#Claudio Nigro
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Cenizas de la Justicia Divina by Claudio Nigro
Cenizas de la Justicia Divina by Claudio Nigro
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Por aquellos años ya en los finales de los 70’,  la misma juventud que corría por nuestras venas, así como nuestros sueños de simplemente ser libres, se escurría por las alcantarillas de la miseria humana, la violencia era moneda común; nos violentaban los de arriba y los de abajo, disfrutar un día de nuestra etapa más linda de la vida era lo mismo que jugar a la ruleta rusa.
Recuerdo decir a mi…
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womanbride · 6 years ago
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A Bologna va in scena “ARABA FENICE per Oncologia ADDARII”
A Bologna va in scena “ARABA FENICE per Oncologia ADDARII”
Tanti ospiti per l’evento benefico, capitanati dal sovrintendente alla Scala Alexander Pereira con la compagna, la stilista Daniela De Souza.
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Daniela De Souza Annamaria Nigro
Il charity event “ARABA FENICE per Oncologia ADDARII” si è svolto a Palazzo Re Enzo, a Bologna. L’idea nasce da due donne, grandi amiche, che hanno condiviso un comune percorso, quello della lotta contro il cancro: Loredana
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bongianimuseum · 3 years ago
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Mostra Antologica di Paolo Gubinelli “Segni, graffi e colore” (Carte, ceramiche, vetri e progetti in plexiglass) Opere dal 1977- 2021 a cura di Sandro Bongiani 11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022 Via S. Calenda 105/D, 84126  SALERNO (Italy). http://www.collezionebongianiartmuseum.it
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Paolo Gubinelli
Biografia
    Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren.
Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
 Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.
Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.
 Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
 Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:
 Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
 Stralci critici:
 Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
 Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
 In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.
 Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.  Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
 Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, plexiglass, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.
  Eng
Paolo Gubinelli, biography.
Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space which would become a constant in his development: he became friends with such artists as :
Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, and Zoren, and established a communion of ideas and work.
His work has been discussed in various catalogues and specialized reviews by such prominent critics as:
Many others have also written about his work:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
His works have also appeared as an integral part of books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi,  Roberto Luciani, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
 CRITICAL EXCERPTS:
 Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
 He participated in numerous personal and collective exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression. During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade according to geometric structures to accent the play of light and space, and then manually folded it along the cuts.
In his second phase, he substituted thin white cardboard with the transparent paper used by architects, still cutting and folding it, or with sheets arranged in a room in a rhythmic-dynamic progression, or with rolls unfurled like papyruses on which the very slight cuts challenging perception became the signs of non-verbal poetry.
In his most recent artistic experience, still on transparent paper, the geometric sign with its constructive rigor is abandoned for a freer expression which, through the use of colored pastels and barely perceptible cuts, translates the free, unpredictable motion of consciousness in a lyrical-musical interpretation.
Today, he expresses this language on paper with watercolor tones and gestures which lend it a greater and more significant intensity.
He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.
  -       Le opere su vetro realizzate per Fiam Italia Pesaro, esposte nella collezione a Villa Miralfiore
 -       Le opere su ceramica realizzate: Ceramiche Biagioli Gubbio, Ceramiche Bizzirri, Città di Castello
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l-altra-me-loulousnow · 7 years ago
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Morte dignitosa?
