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MATATARI - VIDEOGIOCHI VECCHI E NUOVI-
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matatari · 11 years ago
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WEBBANDO: UN SETTEMBRE TUTTO DA GIOCARE
  Ci avete già maledetto perché con il link della scorsa domenica abbiamo ridotto la vostra produttività a zero? Le pagine da studiare si sono accumulate sulle vostre scrivanie mentre vi perdevate con i giochi del NES? Non vogliamo essere crudeli, ma fino  a quando non riceveremo una lettera di diffida dal vostro professore/datore di lavoro/marito/moglie/compagno/a, continueremo a fornirvi di droghe videoludiche. Tenetevi dunque forti. Ora potrete, grazie a questo sito giocare ai vostri amati giochi del Sega Mega Drive (Sega Genesis per il mercato americano) a tutto schermo, senza scaricare o installare nulla.
MATATARI: videogiochi vecchi e nuovi
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matatari · 11 years ago
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UNA PULCE DALLA LUNGA VITA E DAI TANTI NOMI – BUGABOO (LA PULGA), INDESCOMP 1983
  Se dovessimo scegliere un gioco come emblema dei tempi che furono quando bastava una manciata di grafica, una musichetta e uno scopo neppure tanto esaltante per tenerci incollati allo schermo ci troveremmo nell’imbarazzo della scelta, ma poi, affidandoci al puro ricordo, forse sceglieremmo BugaBoo, o meglio il Paese Incantato.
Sì, noi di Matatari non siamo dei puristi del retrogaming (o amarcord videoludico), ci affidiamo a quella nebulosa selva che è il ricordo e dunque non possiamo scindere i giochi dei nostri anni passati dal contesto in cui li abbiamo gustati. Per noi BugaBoo è e resterà Il Paese Incantato delle cassette Mantra,
queste misteriose cassettine a doppia facciata che ci regalavano giusto un paio di giochi. Ci pensiamo e i nostri occhi si popolano già di tante di quelle immagini che, sullo sfondo azzurrino, ci introducevano al gioco che verrà. Il caricamento era peculiare, il logo ufficiale con il principio del celebre Also Spracht Zarathustra, il poema sinfonico di Richard Strauss basato sulla opera di Nietzsche… a conti fatti potrebbe costituire davvero uno dei nostri primi incontri con la musica classica e per quell’epoca certo ne ignoravamo l’uso cinematografico (probabile fonte di ispirazione a giudicare dalla grafica del logo Mantra).
La descrizione (lessicalmente un po’ curiosa) del gioco era abbastanza fantasiosa, anche se alla fine dei conti non è un caso clamorosissimo di totale cambiamento della trama originale del gioco. La protagonista, nell’originale una pulce, viene in questo caso descritta come una cavalletta (evidentemente per i vastissimi salti che è in grado di compiere) di nome Kavy, il cui scopo è raggiungere una vetta evitando di cadere vittima di un mostro preistorico (in realtà un drago) e di piante carnivore. Niente di più, nessun accenno al fatto che in principio del gioco vediamo la nostra “cavalletta” precipitare proprio dalla cima che poi deve raggiungere.  Totalmente assente da questa versione era l’introduzione (difficoltà di modificare i testi? impossibilità di cancellare le indicazioni del gioco originale?), un aspetto che risultò tutt’altro che marginale anche per il successo all’epoca dell’uscita del videogioco. Nella introduzione vediamo, dalla prospettiva di una sonda spaziale, il nostro avvicinamento ad un pianeta sul quale poi atterrerà la sonda con a bordo l’insetto che, saltellando saltellando, precipiterà sul fondo di un burrone dal quale, come si è detto, dovrà fare di tutto per risalire. Ecco un video della versione Spectrum contenente anche l’introduzione mancante:
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matatari · 11 years ago
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WEBBANDO – BURGER TIME (Data East, 1982) e SUPER BURGER BAR
  Hamburger, Hamburger, Hamburger… per quanto gli anni alla American Graffiti siano definitivamente tramontati ed ai vari McDonald & Co. Si siano sostituiti e sommati miriadi di catene e prigioni d’altro genere, l’hamburger resta comunque un alimento collegato al mondo giovanile. Perché? Dati i costi non diremmo per la economicità, quanto probabilmente per una sorta di abitudine e per la semplicità di consumo: schiaffati tra pane, con salsine colanti e leggeri strati di insalata a dare l’illusione di un pasto completo e bilanciato. Generazioni di Poldi, o meglio, di J. Wellington Wimpy, in perpetua caccia di carne morta e cotta.
