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La domotica e il suo impatto nella società - Politecnico di Torino
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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E luce fu!
Da numerosi studi in ambito medico è emerso che l’80% di tutte le nostre percezioni sensoriali sono di natura ottica e necessitano della luce. Perciò, un controllo adeguato della luce assume un importanza fondamentale nel progettare nuove abitazioni non solo per consentire una buona visione, ma anche per stimolare impulsi nervosi del nostro sistema nervoso, generando così situazioni di benessere e aumentando la capacità di concentrazione.
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From livingtech.it
L’illuminotecnica è dunque una disciplina molto complessa e articolata, che implica competenze specifiche e che rappresenta senza dubbio uno dei contesti applicativi ideali per la domotica. Ma cosa distingue un impianto elettrico tradizionale da uno domotico?
Ciò che fondamentalmente li distingue sta nel fatto che con la domotica le funzioni di controllo dell’abitazione (e dunque anche quelle relative all’illuminazione) sono implementate mediante un’attività di programmazione e configurazione di dispositivi elettronici “intelligenti”, piuttosto che essere realizzate in maniera tradizionale, cioè cablando elettricamente in modo univoco pulsanti passivi e relativi punti luce. Dunque la domotica, in ambito illuminotecnico, offre notevoli e interessanti opportunità applicative, soprattutto quando si ha a disposizione punti luce cosidetti “dimmerizzabili” e di sistemi d’illuminazione dinamica a emissioni bianche o colorate (RGB).
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From archiexpo.it
La regolazione digitale della luce e della relativa potenza assorbita (detta appunto dimmerizzazione) consente di attivare, in maniera del tutto automatica, variazioni d’intensità della luce artificiale generando così affascinanti scenari. A tutti sarà capitato di notare, per esempio,lo spegnimento graduale e progressivo della luce di cortesia nelle automobili: questa è ottenuta per l’appunto tramite la gestione di una dimmerizzazione. I dimmer domotici di nuova generazione possono ridurre del 20% i consumi energetici e allungare di ben 4 volte la vita dei LED. Si calcola pertanto che l’adozione di questi dispositivi permetterebbe un risparmio di circa 10,00 €/anno per ogni lampadina presente in casa. Purtroppo, nelle abitazioni molte lampadine rimangono ancora troppo spesso accese inutilmente. A questo viene in aiuto gli impianti domotici che provvedono automaticamente ad accendere la luce nel locale in cui ci troviamo e conseguentemente a spegnere quella dei rimanenti.
Un esempio di apparecchio utilizzato per pilotare LED RGB è la scheda driver DMLed4 progettata da Unixmedia. Quest’ultima permette di gestire carichi fino a una potenza di 240W per canale RGB e producendo una gamma di colori a 24bit (65.535 colori) modulandone anche l’intensità. La scheda è in grado di pre-configurare 10 colori con le relative transizioni e richiamarli in un qualsiasi momento successivo. La sua configurazione avviene in maniera semplice attraverso un’interfaccia WEB, e permette il controllo e la gestione dei colori e della transazione tra diverse colorazioni in remoto tramite normale rete LAN su protocollo IP.
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  From unixmedia.it
Un ultimo aspetto interessante che lega la domotica all’illuminotecnica è la fotoluminescenza. Molto spesso nelle ultra moderne case domotiche, oggetti comuni come pulsanti, placche, prese, maniglie, piastrelle etc. vengono resi fosforescenti applicando vernici e pigmenti del tutto naturali, non deperibili e certificate da autorevoli organismi internazionali di controllo a tutela della salute.
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  From livingtech.it
  Fonte principale: luceonline.it
  Simone Tumiati 
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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BCI: l’interfaccia neurale
All’interno delle moderne case domotiche è possibile controllare l’apertura/chiusura delle porte, l’accensione o lo spegnimento di luci, tv ed altri elettrodomestici solo con la forza del pensiero? Non si tratta di fantascienza, ma della prima casa domotica che viene controllata interamente tramite gli impulsi celebrali.
  Questo progetto, basato sulla tecnologia BCI (acronimo che sta per Brain Computer Interface), è stato realizzato nei laboratori della Fondazione Santa Lucia da un gruppo di ricerca guidato da Fabio Babiloni, dell'università di Roma La Sapienza e da Maria Grazia Marciani, dell'università di Roma Tor Vergata.
  Si tratta, in sostanza, di un caschetto elettroencefalografico che se connesso alla casa, riesce ad identificare le funzionalità che l’utente coinvolto intende azionare. Ad una prima analisi sembrerebbe che la casa legga davvero nel pensiero; in realtà, i ricercatori tengono a spiegare che il caschetto non legge nel pensiero, ma riesce a capire se stiamo guardando o meno un punto su di una particolare interfaccia specifica. Si tratta di tecnologie ultra sofisticate, in grado di tradurre gli impulsi elettrici generati dal cervello in una serie di messaggi che diventano ordini per azionare una porta, accendere la luce nella stanza, mettere in moto un robot o una carrozzina e via dicendo.
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    From minisumo.net
  “Una cuffia munita di elettrodi permette di captare l'onda P300 emessa dal cervello quando un oggetto cattura la nostra attenzione. Un computer collegato alla cuffia e ai dispositivi elettrici della casa legge l'impulso e invia il comando per azionare un dispositivo o, anche, per far muovere un piccolo robot” spiega Babiloni.
Chiarito ciò risulta più semplice capire il funzionamento di questa tecnologia: il sistema riconosce il punto di osservazione sullo schermo, verifica se in quel punto è presente un’icona del sistema domotico ed infine, ne avvia la procedura annessa che può essere di ogni genere.
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   From domotica.it
  Lo scopo di tale progetto non è legato prettamente ad aggiungere un ulteriore comfort agli impianti domotici anche per la sua lentezza (impiega circa 10 secondi per riconoscere e lanciare l’attuazione), ma di generare ausili che potranno in futuro essere di aiuto a persone che, a causa di malattie neurodegenerative o traumatiche, hanno perso del tutto il controllo volontario dei propri muscoli. Il gruppo porta avanti da dieci anni studi in questo ambito, e il prossimo passo, annuncia lo stesso Babiloni autore della mano robotica che si muove leggendo le istruzioni inviate dal cervello, sarà quello di rendere invisibile il sistema. La cuffia verrà sostituita da piccolissimi elettrodi senza fili incollati sul cuoio capelluto, che comunicano con il computer grazie al sistema wireless. Il progetto, rileva Babiloni, ha catturato l'interesse anche dell'Agenzia Spaziale Europea per un eventuale sviluppo di un ambiente domotico di questo genere anche nello spazio.
  Sicuramente non risulta così semplice cercare di far riconoscere a sistemi automatici modificazioni dei dati da elettroencefalografia (EEG) con basse percentuali di errore tali da poter guidare in sicurezza dispositivi meccanici ed elettronici. Le difficoltà principali incontrate nel riconoscimento degli impulsi ricevuti sono molteplici. La prima è la necessità di “insegnare” al soggetto come controllare specifici tratti delle sue correnti corticali; questo viene effettuato tramite strumentazioni che analizzano in tempo reale gli impulsi e invii un feedback al soggetto istantaneamente. La seconda difficoltà risiede nel fatto che l’EEG corticale non è direttamente accessibile dagli elettrodi, a meno di utilizzare manovre invasive (che nella maggior parte dei casi non sono né etiche né sicure), quali quelle di impiantare degli elettrodi nella pelle.
  Per quanto riguarda nello specifico gli impianti domotici sono stati progettati importanti innovazioni oltre le classiche tecnologie BCI. Tra questi vi sono i concetti di “semantic repository” e “context awareness”, ovvero metodologie capaci di ricostruire lo stato della casa, la posizione dell’utente, le azioni svolte dall’utente per anticiparlo nelle sue necessità attraverso una orchestrazione della sensoristica disponibile. Non meno importante è inoltre il prototipo di diagnosi dei guasti in grado di scoprire la rottura di un sensore o di una lampada senza l’aggiunta di hardware dedicato a supporto.
  Simone Tumiati
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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I robot domestici al servizio tuo e della tua casa
Fin dalle origini è nell'indole umana tendere al progresso, ovvero al miglioramento e perfezionamento della vita in ogni campo. Oggi, l'uomo è particolarmente interessato allo sviluppo tecnologico, di cui la domotica e robotica potrebbero nei prossimi anni divenire i motori principali. Da qui nasce la mia visione futuristica -ma non troppo- di una casa resa perfetta, oltre che dalla domotica, anche dai robot domestici che ci "vivono".
Prima di proseguire, ci tengo a precisare che con il termine "robot" non si fa necessariamente riferimento ai robot umanoidi presenti nel film "Io, Robot", ma più in generale ci si riferisce a una macchina qualsiasi in grado di svolgere in maniera indipendente una o più funzioni al posto dell'uomo.
