#Carrozzeria Stile Italia
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Bizzarrini GT 5300 Strada Spyder, 1968. Designed by ex-Ferrari engineer Giotto Bizzarrini, the GT 5300 Strada was the company's most successful model with 133 built between 1964 and 1968. They were all powered by Chevrolet's 327ci small black V8 producing 365hp. The prototype Strada Spyder was a full convertible and there were plans for an edition of 100 cars made by Carrozzeria Stile Italia (S.I.). However only 2 of the "targa" models were constructed.
#Bazzarrini#Bizzarrini GT 5300 Strada Spyder#Bizzarrini GT 5300 Strada#1968#Giotto Bizzarrini#Chevrolet 327ci V8#V8#327ci V8#Chevrolet V8#coachbuilt#Carrozzeria Stile Italia#1960s#one of 2#open roof#targa
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La nuova Lancia Ypsilon è realtà
Il debutto della nuova Lancia Ypsilon è in programma il 14 febbraio. Svelata in versione edizione limitata Cassina, disponibile in Italia in 1906 unità, certificate e numerate, in omaggio all’anno di nascita del marchio Lancia. Il video mostra la vettura esternamente ed internamente, dove debutta sistema di infotainment S.A.L.A. (Sound Air Light Augmentation) applicato per la prima volta da Stellantis su una vettura di produzione. Nuova Lancia Ypsilon elettrica autonomia Per ora non si conosce la scheda tecnica ufficiale della nuova Lancia Ypsilon elettrica, mentre è stata comunicata l’autonomia fino a 403 chilometri con omologazione Wltp. Sotto una carrozzeria dallo stile decisamente personale, e con forti richiami al passato come i fari posteriori ispirati alla leggendaria Stratos, è presente la piattaforma CMP (Common Modular Platform) condivisa con modelli multienegia di Stellantis come Peugeot 208 e Opel Corsa. Lancia Ypsilon dizione limitata Cassina La messa online del video coincide con l’avvio della campagna “1 di 1906”, dedicata a chi vuole essere tra i primi 1906 clienti. Il processo prevede l’adesione alla campagna “1 di 1906” che costituisce una manifestazione di interesse non vincolante per essere contattati per avere informazioni sulla vettura senza comportare una preordinazione né il versamento di alcun deposito. L’offerta di lancio per la vettura sarà disponibile anch’essa il giorno 14 febbraio e il giorno successivo avrà inizio il tour della vettura presso tutti gli showroom Lancia italiani. La collaborazione con Cassina, si riflette nella cura dei dettagli stilistici, dalla scelta dei materiali a quella dei colori. Simbolo di questa collaborazione sono i dettagli stilistici esclusivi, dal colore Blu Zaffiro degli esterni al blu degli interni, dai sedili in velluto caratterizzati dal motivo a “cannelloni”, al il tavolino multifunzionale che porta la firma di Cassina, inedito elemento di design, nonché primo tavolino utilizzato all’interno di una vettura. Read the full article
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Ford Mustang Charge Automotive
Conoscete il significato di Restomod? E’ il restauro di un veicolo con modifiche e componenti moderni su una carrozzeria d’epoca. L’esterno è “retrò”, l’interno è “futurista”. LE AUTO ELETTRICHE SONO un fenomeno dei giorni nostri. Tutte le aziende, ormai, hanno in catalogo i nuovi modelli anche in versione elettrica o ibrida. Ma il grande richiamo al vintage che ormai investe tutti i distretti merceologici, non poteva non influenzare anche il settore delle auto elettriche, per cui molte officine specializzate hanno iniziato ad elettrificare auto “d’epoca”. Un esempio italiano è Garage Italia di Lapo Elkann che ha elettrificato un vecchio modello di Panda e di 500. Ma oltre Manica si sono spinti oltre. La Charge Automotive, azienda inglese specializzata in modifiche automobilistiche (allestimenti o prestazioni) che vanta collaborazioni Williams F1, McLaren e Jaguar Land Rover è riuscita ad avere il “Patrocinio” della Ford USA per elettrificare una super muscle car americana. La Ford Mustang prima serie del 1967. ESTERNAMENTE TUTTE LE INNOVAZIONI sono state realizzate con una attenzione particolare allo stile retrò dell’auto, ad esempio le luci a led hanno dimensioni ed ingombri identici agli originali, mentre per l’interno l’hi teck la fa da padrone. Cruscotti con schermi touch, impianto di connessione multimediale e stereo all'avanguardia, ma niente in confronto a quello che non si vede. Sotto al cofano e sotto al pianale si cela la tecnologia elettrica. Read the full article
