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#00 nella Chiesa parrocchiale di Santa Lucia
onoranzetriolo · 1 year
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è mancato l'Ingegnere Antonino Borrello
è mancato l’Ingegnere Antonino Borrello Dirigente Generale FF.SS. Lo partecipano la moglie Caterina Polimeni, i figli Paolo e Natale con la moglie Monica De Marchi, gli adorati nipoti Gaia, Lara, Antonino, Eliana e Sara, il fratello Giuseppe con la moglie Anna Treccosti, i cognati Francesco e Lina Polimeni, Domenico e Adriana Polimeni,  Ferdinando e Anna Polimeni ed i nipoti tutti . I funerali…
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lamilanomagazine · 9 months
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Natale a Lecce: Christmas Buskers nel centro storico
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Natale a Lecce: Christmas Buskers nel centro storico Venerdì 22 dicembre, nel cartellone natalizio del Comune, Natale a Lecce, il centro storico sarà animato da animato, dalle 18 alle 21, dal festival degli artisti di strada, Lecce Christmas Buskers, promosso dall'assessorato allo Spettacolo con le associazioni Gessetti & Straccetti, Salento Buskers Festival e Cirknos. Per tre ore, in maniera diffusa, l'allegra, colorata e natalizia carovana del Salento Buskers Festival sarà guidata da Trampuglia, altissimo "capitano" in trampoli seguito da giochi di fuoco, giocolerie e musica in compagnia di Trampuglia Junior e tutti gli altri "traballanti" allievi della Scuola di Circo CirKnos di Lecce. Prosegue "Natale nei quartieri", l'iniziativa promossa dall'assessorato allo Spettacolo del Comune di Lecce, che porta l'animazione per bambini nei saloni parrocchiali dei quartieri della città, a cura delle associazioni Bambuballa e I fabbricanti di sogni. Venerdì 22 dicembre nel salone parrocchiale della chiesa di Santa Rosa da Lima per proseguire con gli altri appuntamenti dopo Natale. Nelle casette in legno allestite in piazza Sant'Oronzo, prosegue fino al 7 gennaio, tutti i giorni dalle 10 alle 23, il mercatino di artigianato ed enogastronomia "Che tipico Natale", organizzato dall'associazione Nereidi, mentre in quelle di Piazza Mazzini è già attivo la Fiera dei giocattoli, addobbi e doni natalizi, con gli stand che sono accessibili a tutti dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 23. Lungo via Trinchese, è possibile visitare, con gli stessi orari di Piazza Mazzini e sempre fino al 7 gennaio, il Mercatino della Creatività, che ospita le creazioni più variegate degli operatori del proprio ingegno. Nel chiostro dei Teatini, fino al 26 dicembre, è possibile visitare la Fiera di Santa Lucia, più di cinquanta espositori tra hobbisti e pupari professionisti, provenienti dalla città e dalla provincia, proporranno le loro creazioni che si rifanno alla tradizione salentina. Per il pubblico ci sarà la possibilità di ammirare e acquistare presepi, pupi in terracotta o figure presepiali in cartapesta. Nei giorni feriali la Fiera di Santa Lucia sarà aperta dalle 9:30 alle 13 e dalle 16:00 alle 20:30 (21:30 il sabato). La domenica orario continuato dalle 9:30 alle 21:30. In Piazza Duomo è allestito il presepe artistico, mentre all'ex Conservatorio Sant'Anna è possibile visitare la mostra "Devozione Barocca", che raccoglie le opere in cartapesta conservate nella chiesa di Sant'Anna (orari di visita: dalle 8.30 alle 13 e dalle 16 alle 20.30) e nel bastione Santa Trinità del castello Carlo V la XXII Mostra del Presepio, a cura dell'Associazione Italiana Amici del Presepio – sede di Lecce, in collaborazione con il Comune e la Direzione Musei Puglia (orari: lunedì-venerdì: 