#5 febbraio nati oggi
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cinquecolonnemagazine · 10 months ago
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Oroscopo di Chirya: dal 5 all'11 Febbraio 2024
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Oroscopo di Chirya: Cari tutti, ecco le previsioni dal 5 all’11 Febbraio 2024,  periodo sereno per Toro e Bilancia, fortunoso per i Sagittario, il Sole è ancora in Acquario, sarà raggiunto da Mercurio, che esprimerà la propria creatività per tutti  i segni d’aria. In questo cielo possiamo trovare intuizione, agilità mentale e deduzioni positive da vivere e sfruttare.  Oroscopo di Chirya: uno sguardo segno per segno Ariete Cari Ariete, migliora l’amore,  se eviterete di soffocare con troppo richieste la vostra metà, da evitare lo stress  per troppe cose da fare, non contate sulla velocità, ma sulla profondità, la quotidianità va vissuta con serenità. Attenzione ai beni immobili,  dove qualche rogna potrebbe spuntare improvvisa, in questo settore , fate tutto con  cautela.  Valutate la possibilità di rivedere un vecchio rapporto di amicizia, sia in positivo, che in negativo. Toro Oroscopo di Chirya: Cari Toro, anche per voi l’amore va a gonfie vele, e Nettuno, vi apre gli occhi, vi fa prendere decisioni a voi non usuali, ma necessarie per il lungo termine. Attenzione alle spese eccessive, anche perché a breve dovrete affrontare alcune spese necessarie. Il lavoro va bene, senza grandiosità, ma con costanza, vi impegnerete molto per raggiungere e consolidare le aspettative di chi ha dato fiducia, bene così. Gemelli Cari Gemelli, Plutone, sta sconvolgendo la vostra vita dal di dentro, attraverso una grande  forza di volontà, un desiderio di dare voce ai desideri più profondi. Anche sul lavoro Sole e Mercurio vi sostengono, e vi fanno stare sperimentare un vortice di impegni, appuntamenti e contratti, del resto siamo solo all’inizio di un periodo denso di cambiamenti. In questa settimana rivedete le vostre economie per trovare delle buone soluzioni, per risparmiare  e consolidare il conto in banca. Cancro Oroscopo di Chirya: Cari Cancro, settimana nervosa, tranne che per gli incontri occasionali, che vi daranno qualche gioia, un incontro con un vecchio amico, un incontro di lavoro positivo e fortuito che ci regala l’idea vincente. L’ideale sarebbe una breve gita nel fine settimana, bisogna che ascoltiate la voce interiore e che ponderiate bene come volete organizzare i prossimi impegni. Incrementare le relazioni con gli amici, del resto siete il segno che ama la tranquilla domestica. Leone Cari Leone,  bene l'amore, riprendetevi una relazione che zoppica,  la famiglia e gli amici,  Plutone vi suggerisce sottovoce di fuggire da impegni e sovraccarichi che fino a qualche giorno fa era il vostro orgoglio, e oggi lo vivete come un peso, assecondate la vostra spinta all’indipendenza, senza fare scelte avventate, e raggiungerete  un traguardo importante. Molto. bene il lavoro, che è il campo dove vi sentite più realizzati, e compresi. Vergine Cari Vergine, Venere mette in primo piano l’amore e l’affettività, non è  facile  per voi esprimere sentimenti ed emozioni. Tenete aperto il cuore e siate disponibili a mettervi in gioco, usate e rinforzate con ogni mezzo il buon umore con tanti  progetti romantici per il futuro. Altro aspetto positivo è quello strettamente finanziario,  quindi sia il denaro che gli investimenti sono al sicuro. Per la seconda decade possibile eredità o entrata di denaro. Bilancia Cari Bilancia, nuovi incontri con persone importanti, e buone notizie nella prossima settimana,  il sostegno del Sole, Plutone e Mercurio favorevoli,  vi regaleranno occasioni di lavoro interessanti, se vi impegnate otterrete dei buoni risultati per il vostro futuro. In amore vincerete con il romanticismo  che vi permetterà di conquistare  il cuore della persona amata. Urano consiglia  i nati nella seconda decade di fare evitare le spese folli. Scorpione Cari Scorpione, la settimana è veloce, serena ma impegnativa, le energie sono al massimo sia in coppia che in famiglia,  anche se per la prima decade potrebbe esserci un incontro fatale, fate scelte oculate e non pazze. Plutone vi lavora dall’interno, portando a galla insoddisfazioni e desideri rimossi, ma che ora riemergono dal vostro inconscio, potrebbero interessare sia aspetti lavorativi che affettivi, il segreto è cavalcare questi sentimenti. Sagittario Cari Sagittario, settimana di grande serenità,  forse la vita sarà un po’ noiosa, però verso la fine vi sentirete più  attivi e  propositivi, imparerete a gestire nuove situazioni. Possibili  idee a livello finanziario, dove  troverete soluzioni valide per consolidare entrate ed uscite, attenzione a  non fare acquisti esagerati, o regali costosi, non è il caso di scegliere di stupire, ma di farsi valere e conoscere per le proprie qualità.  Capricorno Cari Capricorno,  per molti di voi la settimana prevede un acquisto, o di un appartamento o di un’auto, attenzione alle clausole e alla firma, informatevi bene di tutto e non siglate ad occhi chiusi. non fatevi comandare da impegni presi in precedenza, scegliete di  dedicarvi di più alla famiglia e agli affetti. Nel lavoro il momento  è buono per mostrare a tutti le  vostre capacità, Saturno vi  sostiene sul lato finanziario,  dove otterrete ottimi risultati. Acquario Oroscopo di Chirya: Cari Acquario, nella settimana vivrete un periodo di totale distacco dagli altri, Plutone vi suggerisce di tagliare con tutti, esasperando rancori e insofferenze, Mercurio vi dona intanto tante belle idee, e che non volete condividere per nessun motivo. Vi sentite capaci di produrre soluzioni sorprendenti, anche per le faccende più complicate, suscitando qualche invidia. Le coppie hanno solidi sentimenti, e in voi c’è tanta voglia di sperimentare. Pesci Cari Pesci, settimana di conflitti  per interessi economici,  che non saranno di facile risoluzione,  dovrete trovare la giusta motivazione per i vostri impegni quotidiani e state attenti nel gestire il vostro budget. Per il resto della vostra vita quotidiana dovete essere coraggiosi, fare qualche  piccola follia, per voi che amate vivere nel confort, vi farebbe bene vivere qualche volta fuori dagli schemi, provare l’insicurezza dell’oggi, e mettervi alla prova. Read the full article
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perfettamentechic · 3 years ago
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5 febbraio … “i nati oggi”
#auguridicompleanno‬ #natioggi ‪#personaggipubblici‬ ‪#happybirthday #5febbraio ‪#perfettamentechic‬
1993: Luke Newton, nato Atkinson, attore britannico, ha interpretato la parte principale di Ben Evans nella serie televisiva The Lodge, interpreta il ruolo comprimario di Colin nella serie di Netflix Bridgerton 1990: Federica Nargi, modella, showgirl e conduttrice televisiva italiana, insieme a Costanza Caracciolo furono le veline di Striscia la notizia per quattro edizioni consecutive e insieme…
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zibaldone-di-pensieri · 4 years ago
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5 Febbraio 2021
Celebri nati/morti oggi:
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De Vrij 🌟🔵⚫🔵⚫
Simone Cristicchi 🌟🌹
Eventi di oggi:
I Queen pubblicano Innuendo 🤘
Cose positive/negative di oggi:
Nuova puntata di WandaVision su Disney+, sta diventando sempre più interessante
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Echi del Sessantotto alla Biblioteca Sormani
17 novembre 1967 - Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore: dopo una lunga assemblea notturna, 1200 studenti votano l’inizio dell’occupazione dell’ateneo. A spingerli, un aumento improvviso e spropositato delle tasse universitarie, letto come espediente per trasformare l’ateneo in un’università per soli ricchi. La repressione arriva poche ore dopo, ma non riesce a disinnescare una miccia ormai accesa. Nei cortili dell’Università Statale intanto si organizza il Movimento studentesco, negli altri atenei milanesi e nelle scuole si dà il via a occupazioni e manifestazioni, lungo le strade della città si snodano cortei che spesso sfociano in drammatiche guerriglie urbane. A ruota molte altre città italiane seguono l’esempio di Milano, fino ad arrivare all’occupazione della Facoltà di Architettura a Roma (Valle Giulia) il 1 marzo 1968.
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1- Mondo Beat, 30 aprile 1967; 2- Domenica del Corriere, 26 marzo 1968; Lo Specchio, 15 dicembre 1968 
Partito nella metà degli anni Sessanta nei campus americani con le proteste contro la sanguinosa guerra in Vietnam, con le contestazioni sulla questione dei diritti civili, a sua volta legata a quella razziale, e la nascita del movimento hippy, il Sessantotto ha investito rapidamente l'Europa, da Parigi a Praga, e ancora oggi, a cinquant’anni di distanza, ci si interroga sui suoi effetti.
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4-Domenica del Corriere, 27 febbraio 1968; 5-The New York Times Magazines, 22 September 1968; 6-Lo Specchio, 1 settembre 1968
Di certo, uno degli elementi più interessanti di questo complesso e fortemente sfaccettato fenomeno di massa è che ad animarlo siano stati i “giovani”, intesi come categoria sociale, non leader politici o mentori religiosi. Quei giovani nati nel Dopoguerra, in un momento di estrema vitalità economica e di istruzione scolastica sempre più radicata, che si sono trovati a vivere un sentire comune, a condividere una sorta di “coscienza globale” e una nuova esigenza di cambiamento. La televisione, con le trasmissioni in mondovisione, contribuisce ad abbattere le distanze e offre una nuova dimensione del mondo: “vedere per la prima volta la terra dallo spazio, osservarla da lontano, costringeva a rendersi conto, in modo diretto e concreto, che ciò che abitiamo è una minuscola porzione dell’universo” (M. Capanna, Lettera a mio figlio sul Sessantotto, Milano, 1998).
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7- Time, July 25, 1969 
Si aprono nuovi orizzonti, dunque, e si sviluppano nuovi linguaggi. L’editoria propone spunti di riflessione attraverso le opere di autori come Ginzberg, Marquez o Pablo Neruda, oltre, naturalmente, alle biografie e ai saggi sui grandi protagonisti politici del tempo, da Bob Kennedy a Martin Luther King, da Che Guevara a Mao Ze Dong o Ho Chi Minh. Ma, ancor più immediate, sono le riviste il veicolo privilegiato per diffondere le idee e sviluppare il dibattito: i giovani danno vita a giornali autogestiti (anche dall’interno delle scuole, come la “Zanzara” del Liceo Parini di Milano), gridano i loro slogan su ciclostili e manifesti, utilizzano strumenti di informazione “tradizionali” stravolgendoli nella forma.
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8-Domenica del Corriere, 3 aprile 1966 
A corollario dei media tradizionali, c’è inoltre una nascente “cultura pop”, fatta di cinema, fumetti e musica “leggera”, a costituire l’humus in cui la generazione del 68 può riconoscersi, dentro e fuori i confini nazionali. Accanto a un’iniziativa editoriale d’avanguardia come “Linus”, che porta in Italia le strisce americane di Schultz, artisti come Guido Crepax e Hugo Pratt realizzano delle “prove d’autore” più sperimentali e provocatorie e persino i piccoli albi di Diabolik o di Tex diventano icone generazionali (dalla presentazione alla mostra di Fausto Colombo).
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9-Guido Crepax, L’astronave pirata, Milano, Rizzoli, 1968; 10-Linus, giugno 1968; 11-Re nudo, aprile-maggio 1968
Il panorama musicale internazionale viene stravolto dall’onda di Woodstock, irrompono i grandi beat e rock inglese e americano e la canzone di protesta di Bob Dylan e di Joan Baez. In un’Italia ancora sconvolta dal suicidio di Luigi Tenco, intanto, si apre definitivamente la grande stagione dei cantautori, con figure come De André, Guccini e Gaber che esplorano un nuovo impiego della parola e della musica.
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12-Time, July 7, 1967
Infine il cinema. Fanno notizia i film, dai toni spesso provocatori, di giovani autori come Bertolucci, Bellocchio e Pasolini, le pellicole di Godard e della nuova Hollywood, anch’essa segnata dalla riflessione sul cambiamento e la crisi del modello americano. Da qualche settimana in Sormani è stata scoperchiata una capsula del tempo nella quale sono conservati tutti i segni lasciati da questo vento di cambiamento nell'industria culturale: manifesti, libri e riviste, fumetti, copertine di dischi, edizioni di protagonisti della contestazione a Milano rievocano il clima di fermento sociale e culturale di quegli anni. La mostra, a cura di Fausto Colombo, rientra nel palinsesto Novecento Italiano ed è realizzata in collaborazione con lo Studio Origoni-Steiner, la Kasa dei Libri, l’Archivio Franco e con la consulenza scientifica, per la sezione moda, di Elisabetta Invernici. Cosa aspettate? Avete ancora tempo fino al 14 luglio. Per tutte le informazioni potete cliccare qui.
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fondazioneterradotranto · 5 years ago
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La settecentesca accademia di S. Vito dei Normanni (1/2)
di Armando Polito
Inutile cercarla  in rete o in biblioteca, almeno che non si ricorra, sapendolo, all’unica fonte esistente, vale a dire un manoscritto (ms_F/7) del XVIII secolo custodito nella biblioteca pubblica arcivescovile “Annibale De Leo” a Brindisi. Quello delle accademie è un fenomeno molto diffuso nei secoli passati e se ne ebbero di tutti i gusti, nel senso che i temi in esse dibattuti potevano essere di natura scientifica, filosofica o, in senso lato, letteraria. Tra le accademie letterarie chi non ha almeno una volta sentito parlare dell’Arcadia, fondata a Roma nel 1690 da Giovanni Mario Crescimbeni e della quale negli anni furono pastori (così si chiamavano i soci) anche parecchi salentini1?
Non tutta la produzione di ogni accademia ebbe il privilegio di esser data alle stampe e non mancano casi, come il nostro, in cui solo una fortuita e fortunata circostanza consente di liberarne, magari solo parzialmente, la memoria dalla polvere del tempo e dalla limitatissima frequentazione tipica dei manoscritti: in fondo, se è lecito paragonare le piccole cose alla grandi, pure Fleming scoprì la penicillina per caso …
Il manoscritto, in gran parte inedito (solo pochi componimenti di pochi autori sono stati pubblicati da Pasquale Sorrenti in La Puglia e i suoi poeti dialettali: antologia vernacola pugliese dalle origini ad oggi, De Tullio, Bari, 1962; ristampa Forni, Sala Bolognese, 1981; una copia è custodita nella biblioteca “Achille Vergari” di Nardò), del quale ci accingiamo a leggere una parte (è mia intenzione, se avrò vita e voglia, di pubblicarlo integralmente), è una sorta di diario, con allegata documentazione, delle assemblee tenute dai componenti di un’accademia che si riuniva a S. Vito in casa del principe Fabio Marchese2.
