pietromaximoffrp
pietromaximoffrp
☢ pietro ‒ maximoff
6 posts
italian rp.
Don't wanna be here? Send us removal request.
pietromaximoffrp · 10 years ago
Photo
          Don't go Where I can't follow.
Tumblr media Tumblr media
888 notes · View notes
pietromaximoffrp · 10 years ago
Text
: roles, pietro & wanda.
⌠ ‛‛ Can’t afford to waste our time. ‛‛ ⌡ Pietro. E' tardi per star svegli ma anche troppo presto per dormire. L'ultima volta che è crollato in un sonno profondo nemmeno lo ricorda, perché quando gli occhi si chiudono sono troppe le immagini che gli si parano davanti. « Che stai combinando con quegli arnesi? » La stanza in cui sono è decisamente minuscola, così come il bagno da cui è appena uscito; ma tutto è di gran lunga migliore di quelle celle, di quella separazione forzata che spesso l'ha fatto impazzire, ma in fondo se l'è [ se la sono ] cercata da solo offrendosi per quello che ora sono. Un sorriso minuscolo si stende sulle labbra. Si è chiesto spesso se c'è un posto per loro nel mondo, anche se piccolo, lontano dall'odio e quello che odiano. Ma succede che paura e vendetta si coalizzino per imprigionarti in un mondo differente da quello che potresti avere, ed appartenere.
Wanda. È così tremendamente concentrata, Wanda, mentre osserva con occhi rapiti i ferri che sta modellando con l'utilizzo dei suoi poteri: li avvolge in spire, poi li distende, e poi ancora ne modifica la forma inducendoli ad assumere i rigidi lineamenti di figure geometriche con cui da bambina si dilettava tanto; e quasi distrattamente muove ancora le dita, lasciando che i pezzetti in ferro si intreccino nuovamente, mutando la loro forma, e prima che possano accorgersene una "P" e una "W" si intrecciano e si dissolvono, mentre le sue labbra si piegano in un minuscolo sorriso. L'arrivo di Pietro non la distrae, o meglio non la induce a perdere la concentrazione finché la mora non volta il capo verso il fratello. A quel punto i ferri cadono sul pavimento, poco distanti dalle sue gambe incrociate. « Mi esercito. » Dice soltanto, sentendo la gola improvvisamente secca.
Pietro.  Lo sguardo che dovrebbe scostarsi altrove continua ad esser su di lei, l'osserva e la scruta quasi voglia infilarsi nei suoi pensieri, sapere il resto delle cose che non sa e sentire le sensazioni che prova ogni istante; ma purtroppo o per fortuna, non è questa la sua capacità, non è questo ciò che è. Fa un piccolo passo prima di prendere velocità, scappare dal suo sguardo, per infilarsi la prima maglia che trova posata sul letto. Detesta la sensazione di sentirsi scottato per piccole cose. Ma ama ritrovarsi a sorridere per le cose che lei fa, come far apparire una P e una W casualmente, solo un piccolo accenno a quello che li lega. ‛‛ Resistiti un altro po' ‛‛ è la frase che si è detto in quella cella molto spesso ‒ ed è lì, anche, che ha compreso cosa significa un vero legame. E che non potrebbe star lontano da lei così tanto. Si passa una mano tra i capelli umidi, tra le ciocche bianche e quelle scure, prima che camminando all'indietro si ritrovi ad atterrare seduto al suo fianco. Un sospiro, poi volta il viso a lei per sorriderle. « Ti eserciti un altro po' mentre ti guardo? Mi stavano piacendo quelle lettere. » E così può approfittarsene finché può, prima che il buio scenda più fitto di ora.
