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#Attilio Negrisolo
padrepiopietr · 3 months
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Lo stile di vita eucaristico
Vivendo alla presenza costante di Dio, P. Pio intendeva elevare le anime al Cielo, avendo come unico intento quello di dare soddisfazione al suo Gesù, come risulta dalle sue lettere. Continue reading Lo stile di vita eucaristico
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La Madonna al veggente Cornacchiola: visioni e profezie sulla Chiesa
La dimensione profetica è notevolmente accentuata nel messaggio delle Tre Fontane. Come in altre apparizioni moderne la Beata Vergine Maria ha rivolto il suo sguardo materno preoccupato e sofferto alla situazione del mondo e della Chiesa indicando realtà future gravi e dolorose, conseguenza implacabile del rifiuto di Dio e della guerra alle sue Leggi e ai suoi Comandamenti di vita.
Il messaggio-segreto delle Fontane mette in guardia la Chiesa ed il mondo da quello scatenamento del principe delle tenebre che, proprio nel XX secolo, sarebbe stato eccezionalmente attivo. Quando si affronta questo tema è quasi diventata tradizione riportare la famosissima visione che ebbe Leone XIII il 13 Ottobre 1884: «Il Pontefice ricevette una visione che riguardava il futuro della Chiesa, un periodo di circa cento anni in avanti quando il potere di Satana avrebbe raggiunto il suo culmine. Di questo episodio sono note diverse versioni; in quella più comunemente accettata si dice che Leone XIII avrebbe sentito due voci: una dolce e gentile, l’altra roca e aspra. Gli parve che queste voci provenissero da vicino al tabernacolo. Subito comprese che la voce dolce e gentile era quella di Nostro Signore mentre quella roca e aspra era di Satana. In questo dialogo Satana affermava con orgoglio di poter distruggere la Chiesa, ma per fare questo chiedeva più tempo e più potere. Nostro Signore acconsentì alla richiesta e gli chiese di quanto tempo e di quanto potere avesse bisogno. Satana rispose che aveva bisogno di 75 o 100 anni e un maggior potere su coloro che si fossero messi al suo servizio. Nostro Signore accordò a Satana il tempo e il potere che chiedeva, dandogli piena libertà di disporne come voleva. Leone XIII rimase così scosso da questa esperienza che scrisse una preghiera in onore di San Michele per la protezione della Chiesa»[1]. Visione profetica, questa, che fa luce sulle “diavolerie” di satana per quella misteriosa ma reale “maggiore libertà” di attaccare il mondo e la Chiesa stessa. Come in altri messaggi mariani moderni (Fatima, Akita, Amsterdam, Itapiranga, Anguera, ecc.) anche qui, alle Tre Fontane, le rivelazioni parlano in larga parte di una sofferenza, uno sconvolgimento ed una persecuzione che provengono dall’interno più che dall’esterno della Chiesa. Tutto ciò è messo in luce attraverso la visione simbolica di una talare abbandonata di un drappo nero (simboli di quella defezione di massa di cui sarebbe stato protagonista il clero del postconcilio) e di una croce spezzata (simbolo della persecuzione e dell’oltraggio recato alla Chiesa di Cristo dai nemici della stessa Chiesa). Riflette opportunamente il padre Angelo Tentori, dei Servi di Maria (†2014): «“La Chiesa sarà perseguitata, spezzata”. Nessuna novità, ma forse la Madonna accennava a un altro tipo di persecuzione: quella che viene non tanto dal di fuori quanto dall'interno, da chi si professa cattolico ma non lo è, da chi all'interno della Chiesa si ribella e pretende di seguire un cammino suo, diverso dagli insegnamenti di Cristo proposti attraverso la Chiesa. E il peggio è che contrabbanda i propri errori come autentico Vangelo, ingannando molte anime, portandole sulla strada della perdizione. Sono questi i persecutori peggiori della Chiesa, che apparentemente rimangono nell'ovile ma come lupi camuffati da pecore possono sbranare più facilmente le anime»[2]. Quella croce spezzata ha un significato profondo. Interessante notare la relazione intercorrente tra questa profezia e quella di Rue du Bac, quando la Vergine Immacolata preannunciava che la croce sarebbe stata disprezzata. Nell’immagine profetica delle Tre Fontane vi è un crescendo di drammaticità. Quella croce già disprezzata è detto ora che sarà