In particolare, i robot domestici sono quelli che semplificano e rendono migliore la vita dell'uomo nella propria casa. La tecnologia attuale ha permesso la realizzazione di robot in grado di sostituire parzialmente l'uomo in cucina, nella pulizia e nel giardinaggio. Di seguito vedremo nel dettaglio i top di gamma in ciascuno di questi settori.
Tra i robot da cucina quello che al momento sembra essere superiore a tutti è il Cooking Chef Kenwood KM086. Come tutti gli altri robot da cucina il KM086 è in grado di frullare, impastare, miscelare e sminuzzare. Ma non è tutto qui perché come vedremo esso è dotato anche di un sistema di cottura ad induzione.
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From: kenwoodworld.com
Tra i vari componenti del robot emerge il nuovissimo frullatore Thermoresist che è in grado di resistere agli shock termici permettendo la lavorazione di cibi sia a freddo che a caldo. La nuova frusta K Flexy, invece, è stata realizzata per garantire un'ottima miscelazione durante la cottura. Altro interessante componente è il nuovo Food Processor che è efficientissimo nello sminuzzare, affettare e grattugiare sia alimenti cotti che crudi.
Ma come già detto, la vera grande novità è la cottura ad induzione il cui principio di funzionamento è il seguente: quando il recipiente viene sistemato sulla base, un induttore elettrico integrato su di essa genera un campo elettromagnetico variabile che a sua volta produce nel recipiente delle correnti elettriche indotte che per effetto Joule dissipano energia sotto forma di calore. Tale meccanismo permette una maggiore velocità di riscaldamento, una cottura uniforme, elevata efficienza ma soprattutto maggiore sicurezza. Infatti, l'induttore si attiva solamente in presenza di una pentola con fondo magnetico, la quale si scalda lasciando il piano cottura freddo ed evitando quindi ustioni accidentali.
Per quanto riguarda la pulizia domestica, un importantissimo aiuto alle casalinghe disperate può arrivare da Roomba 780. Come il sito mag.bzcasa.it riporta, si tratta per i consumatori del migliore robot aspirapolvere sul mercato che, gironzolando per casa lungo traiettorie apparentemente insensate, effettua in maniera del tutto autonoma un'efficacissima pulizia di tutto il pavimento.
video in inglese 
Di rilevante importanza sono i muri virtuali lighthouse che permettono a Roomba di effettuare la pulizia delle stanze della casa in maniera sequenziale. Infatti, tali muri virtuali, posti generalmente in corrispondenza di una porta, creano una barriera virtuale invisibile oltre la quale il robot non può andare. Va anche sottolineato che Roomba possiede dei sensori anti-ostacoli per evitare di sbattere e dei sensori di vuoto che gli permettono di non cadere dalle scale. 
Una volta avviato, Roomba si crea una mappa della zona da pulire in modo tale da non passare più nei punti in cui ha già effettuato la pulizia e poter determinare quando questa è stata completata. Terminata la pulizia di una stanza, Roomba lo segnala al muro virtuale il quale interrompe temporaneamente il raggio barriera permettendo al robot di accedere alla stanza successiva, dove rimane confinato a causa della riattivazione del muro virtuale. Nel momento in cui Roomba sta per scaricarsi o ha completato la pulizia, risegnala ai muri virtuali di disattivarsi temporaneamente per tornare alla base di auto-ricarica.
Inoltre, è anche possibile programmare i giorni e l'ora esatta della settimana in cui esso deve fare le pulizie in modo da avere il pavimento pulito anche quando si è fuori casa. Insomma, un robot fantastico per un pavimento sempre pulito.
Adesso vediamo invece come prenderci cura del nostro giardino e del nostro prato con un robot rasaerba. Tra quelli che ho visto sul web il migliore secondo me è Automower Solar Hybrid, un robot piccolo, silenzioso e dai consumi limitati in grado di gestire fino a 2200 metri quadri di superficie.
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From: husqvarna.com
Automower Solar Hybrid è il primo robot rasaerba ad essere completamente automatico e dotato anche di alimentazione solare. Esso, infatti, possiede delle celle solari integrate che gli consentono, quando lavora di giorno, di ricavare parte dell'energia dalle onde elettromagnetiche provenienti dal sole. Di conseguenza si ha una riduzione delle pause di ricarica, un maggiore risparmio energetico e un prato tagliato in minor tempo. 
Ma non è tutto qui, Automower è anche in grado di tornare alla stazione di ricarica autonomamente quando la batteria ne ha bisogno, possiede un display attraverso il quale è possibile personalizzarlo e programmare i giorni e le ore della settimana in cui deve avviarsi, e per finire è dotato di un ottimo sistema di codice PIN e allarme antifurto per assicurare una maggiore protezione del robot.
Sembra quasi che l'uomo stia divenendo sempre più pigro preferendo costruirsi delle macchine che lo sostituiscono in tutto ciò che lui dovrebbe fare. In realtà, tali robot fanno parte di questo enorme progetto che chiamiamo "sviluppo tecnologico" su cui l'uomo sta lavorando affondo con l'obiettivo primario di rendersi la vita migliore e più semplice del passato. I robot domestici quindi, sono da un lato il risultato di questo progetto ma nello stesso tempo sono quelli che sostituendoci nelle faccende domestiche ci permettono di dedicare maggior tempo a tutte le altre cose.
Emanuele Parrinello 
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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Con WiSee la casa esegue ogni tuo gesto
Quando parliamo di domotica dobbiamo considerare due differenti aspetti che la riguardano: tutte le funzioni che essa implementa all’interno di una casa e il modo in cui queste funzioni vengono attivate dall’individuo. Si è passati, infatti, dai vecchi cari interruttori manuali al controllo a distanza grazie ai tablet e al controllo vocale mentre ancora in fase di sviluppo è il controllo della casa attraverso gli impulsi celebrali.
A questa lista però manca qualcosa: il controllo della casa attraverso i gesti. Per colmare questa lacuna sono intervenuti alcuni ricercatori dell’Università di Washington, i quali hanno sperimentato un sistema innovativo chiamato WiSee. La vera innovazione di questo prodotto non sta, però, nell’idea, infatti erano già presenti sul mercato articoli come Kinect, Leap Motion e MYO, quanto nel modo in cui vengono riconosciuti i gesti.
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From digitaltrends.com
  La particolarità di questo nuovo progetto sta nel fatto che esso sfrutta un mezzo ormai molto diffuso: il wireless, un tipo di comunicazione tra dispositivi basato soprattutto su onde radio. WiSee capta le variazioni di intensità del segnale wireless, causate dai nostri movimenti, sfruttando l’effetto Doppler, ovvero un cambiamento di frequenza di un’onda percepita da un osservatore in movimento. Queste variazioni sono poi “tradotte” in comandi veri e propri che vengono eseguiti dall'impianto domotico.
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From nbcnews.com
  A differenza di altri sistemi, quindi, questo non si basa su telecamere o sensori ma sul Wi-Fi. Il vantaggio di sfruttare quest’ultimo è chiaro se si pensa che le onde wireless riescono a passare attraverso le pareti e a coprire uno spazio abbastanza ampio; inoltre bastano dei piccoli ripetitori di segnale per ampliare la copertura mentre, per quanto riguarda le telecamere, bisognerebbe piazzarle un po’ dappertutto per essere sicuri che il segnale venga recepito.
Come riportato nel sito dell’Università di Washington, WiSee è considerata una tecnologia simile all’Xbox Kinect ma più semplice e meno costosa. Basta un router wireless modificato, in quanto deve essere adattato alla funzione di ricevitore, e alcune antenne capaci di trasmettere il segnale, e WiSee può diventare il nuovo protagonista del controllo domestico.
  Un limite di WiSee riguarda la sicurezza, infatti, un movimento accidentale potrebbe causare un’azione involontaria oppure un malintenzionato potrebbe attivare dei comandi indesiderati dall’esterno della casa. Per ovviare a questo problema i ricercatori hanno pensato di creare una sorta di password gesture, che, a grandi linee, potrebbe essere paragonata allo slide to unlock presente negli smartphone. Questa password gestuale va ripetuta prima di ogni comando e questo limiterebbe in modo drastico la possibilità di azioni non volute.
Finora il sistema è in grado di riconoscere nove differenti gesti, cifra destinata ad aumentare man mano che il sistema verrà perfezionato. Naturalmente questo non è altro che un prototipo e prima di essere commercializzato il margine di errore dovrà essere ridotto al minimo. I test effettuati su questa nuova tecnologia parlano di una corretta identificazione di 846 su 900 gesti eseguiti per una precisione del 94% all’interno di un ambiente di circa 200 mq.
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From consumerlab.es
  In un’intervista alla BBC il Dr Richard Picking, uno specialista delle interazioni uomo-computer presso la Glyndwr University in Wrexham, dà i giusti meriti al team di ricercatori ma aggiunge:
“Anche se gli sviluppatori affermano che è improbabile che i falsi comandi possano essere attivati ​​e che è essenzialmente una tecnologia sicura, c'è una lunga strada da percorrere prima che le persone si convincano che questo sia affidabile e abbastanza sicuro per controllare gli elettrodomestici ".