Wanda. Per tutto il tempo, che in realtà altro non è che un attimo, Wanda distoglie lo sguardo dal fratello per impedirsi di indugiare troppo sulla sua figura, non prima che i grandi occhi verdi abbiano accarezzato un'ultima volta la sua schiena. A quel punto torna a guardare i ferri che giacciono poco oltre le sue ginocchia scoperte, e mordicchiandosi un labbro riprende a giocarvi utilizzando soltanto la sua fantasia, il movimento delle sue dita e i suoi strabilianti poterti. Mai avrebbe sperato di raggiungere un simile livello di potenza, un'indipendenza che avrebbe permesso a lei e a suo fratello di ottenere quella vendetta tanto agognata. E anche in quella che apparentemente poteva sembrare una pazzia, Pietro non l'aveva lasciata sola. Ricordare la loro separazione forzata le fa male, più di quanto non faccia il pensiero della perdita che entrambi hanno subito, perché Pietro �� parte integrante di lei, è parte del suo cuore e della sua anima, è fonte di forza e debolezza, rappresenta una sfida che non vuole perdere perché c'è troppo in gioco, per loro. « D'accordo, ma non prendere a girarmi intorno. » Gli raccomanda, rivolgendogli un'occhiata apparentemente severa, che tuttavia stride con quel sorrisetto appena spuntato sulle sue labbra. « Quali lettere? » Domanda, fingendo di non aver inteso, mentre torna a concentrarsi sui ferri che adesso fluttuano davanti a loro: concentrarsi mentre Pietro è così vicino è una sfida, ma forse è meglio così, potrà acuire la sua bravura così.
Pietro.  « Non ho la minima intenzione di muovermi. » La voce diventa bassa oltre che tranquilla, mentre Pietro si sporge quanto basta per starle vicino ed osservare anche i più piccoli movimenti ‒ le dita che si piegano, lo sguardo che si concentra, una piccola fossetta che nasce quando l'attenzione è così piena che quasi sorride di soddisfazione. Non è questo il modo giusto di guardale la propria sorella gemella. Eppure lo fa, non ne ha timore; come quando da bambino dormivano nello stesso letto e la teneva stretta a sé, così come ora sfila dal proprio nel cuore della notte per infilarsi nel suo; oppure il tenersi la mano, il contatto che serve lui per sentirsi a casa, quello che basta per non provare solitudine. Lui ha lei. Un sorriso furbo si disegna, un po' nascosto dallo sguardo, perché sottile ‒ mentre, con la scusa giusta per poterla toccare, quella di vedere quanto riesce ad essere concentrata, porta una mano ad attorcigliare qualche ciocca dei suoi capelli attorno alle dita. « Stai migliorando sempre di più. » Sussurra. I poteri di Wanda sono la Regina della scacchiera dove vogliono giocare, quella in cui far fuori i pedoni bianchi per vincere, avere la loro vendetta e rivincita. « Non so se preoccuparmi della cosa, però. Se ti faccio arrabbiare non potrò averla vinta io come prima. » Anche se in realtà non l'ha mai avuta vinta, con lei.
Wanda.  Rabbrividisce, sentendo il cuore perdere un battito, e le è impossibile restare concentrata per quella manciata di secondi. E infatti i ferri barcollano e quasi sfiorano il pavimento, prima che la brunetta recuperi la concentrazione e risollevi gli arnesi per continuare a giocarci. Non può permettersi distrazioni, non può permettersi errori, quella battaglia è estremamente importante per entrambi, un singolo sbaglio equivarrebbe a una sconfitta o, peggio ancora, a morte certa.Wanda non può sopportare un'eventualità del genere, non può sopportare di perdere anche Pietro e restare sola, senza la parte più importante di se stessa. Deve mettere da parte se stessa, le sue sensazione, i suoi sentimenti e concentrarsi, per il bene di entrambi. Ma come può smettere di sentire ciò che sente se la fonte di tutto è proprio accanto a lei? Se l'origine di ogni cosa la abbraccia e la stringe ogni notte, la consola e le dona supporto morale? In un'impresa come quella che stanno tentando di portare avanti non c'è spazio per i ripensamenti, non c'è spazio per niente che non sia la determinazione, eppure mentre il profumo di Pietro invade le sue narici l'unica cosa a cui Wanda riesce a pensare è la voglia che ha di poter accarezzare la sua pelle e guarire le sue ferite, le stesse ferite che anche lei si porta addosso. « Ci sono tanti posti bellissimi al mondo, Pietro, e noi siamo fortunati, siamo solo un puntino in un vasto universo, potremo essere chiunque vogliamo essere, dovunque vorremo. Non avremo bisogno di nulla, tutto ciò che ci serve siamo noi. » Asserisce, lasciando cadere i ferri al suolo perché tanto, troppo è il bisogno che ha di allungare una mano per stringere la sua, mentre i suoi grandi occhi si fissano in quelli di suo fratello e un sorriso quasi dolce le colora il viso.