Un videogiocatore di razza (bovina? -Ndr-) non può però che vedere accendersi una lucina nel cervello pensando agli hamburger. Se è troppo giovane rischierà di pensare a porcherie commerciali come Ronald McDonald, un platform uscito anni or sono per Sega Megadrive,
dove avevate “l’onore” di guidare il pagliaccio più terrificante dall’epoca di Pennywise
  e John Wayne Gacy,
un serial killer a colpi di colesterolo, roba da sviluppare la coulrofobia (o fobia dei clowns).
(CONTINUA)
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matatari · 11 years ago
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NON SI VEDE UNA MAZZA? MA QUALE MAZZA, AL MASSIMO L’ASCIA! LASCIA COSA? LASCIA PERDERE… ovvero PROVATI PER VOI – DEADLIGHT (Microsoft, 2012) e BLADE WARRIOR (Image Works, 1989)
  Pensavate che fossimo morti? Lo pensate ancora adesso? Allora queste e le prossime righe saranno frutto delle incerte e fragili dita di una redazione di zombies… braaaaaiiiinnnn
Vedete morti viventi in ogni luogo? Collezionate tutti i film riguardanti gli zombie? Il termine camminante non riuscite ad associarlo a chi pratica la Marcia, ma a chi marcisce? Avete un poster di Romero in casa e ogni due per tre fantasticate di scrivere storie di zombies et similia? No, non siamo impazziti e non è una inchiesta, ma con l’invasione “sic” di mercato di questi anni da parte del genere ��non morti” dovete essere minimo degli interessati all’argomento (o almeno non esserne annoiati) per poter accettare l’ennesimo gioco dedicato al tema. Stiamo parlando di Deadlight, l’opera prima della Tequila Works, distribuito dalla Microsoft per Xbox e Pc. Si tratta di un platform a scorrimento orizzontale, 2D-3D (nel senso che l’azione si svolge ad un livello bidimensionale, ma l’aver utilizzato il motore di Unreal consente “incursioni” da parte dei nemici provenienti dallo sfondo).
TRAMA, TRAMA DELLE MIE BRAME…
Non vi aspettate faville dalla trama e d’altro canto non ricordo faville da nessuna trama legata a zombie nei videogiochi e non solo, la faccenda è sempre la stessa, un misterioso virus, il mondo in subbuglio, città deserte e zombie (per l’occasione ribattezzati “ombre” -non mi dite che qualcuno ha registrato il marchio zombie NdR-). Voi siete l’eroe solitario, Randall, che affronta un (non troppo) lungo cammino alla ricerca della sua famiglia dispersa. L’azione si  svolge negli anni 80, come verrà evidenziato ad esempio da alcuni giochini che troverete nascosti in alcune delle mappe, ovviamente potrete giocarci una volta scoperti e la cosa vi riporterà agli oramai arcaici tempi quando potevate perdere giornate con questi affarini di plastica, le loro micro pile tonde e quelle dannate 3 animazioni accompagnate da musichette ripetitive – ultimamente ho visto giochi costati milioni di euro che ricalcavano questo schema Ndr-.
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matatari · 11 years ago
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RICORDI – GEEBEE RALLY (ACTIVISION 1987)
  Che ti pare questo? Non saprei papà, non ho visto nessuna recensione. Ma sembra bello, deve essere tipo Fligh Solo (o Solo Flight).
E partiva il ricordo, il Commodore 64 fresco di scatola, dicembre, le feste, sveglia prestissimo per vedere i regali, una marea di cassette, tra queste Flight Solo. Parte, grafica scarna ma allora incredibile, realismo, comandi accurati, virate, indicazioni dalla torre di controllo, tante destinazioni diverse… va bene, vada per questo flight Solo a colori!
Tutti davanti allo schermo in attesa del caricamento.
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matatari · 11 years ago
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WEBBANDO & GIOCHI DEL PASSATO – JONES IN THE FAST LANE (SIERRA 1991) / RAGS TO RICHES (MELODY HALL 1985) ovvero VERSO L’INFINITO E OLTRE
    Vi piace il Monopoli? Vi piacciono i “simulatori” di vita (a livello gestionale)? Vi piace l’idea di scalare la piramide sociale dai bassifondi alla cima? Vi piace una sfida con gli amici o con il vostro Pc? Allora potrebbe piacervi Jones in the Fast Lane, uscito nel 1991 ad opera della Sierra. Giocarci oltretutto è molto facile oramai perché ne esiste una versione online rispettosa dell’originale e quasi completa.