17.30-21, sabato, domenica e festivi: 10.30-13, 17.30-21). La programmazione completa delle iniziative in città, comprese quelle nei teatri cittadini, è disponibile sul sito al link  Prosegue, infine, la campagna di comunicazione multicanale "Lo shopping a Lecce è una festa", con manifesti, inserzioni e contenuti social sponsorizzati per invitare i cittadini leccesi e della provincia a scegliere il commercio locale per i propri acquisti natalizi. L'amministrazione comunale, grazie al Distretto Urbano del Commercio – cofinanziato da Comune e Regione Puglia – con Confcommercio e Confesercenti, esprime così il proprio sostegno ad un comparto fondamentale dell'economia leccese, quello del commercio di vicinato, che contribuisce a conferire vivacità, sicurezza, benessere alla città e che punta in particolare sul periodo natalizio per contrastare la concorrenza delle piattaforme multinazionali per gli acquisti online.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tmnotizie · 7 years
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MACERATA- E’ stata inaugurata ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata la mostra Capriccio e natura. Arte nelle Marche del secondo Cinquecento. Percorsi di rinascita a cura di Alessandro Delpriori e Anna Maria Ambrosini Massari, realizzata da Macerata Musei.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 13 maggio 2018, è parte del progetto Mostrare le Marche, un progetto regionale nato dal protocollo d’intesa tra Regione Marche, Mibact, Anci, Conferenza Episcopale e i Comuni di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Loreto, Matelica, Fabriano, che si propone un ciclo di sei mostre tra il 2017 e il 2018 per promuovere la conoscenza e lo sviluppo dei territori colpiti dal sisma del 2016.
“L’esposizione – ha dichiarato il presidente della Regione Luca Ceriscioli – è il secondo appuntamento del progetto regionale che nasce per valorizzare opere d’arte e percorsi legati a chiese e musei chiusi a causa del sisma. Per questo abbiamo scelto di dedicarci con particolare attenzione alla promozione, con l’impegno di mettere in atto una diffusione qualificata attraverso i principali media nazionali. Siamo convinti del fatto che le nostre opere d’arte, così preziose e numerose, capillarmente presenti sul territorio regionale, sono tra i nostri ambasciatori più autorevoli. Perciò, parallelamente a questa iniziativa, promuoveremo le Marche fuori dalle Marche, con un focus importante sulle arre del sisma. Abbiamo scelto Milano come hub:  il 20 dicembre sarà inaugurata al Museo Diocesano una prestigiosa mostra sui capolavori dei Sibillini, che porterà con sé una serie di attività promozionali che si protrarranno per tutta la prima metà del 2018. Protagonisti saranno poi, per tutto il 2018, i comuni di Ascoli Piceno, Fabriano, Fermo e Matelica che, nel riproporre all’attenzione del pubblico le pregevoli espressioni dell’arte marchigiana, contribuiranno ad avviare una nuova fase di sviluppo e di rivitalizzazione sociale, economica e turistica delle aree e dei centri marchigiani colpiti dal sisma, favorendone la ripresa anche culturale”.
“Questa mostra – ha affermato il sindaco di Macerata, Romano Carancini –  è il frutto buono di un percorso di collaborazione tra territorio e Istituzioni: la città di Macerata apre a tutti le porte del territorio che, seppur ferito, è vivo e pronto ad accogliere. Vogliamo dimostrare come il patrimonio artistico locale, ancor prima di essere storia, bellezza e fede, rappresenta una fonte di vita essenziale per le nostre comunità e ne forgia quei tratti identitari unici e irreplicabili di cui è impossibile fare a meno.”
