno? Non mi piacciono, c’è troppa finzione, a questo punto preferisco un film erotico
10. Che scuola o lavoro fai? facevo il linguistico, ora l’ università Arte e Scienze dello spettacolo
11. Cosa deve fare un ragazzo per conquistarti ? : “ deve farmi ridere e saper accettare le mie scelte, soprattutto prendermi mentalmente e sessualmente
12. Hai una data che significa o ti fa ricordare qualcosa di importante ? “ Non ho date, ma solo periodi che ricordo fondamentali o che vorrei rivivere “
12. Che posti ti piacerebbe visitare ? “ beh, fin troppi, ma la mia top 10 è : Seoul, Norvegia, Thailandia, Taipei, California, Austria, Portogallo, Finlandia, Galles e Scozia.
13. Cosa rappresenta per te la tua migliore amica ? : “ Un punto di forza, una persona che ti sostiene e che ti dice le cose come stanno, ma la cosa che si fonda su ogni relazione è la lealtà, assolutamente quella! “
14. Ti confidi mai con qualcuno ? : “ Certo, ho 4 persone di cui mi fido ciecamente e gli dico cose molto più personali, ma sono anche sempre aperta chiedere consiglio ad amici meno stretti e di conseguenza anche aiutarli “
15. Fai qualche sport? : “ HAHAHAHAHA prossima domanda ? “
6. Sei vergine ? : “ Ormai bella che andata! “
17. Cos'è la prima cosa che noti in una persona del sesso opposto sia di fisico che di carattere ? : “ Se mi prende caratterialmente, anche se magari non è il genere di ragazzo che mi piace fisicamente, parte già bene, quindi il carattere “
18. Quanto sei alta ? : “ 1.57...nella botte piccola c’è il vino buono, no?! “
19. Ti piace leggere ? :” Si, ottimo modo per passare il tempo, soprattutto sui mezzi “
20, Segui qualche serie TV ? : “ Troppe, sono molto appassionata e ne guardo anche 10 a botta “
21. Spesso sola ? : “ Una volta odiavo stare da sola e cercavo sempre di circondarmi di più persone possibili, di conseguenza ho molti amici e conoscenti, ma ora ho imparato che fa bene anche starsene una giornata a casa e non vedere nessuno “
22. Hai mai detto “ ti amo ” a qualcuno ? : “ hahaha lasciando stare le volte che lo dicevo da ubriaca, SI, ma ha una sola persona “
23: Ti piace qualcuno ? : “ le cotte, non le ho più da un pò di tempo, però ho varie opzioni in campo “
24. Scrivi il nome di qualcuno importante per te : “ Anna, Karen, iris e pollo “
25. Come immaginavi la tua adolescenza da piccola ? : “ non lo so, forse adoravo e volevo imitare alcune persone più grandi, ma non ricordo come volessi essere “
26. Che gente di musica ti piace ? : “ un pò tutto, soprattuto Rock, pop, folk, jazz e elettroswing, ultimamente sto apprezzando il mondo del Rap/Trap “
27. La tua canzone preferita la momento ? : “ The Less I Know The Better - Tame Impala “
28. Credi negli alieni ? : ” Io credo che esistano entità viventi, oltre noi. Certo! Non come in Incotri ravvicinati del 3 tipo hahaha “
29. Credi in Dio ? : ” No, è una cosa troppo astratta per dichiararla vera o meno e io sono troppo razionale per poterci credere a pieno “
30. Credi negli esseri umani ? : ” Purtroppo no, siamo tutti un pò pezzi di merda e ho perso la fiducia nel genere umano da molto “
31. Qual è il tuo colore preferito ? : “ nero e verde ”
32. Qual è il tuo cibo preferito ? : “ Riso con il pollo al curry, il sushi e il cheeseburger “
33. Hai mai avuto un ragazzo ? : “ yes “
34. Sessualità ? : “ sono etero, ma non ho mai avuto rapporti gay, quindi mai dire mai “
35. Come si chiama la tua migliore amica ? : ” li ho nominati prima, sono 4 “
