Tumgik
#Caffè e FanFiction
notebook91286 · 1 year
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blak68-rit · 15 days
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Grazie per il tag @bubblegumflavor e @destielblamscilesinfinity
Colore preferito VIOLA
Ultima canzone che ho ascoltato FEELSLIKEIMFALLINGINLOVE dei Coldplay
Lettura fanfiction Lawrusso su AO3 e una serie di fumetti italiani Tex Willer
Desiderio superare tutte le avversità
Caffè o te’ Caffè expresso e soprattutto cappuccino
Taggando ma senza pressioni @poekiidokidoki @jimmychoo-dell @idontknowkaratebutiknowcrazy @snlmeyers @pleaseletmeexist e altri
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turuin · 28 days
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Day 34
Giorno 34 - ieri.
Totale caffè bevuti, 2. A pranzo: pasta al pomodoro con un pochino di pangrattato SG dentro. A cena: mica me lo ricordo? Ah, si. Carne salada (mmazza quanto costa) e vari altri affettati/companatico/formaggi senza lattosio/pane. Mi permetto di osservare che potrebbe essere una buona strategia incrementare il numero di verdure senza incolpare nessuno di non averlo fatto e mi sento rispondere, come sempre, "parli parli, fallo tu". Bene benissimo. Mi sono rifatto oggi, inserendo delle verdure nel sugo (piccolo spoiler sul post di domani).
Osservo, come sempre, che a farsi illusioni sulle persone si resta puntualmente delusi; riconosco che essere delusi, in quel caso, è assolutamente colpa mia che mi son fatto illusioni poggiate letteralmente sul vuoto. Imparerò la lezione? No, perché significherebbe diventare aridi, e forse quella è l'ultima cosa che voglio diventare. Se devo fruttare, frutterò; e chi vuol prendere dei frutti, sia ospite alla mia tavola per tutta la vita, e se non li vuole, pazienza. Ci mancherebbe altro che io avessi dei sensi di colpa per questo; grazie al cielo, sono uno dei pochi pesi psicologici che ho smesso di avere.
Ho visto la prima puntata di Rings of Power S2. Lunghetta - sono tutte sopra i 60min che in genere per me è putting off ma tanto l'affetto che porto a questa fanfiction di Tolkien che non vedo l'ora di continuare; e sto pensando che forse è ora di smettere di leggere le opinioni informate sulle cose che vado a guardare, leggere o ascoltare (stessa cosa accaduta con l'ultimo Fontaines D.C., davvero un bel disco) e dire, nettamente e chiaramente, fuck opinions. Bisogna toccare, leggere, mordere, succhiare, assaggiare, guardare, ascoltare e poi, solo dopo, farsi un'opinione, there, I said it.
Buon resto di domenica, moots.
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giuliakmonroe · 3 years
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Ritorno alla Routine | Update 31/08-05/09
Buongiorno!
Secondo post sul blog e anche oggi sono qui per raccontarvi un pochino di me.
Questa mattina sono particolarmente stanca, mi pesano le braccia, ho la testa pesante e in generale non mi sento in grado di compiere azioni normali senza sentirmi spossata. Questa è una sensazione che provo spesso e con la quale convivo; ne ho parlato alla mia dottoressa, la sua risposta è stata "prendi del magnesio". Sì, tutto molto bello, io mi drogo di magnesio ogni giorno eppure l'effetto (ovviamente placebo, considerando tutto) che mi faceva sentire in forze e pronta a spaccare il mondo è durato meno di una settimana. Grandioso, ma perché devo essere così difettosa? Sono sicura che, se il mio corpo fosse appena più in grado di essere reattivo, farei duecentomila cosa in più. Ma devo convivere con la voglia di chiudere gli occhi anche mentre sto difitando queste parole e continuare a scriere a occhi chiusi. Sì, è quello che sto facendo e non cancellerò il risultato delle mie digitazioni disastrose alla cieca, per dimostrarvi che non sto mentendo.
Tornando a riaprire gli occhi. Beh, ho fatto meno errori di quel che credevo.
Sapete che questa è una specie di diario, quindi senza filtri parlo di tutto ciò che mi passa per la mente, in nessun ordine specifico e senza dare un senso al caos che ho dentro da sempre.
Si dice che la scrittura sia la miglior forma di terapia e io, ultimamente, sento un gran bisogno di sfogarmi e questo è il miglior modo per farlo.
In ogni caso, torniamo sulla retta via.
Questa è stata la settimana di ritorno alla routine, una routine logorante che accompagna la mia vita a braccetto da ben sei anni. A volte mi pesa, altre volte meno. Vorrei fare qualcosa di diverso? Assolutamente sì. Mi sto impegnando per cambiare il mio futuro? Solo se in quest'ultimo ci sono io che faccio la scrittrice a tempo pieno, perché la scrittura e la presenza online per farmi conoscere sempre di più sono le uniche cose nelle quali mi sto davvero impegnando. Eppure, la vita di tutti i giorni, la maledetta routine, si mette in mezzo e rallenta il mio percorso per raggiungere quel sogno ancora così distante.
Volete sapere come si svolge ogni santa giornata della mia vita? Immagino come quella di molti di noi che hanno, in questa società, la fortuna di avere un lavoro, ma non il lavoro che amano.
Mi sveglio ogni mattina alle 6:30 (se non sono troppo stanca), mi infilo una tuta, le scarpe da ginnastica e faccio un buon allenamento mattutino (i video su youtube sono la salvezza); da domani ricomincerò JuJitsu, quindi senz'altro dovrò modificare questa parte della routine, o rischio di morire per affaticamento, non essendo un'atleta professionista che può allenarsi per ore e ore al giorno, quindi credo che passerò alla cyclette con lettura (mi piace dedicare la mattina all'allenamento sia fisico che mentale); poi doccia, colazione, un po' di tv e passo subito al pc per scrivere/editare qualche mia storia; dalle 9.30 fino alle 13.00 sono in ufficio e, se riesco a staccare puntuale, arrivo a casa, mangio, lavo i piatti, un buon caffè necessario e riparto con il lavoro al pc (scrivere, editare, programmare, registrare video per YouTube etc...); dalle 15.30 fino alle 18.30 sono di nuovo al lavoro e poi casa, ancora lavoro al pc (per lo più online, tra Instagram, Wattpad, TikTok, EFP, FanFiction.net tutti siti di cui trovate i link nella home del Blog), cena, tv, ninne e si riparte con una giornata identica.
Sì, a rileggerlo è logorante.
Eppure, nel mio piccolo, sono fiera di me perché riesco a sfruttare ogni istante di libertà dal mio lavoro per dedicarmi a ciò che mi piace fare e seguire la strada verso il mio sogno.
La prima settimana è stata abbastanza traumatica. Non troppo a livello fisico (anche se, dopo che mi sono allenata tutti i giorni, venerdì ho avuto bisogno di riposo o rischiavo di crollare), ma molto a livello mentale. A parte che, al solito, le premesse il primo giorno in ufficio erano ottime, già giovedì colleghi che litigavano, gruppo sfatto, malumori generali e io sempre lì, sempre sola, l'unica a svolgere i suoi compiti. Badate bene, ho specificato suoi, nel senso di miei, perché come dicevo nel blog precedente non mi sobbarco più del lavoro altrui. Bado ai fatti miei, agli obiettivi miei, alle mansioni che spettano a me, punto. Però di certo l'umore che si respira non è dei migliori, quindi un rientro catastrofico e deludente, ma ormai ci sono abituata.
Dal punto di vista dei miei vari progetti, esplicati nel video che trovate nel primo post del Blog, la settimana è andata abbastanza bene, anche se per il momento sto trovando zero riscontri sia su EFP che su FanFiction.net. Mi domando se siano i siti a essere superati o le mie storie a non attirare attenzione, ma considerando i numeri ugualmente inesistenti che vedo sulle altre opere postate, sono più incline a credere alla prima ipotesi, per una volta tanto.