Il tutto ricalca perfettamente, anche nei dettagli (tra i quali spicca la finalità, in alcuni casi, dichiaratamente  encomiastica) le coeve pubblicazioni a stampa di altre accademie, in primis l’Arcadia, con l’unica differenza che non risultano indicati  i soprannomi  che i singoli pastori si davano. Se i temi trattati non fossero seri (con preponderanza di quelli religiosi) qualcuno potrebbe ritenere che l’Accademia di San Vito fosse un’associazione di buontemponi , anche perché, come vedremo, ad un certo punto gli associati l’11 giugno 1730 elessero a loro principe (un ruolo parallelo a quello che nell’Arcadia era ricoperto dal custode), come vedremo, Vito Petrino, un ragazzo di appena quattordici anni, al quale spettava esprimere un giudizio sulla questione del giorno trattata prima in due parti da due distinti componenti dell’assemblea; per giunta, l’imberbe fanciullo succedeva al principe della precedente (o, più precisamente, la prima registrata) riunione del 5 marzo 1730, il sacerdote Francesco Ruggiero, che molto probabilmente, come vedremo in seguito, è lo stesso che sarebbe diventato arciprete della chiesa maggiore (S. Maria della Vittoria) dI S. Vito dei Normanni.
Vito Petrino fu principe anche della terza riunione del  5 novembre 1730; le successive (17 gennaio, 2 aprile e 14 marzo del 1731 e 1 gennaio e 12 febbraio 1738) non ebbero principe. L’elezione a principe di Vito Petrino è celebrata nella carta che di seguito riproduco.
c. 54r
Eiusdem ad Illustrem Dominum Vitum Petrinum quarto decimo anno natum, qui prò excellentia virtutis Princeps praesentis Achademiae conspicitur. Sexasticon
  Laudibus es dignus, laudes Petrine mereris,
rethoricas artes dum studiosus amas.
Tu puer egregia fulges Demostenis arte.
Laurea virtutum pendet ab ore tuo.
Sit tibi longa salus, sint Nestoris Anni,
ut Domui Lumen sis, patriaeque decus.
  Ad Dominam Victoriam Avossa Matrem eiusdem, prae gaudio flentem. Octasticon
  Mellifluo eloquio nati Victoria gaudes,
et lato ostendis corde tui lacrimas.
Mater amas, et amare licet sine crimine Natum,
virtutum comitem, moribus atque piis
apparent vultu, mentem quae gaudia tentant,
ex oculis meritò fletus ut unda fluit.
Laetare o felix, faciemque ostende serenam,
doctrinis Gnati laeta, iucunda fave.
            (del medesimo [Scipione Ruggiero] all’illustre Don Vito Petrino a 14 anni, che per eccellenza di virtù viene considerato principe della presente accademia. Esasticoa
  O Petrino, sei degno di lode, meriti lode, mentre diligente ami la retorica. Tu ragazzo risplendi nell’arte di Demosteneb dalla tua bocca pende l’alloro delle virtù. Abbia tu lunga vita, abbia tu gli anni di Nestorec, affinché tu sia luce per la famiglia e decoro per la patria.
  A Donna Vittoria Avossa3 madre del medesimo, piangente per la gioia. Ottasticod
  Tu, Vittoria, godi dell’eloquio del figlio e mostri per il tuo  gran cuore le lacrime. da madre tu ami ed è lecito amare senza distinzione il figlio compagno delle virtù e per i pii costumi appaiono in volto le gioie che accarezzano la mente, dagli occhi a ragione il pianto scorre come onda. Rallegrati, o felice e mostra il volto sereno, lieta del sapere del figlio, gioiosa applaudi)
______________  
a Epigramma di sei versi.
b Famoso politico e oratore greco del IV secolo a. C.
c Fu il più vecchio e il più saggio tra i sovrani greci che, sotto la guida di Agamennone, assediarono Troia.
d Epigramma di otto versi.
  Le altre carte che ho estrapolato e che ora riproduco costituiscono, per così dire, l’ossatura dell’intero manoscritto. La prima riunione avvenne il 5 marzo 1730, come testimonia la carta che segue
c. 12v
Problema Accademico ove vieppiù approfittara si puose un virtuoso nell’Accademie, ovvero nello solitario studio. Sostenuto nella Casa delli Signori de Leo dalli Signori clerici Don Carmine di Leo, e Signor Don Ortenzio di Leo, e giudicato dal Reverendo Signor Don Francesco Ruggiero Prencipe dell’Accademia a 5 marzo seconda Domenica di Quaresima 1730 Santo Vito
________
a Nel senso etimologico di giovare (quando ancora la collaborazione non aveva assunto il concetto egoistico con cui il verbo viene usato oggi).
  Spiccano i nomi della famiglia De Leo, soprattutto quello di Ortensio, esperto in legge, archeologo ed antiquario, zio di Annibale, il fondatore della biblioteca brindisina. Le carte 13r-14v riportano l’introduzione all’argomento a firma di Francesco Ruggiero, le 15r-19v l’intervento di Carmine De Leo, le 20r-25r quello di Oronzo De Leo (altro rappresentante della famiglia), la 25v il giudizio di Francesco Ruggiero, lo stesso che aveva introdotto l’argomento. Le carte 26r-36v contengono componimenti poetici di Carlo De Marco, Scipione Ruggiero (molto probabilmente parente di Francesco), Andrea De Leonardis (2), Vito Petrino (4), Oronzo Calabrese (2), Anselmo De Leo (2), Giuseppe Ruggiero (probabilmente parente di Francesco e di Scipione) (2), Francesco Ruggiero (2) (non recitato/come Prencipe non potè recitare), Giuseppe Milone, Ferdinando De Leo.
Di Carlo De Marco la stessa biblioteca conserva molti manoscritti costituenti il fondo del suo epistolario (alcune lettere sono indirizzate a Ferdinando De Leo).
Per quanto riguarda la famiglia De Leo a Carmine ed Ortensio (di lui nello stessa biblioteca si custodisce un manoscritto contenente la Vita di Gianfrancesco Maia Materdona di Mesagne, datata 1780, per cui vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/02/19/mattarella-la-cagnetta-mesagne-larcivescovo-brindisi/) si sono aggiunti Anselmo e Ferdinando, per la famiglia Ruggiero a Francesco si sono aggiunti Scipione e Giuseppe. La partecipazione, tenendo conto del numero dei componimenti inseriti per ciascuno o per ciascuna famiglia, appare abbastanza bilanciata. Al numero di contributi di Vito Petrino potrebbe non essere estraneo il fatto che appartenesse, magari solo per parentela, allo stretto entourage di Fabio Marchese2.
  La seconda riunione ebbe luogo il 14 giugno 1730, come si legge nella carta che segue.
c. 39r
Problema accademi: se San Vito avesse dimostrato magior costanza nella Fede per non sgomentarsi dalli minaccie de’ Tiranni, o pure per resistere alli vezi di bellissime sonzelle. Sostenuto nella Casa dell’Eccellentissimo Sig. Principe di Santo Vito dalli Signori Dottori D. Giacomo de Leonardis,e Ferdinando di Leo; e giudicato dal Signor Vito Petrino Principe dell’Accademia alli 14 di Giugno vigilia del detto Santo. 1730 ore 22
Le carte 40r-41v  contengono l’introduzione di Vito Petrino, le 42r-45v l’intervento di Giacomo De Leonardis, le 46r-50v quello di Ferdinando De Leo, le 51r-51v il giudizio di Vito Petrino, le 52r-89r i componimenti poetici di Scipione Ruggiero (6, il secondo3 e il quarto4 presentano un tema che ha dei punti di contatto con quanto riportato in nota 2), Andrea Felice De Leonardis (3), Domenico Oronzo Ruggiero (4), Fra’ Rosario Mazzotti di Brindisi, lettore filosofo dell’Ordine dei Predicatori (7; il sesto e il settimo, carte 73r-73v sono in dialetto), Lorenzo  (6), Teodomiro De Leo (4), Giuseppe Giovanni Greco (2), Carmine De Leo (11), Francesco Ruggiero (8), Fra’ Luigi Maria dell’ordine dei Predicatori (2), Fra’ Domenico dei Minori Osservanti, Fra’ Rusino da S. Vito dei Minori Osservanti (3), Fra’ Anselmo da S. Vito dei Minori Osservanti, Salvatore Calcagnuti, Giuseppe Ruggiero, Giuseppe Bardari (5), Ortensio De Leo (2), Giacinto Greco, Cosmo Greco di Taranto (2).
Da notare come ai precedenti sisono aggiunti nuovi nomi, come ai rappresentanti della famiglia De Leo si è aggiunto Teodomiro e come nell’elenco che ho riportato la parte del leone la recitano con il loro elevato numero di contributi Rosario Mazzotti con 7 componimenti e, soprattutto, Carmine De Leo con 11.
La terza riunione ebbe luogo il 5 novembre 1730, come si legge nella carta che segue.
c. 91r
Problema accademico. Qual renda più glorioso un principe: l’uso dell’esatta giustizia, o quello della clemanza? Tenuta in Casa dell’Eccellentissimo Signor Principe di S. Vito a 5 novembre giorno di domenica nell’anno 1730 coll’intervento dell’Illustrissimo D. Cono Del Vermea Vescovo d’Ostuni ad ore 22
_____
a Fu vescovo di Ostuni dal 1720 al 1747; di lui fu pubblicata la Dichiarazione fatta in favore della causa della venerabile madre suor Rosa Maria Serio carmelitana, s. n., Ostuni, 1747. Di Maria Serio si parlerà più avanti in riferimento a Vito Petrino.
Fino c. 92v prosegue l’introduzione di Vito Petrino Principe dell’Accademia. le carte 93r-100v  contengono l’intervento di Francesco Ruggiero, le 101r-108r quello di Giuseppe Bardari, le 108v-110r il giudizio di Vito Petrino Principe dell’Accademia, le 110v-129r i componimenti poetici di Vito Petrino, Cono Dello Verme Monsignore d’Ostuni (10), Giuseppe Marchese (probabilmente parente di Fabio), Angelo Lauresich canonico d’Ostuni (5), Carmine De Leo (4), Teodomiro De Leo (4), Fra’ Raimondo Arcuti di Ruffano lettore filosofo dell’Ordine dei Domenicani (2, il secondo, a c. 128r è in dialetto leccese), Giuseppe Ruggiero (2).
Altri nomi si sono aggiunti e tra essi spicca, anche per il numero di contributi, quello del vescovo dimOstuni Cono Luchini del Verme.
La quarta riunione si svolse il 17 gennaio 1731, come apprendiamo dalla carta che segue.
c. 129v
Assemblea accademica in occasione del natale dell’Eccellentissimo Signore D. Fabio Marchese tenuta nella Sala del detto Eccellentissimo Signore alli 17 gennaio giorno di mercordì festa di S. Antonio Abbate1731 ad ore 22.
Le carte 130r-140v contengono i componimenti poetici di Carmine De Leo (3, il secondo a c. 134r è ropalico), Ferdinando De Leo (7; il terzo a c. 138v è un anagramma purissimo letterale).
La c. 141r contiene il sonetto introduttivo di Teodoro De Leo alla sua commedia, che occupa le cc. 141v-146r. Le cc. 146v-156v ospitano componimenti di Ortensio De Leo (3), Giuseppe Ruggieri (2), Girolamo Bax, Oronzo De Leo (2), Francesco Ruggiero.
La quinta riunione si ebbe il 2 aprile 1731, come testimonia la carta che segue.
c. 161r
Problema accademico. Qual sia stato maggior portento del Glorioso San Francesco di Paola; l’entrar nel fuoco, e non abbruggiarsi o il passar il mare e non annegarsi. Tenuta nella Chiesa del Convento dei PP. Antoniani di Santo Vito a 2 aprile 1731 lunedì ad ore 21 giorno del detto Glorioso Santo
Le cc. 162r-171v contengono il discorso di Andrea Felice De Leonardis, le 172r-190v i componimenti di Scipione Ruggiero, Giuseppe Giovanni Greco (3), Francesco Ruggiero (2), Carmine De Leo (2), Ferdinando De Leo (5),Teodomiro De Leo (5), Ortensio De Leo (4).
La sesta riunione si svolse il 14 marzo 1731, come attesta la carta che segue.
c. 191r
  Problema accademico. Qual fusse stato magiore: il piacimento di Modesto nel’aver il Glorioso San Vito abbracciata la fede Cattolica, o la dispiacenza d’Ila nel’aver il detto Santo suo figlio lasciato l’infedeltà? Sostenuta la prima Parte dal Reverendo Signor D. Andrea Felice De Leonardis licenziato in Teologia, e la 2a parte fu sostenuta dal Dottor Signor D. Ferdinando di Leo. E la detta Accademia fu tenuta nella Maggior Chiesa della Terra di Santo Vitoa sotto li 14 del Mese di Giugno del 1731 Giorno di Giovedì viggilia del menzionato nostro Protettore Martire di Cristo Glorioso S. Vito. E s’incominciò ad ore 22 del suddetto giorno. Li discorsi de quali sono l’infrascritti.
14 marzo 1731 ore 22
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a È la chiesa di S. Maria della Vittoria.
Le cc. 192r-197v contengono L’intervento di Andrea Felice De Leonardis, le 198r-203r quello di Ferdinando De Leo; seguono alle cc. 204r-211r i componimenti di Francesco Ruggiero (2), Carmine De Leo, Teodomiro De Leo (3), Ortensio De Leo (4)
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1 Sul tema vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/08/gli-arcadi-di-terra-dotranto-premessa-1-x/ 
2 Casimiro di S. Maria Maddalena, Cronica della provincia de’ Minori Osservanti Scalzi di S. Pietro Alcantara, Abbate, Napoli, 1729, tomo I, p. 234: Nell’anno 1698 la Terra di Martano assieme con Calimera dal medesimo D. Orazio Trani, Duca di Corigliano fu venduta a D. Girolamo Belprato Marchese, Principe di Crucoli, e S. Vito. Tomo 3 del Repertor. fog. 594, e Quintern. 185 fog. 86. Questa nobilissima Famiglia: Marchese prese ancora il Cognome Belprato, allorchè D. Giuseppe Marchese Principe di Crucoli, restò erede di D. Pompeo, e D. Bernardino Belprato, Conti d’Anversa in Appruzzo, che morirono senza Figli. A D. Giuseppe succedè D. Girolamo suddetto suo Figlio primo Signor di Martano. Nel mese di Novembre dell’anno 1676, aveva già presa per Moglie D. ELeonora Caracciolo de’ Marchesi dell’Amorosa. Da Lei ebbe il presente D. Fabbio suo Figlio Principe di Crucoli, e S. Vito, e secondo Signor di Martano. A’ 7 di Febbraio del 1700 sposò D. Fulvia Gonzaga, ch’er de’ più stretti Parenti del Duca di Mantova. Egli vive con una generosità, e magnificenza propria di Principe, onde pare, ch’abbia accresciuto maggiore splendore alla sua cospicua Famiglia. Sugli antenati di Fabio Marchese fino a quasi la metà del secolo XVII vedi Ferrante della Marra, Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non comprese nei seggi di Napoli, Beltrano, Napoli, 1641, pp. 224-236.
