#Al Abbazia
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Fallout by Al Abbazia
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Art Credit to Al Abbazia
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Starship Troopers (1997) Poster by Al Abbazia
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Art Credit to Al Abbaz

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ABBAZIA DI MASIO(AL). VALEO: ROBERTO VERCELLONE, FESTEGGIATO DA COLLEGHI E AMICI.(PHOTOGALLERY)
Nella splendida cornice della Nuova Casa del Popolo d Abbazia di Masio i colleghi e gli amici dello storico delegato UIL della Valer ISC, ex Valeo di Felizzano, hanno voluto salutare il collega e amico Roberto Vercellone, delegato storico della Valeo. Roberto Vercellone delegato aziendale per la UIL dal 1992 ha trascorso quasi tutta la sua vita lavorativa nello stabilimento Valeo di Felizzano.…

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#Abbazia di Masio (AL)#ALESSANDRIA#festa pensionamento#La Nuova Casa del Popolo#Valeo Felizzano#Valeo ISC#Valeo S.p.A.
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Vintage The Batman Poster
Art by Al Abbazia
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rilancio ma più che altro per annunziare a grande richiesta di nessuno che, per volontà del popolo e mia, la tenterò con wolf hall + udolpho come contorno per farmi una risata ;)
#udolpho ce l’ho tipo dal 2010 e in realtà ne lessi una grande parte al momento dell’acquisto#perché ero nella mia fase di primissima scoperta dei classici e il link austen > abbazia di northanger > udolpho fu ovvio#solo che boh poi persi l’hype perché obiettivamente non è il libro più scorrevole della letteratura inglese ecco#e la nostra eroina sviene ogni tre pagine per davvero#però secondo me può regalare delle perle a una lettura più adulta. vedremo se riuscirò nell’impresa
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80° Anniversario
15 Febbraio 1944, l'aviazione statunitense rade al suolo l'abbazia di Montecassino.
L'antica abbazia nei pressi di Frosinone, importante centro del monachesimo europeo fondato da San Benedetto da Norcia nel 529 d.C, era il più antico monastero in terra italiana. A causa di un catastrofico errore della loro intelligence, che aveva indicato l'abbazia come centro di comando della Wehrmacht, gli Americani presero la decisione di radere al suolo l'edificio sacro con un grandioso bombardamento aereo, la cui finalità, oltre che militare, doveva essere anche propagandistica. Il progetto fu infine attuato, dopo aver fatto arrivare giornalisti e telecamere dagli Stati Uniti, proprio nel giorno di oggi.
L'operazione si rivelò un grave errore strategico. All'interno dell'abbazia non erano, infatti, presenti truppe tedesche ma esclusivamente i frati benedettini e una grande moltitudine di sfollati fuggiti dalla Campania.
Nel bombardamento morirono 230 civili e nessun militare tedesco. La Wehrmacht, invece, arrivò più tardi. Le rovine del monastero si trasformarono infatti in una magnifica serie di postazioni difensive, che furono tenute accanitamente dai paracadutisti tedeschi e da altri reparti fatti giungere in loco dopo il bombardamento. Contro le rovine si infransero, inutilmente, gli attacchi delle truppe statunitensi, canadesi, neozelandesi, polacche e infine indiane.
I tedeschi rimasero padroni del campo, ottenendo un'insperata grande vittoria strategica, e furono costretti a ritirarsi solo a metà maggio, per non venire aggirati delle truppe coloniali marocchine che avevano sfondato sui Monti Aurunci. L'assedio delle rovine, effetto collaterale e non previsto del bombardamento del monastero, costò agli alleati perdite non previste per oltre quattordicimila uomini.
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Quando Antonia Pozzi arrivò, la mattina del 2 dicembre 1938, la neve aveva rivestito di bianco la campagna intorno all' abbazia di Chiaravalle. Lasciò la bicicletta e si sedette a pochi metri da una roggia, come in Lombardia chiamano i piccoli corsi d'acqua che traversano i campi. Aveva con sé un barattolo di pasticche. Le ingoiò con una sola sorsata d' acqua e poi si sdraiò sulla neve, dove la trovarono ancora viva. Morì poche ore dopo.
Tu lo vedi, sorella: io sono stanca,
stanca, logora, scossa,
come il pilastro d’un cancello angusto
al limitare d’un immenso cortile;
come un vecchio pilastro
che per tutta la vita
sia stato diga all’irruente fuga
d’una folla rinchiusa.
Oh, le parole prigioniere
che battono battono
furiosamente
alla porta dell’anima
e la porta dell’anima
che a palmo a palmo
spietatamente
si chiude!
Ed ogni giorno il varco si stringe
ed ogni giorno l’assalto è più duro.