Correggere la mia prima FanFiction su Harry Potter si sta invece dimostrando molto più difficile del previsto, perché c'è da mettersi le mani nei capelli. In alcune parti per come è scritta, in altre per il contenuto che va decisamente revisionato. Quindi, sto facendo davvero un lavorone, ma finora sono soddisfatta del risultato. Forse, per questo, dovrò ritardare il ritorno della serie Tutto Tranne (un'altra storia che andrà NECESSARIAMENTE riscritta in molte parti, perché ad oggi che la sto rileggendo è TERRIBILE), ma preferisco concentrarmi solo su due progetti contemporaneamente, altrimenti rischio di fare solo una gran confusione e, considerando quanto poco tempo io abbia a disposizione, come avete potuto leggere qualche riga fa, dedicandomi a troppe cose insieme rischierei di metterci secoli per ogni singolo progetto. Invece sono dell'idea che sia meglio portare avanti e concludere meno cose ma in meno tempo!
Questa settimana ho anche lavorato al terzo editing di "Un Frammento Nel Cuore", il mio romanzo d'esordio in uscita per Le Mezzelane; abbiamo riflettuto con l'editor su diverse parti incongruenti e ho aggiunto dei pezzi che potessero andare a risolvere alcune problematiche lasciate in sospeso. Spero che ora fili tutto meglio, ma sono sicura che ne avremo ancora molto di lavoro da fare.
Quindi, in conclusione di questo altro post mega-galattico, dal punto di vista personale sono molto soddisfatta di me. Sto anche seguendo una nuova dieta e sto imparando a cucinare, io che ho sempre odiato stare dietro ai fornelli, quindi posso dire di essere molto soddisfatta di me!
Ci leggiamo la prossima settimana, con un nuovo resoconto!
Un bacio, vostra Giulia.
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Tutto quello che succede a Ibiza (non) rimane a Ibiza - prima parte
UPDATE 2021: visto che è passato quasi un anno dalla pubblicazione della mia prima fanfiction, ho deciso di darle una sistemata per riproporla a chi ancora non l’ha letta o a chi ai tempi piacque e vuole rileggerla... Perché oltre a Sanremo, anche Ibiza è Ibiza!
(Qui la seconda parte)
Parole: 2497
Fandom: Sanremo RPF (sta succedendo davvero, la mia prima fanfiction mai pubblicata è sull’ultima coppia che avrei pensato di shippare e di scrivere!)
Amadello a Ibiza nel 1990, precisamente dalla sera dell’EVENTO al KU, due chaotic bisexuals pazzi l’uno dell’altro, fine di una lunga slow burn e di un lungo oblivious mutual pining, first kiss, internalised homophobia (per il contesto storico e geografico), a little angst, jealous!Ama and a little touch-starved
Note: Claudio è Claudio Cecchetto (dormire, salutare... Andiamo, l’avete pensato tutt*), Leonardo è Leonardo Pieraccioni (mannaggia a te - leggendo capirete!), menzione del fatto che Ama ha finto per mesi di vivere a Milano quando in realtà faceva avanti e indietro da Verona e che il padre di Fiore è venuto a mancare durante il Festival di Sanremo del ‘90
Buona lettura e vi raccomando i commenti :-)!
Amedeo si trova al KU Club, il locale più trasgressivo di Ibiza, portato lì a forza, ma, invece di divertirsi come chiunque altro sembra fare, sta al bancone a bere il suo Margarita mentre guarda con desiderio l'ennesimo bellissimo ragazzo leggermente fuori dal coro divertirsi al posto suo, sentendosi contemporaneamente agitato ed entusiasta al pensiero di aver conquistato la sua amicizia.
Quella mattina stava bevendo il suo secondo caffè per nascondere i postumi della levataccia a cui si costringeva pur di far credere a tutti che viveva a Milano, quando Claudio gli aveva presentato quel ragazzo dai capelli lunghi e la pelle ambrata che sembrava uscito dalla copertina di un Harmony. Si chiamava Rosario Fiorello, anche lui siciliano, a quanto si diceva una star dei villaggi turistici con la capacità di far ridere chiunque si trovasse nelle sue vicinanze e a Milano principalmente perché gli avevano assicurato che era piena di ragazze. Sarebbe stato facile invidiare un tipo del genere (dal momento che tutte cadevano ai suoi piedi), ma gli ci era voluto poco per capire che era difficile odiarlo. Era bastato che scoprisse che condividevano la stessa origine che da quel momento Rosario aveva iniziato a provare per lui un affetto spontaneo, simile alla gioia di trovare un compaesano lontano da casa e nel giro di poco era nata una splendida amicizia. 
Prima di conoscerlo, Amedeo aveva passato l'infanzia e l'adolescenza a ricercare l'approvazione dei ragazzi più carismatici, non potendone chiedere l'amore - l'educazione cattolica e quella dei genitori meridionali non gliel'avrebbero permesso -, e di colpo il migliore fra questi l'aveva eletto a suo migliore amico, il tutto senza che fosse costretto a far alcuna fatica. L'aveva reso la sua spalla, lo coinvolgeva nei suoi oramai leggendari scherzi al resto della squadra della radio e insieme avevano girato ogni luogo di Milano, collezionando così tanti aneddoti e storie che un giorno avrebbero potuto farci un libro. Ma Rosario non gli aveva offerto solo il lato divertente che lo rendeva 'Fiorello’: quando era morto suo padre, aveva avuto modo di conoscere il suo lato più fragile, che spesso e volentieri teneva nascosto e Amedeo l'aveva sostenuto come avrebbe fatto il migliore degli amici. Quell'evento paradossalmente li aveva avvicinati molto di più delle notti in bianco, portandoli a confidarsi le rispettive paure e desideri e man mano che questi venivano svelati, era come se ogni pudore scomparisse e la loro amicizia si fosse irrimediabilmente fortificata. E con quale coronamento…
“… Sai qual è la cosa più brutta? È che papà se n'è andato proprio durante il Festival… Adesso come farò a guardarlo?” aveva scherzato per la prima volta dopo essere tornato a Milano dal funerale.  
“Lo guarderai, Ciuri, lo guarderai, anzi… Un giorno io e te ne faremo uno talmente bello che quando ripenserai al Festival ti verrà in mente solo quello!"
Ricordava ancora l'occhiata sorpresa che gli aveva rivolto.                                  "Io e te a Sanremo? Figurati se ce lo fanno condurre a noi: e poi ci vedi me a Sanremo? Tu sei molto più da Rai di me…"                                                     "Non m'importa, gli obbligherò a prenderti: se vogliono me, dovranno prendere anche te!" 
E lui, rivolgendogli un sorriso che se il mondo fosse stato più clemente lo avrebbe spinto a baciarlo per la gioia, gli aveva risposto: "Allora prometto che se mai, SE MAI, la Rai ti affidasse il Festival, sarò a farti da supporto morale!"   Avevano suggellato la promessa con una stretta di mano per poi abbracciarsi, come fratelli. Peccato che in quel momento Amedeo si era sentito ancora più colpevole per i sentimenti che provava per lui di quanto gli fosse mai capitato.
