#-robot sua cameo?
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crustyfloor · 3 months ago
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Finally finished filling in my bingo board but I didn't have enough boxes
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jazzluca · 2 years ago
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ARCEE ( Core ) Studio Series *RISE OF THE BEASTS*
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Dopo la sovraesposizione di Windblade ed il fugace revamp di Elita 1, a tornare alla ribalta prepotentemente fra le fembot Transformers è la cara vecchia ARCEE, sia grazie ai numerosi modellini Generations e non degli ultimi mesi, che per la sua presenza nel cast dell'imminente RISE OF THE BEASTS, anche se sappiamo che non è nuova alle apparizioni cinematografiche dal vivo.
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Infatti è già esordita ( facendo poi una brutta fine... ^^' ) in Revenge of the Fallen, ma suo doveva essere il posto fra gli Autobot originali poi ricoperto da Ironhide, così come appare nel cameo iniziale dello spin-off di Bumblebee che gli è valso il precedente modellino Deluxe Studio Series ( tralasciando quello SS 86 ).
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Ed Arcee inaugura il fronte SS dei RotB con un Core che inizialmente mi ha fatto pensare ad una semplice versione piccina del personaggio, come già accaduto ad altri, cosa per la quale non avrei mostrato interesse, salvo poi ripensarci riflettendo che invece effettivamente sia la versione in scala con gli altri giocattoli, vista la sua modalità di motocicletta.
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Ma partiamo dal ROBOT, che frontalmente si presenta bene, per un Core, ovviamente assai simile nei limiti al modello in CGI del film, snodata nella media della sua classe, senza balljoint sulle ginocchia, però, ma col doppio snodo lì, ma graziata dalla rotazione del bacino. Il "guaio" arriva però a guardarla da dietro, dato che i moduli dietro le spalle ( caratteristica estetica iconica sin dalla G1 ) sono appena accennati, e ok, ma sopratutto le due ruote che dovrebbe avere dietro le spalle sono invece ad ingombrare il retro dei polpacci, o meglio, sono UNA ruota divisa in due, che l'altra è effettivamente sulla schiena ma girata.
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In un dietro le quinte sul giocattolo è spiegato che la posizione delle ruote così ( che ricorda quella dell'omonima Prime Legacy ) è basato su un design preliminare del personaggio, ma è anche vero che l'artbox del giocattolo è quella di un disegno ufficiale che vede Arcee pattinare praticamente sulle ruote sui piedi, cosa che poi fa effettivamente in una scena del trailer dove esce dal furgone di Wheeljack...
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... ma senza che le ruote compaiano dietro la schiena, come nell'artbox  appunto, salvo però vederla in altre scene del trailer con le due ruote appese dietro. Quindi direi che questa SS è sì la versione ufficialmente in scala, ma purtroppo non è quella più simile a quella effettiva del film ( salvo che da qui a giugno non la cambino e la rendino di nuovo come nell'artbox! ).
Insomma, fedeltà e kibble fastidiosi a parte, è comunque un bel Core, con una bella scultura anche nel volto, ed un bel rosso acceso su cosce, parte inferiore del torso ed avambracci che bilancia col bianco restante rendendo il tocco delle spalle e bicipiti rosa un po' superfluo, ma anche questo compare nel modello del trailer del film, e tant'è.
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Sempre come si vede in questo, Arcee è fornita di una pistolina che ingloba la mano che la impugna, che però è piccina e fa sempre un po' specie che si può perdere in un attimo, anche perchè non può essere sistemata a riposo in altre parti del corpo tipo dietro la schiena, o sul modulo del muso della moto.
( Volendo la ruota dietro la schiena si può staccare ed impugnare come arma, per quel che vale! ^^' )
La TRASFORMAZIONE in questa si ottiene spostando in avanti la testa e proiettando le braccia, unendole assieme, sopra il torso, mentre il bacino ruota di 180°, e le gambe si divaricano per poi accorciarsi ed unirsi attraverso le due metà di ruota e fissandosi al modulo posteriore formato dalle braccia, mentre il muso del veicolo si posiziona frontalmente.
