#BBPR
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darquitectura · 2 years ago
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Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peresutti, Ernesto N. Rogers. Edificio Hispano Olivetti (Barcelona, 1960-64)
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conformi · 2 years ago
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Queen’s Chamber | Great Pyramid of Giza, Egypt, 2570 BC VS BBPR, Tomb of Rocco Scotellaro, Tricarico, Italy, 1957
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non-luogo · 1 year ago
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BBPR, Torre Velasca, Milan, 1955-57
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derearchiviatoria · 2 years ago
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Expansion of ca' Venier dei Leoni Venice, Italy 1951 BBPR (1932–1998)
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foxvalleylover · 2 years ago
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Miriam Fussenegger , Actress
Photography (c) Michael Dürr
Make up / Hair : https://www.instagram.com/kerolaine_amorim/
Location : https://www.instagram.com/bbpr_vienna/
Outfits : WENDY JIM , Madeleine Fashion Österreich etc.
Jetzt im Kino : https://www.instagram.com/hals_ueber_kopf_film/
more : www.michaelduerr.com
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#Villa d'autore a #CassagoBrianza, dello Studio BBPR | OLIVATI® IMMOBILIARE BERGAMO
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herbstsalonpfp · 2 years ago
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Progettare la Memoria: il Gruppo BBPR e la Forma del Monumento Casa della Memoria, Milano #aned #casadellamemoriamilano #bbpr #architetturaitaliana #architecture #razionalismo #memoria #visualdisplay (hier: Casa della Memoria Milano) https://www.instagram.com/p/Cn7fMb5IvwT/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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tempimodernidesign · 2 years ago
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Lampada da tavolo design anni 60 modello rho gruppo BBPR per Artemide Misure FOR SALE - IN VENDITA TEMPI MODERNI DESIGN MILANO #tablelampdesign #tablelampvintage #tablelampdecor #studiobbpr #bbprdesign #bbpr #artemide #vintageitaliano #italianvintage #vintageitalien #italienischvintage #italiaansvintage #italienskvintage #复古意大利 #винтажитальянский #designitaliao #Italiandesign #Designitalien #Italienischesdesign #Italiaansdesign #Italienskdesign #意大利设计 #Итальянскийдизайн #massimotaccani #viaseneca6milano #tempimodernidesign #noleggiodesign #noleggiovintage #vintageforsale #designforsale (presso Tempi Moderni Design) https://www.instagram.com/p/CnM39ruImKd/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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vortainz · 2 years ago
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Screenshot from the site
Bad Bad Rubber Piggy (BBRP)
BBRP much like RWAM was a Invader zim fansite in the early 2000s and eventually closed in 2022
It was opened November 2003 by a user called Invader Gua. The site mostly consisted of screenshots from the show, audios, merch, and links to interviews for Invader zim along with hosting a forum for fans to talk and post fanfics.
The site itself was owned by Invader Gua yet there there were other Mods/Admins helping with the site. More parts of the site are lost to time then RWAM due to not having as many snapshots on the way back machine nor posts by former members.
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BBPR hosted games and events such as elections and talentshows.
— There was a month long talent show June of 2005 with options of poetry, drawings, photos, films, music, and more. There was also a option to judge the event. The winner would get a “special mystery prize”. The winner was never revealed nor was the prize.
Entirely cited from Fanlore and the site itself!
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archinterni · 1 year ago
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UNA VITA DA ARCHITETTO
Interessante incontro con Gian Carlo Malchiodi che, introdotto dall'amico Ugo la Pietra, curatore del volume per i tipi di Prearo Editore e da Antonio Monestiroli, racconta la feconda vita professionale all'insegna di un razionalismo della scuola milanese.
Presiede l'incontro il Presidente dell'Ordine Arch. Daniela Volpi.
