#Accademia del Lusso
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MORONI (1521-1580). IL RITRATTO DEL SUO TEMPO Gallerie d’Italia – Milano, Museo di Intesa Sanpaolo Dal 06 dicembre 2023 al 01 aprile 2024 Mostra a cura di Simone Facchinetti e Arturo Galansino
Apre al pubblico dal 6 dicembre 2023 al 1° aprile 2024 alle Gallerie d’Italia – Milano, museo di Intesa Sanpaolo, la mostra Moroni (1521 – 1580). Il ritratto del suo tempo a cura di Simone Facchinetti e Arturo Galansino.
La mostra, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è inserita nel programma Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 ed è realizzata in partnership con Accademia Carrara di Bergamo e Fondazione Brescia Musei.
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Albergo Etico e l’Accademia dell’Indipendenza: Inclusione e Turismo Etico
Il mondo del turismo si sta evolvendo rapidamente, e l’Albergo Etico rappresenta un faro nel settore dell’ospitalità inclusiva. Questo progetto non è solo un albergo, ma anche un’opportunità unica per favorire l’autonomia e l’inclusione lavorativa di giovani con disabilità, grazie a un percorso formativo di tre anni chiamato Accademia dell’Indipendenza.
Cos’è l’Accademia dell’Indipendenza?
L’Accademia dell’Indipendenza è un programma di formazione intensivo che dura tre anni, progettato per aiutare i giovani con disabilità a raggiungere una vera autonomia. Questo percorso unisce teoria e pratica, con attività che coinvolgono i partecipanti in tutte le operazioni dell’albergo, dal ricevimento alla gestione del ristorante.
La metodologia dell’Accademia si ispira al modello della vita accademica e militare: gli allievi indossano una divisa, lavorano insieme in un ambiente strutturato e gerarchico, e condividono momenti di socializzazione come i pasti, creando un forte senso di appartenenza. Questo approccio è progettato per responsabilizzare i partecipanti, insegnando loro non solo le competenze tecniche necessarie, ma anche le abilità sociali e organizzative fondamentali per affrontare il mondo del lavoro e della vita quotidiana.
Un Turismo Etico e Sostenibile
L’Albergo Etico è molto più di una struttura ricettiva: è un progetto che promuove un nuovo modello di turismo etico e sostenibile. Ogni ospite che sceglie di soggiornare in una delle strutture, situate in diverse città italiane e internazionali, contribuisce a sostenere un’iniziativa che offre opportunità concrete ai giovani con disabilità.
Tra le sedi principali, spiccano quelle di Asti, Roma, Fenis, Cesenatico, e persino in Argentina e Albania. Queste strutture offrono un’ospitalità impeccabile, con camere moderne, tecnologie avanzate e un’attenzione particolare alle esigenze di ogni cliente, rendendo il soggiorno un’esperienza inclusiva e arricchente.
Formazione e Autonomia nel Turismo
Il programma dell’Accademia dell’Indipendenza include la possibilità per i partecipanti di vivere all’interno dell’albergo, separandosi gradualmente dall’ambiente famigliare. Dormire nelle stanze dedicate al personale rappresenta un passo cruciale verso l’indipendenza. Durante questo periodo, i ragazzi imparano a convivere con i colleghi, a gestire autonomamente le loro attività quotidiane e a superare sfide personali.
Questo modello di turismo inclusivo non solo arricchisce l’esperienza degli ospiti, ma stimola anche la collettività a riflettere sull’importanza dell’integrazione lavorativa e sociale. La presenza dei ragazzi in divisa diventa un simbolo di inclusione e un invito alla riflessione per tutta la comunità.
L’Erasmus dell’Inclusione
Le storie di successo legate all’Albergo Etico sono molteplici. Una madre svizzera, dopo l’esperienza del figlio Guglielmo nell’Accademia, l’ha paragonata a un Erasmus, descrivendola come un’opportunità per il ragazzo di acquisire nuove competenze e una maggiore fiducia in se stesso. Questo spirito di apertura e crescita è il cuore pulsante del progetto, che mira a creare un turismo consapevole e umano.
La Rete degli Alberghi Etici
L’Albergo Etico è presente in diverse località, ognuna con le sue peculiarità:
Asti, nel cuore della città, offre un’esperienza confortevole e tecnologica, perfetta per i viaggiatori interessati al patrimonio culturale.
Fenis, in Valle d’Aosta, propone un soggiorno immerso nella natura, ideale per un turismo rilassante e rigenerante.