Queste parole lasciano trasparire una certa diffidenza, ma tutto ciò che è nuovo inizialmente può fare paura.  Diamo tempo al tempo e osserviamo come si evolve questa situazione. Ciò che certamente possiamo affermare è che se WiSee avrà un futuro cambierà il modo di pensare la domotica.
  Alessandro Cannone
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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New Generation House si presenta
Ecco a voi il video di presentazione degli amministratori del blog:
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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Konnex: la lingua universale per i sistemi domotici
Fin dalle origini della domotica le aziende, per interessi di natura economico-commerciale, hanno assunto un atteggiamento protezionistico che ha portato allo sviluppo di tantissimi standard proprietari. Di conseguenza si è creato un grosso problema di "incomunicabilità" tra i prodotti di aziende diverse che ha portato a un sostanziale rallentamento dello sviluppo della domotica. Ecco quindi che è nata la necessità di uno standard aperto universale che permetta l'integrazione tra sistemi di case produttrici diverse. Konnex è proprio lo standard che fa al caso nostro.
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From: wikipedia.org
Prima di proseguire, soffermiamoci sul concetto di standard proprietario e standard aperto in modo che anche i meno esperti possano capire di cosa stiamo parlando. Un impianto di domotica è costituito da diversi componenti che devono poter comunicare tra loro. Il sito clichome.it riporta che ciò è possibile solo se tali componenti parlano la stessa "lingua", ovvero comunicano attraverso un protocollo. Fino ad oggi, come già detto sopra, gran parte delle aziende di domotica hanno creato dei protocolli proprietari che permettono la comunicazione solo tra dispositivi prodotti dall'azienda stessa. In alternativa a ciò, un'azienda può sviluppare dispositivi che adottano un protocollo aperto, già noto, permettendo l'integrazione del proprio sistema domotico con quello di altre case produttrici che adottano tale protocollo.
L'utilizzo in un impianto domotico di uno standard aperto permette all'utente di non essere legato a un singolo produttore ma di poter scegliere di acquistare dispositivi prodotti da aziende diverse. Di conseguenza, per esempio, nel momento in cui un componente del proprio impianto domotico si guasta e il produttore si è ritirato dal mercato, non è necessario sostituire l'intero sistema ma è possibile acquistare un componente prodotto da un'altra azienda.
Mi scuso per aver usato i due termini "standard" e "protocollo" per esprimere lo stesso concetto, ma la differenza tra i due termini è così sottile che possono essere scambianti.
Cerchiamo ora di capire meglio cos'è lo standard KNX (acronimo di Konnex). Come Knx.org riporta, Konnex è l'unico standard internazionale per l'automazione degli edifici approvato in tutto il mondo. Il suo sviluppo avviene a partire dal 1997 grazie alla convergenza di tre precedenti standard: Batibus, EIB ed EHS. Nel 2002 l'associazione Knx pubblica la specifica Konnex; da allora è iniziato un processo di standardizzazione che lo ha portato nel 2006 a divenire uno standard internazionale (ISO/IEC 14543-3-x). Un recente articolo riporta che lo scorso aprile anche la Cina ha approvato KNX come standard nazionale per l'automazione degli edifici.
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From: techfever.net
KNX consente la gestione decentralizzata degli impianti di automazione utilizzando una linea di trasmissione (bus) che collega tra loro le componenti dell'impianto. E' stato progettato per essere indipendente da qualsiasi piattaforma hardware, permettendo quindi l'interoperabilità tra dispositivi di case produttrici diverse.
Esistono 3 categorie di dispositivi KNX:
dispositivi A-mode (automatic mode) che, disponendo di meccanismi di configurazione automatica, possono essere inseriti nell'impianto domotico direttamente dall'utente finale senza la necessità di un tecnico.
dispositivi E-mode (easy mode) che, essendo pre-configurati con parametri standard, possono essere usati da installatori con competenze medie.
dispositivi S-mode (system mode) che non hanno un comportamento di default e di conseguenza è necessario che siano programmati da un tecnico specializzato.
Konnex può essere usato per tantissime funzioni come ad esempio la gestione dell'illuminazione, della sicurezza, della climatizzazione, di impianti audio, elettrodomestici etc. Inoltre, contribuisce moltissimo al risparmio energetico raggiungendo il 50% di risparmio nei settori del riscaldamento e dell'illuminazione.
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From: Knx.org
In conferma di quanto detto sopra, sull'ultimo numero (warning: il link rimanda ad un file in formato pdf, file size: 5,68 MB) della rivista KNX news, Massimo Valerii, presidente di KNX Italia, afferma:
"Negli ultimi 20 anni i sistemi domotici KNX ci hanno aiutato a soddisfare esigenze di vita differenti: hanno rappresentato la tecnologia per esprimere il "lusso", quella per conferire maggior confort abitativo ai nostri edifici, quella in grado di garantire maggiore sicurezza alle costruzioni, quella in grado di rappresentare lo strumento vincente per il conseguimento dell'efficienza energetica."
"C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti", disse Henry Ford. Oggi, la tecnologia espressa dallo standard KNX è aperta a tutti ed è quindi forse possibile che ben presto la building and home automation caratterizzi il mondo che ci circonda portandoci verso una nuova fase del progresso tecnologico.
Emanuele Parrinello 
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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La casa nelle tue mani grazie a IKON server
La domotica è una scienza in continua evoluzione che affascina molti in quanto è considerata l’espressione di un futuro ormai prossimo. Tutta una serie di tecnologie all'avanguardia ci permettono di controllare la nostra casa con un click e fare in modo che la casa ci risponda eseguendo determinate funzioni. Il fatto che la casa ci “risponde” vuol dire che, in un certo senso, avviene una comunicazione tra utente e casa e questa comunicazione viene spesso gestita tramite un’interfaccia grafica su un display.
Un esempio di software che permette questo tipo di comunicazione è IKON server, rilasciato ufficialmente il 16 settembre 2012 da Domotica Labs (@Domoticalabs) , un’azienda che si occupa di produzione e sviluppo di componenti per sistemi domotici. IKON server è uno tra i software più utilizzati nell’ambito della Home automation in quanto, grazie alla sua interfaccia grafica, permette una gestione semplice, immediata ed intuitiva di tutte le funzioni presenti all’interno di un edificio.
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from domotica.it
Molte sono le caratteristiche che rendono questo prodotto veramente interessante:
Oltre all’accesso locale, IKON server permette di gestire tutte le funzioni di un edificio da remoto. Da qui nasce la necessità di utilizzare il software da qualsiasi sistema operativo o dispositivo come smartphone o tablet. Per poter accedere alle funzionalità del programma, infatti, basta solamente aprire un comune browser, sia esso in Windows, Mac, Linux, Android o iOS. Per i dispositivi mobile Apple, inoltre, è stata sviluppata una specifica app scaricabile gratuitamente da App Store.
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from domoticalabs.com
  Un altro motivo del successo di IKON server risiede nella possibilità di una personalizzazione a 360 gradi. Tre diverse layout (ivory, ebony e leather), presenti di default, e la possibilità di sviluppare specifiche personalizzazioni grafiche permettono di modificare l’interfaccia adattandola all’ambiente della casa. Ma non finisce qui. I più esperti possono, infatti, creare alcuni script per implementare nuove funzioni o risolvere problematiche di integrazione tra sistemi diversi.
 IKON server nasce per gestire lo standard mondiale Konnex o KNX. Questo è il primo standard che interessa la domotica ma ciò che è più importante notare è il fatto che è indipendente dalla piattaforma, ovvero riesce a collegare diverse componenti di case produttrici diverse. Tramite il software ETS to IKON,  viene eseguita una procedura di importazione del progetto ETS, un tool con il quale, attraverso KNX, è realizzabile la programmazione e l’integrazione di prodotti di aziende diverse.
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from domoticalabs.com
 Infine grande attenzione è stata rivolta alla semplicità. Questa nasce dal bisogno di avere un software il cui utilizzo non sia complicato, in modo che questo sia alla portata di tutti. IKON server è, infatti, facile da configurare e, tramite il pannello di amministrazione, anche una persona non esperta può riuscire a programmare una determinata funzione da far svolgere al sistema domotico.
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from appfinder.lisisoft.com
Quello di Domotica Labs è un software nuovo ma nello stesso tempo già adulto in quanto deriva dalla precedente esperienza dei sue due predecessori: Konnexion e Domuspad. Per meglio far vedere la qualità del suo programma l’azienda ha sviluppato un tool gratuito il cui nome è IKON pdk (Project Development Kit) che permette di provare tutte le funzionalità del programma originale. Questo tool, scaricabile cliccando alla voce "software" nella sezione supporto del sito ufficiale, altro non è che una versione virtuale di IKON e, ovviamente, non comunica direttamente con veri dispositivi collegati alla rete o via USB.