    Jones in the Fast Lane si presenta in tutto e per tutto come un autentico gioco da tavolo, ma non manca certo di sfruttare alcune possibilità messe a disposizione dal computer, brevi animazioni, suoni e il parlato renderanno ogni partita più animata e interessante da vedere. Una volta che avrete scelto se giocare con dei vostri amici o contro il computer (Jones) e avrete scelto il vostro alterego ecco che vi troverete nel vostro scassato appartamento. Come ogni gioco che si rispetti di questo tipo partirete da zero.
Avrete a disposizione vari negozi dove comprare abiti, cibo, cercare un lavoro, oppure potrete puntare sulla istruzione per aumentare il vostro titolo di studio e poter aspirare a posti più prestigiosi (di questi tempi questa opzione parrà particolarmente utopistica…) ovviamente non mancherà la banca dove potrete depositare i vostri sudatissimi risparmi, anche perché rischierete di essere rapinati di ogni vostro avere. Avrete la possibilità di fare anche delle puntate fuori città per tentare la fortuna al casinò. Ogni turno corrisponde ad una settimana. Muoverete il vostro personaggio dove vorrete (non ci sono dadi da tirare) e alla fine della settimana passerete la mano al vostro avversario. Spesso vi verranno proposti degli eventi speciali che potranno portarvi qualche giovamento. Lo scopo del gioco? Lo scopo lo decidete voi. Al principio ogni giocatore stabilirà la sua scala di valori, selezionando quanto vorrà ottenere dei quattro parametri (ricchezza, felicità, istruzione, carriera) e dovrete tentare di raggiungere quanto prefissato per vincere la partita.
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matatari · 11 years ago
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WHAT IF – LAST NINJA 2 (NEW VERSION)
Last Ninja 2 New Version, con tanto di simulazione del clima e dell’aria di New York
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matatari · 11 years ago
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PROVATI PER VOI – HAUNTING: STARRING POLTERGUY (MEGADRIVE –ELECTRONIC ARTS)
Buongiorno mondo!
Day-o, Day-ay-ay-o
Daylight come and me wan’ go home
Nei miei ricordi questo non è né Henry Bellafonte impegnato a cantare a squarciagola, né un tradizionale canto jamaicano, nei miei ricordi è la scena di possessione demoniaca in Beetlejuice. Attorno al tavolo gli sventurati commensali si dimenano senza possibilità di sottrarsi alla canzone, sotto gli occhi divertiti di una giovane e lugubre Wynona Rider e dei due spettri.
La possessione demoniaca era un tema già diffuso in tutto il mondo, a livello cinematografico, dal notissimo Esorcista, mentre storie di esorcismi moderni (al limite dell’atto criminale, penso al caso celebre di Anneliese Michel) si diffondevano. Tim Burton optava per l’assurdo e l’umoristico. Assurdo e spiritoso è anche il mondo di questo gioco per MegaDrive che vi vedrà impegnati nel tentativo di rendere impossibile la vita dei Sardini.
A differenza di Ghost Master, uscito una decina di anni dopo, in Haunting non cambierete vittime ad ogni fase, ma case, infatti il facoltoso Vito Sardini tenterà di risolvere il problema traslocando ad ogni livello. Il protagonista è uno scanzonato Skateboarder morto a causa dell’ultima trovata della industria di Sardini: fabbricare skateboard a basso costo in barba a qualsiasi norma di qualità e sicurezza. Risultato, vi siete rotti l’osso del collo, ma invece di finire sopra una nuvoletta o a gironzolare agli inferi, avete la possibilità di tormentare Vito e la sua classica famigliola americana, fino a farli uscire di senno.
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matatari · 11 years ago
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RICORDI – FANTOZZI, BENNY HILL, BATMAN, LO SPECTRUM E IL NINTENDO 64
  Un faccione pieno, un fisico certo non atletico e un cappellino ridicolo. Fantozzi. Quasi un pensiero automatico. Se a questo aggiungiamo che ne possedevo una sola immagine, sopra una rivista con cassetta e che tale gioco non fosse accessibile se non ai possessori di uno Spectrum, ecco che la confusione appare meno inspiegabile. Il videogioco di Fantozzi. Cosa ci sarebbe stato di strano, in fondo per gli anni ’70 e ’80 Fantozzi era la maschera comica per eccellenza e ancora oggi, nonostante l’impegno profuso per rovinarne la memoria attraverso film sempre più inguardabili, il Rag. Ugo Fantozzi rimane un personaggio comico riuscito, una delle poche reali icone comiche facilmente individuabili.