“Questa mostra – è l’intervento del il vice sindaco e assessore alla Cultura Stefania Monteverde – nasce da lontano, dalla comunità di patrimonio che è la Marca Maceratese, che ha temuto di perdere se stessa insieme al patrimonio culturale gravemente colpito dal sisma. In collaborazione con le Istituzioni, fin da subito è iniziato un percorso di consapevolezza sulla tutela e sulla valorizzazione del patrimonio ereditato, che oggi porta alla prima mostra nel territorio colpito dal sisma con le opere messe in salvo e gli itinerari di un paesaggio ricco di arte e di bellezza. Un processo fortemente voluto per rilanciare lo sviluppo a base culturale, l’economia turistica, e soprattutto la ricostruzione del tessuto delle comunità. Un percorso virtuoso che ha spinto il territorio intero a candidarsi a Capitale Italiana della Cultura 2020″.
La mostra Capriccio e natura coglie l’occasione del temporaneo trasferimento nei depositi dei Musei civici di Palazzo Buonaccorsi dei dipinti della Chiesa di Santa Maria delle Vergini a Macerata, capolavoro del Cinquecento inagibile a causa del sisma, per un ripensamento completo su quel cantiere e sul suo ruolo nella storia artistica nelle Marche alla fine del XVI secolo.
Dallo straordinario punto di osservazione maceratese la visuale si apre ad abbracciare la pluralità affascinante di presenze artistiche nell’intera regione fra Cinque e Seicento, illuminando entro un largo raggio quelle relazioni e quei riflessi che possano far emergere, nel contesto del Centro Italia, la densità artistica dell’area maceratese.
Facendo luce sull’arte del secondo Cinquecento, snodo nella storia dell’arte regionale, la mostra intende contribuire a tenere i riflettori ben puntati sui valori di tutto un territorio, caratterizzato da un’altissima e diffusa presenza di beni artistici e di opere architettoniche di eccezionale pregio e interesse, gravemente colpito dal sisma del 2016 e che dovrà quanto prima essere oggetto di una graduale e integrale restituzione.
Il cantiere di Loreto, in epoca sistina, riverberava in tutta la regione un linguaggio nuovo e aggiornato sulle più interessanti novità romane e la Chiesa delle Vergini di Macerata è uno dei più begli esempi, pressoché integri, di complesso decorativo sistino, intendendo una fase culturale che va ben oltre il pontificato del papa marchigiano Sisto V Peretti, 1585-1590, e che consente di cogliere l’affiorare inquieto delle nuove tendenze naturaliste nel profondo cambiamento veicolato nelle Marche specialmente dalla poetica degli affetti di Federico Barocci e incarnato dagli esiti delle novità  caravaggesche, con la presenza, qui, di un protagonista come Giovanni Baglione.
Un panorama vivacissimo, proiettato sullo sfondo di una fase di profondi mutamenti che vanno dal capriccio manieristico a un nuovo naturalismo, documentando una raffinata ricerca artistica: Taddeo e Federico Zuccari, già nella collezione di Palazzo Buonaccorsi, da Federico Brandani al Barocci, dall’eccentrico Andrea Boscoli al Tintoretto, fino ormai al Seicento del Cavalier D’ Arpino e di Baglione, con al centro la figura chiave della scena artistica in città tra il 1560 e il 1590, Gasparre Gasparrini e il suo più importante allievo Giuseppe Bastiani, campione della cultura sistina nel maceratese.
In catalogo, oltre ai saggi di alcuni importanti specialisti del settore a livello internazionale, è presente un’ampia selezione dei cicli decorativi di epoca sistina diffusi nelle Marche che dà una precisa e folgorante idea della ricchezza del patrimonio.