37. Che tipo di persona sei ? : ” Un pò una schizzatella hahaha, penso che superficialmente posso sembrare una cazzona, so ascoltare e dare aiuto, non ho paura di dire la mia opinione e in casa sono particolarmente pigra, ma fuori poi mi riattivo e divento un tornado “
38. Riesci a parlare di te ? : “ Si, ormai mi conosco bene e riesco a esprimere quello che sono agli altri “
39. Secondo te, cosa ti manca per essere felice ? : “ Direi che sto apposto, dopo lunghi periodi difficili, ora mi sento completa “
40. Fai uso di droghe ? : “ Qualche volta, ma solo quelle leggere “
41. Fumi ? : “ Si “
42. Bevi ? : “ si “
43. Ti sei mai ubriacato ? : “ Avoja! “
44. Racconta un fatto divertente : “ Ce ne sarebbero troppi, sono molto maldestra e sparo stronzate hahaha “
5. Sei triste ? : ” no”
46. Sei felice ? : ” normale “
47. Sei innamorata ? : ” sono nel periodo che mi piacciono tutti e nessuno, ma lo sono stata due volte “
48. A quanti anni hai dato il tuo primo bacio ? : ” 12 è stato imbarazzante “
49. Ti piacciono con il sole o con la pioggia ? : “ Tutti e due “
50. Estate o inverno ? : ” inverno “
51. Secondo te l’ inferno esiste ? : ” potrebbe “
52. Secondo te il paradiso esiste ? : ” potrebbe “
53. Hai un autore preferito ? : ” Pirandello e Bukowski “
54. Che genre di libri ti piace leggere ? : ” Narrativo, giallo, fantas, volendo anche biografico, non lo so dipende dal libro e da cosa da dir l’autore “
55. Dai una tua definizione alla parola ” demone “. Un demone è come una spina nel fianco, sta la e non se ne va, è come un pò “ lo sceletro nell’armadio “, qualcosa che hai di negativo nella tua vita o qualcosa di male che hai fatto, di irreversibile e permanente. Tutti abbiamo i nostri “ demoni “ con cui riusciamo più o meno a convivere.
56. Hai veri amici ? : “ Si ”
57. Credi nelle relazioni a distanza ? : “ Assolutamente No “
58. Sei fedele ? : “ Nelle amicizie Si, nei rapporti ho fatto uno sbaglio una volta e no me lo perdonerò mai più, ma di base sono una persona fedele ”
59. Ti piacciono le piante ? Ne hai una preferita ? : “ Si, le margherite e i papaveri “
60. Riusciresti a vivere 3 giorni senza usare il cellulare ? : “ si, non sono così disperata ”
61. Secondo te sei dipendente da internet? : “ abbastanza, ma non ossessionata “
62. Cosa farai per Natale ? : “ Starò con la famiglia e un pranzo con gli amici, magari ”
63. Cosa farai per l'anno nuovo ? : “ Non ho ancora deciso “
64. Quando compi gli anni ? : “ 02/03/2000 ”
65.Sei figlia/o unica/o ? : ” no, ho due fratelli da parte di mamma “
66. Cosa indossi ora ? : " Il pigiama e due bei calzini natalizi “
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MACERATA – Enrico Ruggeri e Natasha Stefanenko aprono le serate finali della 30° edizione di Musicultura in diretta su Rai Radio 1, con la partnership di Rai3 Rainews 24, e Tgr. Attesi sul suggestivo palcoscenico del Festival la PFM il Quinteto Astor Piazzolla, i Coma Cose e Giordano Bruno Guerri.
Riflettori puntati su Musicultura, la Signora della musica italiana alla quale va il merito di aver tenuto fede per 30 anni alla canzone d’autore, che da domani sera apre il sipario sulle sue tre serate finali 20, 21 e 23 giugno condotte da Enrico Ruggeri e Natasha Stefanenko con tanti ospiti e l’attesa sfida finale tra gli otto vincitori finalisti del Festival 2019 per il titolo di vincitore assoluto che verrà decretato dal pubblico dell’Arena Sferisterio di Macerata (7.500 persone).