Amedeo sta ripensando a quel momento quando dalla folla danzante riemerge Rosario che balla con un’affascinante bionda che non nasconde troppo quale finale vorrebbe dare alla sua serata. Amedeo la guarda e sente l'invidia scorrergli in corpo come un brutto veleno… Da una parte però come biasimarla, soprattutto quando il suo ballerino sembra posseduto dal demone della danza e balla meglio di tutti quelli che si trovano in pista? Come fa a muoversi in quel modo, senza fatica e senza imbarazzo? Se solo potesse andare verso Ciuri e sostituirsi alla bionda… No, non deve chiamare Rosario Ciuri, è il soprannome meno etero tra quelli con cui gli ha permesso di chiamarlo - anche se gli piace così tanto ed è il solo a poterlo usare -. Ma soprattutto, è stufo di stare a guardare gli altri divertirsi, in particolare qualcuno che non potrà mai avere. Butta giù l'ultimo sorso del suo Margarita e s'incammina faticosamente verso uno dei cubi. C'è odore di alcool, cloro, sudore, salsedine e altro che non è sicuro di voler conoscere, ma non sarà questo a fargli perdere di vista il cubo dal quale Rosario non potrà non vederlo e vedere come si diverte senza di lui. Soprattutto da quando sul cubo è salita la sosia di Madonna nel video di 'Hanky Panky’.
Le mani di Paloma hanno preso ad esplorare il suo corpo oltre i limiti del consentito in pubblico, ma Rosario la lascia fare, perché è la cosa meno trasgressiva che abbia visto fare in quel locale. Sta già pregustando l'inevitabile seguito di quel ballo quando qualcosa entra nel suo campo visivo… È Ama quello che sta ballando sul cubo? Ma soprattutto, sa di avere dietro due ballerini neri nudi e decisamente superdotati? Di colpo Paloma e le sue mani non sembrano più così tanto interessanti, così le chiede scusa per abbandonarla lì dove un momento prima stavano ballando per avvicinarsi quanto riesce al cubo e avvisare il suo amico della 'compagnia’.
"Ama, Ama!"
Niente, non lo sente. Can’t touch this è troppo forte e lui continua a ballare come se niente fosse. Rosario comincia a sbracciarsi per farsi notare, ma ancora niente. Potrebbe lasciar perdere, recuperare Paloma che forse è ancora in tempo, e invece rimane lì, a guardare il suo migliore amico ballare incosciente di essere solo. Gliel'ha sempre detto che il segreto per ballare bene è fingere di essere da solo con le cuffie nelle orecchie e ora eccolo lì, su un cubo a muovere i fianchi senza alcun pudore… Peccato solo non possa farsi avanti.
Di Amedeo Sebastiani la prima cosa che l'aveva colpito era stato il fatto che rideva ad ogni sua battuta, anche le peggiori. E siccome amava mettersi costantemente alla prova e soddisfare la propria vanità, Rosario si era sentito sempre spinto a dare il meglio per farlo ridere di gusto. Solo che a un certo punto i suoi continui successi avevano iniziato a soddisfare anche un'altra parte di sé, una parte che conosceva molto bene, ragion per cui si era sempre premurato di tenere il più nascosta possibile. Se voleva diventare qualcuno, se voleva continuare ad essere amato da tutti che passasse pure per un morto di figa: gli vengono comunque perdonate più cose che a un mezzo richione. I villaggi turistici per quello erano stati una liberazione: tra una signora annoiata e una ragazza in cerca di avventure aveva avuto modo di esplorare questa parte di sé con i loro corrispettivi maschili, sicuro che nessuno lo avrebbe mai tradito  perché i pochi che lo sapevano erano la discrezione fatta persona - oltre che uomini molto aperti di mente -. Era sempre stato attento a evitare di prendersi sbandate in ambienti lavorativi ed ecco che nel giro di qualche tempo si era ritrovato a sbavare dietro quel figurino sempre così calmo ed educato. Quanto gli piaceva sconvolgerlo coinvolgendo nelle sue uscite senza fine per Milano portandolo nei posti più strani e spingendolo a lasciarsi andare: erano giovani, se non si divertivano ora, quando avrebbero potuto farlo? Spesso faceva ancora più casino di quanto avrebbe fatto normalmente pur di vedere le sue reazioni, perché in fondo era chiaro a tutti che Amedeo lo teneva sul palmo di una mano: se avesse potuto dimostrargli meglio quanto la cosa era reciproca, che lo considerava la persona più gentile, talentuosa e preparata che avesse conosciuto, che non smetteva mai di mostrare lati inediti che non facevano che renderlo più desiderabile che mai (chi l’avrebbe detto che sapeva cavalcare?)… Ma soprattutto, Amedeo era una delle poche persone a ispirargli fiducia e a fargli venire voglia di diventare un artista e una persona migliore; come quando suo padre era morto e per consolarlo al pensiero che non avrebbe più guardato il Festival senza pensarci gli aveva promesso che un giorno l'avrebbero condotto insieme e avrebbe avuto solo bei ricordi connessi a quello. Maledetto Claudio che li faceva sempre lavorare insieme: aveva idea di quanto fosse difficile sforzarsi di essere professionali quando avevi accanto un ragazzo che avrebbe rinunciato all'occasione della vita se non avessero preso anche il suo migliore amico?
Ma non è questo il momento di rimembrare la promessa e l'abbraccio che si sono scambiati in seguito, ora deve far scendere Amedeo dal cubo prima che quei due stalloni diventano troppo molesti. Non che gli dispiaccia la visione, anzi, è parecchio eccitante, ma è sicuro al cento per cento che il suo Ama non se ne sia accorto.
Prova a richiamarlo, stavolta più forte: "Ama, Ama!"
Finalmente si accorge di lui.
"Dietro di te!” gli urla indicandogli di guardare alle sue spalle.
E come volevasi dimostrare, quel nanosecondo che ci impiega per rendersi conto della situazione lo trasforma in un attimo da re della festa a ragazzino imbarazzato alla sua prima volta in discoteca. Rosario ovviamente scoppia a ridere a crepapelle, mentre guarda il suo amico preso d'assalto dai due suoi improvvisi compagni di ballo mentre cerca di scendere dal cubo. Fa per fare una battuta a Paloma, quando si ricorda di averla persa di vista e che sarà difficile ritrovarla in quella marmaglia di gente. Poi però lancia un'occhiata al suo amico in difficoltà e a Paloma non ci pensa più. 
“Perché non c'erano le telecamere…"
"Meno male che non c'erano le telecamere!"
Sono in camera nel loro alberghetto dalla parte opposta dell'isola rispetto alla discoteca, a scolarsi qualche bottiglia di birra per rilassarsi dopo tutto il caos di cui facevano parte qualche ora prima. Rosario continua a ricordare divertito quell'istante, mentre Amedeo vorrebbe solo esser stato inghiottito dal cubo. E lui che pensava di mostrare che poteva divertirsi senza problemi anche senza il suo amico…
”… Sono salito pensando di trovare la sosia di Madonna…“
”… E hai trovato i suoi ballerini! Povero Ama, per stasera siamo entrambi in bianco!”
Amedeo si fa all'improvviso più attento mentre Rosario gli rivela come i suoi tentativi di salvargli la reputazione gli siano costati la perdita dell'affascinante spagnola che aveva rimorchiato. Non è sua abitudine gioire delle 'disgrazie’ altrui, ma in quel momento non può fare a meno di rallegrarsi per aver evitato l'ennesimo racconto di un'avventura che lo ecciterebbe e infurierebbe al tempo stesso. Fortuna che il suo amico non possa leggergli nel pensiero, anche se i suoi pensieri piacerebbero ad Amedeo: Rosario infatti sta bevendo la sua birra e non riesce a staccare gli occhi dal suo amico che sarà pure quello che arriva sempre preparato, sia sul piano musicale che su quello pratico, ma stasera ha tutti i segni della classica nottata ad Ibiza che lo rendono ancora più affascinante del solito. In questo momento il nome d'arte che gli ha dato Claudio non potrebbe calzargli meglio a pennello.