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La MOTOCICLETTA si basa su quella ufficiale del, ovvero una Ducati 916, per quanto piccina nel suo essere un Core, a occhio è ancora un po' fuori scala, dato che le vere moto in scala fedele sono il trio di ... Arcee, appunto, di RotF versione sempre Studio Series. Comunque è resa bene e realistica, sebbene s'intravedano i pugnetti nel retro, ma ok, può starci, laddove invece potevano dipingere di nero anche il retro delle spalle, per definire meglio il sedile.
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Altri bei dettagli sono le ruote, sia scolpite bene che dipinte d'oro nei cerchioni, il foro del serbatoio usato per metterci una vite, ed infine la pistolina che viene incastrata sotto il mezzo per simulare il cavalletto, un po' invano, dato che la moto fatica a volte a stare in piedi da sola! ^^'
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Insomma, una versione carina, ben fatta ma piccina, probabilmente in scala come robot e un po' meno come moto ( salvo che non ne facciano una versione ancor più piccola magari allegata ad un altro SS... ), ma non fedelissima per via dei particolari succitati, e quindi al limite speriamo in una versione Deluxe più simile al personaggio in CGI per la linea Generations normale dedicata al film, ma questa per il momento è sia un gustoso aperitivo che quella ufficialmente da aggregare al resto dei vari Autobot di Rise of the Beasts. ^^
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florence-castle · 3 years ago
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FLORENCE CASTLE’S HEROES OF CYBERTRON - EP. 08: OPTIMUS PRIME (2)
Poiché il soggetto in questione è una vera e propria leggenda nella Hall of Fame dei Transformer, la puntata di oggi è particolarmente molto lunga, per cui la suddividerò in più parti.
NOTA: Alcune immagini non sono mie, ma vengono dal sito DeviantArt. Articolo scritto da me, con l'approvazione di @jazzluca.
***
PUNTATA 7: OPTIMUS PRIME, seconda parte.
Vento di cambiamenti
Esaurito l’argomento G1 – del quale ho preferito non dilungarmi troppo, inclusa la parentesi ‘Master – saltiamo direttamente nell’universo Biocombat/Beast Wars degli anni ‘90, nel quale i Transformer “classici” fanno un cameo a cavallo tra la seconda e terza stagione, e tra questi ritroviamo proprio Optimus Prime... inattivo, insieme a tutti gli altri Autobot e Decepticon, a bordo dell’Arca. In questo specifico caso, il capo dei Maximal Optimus Primal (suo discendente e semiomonimo) gli estrae dal petto la Matrice del Comando, dopo che questi e i suoi compagni hanno riparato i corpi dei loro antenati danneggiati dall’ennesimo machiavellico piano dell’astutissimo rivale Megatron – impedendogli così la completa cancellazione di quella linea temporale.
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E, di nuovo, mi fermo qui, visto che Blackjack – come lo chiamavamo noi in Italia – è un personaggio a sé stante e condivide col Comandante Autobot solo la semi-omonimia, anche dopo la sua evoluzione in un corpo Transmetal 2 (e con che nome... Optimal Optimus!). Non ho, invece, moltissimi ricordi delle serie animate dei primi Duemila in cui Commander è il classico protagonista numero uno, ovvero Robot in Disguise 2001 e la Trilogia Unicron (2002-2005); eppure, se non fossero mai esistiti non avremmo poi avuto i film di Michael Bay, i cui robot hanno ereditato alcune caratteristiche fisiche... ma questa è un’altra storia.