Roma combina lusso e accessibilità, con camere dotate di ogni comfort e attenzione alle esigenze dei diversamente abili.
Cesenatico, sulla Riviera Romagnola, accoglie gli ospiti con camere moderne e una piscina, creando un’atmosfera unica e accogliente.
Argentina e Albania, dimostrano come il modello di inclusione possa essere replicato con successo a livello internazionale, contribuendo a diffondere il concetto di turismo etico in tutto il mondo.
Un Modello di Turismo da Imitare
L’Albergo Etico dimostra che il turismo può essere un potente strumento di inclusione sociale. Offrendo opportunità lavorative e formative, questa rete di alberghi non solo migliora la qualità della vita dei partecipanti al programma, ma sensibilizza anche la società sull’importanza di sostenere progetti che promuovano l’autonomia e l’inclusione.
Scegliere l’Albergo Etico significa non solo vivere un’esperienza di soggiorno unica, ma anche contribuire a un futuro in cui il turismo diventa sinonimo di solidarietà, crescita e umanità.
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“Fashion & Talents”, l’alta moda torna a Piazza di Spagna Si svolgerà mercoledì 18 settembre 202... #accademialusso #altamoda #ecampus #eleonoradaniele #enzosiviero #fashion #lauragramigna #roma #talents https://agrpress.it/fashion-talents-lalta-moda-torna-a-piazza-di-spagna/?feed_id=6837&_unique_id=66e332b76f783
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Fashion & Talents, l’alta moda torna a Piazza di Spagna
Fashion & Talents, l’alta moda torna a Piazza di Spagna MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE ALLE 19.30 LA SESTA EDIZIONE DELLA SFILATA-EVENTO ORGANIZZATA DA UNIVERSITÀ ECAMPUS E ACCADEMIA DEL LUSSO Torna a sfilare l’alta moda in una delle piazze più belle e iconiche del mondo. Mercoledì 18 settembre a Piazza di Spagna, a partire dalle 19.30, andrà in scena la passerella di Fashion & Talents, organizzata…
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Vogue Institute of Art and Design , Bangalore
Vogue Institute of Art and Design (VIAD) formerly known as the Vogue Institute of Fashion Technology commenced its establishment in 1996. It is one of the top Fashion design institutes in Bengaluru. The institute is approved by the UGC and affiliated with Bangalore University and Mysore University.
Vogue Institute of Art and Design ranking for 2023 is 26. Vogue Institute of Art and Design has Tie-ups with several international universities such as Accademia Del Lusso-Italy, University of Sunderland-UK, De Montfort University, Accademia Costume Moda-Italy, Lectra of France and Indian Tie Ups include Gem & Jewellery Trade Council of India, India Design Association, Institute of Indian Interior Designers
The institute offers UG, PG, Diploma, and Certificate Courses that encompass 5 fashion Design courses,4 Interior Design courses, 6 Jewelry design courses, and 8 Animation and multimedia courses. The course duration differs for each one of them. The Vogue Institute of Fashion Technology course admission process is online. Additionally, it offers different types of scholarships for meritorious students. The institute also offers admission opportunities to NRI and Foreign Students.
#vogueinstituteoffashiontechnology#vogueinstituteofartanddesignplacement#vogueinstitueofartanddesignfees#vogueinstituteofartanddesign
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Teatro: a Città della Pieve in corso la campagna abbonamenti per la stagione dell’Avvaloranti Giovedì 30 novembre a Città della Pieve al via la nuova stagione del Teatro Comunale Accademia degli Avvaloranti, curata da Fontemaggiore Centro di Pr...
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Cómo convertirse en personal shopper
Para ser personal shopper puede ser útil preguntarse primero qué hay que estudiar y contratar personal shopper inmobiliario. No hay universidades especializadas pero, como veremos, no faltan cursos específicos destinados a proporcionar todas las competencias necesarias para ejercer esta profesión.
En general, podemos decir que las ganas de surgir y la pasión no pueden faltar. Para responder a la pregunta: "¿Qué estudiar para ser personal shopper?", podemos decir que quienes tienen un título universitario en disciplinas como:
Diseño y Arte Marketing y Comunicación Ciencias Sociales DAMS Se puede decir que las facultades mencionadas aportan una serie de nociones que, sin duda, resultarán útiles a lo largo de la carrera.