spezzata: si tratta dell’oltraggio e del disprezzo di cui saranno fatti oggetto Cristo e la sua Chiesa che muovono da una ribellione “in progress” dell’uomo contro il suo Creatore e Salvatore. Sia lecito ora riflettere che, se l’immagine della croce spezzata è associata alla defezione del clero simboleggiata dal drappo nero e dalla talare, gli oltraggi maggiori, le sofferenze e persecuzioni più grandi potrebbero essere proprio quelle che provengono dall’interno della Chiesa, quelle che costituivano la preoccupazione maggiore della Vergine della Rivelazione. La croce, così, sarebbe spezzata principalmente a causa dell’azione demolitrice in atto dentro la Chiesa del Signore. La riflessione ha una sua coerenza e un certo riscontro nei tragici eventi che si susseguirono in maniera clamorosa nel secondo cinquantennio del XX° secolo e che si andava ad aprire a pochi anni di distanza dalla mariofania romana. Esiste, tra l’altro, un dato impressionante che non può essere dimenticato in relazione alla talare piegata vista da Cornacchiola: «Negli anni settanta-ottanta circa quarantamila sacerdoti abbandonarono l’abito: una cifra enorme, uno smarrimento che la Chiesa mai aveva vissuto in precedenza e che non può essere spiegato dal punto di vista sociologico ma soltanto dal punto di vista spirituale. Già trent’anni prima alle Tre Fontane, la Madonna aveva mostrato tale crisi con quei segni: il drappo nero e la talare, per indicare il suo dolore a causa dei sacerdoti che si sarebbero spretati e la croce spezzata per sottolineare il rinnegamento di Cristo provocato da questo tradimento di massa»[3]. A sostegno di questa connessione tra croce spezzata e defezione del clero postconcilare, è interessante una testimonianza di don Attilio Negrisolo (un sacerdote di Padova figlio spirituale di Padre Pio) che in un sua catechesi sul messaggio di Fatima riferiva (secondo alcune testimonianze da lui stesso raccolte) che uno dei punti più gravi del Terzo Segreto di Fatima sarebbe quello della defezione del clero, dagli anni ’60 in poi. Solo Paolo VI ha firmato qualcosa come 23.000 dispense dal sacerdozio ai sacerdoti per sposarsi. Dopo di lui il fenomeno continuò anche se con minore intensità [4]. A questo proposito è interessante una glossa di Herman B. Kramer al passo dell’Apocalisse in cui san Giovanni parla di un terzo delle stelle del firmamento precipitate nell’abisso dalla coda del dragone infernale [5]. Secondo questa interessante interpretazione esegetica, quel simbolico terzo delle stelle indicherebbe «un terzo del clero», che «seguirà il dragone». Per suo mezzo satana sarà in grado di introdurre nella Chiesa «l’uso di morali non cristiane, false dottrine, compromessi con l’errore, o l’obbedienza ai governi civili in violazione della propria coscienza». Inoltre «il significato simbolico della coda del dragone potrebbe rivelare che quella parte del clero pronta all’apostasia avrà il controllo delle posizioni più influenti all’interno della Chiesa, avendole ottenute per mezzo dell’ipocrisia, della falsità e dell’adulazione». Questo clero pervertito dal nemico includerà quelli «che si rifiutano di predicare la verità o di ammonire i peccatori dando il buon esempio, ma che piuttosto cercano la popolarità, incuranti di ciò che li circonda e schiavi del rispetto umano», coloro «che si preoccupano solo dei propri interessi e non combattono le pratiche malvagie che avvengono nella Chiesa» ed i vescovi «che tormentano i bravi sacerdoti che osano dire la verità» [6]. * * * Tutto quanto affermato finora non si discosta da quanto effettivamente la messaggera celeste rivelò al suo interlocutore, ormai vinto dalla sua materna grazia. Dell'enigmatica visione di cui ci stiamo occupando, infatti, la Vergine della Rivelazione fornì al veggente un'ampia e dettagliata spiegazione così da lui sintetizzata: «La Vergine mi parla di quello che avviene nel mondo, quello che succede, quello che deve succedere nell'avvenire; come va la Chiesa, come va la vera fede; che gli uomini non crederanno più..., tante cose che si stanno avverando adesso. Ma molte cose si dovranno avverare...». E queste sono le parti salienti di quanto la Vergine SS. dettagliò circa la futura crisi della Chiesa e della società, simbolizzate nella