Così, giusto per non dimenticare... Elenco Delle vittime di Totò Riina : il tenente dei carabinieri Mario Malausa, i marescialli Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, gli appuntati Eugenio Altomare e Mario Farbelli, il maresciallo dell'esercito Pasquale Nuccio, il soldato Giorgio Ciacci, Carmelo Battaglia sindacalista, Giuseppe Piani appuntato dei carabinieri, Boris Giuliano, Mauro De Mauro, il procuratore capo di Palermo Pietro Scaglione, Antonino Lo Russo autista di Pietro Scaglione, Giovanni Spampinato, giornalista de "L'Ora" e de "L'Unità", Gaetano Cappiello, agente di pubblica sicurezza, Giuseppe Russo tenente colonnello dei carabinieri,l'insegnante Filippo Costa, Ugo Triolo, Vice-pretore onorario di Prizzi, Peppino Impastato, Antonio Esposito Ferraioli, cuoco, Salvatore Castelbuono,Vigile Urbano, Carmelo Di Giorgio, operaio, Filadelfio Aparo, vice Brigadiere, Mario Francese, giornalista, Carmine Pecorelli, giornalista; Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo; Calogero Di Bona, maresciallo; Cesare Terranova, magistrato; Lenin Mancuso, maresciallo; i carabinieri Giovanni Bellissima, Salvatore Bologna e Domenico Marrara, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella,Emanuele Basile, capitano dei Carabinieri; Gaetano Costa, procuratore capo di Palermo, Giuseppe Inzerillo, figlio diciassettenne del boss Salvatore Inzerillo mutilato e ucciso, Vito Jevolella, maresciallo dei carabinieri di Palermo; Sebastiano Bosio, medico, docente universitario; Alfredo Agosta, maresciallo dei carabinieri; Pio La Torre, segretario del PCI siciliano; Rosario Di Salvo, autista e uomo di fiducia di Pio La Torre; Gennaro Musella, imprenditore; Salvatore Raiti, Silvano Franzolin, Luigi Di Barca e Giuseppe Di Lavore, carabinieri; Antonino Burrafato, Vice Brigadiere di Polizia, Paolo Giaccone, medico legale;Emanuela Setti Carraro, moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa, e Domenico Russo, agente di polizia; Benedetto Buscetta e Antonio Buscetta figli del pentito Tommaso Buscetta; Calogero Zucchetto, agente di polizia; Giuseppe Genova e Orazio D'Amico, cognato e nipote di Buscetta; Vincenzo Buscetta, fratello del pentito Tommaso; Giangiacomo Ciaccio Montalto, magistrato di punta di Trapani; Mario D'Aleo, capitano dei carabinieri; Pietro Morici, carabiniere; Giuseppe Bommarito, carabiniere; Rocco Chinnici, capo dell'ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, Mario Trapassi, maresciallo dei carabinieri; Salvatore Bartolotta, carabiniere; Stefano Li Sacchi, portinaio di casa Chinnici; Pippo Fava; Salvatore Zangara, analista; Giuseppe Fava, giornalista;Mario Coniglio, macellaio, Pietro Busetta, imprenditore e maestro decoratore, vittima innocente; Roberto Parisi, imprenditore e presidente del Palermo calcio, assieme al suo autista Giuseppe Mangano; Piero Patti, imprenditore. Rimane ferita anche la figlia Gaia di nove anni; Giuseppe Spada, imprenditore; Barbara Rizzo in Asta, signora morta nell'attentato con autobomba contro il sostituto procuratore Carlo Palermo, salvatosi miracolosamente; morti anche Giuseppe e Salvatore Asta, i due figli gemelli di 6 anni della donna; Giuseppe Montana, funzionario della squadra mobile; Ninni Cassarà e il suo collega Roberto Antiochia, agente di polizia; Graziella Campagna, diciassettenne che aveva riconosciuto due latitanti; Claudio Domino, bambino di 11 anni che stava passeggiando davanti al negozio dei suoi genitori; Giuseppe Insalaco, ex sindaco di Palermo; Natale Mondo,agente di polizia scampato all'attentato in cui persero la vita Ninni Cassarà e Roberto Antiochia; Alberto Giacomelli, ex magistrato in pensione; Antonino Saetta, giudice ucciso con il figlio Stefano Saetta; Mauro Rostagno, leader della comunità Saman per il recupero dei tossicodipendenti e giornalista; Giuseppe Montalbano, medico; Pietro Polara, commerciante di macchine agricole; Antonino Agostino, agente di polizia, e la moglie Ida Castelluccio, incinta di due mesi; Vincenzo Miceli, geometra e imprenditore di Monreale, ucciso per non aver voluto pagare il pizzo; Giovanni Trecroci; Emanuele Piazza, agente di polizia strangolato e sciolto nell'acido; Giuseppe Miano, mafioso pentito; Nicola Gioitta, gioielliere; Gaetano Genova, vigile del fuoco sequestrato e ucciso perché ritenuto un confidente della polizia; Giovanni Bonsignore, funzionario della Regione Siciliana; Rosario Livatino, giudice; Giovanni Salamone, geometra, imprenditore edile e consigliere comunale;Nicolò Di