”… Che poi la canzone di sottofondo, Can’t touch this… A una certa ti stavano toccando ovunque!“
Ad Amedeo in quel momento le orecchie diventano bordeaux esattamente come quando si era ritrovato in mezzo ai due ballerini. Quando comincia a ridere per smorzare la tensione, Rosario capisce che quello è il momento di maggior vulnerabilità e inizia a toccarlo ovunque, scherzosamente, divertito dal suo crescente imbarazzo. Nei cinque anni che ha avuto l'occasione di conoscerlo, Amedeo ha imparato che Rosario è una persona molto fisica, del tipo che quando parla ti prende la mano o ti blocca un braccio per essere sicuro che lo stai ascoltando: è vero che il più delle volte lo fa spontaneamente, ma ogni volta che lo fa, Amedeo prega il Signore di non dar troppo a vedere quanto il suo corpo dipenda da quel contatto anche casuale. Peccato che adesso, tra le varie parti del suo corpo che abbia preso di mira, ce ne sia una particolarmente suscettibile al contatto fisico e una parte di lui spera che questa tortura finisca presto o potrebbe mandare all'aria una bella amicizia. Quando si rende conto di dove l’ha appena toccato, Rosario si ferma: l’ha fatto spontaneamente, Amedeo non ha reagito in maniera particolare, eppure gli rivolge uno sguardo come se non l'avesse mai visto o si fosse trasformato di colpo in un'altra persona. Le labbra di Rosario si piegano in uno di quei sorrisi che hanno il potere di sciogliere una persona come neve al sole e in un attimo Amedeo si ritrova le sue mani sulle spalle e la sua bocca sulla sua. Ha gli occhi ancora spalancati per la sorpresa quando inizia a baciarlo delicatamente, come se sapesse che quello è il suo primo bacio, dato a un uomo perlomeno. E prima che questo miracolo si riveli soltanto un sogno molto reale, chiude gli occhi per concentrarsi a ricambiare quella che oramai è la sua principale fonte di ossigeno.
Rosario non sa bene cosa l’ha spinto a fare quello che sta facendo. Si è lasciato guidare dal momento, ma non appena ha iniziato a baciarlo ha pregato tutti i santi che un'eventuale reazione negativa del suo amico non lo costringa a fare una battuta per uscire dall'imbarazzo di un rifiuto; ma quando sente la mano di Amedeo sulla nuca, è come se partisse una scarica elettrica che gli corre lungo tutta la schiena e lo spinge a baciarlo ancora più intensamente e a venir ricambiato con la stessa intensità.
"Ama! Fiore!"
Basta qualche colpo alla porta dato da Leonardo per far staccare i due, fino a qualche minuto prima improbabili, amanti.
"Minchia, Leo, la prossima volta prendi le chiavi la prossima volta, stavamo dormendo!” sbotta Rosario, alzandosi e andando ad aprire molto lentamente la porta, dando il tempo ad Amedeo di disfare i letti a supporto della bugia. E non appena entra Leonardo, i due si comportano come se fossero stati effettivamente svegliati all'improvviso. Fortuna che l'amico è troppo preso a raccontare cos’ha fatto con la ballerina di flamenco che frequenta da una settimana per accorgersi che i due non sono messi così male da essersi addormentati di colpo vestiti. E dal momento che anche questa notte non si dorme, una volta terminato il suo racconto, Rosario comincia a raccontare a Leonardo della loro serata, aneddoto dei ballerini compreso. Tutto sembra perfettamente nella norma. Peccato che Amedeo conosca abbastanza Rosario per capire che la sua voce sia appena più nervosa del normale e si passi le mani troppe volte nei capelli.
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Headcanon scolastici per un’AU scolastico:
Eccoci qui, con le mie vecchie headcanon a tema liceo. Le ho ritrovate, mi avete detto che le volevate vedere e quindi sono qui, pronte per essere lette. Spero vi piacciano - anche se forse molte le conoscete già - e auguro a tutti quelli che ricominciano la scuola un buon rientro! 
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Marco è un ragazzo anche abbastanza intelligente, ma tende a studiare a fasi alterne e solo quello che gli interessa. Per questo motivo, nei giorni che precedono le verifiche, si possono sentire volare bestemmie da tutte le parti: non ha la minima intenzione di prendere una singola insufficienza, perché non vuole rischiare di ritrovarsi debiti a fine anni. Avere debiti equivale a studiare durante l’estate. Studiare durante l’estate equivale a perdersi le sagre.
Ha un sei politico in inglese. Lo salva solo il contenuto, (letteratura gli piace molto, soprattutto Shakespeare), perché la grammatica e la pronuncia sono da mettersi le mani nei capelli. Gli scoccia parecchio perché, conoscendo bene il tedesco, la cosa dovrebbe un minimo aiutarlo.
Ogni anno tenta di sedersi accanto a Bepi e ogni anno i professori li dividono, facendo sedere Marco di fianco a Dèline e Bepi vicino a Nicandro - di cui Bepi non ricorda mai l’esistenza e ogni anno gli chiede se è nuovo. 
Quando ha bisogno di distrarsi e non può né uscire dalla classe né mandare bigliettini a Bepi, tende a mettersi a scrivere finali diversi per i suoi libri preferiti (sì, scrive fanfiction senza saperlo). Dèline cerca sempre educatamente di trovare un modo per leggerli, ma lui, pur di non farli vedere a nessuno e con la morte nel cuore, ogni volta che la ragazza glielo chiedo, appallottola i fogli e li lancia nel cestino. Beccandosi pure la strigliata dal prof di turno.
Quando ci sono le assemblee di classe, arriva in aula con soppressa, pane fresco e cucina rigorosamente rubata dalla dispensa del padre. Spesso e volentieri, aggiunge al tutto un dolce (che può variare dal pandoro ad aprile, alla pinza in tutte le stagioni e al sempre presente tiramisù). Alla faccia sconvolta da parte di alcuni compagni di classe, cade puntualmente dalla nuvole. “Ma non si era detto che si faceva sagra?”
Preferisce storia, che adora, a filosofia. E crede che la cosa sia un suo enorme segreto. In realtà, tende ad infilare fatti storici ovunque, a random, soprattutto quando si tratta di elogiare i suoi momenti storici preferiti o puramente a caso. Non se ne rende conto neppure lui.
Non copia. Lui cerca direttamente di convincere la classe che ha già fatto il compito a dargli le domande. Si ripromette sempre di studiare solo quello, ma poi prende tutto come una sfida personale e finisce sempre per studiare cose in più.
Un altro motivo per cui studia in modo matto e disperato per le verifiche è che gli scoccia prendere voti più bassi rispetto a quelli di Giorgia. Alcuni professori si sono accorti della cosa e quelli più stronzi tendono ad interrogarli sempre assieme.
E’ quello che si lamenta con la barista del baretto vicino alla scuola perché non gli vende il caffè corretto. 
Insofferenza estrema per l’ora di religione. Nessuno capisce perché non abbia chiesto di essere esonerato. Passa il tempo a smontare la Chiesa, rafforzando i concetti con una bestemmia tra una parola e l’altra, scandalizzando il professore. Se ve lo state chiedendo, sì, la cosa influisce parecchio sul suo voto di condotta. 
Vive l’ora di ginnastica come un’eterna gara per vedere chi è il più bravo in un determinato sport o esercizio. E’ quello che al posto di calcetto, propone sempre di fare una partita a rugby.
E’ quello che la gente pensa si voglia solo fare gli affari suoi, ma in realtà è peggio di una comare dalla parrucchiera. Non ne va in cerca in modo troppo plateale (o almeno, lo crede lui), ma ha i suoi metodi per riuscire ad ottenere i gossip di cui ha bisogno. Si diverte a vedere i drammi sentimentali in classe. Non sa neanche lui di shippare gente perché non sa neppure che cosa vuol dire. 
A ginnastica si mette sempre i pantaloncini corti, anche se devono correre all’aperto in pieno gennaio perché “tanto poi mi scaldo”. Muore di freddo ogni volta.
