#Chiara Barella
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Due appuntamenti in Biblioteca Civica contro la violenza di genere. Novi Ligure ospita eventi culturali per sensibilizzare il pubblico sulla violenza contro le donne
La Biblioteca Civica di Novi Ligure, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ospita due eventi significativi nella rassegna “Novi d’autore”.
La Biblioteca Civica di Novi Ligure, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ospita due eventi significativi nella rassegna “Novi d’autore”. Gli incontri, che si terranno il 14 e il 28 novembre presso la sede di via Marconi 66, sono dedicati alla sensibilizzazione contro la violenza di genere, un tema di urgente rilevanza sociale. Un incontro…
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Players and their families of Italy NT for EURO 2024
GOALKEPPERS
Alex Meret - girlfriend, Debora Romano > Daniel
Gianluigi Donnarumma - girlfriend, Alessia Elefante
Guglielmo Vicario - single
DEFENDERS
Alessandro Bastoni - wife, Camilla Bresciani > Azzurra
Alessandro Buongiorno - girlfriend, Margherita Ceruzzi
Andrea Cambiasso - single
Federico Dimarco - wife, Giulia Mazzocato > Chloe & Nicholas
Federico Gatti - girlfriend, Greta Barde
Gianluca Mancini - wife, Elisa Baggiani > Ginevra, Lavinia & Bianca
Giovanni Di Lorenzo - wife, Clarissa Franchi > Azzurra & Carolina
Matteo Darmian - wife, Francesca Eleonora Cormanni > Achille & Gregorio
Raoul Bellanova - girlfriend, Paola Di Benedetto
Riccardo Calafiori - girlfriend, Benedetta
MIDFIELDERS
Bryan Cristante - girlfriend, Selene Cito > Aurora, Victoria & Liam
Davide Frattesi - girlfriend, Eleonora Piredda
Jorginho - fiancée, Catherine Harding > Victor, Alicia, Ada & Jax
Lorenzo Pellegrini - wife, Veronica Martinelli > Camilla, Thomas & Nicolò
Nicolò Barella - wife, Federica Schievenin > Rebecca, Lavinia, Matilde & Romeo
Nicolò Fagioli - girlfriend, Giulia Bernacci
Michael Folorunsho - single
FOWARDS
Federico Chiesa - fiancée, Lucia Bramani
Giacomo Raspadori - girlfriend, Elisa Graziani > Camilla
Gianluca Scamacca - girlfriend, Flaminia Apolloni
Mateo Retegui - single
Mattia Zaccagni - wife, Chiara Nasti > Thiago
Stephan El Shaarawy - fidanzata, Ludovica Pagani
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Campioni d'Europa🇮🇹
Premessa: so che nessuno leggerà queste parole ma non è per questo che le scrivo. Voglio fissare da qualche parte queste emozioni per tornare a rileggerle ogni volta che vorrò.
È il 12 luglio 2021 e sono le 15:56
Ho appena terminato di rivedere le battute finali della partita di ieri sera. La FINALE DEGLI EUROPEI DI CALCIO.
A mente fredda (ma manco tanto) voglio spendere due parole su questa vittoria: innanzitutto bisogna ringraziare sinceramente il Mancio, Luca Vialli, DDR e tutto lo staff perché senza di loro, senza quell'ambiente, quell'armonia, quell'amore fraterno, famigliare, non ci sarebbe stata una base solida su cui costruire un GRUPPO anzi una vera e propria FAMIGLIA e questo ha influito parecchio in questo cammino. Non bisogna mai sottovalutare l'importanza di una coesione forte e del senso di appartenenza alla maglia, alla squadra, al gruppo, perché è ciò che può (e fa!!) la differenza.
Altro ringraziamento, ovviamente doveroso, va ai ragazzi. Ragazzi che davvero ci tengono, ragazzi pronti al sacrificio, ragazzi seri, ragazzi con entusiasmo, voglia, grinta, speranza, ragazzi che non si arrendono, duri da battere, duri a morire, che hanno dato tutto e anche più per la maglia in questo mese.
Quando abbiamo vinto con la Spagna dopo una partita soffertissima fino ai rigori, mi ero quasi messa l'anima in pace, sono sincera. Ho pensato "bene, ora in finale facciano quello che vogliono, non potrei essere più orgogliosa di loro dopo questo cammino". Ma dannazione. DANNAZIONE. Sono riusciti non a rendermi orgogliosa, a farmi proprio VOLARE. VO-LA-RE.
Voglio essere chiara: era da un pezzo ormai che non provavo così tanta felicità, era da un pezzo che non piangevo di gioia così tanto, era da un pezzo che volevo essere felice e loro mi hanno fatto un regalo enorme, non lo sanno. Mi sono sentita più viva in questo mese che in 20 anni.