GIAN CARLO MALCHIODI: UNA VITA DA ARCHITETTO
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DANIELA VOLPI Il Presidente dell’Ordine Daniela Volpi dà il benvenuto e ringrazia per aver scelto la sede dell’Ordine per la presentazione del bel libro su Gian Carlo Malchiodi, uno dei protagonisti della rinascita della città del dopoguerra. Milano è ricca dei suoi edifici nei quali, ancora oggi si può riconoscere la sua ricerca nel declinare la modernità mantenendola all’interno delle identità storiche della scuola razionalista. Una modernità “progettata”, sintesi creativa tra passato e futuro. UGO LA PIETRA L’Architetto e Artista Ugo La Pietra, curatore del libro prende la parola e racconta di aver accettato il difficile incarico di scrivere questo testo, non come storico, ma come appassionato di architettura. Con questo approccio, infatti, ha scritto diversi saggi: nel 1985 ha scritto il primo libro su Gio Ponti, fino ad allora autore dimenticato. Successivamente ha scritto di Ulrich e poi stava apprestandosi a fare la monografia di Tomaso Buzzi e del suo maestro, Vittoriano Viganò. Noi tutti passiamo davanti alle case di Malchiodi, senza saperlo. Questo libro dovrebbe portare alla luce queste mirabili opere degli ani 40 e 50. In quegli anni, se ci fossero stati più architetti del suo livello, la città avrebbe oggi un altro aspetto. Malchiodi è anche fine designer, basti guardare le cassette delle lettere, i corrimano, le maniglie, le lampade e tutti i piccoli dettagli che pazientemente disegna, senza lasciare nulla la caso. La sua architettura è colta e attenta, dal disegno equilibrato e ricco di modulazioni, ritmi, soluzioni spaziali innovative e trasparenze. Le soluzioni progettuali sono rese da arditi accostamenti di materiali, caldi e freddi, colorati o sobri. ANTONIO MONESTIROLI Antnio Monestiroli inquadra l’opera di Malchiodi nello scenario culturale dell’epoca, che vedeva come protagonisti Gardella, Albini, BBPR, generazione di maestri molto poco conosciuta, forse anche perche’ poco trattata dalle riviste, trascurata dalla storia dell’architettura.
E’ un movimento di cultura, che crede nella ragione e vede anche l’architettura come una disciplina conoscitiva. Sviluppando un progetto, si andava alla radice del problema, cogliendo gli elementi essenziali e organizzandoli in modo razionale. Il grande amore per la casa in cui si vive bene, in cui vige un buon rapporto con la natura e il sole, l’attenzione verso le condizioni igieniche, la distribuzione spaziale logica, hanno come risultante la semplicità della forma. Un altro aspetto importante riguarda il rapporto tra la vostra generazione e quella dei progettisti più giovani. Oggi sembra ci sia una riscoperta di forme pure e razionali a voi care. Intanto si sta abbandonando l’hi-tech, momento di forte ideologia delle macchine architettoniche come il Beaubourg. GIAN CARLO MALCHIODI Malchiodi comincia il suo intervento ringraziando tutti gli attori della serata: l’Ordine, l’editore e i relatori. Quando ha cominciato a progettare in Italia c’era ancora la famosa architettura del regime. Tutte le riviste italiane portavano esempi quali Piacentini, salvo qualche eccezione come Ridolfi. Uno stile che non lo convinceva. Nella sua vita professionale ha avuto diverse esperienze e anche la fortuna di avere avuto come maestro Gio Ponti e di essere andato a lavorare nel suo studio. Dopo il lavoro spesso Ponti gli parlava di architettura, insegnandogli molti principi che ancora usa. Diceva: “l’edificio deve essere un oggetto finito, completo, composto da base, corpo e coronamento. Se lo progettate così non si potranno attaccare dei pezzi”. Achille Castiglioni faceva l’esempio dell’uovo, forma naturale perfetta e pertanto intoccabile. Lo stesso Castiglioni diceva che nulla doveva essere lasciato al caso. Se ne è ben accorto Malchiodi, nella professione, quando, omettendo di disegnare dei particolari, essi venivano malamente interpretati dal costruttore. Alle volte basta un particolare sbagliato, per rovinare tutta una composizione. Malchiodi è sempre partito dalla pianta, cercando sempre di perfezionarla, perchè la casa risultasse funzionale, rispondendo alle esigenze del fruitore. Le sue piante sono come delle macchine e da esse deriva la forma dell’edificio esterno. Per quanto riguarda i committenti, egli non ha mai avuto clienti ricchi e altisonanti, che lo chiamavano per progettare una villa. La casa di via De Amicis, per esempio è fatta di balconcini, come quella progettata da Viganò in Viale Piave, pannellati, in origine, color carta da zucchero. Malchiodi avrebbe voluto che ogni pannello dei balconi fosse dipinto con un quadro astratto, e che tutti i pannelli insieme formassero un enorme dipinto. Cosa impossibile, se vediamo cosa è venuto fuori. Una delle case che gli piace ancora ora è quella di via Cassolo, una delle ultime. Una casa con un fronte di oltre 60 metri molto stretto. Ha voluto arretrare la casa, progettato un giardino sul fronte e innalzato la casa maggiormente, rompendo questo volume in quattro elementi sfalsati e collegati dai corpi scale e ascensori. Questi edifici avevano perso il loro parallelismo con la strada, che è stato poi recuperato mediante l’allineamento dei balconi.
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mikuteit · 2 years ago
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Torre Velasca is a skyscraper in Milan. Built between 1955 and 1957 on a project by Studio BBPR, the building represents one of the few Italian examples of post-rationalist brutalist architecture.   Photo: © Wolfram Mikuteit.
