#*fingendo che sia un problema delle foto*
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Il fantasma del Natale presente che non è in grado di venire bene nelle foto ma almeno compensa con le torte.
#*fingendo che sia un problema delle foto*#meno male che è venuta come l'avevo immaginata#benedetto dalla bellezza di quel doggo#visual
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Qui a Siracusa davanti alla Sea Watch 3 che non sbarca e alla Sicilia da cui si scappa di Sergio Lima ...La nave e l’umanità dolente che trasporta è, da giorni, alla fonda del porto rifugio della capitaneria nell’area industriale di Siracusa. Guardandola da riva si notano sullo sfondo le ciminiere e le luci del più grande stabilimento petrolchimico d’Europa. Lì, tra Priolo ed Augusta, dove si registra un’incidenza delle morti per tumore del 10% più alta rispetto alla media nazionale e del 20% con riferimento al solo tumore polmonare. Lascito del sogno industriale della provincia di Siracusa, ora in default e priva dei soldi per intervenire sulla sconquassata viabilità interna. Da Siracusa, come dal resto della Sicilia, si scappa. Si parte per cercare lavoro e fortuna nel nord del Paese o varcando i confini nazionali. Partono giovani laureati e intere famiglie, mentre i paesi dell’interno si spopolano e diventano luoghi fantasma. Questo è lo scenario che fa da quinta all’ennesima battaglia simbolica ingaggiata da Salvini, con il M5s a fare da comparsa, contro le ong. Simbolica perché non sono certo i 47 a bordo della Sea Watch 3 il problema della Sicilia e del continente. Simbolica perché sulla loro pelle Salvini vuole la rivincita dopo la vicenda Diciotti. In questo scontro al grido di battaglia di “prima gli italiani” scompare lo sfondo, scompaiono i diritti, scompare anche l’umanità. Tanto da portare il ministro degli Interni a usare una foto della prima giornata di sole tiepido, dopo giorni di tempesta, per irridere i poveri naufraghi a bordo. Fingendo di non sapere quale sia il carico delle storie documentate dai medici che hanno potuto, prima del blocco, visitare e parlare con chi si trova a bordo. Storie terribili di morte e violenza, di fratelli uccisi, di tagli e segni di catene. Tutto questo per il governo semplicemente non esiste. Esiste solo la battaglia per evitare lo sbarco di 47 poveri cristi allo stremo delle forze che, semplicemente, non capiscono il perché di una così assurda situazione. Allo stesso modo, non capiscono coloro che, a centinaia, da giorni si danno il cambio al presidio organizzato nell’area della Targia. Tra loro gli stessi che da anni combattono contro l’inquinamento industriale e le morti nell’area siracusana. Come a ricordare quali siano le vere emergenze di Siracusa, Priolo, Augusta e di una larga parte della Sicilia. Famiglie e militanti, esponenti dell’Arci e di Emergency, mondo cattolico e semplici cittadini sembrano aver capito, con una naturalezza inimmaginabile, come i 47 siano una cortina fumogena per non affrontare emergenze e problemi. Compiendo un salto di qualità essenziale che pone il tema dei diritti umani di chi scappa dalla fame e dalla guerra nello stesso insieme dei siciliani che scappano da disoccupazione e arretratezza. Che sarebbe, poi, quello su cui una seria opposizione dovrebbe lavorare per ricostruire una speranza e una proposta. Un governo indifferente – che addirittura irride la sofferenza di chi viene da anni di detenzione dentro i lager libici – difficilmente sarà più attento alla sofferenza di una Regione che sprofonda. Ma per Salvini e i suoi è più semplice respingere 47 esseri umani che affrontare la vera emergenza sociale di questo Paese. Intanto così come sospesi stanno in 47 su una barca in attesa di sbarcare e sospesi restano 5 milioni di siciliani su un’isola da cui si scappa.
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Cos'è la PEC, Posta Elettronica Certificata?
Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/cose-la-pec-posta-elettronica-certificata/
Cos'è la PEC, Posta Elettronica Certificata?
Storia dell’e-Mail
Per quanto possa sembrare strano la posta elettronica è molto più vecchia di quanto molti possano pensare. Se internet ha cominciato a diffondersi intorno al 1989, il World Wild Web nel 1993 e HTTP di cui abbiamo parlato in Come navigare in modo sicuro? (https://wp.me/pQMJM-2b4), il protocollo SMTP alla base delle mail è addirittura del 1981. Sì. Nel 1981 era già possibile inviare posta elettronica tra sistemi informatici.
Il protocollo era stato definito in un’epoca in cui praticamente tutti gli informatici erano hacker e nessun hacker era un cracker. Ho spiegato la differenza in Cos’è un Hacker e cosa un Cracker? (https://wp.me/pQMJM-2fY) All’epoca la sicurezza non era un problema perché già il fatto che fossi in grado di inviare della posta elettronica faceva rientrare le persone in una elite talmente ristretta che tutti si conoscevano. Si poteva violare la posta di altre persone, ma in quel caso sarebbe stato essenzialmente uno scherzo.