Questa vittoria è importantissima. In realtà anche arrivare ai quarti già la consideravo una vittoria, ma essere riusciti a portarla a casa è ancora più bello. È bello per tante ragioni, ma soprattutto per il momento di estrema difficoltà che abbiamo passato lo scorso anno e che ancora stiamo affrontando a causa della pandemia. Questo Europeo, questa vittoria, ha riportato positività, spensieratezza, voglia di tornare come prima e di rialzarsi. È il tornare in piazza a fare casino, ad abbracciarsi a volersi bene e stringersi e gioire insieme dopo più di un anno di sacrificio. E poi è importante, fondamentale, per il movimento calcistico italiano. La mancata qualificazione ai Mondiali russi del 2018 ci aveva letteralmente ammazzati. Feriti nell'orgoglio, spazzati via, delusi, amareggiati, la peggiore sconfitta degli ultimi non so quanti anni.
Mancini (e ora facciamo i nomi) è stato in grado di risollevare il movimento. Gli ha dato una nuova vita, nuova linfa, nuova energia. È stato il miglior "muratore" che potessimo incontrare. Ha rimesso a posto le macerie di quell'Italia-Svezia del 13/11/2017. Da lì è partita la ricostruzione. Con dedizione, con passione, con determinazione e circondato da persone che per lui sono come una famiglia, ha cominciato una graduale ed efficace operazione di rinascita. Pezzo dopo pezzo, mattone dopo mattone, con materiali nuovi e materiali che ce l'avevano sempre fatta e potevano farlo ancora.
Quel tragico 13 novembre 2017 è stato vendicato.
Grazie all'instancabile e straordinario lavoro del Mancio.
E per la serie di "ora facciamo i nomi", mi scuso in anticipo per il fatto che, quando si parla della Nazionale, non si dovrebbero fare preferenze o altro. Non farò preferenze. Ma voglio dire grazie ad alcuni ragazzi che mi hanno veramente fatta sognare.
-Leonardo Spinazzola: esce contro il Belgio ai quarti di finale. Siamo tutti in lacrime quando lo vediamo uscire dal campo in barella devastato e consapevole che per lui il torneo finiva lì e che sarebbe stato un lungo recupero. Leonardo, anzi, "Spina", è stato incredibile. Ammiro tanti calciatori ma pochi mi entrano così nel cuore. Quella fascia apparteneva a lui, che per 90 ma anche 120 minuti non faceva altro che andare avanti e indietro in continuazione, recuperando palloni, creando azioni, senza mai mollare e soprattutto senza fermarsi un attimo e sempre con la stessa intensità. Instancabile, pronto, pericoloso, necessario. Si è sentita la sua mancanza nelle due partite successive, lo sappiamo tutti e lo sa anche lui. Ha dato un contributo davvero troppo importante e se siamo riusciti ad arrivare in fondo, molto del merito in campo è suo. No cap🚫🧢.
-Federico Chiesa: che dire, le mie esperienze al Fantacalcio parlano da sè. Amo questo giocatore fin dal primo momento in cui l'ho visto entrare in campo. E no, non agli Europei. Alla Fiorentina. Mi è piaciuto subito, la grinta e la volontà (oltre che la qualità!!) che lo contraddistinguono, me l'hanno fatto apprezzare fin dai primi passi. Federico ha disputato un Europeo superlativo ed è entrato nel cuore di tutti (soprattutto delle ragazze.. i motivi sono chiari!). Un ragazzo d'oro, figlio d'arte con grandi qualità e tanta tanta voglia. È uscito anche lui ieri sera infortunato (niente a che vedere con Spina però fortunatamente) ed è dispiaciuto a tutti. Giocatore che può e ha fatto la differenza, un vero e proprio asso nella manica. Grazie Fede! Non ho fede nella Chiesa ma ho fede in Fede Chiesa.
-Gigio Donnarumma: non dico che l'ho visto esordire ma l'ho visto esordire. Ricordo quando Miha l'ha buttato nella mischia a soli 16 anni. Mai gesto fu più azzeccato. Gigio è giovanissimo ma con un talento veramente incredibile, un fuoriclasse nel suo ruolo. Ieri sera para due rigori e ne indirizza uno sul palo col pensiero. Anche lui, così come Chiesa e Barella, li conosco da tempo e mi sento come una madre orgogliosa dei suoi figli. Sebbene io continui a tirargli le orecchie per i battibecchi con il Milan, la sua casa, non posso fare a meno di essere fiera di lui. Me lo ricordo quando era un ragazzino alle prime partite con il Milan. Il tempo sembra volato e lui ieri sera, a soli 22 anni, ha alzato una coppa prestigiosa e bellissima, giocando un Europeo veramente coi fiocchi. Senza di lui ieri sera non avremmo vinto. Para il rigore a Saka e noi siamo Campioni d'Europa per la seconda volta nella storia. Immenso Gigione, sai che in fondo ti voglio bene.
-Jorginho: dal Napoli di Sarri al Chelsea. Vince la Champions League e alza la coppa dell'Europeo nello stesso anno. Un delitto non dargli il pallone d'oro, spero vivamente che la mia profezia (no la profezia l'ho fatta dopo il Belgio, mica ieri sera! Troppo facile) si avveri. Si merita anche quel trofeo dopo una stagione piena di soddisfazioni. In campo recupera palloni su palloni e sbaglia pochissimo, veramente niente. Europeo, anche per lui, da incorniciare, giocatore fondamentale a centrocampo. Il professore ♡.