3 Giuseppe Gentili, Vita della Venerabile Madre Rosa Maria Serio di S. Antonio, Recurti, Venezia, 1742, pp. 338-340: Molti altri miracoli trovo ancora registrati ne’ processi, operati dalla Serva di Dio nella Terra di S. Vito, uno de’ quali fu in persona dell’Eccellentissimo Signor Principe D. Fabio Marchesi Padrone di detta Terra. Ritrovandosi egli nel mese di Luglio dell’anno 1726 attaccato da Febbre maligna con pessimi segni, e sintomi mortali, e vedendo, che il male ogni giorno più l’opprimeva, senza ricevere giovamento alcuno da tanti medicamenti sperimentati, un giorno, in cui per la violenza del male neppure poteva sofferire un picciolo spiraglio di luce, onde gli conveniva star totalmente all’oscuro, gli sovvenne di ricorrere alla Serva di Dio Suor Rosa Maria, di cui aveva avuto in dono dalla Superiora del monastero di Fasano un Berrettino intriso del suo sangue. Chiamato pertanto un Giovane, che gli assisteva, per nome Vito Domenico Petrini, e fattogli prendere dal suo scrigno il detto Berrettin, con gran divozione, e con viva fede nei meriti della Serva di Di, applicollo alla sua testa, e indi a non molto comandò a’ suoi domestici, che aprissero le Finestre, e ad alta voce esclamò: – Io sto bene, ed ho ricevuto la grazia -. Quasi nel tempo medesimo sopraggiunsero i Medici, e disse loro, che voleva alzarsi, sentendosi bene in salute, per ispeciale miracolo della Serva di Dio; e quantunque i Medici lo trovassero netto di Febbre, nulladimeno non volevano accordargli l’uscir da lett, mentre non avendo egli avuta crisi alcuna, era cosa facile, che ritornasse la Febbre. Ma egli affidato nella protezione della sua liberatrice: – No – soggiunse loro – non tornerà, perché questa è grazia, ed io ho viva Fede nella Serva di Dio, che me l’ha fatta -. E in loro presenza volle alzarsi dal letto, né più lo molestò la Febbre, godendo poi una perfetta salute. Da questa miracolosa guarigione concepì il detto Signor Principe tale affetto, e fiducia verso la Serva di Dio, e tal confidenza nella sua Reliquia, che quante volte deve accingersi a qualche viaggio, la prima cosa, a cui rivolge il suo pensiero, è il premunirsi con la detta prodigiosa Reliquia, tenendo per certo, avere in essa uno scudo contra ogni pericolo, ed un forte riparo da tutte le disgrazie. Per mostrar poi la dovuta gratitudine, si è più volte portato apposta a venerarne il Sepolcro, e le Religiose di quel Monastero riconoscono nella persona di questo Principe uno de’ maggiori  Protettori del loro Istituto, ed un singolar promotore della Santità della loro V. Madre. Lo stesso Vito Domenico Petrini, del quale abbiamo poco di anzi fatto menzione, fu nel mese di Gennaio 1729 sorpreso da un gravissimo dolore di petto con febbre ardente, e affannoso respiro accompagnato da sputo sanguigno, e da un totale stordimento di capo. Li Medici giudicarono essere il male pericoloso, e mortale, perciocché da’ segni esterni argomentavano esser pontura; determinarono però di non applicargli per allora, che erano le 21 ore, rimedio alcuno, volendo aspettare la mattina vegnente, acciò che il male si fosse maggiormente manifestato. La Madre vedendo il Figlio estremamente angustiato, e li Medici molto lenti nell’operare, desiderosa di porgergli qualche presentaneo sollievo, prese una Reliquia della Serva di Dio Suor Rosa Maria (ed era appunto una di quelle pezze intrise nel sangue, che usciva dalle ferite del suo cuore) avuta dalla Superiora del Monastero, applicolla con fede viva al cuore dell’affannato Figliuolo, e poi fece scrivere una lettera alle Religiose del Monastero di Fasano, dando loro contezza del pessimo stato del medesimo, acciocché colle sue orazioni gl’impetrassero dalla Ven. Madre la grazia. Prima però di spedire la lettera, fece ritorno alla Stanza dell’Infermo, ed interrogatolo come se la passasse, egli rispose di star bene, di non sentir più dolore, né affanno, né calore febbrile … Un fratello minore del sopradetto Vito Domenico, chiamato Andrea, non uno, ma due portentosi miracoli ricevette, coll’applicargli Vittoria Accossa loro Madre le Reliquie della Serva di Dio …  
Alla fine del brano riportato apprendiamo che la madre di Vito si chiamava Vittoria Accossa. Su questo nome la carta 54r, che sopra abbiamo analizzato, pone un problema con il suo Vittoria Avossa. Errore del copista del nostro manoscritto o di stampa del volume del Gentili?
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paoloxl · 7 years ago
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Il racconto di Fabio finalmente libero dopo oltre 4 mesi di detenzione La camicia azzurra sgualcita perché in carcere di certo non si possono stirare i vestiti. I capelli sistemati alla bell’è meglio, già ricresciuti, per apparire bene, nonostante l’enorme stanchezza. E forse c’è pure qualche capello bianco. Un’esperienza così segna. Qualche chilo in meno perché in carcere mangiava quasi solo «patate scotte senza sale, riso, pane e carne semi commestibile». Ma una cosa non è cambiata: Fabio Vettorel ha stampato in faccia il sorriso di sempre. Glielo si legge proprio in faccia che «è bello essere libero». Come hai vissuto questa esperienza? «È stato più facile per me stare dentro come prigioniero politico rispetto ad un criminale comune. Ma ho ricevuto molta solidarietà, anche perché si è capito che la mia era una situazione diversa dalle altre. Mi hanno scritto, in molti hanno cercato di aiutare i miei genitori, che sono stati fantastici. Ho saputo che a Feltre e Belluno sono state organizzate delle manifestazioni, anche per chiedere il mio rilascio, e iniziative benefit per pagare la difesa legale». Perché ti hanno arrestato? «Perché il G20 è fallito a seguito delle proteste, perché è stato superato mediaticamente dalle manifestazioni, perché la nostra presenza ha dato fastidio alla governance, al sindaco. Il ministro dell’economia è stato bloccato dalle proteste. Siamo stati più efficaci». Perché hai deciso di manifestare? «È qualcosa mi è venuto dal cuore, ho pensato che per una volta fosse giusto scendere in strada per dire che non siamo 20 persone che decidono le sorti del mondo attorno a un tavolo, siamo liberi e vogliamo decidere per le nostre vite. Le disuguaglianze nel mondo stanno aumentando, i cambiamenti climatici non vengono affrontati da chi comanda, i migranti muoiono nel Mediterraneo senza che la gente se ne preoccupi. Ci sono tanti problemi che mi hanno spinto a uscire di casa, prendermi ferie e venire qui». Com’era la vita in carcere? «Sono stato fortunato perché ci sono stato poco: 5 mesi non sono tanti, ci sono detenuti che ci stanno per anni e non serve pensare ai grandi che ci sono già passati, basta pensare ad altri ragazzi come me. Durante il giorno leggevo, scrivevo lettere, parlavo con gli altri detenuti con cui ho sempre avuto un bellissimo rapporto, anzi molti sono stati solidali e continuerò a scrivergli. Non è stato facile perché le guardie non si comportano tutte allo stesso modo e non sai quando uscirai. Ma ce l’ho fatta». Cosa ricorderai con serenità? «Per me è stata un’esperienza forte: ho imparato a essere gentile, a cercare di capire e ascoltare tutti. Stavo con persone come me, che però meriterebbero di più. In carcere si conoscono i più deboli, gli oppressi, gli emarginati, quelli con storie di vita inimmaginabili. Sono stato fortunato, ho avuto genitori bellissimi, una crescita bellissima, non mi è mai mancato niente, mentre tanti di loro non hanno avuto questa fortuna. Perché sono nati nella parte sbagliata del mondo, in un posto povero dove non hanno potuto studiare, dove anche se lavoravano non avevano i soldi per mangiare, che hanno sofferto la fame. Che mossi dalla speranza di trovare un avvenire migliore sono venuti in Europa ma non hanno trovato niente, dandosi ai furtarelli o al piccolo spaccio di droga. Questo è orribile». Hai imparato il tedesco? «Un po’, quasi tutti lo parlavano e pochi sapevano l’inglese, solo qualche ragazzo africano. Alcune guardie lo sapevano ma preferivano parlare in tedesco». Cosa hai pensato quando non ti hanno fatto uscire dal carcere? «Ci sono stati molti momenti brutti e sinceramente non pensavo nemmeno di poter uscire oggi (ieri, ndr): ero pronto a uscire a febbraio. Mi sono reso conto che c’era un motivo per cui ero lì, perché avevo messo in atto la mia resistenza e avrei dovuto resistere, anche se mi avessero fatto restare per più tempo». Fabio trova un’Amburgo piena di luci e di persone solidali, le stesse che hanno aiutato la madre, che si è trasferita in Germania non senza difficoltà. «Sapere che ha sofferto per me è stata una delle cose più difficili da accettare, ma sono stato fortunato perché mi ha sempre dato una mano. È una roccia, sono fortunato ad avere una madre così». Quando è uscito dal tribunale finalmente libero, Fabio, la mamma, gli avvocati e gli amici si sono ritrovati a pranzo. Il primo piatto ha il sapore della libertà, della cotoletta di maiale e delle patatine fritte. Tante, come piacciono a Fabio. Una delle prime cose che la mamma nota di Fabio è il modo di camminare: «È strano, sembra più spaesato che contento!», con nella voce la preoccupazione degli effetti che può aver avuto il carcere sul figlio. Ma Fabio non sembra accorgersene e non smette di dirle «grazie» per avergli «salvato la vita». Continua a ripetersi «sono fuori di prigione», quasi per convincersene. Appena uscito dal tribunale aveva esclamato: «Andiamo a bere una birra da un litro?». Subito accontentato. E ora la madre non smette di staccargli gli occhi di dosso. Lo chiama «stella», lo tocca e lo bacia, ancora incredula. Lo invita più volte a rilassarsi mentre lui nomina gli amici di Feltre (dal Cadore è arrivato Fiorenzo per abbracciarlo da parte di tutti) e gli solletica l’immaginazione dicendogli «avremo tempo di fare un sacco di cose!». Eh già, ce ne sarà almeno per altri 3 mesi. Nell’attesa di ordinare il pranzo, Fabio inizia a leggere sul telefono della mamma i commenti sotto ad alcuni articoli sul suo caso giudiziario, mentre lei lo intima di lasciar perdere: «Ti fanno male». Ma lui li scorre, e sorride. Tra le prime cose che vuole assaporare Fabio è il gusto del caffè, perché in carcere non era buono. «Il curdo aveva comprato un pacco grande così per 20 euro», dice disegnando un mucchietto con le mani, «non posso certo dire che fosse buono». Nemmeno la mensa sembrava all’altezza, tanto che «ero arrivato a drogarmi di cucchiaini di zucchero». Questa mattina tornerà al carcere giovanile di Hahnofersand, stavolta senza scorta e senza manette ai polsi, per riprendere le ultime cose. Jamila Baroni sta cercando un appartamento tutto per loro, perché ora condivide una stanza con un’altra italiana. In serata anche la telefonata con Maria, la ragazza di Cesio arrestata con lui e poi liberata in attesa del suo processo. Una telefonata piena di risate. Piena di spensieratezza. Ci voleva. Intervista di Francesca Valente dal Corriere delle Alpi
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troppostanca · 7 years ago
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La top 20 del Guardian, i venti libri che hanno cambiato il mondo
1. Stephen Hawking, Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo Un popolare saggio scientifico dell’ astrofisico britannico, pubblicato nel 1988. L’intento del libro è di rendere nota e comprensibile la moderna teoria cosmologica, fornendo dapprima al lettore le basilari nozioni della fisica, corredate da un esauriente profilo storico. Nonostante il genere di nicchia, il saggio divenne un best-seller, vendendo in tutto il mondo oltre nove milioni di copie e rendendo estremamente popolare il suo autore.
2. Mary Wollstonecraft, La Rivendicazione dei diritti della donna Scritto dalla femminista britannica del diciottesimo secolo Mary Wollstonecraft, è una delle prime opere di filosofia femminista. In essa, l’autrice risponde a quegli intellettuali, teorici politici ed educatori dell’epoca che hanno voluto negare l’istruzione delle donne.
3. Immanuel Kant, La Critica della ragion pura Uno degli scritti più importanti del filosofo prussiano. La Critica della ragion pura viene definita come un’analisi critica dei fondamenti del sapere.
4. George Orwell, 1984 1984 (Nineteen Eighty-Four) è uno dei più celebri romanzi di George Orwell, pubblicato nel 1949 ma iniziato a scrivere nel 1948 (anno da cui deriva il titolo, ottenuto appunto dall’inversione delle ultime due cifre). È stato definito il romanzo distopico per eccellenza
5. Charles Darwin, L’origine delle specie (Titolo completo: Sull’origine delle specie per mezzo della selezione naturale o la preservazione delle razze favorite nella lotta per la vita) è una tra le opere cardini nella storia scientifica, e indubbiamente una delle più eminenti in biologia.
6. Edward Said, Orientalismo Un saggio pubblicato nel 1978, che tentò di spiegare e ridefinire le modalità con cui l’Europa rappresenta, nella sua storia, l'”Oriente”.
7. Rachel Carson, Primavera silenziosa Pubblicato nel settembre del 1962, il libro è comunemente ritenuto una sorta di manifesto antesignano del movimento ambientalista e descrive con tanto di ricerche e analisi scientifiche i danni irreversibili del DDT e dei fitofarmaci in genere sia sull’ambiente che sugli esseri umani.
8. Karl Marx e Friedrich Engels, Il Manifesto del Partito Comunista Scritto fra il 1847 e il 1848, fu pubblicato a Londra il 21 febbraio del 1848. La prima e parziale traduzione italiana fu pubblicata nel 1889. Una successiva traduzione, ancora parziale, nel 1891, mentre nel 1892 fu pubblicata a puntate nel periodico “Lotta di classe”, ad opera di Pompeo Bettini, la prima traduzione completa del Manifesto.