Una prima grossa evoluzione del sistema SMTP è stata definita nel 2008 quando per la prima volta si è applicato il sistema di sicurezza SSL creando il nuovo protocollo ESMTP, ancora oggi alla base della posta elettronica. La differenza essenziale, come quella tra HTTP e HTTPS già spiegata sempre in Come navigare in modo sicuro? (https://wp.me/pQMJM-2b4) è l’adozione della cifratura SSL che evita il cosiddetto attacco man in the man in the middle, uomo in mezzo, facendo sì che solo chi invia e chi riceve il messaggio possano interpretarlo, e non tutti i dispositivi che attraverso cui la comunicazione passa.
Perché l’e-Mail classica non basta
Anche ESMTP, tuttavia, ha i suoi limiti. In parte perché qualunque buon informatico sa come inviare mail fingendo di farlo da un altro indirizzo, un po’ perché chiunque può registrare un indirizzo mail con il nome che vuole e non esistono autorità in grado di verificare la proprietà dell’indirizzo.
Questo è anche il motivo per il quale una mail non può essere considerata un documento affidabile quanto una raccomandata postale o un fax.
Cos’è la PEC o posta elettronica certificata?
Seppure esista uno standard Europeo, ETSI, che definisce come dovrebbe essere uno standard di comunicazione via mail sicuro in Italia è stato al momento sviluppato PEC.
Contrariamente a una normale e-mail, per registrare un indirizzo PEC è necessario fornire delle informazioni di identificazione certe, per esempio un documento di riconoscimento, e seguire una procedura leggermente più complicata. Niente di difficile o insormontabile ma abbastanza da certificare che il possessore di quell’indirizzo sia una persona (o un’azienda) reale.
A quel punto quando viene inviata una mail PEC il provider del mittente si occuperà di verificare l’invio e la ricezione fornendo una ricevuta che costituisce valore legale dell’avvenuta o mancata trasmissione del messaggio, completa di certificazione di data e orario. Allo stesso modo il provider del ricevente dopo aver ricevuto il messaggio e averlo salvato nella casella del ricevente stesso fornirà al mittente una ricevuta di avvenuta consegna, con indicazione di data e ora. Nel caso una ricevuta venisse smarita, per esempio nel caso di cancellazione, è possibile richiedere ai provider la traccia informatica di pari valore legale per un periodo di trenta mesi.
Dal punto di vista dell’uso, una volta creata la casella, non ci sono differenze rispetto a una casella di posta normale, si potranno inviare allegati, immagini, foto, documenti e quant’altro anche se solamente verso altri indirizzi di tipo PEC. Funzionerebbe anche verso un indirizzo tradizionale, ma le eventuali ricevute non avrebbero valore legale.
Avendo valore legale pari a quello di una raccomandata in genere le aziende rispondono molto più volentieri che alle mail normali, e spesso è un ottimo modo per avere risposte serie e in fretta e risolvere problemi. Sia presso aziende sia presso autorità come comune, regione e stato. Nessuno dei riceventi potrà mai dire di non averla ricevuta, e potrà essere impugnata legalmente esattamente come una raccomandata, con il valore aggiunto di poter inviare allegati di qualunque genere.
Normativa
La posta elettronica certificata, per essere tale, deve aderire a quanto indicato nel Decreto del presidente della Repubblica n. 68/2005 e dalle successive regole da esso previste. Queste norme, insieme ad altre (tra cui, in particolare, il Codice dell’Amministrazione Digitale, Decreto Legislativo n. 235/2010), ne stabiliscono la validità legale, le regole e le modalità di utilizzo. In particolare:
Il servizio può essere erogato esclusivamente dai gestori accreditati presso l’AGID che è l’organo pubblico preposto alla vigilanza dei servizi digitali (certificati digitali, PEC, firma digitale, marca temporale, sigillo elettronico, etc.) e alla qualifica dei relativi provider.
Per la PEC devono essere usati domini dedicati (un dominio di PEC non contiene caselle e-mail non PEC).