La prima diretta sarà quella di Rai Radio1 che, domani, proporrà la serata maceratese con le voci di Marcella Sullo e Duccio Pasqua a cui si aggiungerà quella di John Vignola dal palco dove si esibiranno gli 8 finalisti del concorso. Questi i loro nomi, le città di provenienza e i titoli delle rispettive canzoni: Luca Bocchetti (Roma) – Furius; Francesco Lettieri (Giugliano, NA) – La mia nuova età; Lo Straniero (Asti) – Quartiere italiano; Lavinia Mancusi (Roma), – Ninù; Paolantonio (Catania) – Questa assurda storia; Gerardo Pozzi (Vittorio Veneto, TV) – Badabum; Enzo Savastano (Benevento) – Le mogli dei cantanti famosi; Francesco Sbraccia (Teramo) – Tocca a me.
Sono passati 30 anni da quando Giorgio Caproni e Fabrizio De André – i primi firmatari del Comitato di Garanzia di Musicultura – diedero vita a questa iniziativa e, sotto lo sguardo attento di Piero Cesanelli Direttore Artistico del Festival, saranno ‘attivate’ una serie di ricorrenze che daranno un colore speciale alla partecipazione della Premiata Forneria Marconi.
L’edizione 2019 oltre a segnare il giro di boa dei 30 anni del festival, cade a 20 anni dalla scomparsa di Fabrizio De André e si svolge a 40 dalla nascita del fortunato sodalizio che vide insieme PFM e Faber in una formidabile carrellata di live in cui le canzoni del cantautore genovese trovarono una originalissima nuova veste prog-rock, con la quale tutt’oggi sono identificate ed amate.
A proposito di quell’esperienza De André disse: «L’idea di un tour con un gruppo rock sulle prime mi spaventò ma una parte di me mi diceva di accettare. In più ero tormentato da interrogativi sul mio ruolo, sul mio lavoro, sull’assenza di nuove motivazioni. E la PFM mi risolse il problema, dandomi una formidabile spinta verso il futuro. La tournée con loro è stata un’esperienza irripetibile perché si trattava di un gruppo affiatato con una storia importante, che ha modificato il corso della musica italiana. Ecco, un giorno hanno preso tutto questo e l’hanno messo al mio servizio».
Ad aprire la carrellata internazionale degli ospiti di Musicultura sarà il Quintetto Astor Piazzolla, grazie al quale il pubblico potrà rivivere la bellezza di alcuni dei capolavori del celebre Maestro. Piazzolla formò il suo primo quintetto nel 1960, portando il tango alle sue estreme conseguenze.
Cinque strumenti solisti che cantavano il corpo elettrico della città, il nuovo fervore di Buenos Aires, con una potenza di fuoco inusitata, una ricchezza melodica, ritmica, armonica senza precedenti e un sound finalmente all’altezza dei tempi. Quando ormai il tango non sapeva più che farsene delle maestose macchine orchestrali degli anni d’oro, il quintetto venne a indicare le nuove strade da percorrere. L’attuale formazione vede in scena Lautaro Greco (bandoneón), Sebastian Prusak (violino), German Martìnez (chitarra), Sergio Rivas (contrabbaso) e Cristian Zarate (piano).
I Coma Cose, il duo indie pop-rap italiano formato da Fausto Lama (Fausto Zanardelli) e California (Francesca Mesiano), venuto alla ribalta da alcuni brani pubblicati su YouTube, porterà la loro freschezza sul palco di Musicultura con i loro brani tra rap e cantautorato dove citano Battisti, De Gregori e Celentano e raccontano della vita milanese nei suoi luoghi più famosi. Ospite della parola nella prima serata del Festival lo storico saggista ed accademico Giordano Bruno Bruno Guerri.
