#CASA DEL CINEMA
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Otto Schmidt e l’arte del Cavaliere Oscuro: protagonista all’Heores International Film Festival 2024
Cari Bat-fan, oggi vogliamo portarvi dentro le atmosfere uniche dell’HEROES International Film Festival, che si terrà dall’11 al 13 dicembre 2024 alla Casa del Cinema di Roma. Questo evento è un autentico omaggio agli artisti che lavorano dietro le quinte per dare vita ai mondi che tanto amiamo, ed è con grande entusiasmo che celebriamo la presenza di un nome che, per noi fan di Batman,…
#Annie Awards#Batman#Casa del Cinema#cavaliere oscuro#dc comics#HEROES#HEROES Festival#HEROES International Film Festival#justice league#Otto Schmidt#Superman#The Perfect Show
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42hrs contest per videomaker
Sono aperte le iscrizioni alla sesta edizione di 42HRS, il contest rivolto a troupe di videomaker che si terrà dal 17 al 19 novembre, nell’ambito della XI edizione di AS Film Festival.La partecipazione al contest è gratuita. Le 10 troupe selezionate dovranno realizzare un cortometraggio nel tempo limite di 42 ore tra venerdì 17 e domenica 19 novembre.La proiezione delle opere si svolgerà domenica…
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I'm crying for the scuole civiche di Milano situation and I don't even go there
#imagine caring so little about art and culture oh you don't have to città di milano is right here#quando dicevo che milano potrebbe permettersi di investire sulla cultura e non lo fa#non è che vorrei un festival del cinema a milano per avere le persone famose sotto casa eh#ma non è normale che i teatri e le scuole paghino sempre il prezzo più alto#72% di budget in meno ma stiamo scherzando
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La Casa - Il risveglio del male
Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di animazione e invece che discutere di un’opera realizzata da un grande studio, abbiamo preso in esame un film animato francese e per la precisione il seguito di un lungometraggio che amo, Ernest & Celestine – L’avventura delle sette note. Mentre Celestine prende il violino di Ernest inciampa e rompe lo…
#Adriano Venditti#Alyssa Sutherland#Anna-Maree Thomas#Billy Reynolds-McCarthy#Bruce Campbell#Bryan Shaw#Dave Garbett#Dave Neustadter#Evil Dead#Evil Dead Rise#film#Gabrielle Echols#Gareth Edwards#horror#Jayden Daniels#John Keville#La casa#La casa (saga)#La Casa - Il risveglio del male#Lee Cronin#Lily Sullivan#Macdara Kelleher#Martina Felli#Mirabai Pease#Morgan Davies#movies#Naturom Demonto#Nell Fisher#New Line Cinema#Nick Bassett
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Chi fa questo mestiere deve rubare, prima di tutto dalle arti che precedono, dal teatro, dalla letteratura narrativa, si deve rubare dalla musica, perché la cultura serve perché uno se ne appropri, sennò serve soltanto per parlarne nei salotti, non serve a nulla. La cultura pretende appropriazione. (Furio Scarpelli)
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Domande.
Come ti chiami
Percentuale batteria del telefono?
Ti piace leggere?
Ti piace scrivere?
Cosa che tutti amano fare ma a te non piace?
Cosa tutti odiano fare ma tu ami?
Hai amicizie a distanza?
Hai tanti amici?
Hai mai letto libri in inglese?
Guardi mai film in inglese?
Pratichi qualche sport?
Se no, che sport ti piacerebbe?
A casa hai il calendario dell'avvento?
Ami fare le foto?
Ami farti le foto?
Hai tanti amici, o sei più una persona solitaria?
Ti piace cucinare?
Sei ordinat* o meno?
Che cellulare hai?
Hai mai scritto una lettera?
Pregi e difetti del posto in cui vivi?
Vivi lì da tutta la vita?
Che lavoro fai?
Ti piace il tuo lavoro?
Se non ti piace, quale vorresti fare?
Frequenti l'università?
Se studi all'università cosa studi?
Hai conoscenti all'estero?
Hai mai pensato di lasciare il tuo paese/città?
Cosa ne pensi della frase "gli amici sono una seconda famiglia?"
Che rapporto hai con la tua famiglia?
Guardi mai film in streaming?
Ti reputi una persona tecnologica?
Preferisci thè o caffè
Preferisci dolce o salato?
Preferisci fare allenamenti a casa o in palestra?
Stagione preferita?
Cosa diresti a te stess* di 10 anni fa?
Vai spesso in discoteca?
Ti hanno mai ricoverato in ospedale?
Descrivi il tuo stile d'abbigliamento abituale.
Colore preferito?
Di che colore è la tua camera da letto?
Descrivi la tua camera da letto
Parli ancora con le stesse persone che hai conosciuto 5 anni fa?
Perché hai deciso di aprire un blog di Tumblr?
Da quanto tempo hai Tumblr?
Come sei venut* a conoscenza di questo social?
Ti reputi una persona molto social?
Sei fidanzat*
Se non sei fidanzat* quali caratteristiche la tua persona del cuore dovrebbe assolutamente avere?
Film Disney preferito?
Preferisci comprare online o in negozio?
Quale regalo di Natale vorresti ricevere?
Sei molto unit* alla tua famiglia?
Vivi nella regione in cui sei nat*
Cosa ami di più delle festività natalizie?
Cosa odi di più delle festività natalizie?