OPERE DEL TERRITORIO IN MOSTRA
Ancona, Museo Diocesano “Mons. Cesare Recanatini”
Ascoli Piceno, Chiesa di San Pietro Martire
Ostra Vetere, Parrocchia Santa Maria di Piazza
Fabriano, Oratorio del Gonfalone
Fabriano, Monastero di San Silvestro Abate
Macerata, Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi
Ascoli Piceno, Convento di San Serafino
Matelica (Colferraio), Santuario di San Michele Arcangelo di Rastia
Fabriano, Chiesa di San Nicolò
Macerata, Santuario di Santa Maria delle Vergini, Cappella Ferri
Macerata, Santuario di Santa Maria delle Vergini, Cappella Pancalducci
Macerata, Santuario di Santa Maria delle Vergini, Cappella Ciccolini
Macerata, Santuario di Santa Maria delle Vergini, Cappella Maggiore o dei Bifolchi
Macerata, Santuario di Santa Maria delle Vergini, Cappella delle Vergini
Macerata, Santuario di Santa Maria delle Vergini§
Santa Vittoria in Matenano, Collegiata
Apiro, Collegiata di Sant’Urbano, sacrestia
Camerino, Collezione privata Zucconi Galli Fonseca
Bologna,Collezione Galleria Maurizio Nobile Bologna-Paris
Firenze, Collezione Giovanni Pratesi
Tolentino, Museo del Santuario di San Nicola
Urbino, Galleria Nazionale delle Marche
Urbino, Galleria Nazionale delle Marche, depositi
Fermignano, Collezione privata TVS S.p.A
Treia, Concattedrale della Santissima Annunziata
ITINERARI
Da Macerata partono gli itinerari che indagano le moltissime emergenze artistiche che caratterizzano questa stagione:
Loreto con lo straordinario cantiere della Basilica della Santa Casa che in quegli anni ha la forza di centro propulsore,
Macerata la chiesa di Santa Maria delle Vergini è assoluta protagonista di questo momento
Palazzo Pallotta a Caldarola con la collegiata dei santi Martino e Giorgio e la parrocchiale di Santa Croce
Montecosaro la chiesa di San Rocco
San Severino il santuario di Santa Maria dei Lumi
Camerino la Madonna delle carceri,
Matelica le pale d’altare della chiesa di San Francesco (oggi esposte nel deposito attrezzato)
Macereto il Santuario di Santa Maria
Monterubbiano l’Oratorio del Crocifisso
Sant’Elpidio a mare la Basilica di Santa Maria della Misericordia
Mogliano il Tempietto della chiesa del Santissimo Crocifisso d’Ete
Offida la chiesa del Suffragio
Ripatransone Santa Maria del Carmine
Fabriano l’Oratorio della Carità e gli affreschi nel chiostro di San Domenico
Carassai il Duomo e la Chiesa del Buon Gesù
Serravalle di Chienti il ciclo della Pasqua nella collegiata di santa Lucia
San Ginesio la collegiata di santa Maria Annunziata
Cagli la chiesa di San Giuseppe o Sant’Angelo maggiore
Sassoferrato il convento di Santa Maria della Pace e la chiesa di Santa Maria del Ponte del piano
Urbino le cappelle del Santissimo Sacramento in Duomo e della Sacra Spina nello Oratorio di Santa Croce.
Una rassegna di episodi d’arte e di architettura per altrettanti incomparabili itinerari storico-artistici, parte dei quali oggi purtroppo gravemente manchevoli in quanto colpiti dal sisma. Su di essi la mostra intende portare attenzione coinvolgendo un più largo pubblico nella percezione e nella condivisione della urgente necessità di avviare per questo territorio una grande opera di restauro.
Orari: dal martedì alla domenica: 10:00-18:00. Aperture straordinarie il Lunedì di Pasqua, lunedì 23 aprile e lunedì 30 aprile 2018.  25 dicembre chiuso. 1 gennaio: 15:00-18:00
Biglietto: intero: 7€; ridotto 5€; gratuito per bambini e ragazzi fino a 14 anni, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, disabili con accompagnatore
Progetto MOSTRARE LE MARCHE: coupon sconto di 2€ a mostra scaricabile da eventi.turismo.marche.it  o reperibile negli uffici turistici delle Marche.
