#Allontanamento Sociale
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Il CDC ha appena posto fine al COVID-19?
Molte persone credono che la pandemia di COVID-19 sia stata in gran parte causata da una litania di cattive politiche di salute pubblica. Source: Aug 12, 2022; by A Midwestern Doctor on The Forgotten Side of Medicine (more…) “”
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#Allontanamento Sociale#Approcci Sensibili#Bambini#Blocchi Covid#Cambiamento Politico#CDC#Conformità#Covid-19#Danno#Decessi#Democratici#Democrazia#Distanziamento Sociale#Economia#Elezioni Midterms#Falsi Positivi#Fiducia#Fine Pandemia#Framework#Illusione#Immunità Gregge#Infezione#ingegneria sociale#Integrità Sistema#Linee Guida#Lock Down#Malattia#Mandati Vaccinazione#Mascheramento#No Vax
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La gioventù porta a cercare una corrispondenza il più totale possibile tra sé stessi ed i soggetti con cui ci si relaziona, siano essi amici o amori, ma anche artisti, fazioni politiche e sociali, squadre di calcio; una corrispondenza che sappia abbracciare le estetiche, gli impianti valoriali, le idee, gli approcci al mondo (grande e terribile) che c’è là fuori.
Ci si concede minimi spazi di deroga, alla prerogativa suddetta, finendo per clonarsi e per cercare cloni, anche rumorosamente, sbandierando acconciature di capelli simili, magliette tazebao che sbraitino tanto come la pensiamo quanto chi la pensa esattamente come noi, prese di posizione perentorie e dell’elasticità (assente) del marmo di Carrara.
Questo modo d’essere contribuisce per certo a definire l’identità di un individuo in maniera netta, tracciando linee evidenti come se fossero ripassate a china, ed a cementare il corpus di ideali e principi astratti da declinare poi nei comportamenti d’ogni giorno, ma altrettanto esclude, seleziona a priori, finendo poi per tenere lontano, finendo poi per far perdere esperienze, confronti, fruizioni solo perché non sufficientemente fedeli alla propria linea (e la fedeltà alla linea, fra poco, sarà evidente che non è stata citata a caso.
Io ero un giovane adolescente a metà degli anni ottanta, alla ricerca, come milioni di miei simili, di una forma (che sapesse poi diventare sostanza) da prendere, ideologicamente e politicamente, umanamente ed individualmente, e l’inciampo nelle opere musicali (folli e sconclusionate, quasi parodistiche, ma di un’ortodossia sociale cristallina) dei CCCP-Fedeli alla Linea, capitanati da Giovanni lindo Ferretti e Massimo Zamboni, furono forgianti e fondamentali, nel mio percorso: la logica lineare, e di matrice aristotelica, dell’interpretazione della società del socialismo degli albori s’appoggiava perfettamente al mio istintivo ed euclideo modo di pensare, il sillogismo ferreo di valutazione oggettiva e consequenzialità d’azione della dinamica ideologica era esattamente il mio strumento di osservazione ed analisi della realtà.
Capirete la delusione quando, tutto ciò, finì nel gigantesco incendio che la caduta del muro, nel 1989, innescò e che cancellò, o quantomeno archiviò come fallimentare l’esperienza del blocco est-europeo.
E capirete ancora meglio la delusione quando Giovanni Lindo Ferretti rinnegò ciò che era stato e ciò che aveva pensato per vestirsi di un cattolicesimo dogmatico, agreste e rituale, da cui, sostiene nei suoi scritti, proveniva ed di cui aveva sempre fatto parte, riducendo il suo allontanamento da esso ad una mera manifestazione della necessità educativa di ribellione tipica dell’adolescenza e della prima età adulta.
La delusione fu così forte che, per anni, a quella musica, che fu parte integrante della colonna sonora dei miei anni liceali, non seppi più nemmeno avvicinarmi. Per fortuna si cresce e ci si relativizza.
Per fortuna si cresce, forse (anche solo perché ci si è dimostrati capaci di essere sopravvissuti a lungo) ci si fortifica, e non si ha più bisogno di pensarla uguale su tutto per essere amici, per volersi bene, per godere di una manifestazione dell’arte.
Per fortuna.