9. William Shakespeare, Opere complete Shakespeare, fatta eccezione per i due poemetti giovanili Venere e Adone e Il ratto di Lucrezia, non curò mai la pubblicazione delle proprie opere. I Sonetti e altre sedici composizioni teatrali, frutto probabilmente di trascrizioni clandestine, furono pubblicate senza il consenso dell’autore prima della morte di Shakespeare (1616). Nel 1623 gli attori ed amici di Shakespeare John Heminge e Henry Condell curarono un’edizione in-folio intitolata Mr. William Shakespeare’s Comedies, Histories & Tragedies, successivamente denominata “First Folio”. La stampa include tutte le opere teatrali di Shakespeare attualmente riconosciutegli
10. Germaine Greer, L’eunuco femmina Edito nel 1970 e divenuto un bestseller internazionale, fu accolto da critiche sia positive che negative. Rimane ancora oggi un libro importante nella letteratura femminista
11. EP Thompson, Rivoluzione industriale e classe operaia in Inghilterra Edward Palmer Thompson è stato uno storico, scrittore e pacifistabritannico. Di idee socialiste, è noto per i suoi lavori sui movimenti radicali britannici di fine Ottocento e inizio Novecento, e in particolare per il suo libro The Making of the English Working Class (1963), una pietra miliare della storia sociale e della storia del lavoro
12.  Albert Einstein, La teoria della relatività generale Si basa essenzialmente sulla nozione che tutte le leggi della fisica possono essere espresse da equazioni «covarianti», cioè da equazioni che conservano la stessa forma matematica indipendentemente dal sistema di riferimento scelto e dalle variabili spazio-temporali usate. Per il resto della sua vita Einstein si dedicò all’elaborazione di una teoria «del campo unificato», vale a dire di una teoria che potesse render conto sia delle forze gravitazionali sia di quelle elettromagnetiche. Le tre appendici alla fine del volume rappresentano, appunto, i successivi tentativi compiuti da Einstein in tal senso fino a poco prima della sua scomparsa.
13. Desmond Morris, La scimmia nuda La fama mondiale per Desmond Morris arrivò nel 1967 con la sua pubblicazione La scimmia nuda. Il libro è rivoluzionario per lo sguardo sconvolgente e al contempo molto scientifico con il quale affronta l’evoluzione del comportamento umano sin dalla preistoria, analizzando l’uomo in quanto primate. Pur essendo l’unica scimmia priva di peli (da qui l’aggettivo nuda) il comportamento dell’uomo è sostanzialmente analogo a quello degli altri primati. Ristampato numerose volte e tradotto in molte lingue, il libro continua ad essere un best-seller.
14. Niccolò Machiavelli, Il Principe Il Principe (titolo originale in lingua latina: De Principatibus, “Riguardo i Principati”) è un trattato di dottrina politica scritto da Niccolò Machiavelli nel 1513, nel quale espone le caratteristiche dei principati e dei metodi per mantenerli e conquistarli. Si tratta senza dubbio della sua opera più nota e celebrata, quella dalle cui massime (spesso superficialmente interpretate) sono nati il sostantivo “machiavellismo” e l’aggettivo “machiavellico”.
15. Platone, La Repubblica La Repubblica (in greco antico Πολιτεία, traslitterato in Politéia) è un’opera filosofica in forma di dialogo, scritta approssimativamente tra il 390 e il 360 a.C. dal filosofo greco Platone. Ha avuto enorme influenza nel pensiero occidentale.
16. Thomas Paine, I diritti dell’uomo I diritti dell’uomo (Rights of Man) è un’opera di Thomas Paine del 1791. Il libro asserisce in sintesi che un popolo deve rovesciare il regime che non è in grado di salvaguardare i diritti dell’individuo e gli interessi della nazione.
17. Simone de Beauvoir, Il secondo sesso Il secondo sesso (Le Deuxième Sexe) è un saggio della scrittrice francese Simone de Beauvoir pubblicato a Parigi nel 1949 (Gallimard editore) e in Italia, dalla casa editrice il Saggiatore, nel 1961. È una delle opere più celebri e più importanti per il movimento femminista e, ai giorni nostri, è spesso citata come riferimento nei discorsi femministi.
18. Richard Hoggart, The Uses of Literacy Quando una società diventa più ricca, si perdono altri valori? Le competenze che l’istruzione e l’alfabetizzazione sono state spazzate via dalla cultura pop? I media ci costringono in un mondo superficiale e materiale – o possono essere utilizzati a fin di bene? Il libro pone queste domande.
19. Adam Smith, La ricchezza delle nazioni La ricchezza delle nazioni o Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni, pubblicata il 9 marzo 1776, è la principale opera di Adam Smith, ritenuto il fondatore dell’economia politica liberale.
20. John Berger, Punti di vista Nel corso della storia, nessuna società è mai stata dominata dai messaggi visivi quanto la nostra. Eppure, paradossalmente, siamo sempre meno capaci di vedere le immagini per quello che sono. Da un lato accettiamo acriticamente i messaggi della pubblicità, dall’altro attribuiamo alle immagini dei quadri del passato un’importanza e un contenuto che va oltre ciò che tali immagini realmente mostrano. Da quando l’opera d’arte è diventata riproducibile attraverso mezzi meccanici, essa ha perso gran parte dell'”aura” che le derivava dall’essere unica e originale. Quello che resta sono le semplici immagini, a prescindere da chi le ha create, e il loro linguaggio, che può essere utilizzato per vari scopi. John Berger dimostra come le opere d’arte del passato e la pubblicità moderna siano due mondi molto più vicini di quanto ci hanno insegnato o siamo abituati a credere
Definizioni da Wikipedia, Ibs, laFeltrinelli.com
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gesau-it · 7 years ago
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Che oggi sabato giorno dedicato a Maria SS. non ci manchi la recita del Santo Rosario e di queste preghiere
Crociate per argomento: Per invocare la Madre della Salvezza: 17; 19, 26; 32; 38; 47; 63; 68; 74; 91; 95; 97; 98; 111; 113;115; 130; 131; 132; 138; 143; 144; 151; 153; 154; 155, 159, 166, Crociata di Preghiera (17) – Preghiera alla Madre di Salvezza per le anime annerite Oh, Cuore Immacolato di Maria Madre di salvezza e Mediatrice di tutte le Grazie, Tu che parteciperai alla salvezza dell’umanità dalla malvagità di Satana prega per noi. Madre della Salvezza prega perché tutte le anime possano essere salvate e accettino l’amore e la misericordia di Tuo Figlio nostro Signore Gesù Cristo che viene, ancora una volta per salvare l’umanità e per darci la possibilità della salvezza eterna. Amen. Crociata di preghiera (19) – Preghiera per giovani persone Madre della Salvezza, ti chiedo di pregare per la Misericordia delle anime giovani che sono in terribile oscuritá, in modo che riconoscano il tuo Figlio Diletto quando Egli viene a redimere tutta l’umanità. Non lasciare che nemmeno una anima cada sul ciglio della strada. Non lasciare che una sola anima rifiuti la Sua Grande Misericordia. Prego Madre che tutti siano salvati e ti chiedo di coprire queste anime con il tuo Santo Mantello per dare loro la protezione di cui hanno bisogno contro il seduttore. Amen. Crociata di preghiera (26) – Pregate il Rosario per salvare la vostra nazione In un messaggio dato a Maria della Divina Misericordiadi Domenica il 5 Febbraio 2012 la Madonna ha invitato le persone a recitare il Suo Santo Rosario per aiutare a salvare la loro nazione. Non dimenticate mai l’importanza del Mio santissimo Rosario, perché quando lo recitate ogni giorno potete contribuire a salvare la vostra nazione. Il potere di Satana si indebolisce quando recitate il Mio Rosario. Fugge in un grande dolore e diventa impotente. È molto importante recitarla almeno una volta al giorno, non importa a quale fede cristiana appartenete,. Crociata di preghiera (32) – Pregate per fermare l’aborto in Irlanda O Madre della Salvezza Prega che i Tuoi figli in Irlanda evitino che l’atto malvagio dell’aborto venga inflitto su di noi Proteggi questa nazione santa dallo sprofondare nella disperazione più profonda Dal buio che copre il nostro paese. Liberaci dal maligno che vuole distruggere i Tuoi bambini non ancora nati Prega che i leader avranno il coraggio di ascoltare coloro che amano il tuo Figlio Così che seguiranno gli insegnamenti di Nostro Signore Gesù Cristo. Crociata di preghiera (38) – preghiera di salvezza per la Chiesa Cattolica O Beata Madre della Salvezza ti prego di intercedere per la Chiesa cattolica in questi tempi difficili e per il nostro amato Papa Benedetto XVI per alleviare la sua sofferenza. Ti preghiamo, Madre della Salvezza, di ricoprire i servi consacrati di Dio con il Tuo manto sacro in modo che ricevano la grazia per esser forti, leali e coraggiosi durante le prove che devono affrontare. Prega anche affinché si prendano cura del loro gregge in conformità con i veri insegnamenti della Chiesa cattolica O Santa Madre di Dio dai a noi, la tua Chiesa superstite sulla terra, il dono della leadership in modo che possiamo aiutarti a condurre le anime verso il Regno di Tuo Figlio. Ti chiediamo Madre della Salvezza di tenere lontano l’ingannatore dai discepoli di Tuo Figlio nella loro ricerca di salvare le loro anime in modo che siano idonei a oltrepassare i cancelli del Nuovo Paradiso sulla terra. Amen. Crociata di Preghiera (47) – Riaccendi il tuo amore per Gesù Oh beata Madre, Madre della Salvezza per il mondo intero prega perché il mio amore per Gesù possa essere riacceso aiutami a sentire la fiamma del Suo Amore in modo che riempia la mia anima. Aiutami ad amare di più Gesù prega che la mia fede, l’amore e la devozione per Lui diventino più forti dissolvi i dubbi che mi tormentano e aiutami a vedere chiaramente il lume della Divina Verità che si irradia dal tuo Figlio diletto, il Salvatore di tutta l’ umanità. Amen. Crociata di Preghiera (63) – Preservami in questo viaggio Mia amata Madre di Salvezza ti chiedo di pregare affinché mi sia dato il cibo della vita per preservarmi in questo viaggio per contribuire a salvare tutti i figli di Dio. Ti prego di aiutare tutti coloro che vengono ingannati da falsi idoli e falsi dèi ad aprire gli occhi alla verità della morte del Tuo Figlio sulla Croce per salvare ognuno dei figli di Dio e condurre tutti alla vita eterna. Amen Crociata di Preghiera (68) – Proteggimi dall’influenza di Satana Madre di Dio, Madre di Salvezza coprimi con il tuo mantello santissimo e proteggi la mia famiglia dall’influenza di Satana e dei suoi angeli caduti Aiutami a confidare nella Misericordia Divina del Tuo Figlio diletto, Gesù Cristo, in ogni momento. Sostienimi nel Mio amore per Lui e non permettermi di allontanarmi dalla verità dei suoi insegnamenti, non importa quante tentazioni sono posti davanti a me. Amen. Crociata di preghiera (74) per il Dono del discernimento. O Madre di Dio, aiutami a preparare la mia anima al dono dello Spirito Santo. Prendimi come un bimbo e guidami sulla via verso il Dono del discernimento per il potere dello Spirito Santo. Apri il mio cuore e insegnami ad abbandonarmi in corpo, spirito e anima. Liberami dal peccato di orgoglio e prega perché io sia perdonato per tutti i peccati passati affinché la mia anima sia purificata e che io sia guarito per poter ricevere il Dono dello Spirito Santo. Ti ringrazio, Madre della Salvezza, per la tua intercessione e aspetto con l’amore nel cuore questo Dono che desidero con gioia. Amen. Crociata di Preghiera (91) per rimanere fedele alla mia fede. O Santissima Madre della Salvezza, proteggimi nel momento del bisogno quando mi trovo di fronte al male. Aiutami a difendere la Parola di Dio con forza e coraggio senza paura nella mia anima. Prega affinché io rimanga fedele agli Insegnamenti di Cristo e non mi arrenda mai alle mie paure, alle mie preoccupazioni e alla mia tristezza. Aiutami affinché io possa avanzare senza timore su questa via solitaria per proclamare la Verità della Sacra Parola di Dio, anche quando i nemici di Dio renderanno questo compito quasi impossibile. O Madre Benedetta, ti chiedo che, mediante la Tua intercessione, la fede di tutti i Cristiani rimanga salda in ogni momento durante la persecuzione. Amen Crociata di Preghiere (95) per aiutare a trovare tempo per la preghiera. O Madre della Salvezza, vieni in mio aiuto, poiché faccio fatica a trovare tempo per la preghiera. Aiutami a offrire al Tuo amato Figlio, Gesù Cristo, il tempo che merita per dimostrargli quanto Lo amo. Chiedo che tu, mia Benedetta Madre della Salvezza, cerchi per me le grazie di cui ho bisogno e preghi il Tuo caro Figlio per ottenere ogni grazia e favore, affinché Egli possa abbracciarmi e prendermi in seno al Suo Sacro Cuore. Amen. Crociata di preghiera (97) – per Unire i Gruppi della Crociata di Preghiera O amata Madre della Salvezza, ti prego di unire, attraverso le Tue preghiere, tutto l’esercito rimanente di Dio, in tutto il mondo. Copri tutti i gruppi della Crociata di preghiera con la Grazia della Salvezza, riversata su di noi, attraverso la Misericordia di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Manda i tuoi Angeli a proteggere ciascuno di noi, e soprattutto, quei sacerdoti che conducono i gruppi della crociata di preghiera. Aiutaci a evitare le distrazioni, che causano divisioni tra noi, e proteggici con il dono della Tua armatura, così da diventare immuni agli attacchi, che dovremo sopportare, a causa del nostro amore per Gesù Cristo, in questa Santa Missione per salvare le anime. Amen. Crociata di Preghiera (98) perché la Grazia di Dio ricopra i leaders mondiali. Oh mia beata Madre della Salvezza, chiedi al tuo figlio di riversare le Sue Grazie e il Suo Amore sopra i leaders che controllano il mondo. Prega perché la Luce di Dio sia la cura per la loro cecità e apra i loro cuori di pietra. Impedisci loro di infliggere persecuzioni alle persone innocenti. Prega che Gesù li guidi ed impedisca loro di ostacolare la diffusione della Verità dei Suoi Insegnamenti alle Nazioni in tutto il mondo. Amen. Crociata di preghiera (111) Per consacrare i vostri bambini a Gesù Cristo. O cara Madre della Salvezza, Io consacro i miei figli (nome del figlio / figli …) davanti a tuo Figlio, affinché Egli possa portare loro la pace dello spirito e l’amore del cuore. Per favore prega che i miei figli siano accolti tra le Braccia Misericordiose di tuo Figlio e proteggili dal male. Crociata di preghiera (113)  Per sconfiggere il male nella nostra terra O Madre della Salvezza, vieni in mezzo a noi e copri la nostra terra con la Tua protezione. Schiaccia la testa alla bestia ed elimina la sua influenza malvagia in mezzo a noi. Aiutaci, tuoi poveri figli perduti, ad alzarsi e dire la verità, quando siamo circondati dalle menzogne. Ti prego, o Madre di Dio, di proteggere la nostra terra e di mantenerci forti, così da poter rimanere fedeli a Tuo Figlio, nel nostro tempo di persecuzione. Crociata di Preghiera (115). Per il dono della conversione O Madre della Salvezza, ricopri la mia