Spazio anche alla rinnovata collaborazione tra Musicultura e SOS Villaggi dei Bambini, la più grande Organizzazione a livello mondiale impegnata nel sostegno di bambini e ragazzi privi di cure familiari o a rischio di perderle. A Macerata la sinergia che testimonia il prezioso contributo che la musica e la cultura possono fornire per far conoscere temi di rilevanza sociale.
Le serate finali di Musicultura proseguiranno venerdì 21 giugno con: Sananda Maitreya & The Sugar Plum Pharaohs, Morgan, The BeatBox con Roma Philarmonic Orchestra, Andrea Purgatori, The André. Domenica 23 giugno con la finalissima della XXX edizione de Festival. Sul palco dello Sferisterio saliranno Daniele Silvestri, Angelique Kidjo, Rancore, Carlotta Natoli. Sarà il pubblico presente ad incoronare il vincitore assoluto del Festival 2019 al quale andranno i 20.000 € del Premio UBI Banca. I biglietti per assistere alle tre serate di spettacolo sono in vendita sul circuito Vivaticket.
LA CONTRORA
Tra gli appuntamenti della Controra alle ore 18.00 alla Centrale Plus in Piazza della Libertà 23, il noto giornalista e critico musicale Ernesto Assante presenta il libro: “Woodstock ’69. Rock revolution” Un’immersione sul mondo del 1969, la celebre cultura hippie con le sue idee, i suoi filosofi, i suoi eroi e la sua musica: la chitarra psichedelica di Santana, la voce ipnotica di Joan Baez, il leggendario inno americano di Jimi Hendrix, divenuto l’emblema di una protesta epocale. Un viaggio nell’agosto del ’69, dove 500 mila persone da tutto il mondo si sono accampate nei prati di Bethel, sotto la pioggia, per tre lunghissimi giorni di musica, trasgressione e libertà. Tre giorni che hanno cambiato la storia del rock e un’intera generazione.
Alle 18.30 nel Cortile di Palazzo Conventati Ennio Cavalli incontra Giordano Bruno Guerri, sui temi del suo libro D’Annunzio. L’amante guerriero. Gabriele Dannunzio fu un uomo che seppe imporre i propri sogni, rivoluzionò la figura dell’intellettuale facendo della sua vita un’opera d’arte e influenzando più generazioni nel gusto e nella visione del mondo. Giordano Bruno Guerri svela un personaggio restituito al suo pensiero e alla sua arte, oltre che al suo tempo. Racconta nel dettaglio anche l’amante instancabile, rendendo omaggio a quelle donne, ispiratrici e compagne più o meno folli e coraggiose, che lo amarono sacrificandogli tutto, alle quali la letteratura italiana resta debitrice.
Alle 18.45 Piazza C. Battisti, John Vignola presenta i Coma Cose il duo indie pop-rap italiano formato da Fausto Lama (Fausto Zanardelli) e California (Francesca Mesiano), venuto alla ribalta da alcuni brani pubblicati su You Tube. Tra musica e parole i Coma Cose il duo musicale più fresco del momento si raccontano al pubblico del Festival.
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Incendi in California
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Incendi in California
Mezza California va a fuoco, ma per Trump la colpa è di chi non usa l’acqua per spegne gli incendi.
Quello divampato il 27 luglio e che sta distruggendo la zona di Mendoncino in California è stato definito il peggiore incendio della storia dello stato. Ormai da tempo, ogni anno la costa occidentale degli USA, paradiso da sogno e meta di viaggi, soprattutto in estate, diventa un inferno a causa degli incendi.