Cibo che tutti amano, ma tu odi?
Cibo che tutti odiano ma tu ami?
Vorresti dei figli?
Se si, che nomi daresti a loro?
Hai animali?
Se si, come si chiamano?
Se non possiedi animali, li vorresti?
Numero fortunato?
Hai qualche brutto vizio?
Cosa ami di te stess*
Cosa odi di te stess*
Programma preferito?
Serie TV preferita?
Hai un paese/nazione nel cuore?
Intraprenderesti mai un viaggio da sol*?
Un gioco che hai sempre voluto da piccol* e che poi è finalmente arrivato?
C'è una lingua straniera che vorresti assolutamente imparare?
Ascolti molto i consigli degli altri?
Ti piacciono i giochi da tavolo?
Come trascorri la giornata di natale?
Vivi da sol*
Sito che visiti più spesso durante la giornata.
Che effetto ha su di te il giudizio altrui?
Hai degli hobby?
Esci tutti i sabati sera?
Ultimo posto in cui sei andat* in vacanza?
Ultima volta che sei andat* al cinema? Che film hai visto?
Pesce o carne?
Segui una dieta particolare?
Senti di avere difetti particolari?
Fai amicizia subito con le persone?
Ti piacciono le leggende?
Paese che hai sempre voluto vedere?
Hai i buchi alle orecchie?
Hai tatuaggi?
Se si, hai in programma di farne altri?
Canzone preferita?
Consiglia 4 canzoni
Consiglia 4 film
Consiglia 4 serie TV
Dove pensi incontrerai l'amore della tua vita?
Sei sposat*
Sei mai stat* in campeggio?
Film che tutti amano ma tu non capisci perché?
Film che tutti odiano e ma tu non capisci perché?
Hai mai fatto un falò?
Festeggerai Capodanno?
Hai dei buoni propositi per il nuovo anno?
Hai mai inviato un SMS alla persona sbagliata?
Sei brav* a dare consigli?
Sai dipingere?
Qualcosa che hai sempre voluto fare, ma che non hai mai fatto per paura?
La tua più grande paura?
La tua più grande passione?
Porti gli occhiali o le lenti a contatto?
Porti l'apparecchio ai denti?
Descrivi la tua casa dei sogni
Hai mai pensato di aprire un canale YouTube?
Oggetto che ti ricorda la tua infanzia?
Cibo che ti ricorda la tua infanzia?
Ultimo messaggio inviato?
Ultimo messaggio ricevuto?
Cosa stai facendo adesso?
Cosa stai aspettando adesso?
Ti piace il sushi?
Un piatto tipico della tua regione?
Che ore sono adesso?
Vivi in una regione dove c'è il mare?
La tua colazione tipo?
Ti piace stare in pigiama a casa?
Usi pantofole o calzini a casa?
Hai un animo infantile?
Ti senti soddisfatt* di ciò che hai ottenuto dalla vita fino a ora?
Che cosa cambieresti della tua vita ora?
Che cosa diresti al te adolescente?
@tqngled (Mar 12.12.23 h 01:00)
#tqngled#ask#domande#domande frequenti#noia#compagnia#numeri#inviate un numero#ask box#ask game#personal#me#io#tumblr italia#italia
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Mi manca...
Lo zoccolare fino in spiaggia con mia madre che mi diceva "cammina bene alza quei piedi"...pinoli per terra da schiacciare con i sassi...
l'odore della siepe di caprifoglio dalla pensione trieste al bagno emilio e quello dei giornali dell'edicola, misto a quello del mare e degli abbronzanti e della piadina...
la cuffietta bianca della piadinara...quella anziana, la prima ..che faceva le piade tirate a mattarello con il bordo frastagliato e il pezzetto di carta marroncina per portarle via ...
la luce bianca del mattino e la bassa marea con le righe della sabbia sotto i piedi, i buchini dei cannolicchi e schivare i granchi
fare capannella con il tettuccio del lettino e il telo, il caldo sulla pelle...l'odore dell'abbronzante e il libro con sabbia tra le pagine...
e aspettare le 11 che non arrivavano mai per il bagno... il freddo dell'acqua al primo tuffo o l'andare giù piano piano con tutta la pelle d'oca... i rumori attutiti quando si è sott'acqua.... il cretino di turno che ti slaccia il bikini...le spalle di mio padre per salirci a fare i tuffi...
correre sulla sabbia bollente saltellando tra un'ombra e l'altra... stendersi al sole senza fare la doccia e sentire la pelle tirare con il sale che brucia appena sulla pelle un po' scottata sulle spalle ...
il fastidio della sabbia tra le dita e lavarsi i piedi nel rubinetto sotto le docce aspettando con il costume in mano per sciacquare anche quello...il profumo dello shampoo e il rigagnolo di schiuma e acqua sulla sabbia...
il cemento rigato e rosso e bollente della banchina del porto con le barche che partivano da Milano Marittima per la gita a Rimini e la voglia di tuffarsi lì ma la mamma non voleva...e stare in equilibrio sul muretto tra la banchina e gli scogli ad aspettare gli schizzi delle onde,
il mare grosso i rari giorni che faceva temporale e a fare il bagno tuffandosi dentro le onde e ci si riempiva il costume di sabbia..
la pizza che faceva la sorella della vedova di Emilio alle cinque...e io le confondevo poi sempre quelle due...la Maria e l'Anna
Il rullo per tirare il campo da bocce e il barattolo bucato con il talco per fare le righe...e le premiazioni delle gare al pomeriggio e se le coppie erano miste io ero un po' gelosa se mio padre giocava con la mamma della cecilia perchè era così bella...
e guardarti da lontano mentre giocavi a calcio sporco di sabbia dappertutto e cominciare a scoprire quell'emozione nuova quell'attrazione mai provata... ecco cosa vuol dire innamorasi...il dondolo dell'Hotel Miramare dove per la prima volta ho capito che potevo anche godere del mio corpo...