anima con le tue lacrime di Salvezza. Liberami dai dubbi. Solleva il mio cuore, in modo che io senta la Presenza del tuo Figlio. Portami pace e conforto. Prega che io sia veramente convertito. Aiutami ad accettare la Verità e apri il mio cuore per ricevere la Misericordia del tuo Figlio, Gesù Cristo. Amen. Crociata di Preghiera (130), Crociata di Preghiera per la Novena della Salvezza: Mia amata Madre della Salvezza, ti prego di concedere a tutte le anime il dono della salvezza eterna attraverso la Misericordia di tuo Figlio, Gesù Cristo. Mediante la tua intercessione ti supplico di pregare per liberare tutte le anime dalla schiavitù di Satana. Prega tuo Figlio di mostrare Misericordia e perdono a quelle anime che Lo respingono, che Lo feriscono con la loro indifferenza e che adorano una falsa dottrina e falsi dei. Ti supplichiamo, cara Madre, di implorare le grazie per aprire i cuori di quelle anime che hanno più bisogno del tuo aiuto. Amen. Crociata di Preghiera (131) Preghiera della Misericordia O mia cara Madre della Salvezza, ti prego di chiedere a tuo Figlio, Gesù Cristo, di concedere la Misericordia a (menzionare i nomi …) durante l’Avvertimento ed ancora nell’ultimo Giorno, prima che essi compaiano davanti a Lui. Per favore prega che ciascuno di loro sia salvato e goda dei frutti della Vita Eterna. Proteggili ogni giorno e portali al cospetto di tuo Figlio, affinché sia mostrata loro la Sua Presenza e sia data loro la pace dello spirito al fine di giungere a moltissime Grazie. Amen. Crociata di Preghiera (132) Rinunciare a Satana per proteggere questa missione. O Madre della Salvezza, vieni in aiuto di questa Missione. Aiuta noi, il Piccolo Resto dell’Esercito di Dio, a rinunciare a Satana. Ti preghiamo di schiacciare la testa della bestia con il tuo tallone e di rimuovere tutti gli ostacoli nella nostra missione per salvare le anime. Amen. Crociata di Preghiera (138) Protezione dall’odio O Madre della Salvezza, proteggimi da ogni tipo di odio. Aiutami a rimanere in silenzio, quando mi confronto con l’odio. Rendi forte la mia fedeltà a Gesù Cristo, quando mi sento più debole. Sigilla le mie labbra. Aiutami a voltare le spalle a coloro che mi affrontano con parole che negano gli Insegnamenti di tuo Figlio o che mi scherniscono a causa della mia fede. Prega per queste anime, cara Madre, affinché possano rinunciare a Satana e sentire la pace del tuo amore e il Regno dello Spirito Santo nelle loro anime. Amen. Crociata di Preghiera (143) Per proteggere la Missione di Salvezza: O Madre della Salvezza, proteggi questa Missione, questo dono di Dio per portare la Vita Eterna a tutti i Suoi figli in tutto il mondo. Ti preghiamo di intercedere in nostro favore, attraverso il tuo amato Figlio Gesù Cristo, per darci il coraggio di fare il nostro dovere di servire Dio in ogni momento, e soprattutto quando questo ci provoca sofferenza. Aiuta questa missione a convertire miliardi di anime, secondo la Divina Volontà di Dio, e a trasformare quei cuori di pietra in servitori d’amore di tuo Figlio. Concedi a tutti noi che serviamo Gesù in questa Missione la forza di superare l’odio e la persecuzione della Croce e di accettare la sofferenza che l’accompagna, con generosità di cuore e con la piena accettazione di ciò che potrà venire. Amen. Crociata di Preghiera (144) Per proteggere la Fede Cristiana O Madre della Salvezza, ti prego di intercedere per le anime dei Cristiani in tutto il mondo. Ti prego di aiutarli a preservare la loro fede e a rimanere fedeli agli Insegnamenti di Gesù Cristo. Prega che essi abbiano la forza della mente e dello spirito per difendere la loro fede in ogni momento. Intercedi per loro, cara Madre, affinché aprano gli occhi alla Verità e ricevano la Grazia di discernere ogni falsa dottrina presentata loro nel nome di tuo Figlio. Aiutarli a rimanere fedeli e leali servitori di Dio e a rinunciare al male e alle menzogne, anche se per tal motivo dovranno patire dolore e ridicolo. O Madre della Salvezza, proteggi tutti i tuoi figli e prega che ogni Cristiano segua la via del Signore fino al suo ultimo respiro. Amen. Crociata di Preghiera (151) Per difendere la Fede O Madre di Dio, Cuore Immacolato di Maria, Madre della Salvezza, Prega che rimaniamo leali alla Vera Parola di Dio in ogni momento. Preparaci a difendere la Fede, per sostenere la Verità e respingere l’eresia. Proteggi tutti i tuoi figli nei momenti delle avversità e concedi a ciascuno di noi le Grazie per essere coraggiosi quando saremo messi alla prova per rifiutare la Verità ed a rinunciare a tuo Figlio. Prega, Santa Madre di Dio, che ci sia concesso l’Intervento Divino per rimanere Cristiani, secondo la Santa Parola di Dio. Amen. Crociata di Preghiera (153) Il Dono di Protezione per i bambini (Dovete recitare questa Preghiera una volta alla settimana, davanti ad una mia immagine, la vostra cara Madre, benedicendovi con l’Acqua Santa prima di recitarla) Oh Madre di Dio, Madre della Salvezza, Ti chiedo di consacrare le anime di questi bambini (elencarli qui …) e di presentarle al tuo amato Figlio. Prega che Gesù, mediante la potenza del Suo Prezioso Sangue, ricopra e protegga queste piccole anime dal male, con ogni genere di protezione. Io, cara Madre, ti chiedo di proteggere la mia famiglia nei momenti di grande difficoltà, affinché tuo Figlio guardi con favore la richiesta di unire la mia famiglia in Cristo e che ci conceda la Salvezza Eterna. Amen. Crociata di Preghiera (154) Preghiera per la Festa della Madre della Salvezza Oh Madre della Salvezza, oggi 4 Giugno, giorno di Festa della Madre della Salvezza, pongo davanti a te le anime di queste persone (elencare i nomi …). Cara Madre, ti prego di concedere a me e a tutti coloro i quali ti onorano, e che distribuiscono la Medaglia della Salvezza, ogni protezione dal Maligno e da tutti coloro che rifiutano la Misericordia del tuo diletto Figlio, Gesù Cristo, e tutti i Doni che Egli trasmette all’umanità. Prega, cara Madre, che a tutte le anime sia concesso il Dono della Salvezza Eterna. Amen. Crociata di Preghiera (155) Per la protezione della Missione della Salvezza: Oh carissima Madre della Salvezza, odi la nostra invocazione per proteggere la Missione della Salvezza e per la salvaguardia di tutti i figli di Dio. Noi preghiamo per coloro che sfidano la Volontà di Dio, in questo importante momento della storia. Noi ti chiediamo di proteggere tutti coloro che rispondono alla tua chiamata e alla Parola di Dio, al fine di salvare tutti, dai nemici di Dio. Per favore, aiutaci a liberare le anime di coloro i quali cadono vittime dell’inganno del Diavolo, affinché aprano i loro occhi alla Verità. Oh Madre della Salvezza, aiuta noi poveri peccatori ad essere resi degni di ricevere la Grazia della perseveranza, durante il nostro tempo di sofferenza, nelNome del tuo diletto Figlio, Gesù Cristo. Proteggi questa Missione, dal male. Proteggi i tuoi figli dalla persecuzione. Copri tutti noi con il tuo Santissimo Manto e favoriscici con il Dono di custodire la nostra fede, ogni qualvolta veniamo messi alla prova affinché comunichiamo la Verità e trasmettiamo la Sacra Parola di Dio, per il resto dei nostri giorni, ora e per sempre. Amen Crociata di Preghiera (159) Supplica per l’Amore di Dio:Oh Madre della Salvezza, ti chiedo di intercedere in mio favore quando supplico per ottenere l’Amore di Dio. Riempi la mia anima, che é un vaso vuoto, con l’Amore di Dio, cosicché quando è traboccante, si spanda sopra quelle anime verso cui Io faccio fatica a mostrare compassione.Per la Potenza di Dio, Io chiedo di essere liberato da ogni sentimento di odio che posso covare verso coloro che tradiscono tuo Figlio.Rendi umile il mio spirito e ricolmami con la generosità d’animo, affinché io possa seguire gli Insegnamenti di Cristo e diffondere il Suo Amore in ogni situazione della mia vita. Amen. Crociata di Preghiera (166) Per ridurre la strage degli innocenti Carissima Madre della Salvezza, per favore presenta questa nostra supplica al tuo amato Figlio Gesù Cristo, per mitigare la strage degli innocenti.Noi chiediamo, che Egli, nella Sua Misericordia, rimuova la minaccia di ogni forma di genocidio, persecuzione e terrore, contro i figli di Dio.Per favore, noi ti imploriamo, cara Madre della Salvezza, di prestare ascolto alle nostre grida d’amore, unità e pace, in questo mondo afflitto.Noi chiediamo, che Gesù Cristo, il Figlio dell’uomo, protegga tutti noi, durante questi momenti di grande pena e sofferenza sulla terra. Amen. (Bambini, quando le profezie predette si avvereranno, è importante che voi preghiate per ottenere la Misericordia di mio Figlio, in modo che tutta la sofferenza possa essere attenuata e gli atti malvagi, perpetrati contro l’umanità, possano essere alleviati). Ascoltate figli Miei l’appello urgente di consacrarvi al dilettissimo Cuore Immacolato della Mia amatissima Madre in questo tempo.A Lei, la Mediatrice di tutte le grazie, è stato assegnato il compito di portarvi al Mio Sacro Cuore, al fine di salvare l’umanità dalla rovina che l’attende, qualora non riuscisse a staccarsi dalle opere di Satana. (Gesù a Maria della Divina Misericordia 9 novembre 2011 – Molti soffriranno il dolore del Purgatorio come penitenza ) CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA (PADRE PIO) Vergine Santissima, Madre mia, Immacolata Maria,io mi consacro per tutta la vita, per tutta l'eternitàal Tuo bellissimo Cuore
Per saperne di più http://messaggidivinamisericordia.blogspot.it/p/crociate-per-argomento.html
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tmnotizie · 5 years ago
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ASCOLI PICENO – A tre anni dal terremoto del 2016 tornano nei “luoghi del sisma” 51 opere d’arte restaurate a cura di Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni, con il supporto scientifico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e il contributo della Regione Marche, destinato agli eventi espositivi e alla valorizzazione e promozione del territorio e del suo patrimonio culturale.
La prima delle tre tappe previste per la mostra itinerante – che intende raccontare e illustrare i risultati di questa campagna di restauri – sarà Ascoli Piceno, città posta nell’area del ‘cratere’, presso il Forte Malatesta, nei suggestivi ambienti progettati da Antonio da Sangallo il Giovane, dove verrà esposta una significativa selezione di 37 opere.
Domani 24 novembre si inaugura al Forte Malatesta di Ascoli Piceno la mostra Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma a cura di Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, frutto della convenzione siglata da ANCI Marche e Pio Sodalizio dei Piceni nel 2017, con cui si è avviato un importante lavoro di recupero delle opere d’arte danneggiate e ora, a tre anni di distanza, tutto è pronto per mostrare i risultati ottenuti.
In collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, è stato individuato per il recupero e il restauro un nucleo di 51 opere marchigiane di proprietà di 17 differenti Enti pubblici ed ecclesiastici delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
La vicepresidente della giunta regionale, Anna Casini, intervenuta oggi alla conferenza stampa di presentazione, ha sottolineato: “Si inaugura ad Ascoli una mostra itinerante di opere d’ arte marchigiane danneggiate dal terremoto e restaurate. Un lavoro di squadra che consentirà a tutti di poter ammirare  37 dipinti che vanno dal 400 al 700 ridonati allo splendore e che, oltre al valore artistico, rappresentano la devozione e la tradizione delle aree marchigiane colpite dal sisma. Un’operazione culturale che consentirà a tutti di ammirare gioielli che fanno parte del nostro patrimonio artistico e che nel loro valore devozionale trasmettono anche un forte legame con il territorio, con l’identità culturale di quei luoghi e diventano perciò anche una testimonianza dell’aspetto emozionale degli abitanti di quei territori. “
Giorgia Latini, vice presidente della commissione Cultura della Camera dei Deputati ha evidenziato “la resilienza del territorio dopo il sisma, dove il volano deve essere l’arte e la cultura che traina poi tutti gli altri ambiti .Iniziare da Ascoli – ha aggiunto – è anche un simbolo, perché è un’area dove c’è stata una ferita maggiore, partire da qua è un grande segnale e il fatto che le opere verranno esposte a Roma e a Senigallia nel pieno periodo turistico significa che la mostra potrà essere visitata da un pubblico nazionale.”
L’obiettivo della mostra è anche quello di rendere fruibili le opere restaurate da qui in futuro, come spiega Pierluigi Moriconi della Soprintendenza dei Beni Architettonici delle Marche e curatore dell’esposizione insieme a Stefano Papetti: “Terminate le mostre, le opere che non potranno essere ricollocate nelle loro sedi originali perché crollate o non ancora restaurate, saranno collocate in 8 depositi e lì saranno sempre a disposizione del pubblico”.
In mostra 37 opere che “vanno dal ‘400 al ‘700, alcune dall’alto valore devozionale e non storico-artistico ed altre invece dal grande valore storico-artistico”, come spiega il curatore Stefano Papetti.
Tra queste crocifissi lignei e vesperbild di ambito tedesco, che ancora oggi si trovavano all’interno delle chiese come oggetti di culto da parte dei fedeli.  Non mancano però nomi importanti come Jacobello del Fiore con la serie delle Scene della vita di Santa Lucia provenienti dal Palazzo dei Priori di Fermo, Vittore Crivelli con la Madonna orante, il Bambino e angeli musicanti di Sarnano, Cola dell’Amatrice di cui spicca la Natività con i santi Gerolamo, Francesco, Antonio da Padova e Giacomo della Marca dalla sacrestia della Chiesa di San Francesco ad Ascoli Piceno. E ancora da Roma Giovanni Baglione e Giovanni Serodine che dalla Svizzera seguì nella capitale l’esempio di Caravaggio. Tutti autori di indubbia fama che nelle Marche sono nati o che vi hanno soggiornato e che hanno contribuito a modificare la geografia della Storia dell’Arte.
Gli interventi di restauro sono stati eseguiti da tecnici tutti marchigiani, in collaborazione con l’Università di Camerino e l’Università di Urbino e la direzione scientifica della Soprintendenza, che con innovative analisi diagnostiche hanno valutato lo stato di conservazione di ciascuna opera. Questi interventi non soltanto hanno consentito di porre rimedio ai danni subiti dalle opere, ma hanno permesso di effettuare nuove attribuzioni e di acquisire nuove conoscenze relative alla tecnica pittorica ed ai materiali usati dai pittori, accrescendo le conoscenze che si avevano su questo patrimoni e aprendo la strada a molti studi scientifici.
Per dare conto di queste nuove acquisizioni, il catalogo è stato realizzato affiancando alla scheda storico artistica dell’opera la relazione dell’intervento di restauro ed i risultati delle indagini diagnostiche che lo hanno preceduto.