visione della talare, del drappo e della croce: «“Momenti duri si preparano per voi, e prima che la Russia si converta, e lasci la via dell’ateismo, si scatenerà una tremenda e grave persecuzione. Pregate, si può fermare (…). Accostatevi al Cuore di Gesù mio Figlio, consacratevi al Cuore d’una Madre che sanguina, sempre in senso mistico, continuamente per voi, osannate all’Iddio che è fra voi, allontanatevi dalle false cose del mondo: vani spettacoli, stampe d’oscenità, amuleti di ogni specie, falsità e altri mali, vanità e spiritismo, sono cose che il demonio del male adopererà per la persecuzione delle creature d’Iddio; le potenze malefiche opereranno nei vostri cuori, e Satana è sciolto, da promessa divina, per un periodo di tempo: accenderà fra gli uomini il fuoco della protesta, per la santificazione dei santi. Figli! Siate forti, resistete all’assalto infernale, non temete, io sarò con voi, col mio Cuore di Madre, per dare coraggio al vostro, e lenire le vostre pene e le vostre ferite tremende che verranno nel tempo stabilito dai piani dell’economia divina. La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che si è infiltrato tra i ministri, specie fra gli Ordini della povertà: prova morale, prova spirituale. Per il tempo indicato nei libri celesti, sacerdoti e fedeli saranno messi in una svolta pericolosa nel mondo dei perduti, che si scaglierà con qualunque mezzo all’assalto: false ideologie e teologie! (…). Sono tempi terribili per tutti, la fede e la carità rimarranno intatte se vi attenete a quel che vi dico; sono momenti di prova per tutti voi, state saldi nella Rocca eterna dell’Iddio vivente, io vi mostrerò il sentiero, dal quale esce vittorioso il santo per il Regno divino, che si stabilirà sulla Terra nel giorno della vittoria: amore, amore e amore (…). Vi saranno giorni di dolori e di lutti. Dalla parte d’oriente un popolo forte, ma lontano da Dio, sferrerà un attacco tremendo, e spezzerà le cose più sante e sacre, quando gli sarà dato di farlo. Abbiate unito al timore: amore e fede, amore e fede; tutto per far risplendere i santi come astri nel Cielo. Pregate molto e vi saranno alleggeriti la persecuzione e il dolore (…). Il mondo entrerà in un’altra guerra, più spietata delle precedenti; maggiormente sarà colpita la Rocca eterna (…). L’ira di satana non è più mantenuta; lo spirito di Dio si ritira dalla terra, la Chiesa sarà lasciata vedova, ecco il drappo talare funebre, sarà lasciata in balìa del mondo. L’oscurità della coscienza, il male che aumenta, vi testimonieranno il momento giunto della catastrofe finale; si scatena l’ira in tutta la Terra, la libertà satanica, permessa, farà strage in ogni luogo. Momento di sconforto e smarrimento sarà sopra voi; unitevi nell’amore di Dio (…). Vedrete uomini guidati da Satana fare una lega unitaria per combattere ogni forma religiosa; la colpita maggiormente sarà la Chiesa del Cristo, per nettarla dalle sozzure che vi sono dentro: commercio usureggiante e politica, contro Roma! Nel finale, molti saranno convertiti per le molte preghiere e per il ritorno all’amore di tutti, e per potenti manifestazioni divine (…). Poi l’Agnello mostrerà la sua vittoria eterna, con le Potenze divine, distruggerà il male col bene, la carne con lo spirito, l’odio con l’amore! La Santità del Padre (il Papa, ndr.) regnante nel trono dell’amore divino soffrirà a morte, per un poco, di qualche cosa, breve, che, sotto il suo regnare, avverrà. Altri pochi ancora regneranno sul trono: l’ultimo, un santo, amerà i suoi nemici; mostrandolo, formando l’unità d’amore, vedrà la vittoria dell’agnello (…). I sacerdoti, pure essendo nella bolgia infernale, sono a me cari; saranno calpestati e trucidati, ecco la croce rotta vicino alla talare dello spogliamento esteriore sacerdotale(si fa riferimento ad una visione che la Madonna aveva mostrato a Bruno durante l’apparizione, ndr.) e in questo tempo i sacerdoti mostrino d’essere miei figli veramente; vivendo nella purità, lontano dal mondo, non fumino, siano più retti, seguano la via del Calvario (…). Fortificatevi, preparandovi alla battaglia della fede, non siate pigri nelle cose di Dio, vedrete tempi che gli uomini faranno meglio la volontà della carne che quella di Dio; essi continuamente vengono