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L’Apocalisse degli Sbarchi
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L’Apocalisse degli Sbarchi
Continuano gli sbarchi senza sosta. I profughi arrivano a migliaia e tutti sulle nostre coste. Può un governo rimanere inerte davanti a una simile invasione facendo solo chiacchiere? Tutti a dire e ripetere che così non ce la facciamo, ma da maggioranza ed opposizione arrivano soltanto parole, chiacchiere, mentre noi continuiamo a riempirci di merce sicuramente pregiata per chi gestisce sbarchi e accoglienza. Di questo passo anche le città d’arte diventeranno tendopoli a cielo aperto. Manca lo spazio necessario per accoglierli tutti e se non si adotta una soluzione presto saremo come una qualsiasi zona di guerra con accampamenti profughi creati per l’emergenza. Eppure basterebbe inchiodare alle proprie responsabilità la Francia, quel Macron per l’esattezza, che ha sbarrato le sue porte, ed essendo una nazione colonialista adesso non vuol sentire parlare di profughi economici e salda le sue frontiere e i suoi porti. Sarebbe dunque questa l’Europa dei paesi membri dove siamo chiamati in prima linea a gestire una situazione che ci è sfuggita dalle mani? Siamo diventati un pezzo d’Africa, e i disagi li vivono i cittadini allo stremo delle forze, che devono misurarsi ogni giorno con problemi d’ogni tipo. Ovunque si vedono immigrati vagare per strada, a volte ubriachi che chiedono soldi, oppure piazzati nei parcheggi dove litigano come bestie feroci tra di loro per accaparrarsi le zone e chiedere la mazzetta ad ignari automobilisti pena le ruote bucate o danni alla carrozzeria quando si ritorna a prendere la macchina. Abbiamo creato un’economia fiorente intorno agli sbarchi. Ci sono associazioni che, dopo essersi dedicate ai tossicodipendenti, oggi parlano di pace e profughi e continuano a mangiare in un trogolo ben colmo entro il quale si abbuffano solo loro. E così mentre la nostra economia va a ramengo siamo chiamati a dividerci quello che non abbiamo, nemmeno quel tozzo di pane che da tempo manca dalle nostre tavole. Anche un bambino si renderebbe conto che ormai di Italia rimane ben poco e che a noi spetta solo la schiavitù dal momento che non possiamo decidere nulla nè come comunità , nè come pensiero. La globalizzazione è stata sposata perfino dal Papa che, nonostante parli di profughi, mica li accoglie in Vaticano. Il Vaticano ovviamente ha mura alte e ben sorvegliate per cui diventa un mantra quanto Bergoglio quotidianamente ripete, senza preoccuparsi della drammaticità di un territorio inquinato per il consumo di suolo. A volte ci si chiede in che modo smaltire i rifiuti prodotti da masse e masse di gente che li deposita ovunque, che trasformano gli spazi anche piccoli in villaggi in “stile africano”. La cosa che allo stato attuale lascia perplessi è che anche le opposizioni parlano, denunciano ma i fatti stanno a zero. I nostri servizi segreti giorni addietro hanno fotografato barconi stipati di profughi africani in Libia che aspettano di essere trasferiti da noi in un’unica soluzione. Hanno scambiato noi Italiani per degli Zulù e se questo governo non riesce a trovare una soluzione soddisfacente per mettere fine a questo calvario, andasse a casa. In Libia la destabilizzazione si è avuta dopo aver ammazzato Gheddafi, in Italia la destabilizzazione la stanno creando a colpi di sbarchi. Aspetteremo alla finestra o saremo capaci come società civile di licenziare i dinosauri e gridare basta a quest’Europa che insieme al Governo salva solo le banche e vuole da noi solo quattrini?
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Chi è Chi Spring Awards
Il Baglioni Hotel Carlton ha ospitato l’8 maggio la seconda edizione dei CHI E’ CHI SPRING AWARDS, gli ambiti premi assegnati agli ambasciatori dello “spring mood” che lavorano con passione, energia, entusiasmo e positività.
L’evento, patrocinato dal Comune di Milano e inserito nelle manifestazioni dedicate a Milano Food City è un omaggio al gusto sotto tutte le sue forme di espressione.