La mostra Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma rappresenta un viaggio nella religiosità popolare marchigiana attraverso un affascinante percorso stilistico e iconografico che, partendo dal centro della regione arriva fino alla costa, era stato già definito da Federico Zeri e Pietro Zampetti cultura adriatica.
Proprio per questo la mostra è stata pensata come un evento espositivo itinerante che, dopo la prima tappa di Ascoli Piceno, dal 18 febbraio al 5 luglio 2020 approderà a Roma, presso il Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro del Pio Sodalizio dei Piceni, che ha permesso il restauro delle opere insieme ad ANCI Marche, e infine si concluderà a Palazzo del Duca di Senigallia,  dal 23 luglio al 3 novembre 2020, per favorire la conoscenza dell’operazione al grande pubblico, nazionale ed internazionale, che gravita nel periodo estivo lungo la costa adriatica.
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newsintheshell · 5 years ago
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Star Comics, le uscite manga del 23 ottobre
Il primo volume di Io sono Shingo è disponibile da oggi!
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Di seguito trovate tutte le nuove uscite manga targate Edizioni Star Comics, disponibili da oggi in libreria, fumetteria e store online. 
IO SONO SHINGO #1 di Kazuo Umezz
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Siamo in Giappone nei primi anni ‘80. Un giorno il padre di Satoru torna a casa con una notizia incredibile: nella fabbrica in cui lavora come operaio installeranno un “robot”! Satoru, vivace e curioso com’è, non sta più nella pelle... deve assolutamente vedere quella macchina di ultima generazione. L’opportunità arriverà, di lì a poco, grazie a una visita guidata con la sua scuola elementare, durante la quale si imbatte in Marin, sua coetanea, di cui si innamora. I due, una sera, si rincontrano ed entrano di nascosto nella fabbrica, dove iniziano a giocare con il robot, sempre più sbalorditi e affascinati dalla quantità di informazioni che la macchina può apprendere e ricordare. Satoru e Marin cominciano così a prendersene cura quasi ne fossero i genitori, accompagnandone la “crescita” passo passo, mentre in questa, grazie all’interazione con i sentimenti puri e ingenui dell’infanzia, comincia a sorgere una sorta di rudimentale autocoscienza... Inizia così il lungo e complicato cammino di un robot verso l’umanità, in un mondo che di umano ha sempre meno.
Star Comics inaugura con questa serie dai toni surreali e disturbanti una nuova collana tutta dedicata al grande maestro Kazuo Umezz, ispiratore di uno dei più importanti premi per manga del Giappone, la cui opera è largamente inedita in Italia. La collana, costituita da volumi di grande formato da oltre 300 pagine e tavole a colori, vi aspetta in libreria e fumetteria, a partire da ottobre. Assolutamente da non perdere!
7 volumi - Concluso - € 15,00 12,75 - Acquista su Amazon
DRAGON QUEST SAGA - L’EMBLEMA DI ROTO II: GLI EREDI DELL’EMBLEMA #10 di Kamui Fujiwara, Jun Eishima, Yuji Horii
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Tornano le epiche atmosfere dell’universo di Dragon Quest, in questo fantastico sequel dell’avvincente saga de L’emblema di Roto! Il viaggio di Aros, un giovane che insieme alla propria memoria ha perduto ogni cosa, prende il via vent’anni dopo la conclusione delle avventure di Arus e compagni, in un mondo in cui tutta la magia è scomparsa. Riuscirà a svelare il mistero di quei cambiamenti che si sono verificati in tutto il mondo...?
Per impossessarsi di uno dei globi e potersi quindi avvicinare ad Anis, Aros e i suoi compagni decidono di partecipare al grande torneo di lotta che si svolge a Isis. I nostri eroi sono consci delle loro debolezze ma anche delle loro potenzialità... Basterà questo a raggiungere la vittoria?
33 volumi - In corso - € 5,90 5,01 - Acquista su Amazon
HAIKYU!! L’ASSO DEL VOLLEY #33 di Haruichi Furudate
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Shoyo Hinata è uno studente di terza media che, dopo aver assistito a un’entusiasmante partita di pallavolo, decide di intraprendere il lungo e faticoso cammino per diventare un giocatore di primo livello...
Con l’aiuto di Tsukishima, Hinata riesce a fermare un nuovo attacco del liceo Inarizaki. Mentre il Karasuno è a un solo punto dalla vittoria e la tensione è al culmine, il ritmo degli attacchi avversari aumenta a dismisura! Il duello volge ormai al termine: chi riuscirà a spuntarla?
39 volumi - In corso - € 4,30 3,65 - Acquista su Amazon
YONA LA PRINCIPESSA SCARLATTA #10 di Mizuho Kusanagi
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Yona, principessa del Regno di Koka e unica figlia del re, è cresciuta circondata dalle attenzioni del padre e della sua guardia del corpo Hak. Il giorno dei festeggiamenti per il suo sedicesimo compleanno arriva a corte suo cugino Suwon, di cui è innamorata. La ragazza è al settimo cielo, totalmente ignara del crudele scherzo che il destino ha in serbo per lei... Un’attesissima saga fantasy intrisa di romanticismo, tra epiche lotte e antichi regni!
Yona e i suoi compagni, fingendosi banditi, stanno cercando di proteggere i poveri villaggi della Tribù del Fuoco dai soprusi e dalle violenze degli ufficiali. Nel frattempo Taejun Kang, secondo figlio del generale della Tribù del Fuoco, ha ricevuto l’ordine di catturare proprio i briganti che infestano il territorio e per questo si reca in incognito nel villaggio di Katan. Lì scopre che la ragazza che vive assieme ai famigerati banditi è proprio Yona, della cui morte si riteneva responsabile. Taejun si trova davanti a un’importante decisione: svelare la presenza della ragazza alle autorità oppure no? Peccato che, per quanto involontariamente, finisca per richiamare sul posto le truppe lasciate in attesa di un suo segnale!
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PERFECT WORLD #4 di Rie Aruga
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Tsugumi Kawana ha ventisei anni e lavora in un’azienda che si occupa di interior design. Durante una serata insieme allo staff di uno studio di architettura con cui collabora, incontra Itsuki Ayukawa, un suo ex compagno delle superiori, nonché suo primo amore. Nel rivederlo il cuore le batte all’impazzata, ma scopre anche che ora Itsuki non può più camminare. In un primo momento Tsugumi pensa che sarebbe impossibile avere una relazione con lui, ma poi…
Mentre sono sulla ruota panoramica, Itsuki dice a Tsugumi di voler mettere fine al loro rapporto. Malgrado abbia accettato, per quanto riluttante, la decisione del ragazzo, la giovane capisce di provare ancora dei forti sentimenti per lui. A complicare ulteriormente la situazione arriva Koreeda, che le dichiara improvvisamente tutto l’amore che prova per lei. Cosa deciderà di fare la ragazza? E quale sarà l’importante “rivelazione” di Nagasawa, l’assistente di Itsuki...?
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RAISEKAMIKA #3 di Hajime Segawa
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Raise Okuni è uno studente delle superiori che, a causa dell’abbandono dei genitori, vive da solo e si guadagna da vivere lavorando con dedizione. Un giorno conosce Kamika, una studentessa trasferitasi dalla Scandinavia, ma il loro rapporto inizia decisamente col piede sbagliato. Le cose cambieranno quando i due si ritroveranno improvvisamente catapultati in un misterioso mondo fantasy, ricco di scenari epici e terribili mostri!
Giunto ad Asgard per soccorrere Kamika, risvegliatasi come Brünhilde, Raise subisce un violento attacco da parte del temibile Fenrir, il quale, manovrato da Loki, gli infligge una ferita mortale. Nel tentativo di salvare l’amico in difficoltà, Suseri e il coniglio ce la mettono tutta, mentre si appressa sempre più il fatidico inizio del Ragnarök...
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DRAGON BALL SUPER: BROLY di Akira Toriyama
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Dopo essere sopravvissuti al Torneo della Potenza, Goku e Vegeta si trovano a disporre di una forza che non sanno come impiegare, finché Broly, un saiyan che nasconde un potere latente sconosciuto, fa la sua comparsa insieme a Freezer. Goku, Vegeta e Broly sono nati nello stesso periodo, ma hanno percorso strade differenti. Ora il loro incontro svelerà la storia dei saiyan e condurrà a una battaglia epocale!
Ecco a voi l’anime comics dell’omonimo film d’animazione, campione d’incassi in Giappone e non solo, uscito nelle sale italiane a febbraio di quest’anno. Un volume unico interamente a colori, assolutamente da collezionare, incentrato su un titanico scontro tra i guerrieri più potenti dell’universo, i mitici saiyan!
Volume unico - Concluso - € 12,00 10,20 - Acquista su Amazon
DRAGON BALL SUPER #9 di Akira Toriyama, Toyotaro
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Diverso tempo è trascorso dalla grandiosa battaglia tra Goku e Majin Bu, e ora una nuova minaccia incombe sul mondo che ha ritrovato la pace... Questa volta il nemico arriva dal “Sesto Universo”! Comincia un Dragon Ball completamente nuovo, che riprende le avventure dei Saiyan da dove si erano interrotte!
Sul ring del Torneo della Potenza, ad opporsi al micidiale Jiren dell’Undicesimo Universo ci sono ormai solo Goku e pochi altri lottatori del Settimo. Di fronte alla potenza schiacciante dell’avversario, Goku attiva finalmente la Quintessenza dell’Istinto, riuscendo apparentemente a tenergli testa. Ma quanto durerà il vantaggio dato dalla nuova potenza acquisita...?
9 volumi - In corso - € 4,50 3,82 - Acquista su Amazon
DRAGON BALL FULL COLOR - LA SAGA DEI CYBORG E DI CELL #2 di Akira Toriyama
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Una fantastica edizione completamente a colori del capolavoro del maestro Toriyama! Una pubblicazione imperdibile divisa per saghe, lanciata in Giappone dalla casa editrice Shueisha, ora finalmente disponibile anche per i lettori italiani!
Trunks, un ragazzo venuto dal futuro, annuncia ai terrestri che da lì a tre anni faranno la loro comparsa dei potentissimi cyborg che metteranno a ferro e fuoco il pianeta, chiedendo a Goku di aiutarlo a sconfiggerli. Tre anni dopo, nel bel mezzo della battaglia contro i cyborg numero Diciannove e Venti, il nostro eroe, colpito da una malattia cardiaca, viene sconfitto. Come se non bastasse, iniziano a muoversi anche i cyborg numero Diciassette e Diciotto, ancora più potenti di quelli che li hanno preceduti...
6 volumi - Concluso - € 6,90 5,86 - Acquista su Amazon
Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
[FONTE]
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pangeanews · 5 years ago
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“Tu sei un poeta. Ma chi lo vuole un poeta? A chi serve un poeta? Poi morto cosa significa davvero?”: 10 anni da Simone Cattaneo. Denudatevi da ogni menzogna
Benché sia uno schianto l’assenza, non è morto, lui di cui ripeto il nome, aggiorno la memoria, recupero i versi, che senza avere sibilo sibillino mi intimano, comunque, a essere, continuamente, ciò che avrei potuto, il segugio della giovinezza, quello che inghiottiva il sole e simulava l’oscurità per esserti più vicino, Simone. Come i fratelli piccoli – “fratellino”, dicevi – imitavo Simone, per essergli fraterno: abbiamo dissezionato fotogramma per fotogramma “Il cacciatore”, mi sono messo a caccia dei romanzi prediletti – di Saul Bellow preferiva “Il dono di Humboldt”, io, da conradiano specifico (e lui era alieno da quelle inquietudini trascendentali) amavo, va da sé, “Il re della pioggia”. Anelavo i deserti, lui le periferie desertificate dalla disperazione: però era lui a ridere e io a fare il profeta arcigno, era lui a sollevarmi e io a imitare una dissipazione del tutto letteraria. Dieci anni fa… Da come, da allora, tengo in braccio Simone accordo la mia disciplina: lui è sempre lo stesso, alto, forte, bello, io sono sempre più piccolo. I sopravvissuti non hanno gloria ma sprangate di tempo sul naso. Da quando si è trasferito nella mia mente, ogni cosa gli è dedicata, a volte è lui a bloccarmi le dita, a mettere foglie sulle palpebre. Qui, dal tormento delle cose passate, ricalco un mio articolo ritrovato, una lettera, di meravigliata evidenza, di Flavio Santi. (d.b.)
**
L’assedio finale
Caro Simone,
ti scrivo questa mail a un anno esatto dal tuo suicidio. Era un sacco di tempo che desideravo farlo. Ho ancora in mente il viso raggiante con cui ti sei presentato l’ultima volta che sei venuto a trovarci. I capelli lunghi, gli zigomi ossuti, una leggera acne mai risolta di chi ha avuto un’adolescenza tempestosa, lo sguardo pieno di ironia. In mano tenevi una bottiglia di buon vino rosso. L’ultima immagine che ho di te.
Non c’è giorno che non ti pensi.
Per me non sei morto, come vedi non ho cancellato il tuo indirizzo mail né ho tolto il tuo numero di cellulare dalla mia rubrica, conosco a memoria il tuo indirizzo di casa, via Tommaseo, Saronno, conservo le tue brevi e nervose lettere, aspetto sempre un tuo squillo, quelle tue telefonate che arrivavano nei momenti più impensabili. Sei sempre nel mio cuore e nella mia testa, con la tua altezza infinita (ma quanto cazzo sei alto?), i tuoi modi da gagsta rap, fiero del tuo essere calabro, ruvido come lo scoglio di Scilla, dolce come il Tartufo di Pizzo. Le tue battute fanno ridere un sacco Giulia e per me sono lame di buonsenso.
Tu sei un poeta. Ma chi lo vuole un poeta? A chi serve un poeta?
Poi morto cosa significa davvero?
Adesso che ci penso secondo me è andata così: ti sei rotto – giustamente – di stare in questo Paese infame, e allora hai deciso di partire. Partire per un lungo viaggio. Hai voluto tagliare i ponti. Forse tornerai fra trenta, quarant’anni, e sul tuo viso non ci sarà nemmeno una ruga, non un solo segno del passare del tempo, e allora potremo morire tutti quanti sereni, finalmente riconciliati.
Cos’altro aggiungere, Simone? Scrivimi – se vuoi, naturalmente – dalla tua isola tropicale in mezzo al cielo dove non si invecchia mai e ci si ama in eterno.
Tuo
Fulvio
Flavio Santi
*da “Aspetta primavera, Lucky”, Socrates, Roma, 2011
**
Per essere notati dalla critica bisogna buttarsi dalla finestra
«Ti abbraccio fratellino mio e non illumino il tuo buio. Non ci riesco nemmeno con il mio». Sedici giugno 2008: Simone Cattaneo mi griffa il secondo libro, Made in Italy. A pagina 35, il suo autoritratto. La fototessera: «Troppo bello per essere un pugile,/ troppo brutto per fare il magnaccia». Il mestiere: «senza lavoro e inzuppato di grano». La profezia: la «vecchia strega del quartiere» strologa che Simone morirà «presto a ventisette compiuti». L’ammaliatrice che gioca coi tarocchi ha sbagliato di una manciata di anni, otto per la precisione. A ventisette anni muoiono le rockstar, Jim Morrison, Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Janis Joplin; a trentacinque o giù di lì ci lasciano i poeti, Giacomo Leopardi, Arthur Rimbaud, Aleksandr Puskin. Questo direbbe il mio amico Simone Cattaneo.