trascinati nel fango e nel baratro della perdizione volontaria. La giustizia di Dio si farà sentire presto sulla Terra; fate penitenze. Solo i santi che sono fra voi, negli eremi e nei conventi e in ogni luogo, mantengono l’ira distruggitrice della giustizia divina. Il momento è terribile. Di quel giorno che viene, le vergini e i vergini, chiunque serve Dio in spirito e non secondo la carne, si addossano parte delle piaghe, che, presto, scenderanno sulla Terra, lasciando ancora il tempo ai peccatori, affinché si ravvedano e si mettano con tutta la vita loro sotto il manto mio, per essere salvati (…)». * * * Ritornando a quel «non si crederà più» a cui il Cornacchiola faceva riferimento... è diventato ormai un dato di fatto, una drammatica evidenza che ha preoccupato, fino all'affanno, gli ultimi Pontefici. Fu lo stesso papa Paolo VI - non certo un antirivoluzionario ed anzi un fautore dello "spirito del Concilio" - a dover riconoscere vero la fine dell'ufficio e della vita: «C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa e ciò che è in questione è la fede. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia»[7]. Da parte sua il papa Benedetto XVI, all’approssimarsi dell’anno della Fede da lui indetto (AD 2012), incalzò sul punto della crisi della fede a più riprese: «Benedetto XVI è ritornato più volte sul tema della fede. Nei suoi auguri natalizi alla Curia romana ha detto: “Il nocciolo della crisi della Chiesa in Europa è la crisi della fede. Se ad essa non troviamo una risposta, se la fede non riprende vitalità, diventando una profonda convinzione ed una forza reale grazie all'incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci”. Alla stessa stregua durante il suo viaggio in Germania aveva osservato: “Occorre forse cedere alla pressione della secolarizzazione, diventare moderni mediante un annacquamento della fede? Naturalmente, la fede deve essere ripensata e soprattutto rivissuta oggi in modo nuovo per diventare una cosa che appartiene al presente. Ma non è l'annacquamento della fede che aiuta, bensì solo il viverla interamente nel nostro oggi. Non saranno le tattiche a salvarci, ma una fede ripensata e rivissuta in modo nuovo”»[8]. In conclusione, vorrei ricordare quelle profetiche parole dello stesso Benedetto XVI durante l’omelia del 2 ottobre 2005 in cui, preoccupato, rifletteva giustamente così sulla parabola dei vignaioli omicidi: «Il Signore, nell’Antico come nel Nuovo Testamento, annuncia alla vigna infedele il giudizio (…). La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l’Europa e l’Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell’Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: “Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto” (2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: “Aiutaci a convertirci! Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede…”»[9]. Note: [1] profezie3m.altervista.org/ptm_c31e.htm%20Leone%20XIII: « “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime”. Il Pontefice dispose che questa preghiera fosse detta alla fine di ogni Messa. Questa disposizione venne seguita fino agli anni ‘60, quando, con la riforma della Messa attuata dal Concilio Vaticano II (196265), la preghiera venne definitivamente soppressa dalla liturgia ». [2] Padre A. M. Tentori, La Bella Signora delle Tre Fontane, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000, p. 97. [3] Padre L. Fanzaga-S. Gaeta, La Firma di Maria, Sugarco, Milano 2005, p. 119. [4] Reperibile presso l’indirizzo: www.parrocchiasanmichele.eu. Il sacerdote padovano aggiungeva, a questa affermazione, un fatto interessantissimo e sconosciuto ai più. Il 10 Luglio 1977, l’allora patriarca di Venezia Albino Luciani andò a Coimbra, fatto chiamare da suor Lucia. La santa veggente gli consegnò un messaggio per l’allora pontefice Paolo VI, messaggio che lei aveva ricevuto da Gesù in persona e Questi voleva che arrivasse al Papa. In questo messaggio c’erano due punti. Nel primo Gesù sottolineava la necessità di una riforma morale della Chiesa. Il secondo punto era di una certa drammaticità: il Signore diceva alla santa veggente che non sarebbe finita la sofferenza del mondo se non fosse cessato il peccato dei preti. Il popolo di Dio ed il mondo