-Bonucci&Chiellini: sisi, la Juve non la sopporto e nemmeno loro in campionato perché sono troppo difficili da aggirare. Ma che Europeo ragazzi. Un'altra volta. Vorrei che potessero giocare a calcio per sempre perché non passa manco l'aria se ci sono loro a difendere. Il prossimo anno ci sono i Mondiali e non ho intenzione di crearmi aspettative perché se gli Europei sono complicati, i Mondiali sono assurdi. Ma comunque sia, spero vivamente che Chiello abbia voglia di disputare un ultimo Mondiale prima di ritirarsi, abbiamo bisogno di Giorgione nazionale!
Menzioni speciali: O TIR A GIR di Lorenzo il Magnifico che trasferisce per una sera il suo potere incredibile a Fede Chiesa. Noi godiamo. Grazie.
Non so se ho detto tutto, bo, però le cose che avevo nel cuore, più che nella testa, le ho scritte e qui rimangono.
Siamo CAMPIONI D'EUROPA, CAMPIONI D'EUROPA, CAMPIONI D'EUROPA!!!!!!!
GRAZIE RAGAZZI, AMO QUESTO SPORT
🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹
IT'S COMING (TO) ROME 💚🤍❤
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io che scoppio a piangere sulla barella perché mio padre mi dice che l'indomani si fa sette ore di auto per portarmi le stampelle e il saggio di foucault fermo a pagina sette nella borsa e la bottiglia di vodka semivuota avvolta nelle buste in cucina e le parole vomitate da non-chiara sulla faccia del mio amore - come quadro del mio fallimento.
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Il diario di Chiara Nocchetti, 24enne napoletana, lungo il "Camino"
Verso Santiago, capitolo 6: "Tutti in branda"
Oggi mi sono svegliata alle quattro e mezza e mezz'ora dopo, nel gelo e nel buio più totale, ho cominciato a camminare. Mi aspettava la tappa più difficile di tutte, trenta infiniti chilometri tutti in salita tra le montagne. Sono arrivata in ostello alle due e mezza, senza neanche la forza di arrampicarmi sul letto a castello per riposare. Uno dei riti del cammino è proprio l'arrivo in ostello. L'ostello costa poco, tra i cinque e i sette euro come media. Esistono persino gli ostelli donativi, dove si entra gratis e si lascia quel che si vuole. Dopo la consegna della credenziale e dopo aver ricevuto il timbro mi dirigo stanca verso il mio letto. Le camere possono avere dai quattro ai cento posti, oggi per esempio dormo in una camerata enorme, saremo più di sessanta persone, tutte vicine, in una lunga serie di letti a castello in processione. Sul letto metto le lenzuola usa e getta che talvolta mi danno, poi il mio sacco a pelo. La parte più difficile è sempre quella dello zaino. Pesco miracolosamente una maglietta pulita e l'ascigamano e corro a fare la doccia. Il bagno di oggi ha sei o sette docce, senza tenda o separatore, sembra lo spogliatoio di una palestra. Prendo i vestiti sporchi, li infilo in una busta, saltello fino alla doccia, mi lavo con una saponetta sempre più piccola e sempre più sciolta, mi asciugo, prendo i vestiti pulti e lavo quelli sporchi. E qui, come si suol dire, casca l'asino. Dopo una giornata a camminare tra i boschi in salita l'ultima cosa che hai voglia di fare è strofinare le tue mutande con la saponetta di Marsiglia che hai comprato sentendoti ecologico e organizzato. Però non hai neanche voglia di puzzare come una capra il giorno dopo, quindi lo fai. E poi stendi i panni. E, fondamentalmente, li perdi. o sono partita con tre mutande, tre magliette, due pantaloni corti e uno lungo, tre paia di calzini, una felpa e un asciugamano in microfibra. Prima di partire però non avevo calcolato che come me fa acquisti da Decathlon la metà della popolazione mondiale, Per cui, il viola del mio asciugamano, che a me sembrava un must dell'estate, è il colore dell'asciugamano della metà dei pellegrini. Va da sé che qualcuno ha rubato il mio e io ho rubato per contrappasso quello di un altro, ho perso una delle tre mutande, un calzino su sei e un reggiseno su due. Quando ritiro i panni dai fili fuori l'ostello, mi prende una irrefrenabile voglia di ridere e scegliere fondamentalmente quello che mi piace di più. Dopo questo infinito via vai si mangia. Alcuni in ostello, altri al ristorante, il menù del pellegrino costa poco, non è un granché ma tu hai talmente fame che mangeresti anche un pandoro scaduto nel 2006. Se sei fortunato, prima della nanna, ti tocca curare i tuoi poveri piedi. I miei, nello specifico, sembrano quelli di un viandante scalzo impegnato in una via crucis. Due sere fa alcuni praticanti di medicina hanno messo su in ostello un piccolo pronto soccorso e io sono finita sulla barella con i piedi fasciati. Sono gli angeli del cammino, li amo. Verso le 21ecco l'ultimo rito della giornata: la preparazione per la nanna. Si dorme presto, siamo esausti e la sveglia suona così presto che sembra ancora tardi. Ed io, che a casa mi sveglio anche se mamma ascolta la televisione a volume alto, qui dormo.Dormo con sessanta cristiani che russano, venti che inciampano nello zaino, due che ridono, uno che parla al telefono, cinque che accendono la luce e sei che parlano da soli. Dormo e prima di dormire penso che mi fa ridere tutto, anche il dolore. Perché mi fa sentire dannatamente viva.
