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#Ciompi
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Join a Guild---just opened! 
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Forse,semplicemente,a forza di difendersi da chi la vuole uccidere,ha cercato di sopravvivere e ha messo il cuore da parte,come in fondo facciamo tutti dopo che qualcuno decide di calpestarlo e di farlo a pezzi.
📚❤️‍🩹
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Hello. This might be bit of vague question. But how many members did guilds usually have? I mean blacksmithing guilds, in 15th or 14th century medieval England. And what factors effect the size of the guild, and to what extent? I know population, local trade, etc. Do the size really vary that much? Considering they were such structured organization, wont they have general limit to how big and small the guilds should/would be?
Guilds varied wildly in terms of numbers, depending on how specialized their trade was (not that many lawyers or doctors compared to shoemakers), and the relative size of their given industry. To give an example, the Florentine economy during the Renaissance was so organized around the textile industry that the wool guild (Arte della Lana) had 30,000 workers in their industry - many of whom sought their own independent guild during the Revolt of the Ciompi. Overall, about 9,000 residents of Florence were guild members (about a third of the population), but I don't have a breakdown by guild.
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io-rimango · 2 years
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«Se ci tiene, saprà aspettare. E poi ti devi ricordare la cosa più importante, la cosa fondamentale.»
«Che cosa?»
«Che non tutto l’amore è come quello dei tuoi genitori e non tutte le persone arrivano per ferirci, Greta. Alcune vengono per guarire.»
Silvia Ciompi, Oggi sarò tempesta
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mcpuliotjr · 1 year
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DE LA BUCURESTI PAN LA TIMISOARA SA DAT ZVON IN TOATA TARA STIE ROMANIA TOATA ROMANIA CA DE LA MINE PLEACA SMECHERIA BATERIE BATERIE BATERIE FOC FOC TOATE STICLELE SA RAMANA FARA DOP FIINDCA VREAU SA BEAU SA BEAU CA AM BANI DE UND SA DAU
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Looking at the trend of accusations of treason being dealt with exile in Firenze (people who straight up tried to go against the Medici), then looking at the fact that even Piero degli Albizi’s execution during the government of the Ciompi happened three days after his arrests and how little sense it makes for the execution to happen how it does or to happen at all, then looking at this quote from April Blood (For those of good birth exile could be devastating, because it cut one off from friendships and roots, from the possibility to be confirmed in one’s identity every day, from the usual sources of income, forcing a half life which was more of a half death) and then crying a bit.
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greenbor · 1 year
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Se qualche volta quando mi pensi ti andasse di chiamarmi io sono qui così magari ci pensiamo insieme se ti va (https://contanosoloidettagli.tumblr.com/ Silvia Ciompi)
Scrivo a te, quando scrivo sui vetri appannati. (Antonio Dikele Distefano da https://jezcole.tumblr.com/)
E niente è più provocante di due sguardi che s'intendono (da https://www.tumblr.com/storminside)
“Ora ti prego stringimi tra le tue braccia perché una bocca mente anche quando bacia” Luchè (da https://www.tumblr.com/laragazzachepiangesempre)
Chiamami, interrompimi, dimmi che ti passavo per la mente (di https://nero-ne.tumblr.com/)
insistentemente ti sentivo dentro e non riuscivo più a vivere (Roberto) Se qualche volta quando mi pensi ti andasse di chiamarmi io sono qui così magari ci pensiamo insieme se ti va (https://contanosoloidettagli.tumblr.com/ Silvia Ciompi)
Scrivo a te, quando scrivo sui vetri appannati. (Antonio Dikele Distefano da https://jezcole.tumblr.com/)
E niente è più provocante di due sguardi che s'intendono (da https://www.tumblr.com/storminside)