Per chi volesse provare con mano cosa significa gestire la casa da un PC basta effettuare delle semplici operazioni. Prima di tutto bisogna scaricare la versione aggiornata di IKON pdk (attualmente è la 1.1.5), poi, una volta scaricato il file di estensione .zip, estrarre il file e avviare il programma pdk.exe. Dopo che il caricamento è terminato, digitare l’indirizzo “http://127.0.0.1:8080” all’interno di un browser. Verrà richiesto un username e una password per l’accesso; a tal punto digitare admin / admin e il programma partirà.
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  from domoticalabs.com
Alessandro Cannone
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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Che cos’è Building Brain?
Uno dei problemi più frequenti che i costruttori di impianti domotici riscontrano periodicamente riguarda l’integrazione di sistemi e dispositivi diversi.
Per risolvere queste problematiche è stata ideata Building Brain.
  Si tratta di una piattaforma open source che consente appunto di integrare tecnologie domotiche eterogenee e di facilitare lo sviluppo collaborativo di nuove applicazioni legate alla domotica. E’ il risultato di un progetto di ricerca applicata di AREA Science Park, del Laboratorio di Intelligenza Artificiale dell'Università di Udine e di infoFACTORY srl.
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    From domoticafaidate.com
   Questo software consente di:
integrare dispositivi domotici preesistenti che utilizzano differenti tecnologie non compatibili fra loro, estendendo in maniera semplice e veloce il supporto a nuovi protocolli di comunicazione a basso livello o a nuovi dispositivi domotici. Tutto ciò è reso possibile grazie alla definizione di un linguaggio di alto livello, che permette agli sviluppatori di interfacce e di specifiche applicazioni di eseguire specifici comandi sui dispositivi installati nell’ambiente, attraverso l’uso di un messaggio il cui formato è standard ed indipendente dalla tecnologia dei dispositivi;
rendere indipendenti lo sviluppo di applicazioni e interfacce utente dalla tecnologia hardware dei dispositivi presenti nell’ambiente domotico e dei mezzi/protocolli trasmissivi e di comunicazione utilizzati. In sostanza, diventa possibile controllare l’impianto non solo con dispositivi “di serie”, ma anche con un normalissimo PC, uno smartphone, un tablet ecc.
  Un’altra funzione fondamentale del software è rappresentata dalla descrizione formale degli ambienti e dei dispositivi controllabili che vengono installati. In ogni singolo istante il software crea una rappresentazione logica dell’ambiente e dello stato di ciascun dispositivo. Le stanze che compongono l’ambiente, i dispositivi installati e tutte le loro funzionalità vengono configurati in maniera standard e del tutto indipendente dalla loro tecnologia intrinseca. Le applicazioni hanno la possibilità di ottenere informazioni sulla descrizione dell’ambiente, ma anche di modificarla, ad esempio per definire nuove stanze o dispositivi installati successivamente. La descrizione dell’ambiente viene dunque mantenuta sincronizzata con lo stato reale dei dispositivi; eventuali cambiamenti vengono propagati nella descrizione dell’ambiente.   
  Un ulteriore funzionalità che la piattaforma è in grado di supportare riguarda la definizione di specifici scenari d’uso, che possono essere di due tipi: scenari diretti eseguibili dall’utente tramite l’interfaccia, come ad esempio “esco di casa” o “guardo un film”;  oppure scenari condizionati, i quali vengono eseguiti in base al verificarsi di determinate condizioni dell’ambiente, come ad esempio l’abbassamento della temperatura al di sotto una certa soglia, la rilevazione di una persona intrusa. Gli scenari condizionati permettono di fatto di costruire l’intelligenza di tutto l’ambiente. È  possibile infatti definire comportamenti automatici che dipendono dalle specifiche condizioni ambientali (esempio: se la luminosità dell’ambiente scende al di sotto di una determinata soglia, si accende automaticamente l’illuminazione). E’ previsto inoltre l’uso di un ragionatore (reasoner), che permetta di effettuare ragionamenti complessi sulla descrizione dell’ambiente, rendendo possibile la definizione di scenari più sofisticati.
  Data la sua enorme versatilità, il software potrebbe essere potenzialmente applicato in qualunque impianto moderno e non solo. Alcuni esempi pratici di applicazioni potrebbero essere gli ospedali, dove è fondamentale monitorare la sicurezza dell’ambiente (tramite l’uso di dispositivi di rilevazione gas, fumi, incendio, telecamere interne, ecc.), ma soprattutto lo stato dei pazienti (temperatura, battito cardiaco, glucosio nel sangue, ecc.). Questo permette al personale medico di visualizzare in tempo reale lo stato di tutti i sensori applicati ai pazienti dell’ospedale. Gli allarmi potrebbero essere visualizzati sui computer della struttura, permettendo ad esempio di visualizzare la stanza nella quale si è verificato l’allarme.
  Un altro esempio che cito inerente all’impiego della piattaforma è il cosiddetto tele home care, per monitorare le condizioni di un paziente direttamente a domicilio. La rilevazione continua dei bioparametri e il monitoraggio continuo da parte del personale sanitario via web permette di controllare in modo efficace le condizioni di salute di pazienti con gravi patologie o di persone anziane. Tramite sistemi di visione artificiale, rilevatori di fumo e gas ed altri sensori è possibile identificare le situazione di pericolo domestico, quali la caduta a terra del paziente, che potrebbe venir segnalata tramite sms ad un parente o ad un vicino di casa. Ulteriori soluzioni possono riguardare le persone non autosufficienti o disabili : si pensi, ad esempio, all’utilizzo di comandi vocali abbinati a sensori domotici per calibrare la luce, per accenderla o spegnerla a seconda della presenza delle persone, per azionare sistemi di climatizzazione, per chiudere o aprire una tapparella e molto altro.  
  Ultimamente la piattaforma sta arrivando anche a occupare una posizione rilevante nelle smart cities specialmente in servizi che permettono di controllare il traffico con la regolazione automatica dei cicli semaforici, ma anche di distribuire alcuni servizi di info-mobilità agli utenti, i quali potrebbero ricevere direttamente sul cellulare indicazioni sulle strade meno trafficate sul loro percorso. Analogamente le persone che si spostano a piedi o utilizzando i mezzi pubblici, tramite il cellulare potrebbero ottenere informazioni in tempo reale su quali mezzi prendere per raggiungere la destinazione desiderata, su eventuali ritardi e sui costi, con l’opportunità di acquistare il biglietto da cellulare. Per quanto riguarda la sicurezza pubblica, essa potrebbe essere migliorata dalla presenza di videocamere installate nel cortile di ciascuna abitazione e tutte collegate fra di loro. Opportuni sensori di fumo installati nella città potrebbero inoltre chiamare in maniera automatica i vigili del fuoco, i quali potrebbero visualizzare sui loro computer le immagini dell’incendio registrate dalle videocamere più vicine; in questo modo essi potrebbero avere indicazione dell’entità dell’incendio.
  Simone Tumiati
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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Souliss: la domotica low-cost fatta in casa
Con il passare del tempo, la domotica è sempre più oggetto di interesse per i consumatori, i quali sono principalmente attratti dalla sicurezza e il risparmio energetico che essa offre. Al giorno d'oggi, le soluzioni commerciali presenti sul mercato necessitano un notevole sforzo economico che la società di oggi non è di certo disposta a fare. Ecco quindi che la domotica low-cost diventa il nuovo fai da te e Souliss diviene la soluzione perfetta per un impianto domotico personalizzato e low-cost.
Souliss è un framework open-source completo, basato su schede Arduino con interfaccia Android, progettato per le case intelligenti e Internet of Things. Esso permette di controllare, gestire e programmare i dispositivi elettrici presenti nelle case attraverso classici pulsanti o smartphone e tablet. 
A differenza degli impianti domotici commerciali, Souliss permette di realizzare un sistema distribuito e non centralizzato, ovvero un sistema che non necessita di un nodo centrale. Si tratta quindi di una struttura logica di rete P2P (peer to peer) in cui ciascun nodo della rete è in grado di scambiare dati, attraverso una comunicazione wireless o cablata, con gli altri e di eseguire la propria logica da sé.
Il framework completo è composto da tre livelli:
vNet, ovvero un protocollo di virtualizzazione di rete, che permette di comunicare attraverso mezzi diversi (cablato o wireless) senza la necessità di alcuna configurazione specifica per la rete;
Macaco, ovvero un protocollo dati per la comunicazione P2P progettato per microcontrollori con pochi byte di RAM;
Souliss*, ovvero l'insieme delle librerie utente scritte in c/c++ usate per gestire la comunicazione tra i nodi.
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From: elettronica open-source
Tale architettura a strati permette all'utente di interagire soltanto con le Souliss API*, le quali sfruttando i protocolli sopra citati vNet e Macaco, rendono la programmazione dei nodi estremamente semplice.