Info point biglietteria, bookshop e servizi visita:  Musei civici di Palazzo Buonaccorsi  0733 /256361, [email protected]  www.maceratamusei.it,  Facebook e Twitter:@maceratamusei
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onoranzetriolo · 2 years
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è mancato Vincenzo Sangro
è mancato Vincenzo Sangro
è mancato Vincenzo Sangro, Ne danno il triste annuncio la moglie Maria Agricola, i figli: Eliana, Fabio con la moglie Maria Pedro Baptista e Sabrina con il marito Domenico Giunta, gli adorati nipoti Gabriele, Daniela, Francesco, Sara e Manuel, i fratelli Damiano con la moglie Fausta Festucci, Antonio, Nicola con la moglie Mariella Michea,  le cognate Giovanna con il marito Franco Trombino,…
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onoranzetriolo · 6 years
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E' morta Aurora Naso Polimeno
E’ morta Aurora Naso Polimeno
E’ morta Aurora Naso Polimeno – onoranze funebri Triolo
centralino h24 – 0965 29993
servizi e trasporti funebri anche internazionali
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tmnotizie · 7 years
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MACERATA – Sarà presentata venerdì  prossimo 15 dicembre, presso i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata Capriccio e Natura, arte nelle Marche del secondo cinquecento. Percorsi di rinascita. La mostra, a cura di Anna Maria Ambrosini Massari e Alessandro Delpriori, è parte del progetto “Mostrare le Marche”, l’iniziativa Biennale della Regione Marche nata con l’intento di valorizzare nel biennio 2017-2018 il patrimonio culturale delle aree colpite dal sisma, attraverso la promozione di attività espositive realizzate utilizzando le opere d’arte provenienti dai musei e dalle collezioni pubbliche ed ecclesiastiche interessate dall’ultimo terremoto, e messe in sicurezza presso i depositi attrezzati del MIBACT.
Alla rassegna di Macerata, la seconda dopo Loreto, seguiranno ad Ascoli Piceno, presso la Pinacoteca Civica e Sala Cola dell’Amatrice, la mostra “Cola dell’Amatrice pittore eccentrico tra Pinturicchio e Raffaello”, a Fermo, nella Chiesa di San Filippo, “Il Rinascimento a Fermo. Tradizione e Avanguardie, da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli”, a Fabriano, all’Oratorio San Giovanni, “Orazio Gentileschi caravaggesco errante nelle Marche” e a Matelica, “Milleduecento. Civiltà figurativa fra Marche e Umbria al tramonto del Romanico”.
La mostra coglie l’occasione del temporaneo trasferimento ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi dei dipinti della Chiesa di Santa Maria delle Vergini a Macerata per un ripensamento completo di quel cantiere e del suo ruolo nello svolgere artistico nelle Marche alla fine del XVI secolo. Dallo straordinario punto di osservazione maceratese la visuale si apre poi ad abbracciare la pluralità affascinante di presenze artistiche nell’intera regione fra Cinque e Seicento, illuminando entro un largo raggio quelle relazioni e quei riflessi che possano far emergere, nel contesto geografico del centro Italia, la densità artistica dell’area maceratese.
Facendo luce su un preciso momento di snodo nella storia dell’arte regionale, la mostra intende contribuire a tenere i riflettori ben puntati sui valori di tutto un territorio, caratterizzato da un’altissima presenza diffusa di beni artistici e di opere architettoniche di eccezionale pregio e interesse, gravemente colpito dal sisma del 2016 e che dovrà quanto prima essere oggetto di una graduale e integrale restituzione.
Loreto riverberava in tutta la regione un linguaggio nuovo e aggiornato sulle più interessanti novità romane e la Chiesa delle Vergini di Macerata è uno dei più begli esempi, pressoché integri, di complesso decorativo sistino, intendendo una fase culturale che va ben oltre il pontificato del papa marchigiano Sisto V Peretti, 1585-1590 e che consente un affondo nell’affiorare inquieto delle nuove tendenze naturaliste, nel profondo cambiamento veicolato nelle Marche specialmente dalla poetica degli affetti di Federico Barocci e incarnato dagli esiti delle novità caravaggesche, con la presenza, qui, di un protagonista come Giovanni Baglione.