E complice anche il tour che i CCCP (e basta, nel nome, adesso) hanno fatto quest’estate (intitolato In Fedeltà la Linea C’è) hanno orchestrato quest’estate, con l’infinita sensibilità poetica di Giovanni Lindo Ferretti (e forse con la mia adolescenza) ho fatto pace.
Pace, proprio, nella misura in cui sono più pacifico, meno inquieto, nelle mie giornate: ed anche più, paradossalmente sicuro, dei miei valori, anche se sono meno le persone che li condividono.
Giovanni Lindo Ferretti incluso.
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Ok ma quindi sto 2024? Che anno è stato? Lascio qui per me qualche piccolo appunto
Ho compiuto 30 anni. Trenta. TRENTA. E i miei genitori devono ancora soccorrermi quando devo pagare l’affitto
Per la prima volta ho fatto un “viaggio di lavoro” ma non ho visto niente della città, mannaggia
Ho tagliato i ponti con qualche persona tossica e qualcuna è ancora in fase di allontanamento a volte mi chiedo se sia colpa mia ma poi passa
Ho incontrato un ragazzo che boh, non lo so spiegare ma mi è entrato nel cuore
Ho avuto diverse richieste tipo “mi puoi dare una mano con i social?” ma non mi hanno pagata o non hanno dato valore al mio lavoro
Mi sono allontanata dal paese e dalle cose del paese anche se non è stata mia intenzione ma un mix di cose
Sono andata a Favignana e da vera coglioncella con i complessi ancora irrisolti non mi sono portata il costume
Ho perso compleanni e feste di laurea e mi dispiace un sacco
Ho disegnato il calendario più bello finora e sono andata virale
Ho rischiato qualche crisi
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Apro il libro scolastico e comincio a leggere.
"Allontanamento dagli impieghi pubblici; divieto di esercitare attività economiche e commerciali; esclusione dalle scuole pubbliche e dalle università; allontanamento dai mezzi di comunicazione...".
Poi chiedo: "A quale periodo storico fanno riferimento questi provvedimenti restrittivi?".
Una alunna alza la mano: "Al periodo del Covid". Altri concordano.
No. Stiamo parlando delle leggi di Norimberga e delle azioni repressive contro gli ebrei.
Gli alunni sembrano un po' disorientati.
Non faccio vittimismo, non confondo e non distorco gli eventi storici con banali semplificazioni.
Non sono mai stata nei campi di concentramento. Ma posso dire, e lo dico, di aver sperimentato l'esclusione dal lavoro, dagli impieghi pubblici, dalle attività economiche e commerciali, dai mezzi pubblici, dalle banche, dai ristoranti, dalle università e da qualsiasi forma di vita sociale. Posso dire che mi è stato tolto qualsiasi mezzo di sostentamento economico e di essere stata condannata alla fame. Posso dire di essere stata esclusa dai pranzi, dalle feste, di essere stata insultata, minacciata e accusata di mettere in pericolo la vita degli altri. Nonché di aver passato una serata ai piani alti della Digos (Divisione investigazioni generali e operazioni speciali), per aver organizzato un pranzo a casa di amici... E che di notte mi svegliavo di soprassalto per qualsiasi rumore, temendo che fosse entrata la polizia. La stessa polizia che avevo visto agire violentemente contro manifestanti pacifici, durante le legittime rivendicazioni dei diritti fondamentali.
Non vivevo nella Germania del 1935, ma nell'Italia del 2022.
Non sto paragonando la mia situazione personale a quella degli ebrei durante il nazismo. Sono una professoressa di storia. Ma in quanto tale, e per questo a maggior ragione, continuerò a raccontare ciò che è accaduto in Italia negli ultimi tre anni, fino al resto della mia vita.
Arianna Fioravanti
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Sto prendendo troppo a male quello che sta scrivendo non sapendo in realtà le vere motivazioni che ci sono dietro il mio allontanamento. Ora mi sento in colpa, una persona di merda. Il mio cervello potrebbe scoppiare come un palloncino. Devo staccare un po' dai social mi sa
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Il godimento del negarsi al prossimo, pur continuando per lui a esistere. Non togliere il saluto, non scomparire. Essere ancora, ma azzerando ogni contatto esterno con la propria profonda e reale interiorità. Favorire solo rapporti di formale cortesia, con distacco. Limitarsi alla superficie, a relazioni che vivano su di essa. Dare adito alla formazione del dubbio nell'escluso, senza concedergli mai la possibilità di risolverlo, ne con il democratico confronto ne con l'insulto. Non mostrarsi diplomatici, approfondendo un dialogico incontro tra entità spirituali, ma neppure rabbiosi, rendendo in tal modo evidente la propria frustrazione che si nasconde sotto la disperata volontà di emergere. Essere, sì, ma come automi, de-umanizzati, dalle reazioni misteriose. Rispondere, certo, ma restando impenetrabili al contatto umano.