I giardini del tennis con la terra rossa e la giostra e l'odore dei pini...
le tonde alla sera su e giù per viale Roma e baci infiniti sulle panchine, le feste al Giardino D'Estate con Gianni Togni che cantava Luna..e le puntate all'ippodromo di Cesena e le gite al Parco Naturale che mi sembrava così lontano...
Gli amici che poi non avresti rivisto più, quelli che rivedi solo lì...e quelli che sono ancora con me ......il primo primissimo bacio sul dondolo della casa in affitto ...
il rumore degli aerei con la pubblicità...la pizzeria da Duilio e il cinema Italia all'aperto ...le lacrime quando era ora di tornare e il grano nei campi era già mietuto e le arature portavano l'autunno...
Mi manca la felicità pura e spensierata di quel periodo quando ancora tutto poteva essere e ogni cosa era nuova e da scoprire ...e che non è stata mai più.
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Ripeti a voce, con molta concentrazione, dopo avere respirato profondamente.
Mi do il permesso di separarmi da persone che mi trattano bruscamente, con violenza, che mi ignorano, che mi negano un saluto, un bacio, un abbraccio… Da questo preciso momento le persone brusche o violente sono fuori dalla mia vita.
Mi do il permesso di non costringermi ad essere “l’anima della festa”, la persona che mette entusiasmo in tutto o quella sempre disponibile al dialogo per risolvere conflitti quando gli altri nemmeno ci provano.
Mi do il permesso di non intrattenere ed incoraggiare gli altri a costo di stancarmi io: non sono nata per spingerli ad essere sempre al mio fianco.
La mia esistenza, il mio essere è già prezioso.
Se vogliono stare al mio fianco devono imparare a valorizzarmi.
Mi do il permesso di lasciar svanire le paure che mi hanno inculcato da bambina. Il mondo non è soltanto ostilità, inganno o aggressione. Ci sono anche tanta bellezza e gioia inesplorata.
Mi do il permesso di non stancarmi nel tentativo di essere perfetta. Non sono nata per essere la vittima di nessuno. Non sono perfetta, nessuno è perfetto e mi permetto di rifiutare gli schemi altrui: una persona senza difetti, estremamente impeccabile ovvero disumana.
Mi permetto di non vivere nell’attesa di una telefonata, di una parola gentile o di un gesto di considerazione. Mi affermo come persona che non dipende dalla sofferenza. Non aspetto rinchiusa in casa e non dipendo da altre persone. Sono io stessa a valorizzarmi, mi accetto e mi apprezzo.
Mi permetto di non voler sapere tutto, per non essere sempre presente durante il giorno. Non ho bisogno di molte informazioni, di programmi per il pc, di film al cinema, di giornali, di musica.
Mi do il permesso di essere immune alle lodi o agli elogi smisurati: le persone che fanno troppi complimenti finiscono per sembrare opprimenti. Mi permetto di vivere con leggerezza, senza accuse o richieste eccessive. Non fa per me.
Mi do il permesso più importante di tutti, quello di essere autentica.
Non mi sforzo di compiacere gli altri. È semplice e liberatorio abituarsi a dire di no ogni tanto.
Non mi voglio giustificare: se sono felice, lo sono, se non sono felice, non lo sono. Se un giorno del calendario è considerato come quello in cui sentirsi obbligatoriamente felici, io mi sentirò esattamente come mi sentirò.
Mi permetto di sentirmi bene con me stessa e non come vogliono le usanze o quelli che mi stanno attorno: quello che è “normale” o “anormale” nei miei stati emotivi sarò io a deciderlo.
J. ARGENTE
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l'amore è luca che dopo aver visto l'ennesimo litigio con mio padre decide di assecondarmi e portarmi fuori casa il prima possibile, mi rassicura durante tutto il viaggio mentre piango, mi porta a comprare i calendari dell'avvento per distrarmi, e una volta a casa dei suoi mi ripete che andremo a convivere appena sarà possibile.
l'amore è lui che dopo la serata al cinema, nel ritorno a casa mia, decide di allungare la strada per farmi vedere le luci natalizie e passare più tempo con me.
l'amore è lui, che dopo aver passato l'intera giornata a vedermi piangere nel letto, mi scrive questo:
dopo sette anni ricevere lo stesso amore del primo giorno mi fa pensare a quanto fortunata, nella mia sfortuna, io sia.
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Ti scrivo: “preparati e vieni qui”
Mi devi obbedire. Ricorda sempre che tu sei un semplice strumento di voluttà, per me. Quando ti contatto, qualsiasi cosa tu stia facendo tu trova una scusa e corri a casa mia: siamo vicini di pianerottolo, dopotutto. Perché devi essere sempre pronta per me. E appena arrivi, dovrai disporti subito nella posizione più opportuna, per offrirmi rapidamente qualsiasi parte del corpo io ti chieda per ottenere il mio egoistico piacere.