Marco, geometra;Sergio Compagnini, imprenditore; Antonino Scopelliti (9 agosto 1991), giudice; Libero Grassi (29 agosto 1991), imprenditore attivo nella lotta contro le tangenti alle cosche e il racket; Serafino Ogliastro (12 ottobre 1991), ex agente della polizia di Stato;Giuliano Guazzelli (4 aprile 1992), maresciallo dei carabinieri; Paolo Borsellino (21 aprile 1992), imprenditore ed omonimo del giudice Paolo Borsellino; Giovanni Falcone, magistrato; Francesca Morvillo, magistrato, moglie di Giovanni Falcone; Antonio Montinaro, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Rocco Dicillo, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Vito Schifani, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone;Vincenzo Napolitano (23 maggio 1992), uomo politico democristiano; Paolo Borsellino, magistrato; Emanuela Loi, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Walter Cosina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Vincenzo Li Muli, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Claudio Traina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Agostino Catalano, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Rita Atria (27 luglio 1992), figlia di un mafioso, muore suicida dopo la morte di Paolo Borsellino, con il quale aveva iniziato a collaborare; Giovanni Lizzio (27 luglio 1992), ispettore della squadra mobile; Paolo Ficalora (28 settembre 1992), proprietario di un villaggio turistico;Gaetano Giordano (10 dicembre 1992), commerciante;Giuseppe Borsellino (17 dicembre 1992), imprenditore, padre dell'imprenditore Paolo Borsellino ucciso otto mesi prima;Beppe Alfano (8 gennaio 1993), giornalista; Caterina Nencioni, bambina di 50 giorni; Nadia Nencioni, bambina di 9 anni; Angela Fiume, custode dell'Accademia dei Georgofili, 36 anni; Fabrizio Nencioni, 39 anni; Dario Capolicchio, studente di architettura, 22 anni; Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno (vigili del fuoco); Alessandro Ferrari (agente di polizia municipale); Moussafir Driss (extracomunitario); Pino Puglisi (15 settembre 1993), sacerdote, impegnato nel recupero dei giovani reclutati da Cosa Nostra; Cosimo Fabio Mazzola (5 aprile 1994), ucciso perché ex fidanzato della moglie del mafioso Giuseppe Monticciolo;Liliana Caruso (10 luglio 1994), moglie di Riccardo Messina, pentito; Agata Zucchero (10 luglio 1994), suocera di Riccardo Messina, pentito;Calogero Panepinto (19 settembre 1994), fratello di Ignazio Panepinto, assassinato il 30 maggio dello stesso anno; Pietro Sanua (Corsico, 4 Febbraio 1995);Domenico Buscetta (6 marzo 1995), nipote del pentito Tommaso Buscetta;Pierantonio Sandri (3 settembre 1995), giovane di Niscemi, sequestrato e ucciso perché testimone di atti intimidatori, il corpo occultato è stato recuperato 14 anni dopo, in seguito alle rivelazioni di un pentito; Paolo De Montis (21 settembre 1995), Finanziere Mare;Serafino Famà (9 novembre 1995), avvocato penalista catanese, ucciso a pochi passi dal suo studio perché era un esempio di onestà intellettuale e professionale;Giuseppe Montalto (23 dicembre 1995), agente di custodia dell'Ucciardone;Giuseppe Di Matteo (11 gennaio 1996), figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, ucciso e disciolto in una vasca di acido nitrico;Luigi Ilardo (10 maggio 1996), cugino del boss Giuseppe Madonia, ucciso poco prima di divenire un collaboratore di giustizia;Santa Puglisi (27 agosto 1996), giovane vedova ventiduenne di un affiliato a un clan mafioso, picchiata e uccisa nel cimitero di Catania insieme al nipote Salvatore Botta di 14 anni; Antonio Barbera (7 settembre 1996), giovane di Biancavilla (CT), massacrato a diciotto anni con una decina di colpi di pistola in testa; Antonino Polifroni (30 settembre 1996), imprenditore di Varapodio (RC), assassinato perché non aveva ceduto ai ricatti e alle estorsioni mafiose; Giuseppe La Franca (4 gennaio 1997), avvocato, assassinato perché non voleva cedere le sue terre ai fratelli Vitale; Gaspare Stellino (12 settembre 1997), commerciante, morto suicida per non deporre contro i suoi estorsori; Giuseppe Lo Nigro, imprenditore edile;Domenico Geraci (8 ottobre 1998), sindacalista;Stefano Pompeo (22 aprile 1999), ragazzo ucciso per errore al posto di un potente boss locale;Filippo Basile (5 luglio 1999), funzionario della Regione Siciliana; Sultano Salvatore Antonio (21 luglio 1999), ragazzo ucciso per sbaglio;Vincenzo Vaccaro Notte (3 novembre 1999), imprenditore assassinato perché non accettava i condizionamenti mafiosi.