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Anche Derrick J. Wyatt, per il suo capolavoro Animated, ha preso spunto dal passato per costruire il profilo psicologico del “suo” Optimus Prime. Nasce così non il classico comandante veterano ed esperto come ormai siamo abituati, ma un vero e proprio erede spirituale del Beast Wars Optimus Primal: un povero ragazzo che si è ritrovato suo malgrado come capo di una squadra altrettanto scalmanata – un gigante buono ma impacciato, un ragazzino indisciplinato, un ninja poco loquace e un vecchio e burbero ufficiale medico. Inoltre, Optimus non è nemmeno un soldato, ma un ordinario manutentore di Ponti Spaziali col dolore di aver lasciato a morire l’amica/fidanzatina Elita One (diventata poi Blackarachnia) su un pianeta sconosciuto e l’umiliazione di essere sempre bullizzato da quell’arrogante Sentinel Prime fin dai tempi dell’accademia.
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Esteticamente Optimus ha mantenuto l’aplomb di “eroe mascherato armato di ascia energetica” dall’iconografia classica, ma la novità assoluta che ha rivoluzionato l’aspetto del personaggio negli anni a venire è la scelta di rendere retrattile quella famosa maschera, immortalando l’abitudine di sfoggiarla solo durante i combattimenti – mentre in condizioni normali è sempre a volto scoperto. Sì, avete capito bene: prendendo spunto dall’Optimus di Cybertron, e prima di lui da Beast Wars Optimus Primal, Wyatt ha disegnato la sua versione del Comandante Autobot con un vero e proprio volto... una tradizione che continua ancora oggi nelle incarnazioni successive, salvo qualche sporadica eccezione. Altra grande rivoluzione arriva per quanto riguarda il nostro doppiaggio italiano, poiché proprio Animated ha cementato il ruolo di Marco “Batman” Balzarotti come voce di Optimus in serie animate e videogiochi futuri.
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Continua...
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jazzluca · 2 years ago
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BRAWN ( Deluxe ) Movie Studio Series 80
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Anche BRAWN, il buon vecchio italico Cammello, ha avuto l'onore di un cameo nei gloriosi 5 minuti ambientati su Cybertron nel film di "Bumblebee", e quindi eccolo pure lui a completare la prima wave di quei Transformers comparsi lì appunto solo come robot, ma cui è stata creata una modalità alternativa ad hoc proprio per produrne il giocattolo.
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Partiamo da questa, una volta ogni tanto, ovvero una sorta di CAMIONCINO CYBERTRONIANO, quasi sulla falsariga dei furgoni stile Ironhide e Ratchet, ma un po' distante invece dal mezzo originariamente concepito da Emiliano Santalucia, più aerodinamico sebbene abbastanza massiccio. Resta la bella trovata delle ruote anteriori pronunciate in avanti, ma la forma nel giocattolo finale ricorda appunto più un camioncino, per via anche delle ruote più piccole, ma sopratutto pare un camion da trasporto materiali, dato che nella parte posteriore c'è proprio un signor foro dove si nasconde la testa del robot, che sempre guardando il concept design iniziale, doveva invece sostituirsi al parabrezza.
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Anche così comunque il veicolo non è affatto male, considerando che l'originale G1 era un fuoristrada, anche se ora è più arancione senape che verde, con il primo colore che definiva più la parte robotica di Cammello.
I dettagli si sprecano, al solito, ma il vero tocco di classe è la griglia frontale che si ribalta di 90° per rivelare un foro cui si può innestare l'apposita punta di un trapano, che è un cacchio di signor omaggio ad una puntata del cartone animato originale dove appunto il buon Brawn tirava fuori quell'arnese per scavarsi un tunnel sotto terra.
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Sebbene sia solo un accessorio, la trivella dona maggior "personalità" al veicolo, e differenziandolo ulteriormente dall'ormai comune auto cybertroniana: peccato solo che non sia effettivamente retrattile, ma già il fatto che il foro scompaia e lasci il posto alla griglia non è male, così come la punta della trivella trova posto sulla punta del fucile d'ordinanza del nostro, dal design comune a quelli di Ratchet e Wheeljack, ma dallo stampo diverso, con un forellino sotto che gli permette di essere montato sul veicolo.
