#Antropofago
Explore tagged Tumblr posts
techitytechtech · 3 months ago
Text
youtube
Antropofago - The Demiurge 2024 (Full EP Stream)
3 notes · View notes
violasulphurea · 2 months ago
Text
Tumblr media
※ http://linktr.ee/phoebehildegard ※
0 notes
magiadosquotes · 1 year ago
Text
Só a antropofagia nos une. Socialmente. Economicamente. Filosoficamente.
Manifesto Antropófago.
4 notes · View notes
progvolution · 1 year ago
Text
L’uomo primitivo era soltanto antropofago. L’uomo civilizzato è anche geofago, cosmofago, siderofago. Non c’è limite alla sua Gola. L’italiano è italofago. Non lascerà nulla di vivo in questa penisola. Macella massacra divora tutto.. (Guido Ceronetti - Per le strade della Vergine)
9 notes · View notes
xtinalamont · 1 year ago
Text
Los días caen como las gotas
Caen los días como las gotas de un grifo mal cerrado,
En dónde nunca rebosa el borde,
Nunca se llenan.!!
Empiezan a horadar las paredes de mi alma
Desapareciendo por las grietas que la desesperanza
ha dejado en el granito de la fregadera.
Te fuiste hacia el Norte frío
Y no te pude seguir.
Los Pies tenía de barro
Hoy tengo hambre de ti
Las lianas y raíces me atrapaban al andar
Testigos de tantas trampas
De orgullosa vanidad
De mentiras y verdades
que se deben ocultar.
Eres joven y no entiendes
Qué necesito ir al sol
Ese sol viejo y con manchas que amenaza con dejar
de calentar nuestros sueños
y ser agujero negro
Antropofago de luz,
Avaricia de calor tiene mi corazón
Mi cuerpo siempre está frío
Ya no siento la pasión
de un Tiempo que no se para
y que no le da color,
Es la luna quien me adorna.
Es la noche donde estoy
Tu eres del día la luz y yo la noche sin sol
@caostalgia @vivencias-del-alma @anes-tesia
3 notes · View notes
druzya · 1 year ago
Text
La prima volta che ho letto di questa cosa era sulla pagina di un utente tumblr che sosteneva di essere un mostro antropofago
Imagine an alien sharing a cool human fact they just learned like ”hey guys did you know that the silvery markings on humans actually aren’t true stripes? They’re called stretch marks, they happen when the human is growing fast enough to actually outgrow their skin, which is apparently something that just fucking happens to almost all of them at some point of their life.”
and another one is like ”wait so you’re saying humans don’t have stripes.”
”actually they do, but the stripes are invisible. There’s genetic code that’d give them stripes but they’re just the same colour as the rest of the skin. So the visible stripes are not real stripes and the real stripes are invisible.”
”I swear if you tell me one more weird human thing today I’m beating your ass.”
223K notes · View notes
carmenvicinanza · 6 months ago
Text
Anna Maria Maiolino
Tumblr media
“Fortunatamente per mezzo dell’arte possiamo sovvertire repressioni e conflitti. Sovvertire nel senso di porre rimedio alle repressioni cercando di realizzare un’arte anticonformista e di intervento politico, e perciò rivoluzionaria, che renda possibile recuperare ciò che il nostro spirito ha di fondamentale: la dignità. Grazie all’arte ho potuto consegnare un posto nel mondo ai miei sentimenti.”
Anna Maria Maiolino è l’artista brasiliana di origine italiana insignita del Leone d’Oro alla carriera della Biennale di Venezia del 2024, insieme a Nil Yalter.
Nel corso della sua lunga carriera si è cimentata con ogni mezzo espressivo: pittura, incisione, scultura, poesia, fotografia, video e  performance.
Sin dagli anni Sessanta, si ispira alla quotidianità femminile per opporre uno sbarramento all’egemonia maschile e a temi come la fame, la povertà, l’ingiustizia. Il suo percorso artistico è un viaggio verso la riappropriazione di un posto nel mondo.