Mette i pantaloncini corti anche per andare in classe in inverno ogni tanto. La gente pensa che lo faccia per far compagnia a Sergio, l’unico altro genio che ha il fegato di mettersi pantaloni corti con la temperatura sotto lo zero, ma in realtà lo fa semplicemente perché ha finito tutti i pantaloni puliti lunghi. 
Suo padre gestisce un maneggio, per questo i cavalli sono un altro degli argomenti evergreen quando Marco vuole cambiare il discorso, mentre parla con qualcuno.
Va sempre a scuola con l’Ape.
Spesso si dimentica libri e quaderni a casa. Suo padre glieli porta in classe, ma si assicura sempre di annunciare la cosa per bene, sostenendo di dover dare il materiale "Al mio micetto smemorato”. Immaginate pure cosa questo possa causare in classe. 
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kirayun · 4 years
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The Journey Of Destiny (Ita Version) - S1E00: Prologo
Ed ecco finalmente il mio primo tentativo di scrivere fanfiction. Per capire qualcosa di me e sul mio tentativo di scrittura e la mia conoscenza di entrambe le lingue vi rimando al mio lungo post: Scrivere una fanfiction? - Write a fanfiction?
Onestamente non so se qualcuno leggerà davvero questa cosa, ma sono soddisfatto di essere anche solo riuscito a portarla a termine.
And here is finally my first attempt at writing fanfiction. To understand something about me and my attempt at writing and my knowledge of both languages, I refer you to my long post: Scrivere una fanfiction? - Write a fanfiction?
I honestly don't know if anyone will actually read this, but I'm happy that I even managed to get it done.
The fic is in Italian but I made some adjustments to make sure that if someone were to use google translate / chrome to translate it, i can only hope the corrections help a smoother reading. I also had to make corrections where needed because he translated some things in “he” and “him” instead of “her” and “she”. I don’t know if all this will make it more readable in another language, so sorry for any problems in reading.
If you want I can try to post the English version with translate and then tell me if it can work to post it in both languages.
Summary:  “Miliardi di dollari di attrezzature a tua disposizione e vi ho battuto con un laptop che ho vinto in una scommessa?”
In un universo simile, ma  allo stesso tempo diverso, l’incontro in anticipo di due anime destinate cambia per sempre lo svolgersi degli eventi.
La sveglia del cellulare la destò dal sonno, gli occhi si aprirono nell’oscurità del furgone e un braccio si allungò per accendere la lampada così da illuminare il minuscolo spazio su ruote in cui la ragazza viveva.
Per Skye un nuovo giorno era iniziato, un giorno che normalmente avrebbe sfruttato per fare un passo avanti verso il suo obiettivo, alla sua costante ricerca, ricerca che ora era ostacolata dallo spazio vuoto tra la sua attrezzatura elettronica dove normalmente teneva il suo computer. Proprio ieri il laptop l’aveva abbandonata per sempre, decidendo di morire in maniera irreparabile.
Dopo un ultimo sguardo ed un sospiro, Skye si alzò per cominciare la sua solita routine mattutina.
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Skye uscì dal bagno dei dipendenti del diner affianco al vicolo dove era solita parcheggiare il furgone, aveva un accordo con l'anziana coppia proprietaria che permetteva a Skye di usarlo per rinfrescarsi in cambio del suo aiuto nel pubblicizzare il locale su internet e i social.
Lei fece un cenno all’impiegata dietro al bancone, una giovane ragazza dai corti capelli rossi sotto i vent’anni, anche se non poteva vederlo perché impegnata con la macchina del caffè
“Ehi Grace”
La cameriera, Grace, girò lo sguardo e sorrise alla vista di chi l’aveva chiamata
“Skye ciao, il solito?”
“Certo, tu sai come mi piace,” lo disse ambigua e aggiungendo un occhiolino, sapendo di provocare  una reazione nella ragazza più giovane.
La reazione di Grace fu quella prevista: rossore sulle guance e inciampò lievemente all’indietro urtando leggermente una brocca di caffè che quasi cadde dallo scaffale dietro di lei. “Skye!”
Una piccola risata partì dall’hacker. “Lo sai che ti prendo solo in giro.”  
Un cenno della rossa confermò la sua affermazione. “Certo, certo, ma intanto mi hai quasi fatto rompere una brocca...di nuovo!” Puntualizzò l’affermazione agitando davanti a lei l’oggetto che era stato quasi distrutto.
Dopo un’altra piccola risata di Skye le cose ripresero normalmente. Lei non aveva mentito che il suo comportamento era solo per prenderla in giro, infatti, nonostante la sua bisessualità e il suo debole per le ragazze dall’aria carina e innocente, per lei la rossa più giovane era quasi come una sorella minore. Fin da quando aveva cominciato a frequentare il diner, le due avevano empatizzato per il loro simile background familiare, il non sapere da dove si proviene davvero e chi erano i tuoi genitori.
L’unica differenza era che, per quanto Grace abbia accettato la vita che aveva ora e andava avanti con essa, Skye non poteva fare lo stesso ed era determinata a trovare le risposte che cercava.
Se solo il suo computer non l’avesse mollata....
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Jemma Simmons camminava lungo il marciapiede con la borsa del suo portatile a tracolla  e il cellulare all’orecchio.
“Mamma te l’ho detto, sto solo aspettando che assegnano a me e Fitz al nuovo incarico, l’agente Weaver mi ha assicurato che sarà di alto profilo ma che ci vuole ancora un po di tempo prima che sia pronto.”
Mentre continuava ad avanzare la ragazza notò un piccolo diner, un luogo ideale dove poteva fermarsi e cercare di risolvere il problema spuntato la sera prima.
“Senti ti devo lasciare…,” lei ascoltò per un attimo. “Si anche io ti voglio bene, e dillo pure a…” Ma venne interrotta da un signore di fretta che la urtò e che continuo ad avanzare senza neanche guardarsi indietro.
Dopo aver guardando un attimo con disapprovazione la direzione dove l’uomo era andato, lei riportò il cellulare all’orecchio sentendo la voce di sua madre che gli chiedeva se lei era ancora in linea. “Si eccomi scusa…si tutto a posto...si ti chiamo presto…,” e dopo un ultimo saluto la chiamata finì e lei entrò nel diner.
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Jemma si era seduta ad un tavolino contro una delle vetrine e cercava di risolvere qualcosa sul portatile mentre stava sorseggiando il tè che aveva ordinato poco prima. Lei stava pensando di mangiare qualcosa, ma prima voleva risolvere questo.
Il bancone era alle sue spalle ma lei poteva sentire la cameriera dai capelli rossi, Grace se non ricordava male la sua targhetta, discutere scherzosamente con un’altra ragazza di nome Skye. Per curiosità lei stava per girare la testa a vedere la scena quando un grosso messaggio di errore appare sul computer.
“No, no! Non farmi questo…” Ma niente, per quanto lei digitò diversi comandi, l’apparecchio non rispondeva.
Tutto ciò attirò l’attenzione di Skye che vedendo il portatile e la ragazza di schiena decise di alzarsi dal bancone e avvicinarsi al suo tavolo. “Qualche problema con il computer?” Chiese e aspettò che l’altra ragazza la notasse.
Quando Jemma alzò la testa alla nuova voce, lei e Skye incrociarono gli sguardi per la prima volta e per un attimo tutto sembrò fermarsi. Entrambe le ragazze dimenticarono momentaneamente cosa facessero lì o persino chi erano loro stesse, troppo prese ad esaminare chi avevano di fronte e la particolare ed invisibile energia che un solo sguardo aveva creato tra di loro. Non sembrava uno sguardo di due estranee, era come se si fossero sempre conosciute e si stavano semplicemente ri-incontrando dopo un lunghissimo tempo. Nessuna delle due ragazze però aveva elaborato tutto ciò nella loro mente, era più un sentimento inconscio nascosto dentro di loro.    