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book-lover791 · 3 months ago
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WITD Meet The Main Characters
Meet Adrian and Elara. The MMC & FMC of “Whispers In The Dark” By @dae.gravesauthor, coming Winter 2024!
#indieauthor #indieauthorsofig #indieauthorsofinstagram #darkromance #darkromancebook #romancebook #romancebooks #bookrecs #bookrecommendations #nowavailable #newbook #whispersinthedark #daegravesauthor #bbpr #bookishbubblypr @bookishbubbly.pr
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derearchiviatoria · 2 years ago
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Pavilion of Italian navigation companies Paris, France 1937 Lucio Fontana (1899–1968), artist BBPR (1932–1998), architect
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jaydayasmindeans · 5 months ago
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Iconic Olivetti Desks
DesignerBBPR Studio
ProductionOlivetti Italy 1963
DescriptionThis serie of furnitures was designed in 1963 by BBPR for the Olivetti company. BBPR was an architectural partnership founded in Milan in 1932 and composed of Banfi, Belgiojoso, Peressutti and Rogers. Tragically Banfi died in a concentration camp during the second world war, but the practice continued under the same name.
MaterialCabinets material metal frame and metal return with hard plastic sliding fronts. The top is made of rosewood plywood-plastic.
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#CassagoBrianza #villa d'autore firmata Studio BBPR
youtube
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Milano, Museo del Novecento. Inaugurati e visitabili quattro progetti espositivi realizzati in occasione di Milano Art Week
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Milano, Museo del Novecento. Inaugurati e visitabili quattro progetti espositivi realizzati in occasione di Milano Art Week. Nella Galleria del Futurismo, all'inizio del percorso museale, è allestito "VOL. XXXI: Futurism Drama", intervento site-specific dell'artista cipriota Haris Epaminonda (Nicosia, 1980), vincitrice della prima edizione di Fondazione Henraux Sculpture Commission. L'esposizione, a cura di Edoardo Bonaspetti e promossa dalla Fondazione Henraux in collaborazione con il Museo del Novecento, è un racconto di visioni, pensieri e temporalità. Essa apre un dialogo inedito tra i capolavori del primo Novecento, una selezione di opere di Medardo Rosso – figura di riferimento per l'avanguardia Futurista – e la ricerca dell'artista. Con le sue composizioni Epaminonda ricorda non solo l'importanza della connessione tra pensieri e tradizioni culturali diverse, ma anche il valore e la qualità che possono assumere nuovi mondi possibili (10 aprile - 12 maggio). Proseguendo nel percorso, nella saletta al terzo piano del Museo, trova spazio "Off Script", la mostra personale dell'artista olandese Magali Reus (L'Aia, 1981), vincitrice della VII edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura, realizzata in collaborazione con il Museo del Novecento e curata da Federico Giani. Espone una selezione delle più recenti sculture dell'artista, le Clementine, una serie che prende il suo spunto visivo dai barattoli di marmellata e di conserve della tradizione familiare. Si tratta di oggetti scultorei intenzionalmente artificiali e destabilizzanti che rappresentano, secondo la poetica di Reus, una riconfigurazione degli oggetti familiari e abituali che costituiscono il nostro mondo (10 aprile - 30 giugno). Al quarto piano, negli spazi degli Archivi del Novecento, "ARCHIVIALE_001. Dal 1940 a oggi - Istantanee dalle Gallerie d'arte di Milano", a cura di Mariuccia Casadio, è il primo capitolo di una ricerca che intende ricostruire oltre settant'anni di storia delle gallerie private di Milano con le loro scelte artistiche, le relazioni internazionali, gli eventi d'avanguardia, gli incontri con gli artisti. La mostra è promossa da MAC - Milano Art Community, il network che raccoglie le più importanti gallerie e istituzioni della città di Milano, in partnership with Gucci (10 aprile - 30 giugno 2024). Sempre al quarto piano, chiude il percorso "Ritratto di Città (20/20.000HZ)", grande installazione audio-video multi-canale del duo Masbedo (Iacopo Bedogni e Niccolò Massazza) a cura di Cloe Piccoli, che è fra i vincitori dell'undicesima edizione di Italian Council (2022), il programma della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura volto alla promozione internazionale dell'arte contemporanea italiana. Il progetto parla della rinascita culturale di Milano: dalla musica elettronica dello Studio di Fonologia RAI, dalle invenzioni di Luciano Berio e Bruno Maderna, lo sguardo si allarga all'architettura (BBPR), all'arte (Lucio Fontana), al cinema (Michelangelo Antonioni), alla grafica (10 aprile - 30 giugno 2024).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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