Buen camino
Foto di Luigi Elmo
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Roma: Lussazione alla spalla per Zaniolo.
Roma: Lussazione alla spalla per Zaniolo.
Lussazione alla spalla per Zaniolo. Lui su Instagram: “Per i gufi, ci vediamo tra 3 settimane” articolo di Chiara Zucchelli: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Roma/22-08-2022/roma-zaniolo-esce-barella-un-infortunio-spalla-4401994063199.shtml Gli esami a cui si è sottoposto stasera Nicolò Zaniolo hanno confermato quello che si temeva: lussazione alla spalla sinistra. I tempi di recupero…
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Assassina, egoista, meriti una bara bianca: gli insulti feroci alle donne che scelgono l'aborto Da settimane riceviamo e pubblichiamo storie di aborti. Leggerle non è facile, viverle è inimmaginabile. Provengono da tutta italia, queste testimonianze di donne maltrattate, considerate assassine, costrette a vergognarsi di voler esercitare un diritto. Abbiamo deciso di raccontarle ancora, ma in maniera diversa: le abbiamo divise per tematiche comuni. Iniziamo con il trattamento indegno che numerosi medici, psicologi e infermieri riservano alle pazienti che decidono di eseguire una Ivg. Spesso lo stesso accade anche alle donne che subiscono un aborto spontaneo. M. da Modena scopre di essere incinta a 21 anni, è già di 6 settimane. «Policlinico, ottavo piano, reparto 194. Una ragazza accanto a me piange disperata. La signora che spinge la mia sedia a rotelle, assegnata al piano maternità, si lamenta ad alta voce di doverci portare a compiere un omicidio. Sì, lo chiama così. Inizia a chiedermi se so come funziona, se so che quando lo "raschiano" lui soffre. Tu puoi ancora decidere, mi dice, l'altra ragazza è un caso perso perché l’ha già ucciso». Un’anonima, dalla Toscana, racconta del suo ex compagno, «nonché medico luminare di rianimazione, che mi schernisce dicendo che avrei buttato nel cestino dell’organico una vita e che avrei meritato una bara bianca come soprammobile in camera da letto». G. da Padova si considera fortunata. A 23 anni decide di abortire, è il 2009. La sua famiglia la sostiene, il personale ospedaliero è gentile. Ma durante il colloquio con la psicologa dell'ospedale, «la dottoressa cerca in tutti i modi di farmi cambiare idea sull'intervento, arrivando ad affermare che sono un'egoista, la solita atea arrogante. Conclude l'appuntamento sbattendo un libro di anatomia sul tavolo, con l’immagine di un feto alla decima settimana: "Ecco che cosa sta per uccidere", mi dice». V. da Milano si fa seguire da uno da uno stimato primario, «che per essere tale è ovviamente un obiettore di coscienza». Durante l’ecografia qualcosa non va, il feto ha una malformazione e V. decide di bloccare la gravidanza. «Mi dice che ormai è troppo tardi, ma non era vero e non lo sapevo. Sono rimasta in cura lì per altri 10 giorni. Poi, scoperto che avevo ancora 8 giorni per farlo, ho cambiato ospedale». Da Sassari il racconto di G., i suoi ricordi risalgono al 2010: ha 19 anni quando sceglie di abortire. «Arrivo in ospedale e le infermiere mi trattano in malo modo, tremo. Mi danno un camice aperto dietro, ingenuamente tengo i calzini. Mi caricano su una barella, poi in sala operatoria. Mi guardano sconvolti: "Perché indossi ancora i calzini? Non devi assolutamente averli!" e me li sfilano in malo modo. Finita l’operazione mi dicono che dovrò stare ancora lì, complicazioni post operatorie. Io piango, mi lamento. "Poteva pensarci prima" dice un’infermiera». V. da Palermo racconta la sua esperienza, vissuta a Roma, quando «in sala operatoria, con le gambe aperte, mi sono sentita dire: “Ah, queste vengono qui come se fosse un supermercato, a fare quello che vogliono». S. da Ferrara, alle visite pre-operatorie, incontra un ginecologo che, vedendo il suo piercing all’ombelico, le chiede se fa la ballerina di lap dance. «Il giorno dell’operazione sono stata trattata come una bestia al macello. Dopo l'anestesia totale mi hanno svegliata con una sberla. Ricordo che all'uscita un'infermiera si rivolse a me e alle altre ragazze dicendo: “Speriamo che siate in grado di non tornare più qui”. Mi sono sentita una puttana». Un’anonima racconta di una complicanza dopo l'intervento, che le provoca un'emorragia. Il medico che