Dopo alcuni secondi, finalmente il cervello di Jemma elaborò la domanda. “Cosa?...” lei fu la prima a riprendersi da quella strana sensazione che venne presto dimenticata da entrambe e che le riportò al presente. “...Oh sì, e da ieri sera che mi da problemi e oggi sembra essere impazzito del tutto aprendo un sacco di cose a caso contemporaneamente e non risponde a nessun comando che gli do il che è davvero strano perché è nuovo e solo per uso lavorativo ma non ho avuto neanche il tempo di farci su niente perché da subito ha creato problemi, ormai mi sono rassegnata al fatto che deve avere qualche difetto di fabbrica e che dovrò farmelo cambiare.” Lei disse tutto in una volta e così in fretta con anche alcuni gesti delle mani che Skye non riuscì a non trovare la cosa adorabile, quell’accento poi…
Skye diede un'occhiata allo schermo abbassandosi un po verso di esso. “Fidati ne so qualcosa di computer che ti mollano, proprio il mio si è fuso qualche giorno fa...però il tuo non sembra senza speranze…,” lei rialzo la sua postura e indicò dove l’altra ragazza era seduta. “Posso? Sono Skye comunque.” Approfittando del momento anche per presentarsi.
Jemma capì il senso della domanda, fece un cenno affermativo e si spostò più in là della panca lasciando che Skye si sedette affianco a lei. In fondo a questo punto cosa costava lasciare che questa ragazza facesse un tentativo? Sapeva che SHIELD gliene avrebbe pagato un’altro senza problemi, parte dei suoi benefit come scienziata era la possibilità di fare mettere attrezzatura varia sul conto spese. E se mentre osserva l’ennesimo fallimento di salvarlo veniva agitata dentro dalla presenza vicina di questa ragazza… beh Jemma di certo non avrebbe obbiettato. “Jemma, e non credo però riuscirai ad ottenere nulla da lui.” Ormai lei ci aveva già comunque rinunciato.
Skye girò la testa verso Jemma guardandola di nuovo negli occhi. “Così poca fiducia delle mie capacità?,” lei disse usando una voce un pochino più soave ma non esageratamente.
“Non ti conosco, non posso sapere quali sono le tue capacità.” Jemma rispose con un sorrisetto e la  voce un pochino giocosa, senza neanche rendersi conto del sottile flirt che le due avevano cominciato.
“Eppure non hai esitato a supporre immediatamente che avrei fallito.” Skye disse con lo stesso tono dell’altra ragazza.
“Non stavo sottovalutando le tue possibili abilità informatiche, sto solo affermando la realtà dei fatti in base alle prove che mi sono state sottoposte nelle ultime quattordici ore.” Jemma cercava di usare la logica in questa “discussione”. Non si trattava più del computer, ma di chi per prima avrebbe avuto l’ultima parola sull’altra.
Skye, percependo una lieve nota di sfida nell’argomento di Jemma, decise che doveva decisamente impressionare la ragazza e allo stesso tempo tenere alto il suo ego da hacker. Lei avvicinò un po il viso verso di lei. “Scommetti che posso riuscire a sistemarlo?” Ormai il suo tono era senza dubbio di sfida.
Jemma non si tirò indietro e incrocio le braccia come per affermarlo. “Facciamo così, hai detto che il tuo si è rotto qualche giorno fa giusto? Se per miracolo riesci a farlo funzionare come si deve te lo puoi tenere, come ho detto tanto è nuovo e non ci ho messo su ancora niente di personale.”
Skye alzò un sopracciglio a questo. “E se non ci dovessi riuscire?”
“Allora tu mi offri la colazione.” Jemma rispose senza esitare. Almeno lei poteva ottenere un pasto insieme a Skye e la mattina non sarebbe stata rovinata dal disastro del portatile.
“Questo suona come una vittoria in entrambi i casi per me.” Di nuovo il flirt aveva fatto la sua comparsa e per aumentare il tutto lei fece pure un occhiolino.
Presa alla sprovvista dall’audacia improvvisa, Jemma abbassò lo sguardo arrossendo. Le due restarono nelle loro posizioni per dei secondi, fino a quando Skye non smise di guardarla e si concentrò nuovamente sul portatile.
Così per i prossimi minuti la giovane hacker faceva la sua magia e la biochimica la osservava sorseggiando il suo tè. Per Jemma c’era qualcosa di speciale in questa ragazza che lei aveva appena incontrato,  non sapeva perché, ma sentiva che oggi qualcosa era cambiato. Non sapeva definire bene cosa, in che quantità e come ciò l’avrebbe influita da ora in avanti, sapeva solo che l’incontro con Skye aveva spostato l’asse della sua vita in maniera imprevedibile ed era curiosa di cosa ciò avrebbe portato. La parte logica del suo cervello, che poi era quella che solitamente lei usava, diceva che era un po esagerata a pensare così di una persona con cui aveva appena scambiato poche parole e che ora stava cercando di risolvere il suo portatile, un portatile che oltretutto lei aveva promesso come parte della scommessa. Ma Jemma stavolta non riusciva ad ascoltare quella sua parte logica, troppo presa da queste nuove sensazioni. E non era neanche la parte della “ragazza” il problema visto che non ha mai nascosto a nessuno la sua bisessualità.
“Ecco fatto! Come nuovo!”
La voce improvvisa di Skye destò Jemma dai suoi pensieri, e una volta capito cosa aveva detto, spostò il portatile verso di lei e fisso lo schermo. E in effetti il computer ora sembrava essere tornato a posto, il desktop davanti a lei era normale, e dopo qualche prova, poteva confermare che l’apparecchio rispondeva ad ogni comando che gli impartiva. “Ma come hai fatto?!” Jemma non era una ignorante in materia, non si ottengono due dottorati in giovanissima età senza usare dei computer, per non parlare di aver frequentato l’Accademia di Scienze e Tecnologia dello SHIELD, e si forse questo sarebbe stato più materia per l’Accademia delle Comunicazioni, ma lei poteva dire di sapersela cavare un po e di riconoscere quando una causa era persa. E invece Skye era riuscito a risolvere tutto in pochi minuti.
“Segreti del mestiere.” Queste parole e una piccola alzata di spalle erano l’unica risposta di Skye, insieme ad un sorrisetto soddisfatto che non gli lasciava le sue labbra.
Jemma sorrise insieme a lei, e dopo aver guardato il portatile un'ultima volta, lo richiuse e lo sollevò con una mano per darlo a Skye “Beh, allora adesso questo è tuo.”
“Aspetta, eri seria?!”  Onestamente, quando Jemma ha detto a Skye la posta in palio, non pensava che lei avrebbe davvero avuto il suo laptop se lo avesse sistemato. Chi lo fa con una sconosciuta?!
“Assolutamente, una scommessa è una scommessa, e poi il mio lavoro me ne pagherà uno nuovo senza problemi, è parte dei miei benefit.” Jemma disse con convinzione.
“Ma non vorranno quello vecchio per controllare?” Non poteva essere così semplice.
“Dirò che è finito sotto ad una macchina e che ormai erano rimasti solo tanti pezzi da buttare. Tranquilla sono una ragazza abbastanza rispettata nella mia area di lavoro, di solito non sono il tipo da “Bad Girl Shenanigans”.” Il vantaggio di essere una ragazza che di solito non viola mai le regole e fare quello che ci si aspetta da lei, ma passare il tempo con Skye continuava a far si che lei mettesse in discussione molte cose. Jemma porse ancora una volta il portatile alla ragazza, nella speranza che finalmente prendesse la sua vincita.
Skye alla fine si arrese e lo accettò, non credendo alla sua fortuna: aveva conosciuto una bella ragazza e vinto un laptop nuovo a cui serviva solo una veloce riprogrammazione, o almeno veloce per quanto riguarda le sue personalità abilità informatiche.