E l’ultimo giorno
– io lo so –
l’ultimo giorno
quando un’unica lama di luce
pioverà dall’estremo spiraglio
dentro la tenebra,
allora sarà l’onda mostruosa,
l’urto tremendo,
l’urlo mortale
delle parole non nate
verso l’ultimo sogno di sole.
E poi,
dietro la porta per sempre chiusa,
sarà la notte intera,
la frescura,
il silenzio.
E poi,
con le labbra serrate,
con gli occhi aperti
sull’arcano cielo dell’ombra,
sarà
– tu lo sai –
la pace.
Lo sguardo di Antonia Pozzi, che si era allargato quasi all’infinito per cogliere l’essenza del mondo e della vita, si spegne per sempre mentre cala la notte con le sue ombre viola. Adagiata su un prato innevato di Chiaravalle, imbottita di farmaci e tristezza, se ne va Antonia Pozzi. Lo sguardo perso nello sguardo senza pupilla del cielo. Aveva ventisei anni.
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Blade Runner by Al Abbazia
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Confesso che ho fatto un pompino ad uno scopamico nei saloni sotterranei di una abbazia dove era allestita una mostra pittorica. Era domenica mattina, c’era solo un frate all’ingresso e stava al piano di sopra dove c’era l’ingresso, e non c’era nessun visitatore. Chissà se c’erano le telecamere. In quel momento non me ne fregava nulla. Neanche adesso per la verità.
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Brothers Torn by Al Abbazia
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LA CERVARA • Abbazia di San Girolamo al Monte di Portofino, Santa Margherita Ligure, Liguria, Italy 🇮🇹
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Mirabilie
Ieri la più grande agenzia pubblicitaria italiana (così si definiscono, ed è vero) ha comprato una pagina sul Corriere della Sera per "ringraziare" coloro i quali commentando la nuova campagna di Promozione Turistica dell'Italia, commissionata dall'ENIT e dal Ministero del Turismo, Open To Meraviglia, per ringraziarli: "Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita a un dibattito culturale così vivace come quello acceso in soli 5 giorni da Italia. Open to Meraviglia, rappresenta sempre qualcosa di positivo, (...) Grazie, perché non accadeva da anni che la notizia di una campagna istituzionale suscitasse una eco di tale portata (…) Grazie per le migliaia di visualizzazioni, commenti, meme e per le appassionate discussioni di questi ultimi giorni: ci hanno fatto sentire davvero la più grande agenzia italiana, con un immenso reparto creativo di persone al lavoro sullo stesso concetto".
Mi piace quest'idea che ha l'agenzia, che in questo mestiere davvero è un gigante (la Carmencita di Carosello per il caffè Lavazza, per dire è figlia del genio del fondatore Armando Testa) di cosa sia dibattito culturale: ridere tra lo sgomento e il faceto sul lifting alla Venere del Botticelli, della maglietta a righe per mangiare la pizza, sui posti scelti, sul costo della campagna, sul dominio internet non comprato, sulle immagini stock e così via. Era davvero questo l'obiettivo?
La risposta la dà indirettamente la stessa agenzia: L'obiettivo è quello di promuovere l'Italia all'estero, puntando su un target proveniente da 33 Paesi. Anche e soprattutto su mercati culturalmente molto diversi dal nostro, accendendo l'attenzione in modo facile, diretto e immediatamente riconoscibile su ciò che tradizionalmente contraddistingue l'Italia nel mondo. Parlare dell'Italia significa tener conto di tantissime sensibilità e sfumature. Un capitale culturale e umano così unico e prezioso che spinge tutti a lavorare, ed anche a dibattere, con una straordinaria passione.
Detto in termini un po' brutali, è lo stesso principio che spinse il Direttore degli Uffizi Schmidt a concedere una visita esclusiva e notturna alla più nota influencer italiana con famiglia, per poi poter dire che i weekend successivi la percentuale di visitatori sotto i 25 anni era aumentata del 30%. Una campagna così probabilmente è indirizzata a turisti come questi :
che si fanno i selfie come se fossero ai Tropici, ma sono sui binari di Auschwitz. Non importa molto che, ed è cronaca, persino le città meravigliose scelte come panorama per i finti scatti della nostra venere in lifting davvero si lamentino dell'arrivo massiccio di turisti "mordi e fuggi", dello svuotamento dei centri storici, dell'imborghesimento di aree urbane senza possibilità di reali vantaggi per la comunità che la abitava, e così via.