la porta d'urgenza in sala operatoria le dice chiaramente: “Ci dovevi pensare prima”. Un’anonima racconta della sua esperienza a 20 anni all’ospedale Sant’Anna di Torino. «Due cose me le porterò sempre dentro: un ginecologo che, mentre sono nella classica posizione da visita, mi ride in faccia per la “depilazione accurata” e un'infermiera che, quando le faccio presente di avere dolori alla pancia, mi risponde “Prima ti sei divertita e ora ti lamenti?”». A D., che dopo ore di travaglio, in un ospedale siciliano, chiede di spostare dal suo letto il feto appena espulso, l’infermiera risponde “Se le dà fastidio si alzi e si metta da un’altra parte”. E. da Palermo parla del suo aborto, a 19 anni, all’ospedale Villa Sofia. «Ricordo che entravano in sala operatoria e chiacchieravano come se nulla fosse, con me che avevo le gambe aperte e legate al lettino. Mi sono risvegliata in un corridoio, ero nuda e adddo avevo solo una maglietta. Ho discusso con un infermiere che diceva di non potermi aiutare. Devo ringraziare solo le ragazze di una stanza vicina, che mi hanno prestato i loro cappotti. C’era chi vomitava, chi aveva la sagoma di cinque dita sulla faccia, chi urlava per i dolori: nessuna veniva soccorsa». L. da Torino racconta del giorno in cui la sua dottoressa le disse "Se abortisci non avrai più figli". «A 26 anni puoi accettare quella notizia in milioni di modi, ma lei non ritenne di doversene preoccupare. Durante l’operazione, senza anestesia totale, ricordo che il medico gridava all'assistente "Tienila ferma questa, si muove troppo". Ero in un buon ospedale romano e sì, in effetti mi muovevo. Faceva un male cane, la ruspa». Da Palermo ci scrive A., che scoprendo una trisomia 18 decide di abortire. «Incontriamo una dottoressa per avere il certificato di interruzione di gravidanza: brutta persona, glaciale, volgare. Nessun dettaglio risparmiato, neppure per rispetto del pudore. "Guardi che se nasce vivo lo dobbiamo rianimare". Il giorno dell'operazione chiedo informazioni su mio figlio, ma ricevo uno sguardo pietoso e nessuna risposta. Un medico mi dice di sentire “pezzi del bambino in vagina”. In sala operatoria mi chiedono il nome, per battezzarlo. Io perdo conoscenza. Al mio risveglio chiedo uno psicologo ma non ce ne sono in ospedale. Me ne vado» S. da Perugia racconta che «Durante il primo colloquio al consultorio, la dottoressa tira fuori dei faldoni dove io leggo i nomi delle donne che avevano abortito in precedenza: rispetto per la privacy zero. Durante l'ecografia mi fa sentire enormemente in colpa facendomi vedere e sentire il cuoricino del feto, rivolgendosi a me con cattiveria durante tutta la visita. Mi saluta con "Adesso però usiamola la pillola eh!"». A cura di Chiara Manetti per L'Espresso
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Under 21, Spagna campione d’Europa ma l’Italia l’aveva battuta sonoramente
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/under-21-spagna-campione-deuropa-ma-litalia-laveva-battuta-sonoramente/
Under 21, Spagna campione d’Europa ma l’Italia l’aveva battuta sonoramente
Under 21, Spagna campione d’Europa ma l’Italia l’aveva battuta sonoramente
La Spagna vince gli Europei Under 21 del 2019, superando anche la Germania con un 2-1 equilibrato ma sofferto. La nazionale iberica supera così l’Italia nel medagliere della competizione (cinque vittorie a testa, ma tre secondi posti per gli iberici contro i due degli Azzurrini). Ad Udine dunque di scena la finale contro la Germania termina, come detto, 2-1. Dopo appena 7 minuti arriva il gran gol del napoletano Fabian Ruiz, la Spagna resiste nella ripresa e raddoppia al minuto 69′ grazie a Dani Olmo. Nel finale Amiri accorcia a due dalla fine. La Spagna ce l’ha fatta e pensare che l’europeo della squadra di De La Fuente era iniziato decisamente male, con la sconfitta proprio contro l’Italia ed un passaggio del turno per il quale dovranno ringraziare eternamente la differenza reti. Il regolamento parla chiara e sicuramente non ha senso pensare fuori dalle regole ma forse con qualche lamentela in più si potrebbe cambiare un sistema che va sempre a scapito di chi come l’Italia lavora per mesi ad un progetto, per essere poi eliminata per la differenza reti. Classifica Gruppo A: Spagna 6, Italia 6, Polonia 6, Belgio 0.