Ancora una volte le due ragazze si stavano fissando, cercando di capire cosa avrebbero dovuto dirsi adesso, ma poi Jemma posò lo sguardo sull’orologio da parete del diner e i rianimò tutta in una volta. “Non mi ero accorta che era così tardi! Il mio migliore amico mi sta aspettando!” Lei doveva proprio incontrarsi con Fitz a brevissimo. Si alzò  in piedi e raccolse in fretta le sue cose, meno il laptop ovviamente, “puoi…” lei fece un cenno con la mano al fatto che essendo seduta affianco a lei non poteva lasciare il tavolo.
Skye, che era rimasta immobilizzata da questa improvvisa svolta degli eventi si rese conto della richiesta. “Uh, certo…” lei si alzò per farla passare, chiedendosi ancora com'è che stava tutto finendo così in fretta.
Una volta libera dal tavolo e aver lasciato i soldi per la cameriera, Jemma guardò Skye. “Scusa ma devo proprio andare, il mio amico mi uccide se faccio tardi, abbiamo questo progetto con la dendrotossina e presto verremo richiamati al nostro lavoro…,” lei si rese conto in fretta che l’altra ragazza aveva un’aria confusa su quello che aveva appena detto, “...scusa, lascia stare, paroloni da scienziata.” Il sorriso che Skye diede in cambio la fece sorridere a sua volta. “Allora io vado…” E dopo un’ultima esitazione, lei si diresse all’uscita del diner.
Skye si riprese finalmente e corse per raggiungere Jemma che ora si trovava sul marciapiede all’esterno del diner a cercare un Taxi. “Jemma aspetta...e per quanto riguarda quella colazione?” Lei chiese provando con un’ultima nota di flirt.
Mentre il Taxi arrivava, la biochimica si girò verso di lei. “Hai vinto la scommessa no? Dovrai accontentarti del laptop e aspettare la prossima volta”  Il grande sorriso sul volto di Jemma confermava il tutto.
“Guarda che ci conto!” Oggi sembrava che nessuna delle due ragazze smetteva mai di sorridere a vicenda .
Jemma annuì e dopo aver dato un’occhiata finale all’altra ragazza salì sul Taxì, partendo pochi secondi dopo.
Skye rimase lì a fissare finchè l’auto finchè non era più visibile, per poi tornare all'interno del diner. Solo una volta dentro lei si rese conto di una cosa…non avevano scambiato i numeri di telefono! Corse subito al tavolo con il suo nuovo laptop sperando che Jemma mentisse quando ha detto che non ci aveva ancora messo niente di personale, ma purtroppo per lei dopo pochi minuti si rese conto che in effetti non c’era proprio nessuna informazione che le permettessero di rintracciarla. Skye non sapeva neanche il suo cognome! Questo per lei era un assoluto disastro, ben peggio di come si era sentita appena sveglia senza un computer su cui lavorare.
Grace, vedendo la sua agitazione, si avvicinò a lei. “Tutto bene Skye?” Chiese la giovane cameriera.
Skye scosse la testa e alzò lo sguardo all’amica “Ho come la sensazione di essermi appena lasciata sfuggire l’occasione di una vita…”
Grace, che per tutto il tempo aveva osservato Skye e la ragazza inglese  interagire capii subito cosa intendesse. “Beh sai...se è destinato ad essere sono sicuro che in qualche potrai ri-incontrarla, chissà, la vita ha sempre modo di sorprenderti, vedrai,” aggiungendo anche un sorriso incoraggiante.
Mentre la rossa tornava al lavoro, Skye fissava fuori dalla vetrina del diner riflettendo sulle sue parole e sull’intero incontro con Jemma. Anche se non aveva la stessa fiducia di Grace, basta vedere da quanto tempo lei ancora cercava da dove veniva e chi erano i suoi genitori, aveva la sensazione che oggi era successo qualcosa di veramente speciale e magari questa non sarebbe stata l’unica volta che lei avrebbe visto Jemma.
Ma per ora lei non aveva più tempo per questi pensieri, o meglio, aveva appunto altre persone da cercare. E grazie al suo laptop nuovo, lei poteva rimettersi al lavoro per attirare l’attenzione di una certa organizzazione segreta…
The End...or not?
Allora che ne pensate? Dovrei provare a postarla anche su AO3? O magari dare persino un tentativo a continuare e provare a riscrivere la serie?
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[ENG]
Hello!
My name is Mara, I’m Italian and I’m new around here 😊
A few random things about me:
I study humanities (Italian Literature mostly);
I’m a proud Slytherin;
I’m a feminist;
I speak Italian and English;
infj;
I watch a lot of tv shows (and sometimes I write fanfiction);
I love books and reading;
Vegetarian;
I love pizza, coffee and cinnamon;
I’m a huge fan of Christmas!
I’m currently trying to improve my Latin! 
If there’s any Italian student out there please let me know! I’d be delighted to follow you!
Blogs that inspires me:
@studyquill @emmastudies @ennui-for-me @coffestudies @studying-towards-success @athenastudying @blissfulstudies @petites-notes
 [IT]
Ciao!
Sono Mara, sono italiana e sono nuova da queste parti! 😊
Qualche informazione casuale su di me:
Studio Lettere (moderne, triennale);
Sono un’orgogliosa Serpeverde;
Femminista;  
Parlo italiano e inglese;
infj;
Guardo una quantità vergognosa di serie televisive (e talvolta scrivo fanfiction);
Amo i libri e leggere;
Sono vegetariana;
Amo la pizza, il caffè e la cannella;
Adoro il Natale!
In questo periodo sto cercando di migliorare il mio latino!
Se c’è qualche studente/ssa italian@ fatemelo sapere, sarei felicissima di seguirvi!