Inoltre, il sistema di automazione Souliss prevede una serie di codici già scritti (typicals*) per gestire alcuni soliti comportamenti hardware come l'accensione e spegnimento delle luci, il monitoraggio energetico, la gestione della sicurezza etc. Grazie ai typicals è potenzialmente possibile realizzare un impianto domotico di base senza scrivere alcuna riga di codice. 
Di seguito è riportato un esempio di controllo di una porta del garage:
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From: atmelcorporation.wordpress.com
Il lato client del progetto è rappresentato dalla SoulissApp. Le caratteristiche principali dell'applicazione, come riportato su Google Play, sono le seguenti:
rilevamento automatico dei dispositivi controllabili
scenari personalizzabili per raggruppare i comandi
programmi personalizzabili (temporali, geo-reerenziati o basati su sensori)
database locale per la raccolta di dati storici
servizio in background per la raccolta di informazioni
implementazione UDP per risparmiare connettività e batteria
supporto ed ottimizzazioni su tablet
look&feel personalizzabile
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From: play.google.com
Sul sito open-electronics.org il Souliss team sostiene che potenzialmente su qualsiasi dispositivo con una scheda Arduino incorporata può essere eseguito Souliss. Il team riporta l'esempio di una macchina da caffè, che avendo un microcontrollore per gestire le funzionalità del dispositivo, potrebbe essere integrata con un microcontrollore Arduino supplementare e utilizzare quest'ultimo per connettere la macchina da caffè al sistema domotico.
Avete ben capito che non bisogna essere un'ingegnere elettronico per realizzare il proprio impianto domotico low-cost ma basta avere un pò di passione, seguire le guide messe a disposizione dalla comunità e il gioco è fatto.
Preferite smanettare un pò per risparmiare economicamente e avere la soddisfazione di esservi costruiti voi un impianto domotico o preferite lasciar fare tutto a un'azienda professionista spendendo un "botto" di soldi? A voi la scelta!
Emanuele Parrinello
(I link contrassegnati con " * " fanno riferimento a una versione obsoleta del framework, gli ultimi aggiornamenti saranno a breve presenti su Google Code )
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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Un lusso ancora più lussuoso!
Chi non ha mai sognato di possedere una bella barca enorme, dotata di tutti i comfort possibili ed immaginabili, lusso sfrenato e solcare i mari per intraprendere una sana e meritata vacanza da tutto lo stress del quotidiano?
  Un’esperienza di questo genere, consentita purtroppo solo a pochi per ovvi motivi, verrebbe ulteriormente soddisfatta e appagata se dalla presenza della tecnologia più avanzata a portata di mano con un semplice telecomando. Com’è possibile tutto ciò? Grazie alla presenza della domotica a bordo di imbarcazioni come gli yacht.
  Le funzioni principali che un impianto intelligente può offrire a bordo sono: 
illuminotecnica, ovvero controllo e comando dei punti luce installati a bordo (e relativa intensità) quali luci subacquee, led RGB multicolor, dimmerate e a spegnimento ritardato
allarmi, rilevatori presenze e sistemi di videosorveglianza;
climatizzazione, attraverso la gestione delle temperature e dei tempi di accensione e spegnimento; 
automatismi, tra cui controllo di apertura/chiusura delle tende elettriche, oblò, elevatori TV; 
Audio–video, che comprende biblioteca musicale, film, multi video-audio, video on demand; 
informazioni varie su porti, marine, punti di interesse e, inoltre, possibilità di aggiornare la cartografia via internet.
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    From silencemarine.com
  Tutti questi compiti vengono svolti da un controllore domotico, Yacht Mind, una vera e propria hostess di bordo con il compito di garantire benessere e sicurezza. Il controllore domotico Yacht Mind, tramite un potente bus proprietario (opera in ambiente Linux) gestisce tutti gli ingressi ed uscite e rende disponibili i dati, permettendo il dialogo con l'utente attraverso un'accattivante interfaccia grafica; è possibile modificare i set-points, configurare i parametri, programmare gli scenari, guardare le telecamere e con il semplice sfioramento di un solo tasto. 
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     From integrationmag.it
  Un altro aspetto interessante sul quale Yacht Mind va incontro al comandante riguarda la navigazione notturna. È ovvio che in assenza di luce naturale, la percezione di ciò che sta intorno all'imbarcazione è distorta; tale problema viene risolto grazie alla presenza di un sistema di termo-camere per visioni notturne collegate all’impianto. Tutto il circuito di telecamere può essere pilotato da diverse postazioni, ciascuna dotata di una Joystick Control Unit (JCU) indipendente, e allo stesso modo di rendere disponibili uscite video. Ciò consentirà la visione delle immagini e la gestione del sistema da più punti dell'imbarcazione, e in maniera totalmente indipendente.
  Un ultimo aspetto che sottolineo riguarda l’elettrificazione dei dispositivi meccanici. Le barche moderne montano molti apparecchi che hanno bisogno di un enorme quantitativo di corrente e ciò comporterebbe l’utilizzo di chilometri di cavi con conseguenti problemi di spazio e progettazione. Grazie all’evoluzione della circuiteria avvenuta nell’ultimo decennio, l’intero impianto domotico utilizza interruttori controllabili elettricamente a distanza i quali possono essere installati nelle aree di pertinenza e non in un unico quadro di controllo. Inoltre, attraverso il componente elettronico è possibile, oltre alle banali funzioni di On/Off, anche di regolare l’intensità di corrente in ogni singola uscita in modo da creare artistici giochi di luce. L’esempio lampante di tutta questa tecnologia avanzata è il nuovissimo Jaguar 76, progettato da Domonautica.   
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     From domonautica.it
  Simone Tumiati
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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Google Glass: uno sguardo alla domotica
Si è ormai conclusa da quasi una settimana la quinta edizione del Google I/O, la conferenza tenuta da Google nella quale sono stati presentati nuovi servizi, applicazioni, aggiornamenti e tutto ciò che riguarda il presente ed il futuro del colosso di Mountain View. Sicuramente un occhio di riguardo è stato rivolto ai Google Glass che tanto clamore stanno avendo in questo periodo.
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From wired.com
Project Glass è il nome dell’innovativo progetto di Google, il quale è oggetto di interesse e curiosità per tutta la comunità tecnologica che non vede l’ora di scoprire cosa l’aspetta. Ma cosa sono di preciso i Google Glass? Esattamente sono degli occhiali che permetteranno a colui che li indossa di ottenere una realtà aumentata, cioè un arricchimento della percezione sensoriale umana tramite informazioni ottenute attraverso la tecnologia.
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From comingmore.com
Questi fantastici occhiali sono, per ora, a disposizione solamente di pochi sviluppatori in tutto il mondo e nell’attesa della loro commercializzazione, ci sono molti rumors per quanto riguarda il loro utilizzo nel campo della domotica. Ancora niente di ufficiale, sia chiaro, ma big G sembra voler aggiungere alcune caratteristiche al suo prodotto in modo tale da arrivare ad un nuova concezione di domotica. Secondo quanto riportato da Engadget, Google avrebbe depositato un brevetto che riguarda l’utilizzo dei Google Glass per svolgere alcune funzioni domotiche. 
Nella richiesta di brevetto è stato scritto quanto segue:
“Un dispositivo di calcolo indossabile include un display montato sulla testa (HMD, Head Mounted Display) che fornisce un campo visivo in cui almeno una porzione dell’ambiente è visualizzabile. L'HMD è utilizzabile per visualizzare le immagini sovrapposte sopra il campo visivo. Quando il dispositivo di elaborazione indossabile determina che un dispositivo di destinazione è nel suo ambiente, questo ottiene informazioni dal dispositivo di destinazione relative al dispositivo stesso. Le informazioni sul dispositivo di destinazione possono comprendere informazioni che definiscono un'interfaccia di controllo virtuale per controllarlo e l’identificazione di una zona definita del dispositivo di destinazione in cui l'immagine di controllo virtuale deve essere fornita. Il dispositivo di calcolo indossabile controlla l'HMD per visualizzare l'immagine di controllo virtuale come immagine sovrapposta all'area definita del dispositivo di destinazione nel campo visivo.”
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From webnews.it
Per collegare gli occhiali al centro operativo della casa esistono già svariati metodi che si basano su Bluetooth, Wi-Fi, RFID, NFC e codici QR. Certamente i primi due godono di maggiore fama ma diamo un’occhiata anche agli altri. Il termine RFID (Radio Frequency  Identification) significa identificazione a radiofrequenza  e si riferisce a un insieme di sistemi di lettura, i cosiddetti reader, e/o scrittura, i tag o transponder, che permettono di identificare gli oggetti in modo automatico. NFC (acronimo di Near Field Communication) è un sistema di connessione tra dispositivi con connettività wireless bidirezionale a corto raggio. E per finire i codici QR (Quick Response), un codice a barre bidimensionale che consente una rapida decodifica del suo contenuto.