Se ti ordino di aprirti, tu ti apri: culo o fica. E accetti il mio membro in corpo senza fare un fiato. Se ti comando di succhiare, tu senza protestare apri la bocca e ti ci infili il mio uccello. Slingui, succhi, giochi e poi vai fino in fondo, mi lecchi a lungo palle e asta. Infine da brava troia anziana, avida e golosa di cazzo, mi fai sborrare nella tua gola. Devi ingoiare il mio seme: tutto e senza fiatare. Non scordare mai che dovrai farmi sempre provare il massimo del piacere, da brava schiava.
Non tollererò una tua performance senza passione. Mi devi far capire in ogni momento che mi adori e che decisamente non puoi stare senza il mio cazzo. Devi ringraziarmi se ti do attenzione, se ti elargisco le mie carezze e se ti trovo sufficientemente attraente per i miei gusti di maschio molto schizzinoso. No: non ho tempo di stare a sentire le tue storie di casalinga frustrata e moglie repressa, da anni non più degnata di uno sguardo carico di libidine da parte di un marito spento.
Non voglio sapere dei sacrifici che fai da anni, dei rospi che ti fa ingoiare tua suocera, dei figli difficili da gestire, delle difficoltà economiche. Da te voglio solo sesso. Tanto e coinvolgente. Solo dopo che avrò goduto a sufficienza, potrai aprire quella porta e tornartene a casa tua. Devi essere sempre pronta a toglierti slip e reggiseno con rapidità, quando vieni da me. Vesti comode, mi raccomando: sempre.
Solo queste cose sono importanti. Non mi interessano i tuoi gusti in fatto di arte, musica, cinema o il fatto che tu malgrado tutto sia impegnata socialmente e faccia del bene a molte persone. Tutte cose lodevoli, per carità. Ma di te apprezzo solo i lavori di bocca, il culo, la fica e soprattutto le tue incredibili mammelle un po’ morbide. Che adoro letteralmente: faccio l’amore con te soprattutto per loro! Certo: poi adoro riempirti di sborra e sentire che ti piace prendere il mio cazzo in corpo. Corpo che comunque tu ti lavi, profuma sempre di ragù e spray per i vetri. Ti adoro.
Oh, le tue tette, poi! Mi fanno impazzire, col loro odore, con quel benedetto sapore di casalinga trascurata, perciò vogliosa di membro maschile e le tue areole marrone scuro, grandi e un po’ slabbrate. E i capezzoloni larghi e alti… Mi ricordi madame Mireille, una donna separata di mezz’età da cui avevo affittato una stanza quando ero ragazzo e studiavo a Nantes. Una vecchia puttana francese che dopo tante mie velate proposte, subito diventate dichiarate insistenze verbali e infine dopo aver subito un mio vero e proprio assalto fisico, aveva finalmente ceduto e preso a godere del mio uccello sempre a caccia di fregna, perennemente duro e giovane.
Dopo averlo provato la prima volta, ogni giorno non vedeva l’ora che tornassi a casa. Con lei mi intrattenevo piacevolmente, nelle altrimenti noiose serate invernali. Come iniziò, mi chiedi? Be’, Mireille era una persona pulita, una donna cattolica di sani principi. Integerrima ex segretaria d’azienda in pensione. Molto morigerata: solo casa, spesa e chiesa. Sin dal mio arrivo lei fu molto contenta di avermi attorno: arrotondava così la pensione e aveva finalmente qualcuno di cui prendersi cura e con cui scambiare due chiacchiere. Però io, perfido e sempre affamato di passera, l’avevo fatta immediatamente diventare piena di mille scrupoli.
Arrossiva sempre, quando senza mezzi termini le dicevo che era una bella topa e che mi piaceva veramente tanto. Però, anche se sorridendo e gongolando tra sé mi diceva “smettila scemo”, da quando aveva in casa un giovane impegnato in qualche misura a dedicarle delle attenzioni di natura sessuale, prese comunque a truccarsi e curarsi molto di più. Odorava di pulito e usava un profumo di classe.
La desideravo sempre più, malgrado l’enorme differenza d’età. Un pomeriggio in cui avevo proprio una voglia incredibile di svuotarmi dentro di lei e fuori nevicava da fine del mondo, le andai dietro, le bloccai la vita con un braccio, infilai direttamente la mano sotto la gonna e a seguire un dito nel culo. Era ora che si sbloccasse la situazione, tra noi due. E alle brutte al massimo avrei rimediato uno sberlone. Ero però sicuro che avrebbe ceduto immediatamente.
Sentendo il suo culo improvvisamente violato, si fece rossa come un tizzone e sgranò gli occhi. Come osa questo sbarbatello… che non smetta mai, però: anzi… Per tre secondi rimase paralizzata e indecisa sul comportamento da tenere. Io, cattivissimo, insistevo a fotterla col dito medio infilato nel suo culo fino in fondo. Si decise e optò per godersela.
In quel brevissimo lasso di tempo prese coscienza del fatto che non stava certo ringiovanendo e che un’occasione così unica forse gliela stava inviando il cielo. Un giovane italiano, bello, robusto e desideroso di infilarglielo ovunque. Che per giunta era sempre a disposizione e... bello duro che girava in casa sua!