“Ora ti prego stringimi tra le tue braccia perché una bocca mente anche quando bacia” Luchè (da https://www.tumblr.com/laragazzachepiangesempre)
chiamami, interrompimi, dimmi che ti passavo per la mente di https://nero-ne.tumblr.com/
Siamo un po tutti i prigionieri ma anche i carcerieri dei nostri pensieri (di https://www.tumblr.com/breath-of-dancing-flame)
Se qualche volta quando mi pensi ti andasse di chiamarmi io sono qui così magari ci pensiamo insieme se ti va (https://contanosoloidettagli.tumblr.com/ Silvia Ciompi)
Scrivo a te, quando scrivo sui vetri appannati. (Antonio Dikele Distefano da https://jezcole.tumblr.com/)
E niente è più provocante di due sguardi che s'intendono (da https://www.tumblr.com/storminside)
“Ora ti prego stringimi tra le tue braccia perché una bocca mente anche quando bacia” Luchè (da https://www.tumblr.com/laragazzachepiangesempre)
chiamami, interrompimi, dimmi che ti passavo per la mente di https://nero-ne.tumblr.com/
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puroquore · 2 years
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Sabato pomeriggio Il piacere di incontrarmi con Antonella Bundu e Dimitrij Palagi sempre in prima fila per i diritti #diritti #Firenze #firenzecittàaperta #sinistra #cittadinanza (presso Piazza dei Ciompi) https://www.instagram.com/p/CokeIODKR8e/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Heinrich Wilhelm Ernst - String Quartet in B-Flat Major, Op. 26: II. Andante con moto e con molto tenerezza ·
The Ciompi Quartet
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pietroleopoldo · 2 years
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Ma ti ricordi tutta la storia dei ciompi? Del governo di Firenze che cambiava ogni poche settimane? I mean, epico. Non credo che la durata dei governi attuali sia influenzata da quella dei governi dei comuni medievali, ma fa scassare come non siamo cambiati manco per il cazzo.
Se non in peggio, ma dettagli
Mamma mia i traumi degli esami di storia medievale che mi hai riportato a galla.
Ecco, cariche dei comuni a parte (perché lì stavo più o meno scherzando) vedi cosa intendo? a nostra forma mentis non è affatto cambiata ahahah però siamo diventati un po' meno riottosi, non come i francesi che ancora barricano le strade per qualunque cosa :(
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marklakshmanan · 4 months
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The revolt of the Siena workers in 1371, the Ciompi revolt in Florence in 1378, the almost simultaneous rebellion of Wat Tyler in England, and the uprisings in France about 1380 suggest a Continental wave of revolution and a greater measure of intercommunication and mutual influence, among the working classes in Western Europe, than has generally been supposed.
The Renaissance p35 by Will Durant, Simon & Schuster 1953
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jacopocioni · 5 months
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La fine del Mercato Vecchio
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L’area del Mercato Vecchio, già dal Settecento, aveva subito un profondo e progressivo degrado architettonico, sociale ed urbanistico. Un giornalista dell'800, Giulio Piccini, detto Jarro, che a parer mio aveva il dente parecchio avvelenato, descriveva così la zona: “chi crederebbe che entro Firenze, la città molle, vezzosa, che ha per tutto levato grido di miti e dolci costumi è una Firenze dove stanno in combutta il sicario e il ladro, l'assassino negl’intervalli in cui esce di galera e il lenone, il ruffiano abietto e atroce? Siete voi andati mai in quegl’antri, in quelle tane, per que’sotterranei, dove la notte le pareti formicolano di insetti, dove il soffitto è così basso che è impossibile ad un uomo di giusta statura entrare lì senza curvarsi, e dove su putridi giacigli si scambiano gli amplessi ladri e baldracche, lordure umane, sgorganti in quegli orrendi sterquilini, dopo aver corso trabalzando per le fogne del vizio?” Jarro raccolse i risultati della sua inchiesta in un volume dal titolo “Firenze sotterranea” che uscì nel 1881 e che, con diverse edizioni fino al 1899, suscitò notevole scalpore ed ebbe notevole influenza sulle decisioni politiche che vennero prese.