Pietro.  Ma per questo, per quei tredici secondi in più, si sente sempre in dovere di proteggerla dal mondo. Di proteggerla anche da se stesso, nella necessità dei casi ‒ anche se mai, nemmeno con la rabbia a fior di pelle, nemmeno col pensiero, potrebbe farle del male. Sarebbe come farne a se stesso; la sua anima ed il suo cuore. All'unica parte bella che lo rappresenta. E come può, con questi sentimenti tanto fraterni, avere ora questo pensiero, quello di avvicinarla a sé in modo differente. E' contro natura, direbbero in molti. Non si può provare desiderio per il sangue del tuo sangue, ma forse va oltre questo, va oltre il sangue, oltre tutto. « Touché. » Le dita risalgono i filamenti dei suoi capelli, fino ad arrivare a sfiorare l'orecchio, che giocosamente pizzica prima di ritirare la mano ‒ spaventato, dall'andare oltre. Perché è la mano stessa a provare desiderio, come il ferro con la calamita vorrebbe incollarsi alla sua pelle, ma imparare a controllarsi sembra essere una lezione quotidiana per entrambi. Si controllano con i loro poteri; si controllano per la loro vendetta; si controllano per le loro paure. Tutto sembra girare in base a questo, fuori da questa stanza, l'essere come due perfetti soldati pronti all'azione e a rispondere ai comandi. Non è mai stato così bravo ad eseguire ordini, nonostante di poche parole quando vuole rifiutarsi di qualcosa fa di tutto, eppure con la voglia di voler vincere questa battaglia non fa altro che dire sì. Sì, lo faccio. Sì, mi muovo. Sì, uccido? Ha visto così tante persone morire che l'ultima cosa che desidera e vederne altre fare la stessa fine, far provare le stesse paure sentite quando quella bomba era ferma lì a pochi palmi dai loro nasi. E tremavano. E ricordare, porta lui stesso ad avere un attimo di vuoto negli occhi che l'altra veda, ed un brivido piccolo lungo la schiena. « Pensavo, » la voce, che esce un po' roca, non riesce a fingere ma lui ci prova « quando questa storia finirà potremmo andare via. Credi che riusciremo a trovare un posto dove stare? » Dove stare insieme, senza sguardi né paure.
[ . . . continue? ]
1 note · View note
pietromaximoffrp · 10 years ago
Text
« Che me ne faccio della velocità se non posso nemmeno muovermi da qui? » E' un ‛‛ tempo al tempo, Pietro ‛‛ quello che gli viene detto, mentre le labbra si corrucciano insieme al viso in una smorfia di fastidio, in parte rabbia, mentre sfugge a chissà quali frasi di consolazione che Strucker vuole rifilargli. Esce all'esterno, respira profondamente, si poggia con le braccia ad una delle affacciate del castello ‒ e, sussurrando tra sé e sé, si ripete « a cosa mi serve essere veloce, se non posso nemmeno rendermi giustizia? ».
0 notes
pietromaximoffrp · 10 years ago
Photo
Tumblr media
⌠ . . . ⌡
0 notes
pietromaximoffrp · 10 years ago
Photo
Tumblr media
‛‛ Just one mistake is all it will take, we’ll go down in history, remember me for centuries. ‛‛
5 notes · View notes
pietromaximoffrp · 10 years ago
Photo
Tumblr media
❝ we have no place in the world ❞ [ © ]
10 notes · View notes