Cristiana Schieppati, direttore di CHI E’ CHI e Guido Polito, Amministratore Delegato di Baglioni Hotels, insieme a Maddalena Fossati Dondero, direttore de La Cucina Italiana, media partner della serata, hanno accolto gli ospiti alla cerimonia di premiazione nel salotto dove è sbocciata la primavera con fiori, petali e bouquet.
Hanno ricevuto il premio: Chef Norbert Niederkofler del Ristorante St.Hubertus *** Michelin, Hotel Rosa Alpina, San Cassiano-Alta Badia – Sonia Peronaci , food blogger e personaggio televisivo – Enzo Miccio, wedding planner ed esperto di stile – Paola Turani, modella e influencer – Sara Cavazza Facchini, direttore artistico di Genny – Eleonora Pujia e Vinciane Stouvenaker, direttori creativi del brand Coccinelle, – Lucilla, Lucrezia e Ludovico Bonaccorsi fondatori del ristorante Lùbar – Natasha Stefanenko, attrice e conduttrice televisiva che è stata votata dai lettori del CHI E’ CHI come personaggio femminile che meglio rappresenta il tema dell’evento.
La nuova SEAT Arona, customizzata per l’occasione CHI E’ CHI LOVES SEAT, ha accompagnato gli ospiti nei loro trasferimenti all’evento, diventando anche lei protagonista della serata. Un’edizione speciale, personalizzata con una particolare finitura “effetto coccodrillo” della carrozzeria è stata esposta in giardino, deliziando gli ospiti. Enza Magliocco, Direttore Marketing di SEAT Italia, ha consegnato a sorpresa le chiavi della nuova Arona ai direttori artistici di Coccinelle, marchio con cui SEAT condivide valori e passioni come il design, la cura per i dettagli e la personalizzazione.
Portopiccolo, borgo di mare, ha omaggiato lo chef Norbert Niederkofler, amico di lunga data della famiglia de Eccher, che ha realizzato il Resort nel Golfo di Trieste, nell’effervescente Friuli Venezia Giulia, con un soggiorno di tre full days per vivere il mare, la vela, il benessere e l’esperienza eno gastronomica del territorio.
A tutti gli ospiti ed ai vincitori un omaggio di BioKaloderma, Essenzialmente Laura di Laura Bosetti Tonatto e la linea cosmetica di Recare, insieme al Chi e’ Chi dell’Alimentazione e del Gusto Italiano e al numero di maggio de La Cucina Italiana.
Apprezzato come sempre l’angolo gourmet offerto dal Baglioni Hotel Carlton con la degustazione delle specialità pugliesi del Panzerotto del Senatore, il vino rosé IGP Aglianico Vetere e la mozzarella di bufala Campana dell’Azienda Agricola San Salvatore 1988, le friselle e il paté dell’ Azienda Agricola Taurino, il grana del Consorzio Tutela Grana Padano, il riso dell’ Azienda Agricola Riso Buono e i gelati Cecchi.
Gran finale con la torta realizzata dallo chef pasticcere Luigi Di Clemente della Pasticceria Angela Milano: una crostata di fiori e frutta che compone la parola CHI E’ CHI!
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Vozili se v ní prezidenti a jiní vrcholní představitelé komunistického Československa. Ve své době patřila k nejluxusnějším autům s těmi nejlepšími parametry. Na silnici byste nenarazili na rychlejší vozidlo. Z výrobních linek sjížděla dlouhých 21 let v kuse, což jen dokazuje její výjimečnost. Zároveň s ní ale také skončila dlouholetá tradice výroby osobních automobilů v Kopřivnici. Taková byla Tatra 613, jedna z vlajkových lodí tohoto českého (československého) výrobce automobilů.
Za vznikem stály požadavky no nový luxusní vůz
Přímým předchůdcem modelu 613 byla Tatra 603, nástupce slavné Tatry 600 Tatraplan, posledního vozu z řady „Tatrovek“ s proudnicovou karosérií. Dlouhé roky byla považována jako ideální vozidlo pro reprezentativní účely, postupem času však začínaly čím dál více vynikat její nedostatky a volalo se po inovaci.