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gata-de-biblioteca · 6 years ago
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Yo, Julia
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Santiago Posteguillo
Sinopsis
192 d.C. Varios hombres luchan por un imperio, pero Julia, hija de reyes, madre de césares y esposa de emperador, piensa en algo más grande: una dinastía. Roma está bajo el control de Cómodo, un emperador loco. El Senado se conjura para terminar con el tirano y los gobernadores militares más poderosos podrían dar un golpe de Estado: Albino en Britania, Severo en el Danubio o Nigro en Siria. Cómodo retiene a sus esposas para evitar su rebelión y Julia, la mujer de Severo, se convierte así en rehén.
De pronto, Roma arde. Un incendio asola la ciudad. ¿Es un desastre o una oportunidad? Cinco hombres se disponen a luchar a muerte por el poder. Creen que la partida está a punto de empezar. Pero para Julia la partida ya ha empezado. Sabe que solo una mujer puede forjar una dinastía.
Ficha técnica
Autor: Santiago Posteguillo
Editorial: Editorial Planeta
Temática: Novela histórica
Número de páginas: 704
Publicación: 09 11 2018
El autor
※ Se especializa en novela histórica de la antigua Roma. Esta sería su séptima obra en el tema.
😙 A partir de una crítica sobre otra novela, que los personajes femeninos no estaban desarrollados, Posteguillo tuvo mayor cuidado a partir de entonces. Julia Donma es la primera mujer protagonista.
😊 El referente de yo Julia es “Yo, Claudio”. Para seguir con el paralelismo podría haber dos partes como en las novelas de Robert Graves.
😊”Escribir sobre feminismo también es igualdad” frase del autor.
※ Ganó el Premio Planeta en 2018 Con esta obra.
Opinión
Como novela histórica ubicada en la antigua Roma, 192 d. C. Narra cruentas batallas a capa y espada, estrategias políticas y militares por a ganar la silla de emperador. El papel de Julia destaca como la mente más audaz, aunque, siendo mujer debe actuar tras su esposo.
Es un libro que se lee a ritmo veloz, aunque su volumen aparente ser interminables. Al menos yo pienso dos veces al leer uno muy extenso. El estilo narrativo va directo a los hechos usando los diálogos en buena medida y pocas veces los párrafos son extensos y detallados así que otro punto a favor del buen ritmo. La historia es predecible desde que el médico Galeno presenta a Julia (es el narrador principal) así que de antemano, y por la misma estructura del libro sabemos lo que va a pasar pero como dije es una lectura amena y que incluso las múltiples batallas son breves y bien explicadas. La narrativa es muy buena. Y la investigación profunda del tema es admirable. Los protagonistas son variados y cada uno real como se ha escrito en la historia, sin embargo no son profundos ni llegan a ser entrañables. Las tramas secundarias me parecen poco desarrolladas, aparecen y desaparecen sin hacer relevancia, en particular me refiero al médico Galeno, y una pareja de esclavos. Las intervenciones resultan innecesarias para la historia principal.
Tengo claro que, la protagonista ,siendo una mujer tan admirable, el autor haya envuelto la historia con el manto de Julia, pero por dentro, las páginas están llenas en un 90 por ciento desde la perspectiva de otros personajes. No siento haber conocido a Julia. Descubrí los obstáculos que superó, lo que hizo y, sobre todos las cualidades que se remarcan continuamente tanto en diálogos como pensamientos de otros personajes. No obstante, a mi parecer, Julia Donma es una mujer ambiciosa que sabe sacar provecho a sus cualidades. Digamos que su esposo tiene el poder. Ella se vale de persuasión femenina para manipularlo. Aunque ambos se aman fuertemente, no deja de ser manipulación. Como dije antes, no sentí conocer a Julia, no la sentí protagonista. Me queda grabado que eclipsada a todos con su belleza, se anticipaba a los hechos haciendo uso de esa belleza, y era esposa de un hombre poderoso con falta de ambición que a ella le sobraba. Por eso me parece injusto que dar crédito a Julia y no a Septimio cuando se ve que son equipo. Me recuerda a la popular frase “detrás de un gran hombre hay una gran mujer” Y me hubiese gustado que dado el alce de popularidad, el título y sinopsis, hubiese sido desde los ojos de Julia que se narrará la historia.
El primer libro que leo de Posteguillo me ha dejado un sabor agridulce y me temo que yo tengo la culpa por poner demasiado altas las expectativas. El género es de mis favoritos. Esperaba introducirme en la época y sentir empatía por los personajes, sin embargo me ha parecido que más que una novela estar le leyendo un libro de texto, Me temo que en Yo, Julia sólo conocí las estrategias política y militares para derrotar a los rivales. Algunas partes las he devorado y en otras me detenía a pensar sobre donde estaba Julia Donma. Al presentarlo como un libro cuya protagonista fue una mujer dotada de cualidades extraordinarias pienso que era puro asunto comercial. No alcance a ver feminismo ni a la poderosa Julia.