Poi mi disse che capì che era arrivato il momento che cedesse al suo segreto desiderio del mio corpo di ragazzo e che comunque si vive una volta sola. Quindi sentii chiaramente il suo ano rilassarsi, aprirsi alle mie altre due dita, che lesto le infilai dentro le chiappe insieme al medio per prepararla e vidi i suoi larghi e morbidi fianchi muoversi e ondeggiare, al ritmo delle vampate di un inatteso e dimenticato piacere che stava finalmente provando.
Chiuse gli occhi e si chinò in avanti, appoggiandosi al tavolo da pranzo. Dopo un po’ tolse le mutandine, sollevò la gonna e tornò in posizione allargando le gambe. Inarcando la schiena, sollevò i fianchi, aprì completamente le natiche davanti ai miei occhi e disse solo: “va bene, te lo consento; ti voglio anche io, ragazzo. Sono pronta per te, però per favore fammi il servizio completo. Portami a godere. Saprò ricambiarti, vedrai.”
La inculai con vigore, con spinte potenti e lei godette come non le succedeva da anni. Finalmente, dopo tanta astinenza e triste piacere solitario, lanciava grida soffocate di piacere nel sentire le spinte e i getti potenti di un uomo che le invadevano le viscere. La stantuffavo nel culo e lei assecondava con esperienza. Era veramente una troia insaziabile: ne voleva ancora e ancora. Una vera porca risvegliata dal torpore.
Mi spompò già col culo: allargava l’ano arretrando sul mio inguine di continuo. Poi mi tratteneva dentro stringendo il buco del culo al massimo. Infine, dopo mezz’ora di frizione incessante nel suo ano che mi avevano arrossato il cazzo, volle anche farmi un pompino. Esausto, riuscii a farla calmare solo promettendole che avrei dormito con lei quella stessa notte e anche quando altro avesse voluto.
Da quel momento in casa non me la potetti più scrollare di dosso. Di mattina, prima che andassi all’università, voleva sempre scopare. Era magicamente ringiovanita. Però non mi lamentavo: raddoppiò la razione di cibo giornaliera. Lo faceva per tenermi in ottima forma, carico di energia. Mi disse anche che sperava così di farmi produrre enormi quantità di sborra. Ambrosia d’uomo che prediligeva inghiottire. In massima parte la sorbiva con gran godimento ogni sera dopo cena sotto al tavolo.
Infatti, mentre io ero ancora seduto a mangiare un frutto o il dolce, regolarmente e improvvisamente lei scompariva sotto la tovaglia e prendeva dal mio corpo quello che lei chiamava il suo digestivo preferito. Ecco perché mi piacciono le casalinghe frustrate e mature. No, il fatto che tu abbia sessant’anni suonati non è un ostacolo. Anzi: ti preferisco, perché sai esattamente come far godere un uomo. E apprezzi il sesso. Adesso più che a vent’anni. Lo capisco e lo sento chiaramente in te: perché ti sento vibrare di passione purissima quando ti scopo o t’entro nel culo. Vieni qui e succhiami, ora. Bevi tutto ciò che produrrò per te.
RDA
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֗ ִ ּ ۪*· FESTA DEL REDENTORE ֗ ִ ּ ۪
Hyunjin x Reader
Gênero: Friends to lovers, comediazinha romântica, Amore italiano!
W.C: 1.5K
Avisos: Hyunjin ser comparado com a Rita Lee é culpa da Sun, Prota italiana mas a família é brasileira, Hyunjin ragazzino
ᏪNotas: Eu precisava escrever algo com o Hyunjin se não ia explodir! E daí estava lendo um pouco sobre essa festa del redentore, e pah, por que não um amor nos canais de Veneza? Espero mesmo que gostem meus amores, boa leitura ❤️
Você nunca hesitou em declarar a Hyunjin o quanto o achava belo. Suas palavras, porém, frequentemente revestidas de adjetivos como "fofo" ou "delicado", tocavam uma nota incômoda no moreno, mesmo que você não percebesse. Para ele, aquilo soava como um lembrete de que você não o levava a sério.
Aos seus olhos, ele continuava sendo o garoto da casa ao lado: aquele com quem você compartilhava tardes de brincadeiras e aventuras na infância. Com o passar dos anos, ele ainda insistia em brincadeiras infantis demais para o seu gosto sofisticado e maduro; mesmo que os cinco anos de diferença entre vocês não fossem tão relevantes para algumas pessoas.
Mas naquela noite, as estrelas estavam alinhadas de maneira diferente sobre o céu de Veneza, cidade onde cresceram juntos — apesar de seu coração ser sempre tão brasileiro quanto o de sua mãe. Hyunjin, que sempre te admirou, estava determinado a mudar a maneira como você o via. Ele não seria mais apenas um amigo de infância, mas um homem com sentimentos intensos e um desejo profundo de ser reconhecido e amado por você. Hyunjin queria que você finalmente o visse como alguém que não só poderia te proteger, mas também caminhar ao seu lado como igual.
Ele estava decidido a fazer você ser dele — … Não da forma psicopata que isso poderia soar, mas de uma maneira romântica.
Este era o terceiro sábado de julho, logo, marcava o início de uma de suas comemorações favoritas: a Festa del Redentore. A festa de origens religiosas, comemorava o fim de uma praga devastadora no século XVI, e incluia uma espetacular queima de fogos de artifício na noite de sábado. As pessoas se reúniam em barcos e nas margens dos canais para festejar e assistir ao show, mas você sempre preferiu observar do conforto e segurança de sua janela, como seus pais lhe ensinaram desde pequena. Mas Hyunjin não permitiria que isso acontecesse esta noite, por este motivo, lá estava você, caminhando até a ponte dell'Accademia, local onde marcou de se encontrar com seu amigo.