TUTTO INIZIAVA IN SALITA- partenza col botto per gli azzurrini di Gigi Di Biagio. E’ pesantissima la vittoria in rimonta contro la forte Spagna del talentuoso madridista Ceballos. Il 3-1 consente all’Italia di incamerare tre punti fondamentali per la qualificazione alle semifinali; visto che passano le prime dei tre gironi e la migliore seconda. Insomma, vietato sbagliare in questa prima fase. Deludente il primo tempo degli azzurrini che vanno al riposo sotto per 1-0. Splendido il gol di Ceballos, ma, Barella e compagni subiscono troppo il possesso palla e il palleggio degli iberici. Difesa italiana spesso in difficoltà e sicuramente da registrare in vista dei prossimi impegni. Nella ripresa però è tutta un’altra storia. Splendida la cornice di pubblico allo stadio Dall’Ara di Bologna. Tanti giovani e bambini entusiasti, felici e rumorosi. Un’arma in più per questa Italia che per la prima volta ospita un Europeo Under 21. Era il 16 Giugno, giornata d’esordio del campionato europeo.
La Spagna vince gli Europei Under 21 del 2019, superando anche la Germania con un 2-1 equilibrato ma sofferto. La nazionale iberica supera così l’Italia nel medagliere della competizione (cinque vittorie a testa, ma tre secondi posti per gli iberici contro i due degli Azzurrini). Ad Udi…
Alessandro Sgamma
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Anima e Corpo, cosa muore e cosa no? Guardiamo la realtà.
-Camminando sul Gange View Hotel verso Nord, lungo le scalinate che scendono al fiume, si incontrano due campi di cremazione dove il compito di disporre i corpi, in pubblico, sotto gli occhi di tutti, non cessa mai. Passai ore ad osservare l'andirivieni dei morti e dei vivi, il continuo affaccendarsi intorno ai fuochi degli addetti ai lavori e dei parenti. Mi colpì che nessuno, mai, piangeva. La morte era un fatto contro cui nessuno sembrava ribellarsi. E noi occidentali invece abbiamo tanta difficoltà ad accettarla! Per noi la morte è sempre una sconfitta, qualcosa contro cui dobbiamo combattere con ogni mezzo e anche in extremis sperare magari in un <<miracolo>> che induca la natura a cambiare, almeno per una volta, le sue immutabili leggi. (...) E il corpo? A guardare quelli che sbrigativamente venivano mandati in fumo sulle pire pensavo a quanto noi ci identifichiamo con il nostro corpo e a come ci è impossibile staccarcene. Persino le nostre speranze di immortalità e di resurrezione hanno a che fare col corpo. Noi non riusciamo come gli indù (...) a vedere nel corpo uno strumento che, una volta usato, è da buttar via senza rimpianti. Perle strade di Benares si incontrano in continuazione le processioni dirette ai campi di cremazione. Il cadavere, avvolto in un lenzuolo, la faccia scoperta al sole, è disteso su una barella di bambù portata a spalla da quattro uomini. Il corteo non ha niente di funereo, di lento, di strascicato. Al contrario. Avanza a passo di marcia, quasi correndo, senza tanto riguardo per il morto che, precario nella barella, sobbalza e scuote la testa. Non c'è musica funebre che lo accompagna; solo il veloce, martellante grido di alcuni: << Ram nama satya hey>>, solo il nome di Ram è verità, e la risposta del coro che ribatte: <<Satya hey, satya hey>>, verità, verità. E avanti alla svelta verso la pira dove il primogenito del defunto che si è appena rasato la testa, appicca il fuoco, osserva le fiamme che divorano la legna e la carne e alla fine butta sulle ceneri una ciotola d'acqua sacra del Gange; poi, senza voltarsi, va a fare le abluzioni di purificazione e torna nella ruota del mondo. Il funerale non è di suo padre, ma del suo corpo, una materi ormai inutile, senza alcun valore di cui è necessario e facile sbarazzarsi. A noi occidentali invece è naturale vedere il defunto nel suo corpo e fare di quel corpo l'oggetto del nostro dolore. Quando poi si tratta del nostro proprio corpo l'identificazione è ancora più grande. per questo quell'andare in fumo ci fa paura e non ci basta la visione sufi del mio amato Rumi che scrive:
"Sono già morto minerale e diventato pianta Sono morto pianta e mi sono elevato ad animale, Sono morto animale e ora, eccomi uomo. Perché aver paura? Quando mai son diventato di meno Morendo?"-
-Tiziano Terzani " Un altro giro di giostra"