Ecco, questo è dunque ciò che meritano i nostri nemici. Non si commetta l'errore di paragonare ciò all'indifferenza, poiché è invero più sottile e concerne lo spirito reale, quell'area dove sono narrati i veri sogni e desideri degli esseri umani, dove risiedono le fantasie più brutali. Si sceglie di escludere la propria anima dalle vite di qualcuno, senza che egli riesca mai a discernere cosa stia avvenendo, relegato ad una costante dimensione di incertezza e di limitata intuizione. Non gli sarà concesso neanche il contrattacco, poiché impossibile, irrealizabile nella fisiologia delle relazioni umane, poiché tali condizioni non ne favoriscono affatto nascita e sviluppo.
Vi è anche una conseguenza utile a ciò: Nel silenzio dello spirito con cui ripagate costoro vi è la possibilità di costruire una ricchezza da ciò che rasenta il nulla. Ciò è come un atto alchemico. Dalla volontà si viene a creare il potere, una sorta di potere etico, inteso come energia utilizzabile per la crescita individuale e sociale. Si crea molto dal poco. L'esercizio positivo di tale potere è insito nel suo stesso avvenire, poiché stabilisce, come conseguenza a se, rapporti di carisma e intesa migliore col prossimo. Pur essendo nei fatti un allontanamento severo, è nella realtà la più alta forma possibile di generosità.
La ripercussione che ciò avrà sui nostri nemici sarà enorme qualora saremo in grado di mantenere tale atteggiamento nel tempo senza vacillare mai. È a suo modo un azione pedagogica. Si tratta di un atto eroico, poiché in esso è contemplata la possibilità di una redenzione. Ha come elemento fondativo il perpetuare l'idea della mutevolezza dell'animo umano. I vostri nemici dunque non sono vostri nemici, ma sono sempre potenziali amici - e voi avete il potere di renderli tali.
Chi vi dice che ciò è brutale vi vuole solo conteso tra un essere sempre e comunque disposto al conversare diplomaticamente e un essere nella, falsamente, dignitosa posizione di rendere evidente il vostro disprezzo. Entrambi questi atteggiamenti dimostrano a chiunque, amico o nemico che sia, che non avete rispetto per le vostre convinzioni. Essi, tutti quanti, non potranno che convenire che non lo siano affatto e concederete dunque loro uno spiraglio circa le vostre debolezze. Vi togliete da soli l'armatura. La generosità nel dibattere dimostra solo ipocrisia, mentre la rabbia cela l'insicurezza. La dignità è assente in questo territorio, così come il carattere.
Non c'è da sentirsi in colpa nel goderne, sicché è davvero da considerarsi la scelta giusta, se non l'unica possibile, affinché voi rimaniate sane entità spirituali, sanificando al contempo quelle degli altri.
Blaze
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Helle “La tempesta”
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Il nuovo brano della cantautrice bolognese è il primo estratto dall’album “La colpa”
“La tempesta” che da il titolo al brano è la metafora scelta dalla protagonista della canzone per spiegare al suo innamorato le ragioni del proprio allontanamento. Un brano pop-folk ritmato e dinamico, dove la voce di Helle cavalca con sicurezza le impetuose onde musicali che attraversano il brano dall’inizio alla fine. "La tempesta" è l'ottavo capitolo del racconto in nove canzoni "La colpa", il terzo album in studio di Helle in uscita il 26 aprile per l’etichetta Volume!.
Tutte le canzoni del disco sono state scritte da Helle e vedono la partecipazione di Leziero Rescigno alla batteria e di Marco Carusino alle chitarre e arrangiamenti. Registrazioni, mix e master a cura di Max Lotti e Lele Battista.