Si el aspirante a personal shopper tiene claro desde el principio en qué sector especializarse, también puede plantearse matricularse en escuelas y universidades más específicas. Por ejemplo:
Moda Si el objetivo es acompañar a personalidades adineradas de compras por las exclusivas calles de Milán, el conocimiento de la moda y la industria de la moda es imprescindible.
No faltan oportunidades para estudiar moda en Italia. Los interesados pueden consultar la oferta educativa de la Accademia del Lusso de Milán o las famosas Accademia Costume & Moda de Roma y Milán.
Cosmética Además de la moda, como hemos visto, el personal shopper puede adquirir conocimientos útiles en maquillaje, cuidado de la piel, cuidado del cabello, ayudando así a sus clientes a elegir los mejores productos para el cuidado del cuerpo.
Entre los cursos disponibles está la Escuela de Moda Ferrari de Milán, en particular el curso de tres años 180 CFA dedicado a la belleza.
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Exploring the Business Side of Fashion: Diploma Programs in Fashion Entrepreneurship
Fashion entrepreneurship has been an emerging field, where individuals are not only interested in the creative side of fashion but also want to learn the business side of it. The diploma in fashion entrepreneurship programs is becoming increasingly popular as they provide a blend of creativity and business acumen that is required to succeed in the fashion industry.
In this article, we will explore the diploma in fashion designing after 12th entrepreneurship, its benefits, and its career opportunities.
What is Fashion Entrepreneurship?
Fashion entrepreneurship is the process of identifying and exploiting an opportunity in the fashion industry by creating and managing a venture. The fashion industry is a vast and diverse field that requires not only creativity but also an understanding of the business side of fashion. A fashion entrepreneur is someone who identifies a gap in the market and creates a unique product or service to fulfill that need.
Benefits of a Diploma in Fashion Entrepreneurship:
A diploma in fashion styling courses online is designed to equip students with the skills and knowledge required to start and manage a fashion business successfully. Some of the benefits of pursuing a diploma in fashion entrepreneurship are:
Develop Creative and Business Skills: Diploma programs in fashion entrepreneurship provide a perfect blend of creativity and business acumen. Students not only learn about design and fashion trends but also gain an understanding of finance, marketing, and management.
Networking Opportunities: Diploma programs provide students with an opportunity to network with industry professionals, guest speakers, and alumni. This helps students to build valuable connections in the industry and get a better understanding of industry trends and practices.
Hands-on Experience: Many diploma programs offer hands-on experience through internships or capstone projects. This allows students to apply their learning in real-world situations and gain practical experience.
Top Diploma Programs in Fashion Entrepreneurship:
Here are some of the top diploma programs in fashion entrepreneurship:
Diploma in Fashion Entrepreneurship from the London College of Fashion
Diploma in Fashion Business from Parsons School of Design
Diploma in Fashion Styling and Communication from Istituto Marangoni
Diploma in Fashion Management from Polimoda
Diploma in Fashion Marketing and Communication from Accademia del Lusso
Diploma in Fashion and Lifestyle Entrepreneurship from Pearl Academy
Diploma in Fashion Buying and Merchandising from Fashion Retail Academy
Diploma in Fashion Design and Business from LaSalle College
Diploma in Fashion and Luxury Brand Management from the European School of Economics
Diploma in Fashion Entrepreneurship from Instituto Europeo di Design
Benefits of a Fashion Entrepreneurship Diploma Program:
A diploma program in fashion entrepreneurship can provide students with the knowledge and skills necessary to successfully start and run their fashion businesses. Some of the benefits of such programs include learning about marketing and branding, financial management, and entrepreneurship principles specific to the fashion industry. Students can also benefit from networking opportunities with industry professionals and potential investors.
Course Curriculum:
The course curriculum of a diploma program in fashion entrepreneurship may vary depending on the institution offering the program. However, common topics covered in such programs include fashion industry overview, entrepreneurship principles, marketing and branding, financial management, e-commerce, and supply chain management. Some programs may also include courses on fashion design and product development to provide students with a well-rounded understanding of the industry.
Online Learning Options:
Like other diploma programs in fashion, many institutions now offer online options for fashion entrepreneurship programs. Online programs offer flexibility for students who may not have the time or resources to attend a traditional on-campus program. Online programs may also offer the opportunity to learn from industry professionals and experts from around the world.
Career Opportunities:
Graduates of a fashion entrepreneurship diploma program can pursue a variety of career opportunities, including starting their fashion businesses, working as fashion consultants, product development managers, or marketing and branding specialists in fashion companies. Some graduates may also choose to pursue advanced degrees in fashion or entrepreneurship to further their careers.