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From wikipedia.it
Grazie a queste connessioni, quindi, i Google Glass potranno interagire con qualsiasi oggetto dotato di connettività e ottenere informazioni sui dispositivi domestici in tempo reale. L’interfaccia presente sugli occhiali intelligenti permetterà di aprire le porte, gestire l’illuminazione, programmare la climatizzazione, controllare a distanza gli elettrodomestici e il loro consumo, di avvisare se nel frigorifero manca qualcosa o se ci sono alimenti in scadenza.
In un mondo in cui ormai le persone mangiano “pane e tecnologia” questa sarà un’invenzione che, probabilmente, rivoluzionerà la domotica e in generale la vita delle persone. Non resta che aspettare ancora un po’ di tempo e vedere cosa ci riserva il futuro. Per adesso possiamo solo immaginare e, a tal proposito, è lecita la domanda: e tu cosa faresti con i Google Glass (#ifihadaglass)?
Alessandro Cannone
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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Pareti interattive: la nuova frontiera del vetro (e non solo)
Nell'ormai lontano 2002 usciva al cinema "Minority Report", un film fantascientifico la cui avanzata tecnologia sembrava essere destinata a rimanere roba da film.
Nel 2011 la Corning Incorporated, pubblicando sul web "A Day Made of Glass", suggerisce che la straordinaria tecnologia mostrata in Minority Report potrebbe divenire realtà in un futuro non molto lontano. L'anno successivo la Corning -forse non soddisfatta della propria immaginaria visione del futuro- pubblica una seconda versione del video:
Il video mostra la routine giornaliera di una famiglia che dal risveglio mattutino fino alle ultime attività serali ha a che fare con superfici di vetro interattive come lo specchio da bagno, il frigorifero, le pareti, i tavoli etc. Al mattino, mentre le pareti in electrochromic glass si schiariscono, la bambina nel video si sveglia e interagisce con le ante dell'armadio con cui crea gli abbinamenti dei propri vestiti prima di prenderli fisicamente. A scuola libri e lavagne sono soltanto ricordi, e le attività didattiche si svolgono grazie a tablet, tavoli e pareti touchscreen. A lavoro le superfici interattive permettono di collaborare con i colleghi di ogni parte del mondo.
Come riportato sul sito ufficiale, il materiale essenziale che ci consentirebbe di vivere in un mondo simile a quello del video è il vetro. E' chiaro che i display e le superfici del futuro richiedono proprietà, come leggerezza, sottigliezza e flessibilità, che al giorno d'oggi sono difficili da ottenere. Nonostante tutto, la Corning è impegnata in una ricerca che sta facendo ottimi passi avanti in resistenza (Gorilla Glass 3), sensibilità al tocco e flessibilità, che potrebbe portare in vita tale tecnologia in un futuro ormai prossimo.
Nel frattempo, la Ubi Interactive, una delle 11 startup companies scelte da Microsoft per far parte del suo programma "kinect Accelerator", sta sviluppando una tecnologia che permette di trasformare qualsiasi superficie in un display touchscreen.
Il sito wired.co ci informa che il sistema elaborato dalla Ubi sfrutta tecnologie esistenti, come Windows 8, un normale videoproiettore e un sensore Microsoft Kinect, per proiettare il monitor di un PC su qualsiasi superficie che possa poi interagire proprio come un vero touchscreen fisico. Il software Ubi analizza le immagini 3D davanti al display e interpreta i gesti dell'utente come se fossero click o trascinamenti effettuati mediante l'utilizzo di un classico mouse.
Di seguito vi riporto il video in lingua originale (inglese) che è stato girato poco più di un mese fa al Seattle Tech Meetup in cui Anup Chathon, co-fondatore della Ubi, presenta la nuova tecnologia:
Ubi è quindi un sistema di "proiezione interattiva" relativamente economico, visti i prezzi sul sito ufficiale, che può essere usato in diversi ambienti e per svariati scopi. Tra le tante applicazioni possibili, Ubi può essere utilizzato in ambito domestico per l'home entertainment (visualizzazioni di foto, video, film, giochi etc), in ambito educativo per rendere interattiva una lavagna, in ambito lavorativo per rendere touchscreen un piano di lavoro.
Anche l'Italia nel suo piccolo sta cercando di contribuire allo sviluppo di tecnologie sofisticate che ci permetterebbero di avvicinarci sempre più a quel fantastico scenario immaginato dalla Corning. Infatti, l'azienda bresciana Vetroin sta lavorando sul nuovissimo progetto "Vetrointeractive", nato dalla necessità di comunicare in modo semplice, dinamico e interattivo.
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From: vetroin.it
Tale sistema, in modo simile a quello Ubi, dovrebbe permettere all'utente di interagire con una particolare lastra di vetro su cui viene proiettato il display di un computer. La differenza tra il sistema della Ubi e quello di Vetroin consiste nel fatto che la lastra di vetro presenta al suo interno una pellicola touchscreen che, in sostituzione del sensore Kinect della Microsoft, invia al computer le informazioni relative ai gesti dell'utente simulando la funzione del mouse. Nel momento in cui la lastra non viene utilizzata come schermo touchscreen essa è a tutti gli effetti parte integrante di una parete di vetro.
Emanuele Parrinello
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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LAK: sei principi e la cucina prende vita
Il 21 marzo 2013 è stato presentato a Milano un progetto innovativo di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, il suo nome è LAK. Lo scopo di Living for all kitchen, questo è il significato dell’acronimo, è quello di integrare le nuove tecnologie domotiche all’interno della cucina in modo da rispondere alle esigenze di tutti i componenti della famiglia (da qui la logica del design-for-all). Co-finanziato dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia, il progetto è promosso da un gruppo di aziende regionali guidate da Snaidero Rino Spa (@SnaideroCucine).
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From teletronica.it
Con LAK la cucina non è più solo un luogo di preparazione dei cibi ma centro operativo e cuore della casa. Il progetto si basa su 6 punti fondamentali: comfort, sicurezza, ergonomia, risparmio energetico, adattabilità e socializzazione; analizzandoli uno per uno viene fuori il quadro generale del progetto.
Uno dei punti focali del LAK è il comfort. Tra le più importanti tecnologie riguardanti questo aspetto vi sono sicuramente i sensori RFID, i quali permettono di identificare oggetti in modo automatico. Questo ci permetterà di sapere dove sono i prodotti all’interno della cucina, quali sono gli alimenti in scadenza e quali stanno terminando (in base alle scorte presenti nella dispensa). Nel caso manchi qualcosa, inoltre, il sistema ci potrà mettere in linea con un supermercato in modo da poter fare la spesa direttamente online da un touch screen. La cucina è provvista anche di sensori di cappa che controllano la temperatura, l’umidità, i cattivi odori, le fughe di gas e intervengono purificando automaticamente l’aria. 
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From blog.atcasa.corriere.it
La sicurezza riguarda soprattutto la prevenzione e la protezione. Con il touch screen è possibile impostare un timer che provoca lo spegnimento automatico del piano cottura, mentre, tramite un sistema di sensori e il monitoraggio  dell’ambiente, la cucina è in grado di sapere se il rubinetto o il gas sono accesi inutilmente e in tal caso interviene rimediando al problema. Nel caso della presenza di un guasto, invece, questo viene segnalato da una variazione dell’illuminazione rgb che segnala la zona del danno e chiede all’utente se è necessario un intervento da parte dell’assistenza. Sicuramente innovativo è il riconoscimento facciale, una tecnologia con la quale vengono riconosciuti i componenti della famiglia e in base all’utente l’ambiente viene personalizzato e si potrà inibire l’accesso ad alcune aree in modo da evitare incidenti domestici. 
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From webnews.it
Per quanto riguarda l’Ergonomia, la cucina è pensata per essere a misura d’uomo: dalle altezze dei mobili per favorire l’accesso ai pensili alle diverse profondità delle aree di lavoro, dall’utilizzo di materiali antigraffio, atossici, verniciature ad acqua alle linee curve dei piani disegnate per evitare incidenti. Cambia anche il concetto di cucina che passa da luogo per cucinare a area interattiva. 
Il risparmio energetico si basa sul controllo dei consumi energetici delle varie componenti domestiche attraverso l’utilizzo di prese Smart (Smart Sockets). Grazie a queste l’utente viene informato in tempo reale sui  consumi e su quanto sta risparmiando e può anche pianificare e gestire l’avvio di tali componenti tramite l’interfaccia touch screen.
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  From pianetatech.it
 Altra caratteristica è l’adattamento della cucina alle esigenze della persona. La possibilità di personalizzare le luci, i loro colori e le loro intensità dà un tocco personale alla cucina. Per adattamento è intesa anche la capacità di soddisfare i bisogni di ogni componente della famiglia e quindi la possibilità di avere diversi scenari personalizzati per ognuno di essi. 