Para sua surpresa, o ponto turístico ainda não estava tão movimentado, então foi fácil encontrar o rapaz no centro da ponte, encostado na proteção lateral e apreciando as gôndolas que passavam pelo canal. Você se aproximou um pouco confusa, suas madeixas e corte de cabelo estavam diferentes, em um tom profundo como a noite e um corte repicado, pouco tradicional para o moreno.
— Achei que você não viria, amore mio — o Hwang virou-se para você com um sorriso de canto, e lhe esticou a mão.
Você não pode evitar, e acabou por cair na gargalhada ao observar os óculos de lentes vermelhas no rosto do rapaz, semelhante ao cardigan descolado que cobria sua regata preta. Ele estava pronto para bailar a noite toda em alguma balada perdida entre as vielas de Veneza, algo inusitado para quem estava indo ver fogos de artificio; não que o Hwang estivesse feio, — ao contrário, a luz dos postes refletida em seu rosto o fazia parecer um anjo ou uma estrela de cinema. Todavia o seu subconsciente já havia se fixado em uma comparação mais engraçada do que essas para conseguir voltar atrás.
— Rita Lee é você? — Você perguntou entre risos, recebendo um olhar de completa confusão do rapaz italiano distante da cultura brasileira, que não conhecia a estrela do rock.
— Qual é — Hyunjin bufou, indignado — Eu não estou para brincadeira, era para você se apaixonar.
— Ah, claro, Rita, ti amo, desde a época dos Mutantes, amore mio — Brincou mais uma vez, repetindo o apelido carinhoso, e pendeu para o lado em meio as risadas, o que acabou por lhe fazer esbarrar em algumas crianças que corriam animadas para entrar em seus barcos e esperar a queima de fogos.
Você não sabia se tal esbarrão poderia ou não ter lhe derrubado, pois Hyunjin não esperou para descobrir, dando um passo velozmente a frente, e lhe segurando pela cintura, colando os seus corpos. Não soube dizer o porque, mas o enquadramento em que o rosto preocupado do amigo brilhava sobre a ponte, lhe fez corar fortemente, sentiu sua respiração intercalar-se com a do moreno, que lhe lançou um sorriso ladino tão diferente dos que já havia visto.
— Que foi? Acabou a graça? — Ele murmurou, ainda a segurando, e você se perguntou se o rapaz não teria até mesmo pago a mãe daquelas crianças para criar essa cena cinematograficamente perfeita.
Você tentou se recompor, arrancou os óculos divertidos do rosto do Hwang e os posicionou sobre seu nariz ao se afastar, tentando voltar ao divertimento rotineiro.
— Bora logo, ragazzino — Chamou o mais novo, começando a caminhar para o final da ponte.
Você estava se dirigindo para onde algumas gôndola estavam “estacionadas” juntamente de seus gondoleiros, prontos para serem contratados, todavia, Hyunjin segurou em seu braço gentilmente, negando com o indicador aquela ação, e a levou até uma gôndola afastada, ela parecia mais imponente, sua madeira escura, polida e reluzente, e o estofado interno avermelhado.
— Vamos nessa aqui.
— E você sabe pilotar… navegar, sei lá, nisso? — Você perguntou, observando o rapaz encaixar o grande remo no forcole do barco.
— Claro! Esqueceu que meu pai é gondoleiro?
— E também já foi cozinheiro, jornalista, cantor, segurança, garçom, fotografo… — Não que você duvidasse das capacidades de seu querido tio de consideração, todavia, vê-lo trocar de emprego toda semana não lhe dava muita credibilidade.
— Confia em mim — O jovem pediu, estendendo a mão novamente.
Dessa vez, você não riu. Apenas ajeitou os óculos roubados e segurou firme na mão delicada de seu amigo para entrar na gôndola.
Ainda faltavam alguns minutos para o inicio dos fogos, e Hyunjin vagou lentamente entre os barcos da região, procurando o melhor ambiente para vislumbrar os céus, e o mais tranquilo também, ele sabia que você nunca gostou muito de multidões, e sem duvidas isso incluía nos barcos também.
— Né que você realmente sabe o que tá fazendo? — Você comentou, impressionada enquanto ele finalmente encontrava o local perfeito para parar, se sentando à sua frente em seguida.
— Eu te falei — Disse vitorioso e se inclinou em sua direção, retirando os óculos de seus olhos.
Pela primeira vez, você sentiu seu coração agitar-se com aquela aproximação. Hyunjin não fez nenhuma brincadeira, ou reclamou dos óculos, apenas ágil gentilmente, o que de certa forma lhe encantou.
— Por que você insiste tanto em mim, hein, ragazzino? — Você perguntou, curiosa, enquanto a gôndola balançava suavemente sobre o canal.
— E por que você nunca vê os fogos fora de casa? — Hyunjin rebateu com uma nova pergunta. Você reparou que suas mãos estavam unidas, se esfregando como sinal de ansiedade. Era a primeira vez que o via verdadeiramente nervoso, então, decidiu aceitar a troca de assuntos e respondeu:
— Acho que tenho medo — Você confessou, olhando para o céu acima de vocês. Medo exatamente do quê, você não sabia.