Lisa Brunetti, in arte Helle, nasce a Bologna nel giugno 1994. Comincia a scrivere poesie ad 11 anni, a suonare la chitarra dall’adolescenza. Ha lavorato per quattro anni in Fonoprint, dove ha avuto l’opportunità di conoscere e collaborare con Bruno Mariani. Negli stessi anni ha suonato con Ricky Portera. Dopo la pubblicazione di vari singoli in inglese e in italiano, arriva per Helle il momento di intraprendere una nuova fase della sua carriera artistica. Nel 2020 escono i singoli “Tra le strade della mia città”, ed “Al Pacino”, entrambi prodotti, suonati e arrangiati dalla stessa Helle.
Si laurea presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna, scrivendo una tesi su "Com'è profondo il mare", celebre album di Lucio Dalla, datato 1977.
Seguono l'uscita dei brani “Carovane” e “Rispetto”. Il 25 giugno 2021 pubblica l’album “Disonore”, disco electro pop che caratterizza il nuovo corso artistico e professionale di Helle, che ha vinto il PREMIO SPECIALE assegnato dal MEI «Per aver affrontato con sonorità spiccatamente elettro-indie e liriche dal forte peso sociale, il tema della Libertà attraverso l’analisi delle sfumature dell’animo umano, soprattutto quello femminile». “2, 107” è brano con il quale vince il PREMIO LUNEZIA NEW MOOD «Per aver offerto una visione delicata e cruda con tappeti sonori moderni e sperimentali sulla morale delle donne». Vince il PREMIO DELLA CRITICA all’interno della rassegna del Premio InediTo al Salone Internazionale del libro (premio "Le colline di Torino") per la sezione “Testo canzone”, è finalista del Premio Bindi 2022 e si esibisce a Musicultura. “Tu mi volevi bene”, “Chimere” e "Tom" sono gli altri singoli estratti dal disco d'esordio.
Il 13 gennaio 2023, da alle stampe in versione cartacea ed ebook, il libro di poesie "Carovane" (ZONA Contemporanea), in contemporanea con l'uscita del singolo “Oggi è già ieri, il domani è eterno” realizzato e prodotto dalla stessa autrice. Le poesie di Helle – fuori dal disincanto, ma mai con distacco – poggiano sulla forza della parola e su immagini che si prestano alla metafora e all'allegoria, rivelando una scrittura consapevole, complessa come la realtà che descrive. “Musicista e cantautrice, con forte personalità e profonda soggettività, Helle impone con chiarezza i propri versi nell'orizzonte della poesia contemporanea, fuori dai facili sentimentalismi e saldamente ancorata alla materialità dell'esistenza.”
Parte da Bologna a febbraio il Carovane Tour che la vede impegnata in numerose date: una doppia esperienza live che porta nelle librerie e nei club uno spettacolo intimo e al contempo intenso ed energico, in cui vengono presentate le canzoni di Helle e le poesie di “Carovane” attraverso un file rouge che le lega.
Il 23 aprile 2023, nelle sede del Club Tenco a Sanremo, presenta in anteprima il nuovo disco "La liberazione” - hanno udito una donna ridere dal fiume", in uscita il 5 maggio e anticipato il 28 aprile dal singolo “Simone”.
Nel luglio dello stesso anno riceve un riconoscimento per il testo "Nebraska", presso il PREMIO LAUZI, tenutosi a Capri.
Il 26 aprile 2024 esce il suo terzo album in studio, "La colpa - racconto in nove canzoni", anticipato dal singolo "La tempesta" pubblicato il 12 aprile.
Etichetta: Volume!