intero, infatti, è sconvolto, tuttora, dalla confusione, dallo scandalo e dal peccato di sacerdoti, vescovi e religiosi. [5] Non si tratta di un'interpretazione nuova. Nel linguaggio della Bibbia, “stelle del cielo” sono coloro che dal cielo illuminano la via agli altri, affinché anche questi vi giungano. Il passaggio dell'Apocalisse giovannea che abbiamo citato, è stato interpretato comunemente nei commentari Cattolici come un terzo del clero – ovvero cardinali, vescovi e sacerdoti – che decade dal proprio stato consacrato e che passa dalla parte del demonio. Questi uomini di Chiesa stanno minando le fondamenta della Fede Cattolica e mettendo a serio rischio la salvezza eterna di tante anime con i loro insegnamenti ed i loro comportamenti fuorvianti. [6] Herman B. Kramer, The Book of Destiny (prima edizione 1955, ristampato da TAN Books and Publishers, Inc., Rockford, Illinois, 1975), pp. 279-284, riportato in Padre Paul Kramer, La Battaglia Finale del Diavolo, Good Counsel Publications (seconda edizione), Buffalo 2011, pp. 134-135 (fatima.org/…/The-Devils-Fina…). [7] J. Guitton, Paolo VI segreto, San Paolo, Milano 1985, p. 21. [8] Mons. R. Fisichella, La grandezza del Credere. Verso l’anno della fede indetto da Benedetto XVI in L’Osservatore Romano, 1/8/2012. [9] Benedetto XVI, Omelia 2.10.2005: w2.vatican.va/content/benedict xvi/it/homilies/2005/documents/hf_benxvi_hom_20051002_opening-synod-bishops.html. * * * Per saperne di più su queste apparizioni e messaggi consulta l'Album da me creato: La Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane
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b1e2t3t4a1 · 4 years
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gospepio · 7 years
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#PP64 – Confidências de Cleonice, filha espiritual de Padre Pio
No coração do Padre Pio
Certo dia, o Padre Pio dissera: «Quando eu morrer, farei mais alarido do que enquanto estou vivo.» Nos meses que se seguiram à sua morte, parecia que esta sua frase nunca se tornaria realidade. Lembro-me de uma viagem a San Giovanni Rotondo, enviado pelo meu jornal. A vila estava deserta. O fluxo dos peregrinos parara, muitas hospedarias tinham-se visto obrigadas a fechar. Em Setembro de 1969, por ocasião do primeiro aniversário do desaparecimento do religioso, os jornais publicaram artigos tornando patente que, sem o Padre Pio, San Giovanni Rotondo caminhava para a morte, e que o grande hospital por ele construído não teria qualquer futuro. Contudo, as coisas haveriam de mudar. Pouco a pouco, sem a intervenção de factos estrondosos, as pessoas recomeçaram a afluir àquela povoação do Gargano. As atividades comerciais, surgidas ainda em vida do Padre, retomaram o seu funcionamento, ampliaram-se, multiplicaram-se. Em pouco tempo, o Padre Pio, como hoje todos sabem, tornou-se um verdadeiro «caso» de popularidade. Muitos amigos preciosos Era um caso único. O nome deste frade é conhecido de todos em Itália, e o seu conhecimento tem-se vindo a difundir rapidamente por todo o mundo. O Padre Pio é tão conhecido que os meios de comunicação o tratam como uma verdadeira estrela do mundo do espetáculo. A sua popularidade alcançou uma força tal, que «obriga» os diretores de jornais e revistas, também os mais refractários a temas religiosos, a dedicar-lhe espaço, conscientes de que assim agradam ao público. No empenhamento em manter viva a memória do Padre Pio, depois da sua morte, e de dar a conhecer a sua mensagem, distinguiram-se, corno é natural, os frades Capuchinhos, mas também muitos leigos, aqueles que o conheceram ainda em vida, e que se tornaram seus filhos espirituais. Todos se transformaram em informadores e, trabalhando com humildade, na sombra, recorrendo sobretudo à «transmissão oral», deram o Padre Pio a conhecer a milhares e milhares de pessoas. Conheci grande número destes filhos espirituais do Padre, e todos eles me ajudaram muito, desde 1967, na realização dos artigos e livros que lhe dediquei. Nunca esqueci o entusiasmo pacato e sereno, mas caloroso, com que me falavam do Padre. Por vezes, feridos com as injustiças de que o Padre Pio fora alvo, deixavam-se transportar pela dor e tornavam-se polêmicos, mas nunca vítimas do rancor, e muito menos