Nel 2002 Simone è rovesciato per metà dentro il bagagliaio di un’automobile. Al suo fianco c’è una mora niente male, forse siamo al lago d’Orta. Sorride mentre estrae una pila di libri: il titolo è Nome e soprannome, lui pare Mosè con le tavole, Alì che mostra al mondo la cintura di campione dei pesi massimi. Il primo libro possiede una violenza epigrammatica, radiosa, tra Vangeli gnostici e Fëdor Tjutcev: «E in fondo le parole non hanno peso/ sono solo un compromesso fra pietre e nubi,/ un vapore brillante che ti lega a sé/ come un torrente d’acciaio in fonderia/ che gli occhi non devono vedere/ per non lasciarsi consumare/ dalla rabbia del rame». Cattaneo, nel 1999 è già stato canonizzato da Giuliano Ladolfi nell’antologia epocale «di poeti nati negli anni Settanta» L’opera comune.
Roberto Roversi entra in sintonia con il talento di Simone, corrusco, privo di vezzi lirici, scurrile, scuoiante, «c’è anche qualcosa di infernale… in questi testi, e di terribile», parla di «frasi che ti colpiscono come pugni allo stomaco». Siamo ancora nel 2002, dieci anni dopo, oggi, Simone giace nel cimitero di Saronno. Muore nel 2009, e in una decina d’anni pubblica due libri (entrambi per le Edizioni Atelier) che insieme fanno settanta poesie in tutto. Ne restano altre 33, già allestite da Simone in un volume pronto per essere pubblicato, Peace&Love, e che vede luce solo quest’anno (raccogliendo anche i primi due libri) per Il Ponte del Sale (Rovigo 2012). Un centinaio di poesie: questa è l’eredità, fragile come una foglia, duratura come un’incisione su pietra, di Simone.
Il poeta Simone Cattaneo continua a dare fastidio, anche post mortem. In molti hanno rifiutato di pubblicare versi come questo, «Spompina dietro la stazione Garibaldi per comprarsi Chanel n° 5/ e imitare Marilyn Monroe», e via precipitando nell’osceno che è l’uomo, nel gorgo del perverso. I letterati puri di cuore (e poveri di genio), i critici con la fedina bibliografica trapuntata di diamanti, si sono dimenticati la legge più antica della letteratura: uno scrittore sfonda il male, lo feconda con la sua scrittura, donandoci gli antidoti per vincerlo. Sperimenta tutto per noi, soffre ogni male per esiliarci dalla sofferenza, si sacrifica, si scotenna per la nostra salvezza. Ma a nessuno importa più della letteratura, tanto meno ai letterati, che vogliono il posto fisso nelle antologie scolastiche, il prepensionamento dal genio, il sindacato degli scrittori e uno scranno al Senato.
Volete il risvolto critico, la quarta di copertina? Anch’essa ha una data: 27 febbraio 2006, Teatro Nazionale di Milano, concerto di Lou Reed. «Ti ho regalato un biglietto in prima fila, andiamo a sentire l’odore da malinconico, bastardo ebreo di Lou». Facciamo il compleanno quasi insieme io e Simone, lui il 5 febbraio, io l’8, lui è di cinque anni più grande. Lou Reed, Leonard Cohen, Abel Ferrara, Martin Scorsese: questi sono i riferimenti letterari di Simone. Amava Denis Johnson e Osip Mandel’stam, anteponeva Davide Brullo a Cormac McCarthy, mi ha regalato Donnie Brasco, il suo film preferito era Il cacciatore, riteneva che «il più grande romanzo italiano di tutti i tempi è Il principe di Machiavelli», per il mio matrimonio mi ha ficcato in mano una busta con 500 euro dentro. Uno così, ovviamente, attirava i sospetti degli zombie che tengono in piedi la cristalleria letteraria italica. A tre anni dalla morte si è accorto di lui anche il Corriere della Sera, il trimestrale Atelier, di cui era redattore, lo onora con un numero monografico dove riappaiono le poesie delle origini, già compiute (lo chiedete qui: [email protected]), e un immane repertorio critico. E ora, tutto, forse, è più chiaro. Di fronte a Simone impallidiscono le geometrie visionarie di Milo De Angelis, si squagliano i ghirigori nella tenebra di Davide Rondoni, si sbriciolano i monologhi di Roberto Mussapi e i grigiori di Maurizio Cucchi. Siamo di fronte a un radicale denudamento delle menzogne liriche, a un vigoroso azzeramento. Al funerale di Simone eravamo in sei: dov’erano tutti i poeti che si facevano offrire voluminose birre da Cattaneo il selvaggio? Tutti abbiamo voluto essere come Simone, lirici geniali che incendiano l’accademia, uomini al di là di ogni norma, seduttori indiavolati. Il poeta gobbo e sfigato trovava in Simone resurrezione in muscoli, carisma, splendide bestemmie. Ne abbiamo sottovalutato il micidiale dolore. Io di certo.
Nelle prime ore del 10 settembre 2009 vengo trafitto da un sms, «Stasera muoio. Ti ho voluto bene». L’ultima dedica che ho ricevuto da Simone. Dal giorno del funerale, non visito la tomba di Simone. Con Simone, in sei, abbiamo seppellito la fede nella letteratura. Perché la letteratura si accorgesse di un poeta ci è voluto il morto, il volo pindarico dal settimo piano di una palazzina di Saronno. La lirica dominante (quei brandelli di poesia che le grandi major editoriali stampano come morfina) degli ultimi trent’anni è corrotta dal clientelismo, favorita dall’indifferenza pubblica. Ciò non significa che qualcosa d’interessante non sia sbucato: le cattive azioni finiscono per procrearne di buone. Ma io non credo più a ciò che leggo in libreria. Per me la poesia è un tizio che svogliatamente mi offre il suo libro di liriche, fabbricato in casa, con la sapienza che le cose belle vanno custodite nel pudore. Simone mi ha insegnato che l’unico metro estetico ragionevole, in un tempo che non conosce cos’è bene e cosa è male, è il dolore. Quanti morti hai subito? Quanti dolori ti hanno trapanato? Più ne hai più la tua opera sarà autentica. Cari poeti, per scrivere una grande opera fatevi spaccare la faccia.
Davide Brullo
*da “il Giornale”, 29 ottobre 2012
L'articolo “Tu sei un poeta. Ma chi lo vuole un poeta? A chi serve un poeta? Poi morto cosa significa davvero?”: 10 anni da Simone Cattaneo. Denudatevi da ogni menzogna proviene da Pangea.
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italianaradio · 5 years ago
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Alvaro Morte: 10 cose che non sai dell’attore
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Alvaro Morte: 10 cose che non sai dell’attore
Alvaro Morte: 10 cose che non sai dell’attore
Alvaro Morte: 10 cose che non sai dell’attore
Attore spagnolo molto attivo nelle produzioni televisive, Alvaro Morte ha raggiunto la fama mondiale grazie alla serie La casa di carta, dove ha avuto modo di sfoggiare le sue doti da interprete. Apprezzato da critica e pubblico l’attore vive oggi un periodo particolarmente florido della sua carriera, che gli permette di spaziare tra più progetti e ruoli. Ecco 10 cose che non sai di Alvaro Morte.
Alvaro morte film
1 I film e la carriera. Il debutto cinematografico di Alvaro Morte avviene nel 2003, con il film Los ninos del jardìn. Successivamente prende parte ai film La guarida del ermitano (2003), Ignora (2006), Lola, la pelìcula (2007), Amores ciegos (2011), e Durante la tormenta (2018).
2 Le serie TV. Particolarmente conosciuto per la sua partecipazione a diverse serie TV di successo, Alvaro Morte debutta nel 2002 con Hospital Central. Successivamente prende parte alle serie Planta 25 (2007), Cuore ribelle (2012), Il Principe – Un amore impossibile (2014), Vìctor Ros (2014), Per sempre (2014). Dal 2014 al 2017 è tra i protagonisti della serie Il segreto, dove interpreta Lucas Moliner, grazie a cui raggiunge  una discreta fama. Nel 2017 viene invece scelto per il ruolo di Sergio Marquina, alias il Professore, nella serie Netflix La casa di carta.
3 Doppiaggio. Alvaro Morte ha inoltre prestato la sua voce per il doppiaggio spagnolo del film Smallfoot – Il mio amico delle nevi, distribuito nel 2018. Il personaggio da lui doppiato è Gwangi, la cui voce originale è quella di LeBron James.
Alvaro Morte Instagram
4 Ha un profilo personale. L’attore è presente su Instagram con un proprio account, seguito da 5,4 milioni di persone. All’interno di questo si possono trovare numerose foto scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi, e anche molti dietro le quinte dal set di La casa di carta.
Alvaro Morte vita privata
5 E’ sposato. Alvaro Morte è sposato con la stilista Blanca Clemente. Dalla loro relazione, nel 2014, sono nati i gemelli Leon e Juliet. I due coniugi sono molto riservati, e sono soliti non condividere la loro vita privata sui social network.
Alvaro morte insegnamento
6 Prima di essere un attore era un insegnante. Prima di dedicarsi alla recitazione, Alvaro Morte ha lavorato per alcuni anni come professore in Finlandia, insegnando letteratura inglese e approfondendo l’età elisabettiana presso l’Università di Tampere. Morte è infatti un grande esperto di William Shakespeare.
Alvaro Morte teatro
7 Ha fondato una compagnia. Insieme a sua moglie Blanca, Alvaro Morte è un grande appassionato di teatro. Durante un brutto spettacolo a cui i due hanno assistito, hanno deciso di fondare insieme una compagnia, chiamata “300 Pistolas”, con l’intento di dar vita ad un teatro più moderno e appassionante. Alvaro Morte ha così iniziato a dirigere rappresentazioni teatrali come El lazarillo de Tormes, La casa di Bernarda Alba e El perro del hortelano.
Alvaro Morte premi e nomination
8 E’ stato premiato per il suo ruolo in La casa di carta. Per il suo ruolo de Il Professore, l’attore ha ricevuto una candidatura al miglior attore protagonista al Premio Feroz nel 2018. Nello stesso anno ha ricevuto una candidatura come miglior attore al Premio de la Union de Actores, ottenendo poi il premio alla sua seconda candidatura nel 2019.
Alvaro Morte tumore
9 Ha avuto un tumore alla gamba. Prima di diventare un attore di successo, Alvaro Morte ha affrontato un periodo particolarmente difficile dato dalla scoperta di avere un tumore alla gamba. L’attore ha dichiarato di aver avuto costantemente paura di morire o di vedersi amputata la gamba. Fortunatamente grazie ad una serie di cure, Morte ha sconfitto il suo male, potendo poi affrontare nuove sfide.
Alvaro Morte età e altezza
10 Alvaro Morte è nato ad Algeciras, in Spagna, il 23 febbraio 1975. L’attore è alto rispettivamente 183 centimetri.
Fonti: IMDb
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Alvaro Morte: 10 cose che non sai dell’attore
Attore spagnolo molto attivo nelle produzioni televisive, Alvaro Morte ha raggiunto la fama mondiale grazie alla serie La casa di carta, dove ha avuto modo di sfoggiare le sue doti da interprete. Apprezzato da critica e pubblico l’attore vive oggi un periodo particolarmente florido della sua carriera, che gli permette di spaziare tra più progetti […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Gianmaria Cataldo
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retegenova · 6 years ago
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La Voce e il Tempo 2018/19
Sabato 17 novembre, ore 20.30
Monastero di S. Chiara, via Lagustena 58g (biglietti €10)
LO SPLENDORE DEI GONZAGA
Ensemble Biscantores
Direzione Luca Colombo
  Musica sacra di estrema bellezza e interpreti d’eccezione per un evento speciale, a favore di Cicogna Sprint Onlus, nella Giornata Mondiale della Prematurità. In tutto il mondo si organizzeranno eventi dedicati e tutti i monumenti significativi delle più importanti città – a Genova la Lanterna e la fontana di piazza De Ferrari – verranno illuminati di lilla. La serata del 17 novembre sarà dedicata a grandi autori come Claudio Monteverdi, Salomone Rossi, Giovanni Giacomo Gastoldi e Benedetto Pallavicino, che lavorarono alla corte dei Gonzaga, duchi di Mantova e alto esempio di mecenatismo culturale tra fine XVI e inizio XVII secolo. In questa occasione i giovani musicisti dell’Ensemble Biscantores diretti da Luca Colombo e l’Associazione Musicaround – che organizza la stagione musicale La Voce e il Tempo con la direzione artistica di Vera Marenco e Paola Cialdella, e il sostegno di Compagnia di San Paolo (Maggior Sostenitore) nell’ambito dell’edizione 2018 del bando “Performing Arts” – hanno scelto di devolvere l’intero incasso del concerto all’associazione Cicogna Sprint.
La Onlus, nata nel 2009 da un’iniziativa di un piccolo gruppo di genitori, svolge la sua attività come volontariato dando sostegno alle famiglie che improvvisamente si trovano a vivere questo grande trauma, ed è il principale riferimento in Liguria sul tema. Tra gli obiettivi c’è innanzitutto quello di diffondere e divulgare il più possibile le conoscenze su un mondo per lo più ancora sconosciuto, sebbene oggi 1 bambino su 10 nasca prematuro.
“Anche quest’anno” – dichiara la presidenza della Onlus – “ci siamo focalizzati su ciò che abbiamo di più a cuore: le famiglie, mettendo a disposizione il supporto psicologico con due psicologhe molto preparate presenti nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale, e ringraziamo il Prof. Luca Ramenghi per aver aperto il reparto 24 ore su 24 ai genitori, per dare alle famiglie la possibilità di essere coinvolte sin da subito nella cura del loro bambino. Oltre al supporto psicologico alle famiglie, ci occupiamo all’acquisto di macchinari, come l’analizzatore del latte materno che permette di somministrare latte con caratteristiche adatte alla sopravvivenza di bambini nati al di sotto del kilo di peso. Al momento l’associazione ha appena realizzato l’acquisto della seconda incubatrice BABYLEO che fa parte di un progetto molto piu’ ampio che comprende l’acquisto di 5 incubatrici di ultima generazione che verranno posizionate nella parte della terapia intensiva dove ci sono casi più critici. Molto presto la consegneremo al Gaslini con una bella festa che coinvolgerà i bambini ricoverati, cosi come abbiamo fatto lo scorso febbraio per la prima Baby Leo.”
www.lavoceiltempo.com
Prevendita su www.happyticket.it Info concerto: 338 1965248 – 347 3125175
Ufficio stampa Marzia Spanu
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I Biscantores in concerto per la Giornata Mondiale della Prematurità La Voce e il Tempo 2018/19 Sabato 17 novembre, ore 20.30 Monastero di S. Chiara, via Lagustena 58g (biglietti €10)
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hotelsulmare · 7 years ago
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A Loano Napo canta De Andrè
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Lunedì 14 agosto, a Loano, il calendario delle manifestazioni promosso dall’Assessorato al Turismo, Cultura e Sport del Comune di Loano proporrà un nuovo appuntamento musicale.