Již počátkem 60. let se tak začalo hovořit o jejím nástupci. Šestsettrojku trápila přetáčivost, a především velké riziko vzniku požáru. Nádrž se totiž nacházela v přední části automobilu. Moderním požadavkům tehdejší doby už nevyhovovala ani dlouhá lavice pro řidiče a spolujezdce namísto dvou oddělených sedaček. Trvalo to však ještě dalších více než 10 let, než byly veškeré inovace převedeny do praxe. První Tatra 613 spatřila světlo světa až v roce 1974.
Dobový propagační film na Tatru 603 ukazuje gangsterskou honičku s policií. Komunisté měli fantazii…
Nepovedený bratislavský model 603 X
První plány na novou tatrovku vznikaly v bratislavské pobočce. Nový model měl nést označení Tatra 603 X. V roce 1966 se dokonce testovaly dva funkční prototypy. Navzdory tomu, že testy tehdy dopadly dobře a kladně vůz ohodnotili i zástupci československého automobilového průmyslu, projekt nikdy nedospěl do výrobní fáze. Okolnosti, proč od modelu 603 X vedení Tatry odstoupilo, jsou dodnes nejasné.
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Cesta přes italské výrobce karosérií
Vedení Tatry v souladu s tehdejšími státními orgány chtělo začít zcela od znova. Na čistém listu. Jejich cílem bylo vytvořit reprezentativní limuzínu s nadčasově vypadající karosérií a maximálním pohodlím pro všechny pasažéry. Velký důraz se kladl například na dostatečný prostor pro nohy řidiče i jeho spolucestujících.
Zadavatelé se, jako první v tehdejším východním bloku, rozhodli k návrhům přizval také renomované zahraniční výrobce karosérií. Jednání probíhalo s italskými studii Bertone, Michelotti a Stile Italia. Jako vítězná se ale ukázala spolupráce s turínskou společností Carrozzeria Vignala, se kterou došlo 13. ledna 1968 došlo k podpisu smlouvy. Mimochodem, při několika jednáních stála tehdy ve vitríně v Kopřivnici bratislavská Tatra 603 X. Možná i to stálo za tím, že v následujících prototypech se sem tam něco z modelu 603 X objevilo.
První prototypy vznikly v Turíně
Nahrává tomu i označení 603-X2, které nové prototypy dostaly. Tatra zůstala věrná tradičnímu vzduchem chlazenému osmiválci, který dostal přednost před zamýšleným řadovým šestiválcem. Důvodem byl nedostatečný výkon a svoji roli sehrál také odklon od historie Tatrovek, která měla být alespoň částečně zachována. Pro odstranění přetáčivosti výrobci posunuli motor nad zadní nápravu, dosud býval až za ní.
V bratislavské Tatře 603 X našla částečně inspiraci také převodovka umístěná v klikové skříni motoru a zavěšená na trojúhelníkových vlečných ramenech, což bylo pro tehdejší dobu neobvyklé.
Kompletace automobilů probíhala v Turíně. Po železnici sem putoval podvozek, který byl základem prvního italského prototypu. Na první návrh společnosti Vignale se do Itálie vydala podívat čtyřčlenná delegace z vedení Tatry, která jej s mírnými úpravami odsouhlasila.
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Naopak zpočátku se tento návrh příliš nezamlouval Jaroslavu Jeřábkovi, tehdejšímu šéfovi Tatry, který se obával podobnosti nového modelu s Renaultem R16. Osobně se tak vypravil do Turína, kde se na vlastní oči přesvědčil, že jeho pochyby jsou zbytečné. Poslední úpravou bylo zdvižení střechy nad zadními sedadly o 30 mm. Zvítězila tak praktičnost nad dynamičtějšími vzhledem.
Renault R16 | Foto: Renault
Z Itálie tak mohly do Československa putovat první funkční prototypy. Byly to dva sedany a jedno dvojdveřové kupé. Měly v sobě sice zatím jen starý motor z T 603 (objem 2,5 litru a výkon 88 kW), ani to však nezabránilo jejich pompéznímu představení na fotbalovém hřišti v Kopřivnici.
Optimalizace výkonu
Když byl vyřešený design, pokračovaly práce na motoru. Požadavky na výkon byly vysoké, tak jak se na luxusní a velkou limuzínu sluší. Původně se počítalo se čtyřlitrovým objemem, ve finále však Tatra 613 dostala motor o objemu 3,5 litru s rozvodem 2 x DOHC. Výkon se vyšplhal až na 168 koní (121,4 kW) a kroutivý moment na 265 Nm. Řidič ovládal čtyřstupňovou převodovku.