È nata il 20 maggio 1942 a Scalea, in Italia, per poi emigrare con la famiglia a Caracas, nel 1954, ai tempi il Venezuela pagava il biglietto del viaggio in nave alle persone che migravano dall’Italia. Sin da piccola, disegnare aveva rappresentato, per lei, un rifugio e un conforto a una realtà estranea, aiutandola ad allontanare i ricordi di un’infanzia difficile, trascorsa durante gli anni più duri della guerra. Ha studiato alla Escuela de Artes Visuales Cristóbal Rojas fino al loro trasferimento a Rio de Janeiro, nel 1960, dove ha frequentato la Escola Nacional de Belas Artes. Aveva diciotto anni quando ha esposto per la prima volta, al XXI Salón Oficial de Arte Venezolano.
Dal 1967 è stata coinvolta nel movimento della Nova Figuração, che metteva in primo piano la partecipazione attiva del pubblico fruitore e un impegno e una posizione sui problemi politici, sociali ed etici.
Ha partecipato alla mostra Nova Objetividade Brasileira, al Museo d’Arte Moderna e le sue opere sono diventate un manifesto della resistenza al regime, così come delle crescenti disuguaglianze sociali del paese.
In quegli anni ha cominciato a occuparsi di disuguaglianze di genere sul duplice versante corporale e intimistico-spirituale.
I suoi dipinti e incisioni degli anni Sessanta sono piuttosto radicali,  combinano l’immaginario pop con il repertorio tipico della Nova Figuração, concentrandosi su personaggi e narrazioni politiche, oltre che su riferimenti personali, corporei e familiari.
Si è sperimentata con tecniche appartenenti alla cultura popolare come i cordels, xilografie accompagnate da brevi poesie o filastrocche d’intrattenimento, come strumento di denuncia sociale.
Questo tipo di rappresentazioni erano ispirate dal Manifesto Antropofago di Oswald de Andrade in cui, l’immagine dell’indigeno cannibale, riportata nei resoconti dei colonizzatori, veniva utilizzata per contrapporre alla cultura europea un’identità completamente diversa, antagonistica, quasi spaventosa, che potesse liberare definitivamente il Brasile da secoli di sudditanza politica e culturale. Una contrapposizione alla politica del regime, sempre più repressiva e autoritaria, un’arte popolare, kitsch e associata spesso al “cattivo gusto”. In questo clima politico e culturale piuttosto intricato, ha dato vita a opere come Anna e Glu Glu Glu, entrambe del 1967.
Nel 1968 si è trasferita a New York grazie a una borsa di studio al The Pratt Graphics Center dove ha avuto modo di praticare la tecnica di incisione su metallo, acquaforte, allargando i propri orizzonti artistici.
In questi anni scrivere poesie è stata la sua modalità espressiva primaria e al suo ritorno in Brasile, alla fine del 1971, ha iniziato a creare disegni e composizioni basate su di esse (“Mapas Mentais”, 1971-74; “Book Objects”, 1971-76; “Drawing Objects”, 1971-76).
L’interazione performativa tra gli oggetti d’arte e il pubblico sono il nodo centrale del suo lavoro.
Anche il suo primo film realizzato nel 1973, In-Out (Antropofagia), dimostra lo stretto legame con il pensiero antropofagico. Nel video l’inquadratura è fissa sulla bocca dei personaggi ed è talmente stretta che a malapena sono visibili il naso e il mento. Un uomo e una donna che tentano di parlare, senza riuscirci: dalle loro bocche spalancate e in continuo movimento non esce alcun suono, talvolta sono bloccati, prima da una striscia di nastro adesivo nero, poi da un uovo e da sempre più numerosi fili di tessuto.
L’impossibilità di esprimersi è un’aperta denuncia della censura in atto nel Brasile di quegli anni. L’assenza di parole e la loro sostituzione con un respiro affannato fanno riferimento al sofoco (soffocamento), con cui ci si riferiva agli anni più duri della repressione della dittatura militare. Un oggetto che compare per la prima volta proprio in In-Out (Antropofagia) e che diventerà fondamentale nell’iconografia di Anna Maria Maiolino è l’uovo.