— E por que aceitou vir comigo então?
Porque aceitou ir com Hyunjin, então?
Antes que aquela indagação pudesse receber uma resposta, seja para si mesma ou para o amigo de longa data, o primeiro fogo de artificio estourou no céu, anunciando que a missa na igreja Redentore havia acabado, e o cronograma estava sendo seguido. Inconscientemente o seu corpo deu um pequenino salto do acento quando aquele som se intensificou.
— Meu Deus, agora eu entendi, eu tenho mesmo medo — Exclamou, levando as mãos ao peito em uma reação exagerada com o estrondo, embora seus olhos permanecessem fixos nas cores que surgiam e desapareciam no céu. Era impressionante, mas assustador — E se um desses foguetes cair no barco? Não tem teto para proteger não! Meus Deus vai pegar fogo!
Hyunjin soltou uma gargalhada, surpreso com sua preocupação. Era a primeira vez que ele o via assim também; normalmente você era a garota corajosa que cuidava de seus ferimentos e colocava curativos divertidos. Ele se levantou e deslizou para o seu lado, seus corpos grudados no pequeno assento da gôndola.
— Fica tranquila, eles não vão chegar aqui — Ele disse, passando um dos braço pelo seu pescoço, lhe reconfortando em um abraço lateral. Você o encarou e percebeu que seu rosto não mostrava diversão com aquela frase; ele estava sendo sincero e queria te acalmar. Não era uma tentativa de cantada fajuta — Eu te protejo.
Você sorriu com a afirmação e sentiu seu medo desaparecer com o calor do corpo de Hyunjin ao seu lado. Seus olhos estavam fixados no rosto esguio dele, refletindo as cores do céu, e a forma como a sua íris brilhava mais do que qualquer explosão.
— Eu aceitei porque com você não tenho medo — Você concluiu, levando uma das mãos ao queixo do rapaz, fazendo-o te encarar, seus rostos próximos, compartilhando do mesmo quadrante de ar — Como você cresceu, hein, Hyunjin.
Então, com suavidade, você selou seus lábios nos dele. Foi um beijo delicado e sutil, que revelou a maciez e a firmeza de sua boca — características que lhe mostravam, pela primeira vez, que ele era um homem verdadeiro, mesmo com seu jeito bobo e encantador. Naquele momento, você percebeu que não o via mais como a criança que imaginava. O simples toque dos seus lábios disparou o maior foguete de todos dentro do seu coração.
Você se afastou, repousou a cabeça sobre o ombro de Hyunjin e voltou a olhar para os fogos de artifício, dessa vez realmente os apreciando e cedento a aquela sensação nova. De canto de olho, você pôde ver a feição completamente perdida e em êxtase de Hyunjin ao seu lado.
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1. Nome e cognome?