Šestsettřináctka byla 5025 mm dlouhá s rozvorem 1980 mm a pohotovostní hmotností 1670 kg. Šlo o nejrychlejší automobil té doby, dosáhnout mohl až na 190 km/h. Tak vypadal funkční prototyp z června roku 1969.
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Testování prototypů provázelo množství havárií
Vzhledem k vysokým dosahovaným rychlostem se při testování očekávaly nehody, což se také potvrdilo. Nezabránil tomu ani lepší podvozek, ani výkonnější kotoučové brzdy. Havárií proběhlo hned několik, jednu z nich ve voze prožil dokonce i sám technický náměstek Tatry.
Důkladné testy odhalily několik nedostatků. Problémy se našly na konstrukci přední nápravy i na spojce, kde praskal přítlačný kotouč. Odstraňování chyb probíhalo postupně a bylo doprovázené zajímavými přešlapy, jako když během jedněch prvomájových oslav zůstala Tatra bezmocně stát před davem oslavujících.
Marné pokusy o nástupce 613
Začalo tak hledání nového modelu, který by na 613 navázal. Vznikl model Tatra 625 s vodou chlazeným motorem vepředu. Dál než na náčrtové papíry se ale pořádně nedostal, automobilka sama i slábnoucí centrálně řízená ekonomika neměly na jeho vývoj dostatek financí.
613 se tak dočkala i slavných listopadových událostí roku 1989. Kromě toho, že se Tatra nebyla schopná prosadit v zahraničí, sílila i její konkurence na domácí scéně. Model Škoda Favorit budil zájem západních koncernů Volkswagen, GM a Renault, zatímco Tatra zůstala stranou. Investovat do luxusních automobilů bez vyhlídek na modernizace se nikomu nechtělo ani v začátcích kapitalismu.
Tatra 613 si totiž získala image papalášského vozidla. Její specifická koncepce navíc žádnou velkou modernizaci neumožňovala. Problémem bylo zakomponování automatické převodovky, ABS nebo klimatizace. Oddálit konec se Tatra pokoušela s verzemi s palubním počítačem a vícebodovým vstřikováním paliva.
Jediným oficiálním nástupcem 613 se stala Tatra 700, která vznikla ve spolupráci s britským designérem Geoffem Wardlem. Ten zaoblil veškeré pro 613 charakteristické hranaté tvary. Tatra 700 v sobě měla nový osmiválcový motor s objemem buď 3,5 l a výkonem 147,6 kW/200 koní, nebo s objemem 4,4 litru a výkonem 172 kW/233 koní. Disponovala elektronickým vstřikováním paliva a byla schopná uhánět rychlostí až 230 km/h.
Interiéru vládly dřevěné obklady a kůže, přibyla i klimatizace. Doplňovaly je však některé laciné prvky, jako například páčky, které myšlence luxusního vozu vůbec neodpovídaly. Pokusy o zabudování airbagů a ABS, tedy prvků, které byly standardem i v některých modelech střední třídy, dopadly neúspěšné. Cena 1 600 000 Kč však i přesto odpovídala západní konkurenci.
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Slávu Tatry 700 se pokusil zvednou například Miloš Zeman, který ji jako své služební auto používal jako předseda poslanecké sněmovny (1996-1998) i jako premiér (1998-2002). Ani to však novému modelu k úspěchu nepomohlo.
Výroba 700 skončila v roce 1999, což znamenalo i definitivní tečku pro výrobu osobních automobilů značky Tatra. Třetí nejstarší automobilka světa se od té doby osobním vozům již nikdy nevěnovala.
GALERIE: V ostravském obchodním centru jsou vystaveny veterány Tatra
I přes všechny své chyby byla 613 výjimečná
Navzdory svému dlouhému, pomalému a možná lehce nedůstojnému umírání je Tatra 613 důležitým článkem historie této automobilky. Získala si nálepku papalášského automobilu. I ti, které nejčastěji vozila, přispěli ke konci výroby osobních aut pod touto značkou.
Ve své době byla 613 naprosto unikání. Jak svými hranatými tvary, které byla do té doby velmi ojedinělé, tak například umístěním motoru nad zadní nápravu. Byla rychlá, pohodlná a prostorná. Dodnes je vnímaná jako velmi unikátní vůz, i díky tomu, že se jí vyrobilo jen málo přes 10 000 kusů. Pro porovnání, jejího předchůdce, model 603, Tatra produkovala více než dvakrát tolik.