Un panorama vivacissimo, proiettato sullo sfondo di una fase di profondi mutamenti che vanno dalla “Maniera” alla “Natura” appunto, documentando protagonisti e comprimari, in pittura e scultura: da Taddeo e Federico Zuccari, da Federico Brandani al Barocci, dall’eccentrico Andrea Boscoli al Tintoretto fino ormai al Seicento del Cavalier D’ Arpino e di Baglione, con al centro la figura chiave della scena artistica in città tra il 1560 e il 1590, Gasparre Gasparrini e il suo più importante allievo Giuseppe Bastiani, campione della cultura sistina nel maceratese.
In catalogo, oltre ai saggi di alcuni importanti specialisti del settore di rilievo internazionale, è presente un’ampia selezione dei cicli decorativi di epoca sistina diffusi nelle Marche che dà una precisa e folgorante idea della ricchezza del patrimonio. Moltissime sono le emergenze artistiche che caratterizzano questa stagione, a partire da Loreto con lo straordinario cantiere della Basilica della Santa Casa che in quegli anni ha la forza di centro propulsore.
A Macerata la chiesa di Santa Maria delle Vergini è assoluta protagonista di questo momento, accanto a molti preziosi scrigni di opere e di storie, quali il Palazzo Pallotta a Caldarola con la collegiata dei santi Martino e Giorgio e la parrocchiale di Santa Croce, a Montecosaro la chiesa di San Rocco, a San Severino il santuario di Santa Maria dei Lumi, a Camerino la Madonna delle carceri, a Matelica le pale d’altare della chiesa di San Francesco (oggi esposte nel deposito attrezzato), a Macereto il Santuario di Santa Maria, a Monterubbiano l’Oratorio del Crocifisso, a Sant’Elpidio a mare la Basilica di Santa Maria della Misericordia, a Mogliano il  Tempietto della chiesa del Santissimo Crocifisso d’Ete, a Offida la chiesa del Suffragio, a Ripatransone Santa Maria del Carmine, a Fabriano l’Oratorio della Carità e gli affreschi nel chiostro di San Domenico, a Carassai il Duomo e la Chiesa del Buon Gesù, a Serravalle di Chienti il ciclo della Pasqua nella collegiata di santa Lucia, a San Ginesio la collegiata di santa Maria Annunziata, a Cagli la chiesa di San Giuseppe o Sant’Angelo maggiore, a Sassoferrato il convento di Santa Maria della Pace e la chiesa di Santa Maria del Ponte del piano, a Urbino le cappelle del Santissimo Sacramento in Duomo e della Sacra Spina nello Oratorio di Santa Croce .
Una rassegna di episodi d’arte e di architettura per altrettanti incomparabili itinerari storico-artistici, parte dei quali oggi purtroppo gravemente manchevoli in quanto colpiti dal sisma. Su di essi la mostra intende portare attenzione coinvolgendo un più largo pubblico nella percezione e nella condivisione della urgente necessità di avviare per questo territorio una grande opera di restauro.
La mostra si terrà presso i Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, Via Don Minzoni, 24 Macerata. Orari: Dal martedì alla domenica: 10:00-18:00. Aperture straordinarie il Lunedì di Pasqua, lunedì 23 aprile e lunedì 30 aprile 2018. Chiusura 25 dicembre. Apertura 1 gennaio: 15-18. Biglietto: Intero: 7€; Ridotto 5€; gratuito per bambini e ragazzi fino a 14 anni, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, accompagnatore disabile, accessibilità. Coupon sconto di 2€ a mostra scaricabile da eventi.turismo.marche.it o reperibile negli uffici turistici delle Marche.
Info point biglietteria, bookshop e servizi visita: Musei civici di Palazzo Buonaccorsi 0733 /256361,
[email protected],www.maceratamusei.it, Facebook e Twitter:@maceratamusei
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