E per restare un po' polemico, scommetto che i milioni che si sono lamentati dello stereotipo con cui ci presentiamo ai 33 Paesi esteri sono in molti casi quelli che sfottono per esempio i francesi perchè non hanno il bidet (che si chiama così dal francese, termine che vuol dire pony, installato da Christophe Des Rosiers, presso la residenza del Primo Ministro francese ad uso della moglie, Madame De Prie. Grazie alle memorie dell’allora Ministro degli Esteri – nonché amante di Madame De Prie – sappiamo che nel 1726 il gentiluomo fu ricevuto dalla signora, imbarazzatissimo, mentre era a cavallo di uno strano sgabellino a forma di violino intenta a rinfrescarsi).
Per il piacere di tutti gli altri contro gli stereotipi, con l'aiuto di chi vorrà, si possono segnalare delle meraviglie nascoste e poco conosciute del nostro Paese. Inizio io con un posto stupendo
L'anfiteatro Romano di Santa Maria Capua a Vetere, in provincia di Caserta, il più grande del nostro Paese dopo il Colosseo. Tra l'altro vicino c'è Capua e il suo meraviglioso centro Storico Antico e a Sant'Angelo In Formis, una frazione di Santa Maria, vi è una favolosa Abbazia di Sant'Angelo, di epoca Longobardo-Normanna, con affreschi del X secolo.
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Scelti per voi
Fonte: pixabay.com
Una piccola scelta di libri “certificati” dai bibliotecari per distrarvi nel migliore dei modi durante le vacanze. Si tratta di novità, di titoli non recentissimi ma che magari vi sono sfuggiti e meritano attenzione, e di opere da cui sono stati tratti ottimi film.
Se non l’avete ancora letto vi consigliamo L’animale più pericoloso di Luca D’Andrea, del 2020. Ma qual è l’animale più pericoloso? Se non ci si lascia sviare dall’immagine di copertina, si può intuirlo fin dalle prime righe di questo avvincente giallo che ha come tema (argomento di scottante attualità) la salvaguardia dell’ambiente. A parte l’idea di fondo dell’adolescente rapita che ricorda il pregevole La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, la storia si dipana in maniera diversa, dalla location (le montagne della Val Pusteria), ai moventi dei crimini, allo stile, agile, moderno, mai banale. Anche il finale diverge, ma su questo, naturalmente, non sveliamo nient’altro. Rispettata in pieno l’unica regola cui i gialli dovrebbero essere sottoposti: quella di inchiodare il lettore alle pagine, fino alla conclusione.
Pare che le case di ringhiera della vecchia Milano siano una continua fonte di ispirazione per scrittori e assassini: dopo i gialli di Francesco Recami orientati sulla figura dell’ex tappezziere in pensione Amedeo Consonni, è il vice-commissario Enea Zottìa che deve occuparsi di una serie di crimini in un vecchio stabile malandato nel cuore di Milano nell’ultimo libro di Marco Polillo I delitti di corso Garibaldi. Ma le indagini ci porteranno anche a Viboldone, frazione di San Giuliano Milanese e sede di un’antica Abbazia, e all’isola di San Giulio sul lago d’Orta (ebbene sì, proprio nel luogo in cui C’era due volte il barone Lamberto!), dove le vicende, soprattutto sentimentali, dei protagonisti troveranno il loro più naturale scioglimento.
Ambientato sul lago di Como è I milanesi si innamorano il sabato di Gino Vignali, il cui titolo si ispira al famosissimo I milanesi ammazzano al sabato di Scerbanenco (da cui è stato tratto anche un film per la regia di Duccio Tessari). “Dopo la fortunata tetralogia riminese con protagonista Costanza Confalonieri Bonnet, Gino Vignali cambia atmosfere e personaggi ma mantiene intatti il tono scanzonato e il ritmo incalzante che contraddistinguono i suoi fortunati gialli. Suspense, erotismo, umorismo sono gli ingredienti vincenti di un romanzo che, giocando abilmente con dubbi e ossessioni, incertezze e desideri, incanta il lettore in un riverbero di luci e ombre. Come l’acqua del lago, quando sembra calma ma non lo è”.
Non intendiamo certo tralasciare l’ultimo Simenon, L’orsacchiotto, anche questa opera di introspezione, di scavo profondo nella psiche umana aperto a più interpretazioni, una delle quali può essere che non è possibile mantenere sempre il controllo su tutto, anche ad altissimi livelli professionali: dopo una intera esistenza trascorsa all’insegna del più assoluto dominio di sé, una sola deroga al perfetto meccanismo esistenziale che il protagonista si è imposto può costare un prezzo inestimabile.