Příspěvek Jak začala, fungovala a skončila slavná Tatra 613, limuzína komunistických papalášů pochází z auto-mania.cz
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Stile italiano e alta tecnologia in un esemplare unico, progettato e disegnato dal Centro Stile di Garage Italia diretto da Lapo Elkann, realizzato esclusivamente a mano dagli artigiani di Pagani Automobili.
Vi presentiamo Huayra Lampo la nuova creazione di Garage Italia Customs
L’automobile si ispira alla Fiat Turbina del 1954, con una nuova livrea e carrozzeria in carbonio extra
La Turbina, un’auto sportiva a turbina da 295 cavalli, è stata la prima automobile europea dotata di una turbina a gas. Pagani ha applicato la propria interpretazione di questa livrea alla Huayra Lampo (fulmine) con vernice rossa trasparente applicata ai pannelli in fibra di carbonio. La bandiera italiana, ben visibile sul passaruota posteriore, è composta da tre lunghe strisce che terminano formando i tre lampi che costituiscono il logo della vettura, andando a seguire le forme dei gruppi ottici posteriori.
https://youtu.be/hIeVxy7l87I
L’aspetto frontale è aggressivo ma, si sposa perfettamente con le linee armoniose della vettura. Il colore oro originale della scritta FIAT è stato infine ripreso e impiegato nella verniciatura delle anodizzazioni (ossidazione anodica) degli elementi in alluminio e nei cerchi.
All’interno dell’abitacolo una calda atmosfera dall’accento sportivo, grazie al particolare punto di marrone della pelle, gli interni, infatti, sono stati personalizzati con l’impiego di una pelle intrecciata a mano con inserti in Solaro realizzata dagli artigiani torinesi di Foglizzo Leather.
”È stato un vero piacere lavorare con Garage Italia Customs su questa vettura. Un bellissimo e interessantissimo esercizio che ci ha permesso di allontanarci dalla costa, di osare e di scoprire sempre qualcosa in più. Purtroppo il viaggio è finito, perché la macchina è finita e siamo qui a presentarla, ma sarebbe bello ricominciare daccapo”. – Horacio Pagani, Chief Designer Pagani Automobili
Huayra Lampo. Un oggetto davvero unico Stile italiano e alta tecnologia in un esemplare unico, progettato e disegnato dal Centro Stile di…
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La Porsche presenta al Salone di Detroit la nuova versione GTS della 911, che si colloca in gamma tra la Carrera e la GT3. A partire da marzo 2017 saranno disponibili complessivamente cinque nuove versioni: Porsche 911 Carrera GTS a trazione posteriore, 911 Carrera 4 GTS a trazione integrale (Coupé e Cabriolet), la 911 Targa 4 GTS a trazione integrale.
Design
Il design è stato progettato per ottimizzare l’aerodinamica della vettura grazie ad uno spoiler anteriore ribassato ed uno spoiler posteriore con altezza di estrazione superiore che riducono i valori di portanza all’asse anteriore e posteriore rispetto ai modelli Carrera S. Nella parte posteriore si notano le luci posteriori scure, la griglia delle prese d’aria in colore nero lucido e i doppi terminali centrali in colore nero dell’impianto di scarico sportivo di serie. Una nuova fascia decorativa in colore nero, collocata fra le luci posteriori, caratterizza i modelli a trazione posteriore. (la fascia di raccordo luminosa è riservata ai modelli a trazione integrale). Completano la dotazione estetica delle nuova Porsche 911 GTS i cerchi da 20 pollici nero satinato, con serraggio centrale e le scritte GTS sulle porte.
Motore
Il propulsore boxer sei cilindri 3.0 litri è ora dotato di turbocompressori di nuova concezione che portano la potenza a 450 CV (30 CV in più rispetto alla 911 Carrera S e 20 CV in più rispetto al modello GTS precedente con motore aspirato. Tutte le versioni sono disponibili con cambio manuale a sette marce o con cambio a doppia frizione PDK opzionale. Nell’allestimento di serie sarà disponibile il Porsche Active Suspension Management (PASM), telaio sportivo PASM (che abbassa la carrozzeria di dieci millimetri). La Porsche 911 Carrera 4 GTS Coupé con cambio a doppia frizione e pacchetto Sport Chrono riesce a scattare da 0 a 100 km/h in soli 3,6 secondi con una velocità massima di 312 km/h.