Nel 1981 ha messo in scena Entrevidas, in cui decine di uova sono sparse sul pavimento e sfidano l’artista a percorrere lo spazio come fosse un campo minato, tenendo conto della fragilità e della precarietà dell’uovo, simbolo della vita stessa.
Una delle sue opere più celebri è Por un fio del 1976 dove l‘artista è seduta tra sua madre e sua figlia nell’atto di tenere in bocca segmenti di corda, come a voler enfatizzare i legami familiari. Il suo linguaggio ci parla di un legame, profondamente femminile, ed estremamente fiero e coraggioso nell’affrontare i divieti e le violenze maschili.
Nel 1989 ha iniziato a lavorare con l’argilla per la serie Modeled Earth, con una nuova attenzione per l’espressione gestuale e sensoriale, un rituale che richiama una radice profonda, un tassello della sua identità. Ha poi sperimentato con cemento e gesso, realizzando grandi sculture murali.
Il lavoro manuale, il rapporto con la terra, i materiali elementari in sculture e rilievi, continuano ancora a oggi a far parte della sua attività creativa. Un’azione ripetitiva e banale che si fa pratica artistica.
La carta, più di una superficie su cui disegnare, è diventata materia e corpo, la serie Indicios è, infatti, composta da disegni realizzati su carta con ago e filo, con l’intento di denunciare la meccanicità di gesti quotidiani appartenenti alla sfera domestica femminile come cucire.
Un momento di svolta nella sua carriera artistica è stata la partecipazione all’esposizione Inside the Visible a Boston, nel 1996, composta da trenta artiste fra cui Louise Bourgeois, Mona Hatoum, Carol Rama, Charlotte Salomon, Cecilia Vicuña, per citarne qualcuna. Sulla copertina del catalogo c’era un’immagine della sua performance Entrevidas, che l’ha fatta conoscere a un più ampio pubblico.
Per la prima volta alla Biennale Arte di Venezia, nel 2024, Anna Maria Maiolino ha esposto una nuova opera di grandi dimensioni che prosegue e sviluppa la serie delle sue sculture e installazioni in argilla. Un lavoro che indaga i rapporti umani, le difficoltà comunicative e di espressione, percorrendo il labile confine tra fisicità e sfera intima e spirituale.
Oggi vive e lavora a San Paolo, in Brasile. Ha esposto nei principali musei di arte moderna e contemporanea del mondo.
0 notes
lettieriletti · 10 months ago
Text
Domani il Pranzo Sei Tu 1
In una scuola superiore giapponese è comparso improvvisamente un terribile mostro antropofago. Alcuni giovani sopravvissuti si sono barricati all’interno dell’edificio scolastico assediati dalla famelica creatura, che da par suo sembra non avere la minima intenzione di allontanarsi. Per continuare a sopravvivere nella speranza che prima o poi giungano i soccorsi, i ragazzi decidono di placare il…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
onlyartshop · 6 years ago
Photo
Tumblr media
Tarsila do Amaral. Paisagem com touro Tarsila do Amaral. Landscape with a bull Тарсила ду Амарал. Пейзаж с быком 1925
11 notes · View notes
onlyhurtforaminute · 6 years ago
Video
youtube
ANTROPOFAGO-PANIC ROOM
2 notes · View notes
antropofagis · 4 years ago
Photo
Tumblr media
159 notes · View notes
marcelososi-blog · 5 years ago
Photo
Tumblr media
Só tinha visto isso nos livros de história #museumar #museu #antropofago #brasil #praia #arte #museum #riodejaneiro #brazil #art #rio #photo #turismo #love #photooftheday #sea #tour #ferias #br #insta #lifestyle (em Museu de Arte do Rio) https://www.instagram.com/p/By_KMiNgFwc/?igshid=vd5r4v473jdb
1 note · View note
nickyb7 · 4 years ago
Text
Os Mutantes – Os Mutantes
Os Mutantes – Os Mutantes
Con gli Os Mutantes immagino abbiate già preso confidenza; ma per darvi ulteriore dimensione del loro spessore (se ne aveste bisogno e non vi fidaste delle parole da me già spese), hanno goduto della stima di David Byrne e Kurt Cobain, e trovo che si siano dimostrati l’ingranaggio essenziale del tropicalismo.   Gli Os Mutantes probabilmente hanno incarnato nel migliore dei modi i valori del…
Tumblr media
View On WordPress
7 notes · View notes
janusrw · 6 years ago
Photo
Tumblr media