do ódio. Muitos já alcançaram a meta final, e estão certamente junto do Pai; outros ainda continuam na terra, a falar dele. Sinto o dever de recordar alguns nomes, por urna dívida de reconhecimento. O industrial Giuseppe Pagnossin, Giuseppe Canaponi, o ator Cario Carnpanini, Giovanna Boschi Rizzaparo, Giovanni Baldazzi, conhecido por Giovanni de Prato, Giovanni Scarparo, Agide Finardi, o professor Mário Spallone, D. Attilio Negrisolo, monsenhor Giancarlo Setti e monsenhor Guglielrno Zannoni, que em 1967 me apresentou ao Padre Pio. Falava sempre dele Urna das pessoas que, após a morte do Padre Pio, passou a ser fonte inexaurível de notícias para conhecimento do espírito do Padre, foi a sua filha espiritual Cleonice Morcaldi. Corno já contei no capítulo 16, o Padre Pio considerava-a parte da própria família, e depositava nela urna confiança total. Cleonice interrogava-o e o Padre respondia sempre, revelando os segredos mais íntimos da sua vida espiritual e das suas extraordinárias experiências místicas. Durante quarenta anos, desenvolveu-se entre ambos um diálogo quase ininterrupto, tanto falado como escrito. Tratando-se do Padre Pio, santo e grande místico, esse diálogo não foi casual. Mais ninguém conheceu o coração do Padre como Cleonice Morcaldi. Ela morreu em 1987, dezanove anos depois do Padre Pio, e despendeu muito desse tempo inteiramente dedicada à divulgação de quanto o Padre lhe tinha confiado. Não dispunha de muitos meios para cumprir a sua missão. Falava com todos os que iam ter com ela, escrevia cartas aos amigos, confiava a pobres e anônimos cadernos sobre aquilo de que fora testemunha direta. Os seus relatos são simples, mas de grande valor. Já citei por várias vezes Cleonice Morcaldi nas páginas deste livro, e também referi a guerra caluniosa que muitos lhe fizeram, através de acusações e insinuações infamantes. O reconhecimento da santidade do Padre Pio constitui uma justa reabilitação, também para ela. Depois da morte do Padre, continuaram a pesar as antigas calúnias sobre Cleonice. Por isso, mesmo quem conhecia a sua integridade, não se atrevia a apoiá-la, pelo menos oficialmente. Muitas das coisas que ela contava eram utilizadas em livros e artigos, por serem consideradas preciosas, mas sem que nunca se revelasse a sua fonte. Foram publicados livros inteiros com aquilo que Cleonice Morcaldi tinha escrito, mas sem citar o seu nome. Posso dizer que dei um certo contributo para deitar abaixo o muro absurdo da lei do silêncio que se erguia à volta de Cleonice. Não o fiz tanto por mérito pessoal, mas estimulado por quem a conhecia bem e que muitas vezes a visitou durante os últimos anos da sua vida, ou seja, por D. Attilio Negrisolo. Este sacerdote de Pádua, espiritual do Padre Pio desde 1947, perseguido, durante anos, por causa da sua amizade com o Padre, tem o mérito de ter suportado tudo com resignação. As sanções disciplinares eclesiásticas contra ele foram dolorosas. Hoje, a santidade do Padre Pio exalta o seu sofrimento. Ele continuou sempre a «falar e a anunciar» o Padre Pio, contra tudo e contra todos, tornando-se ainda um grande defensor de Cleonice Morcaldi. Cartas inéditas D. Attilio dissera-me sempre que, na sua opinião, Cleonice era uma santa. Dera-me a conhecer os escritos que a própria Cleonice lhe entregara, recomendando-lhe que os mandasse publicar. Graças a D. Attilio, tive a possibilidade de inserir no meu livro A tu per tu com Padre Pio ("A sós com o Padre Pio"), uma grande quantidade desse material: cartas inéditas do Padre Pio para Cleonice, inúmeros bilhetinhos, respostas escritas a perguntas que ninguém ousaria fazer e às quais o Padre Pio nunca teria respondido. Houve quem tentasse servir-se desse material para continuar a enterrar na lama o Padre Pio, afirmando que as suas cartas para Cleonice eram a prova da sua amizade pouco clara. No entanto, como sempre, a hipocrisia farisaica faz um certo alarido e depois é inexoravelmente eliminada. O livro obteve aquilo que pretendia: dar a conhecer a verdade, demonstrar a grandeza sublime daquela amizade, fazer justiça a Cleonice Morcaldi. Tal mérito foi-lhe amplamente reconhecido, também por fontes oficiais autorizadas, como «I Quaderni», publicação de pesquisa histórico-cultural, publicada pela