Alle ore 21.00, sul lungomare in Orto Maccagli, si svolgerà il concerto Napo canta De Andrè un omaggio al grande cantautore genovese magistralmente interpretato dalla voce  di Alberto Napolitano in arte Napo. Nella serata l’artista ripercorrerà i momenti più significativi della discografia di De Andrè, dai primi successi: "La canzone di Marinella", "Bocca di rosa" e "La guerra di Piero" fino a Creuza de Mà e Anime Salve.
Alberto Napolitano, da sempre affascinato dai cantautori della scuola francese e genovese, decide di costruire nel 2000 quella che fu una delle prime tribute band dedicate a Fabrizio De André, le "Buonenuove", tredici elementi sul palco per omaggiare colui che per Napo ha sempre costituito la "sintesi" di tutto ciò che di bello si potesse ascoltare. Gli Endegu furono una sorta di evoluzione delle Buonenuove, con questa ultima formazione ebbe la possibilità di girare tutta Italia passando per le piazze e i teatri più importanti fino ad approdare nel 2004 al palco più importante della notte bianca milanese. Nel 2005 fu contattato dal maestro Armando Corsi per cantare insieme a grandi musicisti quali Mario Arcari, Marco Fadda e Dado Sezzi. Il progetto si chiamava "Umbre de Muri" e aveva in scaletta oltre alle canzoni di De André anche un omaggio al cantautorato francese. A fine stagione fu ingaggiato da Pier Michelatti come cantante del gruppo tributo "Faber per Sempre". Parallelamente iniziò a presentarsi nelle piazze semplicemente come "Napo" in un omaggio al cantautorato della scuola genovese, col progetto "Napo 5°tet" affiancato dai migliori jazzisti liguri: Fabio Vernizzi, Dino Cerruti, Lorenzo Capello, Davide L'Abbate, Antonio Antognetti. Nella stagione estiva 2008 ha portato avanti il progetto " Attenti al Gorilla", al fianco di Davide "Billa" Brambilla, Davide L'Abbate, Diego Scaffidi, Fabio Biale e Massimiliano Caretta. Ospiti speciali sono stati Andrea Mirò, Ellade Bandini, Mario Arcari. E ospite a sua volta è stato Napo sul palco di Enrico Ruggeri nell'agosto del 2008. A Gennaio 2009 esce il disco "ALL IN" di Enrico Ruggeri in cui Napo duetta con lui la canzone "Teneri Amori". A febbraio 2009 è ospite della PFM al Rolling Stone di Milano e pochi mesi dopo esce il suo primo disco da solista: "Pause". Un disco che contiene oltre ad alcune cover di Fabrizio De Andrè anche omaggi a Brassens e Piero Ciampi e molte canzoni originali. Oggi, considerato indubbiamente la più autorevole voce legata a Fabrizio De Andrè,  promuove anche un suo nuovo percorso di musica cantautorale originale con brani nati dalla stretta, assidua ed esclusiva collaborazione con l’autore Nicola Rollando.
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paoloxl · 7 years ago
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Oggi, 15 giugno 2017, dopo una seduta rocambolesca dei lavori di Aula al Senato, è successo quello che un milione di giovani “figli dell’immigrazione”, ma cittadini italiani di fatto, le associazioni che hanno dato vita alla campagna L’Italia sono anch’io e i giovani del movimento italianisenzacittadinanza chiedevano da mesi. Il Disegno di Legge n. 2092 “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre disposizioni in materia di cittadinanza” è stato finalmente incardinato nei lavori di Aula. L’art. 44 del Regolamento del Senato prevede infatti che, nel caso in cui l’esame di un Disegno di Legge non sia concluso in Commissione, sia possibile calendarizzare la discussione direttamente in Aula senza che vi sia una Relazione. E per diciotto mesi è stato impossibile trovare un accordo in Commissione anche (ma non solo) a causa dei più di 7mila emendamenti ostruzionistici presentati dalla Lega Nord. Il risultato di oggi è stato incerto fino all’ultimo minuto. E, che fosse utile che le associazioni promotrici della Legge di iniziativa popolare che ha dato il via al percorso della riforma il 7 marzo 2012 fossero presenti in Aula, lo hanno confermato i fatti di oggi. Quando siamo arrivati questa mattina davanti al Senato alle 11, insieme agli altri promotori della campagna e ai giovani del movimento italianisenzacittadinanza, era già in corso nelle vicinanze una manifestazione contro la riforma di Forza Nuova e Casa Pound. Esibivano manifesti ignobili: sullo sfondo la foto di alcuni degli autori degli ultimi attentati di matrice jihadista in Europa, in evidenza lo slogan “Grazie ius soli”. Niente di nuovo, ma non riusciamo ad abituarci e speriamo di non farlo mai. Siamo entrati in Aula quando erano in corso le dichiarazioni di voto sulla cosiddetta manovrina. Il voto palese a chiamata, uno per uno, registrato a mano da parte di quattro persone, ha richiesto un’ora di tempo. Nell’era 4.0 questo iter è quanto meno paradossale. Nel frattempo, l’ordine del giorno dei lavori era stato cambiato su richiesta del Movimento 5 Stelle. Ufficialmente per dare priorità alla discussione sul requisito di costituzionalità del decreto sui vaccini; in realtà un ennesimo tentativo di far slittare nuovamente l’incardinamento della riforma sulla cittadinanza in Aula. Da qui la richiesta presentata dalla Senatrice De Petris di rimodificare l’ordine del giorno che ha dato inizio a uno spettacolo di cui avremmo fatto volentieri a meno. Il Presidente del Senato Grasso, come previsto da Regolamento, ha dato la possibilità di fare un intervento a favore e uno contro la richiesta. Il Senatore Calderoli non ha perso l’occasione, trasmettendo nel suo intervento contenuti del tutto analoghi a quelli dei manifesti esposti da Forza Nuova: il collegamento della riforma sulla cittadinanza con i problemi di sicurezza generati dalla diffusione del terrorismo jihadista è del resto quanto di peggio è stato partorito nel dibattito sfibrante sulla cittadinanza, che ha coinvolto in passato anche intellettuali considerati autorevoli. Si è fatto di tutto per causare l’interruzione della seduta. Prima di riuscire a dare la parola al Senatore Zanda per l’intervento a favore, il Presidente del Senato ha dovuto affrontare circa venti minuti di interruzioni e di richieste di intervento. Le parole del Senatore Zanda (PD) sono state, per una volta, molto chiare a favore dell’approvazione di una riforma che consentirebbe di riconoscere come cittadini giovani che sono nati e/o cresciuti in Italia, che qui studiano, hanno amici, amano, fanno sport, in qualche caso già lavorano. Prima di passare al voto, il Movimento 5 stelle ha chiesto la verifica del numero legale: evidentemente molti Senatori erano usciti dall’Aula per impedire che fosse raggiunto. Così non è stato e si è finalmente arrivati al voto che ha consentito di avviare l’iter della riforma in aula tra le urla e gli insulti di alcuni senatori della Lega Nord, esposizione di cartelli in aula “No ius soli” e un parapiglia vicino ai banchi del Governo. Questa la cronaca. Ora. Noi, insieme a tutti coloro che si sono battuti per la riforma (dai banchetti di raccolta firme ai banchi più austeri del Parlamento), non siamo ingenui. Sappiamo benissimo che se l’accordo sulla legge elettorale fosse andato in porto, probabilmente oggi il Senato sarebbe stato impegnato in altro. E sappiamo altrettanto bene che mille altri espedienti saranno cercati nelle prossime settimane per impedire che la riforma vada in porto. Una legge giusta come questa dovrebbe essere votata a grande maggioranza in via ordinaria. Ma l’annuncio dell’astensione sulla riforma da parte del Movimento 5 Stelle (che al senato equivale a un voto negativo), insieme al voto contrario della Lega Nord e delle Destre, rende l’obiettivo del raggiungimento dell’approvazione definitiva tutto in salita. A meno che: la maggioranza non decida di fare ciò che ha fatto su quasi tutte le leggi più importanti approvate negli ultimi anni e decida di porre il voto di fiducia. A noi non piace per niente perché esautora il Parlamento del suo potere legislativo. Ma come estrema ratio, tra tutte le “urgenze” sancite in questi anni a colpi a fiducia, sarebbe, forse, una delle poche accettabili. Vedremo. Intanto, è già in programma a Roma per il 21 giugno un altro sit-in promosso dal movimento degli italianisenzacittadinanza e da L’Italia sono anch’io. Mai dare per persa una battaglia che si può ancora vincere.
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okmugello · 8 years ago
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Si è tenuta questa mattina (martedì 11 aprile) la tanto attesa conferenza stampa per la presentazione del progetto di recupero e sviluppo della Villa Medicea di Cafaggiolo (che dal 2013 è patrimonio dell’Unesco), ideato dalla società della famiglia Lowenstein e da Marzocco Investment & Development.
Dopo anni di studi e progettazioni si è arrivati ad un progetto che, in 24-30 mesi dall’inizio dei lavori, potrebbe dare vita ad un investimento da 170 milioni di euro e quasi 3mila posti di lavoro. Quel “Progetto Cafaggiolo”, fortemente desiderato da quelli che, da qualche anno a questa parte, sono i nuovi proprietari della tenuta: Alfredo Lowenstein (rinomato imprenditore argentino) e sua moglie, Diana Lowenstein.
Ad aprire la conferenza stampa è stata proprio Diana Lowenstein, che, molto contenta ed emozionata, ha raccontato le vicissitudini che hanno portato lei e il marito a investire nel nostro territorio: il tutto cominciò 11 anni fa, dopo svariate ricerche. L’Italia, e in particolare la Toscana, da sempre avevano esercitato fascino nei coniugi argentini: e da qui partì la loro ricerca, fino a giungere alla scoperta di Cafaggiolo, uno dei più antichi castelli Medicei, localizzato nella valle del Mugello.
Il primo incontro con la tenuta (complice la brutta giornata di febbraio e la spiacevole sorpresa nel trovare l’entrata chiusa) non fu però buono; ma, dal secondo, fu subito amore. “Cafaggiolo – ha affermato Diana – è per noi un gioiello, che ha diritto di essere custodito con amore e rispetto. La nostra volontà è quella di riportarlo a nuovo splendore”.
Nel sincero e commovente finale del suo intervento, Diana ha ringraziato la comunità locale per il sostegno, confessando: “siamo nati in Argentina, ma nel nostro animo ci sentiamo cittadini del Mugello”.
Successivamente, per entrare nel merito della questione, ha preso parola l’architetto Emanuela Benedetti, progettista e direttrice dei lavori, la quale, dopo aver illustrato cos’era Cafaggiolo nel passato, ed è passata ad esporre cosa potrà diventare Cafaggiolo nel futuro.
Nel passato, Cafaggiolo rappresentava un’innovazione sotto molti punti di vista (culturale, sociale, artistico, politico, architettonico), che ha avuto vita con lo scopo di identificare ed affermare il prestigio mediceo. Rompendo gli schemi ordinari dell’epoca, secondo cui la tenuta signorile di campagna era essenzialmente un luogo di diletto, i Medici attribuirono delle determinate funzionalità a questo meraviglioso luogo, facendolo diventare, tra le altre cose, non soltanto un luogo di rifugio per la famiglia, ma un luogo in cui accogliere letterati, artisti, poeti, nobili e regnanti europei. Oggi, lo Stato attuale di Cafaggiolo è di forte degrado: ci sono dei cedimenti strutturali, con crolli parziali o totali dei tetti…
Tuttavia, l’ambizioso odierno progetto vorrebbe restituire una nuova dignità alla tenuta, valorizzandone gli spazi e attribuendole nuove funzioni.
Il sogno di Cafaggiolo ha come linea guida primaria la salvaguardia dell’originario patrimonio storico, architettonico e paesaggistico, il progetto prevede la valorizzazione e riqualificazione della tenuta medicea, convertendola in una destinazione turistica ricettiva di eccellenza e di lusso. Lusso inteso principalmente come il riappropriarsi del tempo.
Il castello e il relativo Borgo saranno il cuore del progetto, intorno al quale saranno costruiti centri benessere, strutture sportive (tre campi regolamentari per praticare lo sport del polo, oltre che varie strutture per la pratica di discipline di equitazione, campi da calcio, tennis…), percorsi terapeutici (è prevista la realizzazione di 3 SPA, di percorsi meditativi e sensoriali…), 356 suites e 14 ristoranti e 12 bar diffusi su tutta la proprietà. Saranno inoltre realizzati un museo mediceo e spazi culturali ed artistici pronti ad ospitare arte contemporanea.
Tutto questo verrà effettuato rispettando e preservando l’identità della tenuta e del podere, conservando il patrimonio esistente. Inoltre, saranno promosse attività agricole tipiche della tradizione del territorio.
Il progetto, come ben sanno i lettori, comprende la dismissione del tratto stradale di circa due chilometri della regionale 65, la Bolognese, che diventerà una viabilità interna alla tenuta, mentre la nuova regionale correrà all’esterno, lungo la riva sinistra della Sieve.
Un investimento di oltre 170 milioni di euro, con una ricaduta occupazionale di oltre 2780 nuovi posti di lavoro: un valore aggiunto per tutta la Toscana (ma soprattutto per il Mugello) pari a 165 milioni di euro. Si tratta, quindi, di un impatto sociale avente ricadute economiche e occupazionali notevoli.
Erano presenti il Sindaco di Borgo San Lorenzo e presidente dell’Unione dei Comuni, Paolo Omoboni, di Scarperia e San Piero, Federico Ignesti, di Barberino di Mugello, Giampiero Mongatti, e il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il quale, nel corso del suo intervento ha dichiarato ammirato: “né Disneyland né Gardaland, con tutto il rispetto per Parigi e la Lombardia, sono come Cafaggiolo”, definendolo come “un investimento di qualità, uno standard a cui la Toscana guarda con attenzione” e congratulandosi con la famiglia Lowenstein per la loro determinazione, pazienza e capacità di ascolto.
Il desiderio dei Lowenstein, in poche parole, non è di essere proprietari (nel senso stretto del termine) di Cafaggiolo, ma di divenirne i custodi, così da preservare, proteggere e valorizzare questa immensa eredità storico – culturale da cui sono rimasti ammaliati; il tutto, come da loro dichiarato, per il bene delle generazioni che verranno.
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  Cafaggiolo: i Lowenstein presentano il loro sogno. Parterre di ospiti alla villa Si è tenuta questa mattina (martedì 11 aprile) la tanto attesa conferenza stampa per la presentazione del progetto di recupero e sviluppo della Villa Medicea di Cafaggiolo (che dal 2013 è patrimonio dell’Unesco), ideato dalla società della famiglia Lowenstein e da Marzocco Investment & Development.
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