E' strano come spesso in tutti i funerali a cui ho assistito nella mia vita, questa dimensione mi sia sempre parsa così chiara. Il dolore è parte del cambiamento e anche nel caso della morte è assolutamente naturale esprimerlo, eppure per me, se pure abbai sempre compreso e rispettato qualsiasi forma di rituale che viene celebrata per la morte, al contrario ho sempre trovato innaturale - come si fa di consueto oggi, in italia - vedere una persona, più o meno cara, infilata in un buco di cemento, impilati uno sull'altro, come sardine, in una maniera tremendamente consumistica e innaturale, per poi mettere una foto al di fuori del cemento come se quella fosse la testimonianza della loro presenza e dell'esistita umanità. Ammetto che questa cosa mi ha sempre fatto ribrezzo, e mai nella mia vita sono riuscita a guardare il momento in cui la cassa viene infilata in quel buco. Il perché non mi è sempre stato chiaro, ma ora lo è più che mai. Quel corpo non ha senso di esistere, non più, la presenza delle persone perse per me è sempre stata chiaramente percepita, come se dal momento che avessero lasciato il corpo fossero già al mio fianco, non più in quel corpo. Ecco perché trovo innaturale murarlo nel cemento, come se quel cemento potesse tenerlo in vita, quel corpo deve essere restituito alla terra, all'aria. all'acqua o al fuoco a cui appartiene, e scomparire come dalla nostra vista è scomparsa la sua essenza. Perchè è proprio su quell’essenza che dobbiamo concentrarci se vogliamo sentirla veramente ancora tra noi. Ed ecco perché per me andare davanti a quel muro non ha mai avuto nessun significato, proprio perché io se voglio ricordare ed avere una contatto con quella persona non devo presentarmi davanti a quello che un tempo era, ma non è più, il suo corpo, mi basta concentrarmi per sentire l'essenza di questa persona che sento molto più vicina a me di quanto forse non la sentissi quando era in vita. So che tutti almeno una volta nella vita avete sperimentatao questa sensazione, ebbene io sono qui a dirvi, non abbiate più paura della morte perché la morte è tanto naturale quanto lo è quella sensazione che sentite quando pensate di avere uno dei vostri cari vicino, e sono qui a dirvi, non abbiate paura dell’ignoto perché l’ignoto è più naturale di qualsiasi muro che possiate toccare, così come lo è un esperienza medianica. E’ difficile da spiegare eppure non è nient’altro che questo, è emozione e sensazioni, che come tutte le emozioni e le sensazioni vengono naturalmente. Quindi vi prego, andate a trovare gli altari dei vostri cari, se vi fa più piacere, portate loro un fiore se volete, ma soprattutto pensate a loro e sentiteli e parlateci come se loro fossero ancora tra voi, perché è proprio tra voi che vivono ancora, solo sotto un’altra forma, non abbiate più paura di ammetterlo, perché è la cosa più naturale del mondo.
Un immenso grazie a tutti coloro che sotto forma di polvere di energia ogni giorno mi permettono di dare un pò di di speranza e felicità a qualcuno che come me ne ha bisogno, grazie di guidarmi sempre in questo nuovo e splendido cammino.
Elisa🌺
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L’anteprona della 22 giornata
Anteprona dedicata alla previsioni, un aggiornamento del fantapronostico iniziale alla luce dell’asta di riparazione. Per ogni confronto un breve “oroscopo” di fine stagione.
Atletico Babbo - Longobarda: Abab si consolida in difesa con gli acquisti di Danilo e Tonelli (Cesar, Tomovic), rivoluziona il centrocampo con Diawara Allan Fofana Benassi e Locatelli (Bonaventura, D’Alessandro, Alvarez, Toledo, Sanchez) e prende Gabigol al posto di Manaj. Rispetto all’inizio anno lo attestiamo nella fascia media, potrà al massimo aspirare ad un terzo posto. Longo fa dei piccoli ritocchi De Maio e Maietta in difesa, Barella a centrocampo e Ragusa in attacco, confermandosi nella fascia media, massimo un quinto posto. Pronostico 1 Dinamo Sdeng - Rossanese: Dinamo doveva rivoluzionare per allontanarsi dalla zona cuchiaci, il risultato è che adesso lo vediamo fortemente indiziato a mescolare la polenta, in difesa prende Emerson a centrocampo Jankto, Praet, Freuler, Hiljemark (sembra uno scioglilingua per testare la tenuta di un ponte dentario), in attacco si svena per Petagna..cuchiaci Rossa invece già con un ottima intelaiatura per lottare per il titolo riesce a non indebolirsi, taglia e cuce con lo stesso materiale Berezynski Faragò e Iturbe sono ottimi per la panca, perchè fisicamente è già il loro luogo dell’anima. Fascia alta Pronostico 2
Redsax - Cape Ham: Red fa un asta con il freno a mano tirato, tirato dentro, dove non batte il sole. Posseduto da Igli Tare compra Basta, Radu, Lulic, poi Croce, Rossettini e Valdifiori. Confermiamo la sua fascia media, massimo può aspirare al quarto posto. Cape voleva levarsi dal pantano del cuchiaci, ha osato ma non abbastanza, ha investito tutto in attacco con Chiesa e Simeone, piccoli aggiustamenti in difesa, Bellusci e Biraghi, e nessun aggiustamento a centrocampo, a parte Rincon: appunto a parte. Da hors categorie si sposta alla fascia bassa. Si contenderà fino all’ultimo il cuchiaci con Dinamo. Pronostico X Roma - Pogues: Roma come al solito nell’asta di riparazione fa e disfa, pur rimanendo a nostro giudizio nella fascia bassa, non in pericolo di cuchiaci, ma nelle zone basse, massimo un sesto posto. A centrocampo strappa alla concorrenza Gagliardini, ma non si rinforza in attacco (Pellissier, Pandev, Eder) e fa un piccolo salto in avanti in difesa con Caldara e Munoz. Pogues si conferma la squadra da battere. Ottimo Deulofeu a 60 crediti con Marilungo, a centrocampo il solito acquisto alla Pogues, Taarabt, così come in difesa, Toloi. Fascia alta lotta per il titolo. Pronostico 2