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Inoltre, la punta della trivella, di nuovo, può sistemarsi anch'essa in un altro punto del fucile, ovvero  su una spina sopra lo stesso. Anche il fucile, vista la sua stazza, cambia un po' la fisionomia del veicolo, volendo, coprendo pure un po' il succitato foro dietro la cabina.
Un bel veicolo, insomma, che può diventare una trivella o un mezzo d'assalto, grazie agli accessori, ed un ottimo antipasto al robot, grazie anche alla TRASFORMAZIONE, che vede imitare parzialmente quella del G1, con le parti laterali inferiori con le ruote che diventano le gambe, con un'interessante passaggio nel ribaltamento degli stinchi attraverso i talloni "tagliati". Come dicevo all'inizio, la testa salta fuori dal retro del veicolo, non prima di aver dispiegato le braccia nascoste sotto la carrozzeria, ruotato il bacino, ed infine un altro bel tocco è il parabrezza che si fonde al resto del corpo, divenendo di fatto la schiena e non un qualche zaino in più.
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Il ROBOT pare uscito dal film, da quanto è dettagliato e fedele, ed a monte il design stesso è davvero indovinato citando il G1 originale, con la schiena rialzata dietro la testa, l'aspetto paffuto e la testa a cupola, anche se  magari unico neo è nel design / scultura della sola bocca, per quanto dettagliatissimo e fedele, sia chiaro.
Come altezza, è alto quanto Bumblebee versione B-127, anche se teoricamente, sempre guardando i G1, dovrebbe essere più alto, ma è Bee che per i film è un po' cresciutello, quindi vabbè. La colorazione pure è fedele al G1, con torso senape ed arti verdi militare, più avambracci grigio / argento, e in quanto a posabilità siamo al top, con lo standard post WfC più la rotazione dei pugni che in un deluxe non è così scontata.
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Delle armi ho già detto, e sfruttando la spina ora dietro la  schiena, il fucilone si può sistemare a riposo lì appeso grazie ad un apposito foro laterale.
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Infine, un gran bel modello per i fan del personaggio e della G1 in generale, che presenta una versione cybertroniana / realistica davvero ben fatta esteticamente che tecnicamente, con la ciliegina degli accessori davvero azzecati che valorizzano in generale il giocattolo tutto.
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jazzluca · 3 years ago
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B-127 [BUMBLEBEE] ( Deluxe ) Movie Studio Series 70
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In un film spin-off come quello di BUMBLEBEE, con i robot protagonisti che si contano sulle dita di una mano, è plausibile che questi esibiscano più di un aspetto nel corso del lungometraggio, in modo da  aggiungere un po' di ciccia alla sennò sguarnita linea di giocattoli, con addirittura il protagonista eponimo che arriva a sfoggiare fino a 4 "abiti" diversi, primo fra tutti quello originale Cybertroniano, rappresentato infine in questo Deluxe Studio Series “B-127”.
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Dico "infine" dato che lo stampo è un repaint con testa diversa del povero Cliffjumper SS 64, che storicamente condivide spesso lo stesso modello dei vari Maggiolino, ed a sua volta quel giocattolo è basato sul secondo corpo di Bumblebee del film, quello con l'effimera modalità di Jeep del SS 57, chiudendo così il cerchio, praticamente.
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In quanto mezzo reboot, il film di Bee presenta il famoso omaggio con i cameo dei personaggi classici G1 in versione "realistica", ma in quanto pure mezzo prequel della pentalogia Bayana l'aspetto del ROBOT di questo Maggiolino è quello Bayformer, appunto, ovvero con il muso dell'auto sul petto, le ruote dietro spalle, e la faccia con la maschera da battaglia, anche se questo singolo aspetto lo assume, durante il lungometraggio, per un attimo appena atterra sul nostro pianeta ... ed infatti di questo B-1 27 esiste una successiva versione con la faccia "normale" ed una tonalità di giallo più scura per la linea Buzzworthy, non che questa più chiara sia malvagia, mitigata dal grigio scuro presente su cosce, gran parte delle braccia ed altri dettagli sparsi.