Questa volta, però, c’è qualcosa di diverso. Nelle ultime ore il Mendoncino Complex dal nome con cui è stato chiamato l’incendio (come se fosse una qualche forma di entità pensante), si è sviluppato su due fronti, Ranch e River, che unendosi hanno creato un inferno di fuoco che ha ridotto in cenere oltre 114mila ettari, praticamente quanto una metropoli delle dimensioni di Los Angeles o New York. E tutto questo senza che le autorità potessero fare molto: ad oggi sono state spente meno del 30% delle fiamme. “Siamo alla mercè del vento”, ha detto il capitano Thanh Nguyen, portavoce di Cal Fire nella contea di Lake. “Tragicamente tutta questa zona è molto arida ed è molto difficile domare le fiamme”. A peggiorare la situazione sono state le condizioni meteo: l’alta pressione ha portato un clima molto caldo, secco e con forti venti che hanno favorito il propagarsi delle fiamme.
Dei cinque incendi più devastanti della storia dello Stato, quattro sono avvenuti dopo il 2012. La situazione non era mai stata così grave: tutta la California è arsa da incendi devastanti. Sul sito ufficiale del governo statale ne vengono riportati a decine, da San Diego a San Francisco passando per Los Angeles e San Josè e poi su, fino al confine con l’Oregon. http://calfire.ca.gov/general/firemaps
I più gravi sono il Mendoncino Complex e il Carr Fire (altro nome per definire un rogo di dimensioni catastrofiche) che ha già ridotto in cenere 62.534 ettari di terreno e oltre 1.600 edifici. Secondo gli studiosi si tratta del sesto incendio più grande della storia dello stato. In entrambi i casi non sono bastati i 4.200 pompieri accorsi per fermarlo e per limitare i danni. Secondo alcune fonti ad oggi sono state spente meno del 30% delle fiamme. “Siamo alla mercè del vento”, ha detto il capitano Thanh Nguyen, portavoce di Cal Fire nella contea di Laken. “Tragicamente tutta questa zona è molto arida ed è molto difficile domare le fiamme”. E già sono più di 7 le vittime dell’incendio (tra cui un tecnico della linea elettrica morto mentre lavorava).
Una situazione che il Tycoon della Casa Bianca ha deciso di sfruttare per fini politici. Lo ha fatto con un messaggio su twitter: “Gli incendi boschivi della California sono stati amplificati e aggravati dalle pessime leggi ambientali che non consentono di utilizzare in modo adeguato l’enorme quantità di acqua prontamente disponibile” (“California wildfires are being magnified & made so much worse by the bad environmental laws which aren’t allowing massive amounts of readily available water to be properly utilized. It is being diverted into the Pacific Ocean. Must also tree clear to stop fire from spreading!”).
La risposta delle autorità locali non si è fatta attendere: “Abbiamo molta acqua per combattere questi incendi, ma siamo chiari: è il nostro clima che sta cambiando e che porta a incendi più gravi e distruttivi”, ha dichiarato Daniel Berlant, vice direttore aggiunto di Cal Fire, l’agenzia antincendio dello Stato al NYTimes.
La verità, come hanno confermato numerosi esperti, è che a causare così tanti incendi e a renderne difficile lo spegnimento sono anni di siccità che hanno trasformato parti della California in un deserto arido. Le scarse piogge dovute ai cambiamenti climatici favoriti da politiche ambientali devastanti protette proprio dal Tycoon della Casa Bianca (che, di fatto, ha annullato i pochi sforzi che si stavano facendo per ridurre le emissioni e contrastare l’innalzamento delle temperature globali dopo la COP 21 di Parigi) hanno fatto il resto creando condizioni ideali per gli incendi e la loro diffusione.
Una situazione nota a tutti. Anche alla Casa Bianca che non ha esitato (nonostante le parole del presidente) a dichiarare l’area “zona disastrata”, dando così la possibilità ai residenti di chiedere assistenza federale. Una decisione che rischia di sollevare altre polemiche: perché a pagare i danni, almeno in parte, devono essere i contribuenti e non le politiche di Trump e le aziende che causano l’inquinamento causa principale dei cambiamenti climatici? Intanto mentre governo centrale americano e stato della California litigano su di chi sia la responsabilità gli incendi in California continuano a distruggere are immense dello stato e a causare vittime.
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