CONTATTI E SOCIAL
www.facebook.com/Helle.musica/ www.instagram.com/helle.musica/?hl=it https://www.youtube.com/channel/UCUyHqlN2KJZZaI13abFhQhQ https://open.spotify.com/intl-it/artist/5dq7E4TCYHvIcG2fTxd8rY?si=K6LKZrPeSZe8YDKRQCrJmA
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Uomini e Donne: Roberta Di Padua e Alessandro Vicinanza è crisi! Una delle coppie nate sotto i riflettori di Uomini e Donne è in forte crisi. Le notizie trapelate ci dicono questo, ma i due diretti interessati ci fanno sapere quale è la verità. Scopriamola insieme. Roberta Di Padua e Alessandro Vicinanza: il loro percorso Roberta e Alessandro li conosciamo per la loro presenza a Uomini e Donne, il dating show di Maria De Filippi in onda su canale 5 nel primo pomeriggio. I due hanno deciso di uscire dal programma nell’edizione di quest’anno, ma la loro conoscenza era iniziata lo scorso anno. Tuttavia, Alessandro aveva scelto di uscire insieme a Ida Platano, con cui si è lasciato a settembre scorso. La Platano poi è rientrata negli studi in veste di tronista, mentre lui come cavaliere decidendo di intraprendere nuovamente il percorso lasciato a metà con Roberta. A metà percorso aveva fatto un passo indietro dicendo di voler corteggiare un’altra dama, Cristina Tenuta. La Di Padua quindi, con il cuore infranto, abbandona il programma per poi fare ritorno dopo le vacanze di Natale. In questa occasione, Vicinanza chiede scusa a Roberta e spera nel suo perdono. In un primo momento, la dama lo ha rifiutato e ha iniziato la conoscenza con un altro cavaliere, ma alla fine ha ceduto e sono usciti insieme dal programma. Hanno voluto proseguire il loro percorso lontano dalle telecamere. È crisi tra Roberta e Alessandro? La verità Da qualche giorno a questa parte, varie voci e dicerie vedevano Roberta Di Padua e Alessandro Vicinanza in forte crisi. Addirittura, qualcuno mormorava ciò a seguito di alcuni post della dama su Instagram. In particolare, sono state alcune frasi postate da lei che facevano supporre ad un allontanamento dal fidanzato. Oltre a questi pensieri alimentati dai fan, si sono aggiunte delle perplessità degli esperti di gossip i quali hanno insinuato che il motivo del loro allontanamento fosse a causa di lui. Più nello specifico si parlava di infedeltà da parte sua. La realtà però, pare ben diversa e a smentire le dicerie sono stati i due diretti interessati. La coppia ha deciso di pubblicare sui propri rispettivi account social una foto che smentisce ogni cosa. Lo scatto infatti, ritrae le loro mani intrecciate e ciò sta a significare che fra loro procede tutto a gonfie vele. Essere famosi significa incassare sia pro che contro.
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L’elenco crescente di bugie sul COVID
Dai blocchi e dai test all’allontanamento sociale e all’uso della maschera, le bugie che ci sono state raccontate sono …
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#Attualita#Medicina#Politica#Propaganda#Salute#Tag:Abusi Sui Minori#Agenzie Sanitarie#Allontanamento Sociale#Amministrazione Biden#Analisi#Aspettativa Vita#Barriere Plastica#Blocchi#Blocchi Covid#Blocchi Universali#Bugie#Contromisure#Covid19#Dati Empirici#Diagnostica#Diffusione#Dipendenza#Disoccupazione#Efficacia#Frode#Governo Autoritario#Ideazione Suicida#Ignoranza Intenzionale#Infezione#Isolamento Malati
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Nuovo post su Atom Heart Magazine
Nuovo post pubblicato su https://www.atomheartmagazine.com/morgan-fuori-da-x-factor/
Possibile addio di Morgan da "X Factor" dopo polemiche
Le voci riguardo a un possibile addio di Morgan da “X Factor” si fanno sempre più insistenti.
Morgan – La lite con i giudici a “X Factor”
Durante il quarto live di “X Factor“, Morgan è stato coinvolto in litigi con vari membri dello staff del talent show di Sky, creando un clima teso. Le polemiche e gli scontri sono sfociati in una serie di dichiarazioni offensive, coinvolgendo altri giudici e membri del programma.
Le polemiche si sono amplificate anche dietro le quinte, come dimostra un video di un fuorionda che continua a circolare sui social media. Nel video, si vede Morgan litigare animatamente con Ambra e poi lasciare la scena con un linguaggio offensivo. Questi comportamenti hanno generato una reazione negativa da parte del pubblico e dei fan dello show.
Morgan fuori da “X Factor”?
Nonostante non ci siano ancora conferme ufficiali da parte di Sky, le voci riguardo a un possibile allontanamento di Morgan da “X Factor” stanno circolando ampiamente. Le polemiche e il clima teso potrebbero influenzare la decisione dei vertici del programma. Resta da vedere se Morgan continuerà a essere parte del tavolo dei giudici o se sarà sostituito da qualcun altro.