Interni
Gli interni sono in puro stile Porsche: cronometro del pacchetto Sport Chrono di serie integrato centralmente nella strumentazione, sedili sportivi Plus in Alcantara con nuove cuciture e regolazione elettrica a quattro vie e scritta GTS sui poggiatesta. Arricchiscono l’equipaggiamento dell’abitacolo elementi decorativi in alluminio spazzolato di colore nero e alcantara.
I modelli 911 GTS possono essere ordinati da subito e sono offerti in Italia ai seguenti prezzi inclusa IVA e dotazione specifica per mercato:
Porsche 911 Carrera GTS 128.910 Euro Porsche 911 Carrera 4 GTS 136.474 Euro Porsche 911 Carrera GTS Cabrio 142.330 Euro Porsche 911 Carrera 4 GTS Cabrio 149.894 Euro Porsche 911 Targa 4 GTS 149.894 Euro
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Porsche 911 GTS: sei cilindri da 450 CV La Porsche presenta al Salone di Detroit la nuova versione GTS della 911, che si colloca in gamma tra la Carrera e la GT3.
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L’Apocalisse degli Sbarchi
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L’Apocalisse degli Sbarchi
Continuano gli sbarchi senza sosta. I profughi arrivano a migliaia e tutti sulle nostre coste. Può un governo rimanere inerte davanti a una simile invasione facendo solo chiacchiere? Tutti a dire e ripetere che così non ce la facciamo, ma da maggioranza ed opposizione arrivano soltanto parole, chiacchiere, mentre noi continuiamo a riempirci di merce sicuramente pregiata per chi gestisce sbarchi e accoglienza. Di questo passo anche le città d’arte diventeranno tendopoli a cielo aperto. Manca lo spazio necessario per accoglierli tutti e se non si adotta una soluzione presto saremo come una qualsiasi zona di guerra con accampamenti profughi creati per l’emergenza. Eppure basterebbe inchiodare alle proprie responsabilità la Francia, quel Macron per l’esattezza, che ha sbarrato le sue porte, ed essendo una nazione colonialista adesso non vuol sentire parlare di profughi economici e salda le sue frontiere e i suoi porti. Sarebbe dunque questa l’Europa dei paesi membri dove siamo chiamati in prima linea a gestire una situazione che ci è sfuggita dalle mani? Siamo diventati un pezzo d’Africa, e i disagi li vivono i cittadini allo stremo delle forze, che devono misurarsi ogni giorno con problemi d’ogni tipo. Ovunque si vedono immigrati vagare per strada, a volte ubriachi che chiedono soldi, oppure piazzati nei parcheggi dove litigano come bestie feroci tra di loro per accaparrarsi le zone e chiedere la mazzetta ad ignari automobilisti pena le ruote bucate o danni alla carrozzeria quando si ritorna a prendere la macchina. Abbiamo creato un’economia fiorente intorno agli sbarchi. Ci sono associazioni che, dopo essersi dedicate ai tossicodipendenti, oggi parlano di pace e profughi e continuano a mangiare in un trogolo ben colmo entro il quale si abbuffano solo loro. E così mentre la nostra economia va a ramengo siamo chiamati a dividerci quello che non abbiamo, nemmeno quel tozzo di pane che da tempo manca dalle nostre tavole. Anche un bambino si renderebbe conto che ormai di Italia rimane ben poco e che a noi spetta solo la schiavitù dal momento che non possiamo decidere nulla nè come comunità , nè come pensiero. La globalizzazione è stata sposata perfino dal Papa che, nonostante parli di profughi, mica li accoglie in Vaticano. Il Vaticano ovviamente ha mura alte e ben sorvegliate per cui diventa un mantra quanto Bergoglio quotidianamente ripete, senza preoccuparsi della drammaticità di un territorio inquinato per il consumo di suolo. A volte ci si chiede in che modo smaltire i rifiuti prodotti da masse e masse di gente che li deposita ovunque, che trasformano gli spazi anche piccoli in villaggi in “stile africano”. La cosa che allo stato attuale lascia perplessi è che anche le opposizioni parlano, denunciano ma i fatti stanno a zero. I nostri servizi segreti giorni addietro hanno fotografato barconi stipati di profughi africani in Libia che aspettano di essere trasferiti da noi in un’unica soluzione. Hanno scambiato noi Italiani per degli Zulù e se questo governo non riesce a trovare una soluzione soddisfacente per mettere fine a questo calvario, andasse a casa. In Libia la destabilizzazione si è avuta dopo aver ammazzato Gheddafi, in Italia la destabilizzazione la stanno creando a colpi di sbarchi. Aspetteremo alla finestra o saremo capaci come società civile di licenziare i dinosauri e gridare basta a quest’Europa che insieme al Governo salva solo le banche e vuole da noi solo quattrini?