El #antropofago: el amo y señor de los 6 grandes %desiertos del paramo. Cualquier parecido con la #realidad es pura coincidencia. / The #peopleeater: master and overlord of the six big deserts of the #wasteland. Any resamblance with reality is coincidence. - #cineruma #rubenmr #rawwar #rawwarbook #rawwarlibro #rawwarcaminoaningunaparte #rawwarroadtonowhere #evil #distopia #distopic #mal #villano #villian https://www.instagram.com/p/Bt2Sm4vngVe/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1wol8mht59ehq
0 notes
artedelei · 2 years ago
Text
Tumblr media
1 note · View note
italian-wizarding-world · 3 years ago
Text
Marini
Tumblr media
i Marini, anche conosciuti come Il popolo del mare, sono creature magiche senzienti che vivono nel mar mediterraneo. Questo antico popolo è composto da creature che per la metà superiore del corpo sono estremamente simili a un essere umano con qualche piccola differenza quali branchie, grandi occhi cangianti capaci di generare luce e percepire il calore e pelle ricoperta da un sottile strato oleoso che li rende molto resistenti alle rigide temperature del mare, mentre nella metà inferiore presentano una lunga e potente coda simile a quella di pesce ricoperta di robuste scaglie, che generalmente variano in colori tra il verde pallido e il blue intenso, capaci di riflettere la luce in tutte le sue sfumature. I Marini, oltre a possedere l’innata abilità di mutare la propria forma in quella umana dando così la possibilità di vivere sulla terra ferma, sono estremamente abili nell’utilizzo della magia che invocano sia tramite il loro canto che i loro strumenti appositamente creati per questo scopo e sono particolarmente specializzati in controllo del mare e del clima, come l’evocazione di tempeste o mulinelli, controllo delle menti e altri tipi di magie che utilizzano particolarmente per cacciare. I Marini infatti sono un popolo onnivoro, sfortunatamente anche antropofago, e salvo determinati insediamenti o singoli individui che vedono immorale ed abominevole magiare carne umana, vedono l’essere umano come una preda oppure come creatura immonda capace solo di distruzione, che quindi deve essere cacciato quanto più possibile. Ovviamente per questi loro comportamenti e abitudini vengono considerati estremamente pericolosi e da alcuni nemici del genere umano, nonostante ciò sempre più persone di ambedue le razze stanno cercando di ottenere una sorta di tregua permanete.
The “Marini” (Marino sng.), also known as The People of the Sea, are sentient magical creatures living in the Mediterranean Sea. The upper half of the body of these ancient people is very similar to that of a human being, with a few minor differences, such as gills, large iridescent eyes that can generate light and perceive heat, and skin covered in a thin oily layer that makes them very resistant to the harsh temperatures of the sea. The lower half of the body has a long, powerful fish-like tail covered in strong scales, which generally vary in colour from pale green to deep blue, and can reflect light in all its shades. As well as possessing the innate ability to change their shape into a human form, thus making it possible for them to live on dry land, the “Marini” are extremely skilled in the use of magic, which they invoke both through their singing and their instruments specially created for this purpose. They are particularly specialised in controlling the sea and the climate, such as the evocation of storms or whirlwinds, mind control and other types of magic that they use particularly for hunting. The “Marini” are in fact an omnivorous people, unfortunately also anthropophagous, and except for certain settlements or individuals who see it as immoral and abominable to eat human flesh, they see human beings as prey or as unclean creatures capable only of destruction, who must therefore be hunted down as much as possible. Obviously, because of their behaviour and habits, they are considered extremely dangerous and by some enemies of mankind, but more and more people of both races are trying to achieve a kind of permanent truce.
6 notes · View notes