Questi eventi si aggiungono alle controversie passate che hanno coinvolto Morgan, il quale aveva già rischiato di essere escluso dalla trasmissione in passato a causa di comportamenti discutibili. La situazione attuale potrebbe portare a una decisione definitiva da parte dei responsabili di “X Factor“, quando ormai mancano solo tre puntata alla fine dell’edizione.
Chi per sostituirlo?
In questo momento, con così poche puntate al termine dello show, potrebbe essere complicato trovare un sostituito pronto ad accettare il posto.
Morgan, durante il quarto live, ha comunque perso due concorrenti: Selmi e i SickTeens. In gara per la sua squadra restano solo gli Astromare. Un “dettaglio” che renderebbe meno traumatica una sua sostituzione in corsa.
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Social Network
Dunque.. da dove iniziare? Dal voler tenere aggiornato questo profilo settimanalmente?, dal mio progressivo allontanamento dai social Main stream?, dal fatto che che sia nella vita reale che in quello virtuale dei social le persone non mi piacciono?. Forse raccontarvi tutto è inutile, sarebbe troppo lungo e anche noioso, meglio che vi posto qualcosa.. capirete meglio.
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NON SIETE PAZZI VI STATE SOLO SVEGLIANDO
In questo periodo, unico nella storia di questo pianeta, un grande miracolo sta avvenendo nella vita delle persone, il risveglio della coscienza, per costoro la vita non sarà mai più la stessa.
Uomini e donne si stanno riconnettendo con la propria anima, molti stanno soffrendo perchè non si sentono più parte della società.
Non si sentono compresi nel loro meraviglioso cambiamento evolutivo, proverete un allontanamento da familiari amici, e tutto ciò che vi circonda. Solitudine nella propria famiglia che inevitabilmente fa fatica a comprendere i tuoi cambiamenti così radicali, questo è il risultato di grossi cambiamenti interiori a livello di DNA e coscienza, questo passerà. Voi sarete spazialmente cambiati e vi sentirete come se steste camminando tra due mondi, poichè la vostra consapevolezza transita nella nuova energia e il corpo talvolta rimane indietro. Avrete una sensazione di solitudine anche in compagnia di altre persone.
Sentire il bisogno di solitudine e di passare più tempo in mezzo alla natura per aiutare la nuova energia a radicarsi, perdita di passione, poco o nessun desiderio, questo fa parte del processo.
Accettate questo momento, questo passerà, è simile alla riprogrammazione di un computer, avete bisogno di spegnere per un breve periodo, desiderio di condividere conoscenza, saggezza, verità con gli altri.
Incremento della gnosi, capacità di comprendere i misteri nelle parole e scritture. Distacco dai mezzi di comunicazione negativi, predilezione per un'alimentazione più consapevole e naturale, maggiore tolleranza verso il prossimo e le differenze.
Desiderio profondo di libertà e rifiuto totale di qualsiasi schema o programma sociale limitativo o ingannevole, profonda consapevolezza dell'esistenza della vita in più dimensioni e mondi.
Consapevolezza che siamo tutti interconnessi e siamo tutti l'uno, sappi che non sei solo né pazzo, ma ci sono milioni di persone nel mondo che condividono questo risveglio con te .
L'uomo è destinato a cambiare e il mondo con esso, o si cambia o tutto si ripete.
La Verità ci Rende Liberi _ il Risveglio
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Belen Rodriguez e Stefano De Martino, ma quale crisi: la fede al dito mette a tacere ogni dubbio
DIRETTA TV 1 Giugno 2023 Di recente il gossip aveva ipotizzato un nuovo allontanamento per la coppia, che è tornata ad essere una famiglia unita dallo scorso anno. Gli indizi social però parlano chiaro: Stefano e Belen non hanno alcuna intenzione di perdersi. 13 CONDIVISIONI Tra Belen Rodriguez e Stefano De Martino nessuna crisi. Di recente il gossip aveva ipotizzato un nuovo allontanamento…
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Fedez, in questo periodo preferisco stare lontano dai social. 'Chiara non c'entra' - Musica
“Sto attraversando un periodo per cui preferisco stare il più possibile lontano dai social. In questa decisione non c’entra il rapporto con mia moglie, che anzi ringrazio per il costante supporto. A presto”. Con un post criptico, Fedez spiega il suo allontanamento dai social. Il cantante dopo il festival di Sanremo – durante il quale è stato al centro delle polemiche prima per la foto…
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THE EVERLASTING BEACON
Beacon - noun, a guiding or warning light or fire on a high place. From Middle English beken, from Old English bēacn (“sign, signal”), from Proto-West Germanic *baukn, from Proto-Germanic *baukną , perhaps from Proto-Indo-European *bʰeh₂u-, *bʰeh₂- (“to shine”).