Torna nell��ultimo romanzo di Fabio Stassi, Notturno francese, il simpatico counselor della rigenerazione esistenziale Vince Corso, ma in questo caso, come per Simenon, l’indagine è introspettiva: un viaggio parallelo nei ricordi dell’infanzia e in treno, lungo la Costa Azzurra, terra d’origine del nostro detective-bibliofilo, trapiantato in Via Merulana. Finalmente sarà svelato il mistero del padre mai conosciuto a cui Vince indirizza cartoline nell’unico luogo che di sicuro aveva frequentato, almeno per una memorabile notte, ovvero il mitico Hotel Negresco.
Folgorante fin dall’incipit, la lettura di Perle ai porci (il titolo originale suona: God Bless You, Mr. Rosewater, or Pearls Before Swine) rende pienamente ragione a Umberto Eco che annoverava Kurt Vonnegut tra i suoi scrittori preferiti:
Uno dei protagonisti di questa storia, storia di uomini e donne, è una grossa somma di denaro, proprio come una grossa quantità di miele potrebbe essere, correttamente, uno dei protagonisti di una storia di api.
Ironico, dissacrante, politicamente scorretto, bizzarro, surreale, a metà strada fra America di Kafka e i racconti di Carver; uno stile veloce, tagliente; un lessico moderno e spiazzante. Se poi vi affezionate a questo autore, allora vi consigliamo Ghiaccio-nove, anche questo composto in una forma originalissima che sconcerta il lettore con la sua imprevedibile fantasia che scardina completamente gli schemi narrativi tradizionali. Strutturato a brevi capitoli sullo stile del Tristram Shandy di Sterne è un libro trasgressivo, esilarante fino al demenziale, davvero “uno dei tre migliori romanzi dell’anno scritto dal più grande scrittore vivente” come lo accolse Graham Greene nel 1963, anno della pubblicazione. Una potente satira della società contemporanea, che punta in particolare alla condanna della guerra, argomento quanto mai tristemente attuale.
Lo spaccone di Walter Tevis è un romanzo di formazione in cui il protagonista svolge il suo “apprendistato” (come lo definisce Fabio Stassi nella prefazione all’edizione minimum fax) nelle sale da biliardo dove sbarca il lunario spennando ‘polli’ grazie al suo non comune talento. Ma la conquista della consapevolezza comporta un prezzo molto alto: la coscienza del proprio valore si paga con la perdita della libertà. Un libro con i fiocchi che non poteva non ispirare un capolavoro come il film di Robert Rossen del 1961 con un Paul Newman perfettamente incarnato nella parte di Eddie Felson, The Fast, ‘lo svelto’. A voi il piacere di scoprire le differenze (che ci sono, e anche notevoli) tra il libro e il film. Newman rivestirà lo stesso ruolo nel 1986 come mentore del giovane Tom Cruise in Il colore dei soldi, per la regia di Scorsese, sempre dal sequel di Tevis.
Da La morte corre sul fiume di Davis Grubb è stato tratto nel 1955 per la regia di Charles Laughton un film talmente bello e originale proprio dal punto di vista tecnico da far rimpiangere che si tratti dell’unico exploit come regista da parte del celeberrimo attore britannico. Tratto da una drammatica storia vera, il romanzo si dispiega su più piani narrativi: il tema fiabesco, reso da Laughton con splendide immagini dello sfondo naturale notturno, il noir e la denuncia del fanatismo religioso. “La storia è qualcosa di più, se possibile, dei fatti che la compongono, è un’omelia nera, una lunga e cupa ballata atroce almeno quanto le filastrocche infantili che di tanto in tanto la interrompono, risuonando nel vuoto”.
Non è una storia dell’orrore, come il precedente Dracula, che tanta popolarità diede al suo creatore, Bram Stoker: Il gioiello dalle sette stelle è soprattutto un racconto d’avventura, i cui protagonisti, sorta di Indiana Jones tra le mummie, sono morbosamente infatuati dalla passione per la storia egizia. A metà tra il romanzo gotico di stampo ottocentesco e l’egittomania molto diffusa all’epoca, tanto da influenzare anche Conan Doyle e Poe, è un romanzo piacevole e adatto come lettura per le vacanze. Tra culto della reincarnazione, sarcofagi, ricerche archeologiche, luoghi affascinanti come il misterioso Egitto e la nebbiosa Londra, abbiamo anche la possibilità di scegliere tra due finali, perché il pubblico non gradì il primo e costrinse l’autore, pare, a riscriverne uno nuovo nella seconda edizione uscita nel 1912, anno della sua morte. In questa ristampa di ABEditore del 2022 sono presenti entrambe le varianti.
#luca d'andrea#francesco recami#marco polillo#gianni rodari#gino vignali#Georges Simenon#fabio stassi#kurt vonnegut#walter tevis#paul newman#martin scorsese#davis grubb#charles laughton#Robert Mitchum#bram stoker
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