Vasco De Chiara - Silvi Marini f.c: Vasco vuole il titolo, fra lui e l’agognato fantascudetto il culo di Pogues: qui occorre attrezzarsi di ramponi e rasponi. Compra e compra bene in ogni reparto: Conti e Barreca in difesa, Pasalic e Pellegrini a centrocampo, Mchelidze in attacco. Forse con due gocce di Lazovic potrebbe farcela- Fascia alta lotta per il titolo. Il nostro fortissimo, fa un’asta all’attacco per levarsi dalla zona cuchiaci, nonostante Icardi e Higuain in squadra. Dai neo acquisti si comprendono dunque le velleità di Silvi: restare in zona cuchiaci. Udite Udite in difesa prende Gastaldello, Edenilson e Skriniar, a centrocampo il capolavoro Milinkovic-Savic e Luca Rigoni. Pronostico 1
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Napoli ok, Chievo in B e festa Juve rimandata. La Samp vince il Derby tra le polemiche
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Napoli ok, Chievo in B e festa Juve rimandata. La Samp vince il Derby tra le polemiche
Napoli ok, Chievo in B e festa Juve rimandata. La Samp vince il Derby tra le polemiche
Il Napoli supera il Chievo per 3-1, lo condanna alla Serie B per la prossima stagione mentre la Juventus rimanda la festa scudetto, probabilmente alla prossima settimana. Protagonista di serata Koulibaly con una doppietta, il senegalese apre e chiude il match sugli sviluppi di un calcio d’angolo con un goal per tempo. Milik intervalla la doppietta del compagno di squadra, in ultimo il goal di Cesar a rendere meno amara questa giornata. Da sottolineare le bandiere clivensi, sventolate per tutta la durata della gara nonostante il lento peregrinare verso la triste discesa. Al Chievo i migliori auguri per un pronto ritorno nella massima serie.
SAMPDORIA-GENOA- La Sampdoria vince un Derby a senso unico a Marassi, 2-0 il risultato nei confronti del Genoa, l’Europa rimane ancora alla portata mentre per Prandelli si fa dura la corsa alla salvezza, ora distante solo 6 punti ma se l’Empoli domani dovesse battere l’Atalanta allora i punti diventerebbero 3. Defrel sblocca la gara al minuto 3 del primo tempo, poi Quagliarella raddoppia ad inizio ripresa su calcio di rigore. Nell’occasione viene espulso Biraschi per fallo (di mano) su chiara occasione da gol, da qui la riflessione sull’eccessivo provvedimento disciplinare nei confronti di Biraschi e di tutti quelli espulsi come lui: rosso diretto, rigore contro e squalifica per il turno successivo, per qualcosa che magari non ha neanche commesso, dato che la palla gli colpisce la mano senza che magari se ne renda nemmeno conto.
PRANDELLI ADIRATO- Cesare Prandelli se la prende con l’arbitro Calvarese e con il Var dopo la sconfitta nel derby. «Sono molto arrabbiato perché è la terza partita che giochiamo in 10. Il Var deve controllare e sul primo gol c’era un fallo plateale su Romero – ha spiegato il tecnico del Genoa – Il secondo episodio è stato clamoroso: ci può stare il rigore, ma non il rosso. E’ chiaro che in 10 è stata complicata. Nonostante questo i ragazzi hanno dato tutto».
TORINO-CAGLIARI- Il Toro non riesce a superare l’ostacolo, all’Olimpico la squadra di Mazzarri chiude la sfida con il Cagliari sul risultato di 1-1, rallentando ulteriormente la corsa per l’Europa. Nel primo tempo regna l’equilibrio tra i tanti falli di gioco, tanti i cartellini gialli ed una traversa di Ionita. Nella ripresa Zaza apre le marcature al minuto 52, poi si fa espellere 15 minuti più tardi e i sardi trovano il pari con Pavoletti a 12 dalla fine. Nel finale rosso anche per Pellegrini e Barella a confermare quanto detto sulla durezza del primo tempo.
CAIRO FURIOSO- «Mi è sembrato un arbitraggio molto squilibrato. Zaza? Se applichi ad ogni partita la regola di espellere un giocatore per un’imprecazione allora finisci sempre in dieci uomini. rigore su Izzo? Ho visto penalty dati per molto meno, al VAR vanno solo per penalizzarci. Milan? Non dico che vogliano favorirlo ma a rivedere la partita contro la Lazio qualche domanda te la fai e così anche se guardi oggi il nostro match».
LE ALTRE GARE- La prima di Montella finisce 0-0, la Fiorentina sotto la pioggia non va oltre il pari a reti bianche con il Bologna, il quale conquista un punto fondamentale per la salvezza. 0-0 anche tra Sassuolo e Parma.
Il Napoli supera il Chievo per 3-1, lo condanna alla Serie B per la prossima stagione mentre la Juventus rimanda la festa scudetto, probabilmente alla prossima settimana. Protagonista di serata Koulibaly con una doppietta, il senegalese apre e chiude il match sugli sviluppi di un calcio d’ango…
Alessandro Sgamma
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