Considerations When Choosing a Fashion Entrepreneurship Diploma Program:
When choosing a fashion entrepreneurship diploma program, it is important to consider factors such as the reputation of the institution offering the program, the quality of the faculty, and the program's curriculum and learning outcomes. Students should also consider the program's format, whether it is offered online or on-campus, and the program's cost and financial aid options.
Conclusion:
A diploma program in fashion entrepreneurship can be a great option for students interested in starting their fashion businesses or pursuing a career in fashion management. With the right knowledge and skills, graduates of these programs can succeed in a competitive industry and make a significant impact in the fashion world.
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Giusto due o tre cose AHAHHAHA
Come mai scegliesti medicina come corso di laurea?
È ciò che ho sempre voluto fare. O questo o il piano B era interior design/Accademia del lusso per diventare organizzatrice di eventi di moda, ma il mio piano A è sempre stata medicina. Sono entrata al secondo tentativo, ma lo avrei riprovato altre mille volte il test, e se tornassi indietro, lo rifarei
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AltaRoma: Luglio 2019 [Aggiornamento]
AltaRoma: Luglio 2019 [Aggiornamento]. Vi racconto giorno per giorno cosa succede dietro le quinte delle sfilate della Fashion Week di Roma dal 4 al 7 luglio presso il Pratibus District.
Scelgo questa immagine copertina, un po’ forte, perché ritrae esattamente come ci sentiamo un po’ tutte noi dopo una fashion week … felici ma stremate. 🙂
“ROME IS MY RUNWAY”
Novitàdi questa edizione estiva dal 4 al 7 luglio 2019: manca Renato Balestra. Teoricamente è impegnato a portare in giro per il mondo la sua mostra Celeblueation, ma la sua uscita dal CDA di AltaRoma lascia pensare. Il…
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Antonio Martino presenta Rinascimento Giapponese
Antonio Martino presenta Rinascimento Giapponese
“La leggenda di Tanabata”
Collezione ready to wear Autunno-Inverno 2020/21
Antonio Martino – Rinascimento giapponese – FW 20_21 – Ph_Justyna Pawlowska
Un métissage di elementi creativi, simmetrie e asimmetrie, volumi scultorei e linee minimal a contrasto si incontrano nel ready to wear pensato da Antonio Martino per l’autunno-inverno 2020/21, presentato durante la kermesse capitolina Altaroma al
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#Accademia del Lusso#Altaroma#Antonio Martino#ICE#La leggenda di Tanabata#Rinascimento Giapponese#Silvia Santori#Urban Park volume 4
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ACCADEMIA UCRAINA DI BALLETTO presenta LO SCHIACCIANOCI con OFI Orchestra Filarmonica Italiana TAM Teatro Arcimboldi Milano Sabato 16 DICEMBRE ore 17.30 e ore 21.00 Domenica 17 DICEMBRE ore 16.00
Dopo le 3 date sold out dello scorso anno, a grande richiesta, torna lo Schiaccianoci dell’Accademia Ucraina di Balletto, per festeggiare l’atmosfera del Natale, con lo spettacolo iconico per eccellenza, quello che è di tradizione per tutte le feste di dicembre.
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Have a look at Silvia Galasso LinkedIn page. Resume and Portfolio.
