#Chi Avende.
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Chi Avende backstory. Still disjointed!
Chi Avende and his companions met Asius. They didn't meet Asius. They met Guneus. They didn't meet Guneus. They rescued, ignored, accepted, rejected.
When they saw redcaps attack Gladewood, Asius said it wasn't their problem, and Lycaste insisted that they had to hurry to her people to have the soulslayer parasites removed.
When they saw redcaps attack Gladewood, Chi Avende and Guneus insisted they help.
Chi Avende: What's the point of power if it doesn't benefit anyone?
Guneus: My thoughts exactly.
Asius: The point of power is to benefit us.
Chi Avende: I've only been a battlemage a few days. I ought to get some practice in.
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Nhung dieu chua biet ve cau thu Mohamed Salah
Ngôi sao bóng đá người Ai Cập Mohamed Salah là một trong những cầu thủ không thể thiếu tại câu lạc bộ Liverpool. Bạn đã biết gì về cầu thủ này chưa? Hãy cùng Socolive Bóng đá đi tìm hiểu chi tiết về cầu thủ này qua bài viết dưới đây nhé.
Mohamed Salah được đổi đời nhờ lần khóc nhè của mình
Mohamed Salah bắt đầu sự nghiệp chơi bóng với CLB El Moukawloon tại quê nhà. Sau đó, sự nghiệp của ngôi sao 25 tuổi này sẽ có những biến động rất khác nếu không có những giọt nước mắt rơi xuống khi anh còn khoác áo đội U16 của Mokawloon.
“Giọt nước mắt đổi đời” lấy được “bật mí” bởi chính nam tiền đạo. Khi đó, HLV dẫn dắt Salah tại đội U16, U17 trước đây là Al Shishani. Ông cho biết, Salah đã gia nhập lò đào tạo của Mokawloon từ khi anh lên 11 tuổi.
Mọi người đều phát hiện và đánh giá cao tài năng của chàng trai này. Tuy nhiên, trong một vài năm đầu anh không chơi ở vị trí tấn công như bây giờ mà thường được sử dụng giống như một hậu vệ trái hoặc “wing back” trong sơ đồ 3-5-2. Mọi thay đổi chỉ xuất hiện chỉ sau một lần anh khóc.
Al Shishani chia sẻ rằng: Chúng tôi đã có một trận đấu “khó nhằn” trên sân khách nhưng vẫn thắng đậm với tỷ số 4 – 0. Cả đội đã ăn mừng vui vẻ, tuy nhiên chỉ mình Salah đã khóc bởi vì cậu ấy không ghi được bàn thắng nào. Khi nhìn thấy Salah khóc, tôi chợt nhận ra lòng khao khát ghi bàn của cậu ấy cực kỳ cháy bỏng.
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Sở thích của Mohamed Salah ngoài đá bóng
Ước tính giá trị thực của Salah là 2.25 triệu USD. Lương của anh tại Liverpool là 125 ngàn USD/tuần (tương đương 90 ngàn bảng) Hiện tại phương tiện di chuyển của tiền đạo người Ai Cập là chiếc Audi Q7 trị giá gần 54 ngàn USD.
Ngoài ra, Salah cũng rất thích chơi xe hơi khi anh mua thêm một chiếc khác là Toyota Camry với giá 23.4 ngàn USD. Dự kiến anh sẽ mua thêm chiếc Lamborgini Avendator trị giá 393 ngàn USD. Và một điều ít ai biết ở Salah là anh rất mê trò chơi điện tử PlayStation vì anh cho rằng các nhân vật trong game này mạnh hơn người ở ngoài đời thực.