Vi giuro che il mio intento è stato tutt’altro che pretenzioso nell’aver scritto il titolo in inglese, anzi... ho solo voluto fare autocritica sulla mia incorreggibile incapacità nella pronuncia inglese e quindi ringraziate che questo non sia un podcast audio sennò PANCETTA INFINITA PER TUTTI.
Premessa. Quando ero ragazzino, mio padre era solito dirmi ‘Non spiegare le cose con un esempio. Se usi un esempio significa che non sono troppo chiare nemmeno per te’ e quindi i miei amichetti mi picchiavano spessissimo perché coi miei discorsi articolati e verbosi non arrivavo mai al punto della questione (un po’ come sta per succedere per l’ennesima volta).
Il problema poi è notevolemente peggiorato nei successivi quarant’anni.
Dovete considerare che io ho avuto una crescita educativa piuttosto dicotomica: nei primi 20 anni della mia vita ho ricevuto un addestramento didattico ALTAMENTE umanistico, dentro casa (dove nulla era immeritevole di spiegazione filosofico-esistenziale, spesso a opera dei vari personaggi che orbitavano attorno ai miei genitori) e fuori casa, dove da una parte venivo edotto senza pietà da insegnanti usciti pari pari da un libro di De Amicis e dall’altra frequentavo coetanei che non rispettavano esattamente i canoni dell’allora normalità sociale.
I restanti vent’anni (che hanno coinciso coi miei studi universitari e il mio allontanamento dal focolare originale per costruirmene uno mio) sono stati invece improntati, quasi per contrapposizione, a una visione del mondo ALTAMENTE scientifica, dove quasi non rimaneva più spazio, com’ero solito, per discettare della vita, l’universo e tutto quanto. Esistevano solo la medicina e la scienza perché con quelle, credevo, hai risposte precise e inequivocabili.
Ero diventato Hanna Montana e non me n’ero nemmeno accorto, finché una decina di anni fa non mi sono improvvisamente detto, perché non posso avere
E così arriviamo al titolo di questo post, con il quale cercherò di farvi capire il grosso problema (che è anche soluzione) che affligge la mia visione del mondo.
LA TORCIA ETERNA è un concetto che ho sviluppato durante la lunga contrapposizione dei ‘due mondi’ sopra citati e che nasce dalla mia predisposizione, quarantennalmente repressa, a codificare tutta la mia realtà circostante attraverso allegorie e metafore (soprattutto le seconde che, a differenza delle prime, hanno una chiave di lettura più emotiva).
La Torcia Eterna è una fiamma vitale che ognuno di noi possiede (e fin qua nulla che ogni religione e filosofia non abbia già detto) ma è l’aggettivo ‘eterno’ che nel mio modo di concepire l’uomo è racchiuso il punto della questione.
Se è questa fiamma ad alimentare la vita, a renderci evidenti agli altri e a rischiarare l’avvolgente buio cosmico nel quale siamo persi, è mia personale convinzione che essa non possa mai spengersi... e badate bene che ciò non riguarda una presunta sopravvivenza dell’anima (di quello possiamo parlare in altra sede) ma il modo con cui un essere vivente decide, volontariamente o involontariamente, di sentire e vedere l’altro.
L’immagine che ho visualizzato è quella di un gruppo di persone sparse e perse in un’oscurità che Virgilio definirebbe nigra formidine, di nera fuliggine. Queste persone hanno con sé una lanterna il cui olio è inesauribile e la cui fiamma possono decidere quanto far risplendere: schermata il più possibile, luminosa al massimo, tenuta in alto sopra la testa o nascosta dalle vesti.
Ma in ogni caso quella fiamma continuerà a esserci e a brillare.