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Un secolo di moda
Creazioni e miti del XX secolo
Enrico Quinto e Paolo Tinarelli
Federico Motta Editore, Milano 2003, 264 pagine, 23,5x28 cm., ISBN 978-8871794174
euro 80,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Accademia di Francia, Roma 26/11/2003 - 1/02/2004
L'opera vuole mettere a fuoco non solo l'evoluzione dell'abito ma anche tutto ciò che lo arricchisce e lo completa, dagli accessori (scarpe, borse, cappelli, gioielli, ecc.) fino all'uso spregiudicato dei materiali e alle più ardite sperimentazioni. Attraverso l'esame di momenti precisi della storia dell'ultimo secolo, i due curatori, tracciano due piani di lettura che si accompagnano e si intersecano: da una parte la catalogazione originale degli abiti montati e rifotografati e dall'altra la loro contestualizzazione storica data dall'emblematica valenza dell'immagine pubblicitaria e cinematografica. Il volume fornisce una prima risposta al pericolo di dispersione del patrimonio storico - documentario, alla mancanza in Italia di un museo e di un archivio storico della moda. Il volume ripercorre come un racconto per immagini le espressioni salienti di un particolare percorso creativo, quello della Moda. La ricerca, quasi un lavoro archeologico, promuove l'oggetto di moda a materiale storico e storico - artistico; a documento della storia del gusto e delle mentalità. Nella realtà contemporanea il fenomeno MODA assume un'importanza rilevante, non solo per le implicazioni di carattere economico, ma soprattutto per le possibilità offerte alla lettura di comportamenti sociali e psicologici del nostro tempo. Dal mondo della moda, dietro la fantasia artistica, si intuisce un contenuto di evoluzioni storiche e sociali dal grande significato. Sono visibili, per la prima volta, numerosi modelli unici provenienti dalla collezione privata di Enrico Quinto e Paolo Tinarelli, affiancati alle fotografie delle star del cinema e del jet set che li hanno resi famosi indossandoli: Ava Gardner, Jackie Kennedy Onassis, Audrey Hepburn, Grace di Monaco e Marilyn Monroe. La mostra mette anche in evidenza quanto la moda italiana si sia distinta come guida internazionale per stile e creatività. Il percorso, suddiviso in decenni, parte dai rivoluzionari abiti d'inizio secolo realizzati dagli eccentrici Paul Poiret e Mariano Fortuny, che per primi liberarono la figura femminile dalle costrizioni del busto. Per il periodo degli anni Trenta, sono messi a confronto i primi modelli autarchici di pura ispirazione italiana con gli originali usciti dagli atelier parigini di Chanel o Lanvin. Protagonisti della mostra, anche pezzi unici come 'Bonheur’ (Felicità): ovvero, un raro abito datato 1947 della prima collezione di Christian Dior dalla linea tipicamente 'New Look’, che esprime - con la sua gonna a ruota, fatta con metri e metri di seta - tutta la gioia ritrovata del dopoguerra. Ancora, il lusso di Jacques Fath, la femminilità interpretata dalle Sorelle Fontana o da Schuberth per le dive della Hollywood sul Tevere, quali Ava Gardner e Sofia Loren. Passando agli anni Sessanta, ecco la moda più easy di Emilio Pucci, antesignano del prêt-à-porter. Gran parte dell'esposizione, infatti, è dedicata ai favolosi sixties, con le creazioni spaziali firmate Cardin e Courrèges, la minigonna di Mary Quant e gli abiti in maglia in stile yéyé di Krizia e Missoni. Avvicinandoci al presente ecco la moda degli anni Settanta, ben rappresentati dai bellissimi completi pantalone di Yves Saint Laurent, dai capi sexy firmati Walter Albini e dalle opere d'arte da sera di Valentino. Per gli anni Ottanta, oggi più che mai di moda, non poteva mancare la 'power woman’ griffata Giorgio Armani e Donna Karan, o ancora i capi di Thierry Mugler, Claude Montana, Vivienne Westwood ed Emanuel Ungaro. Il percorso storico termina con gli esordi degli stilisti di culto attuali come Yoshji Yamamoto, Helmut Lang e Miuccia Prada, messi a contrasto, anche visivamente, con le provocazioni di Versace e Galliano.
14/11/21
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#Moda novecento#Collezione Quinto Tinarelli#Fashion exhibition catalogue#Accademia di Francia Roma 2003#rare books#Fortuny#Chanel#YSL#Roberto Capucci#Gianfranco Ferré#Issey Miyake#Emilio Pucci#Walter Albini#Oscar de la Renta#Renato Balestra#Valentino#Giorgio Armani#Gianni Versace#Helmut Lang#fashion books#fashionbooksmilano