 LAK permette anche di essere sempre connesso con l’esterno grazie alle nuove tecnologie di cloud computing. La cucina diventa luogo in cui gestire la vita sociale, essere informato su spettacoli e notizie, fare la spesa, etc.
Sei principi che stanno alla base di un progetto tutto italiano a cui oltre la Snaidero Rino Spa partecipano anche l’Università di Udine, la Rino Snaidero Scientific Foundation, Friuli Innovazione, Area Science Park, Mediastudio, Teletronica e Sipro. Una nuova realtà non più futuristica ma attuale che forse riuscirà a convincere la gente sul fatto che questo sarà veramente il futuro e, nel futuro, la normalità.
Di seguito potete trovare il video del progetto LAK presente anche nel sito ufficiale.
Alessandro Cannone
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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Domotica: quanto mi costi?
Con l’avvento dell’era digitale si sente parlare sempre più frequentemente di domotica, di casa intelligente e di home automation; nonostante ciò, le domande e/o affermazioni che la maggior parte degli italiani fanno su tale argomento sono: ”Cos’è?” oppure “Come funziona?” o ancora  “Secondo me risulterebbe troppo costoso fare un impianto domotico.”.
  Ovviamente, tali dichiarazioni sono tutte legate ad una comune e cattiva informazione.
  È sicuramente verificato che il passaggio alla domotica in Italia risulta più lento che in altri paesi d’Europa soprattutto per ragioni legate alla crisi. Ma, come attesta un articolo della Stampa.it, la graduale trasformazione del classico impianto casalingo in uno intelligente viene incentivato da benefici Irpef (in fase di ridimensionamento a fronte della prossima scadenza che avverrà il 30 giugno 2013) dei maxi bonus e relativa detrazione Irpef del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia. “Sarebbe opportuno” scrive lo stesso articolo: “che questi incentivi venissero protratti, poiché finora le imprese di costruzione sono riuscite ad evitare una debacle totale proprio grazie a questi contributi.”.
Un esempio sul quale è possibile avvalersi della detrazione fiscale riguarda l'installazione di finestre e porte Top TB 65, in grado di assicurare alti livelli di isolamento termico, eccellente risparmio energetico e massima sicurezza, con soluzioni anti-panico per gli accessi su vie di fuga. Le condizione per usufruire di tale agevolazione è il rispetto dei requisiti di trasmittanza termica Uw come specificato nei decreti legislativi n. 192 e n. 311, resi più restrittivi dal D.M. del 28 dicembre 2012.
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  From archiproducts.com
  Premesso ciò, risulta assai difficile offrire una cifra anche approssimativa per l’installazione di un impianto domotico. I costi di realizzazione, infatti, dipendono da numerose variabili quali opere murarie, grandezza dell’abitazione, numero e complessità dei sistemi da controllare, configurazione dell’impianto elettrico presente ecc. Per fornire un’idea, basata su un preventivo emesso da Gewiss per un impianto di base composto da 32 pulsanti, interruttori e punti di comando per le tapparelle, 14 punti luce indipendenti, 1 cronotermostato, 4 prese dedicate per il controllo degli elettrodomestici, dispositivo per l’invio di messaggi SMS per il controllo dell’impianto e dei segnali d’allarme, dispositivo con avviso sonoro anti-sovraccarico, centralino con protezioni elettriche a riattivazione automatica il costo è di 4.000/5.000 euro. Tale cifra non è quindi molto più onerosa rispetto al prezzo per la realizzazione di un classico impianto elettrico.
  Senza contare che tale spesa verrebbe abbondantemente ammortizzata grazie all’enorme risparmio energetico che si avrebbe adottando un’impiantistica moderna.
  Purtroppo ancora oggi solo il 3% del campione intervistato ha provveduto a far entrare la domotica nel proprio “habitat”. Sperando che lo stato continui ad incentivare tali iniziative private è possibile che queste cifre possano presto crescere.
  Simone Tumiati
  Altre fonti: quotidianocasa.it
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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Domotica: per un disabile più abile
Alcuni potrebbero pensare che la domotica sia un “lusso” evitabile nella vita delle persone, altri vedono queste tecnologiecome una possibilità per una vita più agevole e serena. L’home automation può, infatti, essere una opportunità per le persone diversamente abili: da un lato è importante il fatto che l’individuo disabile riesca ad incrementare il proprio livello di autonomia vivendo nella propria casa, dall’altro le funzioni domotiche lo aiutano nelle attività di ogni giorno permettendogli una maggiore autosufficienza.
La tecnologia mette oggi a disposizione innumerevoli funzioni di controllo dell’ambiente domestico e alcune di esse sono studiate appositamente per disabili. L’automazione di porte e tapparelle, il controllo dell’illuminazione interna esterna, gli ausili alla mobilità come il montascale, il letto elettrico, il sollevatore per la vasca da bagno (in questo video potete vedere come funziona), il controllo remoto della casa attraverso un touch screen sono, per esempio, alcuni dei vantaggi per le persone affette da disabilità motoria. Tutto ciò riesce a rendere realizzabili delle azioni che, in una casa normale, sarebbero impossibili da svolgere senza l’assistenza di qualcuno. Nella casa possono inoltre essere implementate altre tecnologie come dispositivi di segnalazioni ottiche e acustiche (utili nel caso di persone con deficit visivi ed uditivi), dispositivi di sintesi vocale o screen reader o dispositivi per il controllo remoto dei parametri vitali (frequenza cardiaca, pressione sanguigna).
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From disabili.com
Un’altra caratteristica fondamentale per una casa domotica per disabili è l’assistenza. In casi di malore o problemi di qualsiasi genere il disabile deve riuscire a comunicare immediatamente con i familiari o con chiunque gli presti assistenza. Tramite un pulsante di un dispositivo indossato al collo o nel braccio (come un orologio) o tenuto in tasca, viene avviato un sistema di telesoccorso che effettuerà una o più chiamate a dei numeri preferiti e metterà in comunicazione l’utente con l’assistente in “viva voce”. Quest’ultimo, inoltre, potrà monitorare la situazione da remoto grazie ad un sistema di videosorveglianza che utilizzerà delle telecamere appositamente posizionate all’interno della casa.
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From tesantelevita.it
Per quanto riguarda l’interfaccia casa-utente sono stati sviluppati metodi sempre più sofisticati e specifici. Oltre ai comandi touch screen, che possiamo definire tipici intermediari per “parlare” con la casa, sono presenti anche i telecomandi a infrarossi e il controllo vocale.
I telecomandi a raggi infrarossi, la tipologia più utilizzata per la domotica, sono basati su un’architettura del tipo trasmettitore-ricevitore in cui il trasmettitore genera una radiazione infrarossa che deve essere captata dal ricevitore. Questo pone, però, dei limiti a questa tecnologia: un raggio di azione limitato e l’impossibilità, da parte della radiazione, di passare attraverso dei corpi solidi. Il telecomando ha dalla sua anche dei vantaggi e tra questi sicuramente vi è l’opportunità di poter controllare diversi apparecchi e funzioni tutti dallo stesso dispositivo.
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From muoversinsieme.it
Sicuramente più ad ampio raggio è il controllo vocale. Questo sistema permette di associare ad  alcune frasi come "apri la porta", "spegni il fornello", "accendi il televisore", la loro rispettiva funzione. Il comando viene “tradotto” da un computer che, interagendo con la rete di dispositivi, attiva la funzione richiesta. Il riconoscimento vocale ha una grande accuratezza e riesce ad arrivare ad una precisione del 97%; inoltre, in casi di gravi difficoltà di pronuncia, esso può essere addestrato per il riconoscimento dei suoni che l’utente è in grado di emettere, associandoli ai comandi desiderati.
  Una recente innovazione è il sistema di controllo basato sugli impulsi celebrali. Tramite una cuffia capace di interpretare e codificare gli impulsi viene mandato un comando ad un computer che, successivamente lo farà eseguire al sistema. Il progetto, sviluppato in Italia, è stato denominato Brindisys e si basa sulla tecnologia delle interfacce cervello-computer (BCI-Brain Computer Interface).
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From ansa.it
Il 16 Febbraio 2010 è stata inaugurata la prima casa domotica per disabili a Beregazzo. Il progetto, denominato “Verso l’autonomia: da disabili a diversamente abili”, a opera della cooperativa sociale Sim-patia, ha reso possibile lo sfruttamento delle tecnologie domotiche in una causa sociale, con lo scopo di migliorare le condizioni di vita delle persone disabili soprattutto in termini di autonomia. Le carrozine, inoltre, sono state fornite di touch screen e computer per il controllo completo di tutte le varie funzioni domotiche. Per concludere, In questo video possiamo vedere le particolari funzioni della casa.