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Chi tiết xem tại: https://socolivebongda.com/5-dieu-chua-biet-mohamed-salah-cau-thu-ai-cap/
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Nelle società post industriali, e post globali. Le leggi non esistono, se non in rari contesti, per proteggere l’individuo dai soprusi, dalle ingerenze, dal linciaggio della fortuna avversa, nè tanto meno per rinforzare e aiutare a realizzare i suoi diritti - tavolta nel novero di quell inalienabili
Le leggi esistono per direzionare le masse Le masse in un mondo a comunicazione totale e ognidirezionale, sono incontrollabili. Le masse in un mondo dove gli individui coltivano il sè, la propriocezione dell’universo, il totale diritto a tutto, sono incontrollabili. Nessuno fa se non nella direzione del sè.
Le leggi nel mondo post moderno e post globale, esistono per direzionare le masse per spingerle a muoversi in modo coerente verso fini e risultati che siano utili al sistema in sè. O il sistema imploderebbe, collasserbbe sulle pressioni delle altre economie, delle altre nazioni, delle pressioni internazionali.
A volte o forse più spesso sembrano esistere per direzionale le masse verso fini utili al potere fine a se stesso, o utili alla ristretta elite che dal potere trova giovamento a discapito del contratto sociale, e del supporto filantropico e gratutio all’altro. Insomma le leggi sembrano solo consustanziali a un potere che adora solo se stesso, e fa di se stesso il proprio unico fine. La comunicazione in mano al potere post globale, alle autatchie ma anche a molte repubbliche insospettabilmente democratiche, sembra andare nella stessa direzione. La comunicazione non avend a dsposizione lo strumento della multa, della minaccia del carcrere, del gladio come invece le leggi di stato spesso hanno, la comunicazione deve sedurre, anzi convincere, dissuadre, o destituire di fondamento le tesi opposte: sedurre, coinvicere, dissuader o destituire, richiede un terreno comune, un minimo comun denominatore di valori su cui basare le proprie teorie. Il globalismo ha creato questo terreno comune. In particolare sfruttando non il meccanismo del convicimento, che richiede fatica intellettuale da parte di chi ascolta, ma quello della dissuasione secondo cui meglio non fare questa o quella cosa, perchè lederebbe i nostri piccoli perversi e lucidi interessi di bottega; o quello ancora più facile della destituzione di valore, perchè infamare diffamare, inventare narrative destituenti, è facile e non richiede il costo della coerenza. Insomma le persone capiscono quel che si vuole dare a intendere, se detto con convinzione, e se titilla i pilastri fondant del loro ego. Un ego spesso frustrato, spaventato, solo e spaurito dalle soverchianti forze della società.
Qualsiasi teoria può essere blandita se si tratta di parlare male del “nemico”, basta la accortezza della verosimiglianza. A volte è sufficiente anche solo che sia detto da una fonte autorevole, forte, patriarcale o patriarcalizzante, il capo di stato, la polizia, la radio o la TV, un ente che nessuno può controvertire perchè investito di quel ruolo da leggi o principi pubblici. Basta per destituire il nemico e le sue teorie di ogni valore. Per cui, esemplarmente, la Polonia di Hitler era tedesca, il mare mediterraneo di Mussolini era “nostrum”, l’Ukraina di Putin è russa (siamo noi “occidentali” - brutti e cattivi - che non riconosciamo questa evidenza etnica patente e ovvia), l’america di Trump è in mano agli stranieri e messicani (e quindi il congresso - il parlamento americano - va aggredito, sottomesso e “destituito” e le elezioni e i ballottaggi, sono chiaramente “sotto il controllo del nemico” , se non danno la presidenza a Trump. La società postglobale che non crede in niente, se non ai contratti sociali, crede a volte ai capi? Alle autorità non perchè autorevoli ma perchè autoritarie? La gente crede alla forza? O semplicemente disperata, in cerca di una qualsiasi bussola mentale e morale, e anche una distorta e perversa quindi va bene? La politica internazionale sembra piena di questi esempi. Perchè nessuno in Corea smentisce Kim Yong Perchè nessuno in Russia osa pronunciare la parola guerra contro l’Ukraina, ma si adegua a dire “operazione militare”? Solo per paura delle ripercussioni penali? Al momento nessuno sembra essere stato mai condannato, anche chi tra i russi sui social usa la parola guerra all’Ucraina, con disnvoltura democratica.