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Io sono un solo uomo, tu sei una tribù di donne. (Nizar Qabbani, poeta arabo siriano) Amarti è problema grande, problema di corpi, problema di lingua, problema di cultura. Il mio braccio è corto mentre i tuoi rami sono carichi di frutti. Le mie ali sono spezzate e i tuoi cieli sono colmi di passeri. Le mie parole sono limitate e il tuo corpo è una accademia reale che colleziona poesia e inventa lingue. Con te non ci sono vie di mezzo, né opinioni a metà o emozioni dimezzate. Ogni cosa con te è un terremoto o non è. Ogni giorno con te è una insurrezione o non è. Ogni bacio sulla tua bocca è un inferno o non è. Così sono io da quando professo l'amore, da quando professo la scrittura. Ogni poesia che esce dalle mie dita è calda come il pane. Ogni donna sulla quale metto le mani ha il grembo gravido di cinquanta lune. Con te il clima moderato non esiste o la lunga tregua, né alcun equilibrio. L'equilibrio con una donna come te, impastata con le proprie mandorle, con il proprio miele, con il latte della sua femminilità, con la musica dei suoi pettini e anelli è un lusso culturale di cui non sono capace, un cedimento ridicolo del nitrito della mia virilità! Con te l'amore non ha uno scenario unico, né il sesso ha un unico modo, né i maschi hanno un unico odore. Ma guerre inutili senza alcun che vinca, dove i braccialetti si rompono sui braccialetti, gli orecchini sugli orecchini, i pettini sui pettini e le mie poesie in cima al tuo seno coperto di neve. Con te non esiste una linea retta, né una retta via. Sei opera astratta, misteriosa, dove il rosso mescolato all'azzurro, all'arancione e la poesia con la prosa, e l'ordine con il caos, la civiltà con la barbarie, l'esistenzialismo con il sufismo. Con te l'uomo nasce per caso e per caso muore! In quale modo potrei mettere fine alla guerra con un terremoto o un diluvio o con le fiamme di una giungla africana? Come potrei fare la pace con un'ape che si prepara a succhiarmi il sangue? Come potrei intendermi con il tuo corpo quando conosce soltanto la sua lingua? Come potrei vincere la battaglia? Io sono un solo uomo, tu, una tribù di donne. (Traduzione, Saleh Zaghloul)
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Manuel “ Manolo ” Blahnik Rodríguez CBE, nato nel 1942 a Santa Cruz de la Palma – nelle isole Canarie (Spagna) – da madre spagnola e padre ceco, è uno stilista spagnolo, fondatore del omonimo marchio di calzature high-end. Il padre dello stilista, lascia Praga negli anni ’30 per evitare l’avanzamento del fascismo; la famiglia della madre possedeva una piantagione di banane nella città insulare di Santa Cruz de la Palma, dove era cresciuto insieme a sua sorella Evangelina. Dopo essere cresciuto, ha frequentato un collegio svizzero. Più tardi, i suoi genitori volevano che fosse un diplomatico e lo iscrisse all’Università di Ginevra laureando in Politica e Giurisprudenza. Tuttavia, Blahnik ha cambiato i suoi studi in letteratura e architettura. Nel 1965, laureato, si trasferisce a Parigi per studiare arte all’École des Beaux-Arts e Stage Set Design presso la Louvre Art School, mentre lavora in un negozio di abbigliamento vintage. Nel 1969, si trasferisce a Londra per lavorare come buyer presso la boutique di moda “Feathers” e scrive per L’Uomo Vogue, una versione maschile italiana di Vogue.
Nel 1969, stava studiando arte e scenografia a Parigi quando il suo amico intimo Paloma Picasso lo presentò all’allora direttore del Met Costume Institute, Diana Vreeland, il caporedattore di US Vogue, mentre era in viaggio a New York. Manolo mostrò il suo portfolio di mode “Sogno di una notte di mezza estate“; la Vreeland si concentrò sul sandalo con il tacco alto di Hippolyta decorato con edera e ciliegie a quel punto lei lo ha guardato dritto negli occhi e ha detto:
Giovane, crea oggetti, crea accessori, crea scarpe
La Vreeland è rimasta affascinata soprattutto dagli schizzi di scarpe e consiglio Blahnik di concentrarsi sulla progettazione di calzature; consiglio che lo stilista ha seguito.
Nel 1971, Ossie Clark, stilista inglese che è stato una figura importante nella scena Swinging Sixties a Londra, lo ha invitato realizzare le scarpe per la sua sfilata; come ha avuto richieste e ha disegnato scarpe per altri stilisti londinesi, come Jean Muir e Zandra Rhodes. Dal 1971 vi è, anche, la vendita Manolo Blahnik per Zapata. Con un prestito di £ 2.000, Blahnik acquistò la Zapata Shoe Company dal suo proprietario e aprì la sua boutique. Nel 1974, Blahnik divenne il secondo uomo ad apparire sulla copertina di UK Vogue (dopo l’attore Helmut Berger).
In quei primi giorni, Manolo non abbandonò mai il suo negozio. La sua personalità magnetica ha creato un’atmosfera di bellezza e fascino per clienti e amici come Bianca Jagger, Rupert Everett, David Hockney e Anna Wintour.
Nel 1977 ha creato la sua prima collezione americana, attraverso Bloomingdales. Manolo Blahnik apre la sua prima boutique negli Stati Uniti nel 1979 e da allora, è diventato un famoso designer di scarpe e un simbolo di puro stile classico per il 21 ° secolo.