Casa Alívio do Sofrimento. No número de Novembro de 1995, esta publicação dedicou a esse meu livro, e sobretudo ao caso Cleonice, nele abordado, um estudo de dez páginas, afirmando, entre outras coisas: «Mais cedo ou mais tarde, Cleonice tinha de vir à luz... É uma figura demasiado importante na vida do Padre Pio, para poder continuar oculta. Ninguém falava dela claramente... mesmo quem conhecia muitos factos relativos à sua pessoa... Foi um livro de Renzo Allegri que a revelou ao grande público. Este escritor, que sempre seguiu com admiração, para não dizer com afeto, a vida do Padre Pio, abordou o vasto capítulo do relacionamento entre o Padre Pio e Cleonice...» A partir de então, as coisas mudaram. Como que por magia, Cleonice emergiu do subsolo da lei do silêncio. Outros escreveram acerca dela. Além disso, foram publicados diários e recordações, ostentando, finalmente, o seu nome. Cleonice retomou o seu lugar ao lado do Padre Pio, à luz do sol, como «reveladora», pelo menos daquela parte do espírito do Padre que só ela conhecia a fundo, graças às confidências que conseguira arrancar-lhe. Tudo isto me dá uma grande satisfação, precisamente porque se verificou na sequência da publicação do meu livro. Repito, porém, que o mérito principal cabe a D. Attilio Negrisolo, que me deu a conhecer Cleonice e a sua história com o Padre Pio, e me instigou a publicar as cartas que o Padre lhe enviara. Mais um presente Passados vários anos, D. Attilio quis dar-me mais um presente e, através de mim, oferecê-lo aos inúmeros admiradores do Padre Pio. Ofereceu-me dezassete cassetes, com a gravação de uma série de longos colóquios com Cleonice, cujo tema é sempre o Padre, como é natural. Escutei e depois transcrevi essas cassetes. Antes de partir deste mundo, Cleonice quis contar diretamente, de viva voz, muitas das suas recordações, muitas das suas emoções, e muitas das suas reflexões associadas ao Padre Pio. Tratava-se de uma espécie de síntese daquilo que o frade era para ela, como se nos quisesse deixar o seu testamento espiritual. Não sabia que fim viriam a ter aqueles seus relatos. Esperava que, um dia, alguém os utilizasse. Por isso falava com um arrebatamento comovente frente ao velho gravador de D. Attilio, recorrendo também ao dialecto familiar de Puglia, para se exprimir melhor. E muito sugestivo escutar a sua voz, sentir o seu entusiasmo, e por vezes a sua dor ou a sua indignação. Através do timbre, das pausas e dos acentos que confere às palavras do Padre, quase temos a impressão de perceber o tom e a forma como ele as pronunciou. Desejo reproduzir aqui, como conclusão deste livro, algumas passagens dessas recordações de Cleonice Morcaldi e algumas das suas reflexões, convencido de que estou a oferecer aos leitores uma chave de interpretação segura do espírito e do coração do Padre Pio. Aquilo que ela diz sobre o Padre é extremamente importante, também algumas das suas intuições, que, ao primeiro impacto, poderiam parecer temerárias. Não devemos esquecer, com efeito, que tudo o que Cleonice diz e pensa provém de quarenta anos de confidências contínuas e ininterruptas entre ela e o Padre Pio. Nos capítulos anteriores deste livro, tentei reconstruir, através das fontes históricas mais dignas de crédito, os episódios da atormentada existência terrena do Padre. Agora, através da narração de Cleonice, gostaria de levantar o véu que envolve o seu espírito e o seu coração, e ouvir, através das suas próprias palavras, conselhos e recomendações, a mensagem de um pai aos seus filhos. Monstros horríveis «Eu sou a mesma de sempre. Limito-me, simplesmente, a relatar as palavras do Padre. Não creio, porém, que tenha correspondido à graça do Senhor. Em certa ocasião, o Padre disse-me: "A ti, o Espírito Santo fala-te!" Por isso me recomendava sempre: "Tem o cuidado de Lhe corresponder" Mas que posso eu fazer para Lhe corresponder? O Padre falava-nos e depois soprava para dentro de nós, para nos fazer compreender as suas palavras.» «Perguntei ao Padre, num dos últimas dias da sua vida: "Padre, será que eu me vou salvar? Vejo que dentro em pouco nos deixareis." Ele fitou-me e disse: "Do céu poderei fazer mais. Estarei mais perto de vós, assistir-vos-ei melhor. Falaremos frente a frente, tal é a fé." Perguntei-lhe imediatamente: "Estareis tão próximo como o Anjo da Guarda?" "O Anjo pode ... Mas eu sou vosso pai! Eu regenerei-vos para Jesus, no amor e na dor da sua própria Paixão." No céu veremos aquilo que o Padre Pio fez por cada um de nós.» «Certo dia, o Padre disse: "Os tempos são bastante tristes. Tempos desventurados, em que nós caímos. Peçamos ao Senhor que queira vir em socorro da Igreja. As suas necessidades tornaram-se extremas. A Igreja é atacada e caluniada. Rezemos por todos os irmãos de exílio, pelo ministro do Senhor, por todo o povo de Deus. Rezemos e ofereçamos os nossos sofrimentos."