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masticadoresdeletras · 6 years ago
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Sant Jordi: Las ocho puertas de la muerte by Claudio Nigro
Sant Jordi: Las ocho puertas de la muerte by Claudio Nigro
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En el cuarto suspiro,  un ultimo parpadeo; cerré los ojos ante la imposibilidad de seguir luchando por una bocanada mas de aire;  es asi que me encontré, sin desearlo,en lo que podría describir como un  largo pasillo de la vida; y allí estaba, sin entender absolutamente nada.
Recuerdo como si fuera hoy, la lúgubre luz, aromas de humedad, murmullos agudos y sombras difusas, que corrían sin…
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juuanre · 6 years ago
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Sant Jordi: Las ocho puertas de la muerte by Claudio Nigro
Sant Jordi: Las ocho puertas de la muerte by Claudio Nigro
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En el cuarto suspiro,  un ultimo parpadeo; cerré los ojos ante la imposibilidad de seguir luchando por una bocanada mas de aire;  es asi que me encontré, sin desearlo,en lo que podría describir como un  largo pasillo de la vida; y allí estaba, sin entender absolutamente nada.
Recuerdo como si fuera hoy, la lúgubre luz, aromas de humedad, murmullos agudos y sombras difusas, que corrían sin…
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tiffany964 · 7 years ago
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una morte dignitosa loro non l hanno avuta
Anni 1990 Vincenzo Miceli (23 gennaio 1990), geometra e imprenditore di Monreale, ucciso per non aver voluto pagare il pizzo. Giovanni Trecroci (7 febbraio 1990), vicesindaco di Villa San Giovanni. Emanuele Piazza (16 marzo 1990), agente di polizia strangolato e sciolto nell'acido. Giuseppe Miano (18 marzo 1990), mafioso pentito. Nicola Gioitta (21 marzo 1990), gioielliere. Gaetano Genova (30 marzo 1990), vigile del fuoco sequestrato e ucciso perché ritenuto un confidente della polizia. Il suo corpo verrà ritrovato 8 anni dopo in seguito alle dichiarazioni del pentito Enzo Salvatore Brusca. Giovanni Bonsignore, (9 maggio 1990), funzionario della Regione Siciliana. Rosario Livatino (21 settembre 1990), giudice di Canicattì (AG). Giovanni Salamone (12 gennaio 1991), geometra, imprenditore edile e consigliere comunale di Barcellona Pozzo di Gotto. Nicolò Di Marco (21 febbraio 1991), geometra del comune di Misterbianco (CT). Sergio Compagnini (5 marzo 1991), imprenditore. Antonino Scopelliti (9 agosto 1991), giudice. Libero Grassi (29 agosto 1991), imprenditore attivo nella lotta contro le tangenti alle cosche e il racket. Serafino Ogliastro (12 ottobre 1991), ex agente della polizia di Stato. Ucciso a Palermo da Salvatore Grigoli con il metodo della lupara bianca perché i mafiosi di Brancaccio sospettavano fosse a conoscenza degli autori dell'omicidio di un mafioso, Filippo Quartararo. Al processo, Grigoli si autoaccusava dell'omicidio indicando altri 7 complici. Salvo Lima (12 marzo 1992), uomo politico democristiano, eurodeputato ed ex sindaco di Palermo strettamente legato alla mafia, sebbene non direttamente affiliato a nessuna famiglia, costituisce il trait-d-union tra Cosa Nostra e i livelli alti dello Stato, quali, tra gli altri, Giulio Andreotti. Salvatore Colletta e Mariano Farina (31 marzo 1992), due ragazzi di 15 e 12 anni scomparsi che si ritiene siano stati vittime di "lupara bianca"[senza fonte]. Giuliano Guazzelli (4 aprile 1992), maresciallo dei carabinieri. Paolo Borsellino (21 aprile 1992), imprenditore ed omonimo del giudice Paolo Borsellino. Strage di Capaci (23 maggio 1992): Giovanni Falcone, magistrato; Francesca Morvillo, magistrato, moglie di Giovanni Falcone; Antonio Montinaro, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Rocco Dicillo, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Vito Schifani, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone. Il mafioso pentito Giovanni Brusca si autoaccusò di aver guidato il commando malavitoso che sistemò l'esplosivo in un tunnel scavato sotto un tratto dell'autostrada A29 all'altezza di Capaci e fu lui a premere il pulsante del radiocomando che causò l'esplosione, proprio nel momento in cui passavano le auto