#AzimutPoem

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Primavera Azimut (Azimut Poem) Apri la veranda e osserva i pollini che volano Fiori di pesco, fiori di ciliegio papaveri rossi, polvere di cielo blu Primavera è la stagione più breve Primavera è scappata fugace Primavera è una stagione confusa - e mi ha confusa un’alba su Serpentara un tramonto su Calatrava cielo grigio su viale Morandi pioggia, vento, un evento, i graffiti e Spinaceto e Vitinia e i Giardini e Tor Bella e Case a Torre e Osteria, Roma70 e Quarticciolo un sole rosso su Ostia, dei ragazzini, un pescatore il faro, Idroscalo, le baracche e una sedia di plastica e io e te sulla sabbia, due colori, vicino al mare da Marzo a Giugno è durata ed è finita su una terrazza - odore di brioche, fermata dell’autobus Daniele che dorme, Fede che va al lavoro Primavera è la stagione più breve e io ho raccolto un solo papavero l’ho dato a te, quel pomeriggio a Palocco e solo adesso che è Estate lo rivorrei con me.

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Le finestre sono occhi I palazzi mi guardano - e sono forse io meglio di loro? Ho forse un'anima? Vorrei essere di muri e finestre e vivere e ascoltare storie altrui Sudare, piangere, sanguinare e poi lasciarle scomparire, scivolare via.