Alessandro Cannone
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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Elettrodomestici 2.0
Gli elettrodomestici, sin dalla loro comparsa nelle case, hanno assunto un ruolo determinante nell'aiutare, in particolare le donne, nella gestione della vita familiare. Oggi, gli elettrodomestici diventano "smart", ovvero si presentano come macchine intelligenti il cui utilizzo, di gran lunga più facile e piacevole rispetto a quelli classici, è principalmente finalizzato al risparmio energetico.
Essi, in quanto programmabili, sono facilmente gestibili e attraverso un'opportuna modulazione dei consumi in base all'orario e al prezzo dell'energia, è possibile risparmiare parecchio sul prezzo della bolletta. Inoltre, grazie ai dispositivi wireless sono controllabili da remoto semplicemente utilizzando uno smartphone o tablet.
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From dhcompliant2.com
Tra l'8 e l'11 gennaio scorso al CES  2013 di Las Vegas, una fra le più grandi fiere dell'elettronica del consumo, i cosiddetti "padroni dell'elettronica" (Samsung, Lg, Sony, Panasonic etc.) hanno presentato le loro ultime innovazioni tecnologiche nel settore della domotica. Tra le varie novità emergono sicuramente gli smart home appliances di Samsung e Lg.
Di seguito presenterò 2 dei prodotti presenti al CES 2013 che, nonostante il fattore risparmio energetico sia secondario rispetto ad altre caratteristiche, io li ritengo particolarmente interessanti perché ci permettono di capire con che tipo di elettrodomestici avremo a che fare nell'ormai prossimo futuro domotico.
Il primo che vorrei far notare è il nuovo frigorifero T9000 della Samsung.
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From assodigitale.it
La vera grande novità di questo prodotto non è tanto quella di svolgere la sua "classica" funzione in maniera del tutto efficace -quello potevamo anche aspettarcelo- ma piuttosto quella di poter aiutare a creare liste della spesa, trovare ricette, gestire le date di scadenza dei prodotti e tanto altro ancora. Sul T9000, infatti, è presente un display touch-screen da 10 pollici che, grazie al sistema operativo Android e il Wifi integrato, permette di usare alcune interessanti applicazioni come se stessimo usando il nostro smartphone.
Tra le varie applicazioni troviamo Evernote ed Epicurious. La prima è una sorta di blocco note digitale grazie alla quale possiamo dire addio ai vecchi post-it attaccati al frigo; inoltre, essa è anche utile per condividere clip, foto e link di vario tipo sul web. Epicurious, invece, è un applicazione che, oltre a offrire un database con una vastissima gamma di ricette da cucina, è anche in grado di proporre una ricetta adatta agli ingredienti che l'utente ha a disposizione. 
Non è tutto qui, con il T9000 è anche possibile eseguire slideshow di foto, organizzare gli appuntamenti tramite Google Calendar, rimanere informato su news e meteo, e per finire è anche possibile accedere su twitter.
Ovviamente, viste le qualità del prodotto, il costo del nuovo gioiello della Samsung non potrà essere economico, infatti si aggira intorno ai 3000 euro, un prezzo alla quale soltanto i consumatori di fascia alta potranno accedere.
Il secondo innovativo prodotto che vorrei proporvi è il nuovo Dacor Cooks.
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From android.hdblog.it
Stavolta è l'azienda californiana Dacor a presentare un elettrodomestico con sistema operativo Android. Come riportato da androidiani.com il nuovo forno della Dacor monta Android 4.0.3 versione Ice Scream Sandwich, che gli permette di accedere ai tantissimi contenuti del Play Store che ormai tutti conosciamo. L'idea che sta alla base di questo nuovissimo elettrodomestico è di usarlo non solo per cucinare ma anche per passarsi il tempo, tra una cottura e l'altra, utilizzando applicazioni social, youtube, videogiochi, e ovviamente anche ricette online.
L'hardware del nuovo Dacor Cooks è costituito da:
GPU PowerVR SGX 540
Display LCD da 7 pollici con risoluzione massima di 800 x 480 pixel
CPU Samsung S5PV210 1GHz (ARM Cortex-A8 ARMv7 processor rev 2(V7)
RAM da 512 Mb DDR2
16 Gb di memoria flash interna (espandibile fino a 32 Gb)
Wi-Fi integrato
Si tratta senza dubbio di un hardware piuttosto rilevante visto che stiamo parlando di un elettrodomestico, di conseguenza potremmo definire il Dacor Cooks come un forno in cui è stato integrato un tablet!
Ancora una volta il prezzo del nostro elettrodomestico smart, che dovrebbe apparire sul mercato la prossima estate, è piuttosto elevato; le stime attuali si aggirano circa a 3.800 euro per il modello con un solo forno e 5.600 euro per il modello con 2 forni.
C'è poco da fare, non passerà molto tempo prima che il mercato del consumo venga invaso dagli elettrodomestici smart. Tuttavia, un fattore rilevante sulla possibile diffusione di questi è certamente l'odierna condizione economica della società che ne potrebbe limitare il mercato.
Emanuele Parrinello
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newgenerationhouse-blog · 12 years ago
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QUANTO È SICURA LA CASA INTELLIGENTE?
Al giorno d’oggi sono sempre più frequenti gli infortuni domestici (attestato dall’INAIL) dovuti a piccole disattenzioni o alla fretta: ci si dimentica ad esempio prima di uscire il gas acceso, il rubinetto aperto ecc; tutte problematiche che mettono la sicurezza della casa e soprattutto la nostra a rischio.
  Come risolvere dunque questi problemi?
  Grazie alla nascita della domotica avvenuta nella seconda metà del Novecento, si sono sviluppate tecnologie all’avanguardia che permettono di migliorare notevolmente la qualità della vita e soprattutto la sicurezza domestica. Alcuni esempi di finalità legate agli impianti di sicurezza intelligenti sono: riscontro di eventi quali fughe di gas, allagamenti e incendi; connessione a distanza con servizi di assistenza quali soccorso medico e vigilanza; continuo monitoraggio a distanza di tutto l’ambiente casalingo grazie a telecamere; interazione TV, telefono, videocitofono e impianto telecamere.    
  Nella casa intelligente l’impianto di sicurezza è costituito dalla parte di security, cioè la sicurezza legata alle intrusioni non autorizzate in casa, e dalla parte di safety, connessa agli eventi dannosi citati precedentemente. Scendendo più nel dettaglio, un tipico apparato di sicurezza domotico è dotato di:
una centrale d'allarme, cioè quel contenitore dove risiedono tutti i collegamenti. Essa dialoga con tutti i sensori di rilevamento e di apertura (volumetrici, contatti magnetici, sensori di fumo, allagamento, ecc.), con i dispositivi di segnalazione (sirene e comunicatori telefonici), con i dispositivi attuatori (comandi per accendere luci, per aprire cancelli per gestire i sistemi d'irrigazione automatica, per chiudere valvole del gas o dell'acqua;
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From crowitalia.com
  sirene per interno/esterno che sono un elemento importante del sistema alle quali è affidato il compito di segnalare acusticamente il tentativo di furto; 
sensori volumetrici come infrarossi, microonde o doppia tecnologia che garantiscono protezione rilevando la presenza di persone in movimento nei locali protetti, anche lasciando animali domestici in casa. I rivelatori volumetrici si differenziano inoltre per le prestazioni, quali la sensibilità (generalmente regolabile), la distanza di rilevamento, le caratteristiche delle curve di rilievo (dipendono in parte dalla caratteristica della lente frontale);
attivatori/inseritori, che consentono l'attivazione e la disattivazione del sistema d'allarme tramite appositi panelli di controllo con interfaccia user friendly (gli inseritori tradizionali possono essere del tipo: chiavi a tecnologia opto-digitale, tastiere, tessere badge ad inserzione, strisciamento o di prossimità. 
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From matechimpianti.com
telecamere day/night a circuito chiuso con LED a infrarossi (o videocitofoni), grazie alle quali è possibile vedere le immagini raccolte su appositi monitor, su un normalissimo televisore o da remoto via internet. La telecamera può essere di due tipologie: statica o PTZ (pan, titlt e zoom) ovvero manovrabile dx/sx e alto/basso con potenzialità di zoom su punti di maggir interesse. Inoltre può essere fissa o brandeggiante con possibilità di trasmissione analogica o digitale; 
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From dieffelettrica.it
un combinatore telefonico che permette di effettuare chiamate ad una serie di numeri telefonici di rete fissa o mobile o a soccorsi nel momento in cui si verifica un’emergenza. 
   Un ultimo aspetto che voglio citare anch’esso fortemente legato alla sicurezza della casa intelligente riguarda gli impianti elettrici: i classici sistemi presenti nelle comuni abitazioni lavorano con una tensione di 220V, mentre un apparato domotico funziona a 24V ed è in grado di gestire l’energia utilizzata ed eventuali sovraccarichi.   
  Se non sono stato abbastanza convincente vi invito a guardare questo video.
http://youtu.be/jZoLx_iDPpY
Simone Tumiati
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