di scorta del giudice Falcone. Vincenzo Napolitano (23 maggio 1992), uomo politico democristiano, sindaco di Riesi. Strage di via d'Amelio (19 luglio 1992): Paolo Borsellino, magistrato; Emanuela Loi, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino (prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio[senza fonte]); Walter Cosina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Vincenzo Li Muli, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Claudio Traina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Agostino Catalano, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino. Dalle recenti indagini si è scoperto che i mandanti dell'attentato, messo in atto con un'autobomba parcheggiata sotto casa della madre del giudice Borsellino, vanno ricercati non solo all'interno di Cosa nostra ma anche negli ambienti della politica e dei servizi segreti deviati. Rita Atria (27 luglio 1992), figlia di un mafioso, muore suicida dopo la morte di Paolo Borsellino, con il quale aveva iniziato a collaborare. Giovanni Lizzio (27 luglio 1992), ispettore della squadra mobile. Ignazio Salvo (17 settembre 1992), esattore, condannato per associazione mafiosa e ucciso su ordine di Totò Riina per non aver saputo modificare in Cassazione la sentenza del maxiprocesso che condannò Riina all'ergastolo. Paolo Ficalora (28 settembre 1992), proprietario di un villaggio turistico. Gaetano Giordano (10 dicembre 1992), commerciante. Giuseppe Borsellino (17 dicembre 1992), imprenditore, padre dell'imprenditore Paolo Borsellino ucciso otto mesi prima, quest'ultimo omonimo del giudice Paolo Borsellino. Beppe Alfano (8 gennaio 1993), giornalista. Strage di via dei Georgofili a Firenze (27 maggio 1993): Caterina Nencioni, bambina di 50 giorni; Nadia Nencioni, bambina di 9 anni; Angela Fiume, custode dell'Accademia dei Georgofili, 36 anni; Fabrizio Nencioni, 39 anni; Dario Capolicchio, studente di architettura, 22 anni. Strage di via Palestro a Milano (27 luglio 1993): Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno (vigili del fuoco); Alessandro Ferrari (agente di polizia municipale); Moussafir Driss (extracomunitario). Pino Puglisi (15 settembre 1993), sacerdote, impegnato nel recupero dei giovani reclutati da Cosa Nostra nel quartiere Brancaccio a Palermo, controllato dalla famiglia Graviano. Viene beatificato il 25 maggio 2013. Cosimo Fabio Mazzola (5 aprile 1994), ucciso perché ex fidanzato della moglie del mafioso Giuseppe Monticciolo; la donna figlia del capomafia Giuseppe Agrigento, accettò di non sposare Mazzola perché non appartenente al suo ambiente. Liliana Caruso (10 luglio 1994), moglie di Riccardo Messina, pentito. Agata Zucchero (10 luglio 1994), suocera di Riccardo Messina, pentito. Calogero Panepinto (19 settembre 1994), fratello di Ignazio Panepinto, assassinato il 30 maggio dello stesso anno. Pietro Sanua (Corsico, 4 Febbraio 1995) Domenico Buscetta (6 marzo 1995), nipote del pentito Tommaso Buscetta, ucciso da Leoluca Bagarella. Carmela Minniti (1º settembre 1995), moglie di Benedetto Santapaola, detto Nitto, boss catanese. Pierantonio Sandri (3 settembre 1995), giovane di Niscemi, sequestrato e ucciso perché testimone di atti intimidatori, il corpo occultato è stato recuperato 14 anni dopo, in seguito alle rivelazioni di un pentito. Paolo De Montis (21 settembre 1995), Finanziere Mare, originario di Santa Giusta (OR), venne ucciso e il suo corpo abbandonato presso la discarica di Bellolampo, poco fuori Palermo. Serafino Famà (9 novembre 1995), avvocato penalista catanese, ucciso a pochi passi dal suo studio perché era un esempio di onestà intellettuale e professionale. Giuseppe Montalto (23 dicembre 1995), agente di custodia dell'Ucciardone, ucciso per ordine del boss Vincenzo Virga. Giuseppe Di Matteo (11 gennaio 1996), figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, ucciso e disciolto in una vasca di acido nitrico. Luigi Ilardo (10 maggio 1996), cugino del boss Giuseppe Madonia, ucciso poco prima di divenire un collaboratore di giustizia. Santa Puglisi (27 agosto 1996), giovane vedova ventiduenne di un affiliato a un clan mafioso, picchiata e uccisa nel cimitero di Catania insieme al nipote Salvatore Botta di 14 anni. Antonio Barbera (7 settembre 1996), giovane di Biancavilla (CT), massacrato a diciotto