Perchè nessuno si ribella ai Talebani che impongono il burka e proibiscono alle donne persino di guidare un auto, d di frequentare una scuola? L’uomo moderno sembra credere o che la menzogna, se detta da una autorità è in fondo un mezza verità o che non può essere totalmente ignorata. O forse l’uomo moderno è così spaesato di fronte a un mondo che promette ogni libertà e non ne mantiene nessuna, che parla di libertà, ma non difende i principi che quella libertà informano come ad es la cultura, la coscienza, la legalità, il rispetto dell’altro; un mondo che dice che tutto è possibile, ma niente è vero: Dio non è vero, ma anche il comunismo è una favola, l’islam una barbarie, il cattolicesimo è un insieme di credenze autoritarie reazionare o banali e sempliciotte, il buddismo una bella tecnica di meditazione per l’ansia, una pratica quasi da palestra, che quindi sono superate nel dinamico e razionale e materiale mondo posto moderno.
L’importante è, pare, essere dinamici, e giovani, bere tanta acqua e fare esercizio, magari pilates o meditazione e amare le piante e gi animali. Tutto il resto è reazione e passato.
Ma questi principi da “rivista da sala d’attesa, o da rivista da parucchiere” questi principi universali, perchè non dicono nulla e non infastidiscono nessuno, possono essere il m.c.denomiantore di uan società complessa, globale, ricca e povera, sull’orlo di una crisi climatica e forse di una crisi di coscienza storica e individuale, come la nostra? E’ davvero tutto qui, oppure proprio questo vuoto, è ciò che consente il reale controllo del pensiero, il lavaggio del cervello, fatto di azioni guerruglia, di comunicazioni frammentate ma mirare sempre allo stesso scopo. Compra e non pensare, compra e non criticare. Lavora compra e si liberal e sarai felice. Compra ma non criticare, e soprattutto non cambiare un etto di quanto ti viene dato. I 3 miliardi di poveri non ci sono, e il riscladamento globale è una invenzione di qualche svaporato, nevrotico, e infelice che non ci vuole felici, col sorriso durbans, traspirati, profumati e con una bella auto. E ben idratati, dimenticavo
E’ il globalismo un’ etica o un pensiero? O è uno spazio di manovra Manovra per chi? A chi giova.
Per il potere inteso non nel senso classico o complottista, ma nel senso elitario. Ogni organizzazione sociale genera una classe dominante, perxchè ogni organizzazione è squilibrata, e tende al verticismo figlio dell’egoismo.
Le classi dominanti, che non sempre sono quelle che le leggi dello Stato definiscono, e le costituzioni vorrebbero o prevederebbero, agiscono. Nel proprio interesse. Che certamente non è quello di diminuire i propri privilegi, al limite monotonicamente di mantenerli o accrescerli. Questo spazio di libertà totale che è la comunicazione globale, è stata voluta dalle classi dominanti o no? Forse no. Ma certamente giova qualcuno più di altri.
E certamente quando la comunicazione è sottocontrollo privato, come capita nei social, giova il capitale e le entrate econoiche di chi proprietario dei mezzi di comunicazione.
Mai come oggi è stato vero il principio che “il media *è* il messaggio” (Mc Luhan), che non conta il contenuto, ma la sopravvienza del mezzo di trasmissione: questa finta libertà di opinione di espressione e di pensiero, la libertù di mostrare i propri calzini bucati a tutti, perchè qualsiasi messaggio deve essere banale o non si propaga, in quanto propagato dagli individui tramite citazioni e reblog, e non centralmente da un emettitore come capita per radio e TV, questa liberta è semplicemente la possibilità dei proprietari di media di accrescere la potenza economica del media stess (i social di proprietà) e la propria. Ogni calzino bucato, ogni foto di gambe sdraiate al mare, ogni selfie è l’impulso che strascina sempre più in alto un potere mediatico confuso e cieco , nei fini valoriali e ideologici, ma chiaro e nitido negli scopi proprieconomici: fare soldi soldi e sempre più soldi. Vale davvero la pensa possedere questi social e usarli se non portano a nessun vero risultato se non perpetrare lo status quo? Un status di banalità condivise.