Modi di dire, gag, caratteri in bilico tra la satira e l’assurdo, un caso evidente di trasposizione cinematografica che supera di gran lunga l’origine libresca. In realtà non esiste nessun gioco dedicato a Fantozzi, almeno nulla di ufficiale, lo scrivente, a dire la verità, tentò anni or sono, armato di 3d Construction Kit, di realizzare un videogioco e, come molti progetti per 3d C.K., venne mollato dopo non molto dall’inizio per l’eccessiva complessità del progetto (dovete sapere che ho una tendenza all’eccesso, non mi accontento di ideare qualche stanza, pretendo di ricostruire intere città… gli esiti sono ovvi).
Quello che scambiavo per Ugo Fantozzi era in realtà Benny Hill e il videogioco si intitola Benny Hill’s Madcap Chase, uscito nel 1985 con la DK’Tronics Ltd.
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matatari · 12 years ago
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ROVISTANDO NELLE RIVISTE – ORSACCHIOTTI (Special Program 3)
  In altre occasioni abbiamo già accennato al fatto che una cosa divertente delle riviste da edicola era lo sforzo (o la tendenza) a travisare il contenuto dei videogiochi. La cosa nasceva principalmente dalla necessità di camuffare in qualche modo la copia pirata di un gioco in commercio. A volte, come si è visto nel caso del primo episodio di Ritorno al Futuro, tale opera di modifica si spingeva ben oltre la traduzione e il cambio di titolo, andando a toccare aspetti della grafica del gioco stesso.
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matatari · 12 years ago
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WEBBANDO – CHI BEN COMINCIA… FINISCE MALE
Nel 1986 la Palace Software pubblicò un gioco che divenne in breve tempo un classico degli 8 bit, The Sacred Armour of Antiriad, conosciuto più semplicemente come Antiriad. Difficoltà elevata, scenari ottimamente disegnati, magnifica realizzazione del personaggio principale, tante stanze da attraversare tentando di non lasciarci la pelle.
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matatari · 12 years ago
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LE VERSIONI DI MATATARI – CAULDRON (PALACE SOFTWARE, 1985)
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matatari · 12 years ago
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GIOCHI DEL PASSATO – UUNO TURHAPURO MUUTTAA MAALLE (Amersoft, 1986)
Susy, oh Susy, perché te ne sei andata, perché, ma io ti riconquisterò, ti riavrò, a costo di dover fare chilometri e chilometri attaccato al mio aratro mentre un’automobile mi trascina, ti recupererò, a costo di fare sci nautico senza sci, ti riabbraccerò a costo  di correre per tutta la foresta, evitando vicini rabbiosi, fino all’alambicco de mi pa’ (da non confondere con il tegame de tu ma’)…
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matatari · 12 years ago
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WHAT IF – MORTAL KOMBAT and THE POPE
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matatari · 12 years ago
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WEBBANDO – NEL SEGNO DI INDY
  La puntata di Webbando di oggi è ricca ricchissima e se vorrete vi farà passare una giornata immersi nei ricordi. Il tema è i grandi scopritori di antiche civiltà e tesori nascosti e chi è il più celebre tra tutti cinematograficamente e videoludicamente parlando? Indiana Jones ovviamente. I più giovincelli magari hanno pensato prima a Lara Croft (è la voce degli ormoni), ma no Indy no Lara. Eccoci dunque a parlare di un gioco sopra Indiana Jones che non è esattamente un remake e di un remake di un gioco che non è esattamente sopra Indiana Jones. Partiamo con ordine.
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matatari · 12 years ago
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PROVATI PER VOI / GIOCHI CHE POTRESTE PERDERE – NIGHTBREED THE INTERACTIVE MOVIE (OCEAN 1990)
Incubi spaventosi, una oscura città dei morti nei pressi di un lugubre cimitero, un misterioso assassino seriale che si aggira nei dintorni di una città un tempo tranquilla, un innocente al limite del tracollo nervoso, strani esseri in bilico tra vita e morte, inseguimenti, posti di blocco da superare, una ragazza da proteggere, un assassino da fermare prima che lui fermi noi, un obitorio, la scoperta di superpoteri, il lungo e tortuoso cammino verso la scoperta della propria identità. Ma con tutta questa marea di roba come è possibile sfornare una porcheria di proporzioni mastodontiche come Nightbreed Interactive Movie? La Ocean ci riesce e compie l’opera alla grande.
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matatari · 12 years ago
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WHAT IF – LA DOLCE VITA IN MORTAL KOMBAT 2
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