2. Quanti anni hai?
3. Dove vivi?
4. Single?
5. Com'è la tua famiglia?
6. La stanza preferita di casa tua?
7. Ti senti sicuro a casa tua?
8. Vivi nella stessa casa in cui hai passato l'infanzia?
9. Quali nomi daresti ai tuoi figli?
10. Ti piacciono i bambini?
11. Ti piacciono gli animali?
12. Top 3 animali che preferisci?
13. Quale animale ti rappresenta meglio?
14. Quale animale ti spaventa di più?
15. Quali sono le tue paure più grandi?
16. Hai mai superato una tua paura nella vita?
17. Qual è la cosa più folle che hai fatto per amore?
18. Ti vorresti sposare?
19. Meglio lasciare o essere lasciati?
20. Meglio amare o essere amati?
21. Nel sesso, meglio dare o ricevere?
22. Qual è l'ingrediente segrete per del buon sesso secondo te?
23. Il posto ideale per fare l'amore?
24. Mai provato attrazione per qualcuno del tuo stesso sesso?
25. Mai provato attrazione per qualcuno del sesso opposto al tuo?
26. Lingerie o nudità?
27. Pagheresti mai per fare sesso?
28. Legalizzeresti droghe e prostituzione?
29. Ti trasferiresti in un'altra nazione se ne avessi la possibilità?
30. Se ti costringessero a lasciare l'Italia, in quale Paese andresti?
31. Cosa ne pensi della politica?
32. Qual è l'ingiustizia più grande del mondo secondo te?
33. Le guerre sono sempre sbagliate secondo te?
34. Quale sarebbe la tua reazione se una persona ti dicesse che è vittima di violenza in famiglia?
35. Cosa pensi dei bulli?
36. Ricordi con piacere i tuoi anni scolastici?
37. Qual era la tua materia preferita a scuola?
38. Avevi un buon rapporto con i professori?
39. Quali tecniche usavi per saltare le interrogazioni?
40. Come si chiamavano i tuoi compagni di banco?
41. Maglio scuola o lavoro?
42. Che lavoro fai?
43. Che lavoro vorresti fare?
44. Sei un procrastinatore seriale?
45. Lavori meglio da solo o in team?
46. Come hai vissuto il periodo della pandemia?
47. Come te la cavi in cucina?
48. Dolce o salato?
49. Quale tipo di pasta preferisci?
50. Frutta o verdura?
51. Quale panino ordini più spesso al McDonald's?
52. Sei vegetariano o vegano?
53. Sei astemio?
54. Il tuo drink preferito?
55. Meglio vino o birra?
56. L'ultima cosa che hai mangiato?
57. Ti va di descriverti fisicamente?
58. Ti va di descriverti caratterialmente?
59. Vai in terapia?
60. Credi che la terapia di coppia sia utile?
61. Ti fidi dei medici?
62. Hai mai messo i punti per qualche ferita?
63. Cosa credi che succeda dopo la morte?
64. C'è qualche caro morto che vorresti riabbracciare?
65. Con quale personaggio storico vorresti passare 24h per conoscerlo meglio?
66. Consigliami tre film
67. Consigliami tre serie TV
68. Consigliami tre videogiochi
69. Consigliamo tre giochi in scatola
70. Il tuo personaggio preferito del signore degli anelli?
71. Il tuo personaggio preferito della Marvel?
72. Il tuo personaggio preferito Harry Potter?
73. Hai mai fatto teatro/cinema?
74. Hai qualche talento nascosto?
75. Meglio lodare o essere lodati?
76. Che modello di telefono hai?
77. A quanto sta la tua batteria?
78. Quale invenzione già esistente avresti voluto inventare tu?
79. Collezioni qualcosa?
80. Hai una morning routine?
81. Sei una persona disordinata od ordinata?
82. Quale lingua vorresti saper parlare?
83. Quale laurea vorresti avere?
84. Di quale sport vorresti essere campione del mondo?
85. Ti piacciono le persone muscolose?
86. Ti piacciono le persone alte?
87. Ti piacciono le persone in carne?
88. Il tuo orientamento religioso?
89. Che ruolo ha Dio nella tua vita?
90. Qual è un difetto che non sopporti negli altri?
91. Qual è un pregio che apprezzi sempre negli altri?
92. Meglio parlare od ascoltare?
93. Quale social usi di più?
94. C'è qualcuno che ti manca?
95. C'è qualcuno che vorresti ti lasciasse in pace per sempre?
96. Cosa diresti al te di dieci anni fa?
97. Quale stagione preferisci?
98. Qual è il tuo colore preferito?
99. Qual è un cartone della tua infanzia?
100. Dimmi a quale domanda vorresti rispondere così te la faccio
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“A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
Marcello Mastroianni
Marcello in 8½ di Fellini
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La verità... è che non me ne frega più di niente.
Delle bugie e dei tradimenti di falsi amici o parenti.
Dell'amore e degli uomini.
Di essere stata relegata al lavoro, visto che non sono una leccaculo, al ruolo di... guardarobiera? Receptionist?
Non me ne frega niente dei viaggi a cui dovrò rinunciare - anche quello del sogno - o di dovermi negare qualsiasi sfizio.
Non me ne frega niente dei vestiti, delle scarpe, delle mostre e dei cinema.
Delle cene fuori o delle feste.
L'unica cosa di cui mi importa, ora, è la mia casa.
E non me ne frega niente dei sacrifici che faccio e dovrò fare.
Se solo l'universo per una volta, una cazzo di volta, guardasse nella mia direzione...
Perché niente ha più importanza se non la mia casa.
Barbara
#ma per una cazzo di volta potrò vedere un mio desiderio avverarsi?#se solo l'universo mi restituisse quello che mi ha tolto...#foto personale#pentesilea
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Il rapporto di Monicelli con la scrittura addirittura è quasi feticisti. Non solo sul piano creativo. […] una volta terminata la scrittura, ricopiasse a mano l'intera sceneggiatura come per poterla padroneggiare in maniera assoluta. […] Il feticismo del foglio di carta simboleggia in questo caso il desiderio di fissare definitivamente ogni idea, ogni battuta in fase di scrittura.
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Piccola considerazione sulla serata di ieri..
Erano secoli che non andavo al cinema e ieri mi sono ricordata del perché, la maleducazione delle persone.
2-3 ragazzini durante la pausa hanno continuato a correre come caprette tutto attorno alla sala, saltando i gradini e passando fra le gambe alle altre persone che uscivano/entravano (facendone quasi cadere una).
In un primo momento è stato chiesto gentilmente di non correre così, risposta? I ragazzini ci hanno riso in faccia e hanno ripreso.
È stato chiesto una seconda volta, un po' meno gentilmente, ed è intervenuto il padre.
Dai, avrai ripreso i ragazzini no? Eh no, la risposta del padre è stata "i bambini possono fare quello che vogliono".
Certo mio caro, se fossimo in una fattoria e lei stesse allevando maiali, avrebbe pienamente ragione! (Pienamente, oddio parliamone.. io ci sono cresciuta nelle fattorie e ne ho conosciuti di maiali molto più educati di sti cagacazzo).
Ma siamo in un luogo pubblico e lei sta crescendo persone, non bestie.
Lasciare che i propri figli facciano il cazzo che vogliono, importunando e disturbando le altre persone non è educazione.
E il pirla di turno (il padre) ci ha proprio tenuto tanto a sottolineare la sua ignoranza. Infatti, quando una signora gli ha fatto notare che non si trovava a casa sua e che avrebbe dovuto portare un po' di rispetto anche agli altri, lui ha prontamente risposto "neanche a casa sua signora".
Tutto questo per dire che se "noi giovani" siamo così maleducati è perché alle nostre spalle abbiamo una generazione di incompetenti che hanno messo al mondo gente senza poi assumersi la responsabilità di insegnare loro come comportarsi.
E sarebbe il caso di smettere.
Godetevi il sesso, trombate come conigli ma, sacramento, smettetela di riprodurvi.
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