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Live the Car, Drive the Art
Le parole chiave del nuovo SUV compatto di SEAT? “Innovazione, Stile e Personalizzazione”.
Arona, la nuova arrivata in casa SEAT, è il crossover dedicato agli amanti delle sfide sempre in movimento, perché mixa le caratteristiche di una city car con lo stile e la grinta di un SUV. La tecnologia Full Link permette di essere sempre connessi con tutto il proprio mondo grazie alla visualizzazione delle app dello smartphone sul display dell’auto mentre, grazie alla speciale Connectivity Box, diventa semplicissimo anche ricaricare wireless la batteria dei cellulari di ultima generazione. Per l’avviamento, poi, non serve la chiave: con il sistema Kessy basta avvicinarsi all’auto per aprirla automaticamente e far entrare il motore in modalità stand-by, fino alla pressione del pulsante My Heartbeat per partire.
La sicurezza è un asset importante della Nuova SEAT Arona grazie al sistema Blind Spot Detection che avverte in caso di veicoli in avvicinamento prima di un cambio di corsia, al Front Assist che mantiene la distanza di sicurezza se la vettura che precede frena improvvisamente, al rilevatore di stanchezza e al sistema Rear Traffic Alert che arresta automaticamente l’auto in presenza di un veicolo o un oggetto sul retro.
Il design di Arona conquista perché punta sulla personalizzazione, dai colori della carrozzeria – disponibile anche bi-color – ai rivestimenti degli interni che permettono di scegliere tra più combinazioni. Con un tasto, poi, è possibile scegliere anche la luce degli interni per creare l’atmosfera perfetta per ogni situazione.
Allestimento, motore, design, interni ed equipaggiamenti: per personalizzare la tua SEAT Arona hai tutta la scelta e la libertà possibile.
Nuova SEAT Arona è progettata per distinguersi, dentro e fuori: un equilibrio perfetto di forma e funzionalità, perché l’obiettivo è spingersi sempre oltre. Pronti per la sfida?
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Proprio alla personalizzazione del design di SEAT Arona è dedicato un nuovo scouting di SEAT e Vogue Italia. Si chiama #LivetheCarDrivetheArt e invita artisti e designer a immaginare delle grafiche ispirate al carattere di SEAT Arona. In occasione della Design Week di Milano, infatti, i creativi della community SEAT sono chiamati a reinterpretare la libertà e lo stile di Nuova SEAT Arona.
Le tre grafiche che saranno selezionate da SEAT e dalla redazione di Vogue Italia saranno protagoniste dei prossimi, esclusivi, eventi SEAT.
Come partecipare?
Designer, artisti e creativi devono scaricare qui il PDF delle specifiche tecniche
Oltre al disegno della grafica, ecco tutti i dettagli sul materiale che è necessario inviare all’indirizzo mail [email protected] per poter partecipare allo scouting, entro il 31 maggio: – nome completo del designer/artista/creativo – data di nascita – nazionalità – contatti: email, telefono, sito – profilo Instagram – premi e menzioni speciali (eventuali) – foto delle proprie creazioni
Per chi è un designer chiediamo di aggiungere: – nome del proprio brand – brand profile – anno e stagione della prima collezione – lookbook delle ultime due collezioni – città dove ha sede il brand – luogo di produzione delle collezioni – punti vendita (se esistenti)
Curiosi di ricevere subito un feedback sulla propria creatività? La candidatura – valida solo tramite l’invio di tutto il materiale richiesto all’email indicata – non esclude la possibilità di postare su Instagram la propria interpretazione della nuova SEAT Arona usando l’hashtag #LivetheCarDrivetheArt
In bocca al lupo!
L'articolo Live the Car, Drive the Art sembra essere il primo su Vogue.it.
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