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La colorazione quindi è ok, ma anche la scultura non è male, ed anzi, personalmente ero riottoso ormai verso le automobili Bayformer ed affini, dato che purtroppo sono praticamente quasi tutti uguali, con trasformazioni banali e robot con zainate non indifferenti e corpi esili, ma il nostro B-127 qui mi ha fatto ricredere, dato che il robot tutto sommato è solido, robusto e compatto.
( Ricordiamo che la sigla B-127 sarebbe, nel film, il nome originale del personaggio prima che venga ribattezzato Bumblebee dall’amica umana che lo trova ).
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Le gambe si vede che hanno parte della carrozzeria del veicolo, ma risultano compatte, le braccia sono libere, e sì, il petto non è il reale muso dell'auto, ma si evince che non è un pigro pannello messo lì per bellezza, così come la zainata sulla schiena è sì un po' ingrombrante, ma è ben ripiegata e non troppo ciondolante.
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Ovviamente, in quanto Deluxe piccolo Movie SS, è più basso di una testa abbondante di un Generations medio, ma vabbè, purtroppo la scala è quella, e come accessorio ha solo la piccola pistola che può impugnare nella sola mano destra, ma almeno, ripeto, per una volta la sensazione di solidità ha la meglio ed il giocattolo lo si apprezza comunque nonostante la bassa statura. Ed anche l'alta posabilità aiuta, con solo i polsi che non ruotano, essendo quindi nella media dei modellini di questo periodo.
E pure la TRASFORMAZIONE da soddisfazioni, tutt'altro che banale e diversa dalla quella classica intuitiva dei Bee Bayformer, per fortuna, con la testa che si proietta all'indietro fino a staccarsi dal collo, praticamente, il pannelo del petto si abbassa, rivelando un ulteriore pannello dietro che diventa il retro del veicolo, mentre il petto si piega in due per nascondersi dentro, richiudendo il tutto. Le spalle ruotano verso avanti esibendo le ruote posteriori, mentre i pannelli delle gambe slittano verso l'alto ad unirsi a queste e coprendo così le cosce, permettendo così alle ruote anteriori nei polpacci di posizionarsi dall'interno verso l'esterno. I piedi si piegano in sù, rivelando il muso dell'auto nei loro talloni, ed infine si dispiega lo zaino sulla schiena che diventa tutta la parte superiore dell'automobile.
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Il VEICOLO CYBERTRONIANO è davvero futuristico ed alieno, basso ed aerodinamico, con un parabrezza formato da una lunga e stretta striscia che attraversa tutto l'abitacolo. Peccato non abbia le ruote in plastica trasparente ( a mio avviso uno dei tocchi migliori per definire un veicolo come "cybertroniano" sin da quelli di Velocitron di Galaxy Force), ma un tocco di classe si trova nell'alettone posteriore, la cui forma ricorda quella della modalità cybertroniana di veicolo discoidale del Maggiolino G1, nelle primissime sequenze dell'episodio uno a cartoni animati della serie.
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A parte la finezza dell'alettone, l'auto però ha un che di già visto, ed infatti grazie anche alla summenzionata striscia che ne percorre il tettuccio, ricorda la modalità cybertroniana dello Sideswipe di Fall of Cybertron, ma vabbè.
I dettagli colorati magari di nero o argento sono pochi, ma dalla griglia frontale spunta un foro che forse è una bocca di fuoco, magari messa a lì a sostituire il laser che nel film spunta dal centro del cofano, gimmick qui non riprodotta, ma l'arma del robot può nascondersi all'interno del mezzo... e basta, che magari invece la si poteva sistemare appunto anche al posto del summenzionato laser.
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Infine, nonostante i pregiudizi iniziali figli di anni e anni di veicoli Bayformer E di modellini di Bumblebee rindondanti, questo B-127 fa ben sperare per i successivi giocattoli dello stesso stile, con un bel robot piccolo ma robusto, una trasformazione appagante ed un'auto graziosa e futuristica quanto basta.
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