Provider autorizzati
La lista dei provider autorizzati alla gestione di indirizzi di posta certificata si trovano sul sito del governo all seguente indirizzo: https://www.agid.gov.it/it/piattaforme/posta-elettronica-certificata/elenco-gestori-pec
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(via Foto Parlanti)
Sono stata latitante in questi ultimi giorni ma sto cercando di uscire dalla situazione che mi ha reso tale. Debbo farlo per me e per tutti, ma sto facendo ancora più fatica del solito ad affrontare i problemi della vita in solitaria. Un tempo (tanto tempo fa) c'era l'amica del cuore, il mio alter ego, e Tata e Tatona riuscivano a trovare un punto d'appoggio anche solo per un poco, il tempo almeno per riprendere fiato. Ora non riesco a farlo, da sola vedo sempre e solo le cose peggiori e se cerco di presentarmi una realtà in modo meno negativo mi sento come se fossi una bugiarda, una che racconta storie a sé stessa. Sto buttando via il tempo che ho, passo giornate a guardare case online fingendo di farlo per mio figlio, ma in fondo lo faccio solo perché mi fa passare il tempo e mi impedisce di pensare. Sono giorni che non aggiorno il sito, dopo la scoperta del nuovo problema da affrontare sia per la condivisione sia per la velocità del sito, sono se possibile scesa ulteriormente in basso con il morale. Credevo di essere arrivata da qualche parte almeno con il sito, ora invece mi rendo conto di quanto mi sono illusa. E capisco anche che debbo essere falsa con me stessa, debbo convincermi del contrario, di essere sulla strada giusta nonostante ui risultati negativi di visite e di crescita, nonostante le recensioni ecc. Perché non sono sicura che questa volta potrei sopravvivere ed accettare l'ennesimo fallimento. Mi sento già abbastanza da schifo, le prospettive che riesco a cercare di darmi oltre a non essere il massimo mi spaventano ed io non sono una che accetti di avere paura di qualcosa. Io non mi trovo più, non trovo più nulla di quello che credevo di essere, il che mi ha portato a capire perché alla fine gli amici della mia precedente vita sono scomparsi nel nulla tutti, perché ad oggi posso affermare con assoluta certezza che non ho più un solo amico/a. E questo mi ha steso: mi sono raccontata tante di quelle palle nel corso degli ultimi anni per giustificare la solitudine e ora debbo invece accettare che la distanza non era che una scusa e le persone non ti cancellano per quello se avevi un qualsiasi peso positivo nella loro vita. Io non ho dimenticato nessuno di quelli che consideravo amici, li ho tutti sotto gli occhi, vado ancora qualche volta a spiare i loro profili FB per vedere se stanno bene o cosa fanno. La loro assenza dalla mia vita mi ha portato via quasi tutto, anche se so bene di avere comunque avuto la fortuna di due figli meravigliosi e di un marito che mi sopporta da una vita. Ma la condivisione che esiste nell'amicizia, quel potersi sfogare alla pari, quel potere essere quello che si è, fare vedere la paura e la sofferenza senza timore di influenzare la vita in senso negativo... beh tutto questo è quello da cui io ricavavo la forza per vivere, per lottare ed andare avanti. Forse le pillolette che dovrebbero rendermi capace di affrontare ancora il tempo che ho stanno perdendo il loro effetto, ma sono comunque già al dosaggio massimo e pare che la mia bestia nera, quella di cui non si parla, di cui ci si vergogna, quella che non si vede e per questo alla maggior parte delle persone risulta inesistente, quella maledizione che si tramanda in un ramo della mia famiglia e si chiama depressione sta riprendendo il controllo di molto della mia vita e le circostanze negative che mi trovo a dovere affrontare nell'ultimo periodo mi stanno portando a fondo. Quanto blaterare.... chiedo scusa :( Ma come dice la tag che condivido oggi, molto di me non è qui e dovete cercarlo. Ma non sono sicura che ci sia ancora e non sia definitivamente affondato. Buon sabato e un abbraccio grande: grazie <3
(Fonte: liosite.com)
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Il nemico non è chi viene da un altro paese e viene trattato come una merce da sballottare da una città a un’altra. Il nemico è chi ci toglie tutto e chi lucra sulla pelle dei migranti e delle migranti!”. Imola Antifascista risponde così alla manifestazione organizzata dalla Lega Nord imolese contro l’arrivo nella frazione di Osteriola, una settimana fa, di 16 ragazzi richiedenti asilo provenienti dall’hub (ex Cie) di Bologna. Il presidio dei leghisti si è svolto ieri sera: nelle foto pubblicate sulla pagina Facebook della Lega Nord di Imola si contano una decina di persone. “La solita becera propaganda dai contenuti razzisti e xenofobi” portata avanti dal partito di Salvini è finalizzata “a strumentalizzare l’arrivo di persone in fuga da guerre e povertà- è la posizione di Imola Antifascista- allo scopo di creare un’inutile guerra tra poveri. Infatti mentre la Lega Nord e i fascisti come Forza Nuova organizzano barricate e presidi, costruendo e incentivando una cultura dell’odio, il Pd li spalleggia creando un mercato della clandestinità insieme all’Unione Europea. Le inutili politiche securitarie e la chiusura delle frontiere rappresentano l’estrema ipocrisia dei nostri governi. Fingendo che il problema sia il numero di persone che arrivano sul territorio, distolgono l’attenzione dalle politiche di austerità che precarizzano le nostre esistenze, aggravando la crisi”.
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