Espandendo la sua influenza a New York nel 1983, Manolo aprì un negozio sulla West 54th Street. Con l’aiuto della sua amica, Anna Wintour, è diventato rapidamente il designer di scarpe da passeggio per la passerella, creando collezioni per Izaac Mizrahi, Oscar de la Renta e Calvin Klein, tra gli altri. Nel 1990, ha vinto il CFDA e il premio del Designer dell’Accademia dell’Anno del British Fashion Council. I suoi disegni regali sono apparsi sul grande schermo del film di Sofia Coppola, Maria Antonietta , che ha vinto l’Oscar come miglior costume nel 2007.
Nello stesso anno, Sua Maestà la Regina Elisabetta II ha presentato Manolo con un comandante onorario dell’Impero Britannico (CBE) per il suo contributo alla moda britannica.
Il flagship store di Manolo Blahnik rimane fino ad oggi in Old Church Street, l’elegante quartiere Chelsea di Londra .
Le boutique Blahnik si trovano a Londra, New York, Ginevra, Madrid, Barcellona, Mosca, Dubai, Abu Dhabi, Doha, Hong Kong, Kuala Lumpur, Seoul, Singapore, Tokyo e Taipei. Bloomingdales, Nordstrom, Neiman Marcus, Barneys, Bergdorf Goodman e Saks Fifth Avenue portano la sua linea negli Stati Uniti e sono stati recentemente aperti nel Dubai Mall. La società ha firmato un accordo a lungo termine con il rivenditore di calzature Kurt Geiger per gestire le boutique Manolo Blahnik.
Nel 2000, Blahnik, insieme a Neiman Marcus – una catena di grande distribuzione organizzata di lusso- ha lanciato il primo showroom commerciale online di realtà virtuale con modelli 3D delle sue scarpe.
Blahnik risiede attualmente a Bath, nel Regno Unito e nel luglio 2012 ha ricevuto una laurea ad honorem dalla Bath Spa University.
Una delle più grandi ispirazioni di Blahnik è stata sua madre. Ha studiato riviste di moda e ha interpretato l’ultima moda del suo abbigliamento. Blahnik e la sua famiglia viaggiavano spesso a Parigi e Madrid per ordinare vestiti. Sua madre era sempre insoddisfatta delle scarpe della loro città natale. Ha imparato i rudimenti della sua arte da un ciabattino delle Canarie e da ragazzo, Blahnik amava guardare sua madre quando faceva realizzava i disegni delle scarpe. Ha ereditato l’amore di sua madre per i tessuti di broccato e raso e ha raccontato di come, da ragazzo, abbia trovato un baule pieno di scarpe dei famosi yanturni russi tutti realizzati con sete, pizzo antico e broccati decorati con fibbie delicate. Tutti erano leggeri, eleganti e femminili; attributi Blahnik in seguito l’ha trasferito nei suoi disegni.
Quando Blahnik frequentava l’università, viveva con la zia e lo zio. Nel frattempo, sua zia ha influenzato profondamente il suo senso della moda. Ha raffinato i suoi gusti e imparato ad apprezzare la bellezza del lusso, dell’arte e della felicità. Blahnik ha ricordato che, secondo sua zia,
… la felicità è avere la borsa più elegante mai realizzata, in tutti i colori disponibili
Blahnik non ha mai studiato come realizzare le scarpe, ma ha imparato le abilità visitando le fabbriche di scarpe e parlando con modellisti, tecnici e operatori di macchine del settore. Inizialmente, disegnò calzature da uomo, ma immediatamente scoprì che il design di scarpe da uomo limitava la sua immaginazione e mancava dell’elemento della moda. Quando lo stile delle scarpe tradizionali era ancora dominato da piattaforme goffe negli anni ’70, ha fatto rivivere il tacco a spillo elegante, che da allora è diventato un classico. Inoltre, non ama le zeppe e crede nel potere dei tacchi e del sex appeal che trasmettono.