anni con una decina di colpi di pistola in testa, in un agguato in "contrada Sgarro" (Catania). Gli omicidi non hanno ricevuto alcuna condanna dal processo, celebrato nell'aula bunker del carcere "Bicocca" di Catania; il processo è stato celebrato anche in Corte d'appello e in Cassazione, senza che la famiglia del ragazzo venisse informata. Antonino Polifroni (30 settembre 1996), imprenditore di Varapodio (RC), assassinato perché non aveva ceduto ai ricatti e alle estorsioni mafiose. Giuseppe La Franca (4 gennaio 1997), avvocato, assassinato perché non voleva cedere le sue terre ai fratelli Vitale. Giulio Giuseppe Castellino (25 febbraio 1997), Ferito gravemente alla testa con colpi di arma da fuoco il dott. Giulio Giuseppe Castellino, dirigente del Servizio d'igiene pubblica presso la Usl di Agrigento. Castellino è stato per oltre un decennio ufficiale sanitario a Palma di Montechiaro (AG), dove abitava. Consigliere Comunale ed Assessore nel Comune di Palma di Montechiaro per diverse volte. Nel novembre 1997 furono sparati colpi di lupara contro il portone della sua abitazione. Castellino spirerà il 25 febbraio.[4] Gaspare Stellino (12 settembre 1997), commerciante, morto suicida per non deporre contro i suoi estorsori Giuseppe Lo Nigro[5] (1º dicembre 1997), imprenditore edile, scomparso da Altofonte, in provincia di Palermo ancor'oggi di lui nessuna traccia. Domenico Geraci (8 ottobre 1998), sindacalista di Caccamo, in provincia di Palermo, la cui morte è, ancor'oggi, ignota. Stefano Pompeo (22 aprile 1999), ragazzo ucciso per errore al posto di un potente boss locale. Filippo Basile (5 luglio 1999), funzionario della Regione Siciliana. Sultano Salvatore Antonio (21 luglio 1999), ragazzo ucciso per sbaglio dentro una sala da barba nel quartiere San Giacomo a Gela in provincia di Caltanissetta.
Vincenzo Vaccaro Notte[9] (3 novembre 1999), imprenditore di Sant'Angelo Muxaro (AG), assassinato perché non accettava i condizionamenti mafiosi UNA MORTE DIGNITOSA LORO NON L'HANNO AVUTA
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andyfliz · 4 years ago
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Forgive Us Our Debts
Forgive Us Our Debts
Threatened by creditors, a newly unemployed man agrees to work for a debt collector, but soon discovers his deal with the devil has unexpected costs.
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daoggiallavvenire · 7 years ago
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Bene, ma non benissimo.
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sciscianonotizie · 7 years ago
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Don Lisandro Funes by Claudio Nigro
Don Lisandro Funes by Claudio Nigro
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  -¡Mi Dios!, que mal me tienen las coyunturas; seguro que mañana o pasado llueve; hay que tapar el techo pa’ que no dentre el agua – decía el viejo Lisandro Funes. – Viejita, me haces el tecito de “cola de caballo” a ver si calma esta tortura, pa’ podé subir al techo, se viene la lluvia seguro, ¿sabés?. – Si Papi, ya voy… ¡ya voy! – contestaba con paciencia infinita Doña Eugenia , la mujer de…
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womanbride · 6 years ago
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“Araba Fenice per Oncologia Addarii” A Palazzo Re Enzo a Bologna il prestigioso Wedding Charity Event del 9 Marzo 2019 L’idea nasce da due donne, grandi amiche, che hanno condiviso un comune percorso, quello della lotta contro il cancro: …
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italianaradio · 5 years ago
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PREMIO LETTERARIO MARIO LA CAVA 2019 A Bovalino sabato 14 la cerimonia di premiazione
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/premio-letterario-mario-la-cava-2019-a-bovalino-sabato-14-la-cerimonia-di-premiazione/
PREMIO LETTERARIO MARIO LA CAVA 2019 A Bovalino sabato 14 la cerimonia di premiazione
PREMIO LETTERARIO MARIO LA CAVA 2019 A Bovalino sabato 14 la cerimonia di premiazione
PREMIO LETTERARIO MARIO LA CAVA 2019 A Bovalino sabato 14 la cerimonia di premiazione Lente Locale
R. & P.
Sabato prossimo, 14 dicembre, cerimonia finale per il Premio letterario Mario La Cava 2019 con la proclamazione dell’opera vincitrice.