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padrepiopietr · 2 years
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Padre Pio, maestro dello spirito eucaristico
Padre Pio, maestro dello spirito eucaristico
Diventato maestro di comunione, padre Pio trasmetteva, da valido insegnante, la sapienza eucaristica. (more…)
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padrepiopietr · 7 years
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Padre Pio e Fatima: due poderosi interventi divini nel XX secolo
Gli interventi della Vergine Santissima a Fatima e lo straordinario ministero sacerdotale di San Pio da Pietrelcina possono essere considerati come due tra i più grandi “doni del Cielo” nel secolo XX, volti a illuminare e riaffermare aspetti della Fede e della vita cristiana essenziali ma da molti trascurati. (more…)
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padrepiopietr · 5 years
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Padre Pio, Fatima e il mistero della sofferenza vicaria
«Maria è l’unica sorgente che ha fatto sgorgare padre Pio e Fatima – si legge in Padre Pio nella sua interiorità, scritto da don Negrisolo, don Castello e Padre Manelli –. Due momenti di un’unica azione soprannaturale gestita da Maria, che ha il fine di stabilire il Trionfo del suo Cuore Immacolato, perché si realizzi il Regno di Cristo. È il fine per cui lavorò padre Pio, gloria vivente di…
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b1e2t3t4a1 · 4 years
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Don Attilio Negrisolo - Chi è Padre Pio
Don Attilio Negrisolo – Chi è Padre Pio
“Esaminate tutto. Trattenete il buono” Sorgente: Don Attilio Negrisolo – Chi è Padre Pio
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b1e2t3t4a1 · 4 years
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"Esaminate tutto. Trattenete il buono"
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padrepiopietr · 8 years
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Una questione di soldi
Una questione di soldi
Estratto del libro “I nemici di Padre Pio” di Francobaldo Chiocci (1969). (more…)
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padrepiopietr · 8 years
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I nemici di Padre Pio? Avidi e invidiosi
I nemici di Padre Pio? Avidi e invidiosi
Estratto del libro Aiutatemi tutti a portare la croce di Enrico Malatesta (Patriche Editrice, 2002). (more…)
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padrepiopietr · 9 years
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A Padova si pregava per i maiali, ma non per Padre Pio!
A Padova si pregava per i maiali, ma non per Padre Pio!
Estratto del libro “A tu per tu con Padre Pio” di Renzo Allegri (Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1995). (more…)
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padrepiopietr · 9 years
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Il bollettino del vescovo che puzzava d'eresia. La risposta di Padre Pio a mons. Bortignon
Il bollettino del vescovo che puzzava d’eresia. La risposta di Padre Pio a mons. Bortignon
Estratto del libro “A tu per tu con Padre Pio” di Renzo Allegri (Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1995). (more…)
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padrepiopietr · 9 years
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All'origine della seconda persecuzione
All’origine della seconda persecuzione
Estratto del libro “La vera storia di Padre Pio” di Enrico Malatesta (Edizioni Piemme, 1999). (more…)
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