Blahnik ha lavorato con tutto il cuore sulle sue scarpe. Non solo disegna il modello di un paio di scarpe, ma anche a mano realizza le scarpe da solo. Ogni scarpa creata da Manolo inizia come uno schizzo a mano libera utilizzando pennelli di zibellino e inchiostro acquerello. Il suo uso stilistico di linee, luci e colori conferisce ai rendering una qualità impressionistica, rendendoli opere d’arte a pieno titolo. Una volta che ha abbozzato un’intera collezione, Manolo porta i suoi disegni nelle fabbriche in Italia per lavorare con i tecnici su come costruirli in tre dimensioni. Quando arriva il momento per la produzione di massa, supervisiona ogni fase per garantire che ogni scarpa sia una copia esatta della sua creazione originale. Conserva sempre tutti i suoi disegni: 25.000 scarpe sono disposte in ordine cronologico in armadi a pannelli che riempiono due case adiacenti in una terrazza georgiana a Bath.
Schizzo tutti i miei pensieri come una meditazione interiore con la mia mano. Non uso mai un computer.
Manolo è coinvolto in ogni fase del processo di costruzione delle sue scarpe, e crea ogni campione per assicurarsi che corrisponda alla sua visione originale. È noto per frullare a mano le forme di legno, tagliare i motivi della tomaia e assemblare le parti per soddisfare il suo rigoroso standard. Gli artigiani della fabbrica studiano quindi i prototipi per realizzare copie esatte per soddisfare gli ordini.
In una carriera durata oltre quattro decenni, Manolo è rimasto inesauribilmente creativo e senza sforzo originale. Nel 2015, ha pubblicato Fleeting Gestures and Obsessions , una trascrizione di conversazioni con altre icone come Pedro Almodóvar e Sofia Coppola sulle sue preziose influenze nell’arte, nel design e nella letteratura, insieme a foto selezionate del suo archivio di oltre 30.000 disegni. Nel 2017, un ritratto filmato della sua vita, MANOLO: Il ragazzo che ha fatto scarpe per lucertole , diretto da Michael Roberts, è stato distribuito nelle sale di tutto il mondo e su Netflix. Una mostra itinerante della durata di due anni del suo lavoro intitolato The Art of Shoes arriverà presto alla sua ultima tappa al BATA Shoe Museum di Toronto, in Canada.
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Come ogni grande couturier, gli stili di scarpe di Manolo Blahnik sono tenuti a piccoli numeri di produzione esclusivi e la sua firma di stile è facilmente riconoscibile.
Oggi, Manolo Blahnik lavora allo stesso ritmo dinamico che ha sempre avuto. Se non disegna disegni nel suo ufficio a Marylebone o nella sua casa di Bath, Manolo può essere trovato nelle fabbriche in Italia, sviluppando campioni a mano, vestito con il suo caratteristico camice bianco da laboratorio con un fazzoletto di seta infilato nel taschino – animato e meticoloso in tutto ciò che fa e tutto ciò che è.
Manolo Blahnik, azienda privata a conduzione familiare, è tuttora a capo del marchio come direttore creativo e presidente. Ha lavorato con sua sorella Evangelina Blahnik come Managing Director dal 1981 fino a quando la nipote Kristina Hulsebus Blahnik ha assunto il ruolo di CEO nel 2013. Kristina sta attualmente lavorando per espandere e ottimizzare il business in tutto il mondo e gestisce tutti gli aspetti dell’impresa familiare.
Attualmente il marchio detiene più di 300 punti vendita tra cui 17 negozi monomarca in tutto il mondo a New York, Hong Kong, Madrid e Ginevra per citarne alcuni. La società ha anche subito una trasformazione in Asia in partnership con il gruppo Bluebell per espandersi in Giappone, Malesia e, più recentemente, un nuovo flagship store nel cuore di Singapore.
Nel luglio 2018 Manolo Blahnik ha lanciato la sua prima boutique maschile dedicata a Londra, adiacente al negozio femminile di Burlington Arcade.
Con quattro collezioni femminili all’anno e borse e una collezione uomo, Manolo disegna ancora tutte le scarpe e lavora con la nipote per portare a compimento la collezione. Oltre a più di 150 pezzi stagionali creati attraverso le collezioni pre e principali, sono i classici permanenti e i preferiti duraturi tra cui l’iconico Hangisi, BB e Chaos.
Aggiornato al 27 maggio 2019
Autore: Lynda Di Natale Fonte: manoloblahnik.com, en.wikipedia.org, web
Manolo Blahnik #blahnik #manoloblahnik #beautiful #beauty #cute #design #shoes #shopping #style #vintage #perfettamentechic #felicementechic Manuel " Manolo " Blahnik Rodríguez CBE, nato nel 1942 a Santa Cruz de la Palma - nelle isole Canarie (Spagna) - da madre spagnola e padre ceco, è uno stilista spagnolo, fondatore del omonimo marchio di calzature high-end.
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