Perchè nessuno rifiuta di esistere sui social, o meglio su certi social? Perchè i social perpetuano la società globale, che è una società fatta di vuoti, di assenze, di non risposte, o risposte banali e sempliciotte che rinforzano il superficiale. I social riflettono, conducono questi valori minimali e ristretti, o generano questi valori? Io credo che la sensazione di libertà , l’idea di liberà posgobale, quella di essere vuoti e soli, generino social senza obiettivi che hanno lo scopo di dare valori condivisi da tutti, e quindi valori minimalisti, materialisti e privi di un substrato concettuale, con impatti limitati al poco o al nulla. Al rimanere ben idratati, che pare il problema numero uno della società under 21 sui social. E questo spazio dove può sussistere solo il minimo comun denominatore, fatto di poco e nulla, genera menti prive di senso critico, o pronte a criticare quanto sia fondato su un pensiero strutturato, perchè ogni pensiero strutturato genera opinioni contrastanti, sovente. La neutralità - un po’ ipocrita - dgli spazi globali, e post globali, la apparente neutalità dei social genera persone prive di pensiero, che hanno pensieri privi di qualsiasi spinta reale, che non modificano la realtà personale e sociale e che rinforzano la struttura neutra e la propagazione di pensieri privi di contenuto. Ogni insieme di assiomi genera i propri teoremi, i propri mondi euclidei o non euclidei. L’assenza di qualsiasi assioma, genera il vuoto delle menti e dello spirito.
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Chi Avende backstory. Still disjointed!
Chi Avende left the crashed ship with his new allies, and quickly realized that the world they'd crashed on was a nightmare. He hoped that it was just the place they'd landed, and that there would be proper civilization somewhere nearby.
He carefully asked his companions about their civilization.
He started with how they shaped their metal, and what they used it for. They were confused at the thought of making vehicles out of metal. He asked about electricity. They only knew about lightning, and spells that imitated it.
He was polite about it, but he was disappointed.
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Chi Avende Backstory. A little disjointed because it's just a fragment of what's in my head, because writing is hard.
After the battle, Lycaste and Chi Avende came across a holding pod with a person still in it. She was alive, with no signs of transformation, begging for help.
Lycaste insisted that they leave behind the helpless woman to more quickly escape the ship.
Chi Avende refused, and as much as Lycaste objected, he looked for ways to free the prisoner, and found one. She introduced herself as Syme.
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Chi Avende Backstory. A little disjointed because it's just a fragment of what's in my head, because writing is hard.
After the battle, Lycaste and Chi Avende came across a holding pod with a person still in it. Alive, with no signs of transformation, begging for help.
Lycaste insisted that they leave behind the helpless woman to more quickly escape the ship.
Chi Avende agreed.
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Chi Avende Backstory. A little disjointed because it's just a fragment of what's in my head, because writing is hard.
Lycaste commanded that they fight their way past people that Chi Avende recognized as a similar species as Presbon. Lycaste had taken charge, but Chi Avende had been alone for too long, so he refused to work with her.
He felt... something.
He began to understand what Presbon meant, when he said there were cracks in reality.
They died separately.
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Chi Avende Backstory. A little disjointed because it's just a fragment of what's in my head, because writing is hard.
Lycaste commanded that they fight their way past people that Chi Avende recognized as a similar species as Presbon. Lycaste had taken charge, and Chi Avende had been without a leader for too long, so he followed her orders.