La Torcia Eterna è per me metafora della comprensione di sé attraverso l’altro e dell’altro attraverso sè: chi decide di tenerla alta e luminosa avrà modo di veder rischiarata la realtà circostante e richiamare a sé altre persone con altre lanterne, per meglio illuminare attorno; chi invece decide di tenerla bassa o nascosta dal mantello, muoverà passi lenti per paura di cadere e illuminerà sempre la solita piccola porzione del proprio piccolo mondo.
Ma questa Torcia continuerà a esistere e a essere potenzialmente luminosa come quella di tutti gli altri.
E così è la vita di ogni individuo su questa strana terra: chi vive nella paura e nella rabbia oscura la propria capacità di vedere e sentire l’altro e muove passi sempre più piccoli fino all’immobilità, mentre chi considera l’altro come specchio di sé riconosce nell’altro le proprie oscurità ma comprende anche che dove c’è ombra c’è anche una luce che la può dissolvere.
E comunque mio padre aveva ragione: quando uso gli esempi è perché le cose non sono troppo chiare nemmeno per me... per questo vi invito a tenere alta la vostra Torcia Eterna e a dirmi se mi vedete.
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Escape
L'escapismo è una forma estrema di svago, spesso attraverso metodi ricreativi, il cui scopo è estraniarsi da una realtà nei confronti della quale si prova disagio.
Ci sono persone che erroneamente identificano ciò come bisogno di evadere dallo stress della vita quotidiana ed altre che altrettanto erroneamente si definiscono escapisti unicamente su convinzione personale senza conoscerne il significato.
Secondo alcuni studiosi, i fenomeni di escapismo (cui viene generalmente attribuita connotazione negativa di incapacità a relazionarsi con la realtà) hanno subito un considerevole incremento nello scorso secolo a causa di un generale mutamento dello stile di vita verso contesti, ambienti e lavori sempre più estranei alla condizione naturale dell'uomo, nonché più alienanti.
Tra i sintomi di questo crescente straniamento, vengono normalmente indicati canali ricreativi il cui uso distorto può portare ad un allontanamento della realtà, quali: la letteratura, la musica, lo sport, il cinema e la televisione, i giochi di ruolo, la pornografia, Internet e i videogiochi, oltre alla droga e all'alcool.
I sociologi che studiano questi fenomeni tendono inoltre a sottolineare la pericolosità di una società in cui il governo o i vertici del potere si impegnano a fornire canali di svago di fronte a sintomi di disagio sociale, inserendosi nel solco di Karl Marx secondo il quale numerosi elementi sociali, tra cui la religione, hanno il solo scopo di illudere il popolo con la promessa di un rifugio da un presente insoddisfacente.
Alla luce del XXI secolo, e ancora di più dello scorso anno e di quello corrente, possiamo scorgere come l'escapismo sia un fenomeno più e più in aumento conseguentemente all'ondata di pandemia che viene affliggendo e della quale al momento non siamo liberi.
Qui possiamo trovare la familiarità con i cosiddetti escape games, o con le escape rooms, poiché attraverso queste due attività l'individuo deve cercare di evadere, figurativamente e fisicamente parlando da un luogo fisico o di fantasia attraverso l'utilizzo di doti quali l'ingegno, l'acutezza mentale, l'intuito, la logica e la creatività.
Questi giochi, rappresentano bene l'attività che il soggetto escapista tenta di compiere nella propria vita; egli tramite ogni sorta di mezzo lecito o illecito cerca di modificare o rompere gli schemi, evadendo, uscendo fuori dai contorni predisegnati; ciò per fuggire da problemi più o meno concreti, da condizioni di salute deleterie, da problemi economici pressanti, da disturbi di carattere psichico ecc.
Tuttavia, fantascienza e fantasy vengono ritenute un mezzo per l’escapismo di massa, che spesso si rivela positivo. Pensiamo per esempio a Jules Verne. Quando ha scritto i suoi libri i sottomarini non esistevano, ma vengono immaginate prospettive che poi diventano vere come appunto il Nautilus.
Come ogni medaglia l'escapismo presenta i propri pro e contro, la società, così come il singolo devono fare fronte ad entrambi, in linea di massima però l'escapismo, se non diventa prettamente patologico e distruttivo, può anche comportare un ritrovato benessere per chi evade,quindi se sentite il bisogno di estraniarvi dalla vostra vita quotidiana per ritrovare voi stessi, per risolvere un problema ecc. non dovete preoccuparvi potreste ritrovarvi più forti di prima.
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