Alcuni blog che mi ispirano:
@studyquill @emmastudies @ennui-for-me @coffestudies @studying-towards-success @athenastudying @blissfulstudies @petites-notes
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dru-c-alba · 4 years
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🇬🇧⠀ Good evening everyone!⠀ This past few days I had been obsessed with Dalgona Coffee thanks to my flatmate, so there’s a picture! Writing update: today I rediscovered the joy of writing by hand and managed to write 980 words of “Slytherin’s Secret” ninth chapter! It’s not a lot, but I also figured out an important part of the plot, so the rest of the chapter should be easy to write.⠀ ⠀ I hope your day was productive too, let me know in the comments if you want!⠀ ⠀ (For English speakers: “Slytherin’s secret” is my dramione, unfortunately, I’m writing it in Italian, but who knows, maybe one day I’ll translate it!)⠀ ⠀ ⠀ ⠀ 🇮🇹⠀ Buonasera a tutti! ⠀ In questi ultimi giorni, grazie alla mia coinquilina, sono stata ossessionata dal Caffè Dalgona, quindi eccovi una foto! Aggiornamento di scrittura: oggi ho riscoperto la gioia dello scrivere a mano e sono riuscita a scrivere 980 parole del nono capitolo di “Slytherin’s Secret”! Non sono molte, ma ho anche sbloccato una parte importante della trama, quindi il resto del capitolo dovrebbe essere facile da scrivere.⠀ Spero che la vostra giornata sia stata altrettanto produttiva, se vi va fatemelo sapere nei commenti!⠀ ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ *⠀ *⠀ *⠀ *⠀ *⠀ #dramione #EFP #Wattpad #scrittura #scritturacreativa #passionescrittura #scritturaitaliana #scrivere #instawriters #instawritercommunity #creativewriting #creativewriter #fanfiction #wattpad #wattpaditalia #wattpaders #wattpadlife #ao3 #iamwriting #iamwriter #iamwritingabook #ioscrivo #vitadascrittore #efpfanfiction #dramione #fanfiction #dracomalfoy #hermionegranger #serpeverde #grifondoro (at Dundee) https://www.instagram.com/p/B_YIODRHbbl/?igshid=8lqgoo2uuryj
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Ecco il secondo capitolo della mia fanfiction Erin e jay si addormentarono sul divano dopo una lunga chiacchierata e dopo che anno parlato della giornata e aver visto un film . Erin il giorno seguente doveva andare al lavoro per le 8 quindi non era troppo presto. Will torno dal bar ber 1 di notte vide Erin e jay sul divano sveglio jay che con molta dolcezza jay la porto a letto e torno in cucina apri il frigorifero prese due birre e ne diede una a Will si sedette di fianco e inizio a parlare tipica chiacchierata tra fratelli e Will stanco del lavoro si fionda sul letto . e Jam sistema le ultime cose poi si mette a letto al fianco della donna che ama. la mattina seguente Erin si sveglio presto quando Jay dormiva . erin accarezzo dolcemente la guancia e abbracciando jay si sveglio erin li sussurro all'orecchio buongiorno amore mio. jay si giro e bacio erin sulla fronte li disse vado a preparare la colazione tu preparati. jay preparo il caffè e andò a prendere le ciambelle al cioccolato le loro preferite mise tutto su un bellissimo vassoio di cristallo e andò in camera e vide erin li seduta sul letto con una meravigliosa canottiera mezza trasparente e tutta contornata di pizzo jay la vide e li disse sei da urlo. mise la colazione sul letto e iniziarono a parlare jay si avvicino con dolcezza ad erin li accarezzo i capelli la bacio sul colo poi sulla bocca li tolse la canottiera e iniziarono a spogliarsi ma all'improvviso suono il telefono di erin messaggio da henk sulla scena e li diede l'indirizzo era una scuola avevano ferito un padre erin devo andare. jay ma certo io sono qui che ti aspetto. erin arrivata sulla scena del crimine era una cosa spaventosa ma trovo un telefono vicino all'ingresso del cancello dalla scuola e strano ma vero era del signore che aveva sparato. nel giro di un paio di ore caso chiuso … henk diede il pomeriggio a tutti erin si fermo e prese una pizza e delle birre e corre da jay lui tutto Tranquillo era sul divano senti la porta e corse ad aprire e vide li davanti a lui Erin tutto legante con uno spendono vestito Rosso e in mano birra e pizza . Jay senza dire nulla aspettò che Erin entrasse Andarono in cucina. Jay e Erin sì sì se sedettero al tavolo della jay si mise difendi e erin e li disse mi hai cambiato le vita mi hai reso una persona migliore sei molto di più della mia partner. Erin lascio cadere la pizza nel piatto inizio a baciare jay poi lei e lui di alzarono jay la prese in braccio e la butto sul letto. Erin inizio a slacciare la cintura poi il Bottini dei pantaloni di jay e li fece sivoliare su dal letto erin lo tiro anche la magia e jay in un lampo spoglio erin iniziarono a fare l'amore come non l'avevano mai fatta. Dopo un pezzo erin abbraccio jay dietro la schiena e li sussurro all'orecchio sono stata benissimo poi andò per fare la doccia e jay la prese per un braccio e li disse sei ormai la mia vita non posso vivere senza te sei il senso del mio mondo erin si lasciò tirare indietro e jay la bacio poi la spinse via vai pure a fare la doccia che poi ti porto fuori a cena. Erin disse ironicamente si signore. Erin si fece una doccia e uscì grido halstead o finito e Jay portami il mio vestito Jay si alzò e inizio a raccogliere tutti i vestiti che avevano lancia lui e Erin. Porto i vestiti a Erin e si butto sotto la doccia Erin andò in camera e prepararsi. Jay uscì dal bagno con un asciugamano legati invita e andò nel suo armadio prese un bellissimo completo di d&g e lo mise sul letto e inizio a prepararsi nel giro di 10 minuti era già pronto era ancora con qualche lividi in faccia in seguito al rapimenti di circa 3-4 giorno fa. Jay e Erin erano pronti a uscire per andare nel miglior locale di tutta Chicago . DOMANI O DOPO VI POSTO IL CONTINUI SCUSATE GLI ERRORI MA SONO SONO DISLESSICA.
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Ecco il terzo capitolo della mia fanfiction scusate se vi avevo promesso di farlo prima ma questi giorni sono stati molto pesanti per me. Trascorsi un po di giorni facendo le solite cose e la mattina che Jay può tornare al lavoro su sveglia intorno alle sei e pieno piano esce dal letto non prima di aver dato un bacio sulla fronte delicato a Erin. Va a farsi una corsa per rilassarsi un po tornando a casa prende delle Brioche per la loro colazione e il caffè visto l'orario che ormai erano già le sette. Arrivata a casa va in camera con un vasoio e sveglia La sua Principessa. Si siedono nel letto e fanno colazione. Una volta finito Jay si. Butta sotto la doccia mente Erin preparare le borse e il cambio per il lavoro suo e di Jay una volta fatto tutto Jay esce dalla stanza con la sua solita salvietta che legate in vita. Amore abbassa voce sussurra amore vai a lavarti che l'acqua sta scendendo ancora così è bella calda. Erin non se lo fece ripetere due volte andò a fare la doccia e per le otto erano già al distretto. Henk chiamo Jay nel suo ufficio dopo il rapimento Jay non era ancora tornato al lavoro. Henk lo chiese come stava e Jay che stava benissimo. Henk disse ecco ne sono felice per per un paio di giorni resti qui a fare il lavoro di ufficio. Jay capo ma sto bene non mi serve Henk alzo un po la voce nessuna discussione. Jay un po incavolato Disse ricevuto capo ed uni dalla stanza il resto della giornata fu noiosa per tutti visto che non ricevettero chiamata tutti restarono in uffici. Jay disse a Erin stasera andiamo al Molly e beviamo qualcosa qualche minuto dopo Erin rispose stasera non posso Henk mo sta ultimamente con il fiato sul collo devo stare qualche sera a casa. Jay rispose tranquilla andrò a casa anch'io e alle 23 a letto. Erin rispose al messaggio così hihihihihi ecco vedi che bravo il mio bambino sapeva che Jay odiava essere chiamato così. Jay misse via il cellulare e torno a finire il lavoro al computer. Quando si erano fatte le le sei di sera henk uscì dall'ufficio e disse per oggi potete andare tutti a casa. Ci vediamo domani Jay arrivato a casa trovo Will già a casa. Chiesa e fratello se voleva ordinare qualcosa. Will tutto serio rispose cinese o giapponese. Alla fine decisione finale sotto con il cinese. Ordinario gli involtini primavera e il riso alle verdure con verdure saltate e spaghetti di soia con maiale. Una volta arrivato l'ordine si misero sul divano con delle birra mentre guardavano la partita. Will e un certo punto disse non abbiamo parlato più alla fine . Jay sapeva benissimo cosa intendesse il fratello disse sto bene. Will disse allora il non dormire la notte e stare bene e penso che non l'abbia notato. Jay sospiro nervosamente non è quello è che ho troppi pensieri e decisioni da prendere. Will alzandosi per prendere un alata birra disse se vuoi sono quei e sto discorso non finisce qui. Quando si erano fatte le 23 dopo che Jay e Will non si erano scambiato una parola Jay si fondo nel letto ma dopo ore che non riusciva a dormire perché gli dispiaceva deve trattato così suo fratello se alzo e andò in camera di Will. Will mezzo stanco mezzo addormentato risposi ehi tutto ok? Jay sapeva che non era così è disse no mi dispiace tu volevo aiutarmi e io non sono pronto ma prometto domani sera reconto tutto ora sono troppo stanco jay uscite alla Camera Di Will quando era sul ciglia della porta will mi disse io ci sarò sempre per te quando vorrai sarò qui per ogni cosa. Allora domani o domenica massimo lunedì. Il nuovo capitolo...
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