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L'area del Mercato Vecchio e tutto il Vecchio Centro sino ai Camaldoli (la zona di San Lorenzo), era fin dal Settecento soggetta a continuo degrado e sin dall'occupazione napoleonica, nei primi anni dell'Ottocento, si stava pensando ad un riordinamento dell'intera zona. Nel 1835 Firenze venne investita da una grande epidemia di colera; sembra che uno dei focolai più importanti fosse scoppiato proprio nella zona, date le condizioni di degrado igienico in cui versava. Provvedimenti per risanare la zona del Ghetto erano stati studiati già ai tempi di Ferdinando II e di Cosimo III, ma non vennero mai attuati. Con la demolizione dei Camaldoli, nel 1860 circa, e con la costruzione del Mercato di San Lorenzo, le condizioni del Ghetto si aggravarono ulteriormente. Ormai gli ebrei avevano quasi totalmente abbandonato la zona, che era diventata pian piano rifugio per tutta quella popolazione emarginata di cui parlava Jarro, a cui si andavano aggiungendo gli abitanti del popolo di Camaldoli, lì trasferiti dopo la distruzione delle loro case per far posto al Mercato Centrale di San Lorenzo.
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Nel 1876 il sindaco Ubaldino Peruzzi nominò una commissione per condurre un'indagine sulle condizioni dell'area del Mercato Vecchio e nel 1884 vennero iniziate le pratiche di esproprio delle abitazioni del Ghetto. Già nel 1885 tutte le 364 famiglie che lo abitavano erano state evacuate, e di esse solo 40 erano fiorentine, mentre le altre provenivano da diverse province e dall'estero. Nell'aprile 1885 veniva approvato il nuovo piano regolatore edilizio, che prevedeva l'intera ristrutturazione dell'area del Mercato Vecchio. Della commissione nominata per la demolizione degli antichi edifici facevano parte anche Corinto Corinti e Guido Carocci; alla decisione presa di abbattere tutti gli edifici tentò di opporsi soltanto il Carocci, che difese il non abbattimento di alcuni edifici.
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Secoli di storia di Firenze vennero cancellati in poco tempo. Vennero distrutte molte torri, come quella degli Amieri e dei Caponsacchi, e diverse chiese, come quelle di Sant'Andrea, di San Pietro Buonconsiglio, di San Tommaso, di Santa Maria in Campidoglio che erano parte della storia antica, medievale e rinascimentale di Firenze; ed anche altri edifici in cui risiedevano, ad esempio, l'Arte degli Albergatori e l'Arte dei Rigattieri. Venne distrutta la Beccheria, e la Loggia del Pesce venne smontata per accumularne i pezzi in San Marco ed essere ricostruita, quasi un secolo dopo, in Piazza dei Ciompi.
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Tra le poche strutture architettoniche salvate vi fu un tabernacolo del Trecento che venne sistemato nel Palagio della Lana, il Tabernacolo di Santa Maria della Tromba. Il suo nome derivava da quello di un vicolo detto "della Tromba", ove risiedevano i "trombetti" del Comune. Era il più grande tabernacolo di Firenze, tanto che quando venne chiuso il vicolo della Tromba, venne ingrandito fino a diventare un vero e proprio oratorio, con la pittura del tabernacolo che ne decorava l'altare. Esso confinava, sul retro, con la chiesa di San Tommaso. Le demolizioni avvennero in tempi rapidissimi e in breve la piazza assunse un aspetto interamente diverso. Agli antichi edifici vennero sostituiti quelli di stile neoclassico od eclettico (definiti non senza amarezza da Telemaco Signorini “porcherie”) che ancora oggi si vedono nell’attuale Piazza della Repubblica. Venne costruito il grande edificio con i Portici, inusuali a Firenze, con l'Arcone centrale, che venne progettato da Vincenzo Micheli. Venne costruito un palazzo in stile neorinascimentale sul lato settentrionale, da allora sede della Fondiaria. A mezzogiorno venne edificato un palazzo in stile neoclassico detto poi delle Giubbe Rosse; ed altri palazzi in stile eclettico come il palazzo Trianon ed il palazzo Savoia. Nacquero anche quei famosi caffè, come il Gilli, il Paszcowski, il Gambrinus e le Giubbe Rosse, che divennero il centro della vita pubblica di Firenze.