He felt... something.
He began to understand what Presbon meant, when he said there were cracks in reality.
They fought together.
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Chi Avende Backstory. A little disjointed because it's just a fragment of what's in my head, because writing is hard.
Lycaste and Chi Avende reached the helm of the living ship.
Lycaste, Syme, and Chi Avende reached the helm of the living ship.
They found a battle between the Soulslayers and the Evils.
They were killed by an Evil. They were killed by a Soulslayer. They killed every Evil and Soulslayer, giving Chi Avende his first taste of his new magic. They ran past the Evils and Soulslayers, barely fighting.
They took control of the ship, crashed, and died.
They took control of the ship and crashed, but an invisible force kept them alive and allowed them to escape.
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Chi Avende Backstory. Now out of order!
In some timelines, Zane never came to serve the Many.
The Many called a different champion to Omelas, and usually, things more or less worked out. But without Zane, the godthief grenaal was not entrusted to Xur. In some timelines, the grenaal was entrusted to people as dedicated and vigilant as Xur, and was kept safe.
Maybe, if Nene hadn't gone looking for it in AVE, it would have stayed safe. But she knew a little too much, and the Sect was able to defeat its guardians and claim it as their own.
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Chi Avende Backstory. Now out of order!
Auric, called Chi Auric by some, and Auric al'Haran by others, loved a Cavorkian woman. Unknown to him, a fringe group called the Sect of the Imperative was expanding- and the Imperative, Nene, was keeping tabs on him.
On the day of his wedding, Nene began to take over the Sect.
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Chi Avende Backstory. Now out of order!
As an Armada soldier, Xur led a battle against the League of Suns that ended in a disastrous defeat.
Without Xur, the Armada didn't get that far. The League had a decisive victory instead of a last-minute rally, they gained more of a hold on their part of space, and were in more of a position to drive away the Realm.
Their territory expanded. Because the League is open to Landrean settlement, the League's expansion gave Landrea more cities.
That allowed the Sect of the Imperative to spread.
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Chi Avende Backstory. A little disjointed because it's just a fragment of what's in my head, because writing is hard.
In the chaos of trying to escape the ship, Chi Avende met a xeno woman named Lycaste. She threatened him, thinking he was under the control of the people who'd abducted them. But instead of controlling them, the parasites connected their minds. By seeing each other's memories, they knew they were both captives trying to escape.
Lycaste explained that they'd been kidnapped by Soulslayers, that the parasites were Soulslayer infants who would kill them and create their adult bodies from their corpses.
She promised that her people could remove the parasites- but only if they escaped the ship before it was destroyed by the people attacking it.
She called them the Evils.
Chi Avende thought back to Presbon, and felt a chill.
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Chi Avende Backstory. A little disjointed because it's just a fragment of what's in my head, because writing is hard.
As the living ship was attacked, one of the attackers, Presbon, approached Chi Avende and offered him a deal. Power, for a price. After some negotiation, Chi Avende promised to help Presbon manage cracks in reality, by killing every Manulani outside of their original timeline. In return, Presbon granted Chi Avende magic.
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Chi Avende Backstory. A little disjointed because it's just a fragment of what's in my head, because writing is hard.
One day, a living ship phased into existence over the domed city, and a tentacle broke through the dome and snatched Chi Avende up. It teleported him into a locked pod inside the ship, where aliens implanted a parasite into him. Then the ship was attacked and chased through dimensions, the pod was damaged, and he escaped.
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Chi Avende Backstory. A little disjointed because it's just a fragment of what's in my head, because writing is hard.
After escaping the Manulani, Chi Avende took refuge on an uninhabited planet, harvested by an Arisax so long ago that only a few remnants of the former civilization remained. He made a home base in a domed city, the most high-tech place still standing. He spent his time exploring the city and scavenging the surrounding area for resources, resigned to that being all he could do and all he could have for the rest of his life.
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