Tre i finalisti. Cinzia Leone con “Ti rubo la vita” (Mondadori), Matteo Meschiari con “L’ora del mondo” (Hacca) e Nadia Terranova con “Addio fantasmi” (Einaudi).
Declinato sul tema “Il viaggio. Percorsi vissuti, narrati e immaginati”, organizzato dal Comune di Bovalino in collaborazione con il Caffè letterario “La Cava”, con il patrocinio della Regione Calabria e il contributo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Locri, il Premio Letterario La Cava ha visto, quest’anno, trentasette opere in concorso. Tra queste la giuria tecnica composta da Andrea Di Consoli, Stefano Ercolino, Marco Gatto, Loredana Lipperini e Vito Teti ha indicato la terna finalista e sarà la stessa giuria, con voto segreto, a decretare l’opera vincitrice nella cerimonia di sabato prossimo, alle 17.00, nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore “Francesco La Cava”, in via Procopio 1, a Bovalino.
Come già annunciato, il Premio speciale “La Melagrana” va a Walter Pedullà, autore di numerosi e importanti saggi sulla letteratura italiana e meridionale in particolare, tra i massimi rappresentanti della critica letteraria nazionale che ha particolarmente attenzionato i movimenti d’avanguardia e i nuovi talenti. A Mario La Cava è stato legato da profonda stima e amicizia.
Il Caffè Letterario La Cava assegnerà un riconoscimento all’opera più votata dai lettori che fanno parte del circolo culturale.
Conduce la serata la giornalista Maria Teresa D’Agostino, reading a cura di Giulia Palmisano, Giovanni Ruffo e Rossella Scherl, con la collaborazione del “Gruppo spontaneo”.
Vincitore della prima edizione, nel 2017, Claudio Magris; premio speciale a Raffaele Nigro. La seconda edizione, nel 2018, ha visto vincitrice Maria Pia Ammirati con il romanzo Due mogli – 2 agosto 1980 (Mondadori). Premio speciale a Raffaele La Capria. Ospite della serata finale, è stato Goffredo Fofi, autore della prefazione all’opera I fatti di Casignana di Mario La Cava, ripubblicata da Rubbettino.
Per ulteriori informazioni www.comune.bovalino.rc.it., [email protected], [email protected]., premiolacava.wordpress.com.                                                                                                                                                                          
PREMIO LETTERARIO MARIO LA CAVA 2019 A Bovalino sabato 14 la cerimonia di premiazione Lente Locale
PREMIO LETTERARIO MARIO LA CAVA 2019 A Bovalino sabato 14 la cerimonia di premiazione Lente Locale
R. & P. Sabato prossimo, 14 dicembre, cerimonia finale per il Premio letterario Mario La Cava 2019 con la proclamazione dell’opera vincitrice. Tre i finalisti. Cinzia Leone con “Ti rubo la vita” (Mondadori), Matteo Meschiari con “L’ora del mondo” (Hacca) e Nadia Terranova con “Addio fantasmi” (Einaudi). Declinato sul tema “Il viaggio. Percorsi vissuti, narrati […]
PREMIO LETTERARIO MARIO LA CAVA 2019 A Bovalino sabato 14 la cerimonia di premiazione Lente Locale
Francesca Cusumano
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masticadoresdeletras · 5 years ago
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Agosto -18: Don Lisandro y su teoría de la legión de los malditos by Claudio Nigro
Agosto -18: Don Lisandro y su teoría de la legión de los malditos by Claudio Nigro
Agosto -18: Don Lisandro y su teoría de la legión de los malditos by Claudio Nigro
Hoy me desperté como siempre temprano, pero había tenido una noche de sueño incierto y discontinuo; las noticias del ámbito político nacional de los días anteriores me quemaban la cabeza, no lograba digerir la precariedad de la oferta de “supermercado” que nos vendían los políticos de turno.
Mientras tomab…
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juuanre · 5 years ago
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Agosto -18: Don Lisandro y su teoría de la legión de los malditos by Claudio Nigro
Agosto -18: Don Lisandro y su teoría de la legión de los malditos by Claudio Nigro
Agosto -18: Don Lisandro y su teoría de la legión de los malditos by Claudio Nigro
Hoy me desperté como siempre temprano, pero había tenido una noche de sueño incierto y discontinuo; las noticias del ámbito político nacional de los días anteriores me quemaban la cabeza, no lograba digerir la precariedad de la oferta de “supermercado” que nos vendían los políticos de turno.
Mientras tomab…
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