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Al centro della piazza venne sistemato un monumento a Vittorio Emanuele II, da cui prese il nome anche la piazza. Questo monumento, definito da un sonetto di Vamba “Emanuele a corpo sciorto”, nel 1915 venne trasferito nel Parco delle Cascine. Sempre negli stessi anni venne ricostruita la Colonna dell'Abbondanza con una copia della statua, e sistemata nel sito in cui ancora oggi si trova. La piazza del Mercato Vecchio, centro della vita popolare cittadina, scomparve. Venne indegnamente sostituita dalla nuova Piazza Vittorio Emanuele II, che divenne anch’essa centro della vita cittadina, non più popolare ma borghese. Nei nuovi palazzi si sistemarono la Borsa, La Fondiaria e gli uffici di molte importanti attività imprenditoriali, commerciali e finanziarie della borghesia fiorentina. Il Mercato Vecchio, centro della storia medievale e rinascimentale di Firenze e cuore della città sino all'Ottocento, scomparve definitivamente, lasciando il posto a quella nuova piazza che oggi si chiama Piazza della Repubblica.
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Quella Piazza che non è mai riuscita ad entrare nel cuore di noi fiorentini, che sentiamo come un corpo estraneo – e tale è -, che niente ha a che vedere con la nostra Firenze, che ci fa rimpiangere ogni giorno quel che era e che non abbiamo potuto purtroppo conoscere. E trovo aberrante quella stomachevole scritta che campeggia sull’arco: “L'ANTICO CENTRO DELLA CITTÀ DA SECOLARE SQUALLORE A VITA NUOVA RESTITUITO”. Un pugno nello stomaco ogni volta che l’incrocio con lo sguardo. Si aprirono le porte ad una nuova era dei mercati: quella dei mercati coperti, che a Firenze iniziò con il Mercato Centrale di San Lorenzo, con quello di Sant'Ambrogio e che si protrasse fino al 1953 con la costruzione del Mercato Ortofrutticolo di Novoli che a sua volta venne inserito nel Centro Alimentare Polivalente, gestito dalla Mercafir, costruito nei primi anni ‘80.
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Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie Read the full article
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Le rinunce diventano cicatrici peggiori degli sbagli fatti lanciando il cuore senza paracadute nel grande casino che è la vita.
📚🪂
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worldtrends12 · 6 months
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5 Free Things to do at Duke in April 2024
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April 7 — Ciompi Quartet with Min Xiao-Fen
At 4 p.m. Sunday, April 7, Duke’s Ciompi Quartet will be joined by special guest Min Xiao-Fen on the Baldwin Auditorium stage. Classically trained in China, Min is an acclaimed vocalist, composer and player of the pipa, a four-stringed lute-like instrument popular in China.
The performance, which will be livestreamed, will feature three selections composed specifically for string quartets and the pipa.
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April 26 — Duke Campus Farm Community Work Day
From 1–4 p.m. on Friday, April 26, the Duke Campus Farm will hold a community work day where volunteers can work alongside the farm’s student crew and get a hands-on feel for sustainable agriculture. All are welcome, though advance registration to the event is encouraged.
Later that Friday, from 4:30–5:30 p.m., the Duke Campus Farm will hold a Land and Listen event allowing visitors to enjoy a short piece of environmental poetry and soak in some quiet time on the one-acre farm located in Duke Forest.
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londranotizie24 · 6 months
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pollicinor · 7 months
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Paolo Calissano, Lorenzo Ciompi, Sara Ricci, Beatrice Luzzi e Mavi Felli diventarono ben presto gli idoli del pubblico. Se ne accorse ben presto pure Maurizio Costanzo, che spalancò le porte di Buona Domenica al cast di una soap capace in breve tempo di sfondare il muro dei 5 milioni di ascolto, arrivando al 35% di share. Personaggi insospettabili accostarono il loro nome a Vivere. Fabrizio Biggio, oggi spalla di Fiorello a Viva Rai 2, lavorò come dialoghista, mentre il cantante Kekko Silvestre e il giornalista sportivo Fabrizio Biasin sbucarono di sfuggita come figuranti.
Dall'articolo "Vivere, un quarto di secolo dalla prima puntata. Storia di una soap che ha segnato un’epoca" di Massimo Falcioni
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